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[red]Nei secoli bui un poco di luce c'era anche nel Cristianesimo- [:)]

viaggiatore






E penso che proprio la Chiesa abbia ... illuminato ... (Un sacco d'istituzioni caritatevoli)



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Medioevo: perché lo chiamano "buio"?



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Contro un "secolare pregiudizio"

Quante volte per squalificare una situazione o per stigmatizzare qualcosa di negativo abbiamo sentito dire: "Siamo tornati al Medioevo" oppure "Questa è una mentalità medievale!"
Purtroppo questo modo di esprimersi, divenuto ormai patrimonio comune dei nostri tempi, bolla acriticamente un periodo storico di ben dieci secoli, che qualcosa di buono deve pur avere avuto!
Vedremo poi in che senso questo splendido periodo viene rattrappito dall'ignoranza o dal pregiudizio degli storici e non; ma prima è opportuno ricordare alcuni aspetti di questi secoli che molti ancora si ostinano definire "bui".
Nel frattempo cerchiamo di delineare sia pure in modo sintetico questo lungo periodo storico.
Il Medioevo, tradizionalmente, indica il periodo che va dalla caduta dell'impero romano (476 d.C.) d'Occidente alla scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo (1492). Si tratta quindi di un periodo abbastanza lungo e complesso, ma "stranamente" la cultura moderna non ama soffermarsi in modo obiettivo sui singoli accadimenti storici o sui vari fenomeni culturali e religiosi che lo caratterizzarono. E anche nelle nostre scuole sempre più finisce per diventare una breve e imbarazzante parentesi tra l'epoca d'oro della Classicità e il trionfale Rinascimento, dalle scoperte e intuizioni geniali che introducono in quel progresso senza fine cui è destinata la storia dell'uomo, artefice della propria fortuna.
Naturalmente è impossibile sintetizzare in poche righe i complessi processi di trasformazione che caratterizzarono questo periodo, che un'autorevole studiosa (Régine Pernoud) avrebbe preferito definire "Civiltà cristiana romano-germanica", pur riconoscendo l'impossibilità di sostituire ad un termine così universalmente diffuso (Medioevo) un altro difficilmente comprensibile all'attuale mentalità predominante.
Piuttosto che soffermarsi sui molteplici fatti storici fatti è utile e interessante sottolineare almeno alcuni aspetti di questo variegato periodo, che ultimamente, almeno nel mondo accademico più serio, conosce una decisa rivalutazione.
L'aspetto più interessante per noi è certamente sapere che quel che caratterizzò il Medioevo è la concezione unitaria della vita, riconosciuta come totalmente determinata dall'appartenenza alla Chiesa (cioè dalla dipendenza da Dio), tanto che sarebbe più adeguato definire il Medioevo come epoca della Cristianità.
Se dunque ciò che determinò il Medioevo fu una profonda religiosità, vissuta come appartenenza alla Chiesa, anche tutte le manifestazioni culturali, sociali e politiche ne furono informate. Si pensi per esempio agli "archetipi della cultura europea" che sono il santo, il re, il cavaliere e che ci hanno lasciato una preziosa eredità, per chi ha il coraggio di accoglierla nella sua interezza.
Si pensi allo splendore delle cattedrali che hanno punteggiato l'intera Europa di fari luminosi per la loro bellezza (per R. Pernoud il Medioevo è l'unica epoca di sottosviluppo che ci abbia lasciato delle cattedrali!). Si pensi al preziosissimo lavoro dei Benedettini, che con la loro regola e con la loro operosità non solo hanno ispirato gli altri ordini religiosi, ma addirittura hanno iniziato l'opera semplice ed umile di ricostruzione dopo le devastazioni barbariche, senza trascurare di custodire e trascrivere i manoscritti dell'antichità classica. Si pensi alle prime scuole, nate a ridosso dei monasteri e frequentate da tutti, anche dai più poveri. Si pensi alla nascita dell'Università, che, pur tenuta da ecclesiastici, non temeva di affrontare qualsiasi argomento, in nome della ricerca della verità e in ossequio alla retta ragione capace di giungere alle soglie della fede. Si pensi alle grandi opere filosofiche, nate anche per contrastare l'insorgere delle eresie, ma non solo. Si pensi al prodigioso fiorire di poemi epici il cui contenuto, grazie ai grandi pellegrinaggi della cristianità, circolavano liberamente in tutta Europa; per non parlare del capolavoro delle nostre origini che è "La Divina Commedia". Si pensi al rapporto di profonda lealtà e libertà che legava signore e vassallo. Si pensi alle grandi innovazioni tecniche troppo spesso sottaciute dall'ignoranza del nostro tempo, conseguente anche al fatto che vi sono moltissimi manoscritti non ancora esaminati e pubblicati. Si pensi all'importanza che aveva la donna se anche nei monasteri doppi, maschili e femminili, separati ma contigui, i monaci facevano la "professione" nelle mani della badessa e non dell'abate; oppure al fatto che solo nell'autunno del medioevo, nel '300 alla donna non sarà più permesso per esempio di frequentare la Sorbona, mentre prima la donna poteva anche esercitare cariche pubbliche, oppure praticare la medicina ed era incoronata regina alla stessa stregua del re (il che dopo non accadde più).
Si tratta solo di alcuni aspetti della civiltà del Medioevo che ci fanno intuire quale ricchezza resti nascosta e sconosciuta ai più su questo periodo. Certo non mancarono errori e nefandezze, come in ogni periodo storico a causa della fragilità umana… ma anche il fatto che in tutto il Medioevo sia attestato un solo suicido la dice lunga sul tipo di mentalità, che ormai noi non conosciamo più.
Tutto ciò per ristabilire un minimo di verità su questo periodo storico così misconosciuto.

