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29/03/2011, 20:23

Thethirdeye ha scritto:

Ufologo 555 ha scritto:

Ah! Obama! Quante ne avevo previste ... [:o)]


Spero tu abbia previsto anche quelle di quel guarrafondaio
che lo ha preceduto...... [:D]


E se ti dicessi che sta succedendo tutto questo casino perchè hanno scoperto che Obama è ... un "debole"?
E ti contrarierei dicendo che aspetto Sara Pallin ...? [:D]

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Ultima modifica di Ufologo 555 il 29/03/2011, 20:30, modificato 1 volta in totale.

29/03/2011, 20:25

Thethirdeye ha scritto:

Ufologo 555 ha scritto:

Ah! Obama! Quante ne avevo previste ... [:o)]


Spero tu abbia previsto anche quelle di quel guarrafondaio
che lo ha preceduto...... [:D]


...ma almeno quello precedente si sapeva come agiva,questo si era classificato come l'uomo della pace della fratellanza tante chiacchiere pochi fatti,ed un nobel sulla parola,cose,d'altro mondo,cmq obama ha fatto cambiare opinione i ns pacifisti sulla guerra,tutte le guerre sono uguali,non c'e'guerra giusta xche' di obama [:D]

29/03/2011, 20:48

BOLLETTE, EFFETTO LIBIA:
AUMENTANO LUCE E GAS
Martedì 29 Marzo 2011 - 19:06
Ultimo aggiornamento: 20:26

ROMA - L'effetto Libia pesa sulle tasche degli italiani. Dal primo aprile le tariffe dell'energia elettrica aumenteranno del 3,9% e quelle del gas del 2%, con un aggravio complessivo sulle bollette di 37,5 euro su base annua per la famiglia tipo. È quanto disposto dall'Autorità dell'energia. Sugli aumenti delle tariffe decisi dall'Autorità pesa «un duplice effetto: da un lato, la crescita ininterrotta delle quotazioni petrolifere dal gennaio 2009 (+45% negli ultimi 12 mesi e +145% in due anni), con picchi di oltre 116 dollari al barile per il Brent; dall'altro, sui prezzi dell'energia elettrica incide, in particolare, il finanziamento delle rinnovabili per complessivi 4,9 miliardi di euro, tra cui 1,4 miliardi di euro per i certificati verdi e 2,4 miliardi di euro per il fotovoltaico». Nel dettaglio, spiega l'Authority di settore facendo riferimento alle variazioni che scatteranno il primo aprile, l'aumento del 3,9% dell'energia elettrica è composto da un +0,9% determinato dagli andamenti dei mercati delle materie prime e da un +3% derivante dall'incentivazione delle rinnovabili



http://www.leggo.it/articolo.php?id=114128

29/03/2011, 21:01

Ufologo 555 ha scritto:

Ma dai che vi piaceva l'abbronzato!


A quelli del forum per nulla.. basta che ti rilegga le vecchie discussioni eh.. mica parlo a vanvera. [:p]

29/03/2011, 22:07

greenwarrior ha scritto:

bleffort ha scritto:

Stanno tentando buttare giù il governo della nazione Araba più progredita e civilizzata di tutto il Nord-Africa!,per due motivi,il primo è per il possesso del petrolio e il secondo è politico,quella specie di Socialismo strisciante che ha instaurato Gheddafi,potrebbe influenzare le altre nazioni Arabe e oltre,per l'Occidente non deve avere seguito!!!!! [:(]
Bella scusa si sono iventati!.I DIRITTI UMANI !!!!,quelli che l'Occidente non tiene conto,allora se in Italia un giorno di questi succede una rivolta popolare,dobbiamo stare tranquilli che la Nato e chi per "Lei" bombarderebbe le forze lealiste del governo in carica!!,o no!. [;)]


Spiegami dov' è il socialismo in Libia !!!!!!!!

Che sia una guerra sporca e ipocrita ce ne siamo accorti tutti, ma da li a definire la Libia una nazione progredita e civilizzata ce ne passa. Ricca si, ma in mano ad un dittatore sanguinario che ha abolito i diritti umani da un pezzo, altrimenti la rivolta non sarebbe stata possibile.

