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MessaggioInviato: 10/03/2014, 10:16 
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GIANLUCA1989 ha scritto:

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ubatuba ha scritto:

intanto la russia tramite referendum,si annettera' la crimea,e dato che furono chiesti referendum x il kossovo,e prossimamente x la scozia,non vedo il motivo x dire che risulta illegale,la cosa potrebbe pure estendersi nelle zone orieltali dell'ucraina,a maggioranza russofona,........................ [;)]

Quoto ma un referendum è legale quando anche il governo centrale è d'accordo, quindi è per questo motivo che al livello internazionale è illegale.
Se l'Ucraina avesse accettato il referendum sarebbe stato legale.
Non so se mi spiego...
Questa è una secessione forzata, riconosciuta solo dalla Russia e suoi alleati, che la NATO e la stessa Ucraina non riconosceranno mai [8)]

Più che referendum illegale è il governo centrale stesso ad essere davvero è illegale: dato che il presidente attuale è lì grazie a un colpo di stato (architettato dalle potenze occidentali) e nessun ucraino l'ha eletto...il referendum è l'unica forma di vera democrazia diretta (a patto che i brogli siano regolari)


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MessaggioInviato: 10/03/2014, 10:18 
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Ufologo 555 ha scritto:

Mah! E' come se gli USA si fossero presi la Sardegna perché avevano una Base Navale (o Sigonella!) Tranquillo Bleffort, te la lasceranno la Sicilia: con noi spendono e ... basta! [:246]

Non mi pare che in sardegna siano anglofoni [:)]


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MessaggioInviato: 10/03/2014, 10:30 
Ma se ci fossero rimasti per 70 anni .... come la mettevamo? Un'altra Guantanamo? [;)]



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MessaggioInviato: 10/03/2014, 10:45 
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Ufologo 555 ha scritto:

Ma se ci fossero rimasti per 70 anni .... come la mettevamo? Un'altra Guantanamo? [;)]

Ma non sarebbe cambiato niente [:)] Cuba-Guantanamo,o peggio l'isola di Okinawa in Giappone e altri posti volenti o nolenti pieni di basi Usa sono in una sistuazione completamente differente dalla Crimea,in cui per ragioni storiche ,la maggioranza della popolazione è di etnia e lingua russa ,tra l'altro,non è sorprendente che il parlamento di Crimea ha votato per unirsi alla Russia. La penisola è stata a lungo culturalmente più russa che ucraina.
Soldati russi hanno combattuto e sono morti lì per diversi secoli,l'ultima volta nel '44 per liberarli dalle forze dell'Asse
https://medium.com/war-is-boring/8fd8584652d4


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MessaggioInviato: 10/03/2014, 10:53 
Strano che noi italiani "abbiamo" dovuto abbandonare .. l'Istria, allora! [8)]



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MessaggioInviato: 10/03/2014, 10:56 
Comunque ..... Questi sono gli errori di un ...inetto. (E così, è pericoloso ..)


"Il vero errore di Obama: troppi alleati abbandonati"



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L'esperto di geopolitica Michael Ledeen: "Dalla caduta del muro di Berlino anche l'Italia è meno strategica per gli Stati Uniti, che ora pensano poco all'Europa"

Lun, 10/03/2014 - 08:17

Michael Ledeen, classe 1941, è uno conosce molto bene l'Italia. La frequenta da oltre 40 anni. Il suo nome è legato al ruolo durante le amministrazioni Reagan e Bush: dal caso Sigonella, all'attentato contro Giovanni Paolo II (fu lui ad elaborare la famosa pista bulgara di Alì Agca), allo scandalo Irangate.

Esperto di terrorismo internazionale e di geopolitica, consulente del Dipartimento di Stato americano collabora con alcuni dei più importanti think tank conservatori americani.

In Italia il suo nome è stato associato a quello di Matteo Renzi, per la sua amicizia con Marco Carrai, suo consigliere economico. È vero? C'è un rapporto tra lei e il neo presidente del Consiglio?
«Ci conosciamo da circa dieci anni, quando i nomi di Renzi e di Carrai non erano noti al grande pubblico. Ci vediamo due-tre volte all'anno in Italia e in America».

Si dice che lei sia l'Eminenza grigia di Renzi presso gli ambienti che contano a Washington...
«Gli ambienti che contano a Washington raramente ascoltano me. Matteo Renzi usa canali ufficiali, non privati. Ai tempi di Bettino Craxi, io comunicavo con il vostro presidente del Consiglio su temi importanti come gli euromissili, l'America Centrale, durante il sequestro dell'Achille Lauro o la crisi di Sigonella, ma lo facevo da referente ufficiale dell'amministrazione Reagan».