Ma come mai si è arrivati a bollarlo come epoca" buia"?
E come è nata questa leggenda che facilmente viene propinata da storici e intellettuali che, per ignoranza o per pregiudizio, preferiscono liquidare con una semplice formula quasi mille anni di storia?
Occorre tenere presente una verità molto spesso dimenticata: che "la storia" ufficiale - quella che poi finisce con l'essere un patrimonio comune di un determinato popolo - non è costituita dai fatti storici nella loro integralità e nel loro significato (ché sarebbe un segno di troppo grande amore alla verità), bensì da quello che i vincitori decidono valga la pena di ricordare. Quindi non è necessario fare operazione apertamente menzognere, come quelle che si perpetravano con tanto di teorizzazione ideologica giustificativa nell'Unione Sovietica del secolo scorso, per cui la storia si riscriveva ad ogni generazione in base alle esigenze propagandistiche del capo di turno: basta semplicemente omettere certi periodi storici o certi fatti ed enfatizzarne altri e il gioco è fatto (si pensi al modo come si è parlato dei martiri della Resistenza in Italia e come per tanto tempo si sia colpevolmente taciuto delle ormai famose "foibe").
E anche se non sono i vincitori in senso politico o militare ad effettuare la manipolazione degli eventi storici, quel che determina la scelta dei fatti degni di essere ricordati è certamente anche l'orientamento ideologico, o per meglio dire la mentalità propria del periodo in cui lo storico scrive.
Un secondo aspetto da non sottovalutare è la sottile opera che si perpetra anche con l'uso di determinati termini: Medio Evo sarebbe infatti semplicemente una "età di mezzo", una parentesi insignificante (di quasi mille anni!!!), un… incidente di percorso, tra lo splendore dell'età classica e il Rinascimento.
Questo tipo di operazione, per quel che concerne il Medioevo, è iniziata proprio con l'emergere della nuova cultura del Rinascimento, che si pone consapevolmente in antitesi nei confronti dei secoli precedenti e in particolare di quelli in cui l'unitarietà della concezione della vita, determinata dalla civiltà integralmente cristiana, aveva prevalso. La contrapposizione culturale fondata su una concezione della realtà che cominciava a rifiutare Dio in modo sempre più consapevole, viene poi acuita dall'operazione di demonizzazione di tutto ciò che sapeva di oscurantismo cattolico.
Tale operazione viene poi incrementata, al tempo della cosiddetta "Riforma", dai teologi e dagli storici protestanti, che animati dall'odio anticattolico (ricordiamo che da loro il Papa veniva definito come l'Anticristo), non esitavano a dare un giudizio negativo su tutto quel periodo che era stato caratterizzato dal trionfo della Chiesa e del papato romano.
In seguito l'opera di svalutazione totale del Medioevo è completata dall'Illuminismo, che in nome dell'esaltazione della ragione intesa come capacità astratta e superba di misurare la realtà, bolla definitivamente quelli che definisce secoli bui in odio a qualsiasi tradizione, specie se religiosa, precludendosi così la possibilità di conoscere veramente quei secoli in cui proprio la Chiesa era stata l'unica a difendere la retta ragione.
Uno degli esiti più clamorosi dell'Illuminismo è certamente la rivoluzione francese della quale uno dei primi atti è stato quello dell'Assemblea Nazionale che, nella celebre notte del 4 agosto 1789 decretò praticamente di sopprimere il passato per poter "far rinascere" una nuova Francia.
Alla fine del 700 l'opera di mistificazione nei confronti di mille anni di storia, grazie alla sapiente opera iniziata con il Rinascimento, è praticamente compiuta: ormai il Medioevo, come espressione della cristianità, ha definitivamente un'immagina negativa e immodificabile e diventa automatica qualsiasi sbrigativa condanna di quel periodo storico.
Attualmente la nostra cultura, quasi totalmente scristianizzata, riceve volentieri questa visione ereditata da secoli di mistificazione nei confronti del Medioevo, e acriticamente la fa propria.

