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02/02/2011, 13:28

http://it.reuters.com/article/topNews/i ... 6U20110202


Egitto, opposizione chiede di continuare protesta contro Mubarak
mercoledì 2 febbraio 2011 12:21 Stampa quest’articolo [-] Testo [+]

1 / 1Schermo intero
IL CAIRO (Reuters) - Una coalizione di forze dell'opposizione egiziana ha lanciato oggi un appello per nuove proteste e ha detto che intende negoziare col vice presidente Omar Suleiman solo in caso di dimissioni del presidente Hosni Mubarak.

"Le forze d'opposizione sono pronte a negoziare col vice presidente Omar Suleiman solo dopo che Mubarak si sarà dimesso", ha detto il portavoce Mustafa Naggar, leggendo il testo di un comunicato preparato dalla coalizione.

Mubarak ha autorizzato Suleiman a dare avvio a colloqui coi gruppi di opposizione.

"Chiediamo al popolo di continuare a protestare a piazza Tahrir e chiediamo a tutti di partecipare al 'Venerdì della Partenza', per marciare da tutti i governatorati in Egitto a piazza Tahrir, all'Assemblea Popolare e alla sede della tv al Cairo", ha detto la coalizione, di cui fanno parte la Associazione Nazionale per il Cambiamento di Mohamed ElBaradei, i Fratelli Musulmani e altri gruppi.

-- Sul sito http://www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su http://www.twitter.com/reuters_italia

© Thomson Reuters 2011 Tutti i diritti assegna a Reuters.

02/02/2011, 14:32

purtroppo sono ignoranti,sono 100 anni indietro eticamente e non c'è nulla da fare, e fà male leggere ste cose [B)]

02/02/2011, 14:34

E molto strano il fatto che gli U.S.A. accettino un cambio di potere in Egitto.Mubarak sara' anche un dittatore ma si e' anche dimostrato un moderato per quanto riguarda la politica internazionale. Israele ha detto in modo esplicito che Mubarak deve rimanere al governo.Come mai gli U.S.A. non sono d'accordo?Sicuramente sotto c'e' qualcosa di poco chiaro.

02/02/2011, 17:14

SCOPPIA INCENDIO MUSEO EGIZIO PER MOLOTOV - E' scoppiato un incendio al Museo egizio del Cairo a causa del lancio di alcune molotov, secondo quanto annuncia la tv Al Jazira. L'esercito sta tentando di spegnere le fiamme; non è chiaro in quale settore si siano sviluppate.

02 febbraio, 17:09

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 06833.html

02/02/2011, 17:17

holocron ha scritto:

Heh, a le civiltà hanno un'inizio e una fine ciclica, sia evolutiva che sociale che tecnologica.
Se un tempo era l'egitto una superpotenza tecnologica, oggi non lo è più.
in questi 2-300 anni abbiamo dominato la tecnologia e ora stanno per cominciare a dominare i cinesi.
La razza umana ha nel suo destino se non la fine di sè stessa, la riduzione drastica della sua esistenza sul questo pianeta.
Sembra triste da dire, ma guardiamoci bene nelle palle degli occhi.
Quanti di voi pensano che la situazione in cui viviamo oggi possa durare altri 100 o 1000 anni?
E in quanti saremo (come popolazione) tra 100 anni, visto che è sempre + difficile x i poteri forti controllare così tanti individui e che le risorse del pianeta a malapena bastano x 1/3 della popolazione mondiale attuale?
In questo tempo noi saremo testimoni forse di grandi, se non grandissimi eventi, che siano la nostra disfatta oppure la repentina colonizzazione di altri pianeti.
E il tempo a nostra disposizione è a un giro di clessidra..
Sono in accordo con te quando dici che la nostra esistenza è messa in serio pericolo, ma con ciò..........!? Io dico semplicemente che non dobbiamo dimenticare le civiltà del passato, perchè, da loro potremmo imparare molto. Ad esempio, proprio come vivere in simbiosi e armonia con il nostro pianeta senza distruggerlo.

