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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 08/09/2015, 19:58 
MaxpoweR ha scritto:
la turchia vuole bruciare via i curdi e quale miglior scusa per far credere che siano affiliati all'isis?

L'Isis è uno spauracchio utile per tutte le stagioni:)


in effetti e cosi' e la turkia usa l'argomento in base ai proprii interessi del momento [:294]


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 08/09/2015, 20:40 
A proposito degli ottomani...

Cita:
LA TURCHIA SCENDE IN GUERRA. MA DA CHE PARTE ?

Postato il 08/09/2015 di cdcnet

Turchia DI GORDON DUFF
veteranstoday.com

Immagine

Segnalare la verità sembra essere diventato un fatto involontario ... una questione di mera serendipità.

La Turchia ha annunciato che oggi, 4 Settembre, avrebbe dato inizio ad una campagna aerea contro il gruppo terroristico conosciuto come ISIS. Ecco l'annuncio, tratto dal Los Angeles Times:

”La Turchia è da tempo un partner riluttante nella campagna a guida statunitense contro i militanti dell’ISIS. Quando gli Stati Uniti lanciarono i primi attacchi aerei in Iraq, quasi un anno fa, i leaders di Ankara si rifiutarono di partecipare e, fino a questa settimana, hanno sempre impedito che aerei da guerra della coalizione utilizzassero delle basi aeree turche per portare attacchi di alto profilo nella vicina Siria. Poi, però, c’è stato l'annuncio di Venerdì [4 Settembre], tramite il quale la Turchia ha dato inizio agli attacchi aerei contro il gruppo estremista [ISIS], che sono solo l’inizio di quella che il Presidente Recep Tayyip Erdogan ha definito ‘una serie di operazioni’ che proseguirà con decisione”.

Ma c'è un problema in tutta questa storia, ed è datato 24 Luglio 2015. Andiamo dritti sulla questione. La Turchia aveva annunciato che quel giorno avrebbe dato inizio ad una serie di attacchi aerei contro l’ISIS. Attacchi che, in realtà, sono cominciati il successivo 29 Agosto. Basta citare un brano dell’Associated Press, pubblicato il 29 Agosto 2015 dal ‘San Francisco Chronicle’:

””Ankara, Turchia (AP) – La Turchia, quale membro della coalizione guidata dagli Stati Uniti, ha annunciato che i suoi ‘caccia’ hanno appena portato i primi attacchi contro l’ISIS, in Siria””.

Bene, da dove vogliamo cominciare? Cominciamo dagli stessi media e dalla loro totale mancanza di curiosità e di vergogna.

Per 35 giorni [dal 24 Luglio al 29 Agosto] i media mainstream hanno riferito di attacchi aerei turchi portati non solo in Siria ed Iraq – nonostante le proteste dei legittimi governi di quei paesi – ma anche nella stessa Turchia [Kurdistan turco].

Gli attacchi hanno avuto inizio [24 Luglio], così ci è stato detto, con dei bombardamenti turchi contro il PKK, all'interno della regione curda dell'Iraq, che hanno distrutto alcuni villaggi che non potevano assolutamente essere considerati un obiettivo militare.

Il giorno dopo, quegli attacchi sono stati portati in Siria, dove la Turchia ha fornito supporto aereo ravvicinato agli jihadisti dell’ISIS nelle regioni di Hasaka e Kobane, per favorire gli attacchi contro i gruppi militari appoggiati dai curdi siriani dello YPG, supportati dagli Stati Uniti.

E’ appena il caso di ricordare che lo YPG non è in alcun modo coinvolto in attività politiche o addirittura terroristiche – un termine che Erdogan tira fuori molto in fretta per qualsiasi opposizione politica – né mai è stato accusato di farlo.

Allora, perché Erdogan li ha bombardati? Questo è il gruppo armato che ha ripreso Kobane [occupata dall’ISIS] dopo settimane di duri combattimenti, assistiti dal supporto aereo americano e dal lancio di armi!

Il Pentagono, in un suo ‘Libro Bianco’, ha definito lo YPG come il miglior partner dell'America all'interno della Siria, fin dal momento in cui furono catturati quei 54 combattenti addestrati dagli Stati Uniti presso alcune basi segrete in Turchia [che avrebbero dovuto agire sul territorio per segnalare gli obbiettivi degli attacchi aerei. Potrebbe essere utile, per poter ben comprendere gli eventi, consultare l’articolo pubblicato da CdC, ‘Siria, Le Chiacchiere e la Verità’, http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... &sid=15452].

