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14/12/2013, 15:56

Internet, internet e internet; non c'è altro! [^]

14/12/2013, 16:09

Piazza scippata alla sinistra
Cgil terrorizzata dai Forconi



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La Camusso ha paura di essere scavalcata e attacca i Forconi: "Inclinazioni autoritarie". Poi rilancia: "Andremo nelle piazze". Laura Boldrini: "Non gettare benzina sul fuoco"

http://www.ilgiornale.it/

[:(!] Andavano in piazza solo quando c'era il berlusca; ipocriti! [:o)]

14/12/2013, 16:23

Ufologo 555 ha scritto:

Piazza scippata alla sinistra
Cgil terrorizzata dai Forconi



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La Camusso ha paura di essere scavalcata e attacca i Forconi: "Inclinazioni autoritarie". Poi rilancia: "Andremo nelle piazze". Laura Boldrini: "Non gettare benzina sul fuoco"

http://www.ilgiornale.it/

[:(!] Andavano in piazza solo quando c'era il berlusca; ipocriti! [:o)]


Verissimo!!! quoto! [:264]
Sappiamo bene che la funzione del sindacato è quella di mediare la svendita di tutti i diritti dei lavoratori, pian piano siamo tornati schiavi grazie al loro operato.. [xx(]
Carogne! [:(!]

14/12/2013, 16:44

Sono dei serpenti nel seno dei lavoratori ...[:(]

14/12/2013, 17:06

Polizia carica "forconi" sotto sede Ue a Roma, feriti e fermati

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=k9irUEMfPCE[/BBvideo]

I manifestanti con maschere tricolori e "cappi al collo" (movimento 9dicembre) hanno tentato di sostituire la bandiera europea con quella italiana, in segno di protesta contro le politiche europee e per la "sovranità nazionale". La polizia ha caricato duramente i manifestanti, alcuni feriti e fermati tra cui sembra esserci Simone Di Stefano, vice presidente di CasaPound Italia.

14/12/2013, 17:17

“Forconi”, prosegue la protesta: mercoledì presidio a Roma
Ferro: Andremo avanti a oltranza, nella Capitale non faremo un corteo.



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Sesto giorno di protesta per il movimento dei “forconi”. Proteste che, secondo Mariano Ferro, uno dei leader dei manifestanti, andranno avanti a oltranza almeno fino a Natale. È poi previsto mercoledì prossimo nella Capitale un presidio fisso dei “forconi” e non “la marcia su Roma”. La scelta di non manifestare in corteo, secondo i leader della protesta, sarebbe stata presa per evitare infiltrazioni. “Faremo un presidio statico dove nessuno potrà spaccare vetrine o dare sfogo all’istinto animale, con delle tende da mercoledì prossimo alle 15 e a oltranza in piazza del Popolo, nel centro di Roma. Non faremo manifestazioni o marce su Roma per non dare pretesti ai violenti. I presidi rimarranno aperti in tutta Italia”, ha spiegato Mariano Ferro, uno dei leader dei Forconi. Sulla vicenda è intervenuta ala presidente della Camera Laura Boldrini, che in un videomessaggio sul canale youtube di Montecitorio, ha detto: “Il malessere ha tante, tante ragioni. Credo che il compito della politica e delle istituzioni sia ascoltare queste ragioni e dare delle risposte. Quello che non serve e fa danni enormi è gettare benzina sul fuoco di questa rabbia”. Boldrini invita a “non sorprendersi per la protesta: c’è una crisi lunga e pesante e la inversione di tendenza la vedono al momento gli studiosi di economia, ma non ancora i cittadini”.

http://www.ilvelino.it/it/article/forco ... 3e641ad2c/

Capito la Bol ...drini? "... c’è una crisi lunga e pesante e la inversione di tendenza la vedono al momento gli studiosi di economia, ma non ancora i cittadini”.

Certo, noi siamo tutti deficenti! (Più che inversione vedo "invertiti" ...) [:246]
Ultima modifica di Ufologo 555 il 14/12/2013, 17:21, modificato 1 volta in totale.

14/12/2013, 18:11

L'ONORE DELLE ARMI

di Gabriele Baldarelli

A voi politici, a voi uomini delle istituzioni, a voi uomini del Governo. A voi che siete nelle sfere direzionali, al Presidente della Repubblica, vi chiediamo una cosa.