02/02/2011, 17:27

Thethirdeye ha scritto:


SCOPPIA INCENDIO MUSEO EGIZIO PER MOLOTOV - E' scoppiato un incendio al Museo egizio del Cairo a causa del lancio di alcune molotov, secondo quanto annuncia la tv Al Jazira. L'esercito sta tentando di spegnere le fiamme; non è chiaro in quale settore si siano sviluppate.

02 febbraio, 17:09

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 06833.html



A questo punto mi sento di escludere la casualità del primo episodio......
Di bene in meglio

02/02/2011, 18:55

laston ha scritto:

Thethirdeye ha scritto:


SCOPPIA INCENDIO MUSEO EGIZIO PER MOLOTOV - E' scoppiato un incendio al Museo egizio del Cairo a causa del lancio di alcune molotov, secondo quanto annuncia la tv Al Jazira. L'esercito sta tentando di spegnere le fiamme; non è chiaro in quale settore si siano sviluppate.

02 febbraio, 17:09

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 06833.html



A questo punto mi sento di escludere la casualità del primo episodio......
Di bene in meglio


e qualcuno pensava a delinquenti..
questi sono i "pacicfici manifestanti"..
ormai la strategia e` quella:
-tanto meglio tanto peggio
-muoia sansone..
-ecc. ecc.

Forze dell'ordine usano idranti contro manifestanti 57 –
L'emittente araba Al Jazira ha riferito che testimoni hanno visto le forze dell'ordine usare gli idranti contro i manifestanti in piazza Tahrir al Cairo. Secondo questi ultimi, il partito di Mubarak ha inviato anche ''bande di delinquenti'' ad assalire i dimostranti che stavano manifestando in modo pacifico.(?)

idranti ?
e si lamentano?
ai no global fanno di peggio..
botte in testa, lacrimogeni,
armi non letali (microonde..)

boh..
questo colpo di stato
mi piace sempre meno..
vuoi vedere che prende
tutto in mano soleiman (uomo cia)
x altri 30 anni?
Ultima modifica di mik.300 il 02/02/2011, 18:59, modificato 1 volta in totale.

02/02/2011, 23:39

damomars ha scritto:

holocron ha scritto:

Heh, a le civiltà hanno un'inizio e una fine ciclica, sia evolutiva che sociale che tecnologica.
Se un tempo era l'egitto una superpotenza tecnologica, oggi non lo è più.
in questi 2-300 anni abbiamo dominato la tecnologia e ora stanno per cominciare a dominare i cinesi.
La razza umana ha nel suo destino se non la fine di sè stessa, la riduzione drastica della sua esistenza sul questo pianeta.
Sembra triste da dire, ma guardiamoci bene nelle palle degli occhi.
Quanti di voi pensano che la situazione in cui viviamo oggi possa durare altri 100 o 1000 anni?
E in quanti saremo (come popolazione) tra 100 anni, visto che è sempre + difficile x i poteri forti controllare così tanti individui e che le risorse del pianeta a malapena bastano x 1/3 della popolazione mondiale attuale?
In questo tempo noi saremo testimoni forse di grandi, se non grandissimi eventi, che siano la nostra disfatta oppure la repentina colonizzazione di altri pianeti.
E il tempo a nostra disposizione è a un giro di clessidra..
Sono in accordo con te quando dici che la nostra esistenza è messa in serio pericolo, ma con ciò..........!? Io dico semplicemente che non dobbiamo dimenticare le civiltà del passato, perchè, da loro potremmo imparare molto. Ad esempio, proprio come vivere in simbiosi e armonia con il nostro pianeta senza distruggerlo.


Hai ragione, ma nonostante abbiamo quei reperti, fino ad oggi non ci hanno insegnato niente.
Inoltre le civiltà del passato vivevano di re, imperatori e schiavi, miserie, malattie, soprusi, dove la legge del + forte regna sempre.
Credo che da quei reperti dovremmo imparare l'opposto di quello che hanno rappresentato.

03/02/2011, 10:37

Egitto, sostenitori Mubarak aprono il fuoco: 5 morti
giovedì 3 febbraio 2011 09:09 Stampa quest’articolo | Pagina singola [-] Testo [+]

1 / 1Schermo intero
IL CAIRO (Reuters) - Sostenitori del presidente egiziano Hosni Mubarak hanno aperto oggi il fuoco sui manifestanti in piazza Tahrir al Cairo, uccidendo almeno cinque persone in una nuova ondata di violenze.