Per comprendere più chiaramente la posizione della Turchia, andiamo ancora una volta sulle notizie mainstream, su una storia di Mitchel Prothero edita dalla McClatchy DC, datata 24 Agosto 2015:

””Gaziantep, Turchia – Molte ‘fonti’ facenti capo ai ribelli ci hanno riferito che il rapimento del gruppo di ‘siriani moderati’ addestrato dagli Stati Uniti, subito dopo essere entrato in Siria, lo scorso mese, per combattere lo Stato Islamico, è stato orchestrato dai ‘servizi segreti turchi’.

I ribelli sostengono che la soffiata al ‘Fronte al-Nusra’, facente capo ad al-Qaeda, ha permesso di far catturare molti di quei 54 combattenti lo stesso 29 Luglio, quando erano appena entrati in Siria, infliggendo un colpo umiliante al piano concepito dall'Amministrazione Obama per affrontare l’ISIS.

I ribelli a conoscenza degli eventi sostengono che i piani di quell’arrivo erano trapelati perché i funzionari turchi erano preoccupati del fatto che questi ‘siriani moderati’, nonostante il loro bersaglio fosse l’ISIS, avrebbero comunque costituito un'avanguardia potenzialmente utile per attaccare anche i combattenti islamici cui la Turchia è vicina, compresa al-Nusra ed un’altra grande forza islamista, Ahrar al Sham””.

Da questa lettura possiamo lecitamente concludere che al-Nusra è nient’altro che ‘al-Qaeda’, l’organizzazione che gli Stati Uniti reputano responsabile dei fatti del 9/11. Ma … l'America è alleata di al-Nusra, in questa guerra!

Questo gruppo armato non solo supporta al-Qaeda, ma ha anche letteralmente distrutto il tanto decantato ‘programma di addestramento americano ai ribelli-moderati’, disponendo il sequestro dei 54 combattenti sostenuti dagli Stati Uniti.

Paradossalmente, quindi, gli Stati Uniti si trovano ad essere alleati con un gruppo che li ha combattuti, al-Nusra, e tramite questo anche con al-Qaeda, che è un loro acerrimo nemico.

Per tutto il tempo [i 35 giorni di cui sopra] la Turchia ha continuato ad aiutare l’ISIS ed al-Qaeda bombardando i loro nemici, compreso lo YPG alleato degli americani che, secondo il Pentagono, è l'ultima speranza dell'America contro l’ISIS.

Anche le notizie mainstream, se qualcuno sta realmente attento, possono fornire delle rivelazioni sorprendenti, come ad esempio questo brano tratto dal Guardian del 26 Agosto 2015:

””Un funzionario della difesa, Mercoledì scorso, ha detto che l’’Ispettore Generale del Pentagono’ sta indagando sull'accusa rivolta al comando militare statunitense che sovrintende alla campagna militare contro l’ISIS per aver distorto o alterato le valutazioni dell’Intelligence, al fine di sopravvalutare i progressi contro quel gruppo militante””.

Tutto questo aiuta a spiegare perché gli Stati Uniti sono allineati con un paese [la Turchia] che è chiaramente dall'altra parte? Gli Stati Uniti, dopotutto, sono alleati sia di Israele che dell’Arabia Saudita … la Turchia si aggiunge solo in coda.

CONCLUSIONE

E' ingenuo, da parte degli Stati Uniti, credere che mettendo semplicemente la testa sotto la sabbia gli altri non vedano l'umiliazione che hanno subito.

La scorsa settimana, attirati da un’esposizione delle armi russe più avanzate, alcuni leaders del Medio Oriente, tra cui i Capi di Stato degli Emirati Arabi Uniti e della Giordania, sono volati a Mosca. E’ così diventato palese che la Russia sta affermando il suo interesse non solo verso la Siria e l’Iran, ma anche verso l’Iraq.

La Russia, in effetti, sta da tempo fornendo delle grandi quantità di equipaggiamenti militari all’Iraq. Ha cominciato un anno fa, con 25 aerei SU di ‘supporto alle operazioni di terra’, che sono stati molto efficaci contro i bersagli dell’ISIS.

Ma sia l'Iran che la Russia sono profondamente coinvolte con la Turchia nelle trattative per i gasdotti, ed è improbabile che facciano valere pienamente quegli interessi nazionali strategici che li porrebbero in contrasto con l’estrema avventatezza di Erdogan.

Quest’ultimo, tuttavia, muovendosi apertamente contro Damasco, potrebbe aver solo voluto testare fino a che punto la Russia e l'Iran sono disposte a spingersi.