Enrico Letta era uomo molto apprezzato dalle cancellerie europee, stimato da Obama, affidabile per i poteri economici e finanziari; perché, secondo lei, è stato fatto fuori in maniera così repentina?
«Perché la crisi italiana è grave e Letta non è stato considerato capace di affrontarla con sufficiente energia e visione».

Quello di Renzi è il terzo governo consecutivo, in Italia, non scelto dai cittadini. Secondo lei l'Italia è ancora una democrazia parlamentare?
«I sistemi parlamentari possono prevedere questo modo di cambio di governo. Ricordo che quando gli inglesi fecero cadere la Thatcher, il suo posto fu preso da Major che nessuno aveva eletto. Detto questo, il modo in cui Mario Monti è diventato Presidente del Consiglio non mi è piaciuto».

Ma in America sarebbe concepibile un Presidente non scelto dai cittadini e deciso in una riunione ristretta di un partito politico?
«No. Ma questo non significa che i nostri presidenti siano migliori di quelli italiani#133;»

In Italia ha fatto scalpore lo scoop del giornalista americano Alan Friedman, sulla fine del governo Berlusconi nel 2011 e su come la decisione di sostituirlo con Mario Monti, tecnico voluto da Bruxelles, sarebbe stata pianificata mesi prima da Giorgio Napolitano. Allora alcuni giornali inglesi rivelarono che la sostituzione di Berlusconi fu decisa nel G20 di Cannes e voluta da Draghi, Barroso e Merkel. Che idea si è fatto di tutto questo?
«Tendo a non fidarmi di ciò che la stampa inglese scrive sull'Italia; però non mi sorprenderebbe che Draghi o la Merkel volessero la fine di Berlusconi. Il punto è se avevano il potere di imporla. Ammettiamo che il complotto ci sia stato, ma se è riuscito, è perché gran parte dell'establishment italiano era d'accordo».

Silvio Berlusconi è stato uno dei più strategici alleati degli Stati Uniti, negli anni di Bush. In Italia ancora si ricorda la famosa standing ovation con cui il Congresso americano salutò il premier italiano dopo il suo discorso. Un'accoglienza non riservata ad alcun leader europeo.
«Donald Rumsfield ha ricordato recentemente che fu Berlusconi a convincere Gheddafi a rinunciare ai programmi nucleari in Libia; e Berlusconi fu importante mediatore tra Stati Uniti e Russia (basti ricordare la famosa stretta di mano tra Bush e Putin a Pratica di Mare)».

L'Italia di questi ultimi due anni è ancora considerata un partner strategico dagli Stati Uniti?
«Sì, senza dubbio Berlusconi è stato un ottimo alleato degli Stati Uniti. Ma ho perso il conto dei nostri alleati abbandonati (o addirittura derisi) dal presidente Obama. Penso a Netanyahu, a Sarkozy, ai leader polacchi e cechi. Per non parlare degli alleati strategici degli Usa in Medio Oriente, liquidati con la Primavera Araba. Bisogna anche dire, che dalla caduta del muro di Berlino l'Italia è molto meno strategica per Washington; e dopo la fine dell'impero sovietico gli Usa sono molto meno impegnati negli affari europei».

Questi 20 anni di storia italiana sono stati contrassegnati dallo scontro drammatico tra Giustizia e Politica; da Tangentopoli alla guerra giudiziaria contro Silvio Berlusconi. Lei che idea si è fatto di questo fase storica?
«Sono molto preoccupato da questo fenomeno. La politicizzazione della magistratura (che utilizza i media come arma d'assalto) deve essere combattuta in tutto l'Occidente, perché dannosa per la democrazia».

Qual è secondo lei, la prima cosa che Matteo Renzi dovrebbe fare da Presidente del Consiglio?
«No comment. Non do consigli politici a leader stranieri».