In questo momento ci sono persone nelle strade e nelle piazze, persone nei presidi al buio e al freddo, milioni di italiani che stanno compiendo sforzi enormi abbandonando le proprie famiglie, il proprio lavoro se ce l'hanno, la propria vita personale e quant'altro. Ci sono persone disperate che stanno andando avanti con la sola forza della disperazione e forse ancor di più della speranza di lasciare ai loro figli un paese migliore di quello in cui ora ci troviamo.

Diciamo a voi: fate in modo che questa agonia cessi al più presto.

Ogni giorno che passa avrete sempre più la civile rabbia popolare rivolta contro di voi. Non si permetterà nessun lancio di monetine ma se avete ancora un minimo di capacità di comprendere la volontà popolare fate una cosa, ascoltate il volere di coloro che sapete bene essere il volere della gran parte del popolo italiano. Anche di quelli che non sono attivi nella protesta per le più svariate ragioni. Quelli che non hanno il coraggio di esporsi, quelli che magari lo vorrebbero ma che ancora hanno una fetta di salame in frigo e aspettano ancora un po', quelli disinformati dalla macchina della disinformazione. Quelli che lavorano e sono obbligati a farlo o che hanno impegni a cui non possono assolutamente disattendere. Quelli pigri che semplicemente non ne hanno voglia! Quelli che non possono essere nella macchina organizzativa della protesta o in piazza e nelle strade a protestare perché indigenti, anziani o ammalati e quindi solo perché non ne hanno i mezzi.

Ascoltate ciò che le persone vogliono. E dopo avere ascoltato fate ciò che il popolo sovrano chiede. Non fate stare ancora un minuto di più le persone al freddo, negli stenti ed a compiere gli enormi sforzi che stanno compiendo e che in ogni modo hanno già creato e creeranno ancora di più minuto dopo minuto quell'onda di dissenso attivo che vi travolgerà e vi spazzerà via.

Fate un gesto immediatamente:
DIMETTETEVI. Perché il popolo sovrano NON VI VUOLE PIU'.

Prima che la protesta diventi quell'ondata popolare che la settimana prossima verrà civilmente a chiedervi di uscire da quei palazzi che occupate oramai abusivamente, dimettetevi. Per le ragioni sopra esposte non fate passare un minuto di più.

Sappiamo che non lo farete, ma dobbiamo dirvelo. Fate l'unica cosa che potrà risparmiare ulteriori sofferenze a quel popolo che siete tenuti a rappresentare ed a salvaguardare, dimettetevi immediatamente e rimettete il mandato alla volontà popolare.

E forse avrete l'onore delle armi.

14/12/2013, 19:32

Ufologo 555 ha scritto:

“Forconi”, prosegue la protesta: mercoledì presidio a Roma
Ferro: Andremo avanti a oltranza, nella Capitale non faremo un corteo.



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Sesto giorno di protesta per il movimento dei “forconi”. Proteste che, secondo Mariano Ferro, uno dei leader dei manifestanti, andranno avanti a oltranza almeno fino a Natale. È poi previsto mercoledì prossimo nella Capitale un presidio fisso dei “forconi” e non “la marcia su Roma”. La scelta di non manifestare in corteo, secondo i leader della protesta, sarebbe stata presa per evitare infiltrazioni. “Faremo un presidio statico dove nessuno potrà spaccare vetrine o dare sfogo all’istinto animale, con delle tende da mercoledì prossimo alle 15 e a oltranza in piazza del Popolo, nel centro di Roma. Non faremo manifestazioni o marce su Roma per non dare pretesti ai violenti. I presidi rimarranno aperti in tutta Italia”, ha spiegato Mariano Ferro, uno dei leader dei Forconi. Sulla vicenda è intervenuta ala presidente della Camera Laura Boldrini, che in un videomessaggio sul canale youtube di Montecitorio, ha detto: “Il malessere ha tante, tante ragioni. Credo che il compito della politica e delle istituzioni sia ascoltare queste ragioni e dare delle risposte. Quello che non serve e fa danni enormi è gettare benzina sul fuoco di questa rabbia”. Boldrini invita a “non sorprendersi per la protesta: c’è una crisi lunga e pesante e la inversione di tendenza la vedono al momento gli studiosi di economia, ma non ancora i cittadini”.

http://www.ilvelino.it/it/article/forco ... 3e641ad2c/

Capito la Bol ...drini? "... c’è una crisi lunga e pesante e la inversione di tendenza la vedono al momento gli studiosi di economia, ma non ancora i cittadini”.