C'è un qualcosa, comunque, che tutti noi dobbiamo affrontare. Questa guerra – ovvero la distruzione di Palmyra, i quasi 4 milioni di rifugiati siriani, i 100.000 morti … – non sarebbe tutt’ora in corso se non fosse considerata sia ‘contenuta’ che ‘redditizia’.

All'inizio del secolo scorso un Marines degli Stati Uniti, Smedley Butler, dichiarò che ‘la guerra è un racket’. Ed infatti basta guardare alla sola Siria, alle antichità e alle banche saccheggiate, alle fabbriche intere [palesemente i macchinari] trasportate con dei camions attraverso il vicinissimo confine turco.

Basta guardare ai miliardi di dollari di beni che sono stati rubati, alle centinaia di migliaia di persone vittime della tratta degli esseri umani. Ed oltre a questo sono stati rubati dalla Siria miliardi di dollari di petrolio, totalmente identificabile attraverso delle analisi chimiche, che è stato poi venduto alle raffinerie europee, in Francia, Italia, Austria e Grecia.

Il tutto attraverso la Turchia e con la palese complicità del Presidente Erdogan e della cabala di ricchi che si trova intorno a lui .

Per comprendere il ruolo della Turchia in questa guerra, basta accettare il fatto che questo paese sia gestito da una cabala di criminali organizzati – non è l'unico paese, del resto, che funziona in questo modo.

E poi accettare che anche i media occidentali tradizionali – forse non tutti, ma una quota significativa – facciano parte di questo sistema. In questo articolo ho solo riportato quello che gli stessi media hanno esposto, forse inavvertitamente. Da parte loro, esporre qualche verità è stato – nella migliore delle ipotesi – un atto involontario.

Gordon Duff - Veterans Today

Fonte: http://www.veteranstoday.com



Fonte: http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=4357


Cita:
Per comprendere il ruolo della Turchia in questa guerra, basta accettare il fatto che questo paese sia gestito da una cabala di criminali organizzati – non è l'unico paese, del resto, che funziona in questo modo.


L'italia ne è un esempio lampante.


Ultima modifica di MaxpoweR il 08/09/2015, 20:47, modificato 1 volta in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 08/09/2015, 20:44 
Atlanticus81 ha scritto:
L'equazione USA = ISIS partorita diversi mesi fa si riconferma continuamente al punto da poter essere annoverata come verità scientifica secondo il modello galileiano



ma non avete capito?
ribelli moderati, insorti,
esercito libero siriano, isis..
sono la STESSA ROBA..

alla bisogna cambiano casacca,
ma sono sempre gli stessi..

se c'è bisogno di andar giù pesante
usano il marchio isis..
se serve la faccia moderata,
usano i ribelli insorti,
ma sono sempre loro..
ecc. alla bisogna..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 09/09/2015, 00:51 
Cita:
Migranti, il governo danese pubblica annunci sui giornali libanesi: «Profughi, non venite da noi»

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"Cari rifugiati siriani, non venite in Danimarca!". Di tweet in tweet. Di giornale in giornale. La notizia sta facendo il giro del mondo a partire dalla pubblicazione di un tweet della giornalista della France Press in Medio Oriente, Sara Hussein. Il governo danese ha pubblicato su quattro quotidiani libanesi un annuncio a pagamento che cerca di dissuadere i profughi siriani a viaggiare verso la Danimarca.
Il testo, sia in arabo sia in inglese, elenca alcuni motivi per cui, per i profughi siriani, la Danimarca non è più un paese ospitale come un tempo. Innanzitutto, si legge nel testo, la legge sull'asilo è stata recentemente modificata e i benefici sociali destinati ai profughi ridotti di oltre il 50%. Non meno importante, per ottenere la residenza nel paese è necessario saper parlare il danese, lingua sicuramente affascinante ma decisamente poco conosciuta e poco adatta a chi proviene dall'area mediterranea.
In realtà la Danimarca, come la Gran Bretagna, non è obbligata ad accettare i richiedenti asili non essendo inclusa nel regolamento dell'Unione europea. Inoltre il messaggio non è una novità assoluta. Già a luglio il ministro danese per l'integrazione - Inger Stojberg, rappresentante di un governo a prevalenza di centro-destra, insediatosi a giugno di quest'anno - aveva annunciato una "campagna di persuasione" nei confronti di tutti i potenziali migranti e profughi che avessero mostrato interesse nei confronti del paese di Amleto. Secondo il ministro è, infatti, necessario che tutti vengano a conoscenza dei cambiamenti legislativi (e della conseguente chiusura della Danimarca nei confronti degli stranieri, anche di quelli provenienti dai teatri di guerra) prima di partire dai loro paesi o dai campi profughi.
E in questa direzione va anche la scelta del Libano come primo paese di diffusione dell'annuncio. E' qui, infatti, che al momento si trova il maggior numero di profughi siriani e dove le condizioni di vita sono più difficili nei sovraffolati campi messi a disposizione dall'Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite.
Naturalmente non sono mancate le reazioni di altri esponenti politici danesi, inclusi alcuni del Partito Liberale di cui fa parte anche il ministro Stojberg. Più duri di tutti gli esponenti della sinistra. Uffe Elbaek, leader della sinistra alternativa, ha immediatamente twittato: "Questa deve essere la peggiore scelta di tempo nella storia del mondo per la pubblicazione di un simile annuncio".
La scelta del governo danese, storicamente uno dei più accoglienti nei confronti di migranti e rifugiati, va decisamente in controtendenza con quelle di Svezia e Norvegia, in questi giorni ancor più impegnate sul fronte dell'accoglienza, e naturalmente della vicina Germania. Ancora una volta l'Europa non si mostra particolarmente unita di fronte alla crisi dei profughi siriani. Così come non sembra esserlo, nonostante tutte le dimostrazioni di solidarietà, l'opinione pubblica.