Molti accusano il governo di appoggiare i sostenitori di Mubarak, dopo che i dimostranti 10 giorni fa hanno lanciato una sfida senza precedenti al governo 30ennale del presidente.

Mubarak nei giorni scorsi ha detto che si dimetterà a settembre, facendo però infuriare tutti quelli che vogliono che se ne vada immediatamente e spingendo gli Usa a dire che il cambiamento "deve iniziare ora".

Il ministro della Salute egiziano Ahmed Samih Farid ha detto alla tv di Stato che cinque persone sono morte e 836 sono rimaste ferite negli scontri cominciati ieri. Il ministro ha aggiunto che la maggior parte delle vittime sono state colpite da pietre e aggredite con sbarre di metallo.

Gli scontri nella notte a piazza Tahrir Square sono iniziati alle 4 ora locale (le 3 in Italia) e sono stati mostrati in diretta in tv.

"E' davvero un campo di battaglia", ha detto una testimone ad al Jazeera, aggiungendo che i manifestanti non si arrenderanno. "Non lasceremo questo posto fino a che Mubarak non se ne andrà".

Dopo più di un'ora di intense sparatorie, le reti tv hanno mostrato in diretta due corpi portati via, mentre gli oppositori e i sostenitori di Mubarak continuavano a tirarsi pietre l'un l'altro.

Subito prima dell'alba, veicoli dell'esercito hanno iniziato a posizionarsi tra i manifestanti, anche se gli scontri sono continuati.

Si stima che più di 150 persone siano state uccise finora nei disordini. Il capo dell'agenzia per i diritti umani dell'Onu, Navi Pillay, ha detto che potrebbero essere morte fino a 300 persone. Continua...


http://it.reuters.com/article/topNews/i ... 0620110203

03/02/2011, 11:01

laston ha scritto:

Egitto, sostenitori Mubarak aprono il fuoco: 5 morti
giovedì 3 febbraio 2011 09:09 Stampa quest’articolo | Pagina singola [-] Testo [+]

1 / 1Schermo intero
IL CAIRO (Reuters) - Sostenitori del presidente egiziano Hosni Mubarak hanno aperto oggi il fuoco sui manifestanti in piazza Tahrir al Cairo, uccidendo almeno cinque persone in una nuova ondata di violenze.

Molti accusano il governo di appoggiare i sostenitori di Mubarak, dopo che i dimostranti 10 giorni fa hanno lanciato una sfida senza precedenti al governo 30ennale del presidente.

Mubarak nei giorni scorsi ha detto che si dimetterà a settembre, facendo però infuriare tutti quelli che vogliono che se ne vada immediatamente e spingendo gli Usa a dire che il cambiamento "deve iniziare ora".

Il ministro della Salute egiziano Ahmed Samih Farid ha detto alla tv di Stato che cinque persone sono morte e 836 sono rimaste ferite negli scontri cominciati ieri. Il ministro ha aggiunto che la maggior parte delle vittime sono state colpite da pietre e aggredite con sbarre di metallo.

Gli scontri nella notte a piazza Tahrir Square sono iniziati alle 4 ora locale (le 3 in Italia) e sono stati mostrati in diretta in tv.

"E' davvero un campo di battaglia", ha detto una testimone ad al Jazeera, aggiungendo che i manifestanti non si arrenderanno. "Non lasceremo questo posto fino a che Mubarak non se ne andrà".

Dopo più di un'ora di intense sparatorie, le reti tv hanno mostrato in diretta due corpi portati via, mentre gli oppositori e i sostenitori di Mubarak continuavano a tirarsi pietre l'un l'altro.

Subito prima dell'alba, veicoli dell'esercito hanno iniziato a posizionarsi tra i manifestanti, anche se gli scontri sono continuati.

