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Argomento bloccato

20/06/2012, 20:37

100 miliardi di euro sono stati stanziati per il piano di salvataggio della Spagna e ben il 20% di questi devono venire dall’Italia. L’Italia (gli italiani) dovrà prestare questi soldi alle banche spagnole al 3% di interessi, ma per procurarsi questi soldi l’Italia (gli italiani) dovrà indebitarsi sul mercato al 7% !!! E’ geniale, non è vero?????


http://pensareliberi.com/2012/06/15/mes ... -17-paesi/

20/06/2012, 21:01

Genialissssssimo per accellerare il fallimento ed instaurare il governo unico europeo [:)]

20/06/2012, 22:25

ubatuba ha scritto:

100 miliardi di euro sono stati stanziati per il piano di salvataggio della Spagna e ben il 20% di questi devono venire dall’Italia. L’Italia (gli italiani) dovrà prestare questi soldi alle banche spagnole al 3% di interessi, ma per procurarsi questi soldi l’Italia (gli italiani) dovrà indebitarsi sul mercato al 7% !!! E’ geniale, non è vero?????


http://pensareliberi.com/2012/06/15/mes ... -17-paesi/
Geniale.

21/06/2012, 00:16

Ronin77 ha scritto:

ubatuba ha scritto:

100 miliardi di euro sono stati stanziati per il piano di salvataggio della Spagna e ben il 20% di questi devono venire dall’Italia. L’Italia (gli italiani) dovrà prestare questi soldi alle banche spagnole al 3% di interessi, ma per procurarsi questi soldi l’Italia (gli italiani) dovrà indebitarsi sul mercato al 7% !!! E’ geniale, non è vero?????


http://pensareliberi.com/2012/06/15/mes ... -17-paesi/
Geniale.


ke potevi spettarti dal fallimonti,se in tre ani circa 1989/92 come consulente del cirino pomicino il debito pubblico italiano schizzo'del 44,3%

21/06/2012, 16:01

Ecco in quali mani ci hanno messo! Grazie Napolitano! [:o)]

21/06/2012, 19:29

Wolframio ha scritto:

Genialissssssimo per accellerare il fallimento ed instaurare il governo unico europeo [:)]


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Crisi euro, ecco a cosa mirano


Per una volta Mario Monti è stato sincero, l’atro giorno ha dichiarato che lo scopo finale dell’attuale crisi è di creare un’unione politica europea. Non ha specificato come, ma per chi sa come funzionano certe logiche non è un mistero: le crisi, come ha ammesso lo stesso Monti in una conferenza, servono a generare un’emergenza in nome della quale si impongono a popoli ed elettori norme che altrimenti accetterebbero difficilmente. Quando spingi, a parole, un Paese sul bordo del precipizio puoi ottenere quel che vuoi. In Italia il “film” è andato in onda più volte e sempre con lo stesso risultato, ma vale anche per il resto d’Europa. Il fine ultimo è lo sradicamento di quel che resta della sovranità nazionale, che poi la nuova Europa si davvero democratica e basata sulla volontà popolare è tutto da vedere.

Ma a ben vedere, lo aveva già detto in un'altra occasione, diversi mesi prima di essere nominato premier...

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=PDRc6Ej07zA[/BBvideo]

Il video sopra riporta le dichiarazioni più "significative", l'intervento completo di Monti: http://youtu.be/dzMRD-S8oU0


http://www.nocensura.com/2012/06/crisi- ... irano.html
Ultima modifica di Wolframio il 21/06/2012, 19:30, modificato 1 volta in totale.

21/06/2012, 20:50

Con il DL Sviluppo lo Stato sarà più leggero, tra privatizzazioni, liberalizzazioni e licenziamenti
Monti metterà in vendita l’Italia
di: Andrea Angelini fonte: http://www.rinascita.eu