Certo, noi siamo tutti deficenti! (Più che inversione vedo "invertiti" ...) [:246]



Secondo la Boldrini questi qui sotto sono studiosi di chè??.
Di certo non sono degli ebeti come lei e la sua cricca che vedono la luce in fondo al tunnel


SEI PREMI NOBEL PER L'ECONOMIA - TUTTI ASSIEME - SPIEGANO PERCHE' L'EURO E' UN DISASTRO E L'ITALIA DEVE USCIRNE SUBITO.
venerdì 13 dicembre 2013

Sei Premi Nobel per l’economia, di diverse ideologie, ci dicono tutti la stessa cosa: l’Euro e’ una patacca insostenibile. Gli ultimi due ad aggiungersi alla lista di Nobel che sostengono cio’ sono James Mirrless e Christopher Pissarides. Tra un po’ rischiamo di perdere il conto.

Partiamo da Paul Krugman che ci spiega perche’: “L’euro è campato in aria”

"Penso che l’euro fosse un’idea sentimentale, un bel simbolo di unità politica. Ma una volta abbandonate le valute nazionali avete perso moltissimo in flessibilità. Non è facile rimediare alla perdita di margini di manovra. In caso di crisi circoscritta esistono due rimedi: la mobilità della manodopera per compensare la perdita di attività e soprattutto l’integrazione fiscale per ripianare la perdita di entrate. Da questa prospettiva, l’Europa era molto meno adatta alla moneta unica rispetto agli Stati Uniti. Florida e Spagna hanno avuto una stessa bolla immobiliare e uno stesso crollo. Ma la popolazione della Florida ha potuto cercare lavoro in altri stati meno colpiti dalla crisi. Ovunque l’assistenza sociale, le assicurazioni mediche, le spese federali e le garanzie bancarie nazionali sono di competenza di Washington, mentre in Europa non è così. L’Europa sarà sempre fragile. La sua moneta è un progetto campato in aria e lo resterà fino alla creazione di una garanzia bancaria europea. … Ricordiamoci però una cosa: l’Europa non è in declino. È un continente produttivo e dinamico. Ha soltanto sbagliato a scegliersi la propria governance e le sue istituzioni di controllo economico, ma a questo si può sicuramente porre rimedio".

Passiamo a Milton Friedman, che gia’ nel 1998 spiegava che la Moneta Unica e’ un Soviet e Bruxelles e Francoforte prenderanno il posto del Mercato.

"Niente di sbagliato, in generale, a volere un’unione monetaria. Ma in Europa c’e’ gia’ ed e’ quella esistente di fatto tra Germania, Austria e Paesi del Benelux. Niente vieta che, se ci tiene, l’Italia aderisca a quella. Il resto e’ una costruzione non democratica. Piu’ che unire, la moneta unica crea problemi e divide. Sposta in politica anche quelle che sono questioni economiche. La conseguenza piu’ seria, pero’, e’ che l’euro costituisce un passo per un sempre maggiore ruolo di regolazione da parte di Bruxelles. Una centralizzazione burocratica sempre piu’ accentuata. Le motivazioni profonde di chi guida questo progetto e pensa che lo guidera’ in futuro vanno in questa direzione dirigista. Ma non vedo la flessibilita’ dell’economia e dei salari e l’omogeneita’ necessaria tra i diversi Paesi perche’ sia un successo. Se l’Europa sara’ fortunata e per un lungo periodo non subira’ shock esterni, se sara’ fortunata e i cittadini si adatteranno alla nuova realta’, se sara’ fortunata e l’economia diventera’ flessibile e deregolata, allora tra 15 o 20 anni raccoglieremo i frutti dati dalla bendizione di un fatto positivo. Altrimenti sara’ una fonte di guai. Cosa prevede succederà? Una riduzione della liberta’ di mercato. A Francoforte siedera’ un gruppo di banchieri centrali che decidera’ i tassi d’interesse centralmente. Finora, le economie, come quella italiana, avevano una serie di liberta’, fino a quella di lasciar muovere il tasso di cambio della moneta. Ora, non avranno piu’ quell’opzione. L’unica opzione che resta e’ quella di fare pressione sulla Ue a Bruxelles perche’ fornisca assistenza di bilancio e sulla Banca centrale europea a Francoforte perche’ faccia una politica monetaria favorevole. Aumenta cioe’ il peso dei governi e delle burocrazie e diminuisce quello del mercato. Sarebbe meglio fare come alla fine del secolo scorso, quando, col Gold Standard, l’Europa aveva gia’ una moneta unica, l’oro: col vantaggio che non aveva bisogno di una banca centrale. Quello che c’e’ da dire sul mercato unico, piuttosto, e’ che e’ reso piu’ complicato proprio dall’Unione monetaria che rende piu’ difficili le reazioni delle economie, toglie loro strumenti e le rende piu’ dipendenti dalle burocrazie”.