Si stima che più di 150 persone siano state uccise finora nei disordini. Il capo dell'agenzia per i diritti umani dell'Onu, Navi Pillay, ha detto che potrebbero essere morte fino a 300 persone. Continua...


http://it.reuters.com/article/topNews/i ... 0620110203


ieri l'unico morto accertato è stato
un sostenitore..pro mubarack..
pochi hanno precisato però..

scusa ma io tutte queste informazioni,
"dicono che..", fonti,
ecc. ecc.
le prendo tutte con molta prudenza..

sappiamo tutti che in queste situazioni
girano miliardi di balle..

chi è illegale?
chi no?
mubarack è stato eletto?
alle prossime elezioni
(cui ha detto che non parteciperà)
tra pochi mesi,
si presentassero el baradei, soleiman,
ecc. ecc.
e vediamo chi vince..

non capisco tutta questa fretta..
Ultima modifica di mik.300 il 03/02/2011, 11:03, modificato 1 volta in totale.

03/02/2011, 11:07

mik.300 ha scritto:

non capisco tutta questa fretta..



http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=146836

04/02/2011, 09:02

La situazione delle antichità in Egitto
febbraio 1, 2011
di Aezio

Lunedì 31 gennaio Zahi Hawass è stato nominato Ministro di stato delle Antichità, un nuovo dipartimento che curerà tutti i musei e i monumenti egizi. Questa struttura assorbirà il Consiglio supremo delle antichità egizie, e Hawass continuerà a scavare, scrivere libri e rappresentare il suo paese. Il seguente comunicato è stato rilasciato da Hawass martedì 1 febbraio:

Vorrei dire alla gente, in tutto il mondo, le buone notizie: nel deposito che è stato saccheggiato a Qantara, nel Sinai, sono tornati indietro 288 oggetti! Non so dire esattamente quanti oggetti siano andati perduti, ma sembra che la maggioranza di ciò che era stato rubato è ritornata. Vorrei dire che eravamo preoccupati che i siti intorno ad Alessandria fossero stati saccheggiati, ma l’esercito ora li sta proteggendo. Inoltre, il sito di San el-Hagar, dove sono situate alcune importanti tombe della 21#8242; e 22#8242; dinastia, è protetto dai locali egiziani.

Altre buone notizie arrivano da Saqqara, dove una commissione ha riferito che, sebbene i “fuorilegge” hanno effettivamente aperto i lucchetti di alcune tombe là, essi non sono entrati nelle tombe né hanno provocato danni; è tutto salvo.

Anche il Museo Egizio del Cairo sta bene. Un totale di settanta oggetti sono stati rotti, ma il museo era al buio e i nove ladri non hanno riconosciuto il valore di quello che c’era nelle teche. Ne hanno aperte tredici e hanno buttato per terra i settanta oggetti rompendoli, tra cui uno di Tutankhamon, la statua del faraone su una pantera. Comunque, gli oggetti rotti possono essere tutti restaurati, e cominceremo a farlo questa settimana. I capi dell’esercito ora stanno proteggendo il Museo Egizio del Cairo e tutti i principali siti d’Egitto (Luxor, Assuan, Saqqara e le piramidi di Giza) sono al sicuro. I 24 musei in Egitto, inclusi quelli copti e islamici, sono anch’essi al sicuro.

Vorrei dire che sono molto contento che gli egiziani, giovani e vecchi, si sono uniti nel proteggere i monumenti in tutto il paese. I monumenti sono salvi grazie all’esercito e alla gente comune. Alcuni stranieri pensano che l’Egitto non sia interessato a proteggere i nostri monumenti e musei, ma questo non è vero per niente. L’Egitto ha 5000 anni di civiltà, e noi amiamo il nostro patrimonio storico-culturale. Voglio mandare un messaggio alla gente d’Egitto: tutti voi siete responsabili per la protezione dei vostri monumenti, e non dovreste permettere all’ignoranza o ai fuorilegge di danneggiare la nostra storia – è la cosa più importante che abbiamo. Sono sicuro che le campane delle chiese stiano suonando, e che le voci dai minareti o dalle moschee stiano chiamando, per dire che l’Egitto è un luogo sicuro dove vivere. Tutti noi crediamo che l’Egitto sarà salvo.

febbraio 2, 2011
di Aezio

Un altro aggiornamento di Zahi Hawass sulla situazione in Egitto.

