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MessaggioInviato: 12/01/2015, 19:42 
Intanto gli hacker attaccano il pentagono http://www.repubblica.it/esteri/2015/01 ... 1/1/?rss#1


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MessaggioInviato: 12/01/2015, 19:47 
- Il multiculturalismo? E’ fallito. La sentenza è del premier britannico, David Cameron. Ed è destinata a sollevare più d’una polemica e più d’una riflessione sui modelli di integrazione con i quali tutta Europa, e non soltanto la Gran Bretagna, ha affrontato il problema dell’immigrazione e dell’integrazione. Con riferimenti specifico all’Islam e in una situazione nella quale ciò che sta avvenendo in Medio Oriente pone nuovi e ulteriori rischi. VALORI COMUNI PER TUTTI- Secondo Cameron il ««multiculturalismo di stato» ha fallito e ha lasciato i giovani musulmani vulnerabili al radicalismo, ha affermato il primo ministro britannico nell’intervento alla conferenza sulla sicurezza a Monaco di Baviera. «È tempo di voltare pagina sulle politiche fallite del Paese. Per prima cosa, invece di ignorare questa ideologia estremista, noi dovremo affrontarla, in tutte le sue forme». E ancora: «Sotto la dottrina del multiculturalismo di stato, abbiamo incoraggiato culture differenti a vivere vite separate, staccate l’una dall’altra e da quella principale. Non siamo riusciti a fornire una visione della società, alla quale sentissero di voler appartenere. Tutto questo permette che alcuni giovani musulmani si sentano sradicati». Per Cameron è il momento di lasciare da parte la «tolleranza passiva» del Regno Unito con un «liberalismo attivo, muscolare», per trasmettere il messaggio che la vita in Gran Bretagna ruota intorno a certi valori chiave come la libertà di parola, l’uguaglianza dei diritti e il primato della legge. «Una società passivamente tollerante rimane neutrale tra valori differenti. Un paese davvero liberale fa molto di più. Esso crede in certi valori e li promuove attivamente» (fonte Ansa)] LONDRA - Il multiculturalismo? E' fallito. La sentenza è del premier britannico, David Cameron. Ed è destinata a sollevare più d'una polemica e più d'una riflessione sui modelli di integrazione con i quali tutta Europa, e non soltanto la Gran Bretagna, ha affrontato il problema dell'immigrazione e dell'integrazione. Con riferimenti specifico all'Islam e in una situazione nella quale ciò che sta avvenendo in Medio Oriente pone nuovi e ulteriori rischi.

VALORI COMUNI PER TUTTI- Secondo Cameron il ««multiculturalismo di stato» ha fallito e ha lasciato i giovani musulmani vulnerabili al radicalismo, ha affermato il primo ministro britannico nell'intervento alla conferenza sulla sicurezza a Monaco di Baviera. «È tempo di voltare pagina sulle politiche fallite del Paese. Per prima cosa, invece di ignorare questa ideologia estremista, noi dovremo affrontarla, in tutte le sue forme». E ancora: «Sotto la dottrina del multiculturalismo di stato, abbiamo incoraggiato culture differenti a vivere vite separate, staccate l'una dall'altra e da quella principale. Non siamo riusciti a fornire una visione della società, alla quale sentissero di voler appartenere. Tutto questo permette che alcuni giovani musulmani si sentano sradicati».
Per Cameron è il momento di lasciare da parte la «tolleranza passiva» del Regno Unito con un «liberalismo attivo, muscolare», per trasmettere il messaggio che la vita in Gran Bretagna ruota intorno a certi valori chiave come la libertà di parola, l'uguaglianza dei diritti e il primato della legge. «Una società passivamente tollerante rimane neutrale tra valori differenti. Un paese davvero liberale fa molto di più. Esso crede in certi valori e li promuove attivamente»

http://www.corriere.it/esteri/11_febbra ... aabc.shtml


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MessaggioInviato: 12/01/2015, 19:49 
[:264]
E' sempre stata una cosa difficile ... (Solo i Romani ci sono riusciti) [;)]



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MessaggioInviato: 12/01/2015, 19:50 
«Integrazione soltanto per chi parla tedesco»
La Merkel insiste: multiculturalismo fallito

Presto una legge sulle lezioni obbligatorie



DA BERLINO VINCENZO SAVIGNANO
Integrationgipfel oder Irritationgipfel? Vertice dell’integrazione o dell’irritazione? Si chiedeva provocatoriamente ieri il quotidiano Die Welt, riferendosi alle infuocate polemiche che hanno preceduto la quarta edizione della tavola rotonda sull’integrazione degli immigrati, organizzata dal governo di Berlino e a cui partecipano i vertici del mondo politico, tra cui il cancelliere Angela Merkel e rappresentanti del vasto e complesso mondo degli stranieri della Germania.