Forse ha abolito i diritti di poter rubare!.
Mi dispiace Green,ma non replico tanto è inutile,però io la vedo su queto aspetto la situazione in Libia,spero solo che ti informi meglio chi sono i Libici pro-Gheddafi e chi sono i ribelli.

30/03/2011, 00:45

LIBIA: CAPO RIBELLI, RISPETTEREMO ACCORDI E CONTRATTI CON ITALIA

(AGI) - Roma, 29 mar. - I ribelli libici rispetteranno gli accordi con le aziende e il governo italiani, dal petrolio alla lotta all'immigrazione clandestina. L'assicurazione e' venuta dal leader del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) libico, Mustafa' Abdel Jalil, intervenuto a Porta a Porta.
"Parteciperemo allo sforzo per fermare l'immigrazione clandestina impedendo ai clandestini l'ingresso in Libia e combattendo le organizzazioni criminali che trafficano in questo settore", ha affermato l'ex ministro della Giustizia durante la trasmissione di Raiuno. La Libia del dopo-Gheddafi, ha garantito Jalil, rispettera' "tutti i trattati firmati con Eni e le altre aziende".

http://www.agi.it/estero/notizie/201103 ... con_italia

30/03/2011, 02:12

http://www.senzasoste.it/economia/libia ... a-eni-e-bp



Ci sono vari elementi che consiglierebbero di valutare con molta cautela le attuali "notizie" riguardanti la Libia. A differenza dell'Egitto, la Libia non ha masse di disperati urbani, in parte perché il regime ha adottato un sistema paternalistico/assistenziale che evita gravi forme di miseria, ed in parte perché mancano proprio le masse, dato che si sta parlando di un Paese spopolato, in cui anche la cifra ufficiale di quattro milioni di abitanti risulta da stime demografiche piuttosto gonfiate per ciò che concerne le zone desertiche. C'è anche da considerare che i milioni di manifestanti visti al Cairo si avvalevano della benevola neutralità dell'esercito, mentre le poche migliaia (?) di pacifici manifestanti libici, secondo i media si sarebbero trovati addirittura sotto bombardamenti aerei e di razzi: un particolare che risulta alquanto irrealistico, e non perché il regime non sarebbe capace di tanto, ma perché solo una rivolta armata - molto bene armata - potrebbe reggere a lungo ad un tale tipo di trattamento. Quindi, più che di una rivolta si tratterebbe di un golpe, e con tanto di agganci in settori del regime libico. "Dittatore" è una di quelle parole in grado di mandare completamente in vacanza il senso critico dell'opinione pubblica "occidentale", ed ecco perché la narrazione mediatica di una rivolta popolare spontanea, che però si dimostra capace di occupare un'intera città come Bengasi, non ha suscitato sinora dubbi e perplessità. Durante il natale del 1989 i media ci narrarono una "rivolta" rumena contro il dittatore Ceausescu con ventimila morti, ma poi si rivelò tutto falso, ovviamente a distanza di mesi, quando la notizia aveva perso centralità. Un altro "dettaglio" di cui tenere conto riguarda il business del petrolio libico, un business di tale entità da aver comportato mezzo secolo di guerra senza esclusione di colpi tra l'ENI da un parte e le multinazionali anglo-americane dall'altra, in particolare la BP. Persino il colpo di Stato di Gheddafi contro il re Idris, considerato un fantoccio dell'Italia, fu sicuramente favorito dalle multinazionali anglo-americane, anche se in pochi anni l'ENI recuperò in Libia il terreno perduto. Che l'attuale "rivolta" libica possa costituire un ennesimo capitolo di questa guerra del petrolio non è un'ipotesi da scartare, poiché la notizia concreta di queste ore è proprio che l'ENI sta rischiando di perdere la sua principale fonte di petrolio: la Libia, appunto. Come è stato già ricordato da alcuni in questi giorni, la Libia stessa è un'invenzione del colonialismo italiano. Nel 1911 l'allora Presidente del Consiglio, il liberale Giolitti, dichiarò guerra all'Impero Ottomano per strappargli due province nordafricane, la Tripolitania e la Cirenaica, che furono riunite a forza sotto il nome di "Libia", un termine dalle suggestive reminiscenze imperiali romane. Il fomentare la tensione etnico-tribale tra le diverse popolazioni costituì anche uno degli strumenti di dominio del colonialismo italiano, la cui spietata brutalità è stata ampiamente documentata. Non si può quindi escludere che la rivalità etnica sia ancora la leva con cui altre potenze coloniali oggi stiano cercando di destabilizzare il regime di Gheddafi, magari prospettando ai vari capi tribali la possibilità di cogestire il business del petrolio con le multinazionali anglo-americane. In tal caso l'afganizzazione della Libia costituirebbe un esito molto probabile, e del resto ogni aggressione coloniale, ed ogni resistenza ad essa, implicano inevitabilmente anche fenomeni di guerra civile. La cosiddetta "superpotenza" statunitense ha sempre mostrato limiti molto evidenti, ma il suo vero e duraturo punto di forza è dato dal costituire un punto di riferimento ed un alleato per i gruppi reazionari ed affaristici di tutto il mondo.