Per approfondire l'argomento si suggerisce la lettura degli articoli:
"La leggenda nera sul Medioevo" di Marco Tangheroni, articolo apparso sul n. 34,35 (1978) di Cristianità.
"Il Medioevo: l'unica epoca di sottosviluppo che ci abbia lasciato delle cattedrali", Intervista a cura di Massimo Introvigne, articolo apparso su Cristianità n. 117 (1985).
"Luce del Medioevo cristiano" di Gianpaolo Barra ("Il Timone" ).

http://culturacattolica.it/default.asp?id=177&id_n=5231



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MessaggioInviato: 27/12/2014, 17:02 
Atlanticus81 Inserito il - Oggi : 16:45:20

In ogni istituzione coesistono player B e player C
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SI incomincio a pensarlo anch'io
solo che mi sono piu chiare se le chiamo Jing (principio di distruzione) yang (principio di creazione)
ma penso che il fine non cambi-

Ne approfitto per dirti che seguo con molto interesse quanto stai approfondendo sugli Annunaki e sui player- grazie-
viaggiatore


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MessaggioInviato: 27/12/2014, 17:48 
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viaggiatore ha scritto:

bleffort Inserito il - Oggi : 15:07:51
credo che la chiesa a frenato lo sviluppo del progresso scientifico di almeno 500 anni solo per quello che sappiamo noi!,o forse di più.
-------------------------------------
frenato non so , ma di sicuro se c'è stato un rinascimento ( con qualche difficoltà iniziale) dobbiamo ringraziare tutto il lavoro fatto da alcuni ordini monacali che hanno salvato testi antichi , che sono poi serviti come partenza anche per il progresso scentifico-
Mentre figure come San Basilio (se ben ricordo nel 350 ) nei suoi monasteri c' erano anche orfanotrofi e scuole per bambini- [:)]
Nei secoli bui un poco di luce c'era anche nel Cristianesimo- [:)]

viaggiatore




Un lumicino oserei dire rispetto al "sole" iniziale
Dalla fine dell'impero romano agli inizi del rinascimento sono quasi 1000 anni,non 10 o 100 ma 1000 anni dove la barbarie dell'uomo si manifestò con inaudita violenza, il simbolo della croce diventò un lasciapassare per i piu efferati crimini
Nessuna libertà di culto,nessuna libertà di pensiero,anche il lavarsi era considerato peccato,nascere con i capelli di colore rosso era sinonimo di stregoneria,stupidità umana senza eguali
Milioni di persone uccise,interi popoli massacrati in nome di un Dio che di "cristiano" ormai non aveva piu nulla
Non c'era nessun amore in quel periodo per il prossimo,salvo rari casi personali di pochi uomini giusti

Quel "cristianesimo" della chiesa romana aveva poco a che fare con il vero messaggio di cristo



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MessaggioInviato: 27/12/2014, 17:55 
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rew63 ha scritto:


Quel "cristianesimo" della chiesa romana aveva poco a che fare con il vero messaggio di cristo



E questo credo sia un dato di fatto oggettivo incontestabile

[^]



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rew63 ha scritto:

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viaggiatore ha scritto:

bleffort Inserito il - Oggi : 15:07:51
credo che la chiesa a frenato lo sviluppo del progresso scientifico di almeno 500 anni solo per quello che sappiamo noi!,o forse di più.
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frenato non so , ma di sicuro se c'è stato un rinascimento ( con qualche difficoltà iniziale) dobbiamo ringraziare tutto il lavoro fatto da alcuni ordini monacali che hanno salvato testi antichi , che sono poi serviti come partenza anche per il progresso scentifico-
Mentre figure come San Basilio (se ben ricordo nel 350 ) nei suoi monasteri c' erano anche orfanotrofi e scuole per bambini- [:)]
Nei secoli bui un poco di luce c'era anche nel Cristianesimo- [:)]

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Un lumicino oserei dire rispetto al "sole" iniziale
Dalla fine dell'impero romano agli inizi del rinascimento sono quasi 1000 anni,non 10 o 100 ma 1000 anni dove la barbarie dell'uomo si manifestò con inaudita violenza, il simbolo della croce diventò un lasciapassare per i piu efferati crimini
Nessuna libertà di culto,nessuna libertà di pensiero,anche il lavarsi era considerato peccato,nascere con i capelli di colore rosso era sinonimo di stregoneria,stupidità umana senza eguali
Milioni di persone uccise,interi popoli massacrati in nome di un Dio che di "cristiano" ormai non aveva piu nulla
Non c'era nessun amore in quel periodo per il prossimo,salvo rari casi personali di pochi uomini giusti

Quel "cristianesimo" della chiesa romana aveva poco a che fare con il vero messaggio di cristo





Questo periodo per la Sicilia non fu "pesante e buio" come è stato in tutti gli altri Stati Europei,anzi fu un periodo di rinascita culturale e scientifica dato da un popolo che oggi è considerato Barbaro:gli ARABI,loro nel campo delle scienze hanno contribuito non poco e hanno gettato le basi un po' su tutto persino sulla scrittura che usa correntemente tutto l'Occidente. [^]


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MessaggioInviato: 27/12/2014, 19:25 
Per Ufologo:
Ufò.....credo che noi ci comprendiamo meglio di quanto immaginano questi "pivelli" appena nati,non credi??? [:D] [:D] [:D] [:D] [:D] [:D] [:D] [:D] [;)] [;)] [;)] [;)] [;)] [;)] [:o)]