Proprio la Merkel ha aperto la conferenza stampa conclusiva, svoltasi al cancellierato, ribadendo in parte la controversa dichiarazione di alcuni giorni prima con cui aveva dichiarato «fallita la società multiculturale della Germania». «Con quelle parole – ha spiegato ieri il cancelliere – ho voluto esprimere la mia opinione, attraverso la quale non intendevo chiudere bensì aprire una discussione, un confronto su un tema assai delicato. So che sono tanti gli immigrati che partecipano attivamente alla vita sociale ed economica del Paese, ma a mio modo di vedere l’integrazione sinora non ha portato impegno ed energia per la società». Il principale ostacolo all’integrazione, indicato praticamente da tutti i 120 partecipanti alla tavola rotonda, è stato ed è l’apprendimento della lingua tedesca da parte dei cittadini stranieri.

«Lingua, scuola ed istruzione, su questi tre capisaldi deve fondarsi l’integrazione futura degli immigrati nel nostro Paese», ha aggiunto la Merkel. In base ad alcuni rilevamenti, realizzati dal ministero dell’Istruzione e presentati al termine del vertice, il 13 per cento degli studenti stranieri non porta a termine la scuola dell’obbligo. Una percentuale molto alta che ha una ricaduta inevitabile sul mercato del lavoro: più del 30 per cento dei disoccupati di lunga durata sono stranieri che, secondo parte del mondo politico e dell’opinione pubblica tedeschi, anche grazie ai vantaggiosi aiuti statali, si rifiutano di integrarsi nella società e nel mondo del lavoro della Germania.

A riguardo dal 2005 sono stati creati gli “Integrationkurse”, i corsi d’integrazione rivolti a tutti gli stranieri extracomunitari in età post-scolare, nel corso dei quali si impara la lingua tedesca ma anche tradizioni e leggi della Germania. «Dal 2005 – ha sottolineato la funzionaria del governo per l’immigrazione, Maria Böhmer – più di 700mila immigrati hanno preso parte agli Integrationkurse», ma di questi più della metà non ha portato a termine il percorso di studi. Ecco perché il governo, attraverso una legge che passerà presto al vaglio dei due rami del Parlamento, intenderebbe rendere i corsi obbligatori e sanzionare anche con l’espulsione coloro che si rifiutano di parteciparvi. Questo il tema che ha provocato i maggiori attriti e nervosismi nel corso dell’Integrationgipfel. «Una legge di questo genere sarebbe un grave errore, un ostacolo pericoloso per l’integrazione di milioni di stranieri», ha sottolineato il presidente della principale associazione turca di Germania, Kenan Kolat. Critiche all’Integrationgipfel anche da parte dell’opposizione: «Non si può pensare di affrontare la questione integrazione solo introducendo corsi di lingua serali di 30 ore», ha detto la socialdemocratica Andrea Nahles. Insomma, il quarto Integrationgipfel lascia molti interrogativi ed una certezza: l’integrazione di milioni di stranieri sarà la principale sfida per la Germania nel XXI secolo.

Avvenire 4.11.10

http://alezeia.wordpress.com/2011/02/08 ... ralismo-2/
- See more at: http://www.avventismoprofetico.it/modul ... 0dAQD.dpuf


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MessaggioInviato: 12/01/2015, 19:53 
Ubatuba, ma qua ci sono i .. finti tonti ....[;)]



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MessaggioInviato: 12/01/2015, 19:57 
Dopo aver visto che si continua imperterriti, a sostenere ancora, che sia tutto un complotto, si è completamente fuori dalla realtà, non è possibile. A Parigi c’è stato un violento attacco terroristico, un attacco di guerra, ci sono stati molti morti, e diversi feriti, ora secondo i sostenitori del complotto, cosa dovremo fare stare a ripetere le stesse cose inesistenti? no cercheremo di portare la democrazia in certi luoghi, dove non vogliono capire, come ci si comporta, l’occidente deve agire con forte determinazione. Anche gli attacchi a Salvini e Le Pen, dimostra che c’è in atto una grande disinformazione, la gente ha paura, i governi devono reagire con dovuta fermezza.
Tutto l’occidente (che negli ultimi anni ha sbagliato molto) deve sostenere, un grande attacco di terra, per distruggere l’isis al qaida ecc.