In questo periodo i media tendono anche a sopravvalutare l'effetto della destabilizzazione libica sui flussi migratori verso l'Italia. Le barche cariche di immigrati non costituiscono però il canale principale del traffico della migrazione clandestina, in quanto rappresentano soltanto un atroce diversivo per distogliere l'attenzione dalle vere porte d'ingresso di questo traffico, che sono le banchine dei porti sotto il controllo militare statunitense. Nel porto di Napoli, ad esempio, la U.S. Navy controlla ormai più della metà delle banchine, gestite nel più assoluto segreto militare; tutto ciò per gentile concessione del governo D'Alema nel 1999. Gheddafi ha accettato di enfatizzare il suo ruolo di poliziotto anti-immigrazione perché costituiva un modo per vantare pubblicamente benemerenze nei confronti dell'Italia e della Unione Europea, ma bisogna separare le esagerazioni della propaganda dalle effettive dimensioni di quel ruolo. Le basi militari americane, da sempre, non svolgono soltanto una funzione militare, ma soprattutto di controllo dei traffici illegali, a cominciare dal traffico di eroina dall'Afghanistan. Un elemento fisso di disturbo della comunicazione di questi giorni è costituito dal luogo comune della "amicizia", del rapporto personale condito di baciamano, fra Berlusconi e Gheddafi; perciò è divenuto uno scontato oggetto di polemica il lungo silenzio tenuto dal governo italiano circa la repressione che starebbe avvenendo in Libia. In realtà, per tutto ciò che riguarda l'energia, è l'ENI, e soltanto l'ENI, il detentore esclusivo e storico di ogni iniziativa della politica estera italiana. Anche i colossi UniCredit, Impregilo e Finmeccanica, per i loro affari in Libia, si sono agganciati alla cordata dell'ENI. L'effettiva capacità di Berlusconi di sostenere il suo presunto asse preferenziale con Gheddafi si è potuta verificare a Bruxelles, quando il non-ministro degli Esteri Frattini si è accodato supinamente ad una posizione di condanna verso il regime libico, ispirata per di più da un Paese in palese situazione di conflitto di interessi come la Gran Bretagna, che nella vicenda ha sposato ovviamente le tesi della sua multinazionale del petrolio, cioè la ex British Petroleum, oggi Beyond Petroleum. Frattini e lo stesso Berlusconi si sono poi fatti ripetitori delle notizie di agenzia circa le repressioni che avverrebbero in Libia, nonostante che le testimonianze degli Italiani sfollati non le confermino affatto. Dalle "rivelazioni" di Wikileaks è uscita l'immagine di un Berlusconi debole, nel ruolo passivo di yesman nei confronti degli Stati Uniti, pur di meritarsi pacche sulle spalle nei summit internazionali. Le mezze verità rischiano però di veicolare menzogne intere, e cioè l'idea che gli Stati Uniti si limitino ad approfittare della inconsistenza umana e politica di Berlusconi, mentre invece la chiave del colonialismo è proprio quella di creare nei Paesi colonizzati delle leadership deboli ed iper-corrotte. Il problema non riguarda solo la ricattabilità di Berlusconi, ma i ricatti paralizzanti a cui vengono sottoposti i suoi avversari, sempre timidi ed esitanti nei momenti decisivi. Persino "Il Fatto Quotidiano" oggi fa finta di dimenticarsi di aver denunciato per tre anni che la vera stampella del governo Berlusconi è stato in effetti il Presidente della Repubblica, e lo stesso quotidiano risulta ora allineato all'opera di santificazione mediatica di Napolitano, omettendo la storia dei suoi ambigui rapporti con gli USA già dall'epoca in cui militava nel Partito Comunista Italiano. In questi decenni l'ENI ha usato la sua potenza finanziaria per imporre i propri affari ai governi di turno lasciando loro la vetrina mediatica, una vetrina di cui Berlusconi ha abusato più di tutti perché costituiva l'unico modo per mascherare la sua pochezza. Ma la politica dell'ENI da tempo sta mostrando la corda, poiché risulta evidente che un governo fantoccio di servitù coloniale agli USA non soltanto non può difendere gli affari dell'ente in questi momenti di crisi acuta, ma addirittura costituisce un nemico in più.