http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/E ... 5537.shtml


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 09/09/2015, 14:02 
mica sono scemi come noi i tedeschi..
solo noi paghiamo villeggiatura
a tutti senza chiedere niente in cambio..

http://www.corriere.it/esteri/15_settem ... bdab.shtml

merkel ai rifugiati: «Imparate tedesco e trovate lavoro»

Contemporaneamente a Juncker, anche la Cancelliera Merkel parla di emergenza immigrazione, in un discorso al Bundestag. E lo fa, al solito, con i suoi toni pragmatici: « Coloro che cercano asilo e che vedono riconosciuto il diritto d’asilo hanno bisogno del nostro aiuto. E bisogna integrarli velocemente. E altrettanto velocemente devono imparare velocemente il tedesco e avere velocemente un lavoro. Diventeranno cittadini tedeschi», ha aggiunto. «Un Paese che dice “benvenuti” a tante persone deve anche dire quali sono le regole - ha aggiunto -. Anche questo fa parte di una società aperta. Non ci sarà nessuna tolleranza per la società parallela». Temi e concetti che si ritrovano anche nel discorso di Juncker.



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 09/09/2015, 14:05 
Se non puoi svalutare moneta devi svalutare il lavoro... con tutti i mezzi possibili...

Arrivano i migranti: la Francia ridiscute il salario minimo

Immagine

L‘immigrazione come arma per contrarre gli stipendi dei lavoratori? Macché, ci hanno detto da più parti, in Francia e in Germania c’è il salario minimo, non è quindi possibile che un imprenditore licenzi degli autoctoni per assumere lavoratori stranieri che prendano la metà.

Eppure, guarda caso, proprio in questi giorni si sta discutendo di un rapporto richiesto da Manuel Valls al consigliere di Stato Jean-Denis Combrexelle per una modifica delle leggi sul lavoro.

Cosa prevede questo studio che promette di “dinamitare” i diritti sociali francesi? Per esempio si rimette in causa il principio delle 35 ore lavorative settimanali, un vero totem della sinistra transalpina. La norma, voluta all’epoca da Jospin, non sarà eliminata, ma aggirata: le ore di straordinario inizieranno dalla 37esima, dalla 38esima o dalla 39esima, non, come è logico e com’era finora, dalla 36esima. Poca roba, forse, ma la direzione è chiara.

C’è di più: in Francia vige lo Smic, il Salaire minimum interprofessionnel de croissance, che prevede che nessun lavoratore possa essere pagato meno di 9,61 euro all’ora, per un totale di circa 1450 euro mensili per un lavoro a tempo pieno.

La prevista riforma del diritto del lavoro francese andrà a toccare anche lo Smic? Hollande l’ha escluso, sostenendo che il salario minimo fa parte di quelle “garanzie” che non verranno toccate.

Eppure, proprio in questi giorni, due think tank di opposte estrazioni politiche hanno rimesso in causa la norma. Terra Nova, gruppo che fa riferimento all’ala riformista del Partito socialista, ha chiesto una “profonda riforma dello Smic”, con la possibilità di “derogare” il salario minimo grazie a un accordo collettivo.