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge per lo sviluppo sul quale Mario Monti e Corrado Passera hanno puntato tutte le loro carte e tutte le loro speranze per rilanciare un’economia nazionale che hanno affossato con misure all’insegna delle tasse e del liberismo selvaggio, tali da accentuare le manifestazioni di quella recessione nella quale già da anni eravamo immersi. Un decreto corposo fatto di 61 articoli tra liberalizzazioni, privatizzazioni e svendita del patrimonio pubblico.
Con l’intenzione dichiarata di rendere lo Stato più leggero come invoca da sempre la canaglia liberista. E con una raffica di licenziamenti.
Si tratta, ha sostenuto l’ex consulente di Goldman Sachs e di Moody’s, di interventi coordinati e di forte impatto per la riduzione del peso dello Stato. E’ stato così deciso di cominciare dal vertice del governo, diminuendo le spese di Palazzo Chigi per spingere i ministri a varare misure di contenimento delle strutture e della spesa che comporteranno in pochi anni risparmi per 30 miliardi.
Per quando riguarda il ministero dell’Economia, ha messo avanti le mani Monti, l’operazione è più complessa. Questo perché, diciamo noi, quel Ministero controlla il Tesoro e quindi controlla direttamente o indirettamente non soltanto il patrimonio immobiliare pubblico ma le società ancora a partecipazione dello Stato, come Eni, Enel e Finmeccanica. Quelle che la finanza anglofona, che specula contro i titoli pubblici italiani vorrebbe, che fosse messa in vendita.
Abbiamo preso provvedimenti, ha testualmente detto Monti, “che vanno nel senso della dismissione di pezzi del patrimonio pubblico, nel senso della privatizzazione”. Provvedimenti che sono “molto incisivi per quanto riguarda il contenimento delle strutture”. Così, “componenti storiche dell’attività dello Stato vengono soppresse come tali e le loro funzioni vengono accorpate con quelle di altre agenzie”. Oltre a questo “ci sono provvedimenti significativi sulla riduzione degli organici”. Quindi, meno dipendenti. Vi sarà insomma “l’alleggerimento dello Stato per quanto riguarda sia il perimetro delle sue attività sia e soprattutto il costo della sue attività”.
Il decreto movimenterà 70-80 miliardi di euro tra risorse e investimenti. Fiore all’occhiello sarà l’Agenzia Italia digitale, che sostituirà le strutture esistenti nella pubblica amministrazione e che diventerà motore dei progetti per la modernizzazione dell’apparato pubblico. Ci saranno poi un fondo per la crescita sostenibile, un piano nazionale per la riqualificazione delle aree urbane, un fondo per la distribuzione di alimenti ai poveri, l’aumento dal 36% al 50% della quota di detrazione Irpef per le ristrutturazioni, fino al 30 giugno 2013. E dulcis in fundo, i costruttori, per 3 anni, non dovranno pagare l’Imu sugli immobili realizzati e destinati alla vendita.

Fonte: http://www.stampalibera.com/?p=47558


Tratto da: Monti metterà in vendita l’Italia | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1ySHRoTyH


i grandi obbiettivi del fallimonti [;)] [:o)]

21/06/2012, 21:36

Speriamo che Fratello Foco (di sant'Antonio) li avvolga nelle sue amorevoli braccia.

22/06/2012, 11:17

In Fiat decidono i giudici!

Sacconi: "Così rischiamo che il Lingotto lasci l’Italia"
di Antonio Signorini


Il tribunale di Roma impone la riassunzione di 145 iscritti Fiom. L'ex ministro del Lavoro: "Sentenza choc e il governo tace. Il Pd? Una pubblicità regresso".

http://www.ilgiornale.it/
Ultima modifica di Ufologo 555 il 22/06/2012, 11:18, modificato 1 volta in totale.

22/06/2012, 21:46

Effetto salva-Italia: chiudono oltre 1.600 imprese al giorno, disoccupazione in aumento

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22 giu – Nei primi tre mesi di quest’anno sono cessate 146.368 imprese: praticamente 1.626 al giorno. L’allarme è della Cgia di Mestre che ha analizzato il tasso di nascita e mortalità delle imprese italiane.

A denunciare ritmi di chiusura maggiori, secondo dati Infocamere rielaborati dagli artigiani di Mestre, sono le piccole aziende: se quelle con 1 addetto hanno registrato, tra gennaio e marzo, 113.527 cessazioni, quelle con 2-5 addetti hanno denunciato circa 28mila cessazioni. Sforano le 2.800 chiusure le imprese tra 6 e 9 addetti; circa 1500 tra i 10 e i 19 addetti. Cifre più ‘esigue’ se si sale nella dimensione aziendale: 527 aziende chiuse in tre mesi tra i 20 ed i 49 addetti: 140 tra i 50 ed i 99 adetti; 63 tra i 100-249 addetti; 18 tra o 250-499 addetti e 13 cessazioni per imprese con piu’ di 500 dipendenti.

Ma a preoccupare la Cgia non è tanto il saldo fortemente negativo tra nuove iscrizioni e cessazioni registrato nel primo trimestre 2012, -26.090, quanto il fatto che “ad iscriversi sono aziende che hanno dimensioni occupazionali minori di quelle che cessano”. ”Se tra le aziende fino ad un addetto c’è una evidente supremazia dei neoimprenditori – sottolinea Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – quello che preoccupa è che nelle classi dimensionali superiori il saldo è sempre negativo.

Insomma se a chiudere sono le imprese più strutturate che solo in parte vengono rimpiazzate con altre aventi livelli dimensionali più contenuti, ciò comporta un evidente aumento dei senza lavoro”. adnk

Fonte: http://www.imolaoggi.it/?p=20113


Domanda: ma c'è ancora qualcuno che crede in Monti e nel suo governo???

[}:)] [}:)] [}:)]

22/06/2012, 21:52

Domanda: ma c'è ancora qualcuno che crede in Monti e nel suo governo???