Passiamo a Joseph Stiglitz, che ci spiega che l’Euro, o cambia oppure è meglio lasciarlo morire:

"l progetto europeo, per quanto idealista, è sempre stato un impegno dall’alto verso il basso. Ma incoraggiare i tecnocrati a guidare i vari paesi è tutta un’altra questione, che sembra eludere il processo democratico, imponendo politiche che portano ad un contesto di povertà sempre più diffuso. Mentre i leader europei si nascondono al mondo, la realtà è che gran parte dell’Unione europea è in depressione. La perdita di produzione in Italia dall’inizio della crisi è pari a quella registrata negli anni ’30. La realtà tuttavia è che la cura non sta funzionando e non c’è alcuna speranza che funzioni; o meglio che funzioni senza comportare danni peggiori di quelli causati dalla malattia….. L’Europa ha bisogno di un maggiore federalismo fiscale e non solo di un sistema di supervisione centralizzato dei budget nazionali. ….E’ poi necessaria un’unione bancaria, ma deve essere una vera unione con un unico sistema di assicurazione dei depositi, delle procedure risolutive ed un sistema di supervisione comune. Inoltre, sarebbero necessari gli Eurobond o uno strumento simile. I leader europei riconoscono che senza la crescita il peso del debito continuerà a crescere e che le sole politiche di austerità sono una strategia anti-crescita. Ciò nonostante, sono passati diversi anni e non è stata ancora presentata alcuna proposta di una strategia per la crescita sebbene le sue componenti siano già ben note, ovvero delle politiche in grado di gestire gli squilibri interni dell’Europa e l’enorme surplus esterno tedesco che è ormai pari a quello della Cina (e più alto del doppio rispetto al PIL). In termini concreti, ciò implica un aumento degli stipendi in Germania e politiche industriali in grado di promuovere le esportazioni e la produttività nelle economie periferiche dell’Europa. Quello che non può funzionare, almeno per gran parte dei paesi dell’eurozona, è una politica di svalutazione interna (ovvero una riduzione degli stipendi e dei prezzi) in quanto una simile politica aumenterebbe il peso del debito sui nuclei familiari, le aziende ed il governo (che detiene un debito prevalentemente denominato in euro). I leader europei continuano a promettere di fare tutto il necessario per salvare l’euro. La promessa del Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, di fare “tutto il necessario” ha garantito un periodo di tregua temporaneo. Ma la Germania si è opposta a qualsiasi politica in grado di fornire una soluzione a lungo termine tanto da far pensare che sia sì disposta a fare tutto tranne quello che è necessario. E’ vero, l’Europa ha bisogno di riforme strutturali come insiste chi sostiene le politiche di austerità. Ma sono le riforme strutturali delle disposizioni istituzionali dell’eurozona e non le riforme all’interno dei singoli paesi che avranno l’impatto maggiore. Se l’Europa non si decide a voler fare queste riforme, dovrà probabilmente lasciar morire l’euro per salvarsi. L’Unione monetaria ed economica dell’UE è stata concepita come uno strumento per arrivare ad un fine non un fine in sé stesso. L’elettorato europeo sembra aver capito che, con le attuali disposizioni, l’euro sta mettendo a rischio gli stessi scopi per cui è stato in teoria creato.