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MessaggioInviato: 27/12/2014, 19:45 
Ahahahahhhh! [:D]



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MessaggioInviato: 28/12/2014, 12:16 
Per Ufo e Bleff:
L'animaccia vostra.. mi avete fatto emozionare.. [:I]..Siete troppo "belli" quando vi sviolinate affetto! [^] [:X]

Ragazzi se non lo avete fatto guardate i 2 episodi del romanzo "I pilastri della terra" e il seguito "Mondo senza fine"...
Immaginare è un conto, guardare in faccia la barbarie è un altro... [xx(]



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MessaggioInviato: 28/12/2014, 14:49 
cari amici,
Cita:
Medioevo: perché lo chiamano "buio"?

il link proposto da Ufologo, potrebbe "essere di parte", ma...
tratto da un testo "Ermetico", ci sono le stesse considerazioni [;)]

Cita:
L’arte gotica parla una lingua di pietra chiara e sublime, che attesta la falsità delle accuse che dipingono il medioevo come un’epoca buia, ricca di sciagure e barbarie; la cattedrale si presenta come un’enciclopedia di tutto il sapere medievale, perfettamente completa, talvolta ingenua, ma sempre nobile, vivente.


e

Cita:
gli artisti del medioevo testimoniano come questo periodo non conobbe per niente le tenebre dell’oblio della conoscenza e delle miserie umane, ma vide, al contrario, il fiorire di eccezionali opere filosofiche e di trattati ermetici.


dahttp://enricaperucchietti.blogspot.it ... nelli.html

ciao
mauro



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MessaggioInviato: 28/12/2014, 15:09 
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mauro ha scritto:

cari amici,
Cita:
Medioevo: perché lo chiamano "buio"?

il link proposto da Ufologo, potrebbe "essere di parte", ma...
tratto da un testo "Ermetico", ci sono le stesse considerazioni [;)]

Cita:
L’arte gotica parla una lingua di pietra chiara e sublime, che attesta la falsità delle accuse che dipingono il medioevo come un’epoca buia, ricca di sciagure e barbarie; la cattedrale si presenta come un’enciclopedia di tutto il sapere medievale, perfettamente completa, talvolta ingenua, ma sempre nobile, vivente.


e

Cita:
gli artisti del medioevo testimoniano come questo periodo non conobbe per niente le tenebre dell’oblio della conoscenza e delle miserie umane, ma vide, al contrario, il fiorire di eccezionali opere filosofiche e di trattati ermetici.


dahttp://enricaperucchietti.blogspot.it ... nelli.html

ciao
mauro


Non discuto questo. Ma il problema del medioevo sta nel fatto, a mio parere, che questi saperi rimasero "nel cassetto" e ben nascosti agli occhi del potere costituito (la chiesa romana) il quale SAPEVA e TEMEVA questi saperi esoterici.

Infatti chi non si allineava ad esso faceva una brutta fine:
- sterminio di eretici
- roghi
- inquisizione
- ignoranza

Il medioevo non fu un periodo buio in assoluto... ma quella luce la potevano vedere solo pochi, pochissimi... e molti, quella luce, la dovettero nascondere per avere salva la vita.



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MessaggioInviato: 28/12/2014, 15:20 
Cita:
bleffort ha scritto:

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rew63 ha scritto:

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viaggiatore ha scritto:

bleffort Inserito il - Oggi : 15:07:51
credo che la chiesa a frenato lo sviluppo del progresso scientifico di almeno 500 anni solo per quello che sappiamo noi!,o forse di più.
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Questo periodo per la Sicilia non fu "pesante e buio" come è stato in tutti gli altri Stati Europei,anzi fu un periodo di rinascita culturale e scientifica dato da un popolo che oggi è considerato Barbaro:gli ARABI,loro nel campo delle scienze hanno contribuito non poco e hanno gettato le basi un po' su tutto persino sulla scrittura che usa correntemente tutto l'Occidente. [^]



Infatti

Altro esempio è la Spagna durante la dominazione araba.
la convivenza fra le 3 religioni , ebrea,musulmana,cristiana,andò avanti per parecchi secoli,fu un esempio di fratellanza i musulmani lasciavano libertà di culto ed è in questo periodo che il sapere in quella regione raggiunse il massimo
I problemi vennero con la riconquista cristiana della penisola,infatti furono subito istituiti tribunali ecclesiastici della "Santa inquisizione" che sappiamo lo scempio che provocò

Nessuno dei preti o frati che accompagnavano i crociati durante la presa di Gerusalemme intervenne a fermare il massacro che in nome Dio fu perpetrato ai danni della popolazione civile,tutti indistintamente musulmani,ebrei,cristiani,furono trucidati dai soldati,tanto che le cronache del tempo dicono " la carneficina fu così grande che i nostri uomini camminavano nel sangue che arrivava fino alle caviglie... Una cifra per difetto quantifica in 50.000 i morti
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Ma quanti roghi pensi che abbiano effettivamente effettuato? Leggenda.