tratto da http://www.comidad.org/

24 febbraio 2011







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30/03/2011, 07:55

eh..!?!?

Clinton: "Risoluzione Onu legittima armi ai ribelli" 107 –
Secondo il segretario di Stato americano Hillary Clinton, la risoluzione numero 1973 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu con cui è stata autorizzata l'imposizione della 'no fly-zone' sulla Libia permetterebbe di per sè anche "un legittimo trasferimento di armi" agli insorti che combattono contro le forze fedeli a Gheddafi: questo perchè, a giudizio del capo della diplomazia Usa, "la nostra interpretazione" di tale risoluzione "è che essa ha emendato, o addirittura annullato, la proibizione assoluta di armare chicchessia in Lib

insistono con le balle..

CNP: "Almeno 12 mila attivisti sequestrati" 105 –
Almeno 12mila attivisti dell'opposizione scomparsi a Tripoli, rinchiusi nelle carceri della capitale o detenuti nelle basi militari. E' quanto denuncia il Consiglio nazionale provvisorio, spiegando che la maggior parte di questi sono giovani uomini, ma anche donne.

sparano cifre a casaccio..
e nessuno verifica
nessuno obietta..

faccio notare che la risoluzione 1973
parla di cessate il fuoco generalizzato..

il cnt diventa cnp..

Frattini: "Cnt sempre più credibile" 101 –
Il Comitato nazionale di transizione di Bengasi (Cnt) "è un interlocutore sempre più credibile". E' quanto ha sottolineato il ministro degli Esteri Franco Frattini al termine della conferenza di Londra sulla Libia ricordando che oggi il Cnt ha presentato una serie di punti quali le elezioni libere, uno stato laico, il rispetto dei diritti e ha "confermato che saranno rispettati i patti assunti a livello internazionale". "Che contribuirà cioè ad una continuità" nell'azione del paese ma "con una discontinuità nell'azione di governo".

se lo dice frattini..
faccio notare che metà dei votanti risiede a tripoli..

secondo voi chi votano?
votano quelli che hanno invocato
le bombe occidentali?
secondo voi in libere elezioni
chi vince?

l'ultimo punto mi è oscuro..
Ultima modifica di mik.300 il 30/03/2011, 08:06, modificato 1 volta in totale.

30/03/2011, 07:59

greenwarrior ha scritto:

bleffort ha scritto:

Stanno tentando buttare giù il governo della nazione Araba più progredita e civilizzata di tutto il Nord-Africa!,per due motivi,il primo è per il possesso del petrolio e il secondo è politico,quella specie di Socialismo strisciante che ha instaurato Gheddafi,potrebbe influenzare le altre nazioni Arabe e oltre,per l'Occidente non deve avere seguito!!!!! [:(]
Bella scusa si sono iventati!.I DIRITTI UMANI !!!!,quelli che l'Occidente non tiene conto,allora se in Italia un giorno di questi succede una rivolta popolare,dobbiamo stare tranquilli che la Nato e chi per "Lei" bombarderebbe le forze lealiste del governo in carica!!,o no!. [;)]


Spiegami dov' è il socialismo in Libia !!!!!!!!