Vorrei far sapere a tutti che oggi (2 febbraio, ndr) tutti i monumenti egizi sono al sicuro. Tutti i siti archeologici di Assuan, come il Tempio di Philae, l’obelisco incompiuto, l’isola di Kalabsha, le Tombe dei Nobili, l’isola Elefantina sono completamente salvi.

I templi di Edfu e Kom Ombo sono anch’essi salvi, così come tutte le tombe nella Valle dei Re, la Valle delle Regine e i templi di Luxor e Karnak, i templi di Dendera, Abydos, i siti di Akhmim, e tutti i siti del Medio Egitto, come Tuna el-Gebel, Amarna e Beni Hasan, non sono stati toccati. Sono al sicuro anche tutti i siti di Alessandria e tutte le moschee, sinagoghe e monasteri; a loro non è successo niente. I siti di Giza e Saqqara sono anch’essi salvi. I fuorilegge hanno solo rotto i lucchetti che proteggono le tombe di Saqqara, e quando siamo entrati per controllarle siamo stati felici di vedere che non era stato fatto alcun danneggiamento.

Il danno più serio è stato il saccheggio del deposito di Qantara, nel Sinai. Venerdì notte un gruppo armato con pistole è entrato nel deposito e ha rubato alcune antichità che erano immagazzinate nelle casse. Ieri, 288 di questi oggetti sono ritornati. Ancora non conosciamo la vastità dei danneggiamenti, ma lo sapremo presto.

Tutti i musei d’Egitto, 24 in totale, sono intatti e al sicuro; solo il Museo Egizio del Cairo è stato violato. Quando ci sono andato sabato mattina ho scoperto che 70 oggetti erano stati rotti, ma nessuno è stato rubato. Tutti i 70 oggetti possono essere restaurati, e potranno essere tranquillamente rimessi al loro posto.

Vorrei dire a tutti che la situazione in Egitto è stata cattiva per due giorni, a partire da venerdì. Ciononostante, tutti i siti archeologici nel paese sono stati protetti da egiziani di tutte le età; sono orgoglioso specialmente dei giovani egiziani che hanno formato una linea intorno al Museo Egizio del Cairo per proteggerlo da fuorilegge e ulteriori irruzioni. Vorrei che l’UNESCO e le persone in tutto il mondo non si preoccupino perché i siti d’Egitto sono salvi.

febbraio 3, 2011
di Aezio

Altro aggiornamento di Zahi Hawass:

Ancora, voglio dire a tutti che tutti gli scontri e i fuochi visti nella piazza Tahrir che molte persone hanno visto in televisione ieri (2 febbraio) non hanno colpito il Museo Egizio del Cairo, per niente. Sono stato in contatto col museo per tutta la notte [...].

Quando alcune persone hanno visto bruciare una macchina, hanno cominciato a dire che anche il museo stava bruciando. Le persone che diffondono queste voci sono degli idioti, perché, come dico in ogni mio comunicato, se il Museo Egizio è al sicuro, l’Egitto è al sicuro. Se ci fosse un incendio vicino al museo, ci sarebbero i vigili del fuoco proprio lì fuori che lo spegnerebbero subito.

Sono l’unica fonte che continua a dire la verità sulle antichità e queste voci sono volte a mettere in cattiva luce gli egiziani. Se succedesse qualcosa al museo, lo direi coraggiosamente a tutti perché sono uomo d’onore, e non vi nasconderei mai niente. Dal profondo del mio cuore dico a tutte le persone che sono il guardiano di questi monumenti che appartengono al mondo intero.

La televisione ha riportato che i monumenti di Saqqara sono stati danneggiati e gli oggetti rubati – questo non è vero. L’esercito è incaricato di progettere il sito; ho chiamato il generale là 5 minuti fa (sono le 10:30 del 3 febbraio) e mi ha informato che Saqqara è al sicuro e tutti i monumenti sono salvi; niente è rovinato o rubato [...].