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Decadenza è colpo di stato. Violato lo stato di diritto, una sentenza già scritta, contro il nemico!
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MessaggioInviato: 12/01/2015, 19:59 
Il bello è che non capiscono che sarebbe SOLTANTO una ... difesa! [^]



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MessaggioInviato: 12/01/2015, 20:08 
http://tv.liberoquotidiano.it/video/117 ... no-la.html

(Siamo circondati!)
"Con il ventre delle nostre donne e l'aiuto delle vostre leggi conquisteremo l'Occidente...!"

Imam di Cremona


Ultima modifica di Ufologo 555 il 12/01/2015, 20:10, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 12/01/2015, 20:10 
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cluster ha scritto:

Dopo aver visto che si continua imperterriti, a sostenere ancora, che sia tutto un complotto, si è completamente fuori dalla realtà, non è possibile. A Parigi c’è stato un violento attacco terroristico, un attacco di guerra, ci sono stati molti morti, e diversi feriti, ora secondo i sostenitori del complotto, cosa dovremo fare stare a ripetere le stesse cose inesistenti? no cercheremo di portare la democrazia in certi luoghi, dove non vogliono capire, come ci si comporta, l’occidente deve agire con forte determinazione. Anche gli attacchi a Salvini e Le Pen, dimostra che c’è in atto una grande disinformazione, la gente ha paura, i governi devono reagire con dovuta fermezza.
Tutto l’occidente (che negli ultimi anni ha sbagliato molto) deve sostenere, un grande attacco di terra, per distruggere l’isis al qaida ecc.



...ma esiste l'europa??o e solo una unita' finaziaria,fine a se stessa,ma come dici tu si preoccupano del fatto che da tutto cio' ne trae vantaggio la lepen e salvini,ma che si domandassero xke' e' capitato tutto cio'.....................[:(!]


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MessaggioInviato: 12/01/2015, 20:13 
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cluster ha scritto:

Dopo aver visto che si continua imperterriti, a sostenere ancora, che sia tutto un complotto, si è completamente fuori dalla realtà, non è possibile. A Parigi c’è stato un violento attacco terroristico, un attacco di guerra, ci sono stati molti morti, e diversi feriti, ora secondo i sostenitori del complotto, cosa dovremo fare stare a ripetere le stesse cose inesistenti? no cercheremo di portare la democrazia in certi luoghi, dove non vogliono capire, come ci si comporta, l’occidente deve agire con forte determinazione. Anche gli attacchi a Salvini e Le Pen, dimostra che c’è in atto una grande disinformazione, la gente ha paura, i governi devono reagire con dovuta fermezza.
Tutto l’occidente (che negli ultimi anni ha sbagliato molto) deve sostenere, un grande attacco di terra, per distruggere l’isis al qaida ecc.


Ma non possiamo attaccare con bombe e cannoni una idea che se continua ancora si radicalizza molto di più,l'unica soluzione possibile gli Stati Occidentali non vogliono percorrerla, cominciando a spegnere l'incendio della guerra millenaria fra Israeliani e Palestinesi,spegnendo questo focolare,possiamo dire che saremmo a buon punto e poi che l'Occidente lasci in pace i Paesi Arabi e non pretenda di avere il loro petrolio gratis.


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MessaggioInviato: 12/01/2015, 20:16 
Petrolio gratis ...? [:255]
I tanto e sempre nominati/accusati USA sono del tutto indipendenti, intanto ...
In Iraq se lo pappano in maggioranza i ... cinesi! [;)] [8D]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 12/01/2015, 20:24, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 12/01/2015, 20:21 
Come guadagna isis Iraq, donne, petrolio e beni confiscati: il tesoro del Califfato Le donne rapite sono vendute, Isis controlla il mercato nero del petrolio e distribuisce tra i suoi simpatizzanti i beni dei perseguitati ...