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Streghe e Inquisizione: la verità storica oltre i luoghi comuni

Quando si parla di caccia alle streghe, nell’immaginario collettivo è immediato l’accostamento all’Inquisizione cattolica. Centinaia di migliaia, anzi milioni di donne sarebbero state sterminate per colpa di quell’esecrabile Istituzione, che certa storiografia “liberal” ci ha abituati a vedere come un covo di fanatici e integralisti religiosi assetati di sangue. Ma sono andate veramente così le cose? La ricerca storica, di recente, ha ribaltato questa prospettiva, dimostrando la falsità di una delle più diffuse “leggende nere” anticattoliche.


http://www.laperfettaletizia.com/2012/0 ... erita.html




Su 100.000 processi effettuati da tribunali civili ed ecclesiastici in tutta Europa secondo la procedura dell'Inquisizione, "le condanne al rogo comminate da tribunali ecclesiastici sono state 4 in Portogallo, 59 in Spagna, 36 in Italia, in tutto, quindi, meno di 100 casi".

(Stralciato da: http://www.homolaicus.com/storia/medioe ... izione.htm )



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E con questo non parlo più di .. Inquisizione. [^]





l'Inquisizione

Pubblichiamo il testo della conversazione che Gianpaolo Barra, direttore de "il Timone" ha tenuto a Radio Maria giovedì 4 marzo 1999, durante la "Serata Sacerdotale" condotta da don Tino Rolfi. Conserviamo lo stile colloquiale e la divisione in paragrafi numerata utilizzata per i suoi appunti dall' autore.

Preliminari

1. In questa conversazione affrontiamo un argomento delicato, di cui si parla molto ma di cui si conosce poco: l'Inquisizione.
2. Quando parliamo di Inquisizione è proprio il caso di dire: basta la parola. Basta pronunciare il termine Inquisizione ed ecco che noi cattolici restiamo senza parole, ammutoliti.
3. "Come è possibile che la vostra Chiesa cattolica sia stata capace di istituire i tribunali dell'Inquisizione?" ci domandano e ci ricordano i laicisti e gli avversari della Chiesa. E noi, spesso, non sappiamo che cosa rispondere. Anzi, molti cattolici si aggiungono al coro di quelli che puntano il dito accusatorio contro la Chiesa del passato e talvolta rincarano la dose, per non sentirsi fuori moda, praticando quella strana disciplina che sta diventando comune nel nostro mondo: quella di dare le colpe di ogni male ai Cristiani del passato.
4. Gli amici radioascoltatori sanno bene che l'Inquisizione è un argomento utilizzato per denigrare la storia della Chiesa e sanno bene che denigrando la storia della Chiesa si finisce prima o poi per denigrare la Chiesa tutta intera, quindi anche la fede che essa insegna e trasmette, la fede cattolica.
5. Stasera, da buoni apologeti, quindi da difensori della Chiesa, tenteremo di fare un po' di chiarezza su alcuni aspetti dell'Inquisizione. Ripeto: su alcuni aspetti, i più utilizzati dalla propaganda anticattolica, non su tutta l'Inquisizione.