Si... tutti quelli che guardano solo il TG e leggono i giornali.

22/06/2012, 21:54

Wolframio ha scritto:

Domanda: ma c'è ancora qualcuno che crede in Monti e nel suo governo???


Si... tutti quelli che guardano solo il TG e leggono i giornali.


... e purtroppo sono in tanti...

[:142]

22/06/2012, 22:17

E nel frattempo .....

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22/06/2012, 22:37

Wolframio ha scritto:

E nel frattempo .....

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Quelli grassi hanno meno probabilità di sopravvivere, il colesterolo alto è pericoloso. [:o)]

23/06/2012, 11:56

Carte di credito bloccate ai terremotati: “Accadde anche in Abruzzo”

La decisione presa dalla Barclays che si appoggia al circuito Visa. I cronisti del fattoquotidiano.it parlano con un operatore del call center : "E' vero, sono tutte bloccate da giorni, è stato fatto per precauzione". L'ufficio stampa della banca: "E' stato un errore". Ma c'è un precedente identico a L'Aquila

Molti sono sempre stati clienti-modello, di quelli che le banche sono solite trattare coi guanti: conti sempre in attivo e mai un problema di solvibilità. Eppure, una settimana fa, si sono trovati con la loro carta di credito Barclays inutilizzabile. Bloccata dall’istituto inglese per via della loro residenza nelle zone colpite dal sisma del 20 e 29 maggio.

Il primo a denunciare l’accaduto è Alessandro Osti, direttore della Confesercenti di Ferrara e residente in una delle città danneggiate dalle scosse. Subito ha raccontato la propria esperienza su Facebook: “Vado a fare rifornimento e, al momento di pagare, come al solito presento la carta che uso da ormai oltre quattro anni, circuito Visa ed emessa da Barclays. Stranamente la transazione mi viene rifiutata – si sfoga sulla sua pagina online – Pago in contanti ed esco. Al pomeriggio telefono e chiedo spiegazioni”. L’uomo chiama immediatamente il numero verde del servizio clienti messo a disposizione dalla banca ed ecco la risposta: “Lei abita in una zona dove è avvenuto il terremoto, potrebbe aver perso casa e lavoro e potrebbe non essere più in grado di pagare gli acquisti. Per questo Barclays ha bloccato le carte di chi abita in queste zone”. Osti rimane di sasso “Incredibile. Una dimostrazione perfetta della solidarietà delle banche”.

Contattato da ilfattoquotidiano.it, un operatore del call center dell’istituto conferma. “È vero. Tanti clienti delle zone terremotate non sono stati capaci di pagare la rata mensile. Per questo la banca ha deciso di bloccare tutte le carte attivate in quei comuni, in via precauzionale. È stato fatto per evitare che il sistema caricasse gli interessi a danno del cliente”. Secondo la banca dunque si tratterebbe di una misura presa in via precauzionale per salvaguardare il cliente, dal momento che ci sono stati alcuni casi di insolvenza tra i terremotati. Il dipendente ci tiene però a precisare: “Per riattivare la propria carta basta richiamare domani, dicendo di non aver avuto danni”.

Passano pochi minuti, la notizia fa il giro della rete e l’ufficio stampa della Barclays cambia versione, liquidando l’episodio come un “evento accidentale”. E poi corre ai ripari: “A fronte di alcune segnalazioni – si legge in una nota ufficiale – ci siamo accorti di aver generato un errore di procedura che ha determinato il blocco accidentale e del tutto involontario della carta di alcuni clienti. Tale blocco è stato prontamente rimosso”.

Uno spiacevole incidente, dunque. Eppure, basta fare un ricerca online, per scoprire che sulla Barclays erano piovute denunce simili anche all’indomani del terremoto de L’Aquila. Il 19 maggio 2009, infatti, il parlamentare dell’Italia dei Valori, Elio Lannutti, deposita in Senato un’interrogazione a risposta scritta: “Sono giunte segnalazioni di cittadini residenti nelle zone colpite dal terremoto dell’aprile 2009 – si legge – che lamentano di aver subito da parte dell’istituto bancario Barclays il blocco delle proprie carte di credito”. Il senatore riporta poi il caso di un cittadino aquilano, sfollato, che nonostante una posizione di solvibilità nei confronti della propria banca, si era ritrovato in mano una carta di credito Barclays non funzionante.

“La storia si ripete – commenta oggi Lannutti – Le banche non si sbagliano e in Abruzzo, oltre a bloccare le carte di credito, revocarono i fidi e misero ipoteche anche sulle macerie. Il governo ha evitato di affrontare la questione, pur ribadita anche dai familiari delle vittime che erano venuti a Roma per parlarne, ed è finita che i danni del terremoto del 2009 sono stati aggravati dall’incuria degli istituti di credito e della maggioranza”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... re/272155/
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