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Donne vedove e orfane vendute al mercato degli schiavi, affari con il mercato nero del petrolio e rapinando i beni delle minoranze perseguitate. Sono alcuni dei modi attraverso i quali si finanzia lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante. Secondo quanto riporta il sito Terrasanta.net, l’ultimo metodo di autofinanziamento dei fondamentalisti emerge dalla denuncia di Mohammad al-Qusahi, responsabile della Mezza Luna rossa della piana di Ninive.
Un frame di un video di Isis che raffigura un gruppo di donne rapiteUn frame di un video di Isis che raffigura un gruppo di donne rapite

«I miliziani del califfato hanno fermato decine di famiglie delle minoranze turkmena, yazidita e cristiana in attesa di imbarcarsi su un volo all’aeroporto di Tel Afar - ha raccontato al-Qusahi all’agenzia in lingua araba Niniwa Media - Hanno ucciso tutti gli uomini e poi hanno preso le donne, portandole in un luogo segreto per venderle sul mercato di Mosul». Si tratta della ricomparsa delle cosiddette Sabaya, termine arabo che indica la donna quando è «preda di guerra», da esporre e vendere al mercato. Un metodo di finanziamento tornato in auge in queste settimane assieme al rapimento di donne, che vengono riservate alla soddisfazione dei desideri sessuali dei combattenti, sorte che sarebbe toccata ad almeno 400 della minoranza yazidita della regione del Sinjar, assalita lo scorso 7 agosto dai miliziani islamici.

Petrolio, raffinerie, oleodotti

I pozzi petroliferi, le raffinerie e gli oleodotti sono obiettivi militari e fonti di guadagno importanti per i miliziani del califfato. Secondo Rudaw, agenzia di informazione curda, i fondamentalisti controllano oggi sette pozzi petroliferi e due raffinerie nel Nord dell’Iraq, Kurdistan compreso. Si pensa che, grazie alle loro conquiste, possano vendere circa 10mila barili al giorno, che equivalgono a un guadagno quotidiano di 12mila dollari netti. I miliziani controllano inoltre circa 260 chilometri dell’oleodotto che connette Kirkuk con il porto di Ceyhan, in Turchia. «Gli islamisti vendono sottocosto il petrolio che scorre nell’oleodotto - spiega Bewar Khinsi dell’Agenzia di protezione curda - Piazzano l’equivalente di circa 40 camion al giorno, o 10 mila barili». Le conquiste petrolifere dei fondamentalisti comprendono i pozzi di Gayaea (che possono produrre oltre 20 mila barili al giorno e dove la riserva stimata è di 20 miliardi di barili); i giacimenti di Ayn Zala (dai 70 agli 80 pozzi di petrolio, con una riserva totale di 4 miliardi di barili); i campi petroliferi di Hajelan, nella provincia di Salahaddin (con la capacità di produzione di 5mila barili al giorno e una riserva totale di 1 miliardo di barili). Gli acquirenti dei jihidaisti sarebbero mercanti curdi o arabi locali. In particolare iracheni. «Camion con targhe irachene, sono arrivati ai pozzi petroliferi di Deir Ezzor, in Siria, dall’Iraq, per prendere petrolio e portarlo nell’Iraq occidentale - ha dichiarato al quotidiano al Arabyia l’Osservatorio siriano per i diritti umani - Questi camion appartengono a un affarista iracheno che è venuto in Siria a comprare petrolio da giacimenti sotto il controllo dei fondamentalisti».

Prezzo del petrolio

Ogni barile di petrolio viene venduto agli affaristi iracheni a un prezzo variabile dai 20 ai 40 dollari, molto vantaggioso se si pensa che il costo di un barile sul mercato globale è intorno ai 100 dollari. Inoltre, i barili di petrolio sarebbero venduti alla popolazione autoctona a un prezzo compreso tra i 12 e i 18 dollari, nel tentativo di assicurarsi il favore e la simpatia dei locali. La vendita in nero del petrolio è un sistema di finanziamento così cruciale per i fondamentalisti che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato, lo scorso 28 luglio, una risoluzione che proibisce di comprare il petrolio dai gruppi terroristici in Siria e in Iraq. Il Consiglio ha messo in guardia gli acquirenti, dichiarando che comprare dalle organizzazioni fondamentaliste implica gravi sanzioni poiché equivale a finanziare attività terroristiche. Il Consiglio ha invitato tutti i Paesi a verificare che i loro cittadini non siano coinvolti in simili illecite attività e di denunciare attività di questo tipo al Consiglio di sicurezza.