IL ROGO

6. Veniamo subito ad un primo punto. Che cosa viene in mente appena si parla di Inquisizione? Viene in mente il rogo, la morte per rogo.
7. Nell'immaginario popolare si pensa che i tribunali dell'Inquisizione siano stati istituiti per mandare tutti gli eretici al rogo. Si pensa che tutti gli inquisiti, tutti coloro che cadevano nelle terribili braccia dell'inquisitore finivano al rogo.
8. Questo è quello che si pensa, questo è quanto molto spesso ci viene detto ed insegnato e affermazioni di questo genere zittiscono ogni possibile difesa.
9. Noi ci domandiamo: le cose stanno proprio così? Vediamo qualche dato storicamente documentato, che ci aiuti a formulare un giudizio più vicino alla verità storica.
10. Innanzitutto, va precisato che la condanna al rogo per gli eretici era una pena stabilita dal diritto penale e non dal diritto canonico. Non esiste nel diritto canonico la condanna al rogo.
11. Fu uno dei più grandi avversari della Chiesa Cattolica e del Cristianesimo, l'imperatore Federico II di Svevia, che dichiarò per tutto l'impero (1231-2) - e lui era la massima autorità dell'impero e poteva farlo, allora, - l'eresia come crimine di lesa maestà, e stabilì la pena di morte per gli eretici. Ogni sospetto doveva essere tradotto davanti a un tribunale ecclesiastico e arso vivo se riconosciuto colpevole.
12. Dunque, è vero che quando il tribunale dell'Inquisizione abbandonava un eretico al braccio secolare, questi veniva condannato a morte dalla giustizia secolare, se non si pentiva, ma non era la Chiesa a condannarlo a morte, nè era la Chiesa ad ucciderlo. La Chiesa si limitava a riconoscerlo come eretico che rifiutava ogni pentimento. Era il diritto penale e il braccio della legge che prevedevano la morte ed eseguivano la sentenza.
13. Detto questo, entriamo un po' nel merito e qui emergono sorprese: quale stupore ci coglie tutti se esaminiamo quante sono state le condanne al braccio secolare. L'esame dei dati ci indica che i tribunali dell'Inquisizione furono estremamente benevoli, furono molto prudenti nel consegnare gli eretici al braccio secolare.
14. I dati, documentati storicamente, non mancano, basta conoscerli. Facciamo l'esempio di Bernardo Guy, che ha esercitato con una certa severità l'ufficio di inquisitore a Tolosa. Bene: dal 1308 al 1323 egli ha pronunciato 930 sentenze. Abbiamo l'elenco completo delle pene da lui inflitte: 132 imposizioni di croci - 9 pellegrinaggi - 143 servizi in Terra Santa - 307 imprigionamenti - 17 imprigionamenti platonici contro defunti - 3 abbandoni teorici al braccio secolare di defunti - 69 esumazioni - 40 sentenze in contumacia - 2 esposizioni alla berlina - 2 riduzioni allo stato laicale - 1 esilio - 22 distruzioni di case -1 Talmud bruciato - 42 abbandoni al braccio secolare e 139 sentenze che ordinavano la liberazione degli accusati.
15. L'Inquisizione di Pamiers ci fornisce i seguenti dati: dal 1318 al 1324 furono giudicati 98 imputati. Due furono rilasciati - per 21 manca ogni informazione e per questo si pensa che non subirono condanne - 35 condannati alla prigione e 5 abbandonati al braccio secolare. I rimanenti 25 furono assolti.
16. Queste proporzioni valgono anche per quella considerata la più terribile delle Inquisizioni, quella spagnola. Lo storico danese Gustav Henningsen ha analizzato statisticamente 44.000 casi di inquisiti tra il 1540 e il 1700 e ha rilevato che solo l' 1°/o fu giustiziato.
17. Soltanto l' 1% ! Questi dati contestano il mito della crudeltà dell'Inquisizione spagnola. E non solo. Lo storico statunitense Edward Peters ha confermato questi dati. Sentiamo che cosa scrive: "La vellutazione più attendibile è che, tra il 1550 e il 1800, in Spagna vennero emesse 3000 sentenze di morte secondo verdetto inquisitoriale, un numero molto inferiore a quello degli analoghi tribunali secolari"'.
18. Come vedete, grazie a questi dati, va sfatata la leggenda che tutti coloro che venivano giudicati dalITnquisizione finivano a rogo. È una leggenda che gli storici hanno smontato, ma che perdura ancora nell'immaginario popolare. Almeno noi cattolici evitiamo di farci raggirare da essa.

LA TORTURA

19. Veniamo ad un secondo punto. Dopo il rogo, appena si parla di Inquisizione, l'altra cosa che viene in mente è la tortura.
20. Sappiamo che la tortura veniva applicata dai giudici inquisitori. Vi erano precise disposizioni ecclesiastiche che stabilivano la liceità di costringere l'Inquisito a confessare la sua colpa.
21. La procedura inquisitoriale ha fatto ricorso alla tortura. Essa fu ordinata con la bolla Ad extirpanda di Papa Innocenzo IV il 15 maggio 1252. Leggiamo il passo di questa bolla che ci interessa: "II podestà o il rettore della città saranno tenuti a costringere gli eretici catturati a confessare e a denunciare i loro complici".
22. Ora, di solito i denigratori dell'Inquisizione si fermano qui. E noi restiamo senza parole. Ma si dimenticano di dirci che nella stessa bolla si precisa che la tortura degli imputati non doveva "far loro perdere alcun membro o mettere la loro vita a repentaglio".
23. Dunque, si prevede una tortura, ma una tortura che non può provocare mulilazioni, non può far morire il torturato. E non solo. Si prevede anche che la tortura non poteva durare, di regola, più di 15 minuti, che si poteva applicare una sola volta, che non poteva essere ripetuta e che la confessione così ottenuta non aveva alcun valore ai fini del processo se non era confermata dall'imputato dopo due giorni e in condizioni normali.
24. Ma fermiamoci un momento a riflettere.

Ci rendiamo conto che queste disposizioni ecclesiastiche riguardanti la "tortura" avrebbero fatto sorridere i professionisti della tortura del nostro secolo?