L'euro è una moneta ormai difesa solo dai banchieri e dai politici. Gli Stati nazionali hanno sempre meno sovranità e i Parlamenti sempre meno funzioni. I movimenti euroscettici sono in crescita in ogni nazione. Come vede dagli Usa la crisi dell'Europa? È un progetto finito o può tornare ad essere quello sognato da Churchill, Adenauer, De Gasperi e Schuman?
«Ho sempre detto che bisognava fare l'Europa politica prima di quella economica e monetaria. L'Unione Europea è un progetto in divenire e concordo con gli euroscettici sul fatto che Bruxelles è troppo forte. Io temo lo Stato forte, quando invade le libertà individuali e pretende di regolamentare ogni aspetto della vita dei cittadini anche attraverso un sistema fiscale insostenibile. Mi piacerebbe un'Europa più federale e meno centralizzata. Cambierà? Se gli europei si convinceranno che il progetto è un fallimento dovranno riconsiderarlo. Di certo io non spero nel fallimento dell'Europa».


http://www.ilgiornale.it/news/esteri/ve ... 00172.html



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Ufologo 555 ha scritto:

Strano che noi italiani "abbiamo" dovuto abbandonare .. l'Istria, allora! [8)]

Situazione diversa: in Ucraina non c'è mai stato un "Tito" che ha cacciato via i russi,anzi lì essendo di eguale etnia i russi sono stati accolti a braccia aperte ,quando nel '44 hanno liberato Sebastopoli e tutta la regione dai nazi. La regione ha fatto parte sempre dell'URSS fino a quando nel 1954, Nikita Kruscev l'ha "ceduta" all'Ucraina. E 'stato un gesto simbolico destinato a cementare l'amicizia russo-ucraina


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MessaggioInviato: 10/03/2014, 12:40 
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Ufologo 555 ha scritto:

Comunque ..... Questi sono gli errori di un ...inetto. (E così, è pericoloso ..)


"Il vero errore di Obama: troppi alleati abbandonati"



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L'esperto di geopolitica Michael Ledeen: "Dalla caduta del muro di Berlino anche l'Italia è meno strategica per gli Stati Uniti, che ora pensano poco all'Europa"

Lun, 10/03/2014 - 08:17

Michael Ledeen, classe 1941, è uno conosce molto bene l'Italia. La frequenta da oltre 40 anni. Il suo nome è legato al ruolo durante le amministrazioni Reagan e Bush: dal caso Sigonella, all'attentato contro Giovanni Paolo II (fu lui ad elaborare la famosa pista bulgara di Alì Agca), allo scandalo Irangate.

Esperto di terrorismo internazionale e di geopolitica, consulente del Dipartimento di Stato americano collabora con alcuni dei più importanti think tank conservatori americani.

In Italia il suo nome è stato associato a quello di Matteo Renzi, per la sua amicizia con Marco Carrai, suo consigliere economico. È vero? C'è un rapporto tra lei e il neo presidente del Consiglio?
«Ci conosciamo da circa dieci anni, quando i nomi di Renzi e di Carrai non erano noti al grande pubblico. Ci vediamo due-tre volte all'anno in Italia e in America».

Si dice che lei sia l'Eminenza grigia di Renzi presso gli ambienti che contano a Washington...
«Gli ambienti che contano a Washington raramente ascoltano me. Matteo Renzi usa canali ufficiali, non privati. Ai tempi di Bettino Craxi, io comunicavo con il vostro presidente del Consiglio su temi importanti come gli euromissili, l'America Centrale, durante il sequestro dell'Achille Lauro o la crisi di Sigonella, ma lo facevo da referente ufficiale dell'amministrazione Reagan».

Enrico Letta era uomo molto apprezzato dalle cancellerie europee, stimato da Obama, affidabile per i poteri economici e finanziari; perché, secondo lei, è stato fatto fuori in maniera così repentina?
«Perché la crisi italiana è grave e Letta non è stato considerato capace di affrontarla con sufficiente energia e visione».

Quello di Renzi è il terzo governo consecutivo, in Italia, non scelto dai cittadini. Secondo lei l'Italia è ancora una democrazia parlamentare?
«I sistemi parlamentari possono prevedere questo modo di cambio di governo. Ricordo che quando gli inglesi fecero cadere la Thatcher, il suo posto fu preso da Major che nessuno aveva eletto. Detto questo, il modo in cui Mario Monti è diventato Presidente del Consiglio non mi è piaciuto».

Ma in America sarebbe concepibile un Presidente non scelto dai cittadini e deciso in una riunione ristretta di un partito politico?
«No. Ma questo non significa che i nostri presidenti siano migliori di quelli italiani#133;»

In Italia ha fatto scalpore lo scoop del giornalista americano Alan Friedman, sulla fine del governo Berlusconi nel 2011 e su come la decisione di sostituirlo con Mario Monti, tecnico voluto da Bruxelles, sarebbe stata pianificata mesi prima da Giorgio Napolitano. Allora alcuni giornali inglesi rivelarono che la sostituzione di Berlusconi fu decisa nel G20 di Cannes e voluta da Draghi, Barroso e Merkel. Che idea si è fatto di tutto questo?
«Tendo a non fidarmi di ciò che la stampa inglese scrive sull'Italia; però non mi sorprenderebbe che Draghi o la Merkel volessero la fine di Berlusconi. Il punto è se avevano il potere di imporla. Ammettiamo che il complotto ci sia stato, ma se è riuscito, è perché gran parte dell'establishment italiano era d'accordo».