Beni dei perseguitati

Un grande vantaggio economico per i simpatizzanti del califfato, si legge su Terrasanta.net, è costituito dall’appropriazione di beni dei perseguitati per motivi religiosi o sociali. Nel mese di luglio, ad esempio, l’agenzia curda Shafaq, ha pubblicato la notizia che a Mosul i fondamentalisti hanno iniziato a distribuire 50 case appartenenti a famiglie turkmene di religione sciita, fuggite per paura di persecuzioni a profughi provenienti dalla regione di Diyala. Le famiglie di Diyala, che vivevano in case in affitto, ora possono usufruire di appartamenti completamente gratuiti. Uno dei sistemi di finanziamento utilizzato dai terroristi del califfato, infine, è la raccolta fondi nei paesi islamici, molto popolare in particolare della penisola arabica (Qatar, Arabia Saudita, Kuwait). Proprio il 7 agosto scorso il Dipartimento di Stato americano ha informato di aver imposto sanzioni nei riguardi tre cittadini del Kuwait accusati di svolgere attività di finanziamento a favore di alcune organizzazioni terroristiche, tra cui i miliziani del califfato islamico.

http://www.corriere.it/esteri/14_agosto ... fb19.shtml

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E allora tutte queste guerre scatenate contro gli Stati Arabi per che cosa è stato secondo te?,a parte far espandere Israele!.[;)]


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Ufologo 555 ha scritto:

Come guadagna isis Iraq, donne, petrolio e beni confiscati: il tesoro del Califfato Le donne rapite sono vendute, Isis controlla il mercato nero del petrolio e distribuisce tra i suoi simpatizzanti i beni dei perseguitati ...



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Donne vedove e orfane vendute al mercato degli schiavi, affari con il mercato nero del petrolio e rapinando i beni delle minoranze perseguitate. Sono alcuni dei modi attraverso i quali si finanzia lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante. Secondo quanto riporta il sito Terrasanta.net, l’ultimo metodo di autofinanziamento dei fondamentalisti emerge dalla denuncia di Mohammad al-Qusahi, responsabile della Mezza Luna rossa della piana di Ninive.
Un frame di un video di Isis che raffigura un gruppo di donne rapiteUn frame di un video di Isis che raffigura un gruppo di donne rapite

«I miliziani del califfato hanno fermato decine di famiglie delle minoranze turkmena, yazidita e cristiana in attesa di imbarcarsi su un volo all’aeroporto di Tel Afar - ha raccontato al-Qusahi all’agenzia in lingua araba Niniwa Media - Hanno ucciso tutti gli uomini e poi hanno preso le donne, portandole in un luogo segreto per venderle sul mercato di Mosul». Si tratta della ricomparsa delle cosiddette Sabaya, termine arabo che indica la donna quando è «preda di guerra», da esporre e vendere al mercato. Un metodo di finanziamento tornato in auge in queste settimane assieme al rapimento di donne, che vengono riservate alla soddisfazione dei desideri sessuali dei combattenti, sorte che sarebbe toccata ad almeno 400 della minoranza yazidita della regione del Sinjar, assalita lo scorso 7 agosto dai miliziani islamici.