25. Le testimonianze di coloro che sono finiti sotto tortura dei nazisti o dei loro degni compari comunisti ci hanno descritto veramente che cosa è la tortura e chi ha ascoltato queste testimonianze si accorge subito che la tortura prevista dalle procedure inquisitoriali è semplicemente dilettantesca.
26. Ma andiamo avanti. Sappiamo che la tortura fu applicata con somma cautela e solo in casi eccezionali. I Papi ripeterono più volte che la tortura non poteva essere spinta fino alla perdita di un membro e ancor meno fino alla morte. Si poteva applicare solo quando tutti gli altri mezzi di investigazione erano stati esauriti. Ancora una cosa: non poteva decidere arbitrariamente l'Inquisitore, magari troppo ansioso della ricerca della verità. Doveva esserci anche il parere favorevole del vescovo, e spesso vescovo e giudice inquisitore non andavano d'accordo.
27. Oggi abbiamo informazioni precise su quante volte venne applicata la tortura:
-nelle 636 sentenze iscritte nel registro di Tolosa dal 1309 al 1323, la tortura fu applicata una sola volta.
-A Valertela, dal 1478 al 1530 si celebrarono 2354 processi. La tortura si applicò solo 12 volte.
28. Come si vede da questi dati, non solo la tortura era estremamente più leggera di quelle che la nostra epoca, che non è un'epoca cristiana, ha escogitato, ma veniva applicata raramente, praticamente quasi mai.