Anche l’Institut Montaigne, di matrice liberale, auspica che il livello del salario minimo possa essere ridiscusso in seguito ad accordi collettivi con il datore di lavoro.

Ecco quindi avverati i sogni del ministro dell’Economia francese Emmanuel Macron, ex banchiere d’affari da Rothschild e presenza fissa alle riunioni del Bilderberg. Parlando nel corso di una sua visita in Israele, il ministro ha spiegato che l’immigrazione “è una opportunità per noi” e che l’accoglienza “è prima un fatto di dignità e poi anche una opportunità economica, perché si tratta di donne e uomini che hanno qualifiche rimarchevoli”. I francesi non sono d’accordo? “La storia – spiega Macron – ha dimostrato che talvolta quando si segue la volontà dei popoli, soprattutto nei momenti difficili, ci si sbaglia”. Cominciate a capire, ora?

http://www.ilprimatonazionale.it/esteri ... imo-30211/


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 09/09/2015, 15:14 
...ma e' una cosa lampante che useranno la bolgia di immigrati x la competizione lavorativa,con la conseguenza che saremo sempre + poveri,e poki sempre + ricchi.......e' necessario vegliarsi da questo torpore prima che sia troppo tardi........... [:292] [:292]


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 09/09/2015, 19:42 
..in italia capita pure questo:a mirandola colpita un po di tempo fa dal terremoto,diverse famiglie vivono nei containers,ora hanno pensato bene di inviare degli sbarcati,ma ospitati negli alberghi,ma questo e' uno stato normale????????? [:294] [:294]


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 09/09/2015, 21:57 
Fearing Syrian refugees, German school bans miniskirts

Administration of school in Pocking, Bavaria sends letter to parents in order to prevent 'misunderstandings'

A German high school banned revealing cloths and miniskirts this week, fearing the refugees residing in an adjacent shelter.


Una scuola in Germania vicina ad un centro rifugiati chiede alle scolare di vestire abiti castigati [:)]



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 10/09/2015, 00:51 
Cita:
Migranti, Danimarca sospende treni, chiude strada con Germania



COPENHAGEN (Reuters) - Le ferrovie di Stato della Danimarca (DSB) hanno annunciato oggi il blocco dei treni da e per la Germania a causa di controlli eccezionali sui passaporti alla frontiera.

In precedenza, sempre oggi, la polizia danese aveva chiuso una strada che collega i due paesi dopo che 300 rifugiati, tra cui alcuni bambini, l'avevano percorsa a piedi.

Molti rifugiati si stanno muovendo verso la Danimarca dalla Germania per raggiungere la Svezia, uno dei paesi europei più aperti verso i richiedenti asilo.



http://it.reuters.com/article/topNews/i ... 0320150909


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 10/09/2015, 03:24 
Cita:
CONTRACCOLPO SULLA SPIAGGIA NATO

Postato il 10/09/2015 di cdcnet

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DI PEPE ESCOBAR
rt.com

L’avevamo previsto e quando arriverà potenzialmente tutto il pianeta reagirà con uno stupito silenzio. A volte basta solo una fotografia per mostrare la prospettiva di una versione dannatamente complessa dell’inferno.

Nilefur Demir, ventinovenne, la fotogiornalista del Turkish Dogan News sapeva che quando ha visto il piccolo Aylan Kurdi, di tre anni, sul bagnasciuga della spiaggia Ali Hoca Burnu vicino a Budrum, sapeva che avrebbe fatto la storia.

Aylan è solo, come sospeso nell’immensa solitudine della morte, come se il sogno della sua famiglia di dargli un’altra vita in un altro continente lontano dalla morte e dalla distruzione fosse lì lì per realizzarsi. È come se il suo corpo solitario e senza vita su di una spiaggia NATO stesse prefigurando la morte dell’Europa – o la morte di un sogno pan-europeo di solidarietà e compassione che esiste più.

Hannah Arendt aveva scritto parole commoventi circa la banalità del male, riferendosi al Fascismo e al Nazismo. Il corpo senza vita di Aylan mostra la banalità di un male da cui cercava di fuggire: l’ “arco di instabilità”, una profezia di autocompiacimento del Pentagono.

Quindi per mettere a fuoco questo inferno dobbiamo ripercorrere i passi di quest’arco.

Ritorniamo a Shock and Awe

L’avevamo previsto quando l’amministrazione Bush “noi siamo la nuova OPEC” aveva invaso, occupato e distrutto l’Iraq – creando le basi per l’intrusione di Al-Qaeda.