Silvio Berlusconi è stato uno dei più strategici alleati degli Stati Uniti, negli anni di Bush. In Italia ancora si ricorda la famosa standing ovation con cui il Congresso americano salutò il premier italiano dopo il suo discorso. Un'accoglienza non riservata ad alcun leader europeo.
«Donald Rumsfield ha ricordato recentemente che fu Berlusconi a convincere Gheddafi a rinunciare ai programmi nucleari in Libia; e Berlusconi fu importante mediatore tra Stati Uniti e Russia (basti ricordare la famosa stretta di mano tra Bush e Putin a Pratica di Mare)».

L'Italia di questi ultimi due anni è ancora considerata un partner strategico dagli Stati Uniti?
«Sì, senza dubbio Berlusconi è stato un ottimo alleato degli Stati Uniti. Ma ho perso il conto dei nostri alleati abbandonati (o addirittura derisi) dal presidente Obama. Penso a Netanyahu, a Sarkozy, ai leader polacchi e cechi. Per non parlare degli alleati strategici degli Usa in Medio Oriente, liquidati con la Primavera Araba. Bisogna anche dire, che dalla caduta del muro di Berlino l'Italia è molto meno strategica per Washington; e dopo la fine dell'impero sovietico gli Usa sono molto meno impegnati negli affari europei».

Questi 20 anni di storia italiana sono stati contrassegnati dallo scontro drammatico tra Giustizia e Politica; da Tangentopoli alla guerra giudiziaria contro Silvio Berlusconi. Lei che idea si è fatto di questo fase storica?
«Sono molto preoccupato da questo fenomeno. La politicizzazione della magistratura (che utilizza i media come arma d'assalto) deve essere combattuta in tutto l'Occidente, perché dannosa per la democrazia».

Qual è secondo lei, la prima cosa che Matteo Renzi dovrebbe fare da Presidente del Consiglio?
«No comment. Non do consigli politici a leader stranieri».

L'euro è una moneta ormai difesa solo dai banchieri e dai politici. Gli Stati nazionali hanno sempre meno sovranità e i Parlamenti sempre meno funzioni. I movimenti euroscettici sono in crescita in ogni nazione. Come vede dagli Usa la crisi dell'Europa? È un progetto finito o può tornare ad essere quello sognato da Churchill, Adenauer, De Gasperi e Schuman?
«Ho sempre detto che bisognava fare l'Europa politica prima di quella economica e monetaria. L'Unione Europea è un progetto in divenire e concordo con gli euroscettici sul fatto che Bruxelles è troppo forte. Io temo lo Stato forte, quando invade le libertà individuali e pretende di regolamentare ogni aspetto della vita dei cittadini anche attraverso un sistema fiscale insostenibile. Mi piacerebbe un'Europa più federale e meno centralizzata. Cambierà? Se gli europei si convinceranno che il progetto è un fallimento dovranno riconsiderarlo. Di certo io non spero nel fallimento dell'Europa».


http://www.ilgiornale.it/news/esteri/ve ... 00172.html


Beh più che di abbandono,parlerei di sfiducia insita verso tutte le nazioni in zona EU da parte dei nostri "lealissimi" alleati a stelle&strisce sin dagli anni '90,in cui installarono il sistema Echelon in Inghilterra,(guarda caso l'unica nazione di cui si fidano nel continente) con il pretesto di intercettare comunicazioni tra terroristi islamici ma di cui,alla lunga è venuto a galla il reale scopo: spionaggio industriale (e non solo) verso i cosidetti "alleati"


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Ufologo 555 ha scritto:

Mah! E' come se gli USA si fossero presi la Sardegna perché avevano una Base Navale (o Sigonella!) Tranquillo Bleffort, te la lasceranno la Sicilia: con noi spendono e ... basta! [:246]

Invece il paragone per loro è come l'Italia che si è presa la Sicilia.
Appunto, la domanda te la devo fare!:perchè l'Italia del Nord si è annessa la Sicilia e tutto il Sud??.