Passiamo ad Amartya Sen, con la recente intervista “Che orribile idea l’euro”

«Mi preoccupa molto di più quello che succede in Europa, l’effetto della moneta unica. Era nata con lo scopo di unire il continente, ha finito per dividerlo. L’euro è stato un’idea orribile. Lo penso da tempo. Un errore che ha messo l’economia europea sulla strada sbagliata. Una moneta unica non è un buon modo per iniziare a unire l’Europa. I punti deboli economici portano animosità invece che rafforzare i motivi per stare assieme. Hanno un effetto-rottura invece che di legame. Le tensioni che si sono create sono l’ultima cosa di cui ha bisogno l’Europa. Quando tra i diversi Paesi hai differenziali di crescita e di produttività, servono aggiustamenti dei tassi di cambio. Non potendo farli, si è dovuto seguire la via degli aggiustamenti nell’economia, cioè più disoccupazione, la rottura dei sindacati, il taglio dei servizi sociali. Costi molto pesanti che spingono verso un declino progressivo. È successo che a quell’errore è stata data la risposta più facile e più sbagliata, si sono fatte politiche di austerità. L’Europa ha bisogno di riforme: pensioni, tempo di lavoro, eccetera. E quelle vanno fatte, soprattutto in Grecia, Portogallo, Spagna, Italia. Ma non hanno niente a che fare con l’austerità. È come se avessi bisogno di aspirina ma il medico decide di darmela solo abbinata a una dose di veleno: o quella o niente. No, le riforme si fanno meglio senza austerità, le due cose vanno separate. La Germania ha sicuramente beneficiato della moneta unica. Oggi abbiamo un euro-marco sottovalutato e una euro-dracma sopravvalutata, se così si può dire. Ma non credo che ci sia uno spirito del male tedesco. Non ci sono malvagi in questa cosa terribile che sta succedendo. È che hanno sbagliato anche i tedeschi. E si è finiti con la Germania denigrata».

E’ il turno di James Mirrless, che nel suo intervento a Venezia all’Auditorium Santa Margherita per il ciclo ‘Nobels colloquia 2013#8242; dell’Università Ca’ Foscari, ha testualmente detto che “all’Italia conviene uscire dall’Euro subito”

«Non voglio suggerire politiche per mutare la situazione attuale e mi sento a disagio nel fare raccomandazioni altisonanti, perché non ho avuto il tempo di valutarne le conseguenze. Però, guardando dal di fuori, dico che non dovreste stare nell’euro, ma uscirne adesso. L’uscita dall’euro non risolverebbe in automatico i problemi dell’Italia, visto che, ad esempio, rimarrebbero le questioni derivanti dalle politiche adottate dalla Germania. Ma non è comunque corretto collegare le conseguenze di un’eventuale uscita da Eurolandia al venir meno della lealtà e fedeltà come membri dell’Unione europea. Finché l’Italia resterà nell’euro non potrà espandere la massa di moneta in circolazione o svalutare: ecco perché si impone la necessità di decidere se rimanere o meno nella moneta unica, questione non facile da dirimere, perché la gente toglierà il denaro dai conti in banca prima che questo accada. Probabilmente, dovreste sostenere il costo di un’eventuale uscita, come avvenuto in Gran Bretagna (che non ha mai abbandonato la sterlina), ma dovete essere pronti a pagare questo prezzo. Se l’Italia tornasse in grado di svalutare ci sarebbe sicuramente la possibilità di arricchirsi per chi togliesse in tempo i soldi dalle banche; ma, per la Gran Bretagna, è valsa la pena, perché poi ha avuto un andamento economico soddisfacente”. ”Tutto ciò non comporta automaticamente l’aumento o la riduzione della pressione fiscale. Però, in una certa misura, raccomanderei misure di sostegno ai redditi, per aumentare il potere d’acquisto della popolazione. Ma solo temporaneamente”. ”Se l’Italia dovesse uscire dall’euro alcuni grossi problemi continuerebbero ad esistere, perché la Germania continua a mantenere i livelli dei prezzi troppo bassi. E, se la Germania continuerà questo atteggiamento, cosa che non intende cambiare, anche per l’Italia continuerebbero le difficoltà di oggi. Uscire dall’Euro significa fuggire, la crisi si può affrontare resistendo ad essa e combattendo, ma i Paesi che scelgono di combattere lo facciano considerando anche l’opzione della fuga. Mi sento però a disagio, come persona esterna, nell’offrire soluzioni, anche perché mi chiedo se abbiate abbastanza manager economici in grado di mettere in atto e gestire l’espansione che potrebbe esserci».