L’avevamo previsto quando la foga di Petraeus ha corrotto i Sunniti affinchè combattessero – a malincuore – Al-Qaeda in Iraq – alla quale c’è voluto un po’ per riorganizzarsi nel cuore del deserto, cambiare il suo nome in Stato Islamico e organizzare un contrattacco.

L’avevamo previsto quando la NATO, felicemente “guidata” da Londra e Parigi e alleata con jihadisti salafiti. Ha deciso di “liberare” la Libia riducendola ad uno stato fallito mandato avanti da gruppi di milizie.

L’avevamo previsto quando l’amministrazione Obama, alleata con i soliti lacchè del Golfo Persico, ha venduto il mito di una primavera araba al mondo, incoraggiando i ribelli “moderati” a “liberare” la Siria riducendola ad una landa desolata.

Lo avevamo previsto quando l’intelligence statunitense ha supportato o alla meglio “ha ignorato” il libero flusso di jihadisti tra Libia e Siria.

Lo avevamo previsto quando al più potente sistema di controllo satellitare di sempre sono semplicemente sfuggite alcune carovane di Toyota bianche fiammanti dell’ISIS/ISIL/Daesh che attraversavano il deserto siriano per andare in Iraq a conquistare Mosul.

L’avevamo previsto quando all’ISIS/ISIL/Daesh – seguendo una testarda decisione di Washington – è stato permesso di fare a pezzi Sykes-Picot, prendendo possesso di vaste zone sia della Siria sia dell’Iraq con tattiche astute e terroristiche.

L’avevamo previsto quando l’ISIS/ISIL/Daesh ha preso Kobane, nel Kurdistan siriano, fino ad essere scacciato dalle milizie curde del PKK/YPG, non certo dai raid dei bombardieri USA.

L’avevamo previsto quando l’ISIS/ISIL/Daesh si compiaceva della propria bravura non solo nell’approfittare del contrabbando di greggio e del teatrino degli orrori – decapitazioni videoregistrate, distruzione di siti archeologici – ma anche nel creare scompiglio tale da accrescere in maniera incontrollabile la crisi dei profughi.


Aylan era un Curdo Siriano che fuggiva dall’ISIS/ISIL/Daesh.

Aylan era anche uno dei milioni di profughi che fuggono dai bombardamenti di “liberazione” e dalle ramificazioni/conseguenze sgradite della Guerra Mondiale al Terrore (GWOT), nell’ “arco di instabilità”, dall’Afghanistan e dalle aree tribali del Pakistan allo Yemen, alla Somalia, all’Iraq, alla Siria, alla Libia, al Mali.

Questi profughi sono poveri, ma alcuni di loro fanno parte della classe media, come la famiglia di Aylan. Milioni di loro muoiono nel Mediterraneo, il Mare Nostrum dei tempi dei Romani trasformatosi in Cimitero Nostrum: 3.500 morti nel 2014, più di 2.000 dall’inizio del 2015.

L’ente per i rifugiati dell’ONU (UNHCR) ha elencato 15 guerre in corso dal 2010: 8 in Africa (tra cui Libia, Mali, Nigeria del nord e Sudan del sud), tre in Medio Oriente (Siria, Iraq e Yemen), una in Europa (Ucraina – con i profughi assorbiti dalla Russia) e tre in Asia (Kyrgyzstan, Myanmar e Pakistan).

La maggior parte dei profughi è Siriana. All’inizio del 2015, l’UNHCR aveva già registrato non meno di un pazzesco numero di 11.7 milioni di profughi siriani – partendo da una popolazione iniziale di 23 milioni. La situazione di fronte alla quale l’opinione pubblica europea sembra risvegliarsi sembra così drammatica che l’UNHCR automaticamente definisce “profugo” ogni persona che lascia la Siria.

L’ “occidente” sembra inoltre essersene dimenticato, ma 4.1 milioni di profughi sono Iracheni e un milione e mezzo lo sono all’interno della loro stessa nazione.

La solidarietà europea oscilla clamorosamente. La Francia ha 46 rifugiati/richiedenti asilo ogni 100.000 persone. La Germania poco di più, 56 su 100.000. facciamo un paragone con a Svezia – 233 ogni 100.000 – o la Norvegia – 109 ogni 100.000.

Almeno la Germania, a suo credito, mostra volontà politica: Berlino prevede di accogliere almeno 800.000 rifugiati entro la fine del 2015.