Se succede qualcosa lo dirò. Voglio che la gente sappia che solo due cose sono successe finora: 1) L’irruzione nel Museo Egizio, che è risultato in 70 oggetti rotti ma tutti restaurabili, e 2) l’irruzione nel deposito di Qantara, nel Sinai. Non sappiamo esattamente quanti oggetti siano stati rubati, ma un totale di sei casse sono state prese. Tutti questi oggetti provengono da scavi e dal Museo di Port Said. Fino ad oggi 288 di loro sono già ritornati, e sono sicuro che qualunque altro manufatto ancora mancante dal deposito verrà portato indietro.

Vorrei che tutti si rilassassero, e sapessero che io sono qui e noi teniamo gli occhi aperti. Vorrei che le persone sapessero che dopo nove giorni di proteste i monumenti sono salvi. Perché? Perché il popolo egiziano li sta proteggendo.

http://ilfattostorico.com/

04/02/2011, 12:04

in Egitto sarà il caos"
L'inviata di Abc News al Cairo incontra per mezz'ora il presidente al centro delle contestazioni. "Tradito da Obama? E' una brava persona, ma non ci capisce". "Sono stanco, voglio mollare. Ma il rischio è che prendano il sopravvento i Fratelli musulmani". La fuga? "Morirò nella mia terra"
di CHRISTIANE AMANPOUR*
*copyright Abc News
Hosni Mubarak e Christiane Amanpour
IL CAIRO - Ho appena lasciato il palazzo presidenziale del Cairo, dove ho incontrato il presidente Hosni Mubarak per un'intervista esclusiva di mezz'ora. Mi ha detto di essere turbato dalle violenze a cui abbiamo assistito a piazza Tahrir negli ultimi giorni, ma che il suo governo non ne è il responsabile. Al contrario, ha incolpato i Fratelli Musulmani, un partito che qui in Egitto è fuorilegge.
Ha detto che è stufo di essere presidente e che gli piacerebbe lasciare ora l'incarico. Ma non può farlo - sostiene - perché ha paura che il paese sprofonderebbe nel caos.

Ho chiesto al presidente Mubarak di parlarmi della violenza scatenata dai suoi sostenitori a piazza Tahrir contro gli oppositori del governo. "Sono molto dispiaciuto - mi ha detto - di quel che è successo ieri (mercoledì, ndt). Non voglio vedere gli egiziani che si combattono a vicenda".
Quando gli ho domandato cosa pensi nel vedere la gente che urla insulti al suo indirizzo e vuole vederlo andare via, ha risposto: "Non m'interessa quel che la gente dice sul mio conto. In questo momento m'importa del mio paese, m'importa dell'Egitto".

Gli ho chiesto come si sia sentito dopo aver pronunciato il suo discorso di lunedì sera, nel quale ha detto che non si sarebbe ricandidato alla presidenza. Mi ha detto di essersi sentito sollevato.
Per il momento Mubarak resta insieme alla sua famiglia al palazzo presidenziale, protetto da militari, carri armati e filo spinato. Ci ha raggiunti suo figlio,
Gamal, che un tempo era considerato da molti come il suo successore. Mubarak mi ha detto che non è mai stata sua intenzione insediarlo al suo posto.
E ha giurato fedeltà all'Egitto. "Non fuggirei mai", ha ribadito, "morirò su questa terra". Ha anche difeso la sua eredità storica, rammentando i molti anni spesi alla guida del paese.

Mentre descriveva il presidente Obama come una bravissima persona, ha esitato quando gli ho chiesto se riteneva che gli Stati Uniti lo abbiano tradito. E quando gli ho chiesto come intendesse rispondere agli inviti americani di farsi da parte al più presto, mi ha rivelato di aver detto a Obama: "Tu non capisci la cultura egiziana, né cosa succederebbe se mi dimettessi ora".
Poi mi ha detto: "Non ho mai avuto intenzione di ripresentarmi. E non ho mai pensato che Gamal diventasse presidente dopo di me". Mentre lo diceva, Gamal era seduto nella stanza insieme a noi.
(04 febbraio 2011)

http://www.repubblica.it/esteri/2011/02 ... ef=HRER3-1

04/02/2011, 17:52

EGITTO. Quali scenari dopo le piazze anti-Mubarak?