Che sia una guerra sporca e ipocrita ce ne siamo accorti tutti, ma da li a definire la Libia una nazione progredita e civilizzata ce ne passa. Ricca si, ma in mano ad un dittatore sanguinario che ha abolito i diritti umani da un pezzo, altrimenti la rivolta non sarebbe stata possibile.


green,
non sono esperto di politica libica,
comunque c'è un parlamento..
quindi qualcuno lì lo votano..
in ogni caso prima/adesso il reddito pro capite di un libico
era/è 3x quello di un egiziano..
poi chissà.
la libia importava manodopera straniera
(tunisini, egiziani, cinesi)
nessun clandestino è libico..

dici che è sanguinario ?
non so..
ma dubito..
Ultima modifica di mik.300 il 30/03/2011, 08:00, modificato 1 volta in totale.

30/03/2011, 09:25

ubatuba ha scritto:

Thethirdeye ha scritto:

Ufologo 555 ha scritto:

Ah! Obama! Quante ne avevo previste ... [:o)]


Spero tu abbia previsto anche quelle di quel guarrafondaio
che lo ha preceduto...... [:D]


...ma almeno quello precedente si sapeva come agiva,questo si era classificato come l'uomo della pace della fratellanza tante chiacchiere pochi fatti,ed un nobel sulla parola,cose,d'altro mondo,cmq obama ha fatto cambiare opinione i ns pacifisti sulla guerra,tutte le guerre sono uguali,non c'e'guerra giusta xche' di obama [:D]


Infatti sono allo stesso piano..... cioè burattini in mano agli stessi burattinai.

L'importante è non fare differenze..... e dire
che quello precedente è migliore di quello attuale....... [:o)]

30/03/2011, 09:30

il perchè il comando tarda
a passare alla nato..

Rasmussen: "La Nato è per proteggere civili, non per armarli" 3 –
Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha detto che l'Alleanza è stata mobilitata in Libia "per proteggere le popolazioni e non per armarle". Interpellato da SkyNews sulla possibilità di fornire armi agli insorti, Rasmussen ha risposto che la risoluzione dell'Onu parla chiaro: "Chiede l'imposizione di un embargo sulle armi, e noi dunque siamo là per proteggere le popolazioni e non per armarle".

obama,
premio nobel per la pace..


Obama: "Armare i ribelli? In esame ogni ipotesi" 1 –
Il presidente americano Barack Obama non eslude l'ipotesi di armare i ribelli anti-Gheddafi. Lo ha detto ai microfoni della Nbc."Si stanno esaminando tutte le possibilità in campo per fornire supporto al popolo libico in modo da avere una transizione verso un Paese più stabile e pacifico".

30/03/2011, 10:50

mik.300 ha scritto:

Il presidente americano Barack Obama non eslude l'ipotesi di armare i ribelli anti-Gheddafi. Lo ha detto ai microfoni della Nbc. "Si stanno esaminando tutte le possibilità in campo per fornire supporto al popolo libico in modo da avere una transizione verso un Paese più stabile e pacifico".



Ma di quale transizione verso un paese più stabile e pacifico parla?!? [:(!]

Nel nord africa, si aprirà un conflitto su vasta scala.
Un percorso lungo e tortuoso......

Mi stupisco come NESSUNO tra i potenti, prenda in considerazione
questa ipotesi.

30/03/2011, 12:42

ubatuba ha scritto:
...ma almeno quello precedente si sapeva come agiva,questo si era classificato come l'uomo della pace della fratellanza tante chiacchiere pochi fatti,ed un nobel sulla parola,cose,d'altro mondo,cmq obama ha fatto cambiare opinione i ns pacifisti sulla guerra,tutte le guerre sono uguali,non c'e'guerra giusta xche' di obama [:D]

Non mi sembra di aver mai sentito dire a Obama che avrebbe rinunciato a una guerra o all'uso delle armi.Sono Americani tutti e per primo viene il loro paese sempre,sia che siano gente di sinistra che di destra.

30/03/2011, 16:47

Purtroppo gli Americani ed gli Ebrei si sentono superiori come razza a qualsiasi altro esere umano che vive sulla Terra e nello spazio.[:(]

30/03/2011, 17:14

bleffort ha scritto:


Purtroppo gli Americani ed gli Ebrei si sentono superiori come razza a qualsiasi altro esere umano che vive sulla Terra e nello spazio.[:(]

Gli Israeliani vorrai dire.
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