E passiamo infine a Christopher Pissarides, nobel per l’economia nel 2010, presidente del new Centre for Macroeconomics che dichiara “Abbandonare l’Euro” dopo esserne stato nel passato un fautore:

«L’Unione Monetaria ha creato una generazione persa di giovani disoccupati e dovrebbe essere dissolta». «Sono completamente stato ingannato. Allora, l’euro sembrava una grande idea, ma ora ha prodotto l’effetto contrario di quello che si aveva in mente ed ha bloccato crescita e la creazione del lavoro. In questo momento sta dividendo l’Europa e la situazione attuale non è sostenibile. L’Euro divide l’Europa e la sua fine e’ necessaria per ricreare quella fiducia che le nazioni europee una volta avevano l’una all’altro. Non andremo da nessuna parte con l’attuale linea decisionale ed interventi ad hoc sul debito. Le politiche perseguite ora per salvare l’euro stanno costando all’Europa lavori e stanno creando una generazione persa di giovani laureati. Non certo quello che i padri costituenti avevano in mente».

Ora, serve molto altro per capire che l'euro è la più grande disgrazia dopo il nazismo che abbia mai colpito l'Europa?

Si ringrazia Scenari Economici per l'ottimo lavoro di ricerca. L'articolo originale è pubblicato sul sito Scenari Economici.it

max parisi

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[align=right]Source: SEI PREMI NOBEL PER L'ECONOMIA... opinioni del Nord - ilnord.it [/align]



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Ultima modifica di Wolframio il 14/12/2013, 19:49, modificato 1 volta in totale.

14/12/2013, 19:45

Nel frattempo, oggi la Camusso, intervenuta per l'inaugurazione di una sede CGL in un paese, qui viscino a Brescia, ha detto che i "forconi" sbagliano, sono illegali! Per forza, l'hanno messa ... da parte! E cosa ha fatto lei fino adesso? Nulla! (non c'era berlusconi ....) [^]

14/12/2013, 20:24

Ufologo 555 ha scritto:

Nel frattempo, oggi la Camusso, intervenuta per l'inaugurazione di una sede CGL in un paese, qui viscino a Brescia, ha detto che i "forconi" sbagliano, sono illegali! Per forza, l'hanno messa ... da parte! E cosa ha fatto lei fino adesso? Nulla! (non c'era berlusconi ....) [^]


..i forconi sbagliano??????sbagliano i sindacati ad essere asserviti ai poteri forti.............senza muovere un dito in questa tragedia italica... [:(!]

14/12/2013, 21:04

a pensare che SONO PROPRIO LORO I PRIMI RESPONSABILI di tutto questo! [:(!]

14/12/2013, 21:10

I sindacati sono la rovina dell'italia, è un tentacolo della burocrazia che si espande per sostenere la propria espansione.

Questa gente dovrebbe fare GLI INTERESSI dei lavoratori e non gli interessi dei poteri forti SUI lavoratori stupido chi si affida a loro.

14/12/2013, 21:13

Ufologo 555 ha scritto:

a pensare che SONO PROPRIO LORO I PRIMI RESPONSABILI di tutto questo! [:(!]
Hai perfettamente ragione.Si sono svenduti anche loro,quelli che dovrebbero tutelare i diritti dei lavoratori in realtà trattano per cercare il sistema per toglierli.

Poi con le agenzie del lavoro per loro è aumentato il giro di soldi...

14/12/2013, 21:17

Ed ogni volta riempiono le piazze di .. illusi! Ma possibile? Perché non bruciano le tessere lì, davanti a loro una volta? Proprio cervelli all'ammasso! [8)]

14/12/2013, 21:22

Le sx hanno sempre navigato contro, anche ora che le persone si ribellano, le sx le accusano di delinquenza ecc. non è una novità, al contrario di quello che la massa manipolata dalle sx crede, e cioè che le sx difendono il “popolo”, queste sono persone vere, non asservite ai surrogati delle sx! quando l’Italia era gov bene e rispettata nel mondo e con meno tasse) i surrogati scendevano nelle piazze! ora che le melme/fogne delle sx sputano tasse i surrogati..
Questa rivolta è un sintomo grave, che ha delle ragioni profonde.
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