Dal Cairo si riapre lo scacchiere mondiale


“Vede questi carri armati? - dice una signora anziana al giornalista dell’Independent. - Hanno le armi puntate sulla folla. Se sparano, Mubarak è finito. Se non sparano, Mubarak è finito”. Questa frase, pronunciata con la malizia e l’entusiasmo di una ragazzina, rappresenta bene la situazione dell’Egitto di questi giorni. Dopo la Tunisia, la consapevolezza che cambiare è possibile si è diffusa in Egitto, dove la gente è scesa in piazza per provocare la fine del regime di Mubarak. In molti Paesi della regione vi è una forte disuguaglianza economica, con la popolazione povera e ingenti ricchezze monopolizzate delle élite. Da molti anni quelle stesse élite controllano il potere: dal 1998 Ben Alì in Tunisia, dal 1981 Mubarak in Egitto, dal 1978 Ali Abdullah Saleh in Yemen, dal 1969 Gheddafi in Libia, solo dal 2000 Bashar al-Asad in Siria, succeduto per designazione paterna nel ruolo di “presidente” che Hafiz al-Asad occupavadal 1971. Le manifestazioni di questi giorni, che stanno estendendosi allo Yemen, alla Siria e, in misura minore, all’Algeria, sono del tutto politiche e chiedono consapevolmente un cambiamento. Siamo di fronte all’ennesima lotta di potere che usa le folle per affermarsi? Il rischio esiste, ma rispetto a casi del passato oggi esistono tre differenze. La prima è l’interdipendenza data dalla globalizzazione. In Egitto è impossibile occupare il potere in spregio della democrazia senza conseguenze internazionali, con perdita di credito politico ed economico. La seconda sono i nuovi media gestiti direttamente dalle persone, che diffondono in tempo reale le informazioni, aggirando le censure del regime. La terza è il sistema di istituzioni multilaterali regionali. Pur con molti limiti, molti Paesi vittime di colpi di Stato sono stati accompagnati dall’Unione africana (Ua) negli ultimi anni verso approdi democratici. Simbolicamente proprio il neo presidente della Guinea Conakry, Alpha Condé, ha parlato a nome dell’Ua per raccomandare in Egitto libere elezioni. Si ha l’impressione insomma che sia sempre maggiore la consapevolezza che solo un percorso democratico possa legittimare e sostenere un cambiamento. Lo stile non violento delle manifestazioni, che non è degenerato nemmeno di fronte ad un altissimo prezzo pagato in termini di vite umane, sembra confermare questa tendenza.

Che ruolo giocano i fondamentalisti? Proprio l’esempio iraniano fa temere che una rivoluzione popolare venga cinicamente cavalcata e tradita. Se i fondamentalisti dovessero affermarsi in Egitto, cambierebbe l’intero equilibrio mediorientale, e con esso quello mondiale. In Tunisia, un Paese laico con una condizione della donna particolarmente libera, la componente integralista non è stata al centro delle dinamiche. In questi giorni è rientrato dall’esilio Gannouchi, il leader fondamentalista tunisino, accolto da una grande folla, ma anche da manifestazioni molto partecipate contro l’integralismo, segno di una preoccupazione esistente. In Egitto sono nati i Fratelli musulmani, uno dei movimenti integralisti culturalmente più vivi di tutto il mondo arabo. Mubarak li ha sempre combattuti, guadagnandosi la stima Usa. Oggi hanno assistito alle manifestazioni senza partecipare all’organizzazione. Non hanno un seguito grandissimo nel Paese, ma tutti hanno timore del precedente iraniano, quando Khomeini cavalcò e tradì la rivolta popolare che aveva cacciato lo Scià, e la comunità internazionale è preoccupata. Per ora tengono un profilo basso, riconoscendo El Baradey come interlocutore per trattare col governo. Proprio la figura di El Baradey ci permette una riflessione sulle vie di uscita dalla crisi. Con le manifestazioni, l’ex capo della Agenzia Onu per l’energia nucleare, che si è guadagnato la stima internazionale – e il premio Nobel per la pace – per l’indipendenza con cui ha gestito il dossier iraniano, è rientrato nel Paese. È forse l’unica persona oggi in Egitto che, con la sua statura internazionale, possa garantire credibilità nei rapporti internazionali, soprattutto con gli Usa, alleato strategico del Paese. La sua figura non era così nota in casa, ma il suo nome sta diventando popolare, soprattutto dopo la sua partecipazione alle manifestazioni notturne che hanno sfidato il coprifuoco. I prossimi giorni ci diranno se sarà lui a guidare il Paese o se cadremo nel buio dei Fratelli musulmani o di un militare, l’altra forza che non ha ancora fatto una vera scelta di campo. L’ultima considerazione riguarda le reazioni degli occidentali. Netanyahu ha incredibilmente dichiarato il proprio sostegno a Mubarak, superato in democrazia dalle folle del Cairo. Obama ha raccomandato il rispetto dei diritti umani e la non violenza, mettendo in atto una potentissima iniziativa diplomatica di dialogo con l’esercito, i Fratelli musulmani e lo stesso El Baradey. Sarkozy, Merkel e Cameron hanno firmato un documento congiunto che chiede a Mubarak nuove elezioni. In silenzio, per ora, l’Italia.