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bleffort ha scritto:

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Ufologo 555 ha scritto:

Mah! E' come se gli USA si fossero presi la Sardegna perché avevano una Base Navale (o Sigonella!) Tranquillo Bleffort, te la lasceranno la Sicilia: con noi spendono e ... basta! [:246]


, la domanda te la devo fare!:perchè l'Italia del Nord si è annessa la Sicilia e tutto il Sud??.


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Bella domanda.
Chissà perchè? [:D] [:)]

[?]

Iniziamo dal "bottino"che si sono accaparrati?



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MessaggioInviato: 10/03/2014, 13:49 
Il vice Primo Ministro della Crimea Olga Kovitidi ha definito le condizioni in base alle quali Kiev è pronta a firmare l'accordo con l'FMI sull'assistenza finanziaria, sottoscritto dalle nuove autorità ucraine, che prevede che l'intero sistema di trasporto del gas del Paese diventerà di proprietà della società statunitense Chevron e gli stabilimenti siderurgici dovranno passare il 50% delle attività alla proprietà della compagnia tedesca Ruhr. L'industria carboniera di Donbass andrà alla filiale finlandese di Ruhr.

Secondo Kovitidi, Kiev ha anche promesso di permettere in Ucraina lo scudo missilistico e l'ingresso dell'aeronautica militare degli Stati Uniti.

http://italian.ruvr.ru/news/2014_03_10/ ... aina-0666/



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MessaggioInviato: 10/03/2014, 13:53 
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Atlanticus81 ha scritto:

Il vice Primo Ministro della Crimea Olga Kovitidi ha definito le condizioni in base alle quali Kiev è pronta a firmare l'accordo con l'FMI sull'assistenza finanziaria, sottoscritto dalle nuove autorità ucraine, che prevede che l'intero sistema di trasporto del gas del Paese diventerà di proprietà della società statunitense Chevron e gli stabilimenti siderurgici dovranno passare il 50% delle attività alla proprietà della compagnia tedesca Ruhr. L'industria carboniera di Donbass andrà alla filiale finlandese di Ruhr.

Secondo Kovitidi, Kiev ha anche promesso di permettere in Ucraina lo scudo missilistico e l'ingresso dell'aeronautica militare degli Stati Uniti.

http://italian.ruvr.ru/news/2014_03_10/ ... aina-0666/

Perfetto ! [^] i rapinatori hanno tolto la maschera. [^]


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MessaggioInviato: 10/03/2014, 13:57 
Cita:
bleffort ha scritto:

Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Il vice Primo Ministro della Crimea Olga Kovitidi ha definito le condizioni in base alle quali Kiev è pronta a firmare l'accordo con l'FMI sull'assistenza finanziaria, sottoscritto dalle nuove autorità ucraine, che prevede che l'intero sistema di trasporto del gas del Paese diventerà di proprietà della società statunitense Chevron e gli stabilimenti siderurgici dovranno passare il 50% delle attività alla proprietà della compagnia tedesca Ruhr. L'industria carboniera di Donbass andrà alla filiale finlandese di Ruhr.

Secondo Kovitidi, Kiev ha anche promesso di permettere in Ucraina lo scudo missilistico e l'ingresso dell'aeronautica militare degli Stati Uniti.

http://italian.ruvr.ru/news/2014_03_10/ ... aina-0666/

Perfetto ! [^] i rapinatori hanno tolto la maschera. [^]


Tanto guarda... possono agire a volto scoperto che siamo talmente ciechi da non accorgercene.

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Atlanticus81 ha scritto:

Il vice Primo Ministro della Crimea Olga Kovitidi ha definito le condizioni in base alle quali Kiev è pronta a firmare l'accordo con l'FMI sull'assistenza finanziaria, sottoscritto dalle nuove autorità ucraine, che prevede che l'intero sistema di trasporto del gas del Paese diventerà di proprietà della società statunitense Chevron e gli stabilimenti siderurgici dovranno passare il 50% delle attività alla proprietà della compagnia tedesca Ruhr. L'industria carboniera di Donbass andrà alla filiale finlandese di Ruhr.

Secondo Kovitidi, Kiev ha anche promesso di permettere in Ucraina lo scudo missilistico e l'ingresso dell'aeronautica militare degli Stati Uniti.

http://italian.ruvr.ru/news/2014_03_10/ ... aina-0666/

Mi ricorda tanto una cosa successa nel '61 quando i soliti "paladini della libertà" volevano installare i missili jupiter qui da noi in Italia e in Turchia,cosa che poi scatenò la risposta russa di schierare i missili a Cuba e relativa crisi...


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Le cosiddete scuse si trovano sempre; ora però, Putin ha constato l'ignavia di Obama e cerca di approfittarne! [;)]



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