Benvenuto al Re dei Bombardamenti

Ma per tutta l’Europa la situazione è pessima. LA Danimarca vuole pagare la Turchia per bloccare i profughi Siriani al confine. L’Olanda vuole tagliare cibo e rifugio alle persone che non si possono qualificare come rifugiati. La Gran Bretagna si oppone alle quote di rifugiati imposte dalla Commissione Europea. L’Ungheria sta costruendo un muro della vergogna di filo spinato al confine con la Serbia.

Già milioni di rifugiati siriani vivono in Turchia, Libano e Giordania. Nessuno di questi, specialmente i Siriani, gli Iracheni e i Libici, è intenzionato a chiedere asilo politico – o ne ha ricevuto la proposta – ai ricchissimi petro-oligarchi del Golfo Persico, la cui matrice ideologica è il jihadismo wahabita/salafita.

Oh no. Nessuno “sciame” (definizione di David Cameron) di profughi che possa disturbare Re Salman, il responsabile dei bombardamenti illegali – effettuati con armi statunitensi e il sostegno dei sistemi satellitari USA – dello Yemen, con annessa crisi umanitaria, il quale è stato accolto in pompa magna e con tutti i riguardi dal Presidente USA Barack “Trivella, baby, trivella!” Obama lo scorso venerdì.

Nessun rifugiato per il Qatar, che preferisce sponsorizzare il fenomeno sportivo Barcellona e comprare tutti gli edifici disponibili da MAdeleine all’Opera di Parigi, mentre è attivamente coinvolto nella totale distruzione della Siria.

La campagna “liberazione con le bombe” del Pentagono/NATO portata avanti per tutto l’ “arco di instabilità” non mostra segno di perdere verve, sostenuta dai ricchi wahabiti e da loschi figuri come il governatore di stanza ad Ankara. Quindi, per milioni di persone, cercare rifugio in un’Eurozona spaventata, intollerante, xenofoba e distrutta dall’austerità è comunque un’opzione migliore piuttosto che morte e distruzione.

Lo sapevamo fin dall’inizio. Ci saranno ulteriori contraccolpi. Tristissimi e solitari contraccolpi – sul bagnasciuga silenzioso di una spiaggia NATO.



Pepe Escobar è autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007), Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge (Nimble Books, 2007), e Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009). Può essere contattato a pepeasia@yahoo.com.

Fonte: http://www.rt.com/

Link: http://www.rt.com/op-edge/314411-refugees-violence-syria-europe/

05.09.2015

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l'autore della traduzione FA RANCO

Fonte: http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=4360


Anche noi lo avevamo previsto e con anni di anticipo; se lo abbiamo previsto noi che siamo una accozzaglia di sapiens col "gene bovino" più o meno "attivo":

come si può solo pensare\credere che i fautori di queste politiche non lo avessero previsto?

Come si può pensare\credere che non lo abbiano scientificamente programmato?

Come si può solo lontanamente pensare\credere che i fautori di questo colossale esodo di esseri umani possa porvi rimedio?

Ma soprattutto:

Come si può solo lontanamente pensare\credere che chi lucra sul traffico e sulla futura vita di questa gente possa provare la benché minima pietà per ciò che di fatto altro non è che un loro prodotto\merce?

Ah già... Il gene... [:306]

Ma magari sono io che ho una visione distorta del mondo, come i pazzi che credono che i pazzi siano gli altri [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 10/09/2015, 10:51 
[:264]



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 10/09/2015, 11:59 
terremoto-mirandola-emiliaMirandola, 9 set – A 3 anni di distanza dal sisma che ha colpito l’Emilia i cittadini di Mirandola, cittadina maggiormente colpita, sono scesi in piazza per protestare contro l’arrivo dei “profughi”.
Come riferisce “Il Giornale” in un articolo inchiesta le liquidazioni dei fondi già stanziati dallo Stato per la ricostruzione post-terremoto sono molto indietro: la metà del denaro non è ancora arrivata.

Basterebbe farsi un giro per il paese per capire la reale portata del disastro in cui ancora versa Mirandola: Loretta Severi, commerciante che sarà costretta a chiudere la propria attività, sostiene che il centro cittadino “è morto: non ci passa più nessuno da qui”.
Situazione che condivide, almeno in parte, con un’altra città colpita da un forte sisma nel lontano 2009: L’Aquila, dove la ricostruzione del centro storico è ancora ben lontana dal dirsi conclusa. Bisogna però sottolineare come siano realtà ben diverse nonostante il “mal comune”: L’Aquila abbisogna di più attenzione e cautele per poter vedere ultimata la ricostruzione, dato che la densità di monumenti storici colpiti dal sisma è esponenzialmente più alta rispetto a quella di Mirandola.