Riccardo Moro


http://www.lavoce.it/articoli/20110204031.asp

05/02/2011, 11:40

mik.300 ha scritto:

laston ha scritto:

Thethirdeye ha scritto:


SCOPPIA INCENDIO MUSEO EGIZIO PER MOLOTOV - E' scoppiato un incendio al Museo egizio del Cairo a causa del lancio di alcune molotov, secondo quanto annuncia la tv Al Jazira. L'esercito sta tentando di spegnere le fiamme; non è chiaro in quale settore si siano sviluppate.

02 febbraio, 17:09

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 06833.html



A questo punto mi sento di escludere la casualità del primo episodio......
Di bene in meglio


e qualcuno pensava a delinquenti..
questi sono i "pacicfici manifestanti"..
ormai la strategia e` quella:
-tanto meglio tanto peggio
-muoia sansone..
-ecc. ecc.

Forze dell'ordine usano idranti contro manifestanti 57 –
L'emittente araba Al Jazira ha riferito che testimoni hanno visto le forze dell'ordine usare gli idranti contro i manifestanti in piazza Tahrir al Cairo. Secondo questi ultimi, il partito di Mubarak ha inviato anche ''bande di delinquenti'' ad assalire i dimostranti che stavano manifestando in modo pacifico.(?)

idranti ?
e si lamentano?
ai no global fanno di peggio..
botte in testa, lacrimogeni,
armi non letali (microonde..)

boh..
questo colpo di stato
mi piace sempre meno..
vuoi vedere che prende
tutto in mano soleiman (uomo cia)
x altri 30 anni?



11:17
New York Times: "Mubarak potrebbe andare in Germania" 28 –
Secondo il New York Times, il presidente Hosni Mubarak potrebbe volare in Germania per una visita medica, come ha già fatto altre volte, per poi però rimanerci. Sarebbe questo il piano del neo vice-presidente Omar Suleiman, l'uomo sul quale Washington punta per stabilizzare e riformare il Paese nordafricano. Mubarak si sottoporrebbe a un consueto check up medico e si fermerebbe più a lungo del solito in Germania.

capito?
washington punta su soleiman
(il gestore delle extraordinary rendition x conto cia)
per "riformare" ..
e stabilizzare (x altri 30 anni?) il paese..


11:10
Merkel: "Voto precoce in Egitto non è soluzione migliore" 27 –
Andare ad elezioni rapidamente, in Egitto, all'inizio del processo di riforma democratica, non è probabilmente la soluzione migliore. Lo ha detto il cancelliere tedesco, Angela Merkel. ''Votare subito, all'inizio del processo di democratizzazione, è probabilmente l'approccio sbagliato'', ha osservato dinanzi ai rappresentanti di 70 Paesi, riuniti a Monaco di Baviera, per la Conferenza Internazionale sulla Sicurezza.

trad.:
se si vota adesso i fratelli musulmani
fanno il pieno..
elezioni libere,
ma non per tutti..

che buffonata..
Ultima modifica di mik.300 il 05/02/2011, 11:41, modificato 1 volta in totale.
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