LE GARANZIE

29. Veniamo ad un terzo punto. Quando parliamo di Inquisizione si pensa sempre a giudici il cui potere sarebbe stato così totale, così assoluto, così insindacabile che può essere paragonato a quello esercitato nei moderni sistemi totalitari.
30. Ora, anche in questo caso bisogna sfatare questa leggenda. Non è affatto vero che i giudici inquisitoriali fossero onnipotenti e che, di conseguenza, l'imputato non avesse alcuna garanzia di un equo processo.
31. Dobbiamo subito precisare che gli inquisitori erano costantemente controllati. Papa Innocenzo IV (1246) e papa Alessandro IV (1256) ordinano ai provinciali e ai generali dei Domenicani e dei Francescani di deporre gli inquisitori dei loro ordini che, a causa della loro crudeltà, avessero provocato proteste popolari.
32. Come si vede, il papa del tempo teneva conto dell'opinione pubblica e ordinava di punire il giudice inquisitore che avesse provocato proteste popolari.
33. Non solo. Al Concilio di Vienne, papa Clemente V (1311) fulminò di scomunica - scomunica da potersi togliere solo in articulo mortis e sotto riserva della riparazione del danno - l'Inquisitore che avesse approfittato delle sue funzioni per ottenere guadagni illeciti e per estorcere agli accusati somme di denaro.
34. Andiamo avanti. I Vescovi avevano l' obbligo di segnalare al Papa tutti gli abusi che venivano commessi nel corso della procedura e di denunciare i colpevoli. Lo stesso obbligo era imposto a tutti quelli che, prestando aiuto agli inquisitori, erano in ogni istante testimoni dei loro atti.
35. Capitò anche che i vescovi di Reims e di Sens avvisarono il Papa che Robert La Bougre, un domenicano, era un inquisitore crudele. Roma indaga, questo Inquisitore viene destituito e addirittura incarcerato (1239).
36. Altro che onnipotenza !altro che potere insindacabile dei giudici inquisitoriali. Questa leggenda va sfatata.
37. Come va sfatata un'altra leggenda: quella che ci narra di un imputato sempre indifeso, senza garanzie e dunque destinato irrimediabilmente alla condanna.
38. Molte garanzie che le norme canoniche, cioè della Chiesa, prevedevano per l'imputato inventate in quel tempo, al tempo dei tribunali dell'Inquisizione, durano ancora oggi, sono entrate nel nostro sistema giudiziario.
39. Facciamo qualche esempio. Innanzitutto l'Inquisitore non era mai solo, ma formulava il suo giudizio circondato da una giuria, composta da laici ed era questa giuria che decideva in merito al valore da dare ai testimoni e alle testimonianze.
40. Questi laici erano esperti di diritto, e da nessun documento risulta che si accontentassero di svolgere un ruolo da comparse e, soprattutto, costituivano la garanzia che l'Inquisitore non poteva allontanarsi dal diritto a proprio piacimento.
41. Un altro esempio, un'altra garanzia per l'imputato. L'imputato poteva dichiarare di avere dei nemici mortali, doveva provarlo, doveva spiegare i motivi e fare i nomi di questi nemici. Da quel momento nessuno di quelli indicati dall'imputato poteva far parte della giuria e se vi era stato incluso veniva allontanato.
42. Un terzo esempio: per togliere ai testimoni la tentazione di approfittare del segreto di cui venivano circondati per accusare degli innocenti, gravissime pene colpivano le false deposizioni. Uno storico protestante, il più fiero avversario dell'Inquisizione, Charles Lea, scrive onestamente: "Quando veniva smascherato un falso testimone costui era trattato con la stessa severità usata per gli eretici".
43. Gli storici hanno dimostrato e qui ci sono veramente delle sorprese che le pene inflitte dall'Inquisizione venivano spesso attenuate o addirittura cancellate nella pratica.
44. Iprigionieri ottenevano permessi di congedo da passare a casa. A Carcassonne, il 13 dicembre 1250, il vescovo diede ad una certa Alazais Sicre il permesso di uscire dal carcere dov'era rinchiusa per crimine di eresia e, fino a Ognissanti, di andare dove voleva in tutta libertà. Vi sono molti esempi di questo genere, non si tratta affatto di un caso isolato.
45. Esistevano i congedi per malattia Abbiamo molti casi documentati. L'Inquisizione metteva in libertà provvisoria i detenuti le cui cure erano utili ai genitori o ai figli. Talvolta si giungeva a commutare la pena.
46. Nel 1244 l'arcivescovo di Narbonne e i vescovi di Carcassonne, di Eine, di Maguelonne, di Lodeve, di Adge, di Nimes, di Albi, di Beziers, di Saint Benoit decisero: "Nel caso in cui per l'assenza del carcerato dovesse incombere un evidente pericolo di morte dei figli o dei genitori, procurare di ovviare al pericolo facendo in modo, laddove non ci sia altro rimedio, di commutare prudentemente la pena del carcere in un'altra; occorre infatti in tal caso mitigare il rigore con la mansuetudine".
47. Perfino gli Inquisitori più severi attuarono questa prassi. Bernard de Caux, nel 1246, condannò alla prigione perpetua un eretico recidivo, Bernard Sabatier; ma nella stessa sentenza aggiunse che, essendo il padre del colpevole un buon cattolico, vecchio e malato, il figlio poteva restare presso di lui per accudirlo finchè fosse rimasto in vita.
48. Malgrado il suo odio anti-cattolico, Charles Lea riconosce che "questa facoltà di attenuare le sentenze era frequentemente esercitata" e ne cita un considerevole numero di casi.
49. Nei documenti inquisitoriali, abbiamo incontrato condanne alla prigione "perpetua e irremissibile". Ma attenti a non farsi ingannare da certi modi di esprimersi del tempo. Abbiamo condanne al "carcere perpetuo per anni uno". Solitamente "perpetuo" vuoi dire 5 anni, "irremissibile" vuoi dire 8 anni. La pena dell'ergastolo non era prevista: fu inventata nel '700 illuminista, cioè nell'epoca che ha dato il via alla nostra società anticristiana e anticattolica.
50. Facciamo un'ultima considerazione e sfatiamo un'ultima leggenda. Questa leggenda dice, naturalmente, che tutti gli eretici erano buoni cristiani, che si preoccupavano solo di vivere in pace la loro fede diversa da quella ufficiale.
51. Ora, diciamo subito una cosa molto scomoda e fuori moda: non si deve pensare come è abbastanza diffuso nell'immaginario popolare che gli eretici fossero pacifici cittadini adibiti a pratiche religiose del tutto innocue.
52. Gli eretici erano puniti anche dal potere civile perchè costituivano un autentico pericolo per la pace sociale. Pensiamo ai catari. Negavano il valore del corpo, che consideravano prigione dell'anima. Questa soffre e si può liberare solo sopprimendo il corpo. Talvolta praticavano il suicidio. Condannavano il matrimonio, la famiglia e la procreazione. Non bisogna comunicare la vita. Ma distruggere la famiglia ricordiamolo era quanto distruggere l'intera società medievale. Aborrivano il giuramento, pilastro dei rapporti personali nel Medioevo: dal giuramento traeva la sua forza ogni autorità. Lottavano anche violentemente contro la Chiesa.
53. Per fare un solo esempio: nel 1112, la diocesi di Utrecht viene sconvolta da un eretico chiamato Tanchelmo che negava l'autorità del Papa, occupava e devastava le chiese, bastonava e cacciava i preti, appoggiato da 3.000 uomini organizzati e armati. I vescovi di Utrecht e di Colonia decidono di combatterlo non con l'uso della forza, ma chiamando a predicare san Norberto, il fondatore dei Premostratensi.
54. Tanchelmo fu poi perseguitato da Goffredo il barbuto, duca di Lorena. E noi sappiamo che il duca era un acerrimo nemico e un severo persecutore della Chiesa.
55. Credo che per stasera possa bastare. Tante altre cose si dovrebbero dire. Naturalmente, gli amici radioascoltatori si saranno accorti che non ho trattato esaurientemente tutto il tema dell'Inquisizione. Ci vorrebbe ben più di una trasmissione. Ma ho voluto sottolineare solo alcuni punti scelti tra quelli più dibattuti, più utilizzati per contestare in blocco la storia della Chiesa, specialmente della Chiesa medievale, per avvertire di stare attenti, di verificare bene le cose che ci vengono dette, per incoraggiare tutti a non avere paura della verità.

Bibliografia

Jean-Baptiste Guiraud, Elogio della inquisizione, Leonardo, Milano 1994.
Jean-Pierre Dedieu, L'Inquisizione, Edizioni Paoline, Cinisello Bal.mo (MI) 1990.
John Tedeschi, Il giudice e l'eretico, Vita e pensiero, Milano 1991.
Luigi Negri, Controstoria. Una rilettura di mille anni di vita della Chiesa, San Paolo, Cinisello Bal.mo (MI) 2000.
Franco Cardini [a cura di], Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia, Piemme, Casale Mon.to (AL) 1994.

http://apologetica.altervista.org/inquisizione.htm



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Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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