434Motivo per cui, considerando anche che i fondi per sono stati già stanziati, non si capisce perché ci siano così tante difficoltà nella ricostruzione del paese emiliano.
Per questo sabato scorso la cittadinanza è scena in piazza per una manifestazione organizzata da Forza Italia per protestare contro l’arrivo dei sedicenti “profughi”.
Perché a Mirandola non sono solo i palazzi storici ad essere ancora inagibili, sono anche gli esercizi commerciali, le fabbriche e soprattutto le case dei cittadini, pertanto tutti coloro che dopo 3 anni sono costretti ancora ad affidarsi ai container per avere un tetto sotto cui vivere, sono scesi in piazza per dire il loro secco “no” all’arrivo degli immigrati: “Solo quando tutte queste case saranno ricostruite – dice Stefano Cavedagna, leader della Giovane Italia – potremo pensare all’accoglienza. Non prima”.

In tanti hanno fatto sentire la propria voce di protesta: persone comuni, italiani che vogliono lavorare e ricominciare, persone che per orgoglio magari non chiedono aiuto in televisione, ma che si affidano a parenti e amici per tirare avanti, ma non basta. Per nessuno di loro sentirete mai peana del Papa a favore dell’accoglienza, nessuno marcerà a piedi scalzi tantomeno verranno fatte campagne mediatiche strappalacrime. Il motivo è semplice: i terremotati non rendono. Non rendono nel quadro della propaganda governativa volta a cambiare la mentalità ed il modo di vivere di una Nazione intera e quindi non rendono nemmeno finanziariamente.
Nessun ente o privato riceve 35 euro al giorno per dare accoglienza ad un terremotato come invece succede per gli immigrati: si calcola che in Emilia Romagna ve ne siano circa 4700 sistemati anche in zone terremotate in barba al decreto governativo che lo proibiva. Un giro d’affari di circa 60 milioni di euro l’anno come riferisce il quotidiano milanese.

A tutto questo si aggiunge anche la longa manus di Equitalia che ai commercianti ha fatto inserire nella dichiarazione dei redditi il bonus statale di 15 mila euro elargito per riaprire le attività, riprendendosi sostanzialmente quel poco che era stato dato dallo Stato: oltre il danno la beffa, ed intanto a Mirandola sta arrivando un altro inverno da passare nei container.

Paolo Mauri

http://www.ilprimatonazionale.it/cronac ... ati-30242/


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 10/09/2015, 12:14 
Coudenhove-Kalergi elabora un progetto di unificazione federale. Esso prevede tre tappe:

1. Una cooperazione intergovernativa stretta tra gli stati europei: saranno previsti degli incontri periodici. Le decisioni si prendono all'unanimità in questa fase.
2. Un'unione doganale tra i partecipanti.
3. La fase federale: gli Stati Uniti d'Europa.

Il programma di Kalergi prevede nove punti:

1. È necessario che questa unione sia una confederazione europea con una garanzia reciproca di delegazione legale della sovranità. I governi devono, in altre parole, essere sicuri che la cessione di sovranità avverrà in egual misura per tutte le parti.
2. Per gestire i conflitti tra gli stati membri, sarà necessaria una corte federale europea.
3. Un esercito europeo, un'alleanza militare, che raggruppi contingenti dei diversi paesi, per garantire la pace a livello continentale.
4. Un'unione doganale progressiva.
5. Un'unificazione delle colonie. Sfruttamento a livello europeo.
6. Progetto di moneta unica.
7. Rispetto della diversità delle culture europee e delle molteplici civilizzazioni nazionali.
8. Rispetto e protezione delle minoranze nazionali.
9. Una buona ed efficace collaborazione nel quadro della Società delle nazioni.


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 10/09/2015, 12:27 
ma ieri sera,
sempre zappando,
mi sono visto un pezzetto di chilavisto? su rai3
a un certo punto un servizio si conclude
con una famiglia, madre, padre e figlio
che vivono accampati, in maniera dignitosissima,
sulle panchine della stazione di capua dal 2014,

senza alcun sostegno da comune e da chicchessia..
mangiando grazie al buoncuore di qualcuno..

ecco..

e io sento che noi dobbiamo mantenere
(l'europa contribuisce x 1/3 su 10 anni)
i clandestini in albergo
e pure trovare loro un lavoro !!


tutto per sostenere la sceneggata
dei bombardamenti in siria..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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