Petrolio, raffinerie, oleodotti

I pozzi petroliferi, le raffinerie e gli oleodotti sono obiettivi militari e fonti di guadagno importanti per i miliziani del califfato. Secondo Rudaw, agenzia di informazione curda, i fondamentalisti controllano oggi sette pozzi petroliferi e due raffinerie nel Nord dell’Iraq, Kurdistan compreso. Si pensa che, grazie alle loro conquiste, possano vendere circa 10mila barili al giorno, che equivalgono a un guadagno quotidiano di 12mila dollari netti. I miliziani controllano inoltre circa 260 chilometri dell’oleodotto che connette Kirkuk con il porto di Ceyhan, in Turchia. «Gli islamisti vendono sottocosto il petrolio che scorre nell’oleodotto - spiega Bewar Khinsi dell’Agenzia di protezione curda - Piazzano l’equivalente di circa 40 camion al giorno, o 10 mila barili». Le conquiste petrolifere dei fondamentalisti comprendono i pozzi di Gayaea (che possono produrre oltre 20 mila barili al giorno e dove la riserva stimata è di 20 miliardi di barili); i giacimenti di Ayn Zala (dai 70 agli 80 pozzi di petrolio, con una riserva totale di 4 miliardi di barili); i campi petroliferi di Hajelan, nella provincia di Salahaddin (con la capacità di produzione di 5mila barili al giorno e una riserva totale di 1 miliardo di barili). Gli acquirenti dei jihidaisti sarebbero mercanti curdi o arabi locali. In particolare iracheni. «Camion con targhe irachene, sono arrivati ai pozzi petroliferi di Deir Ezzor, in Siria, dall’Iraq, per prendere petrolio e portarlo nell’Iraq occidentale - ha dichiarato al quotidiano al Arabyia l’Osservatorio siriano per i diritti umani - Questi camion appartengono a un affarista iracheno che è venuto in Siria a comprare petrolio da giacimenti sotto il controllo dei fondamentalisti».

Prezzo del petrolio

Ogni barile di petrolio viene venduto agli affaristi iracheni a un prezzo variabile dai 20 ai 40 dollari, molto vantaggioso se si pensa che il costo di un barile sul mercato globale è intorno ai 100 dollari. Inoltre, i barili di petrolio sarebbero venduti alla popolazione autoctona a un prezzo compreso tra i 12 e i 18 dollari, nel tentativo di assicurarsi il favore e la simpatia dei locali. La vendita in nero del petrolio è un sistema di finanziamento così cruciale per i fondamentalisti che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato, lo scorso 28 luglio, una risoluzione che proibisce di comprare il petrolio dai gruppi terroristici in Siria e in Iraq. Il Consiglio ha messo in guardia gli acquirenti, dichiarando che comprare dalle organizzazioni fondamentaliste implica gravi sanzioni poiché equivale a finanziare attività terroristiche. Il Consiglio ha invitato tutti i Paesi a verificare che i loro cittadini non siano coinvolti in simili illecite attività e di denunciare attività di questo tipo al Consiglio di sicurezza.

Beni dei perseguitati

Un grande vantaggio economico per i simpatizzanti del califfato, si legge su Terrasanta.net, è costituito dall’appropriazione di beni dei perseguitati per motivi religiosi o sociali. Nel mese di luglio, ad esempio, l’agenzia curda Shafaq, ha pubblicato la notizia che a Mosul i fondamentalisti hanno iniziato a distribuire 50 case appartenenti a famiglie turkmene di religione sciita, fuggite per paura di persecuzioni a profughi provenienti dalla regione di Diyala. Le famiglie di Diyala, che vivevano in case in affitto, ora possono usufruire di appartamenti completamente gratuiti. Uno dei sistemi di finanziamento utilizzato dai terroristi del califfato, infine, è la raccolta fondi nei paesi islamici, molto popolare in particolare della penisola arabica (Qatar, Arabia Saudita, Kuwait). Proprio il 7 agosto scorso il Dipartimento di Stato americano ha informato di aver imposto sanzioni nei riguardi tre cittadini del Kuwait accusati di svolgere attività di finanziamento a favore di alcune organizzazioni terroristiche, tra cui i miliziani del califfato islamico.

http://www.corriere.it/esteri/14_agosto ... fb19.shtml

[^]


adesso siamo sui 60 usd al barile.



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 12/01/2015, 20:44 
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Ufologo 555 ha scritto:

Caro TTE, mi sa che piano piano rimarrai solo a colpevolizzare i SOLITI americani PER TUTTO ....! [8D]

Però, coraggio! qualche compagnuccio stile giulietto chiesa, ce l'hai ancora al tuo ... fianco. [:D]


Non si direbbe affatto.... [:p]

A giudicare dallo scetticismo degli stessi giornalisti, degli opinionisti,
dei politici (rispetto alle balle dei presunti attentati al Vaticano
veicolati da NSA e Mossad) e, cosa più importante, DALLA GENTE
COMUNE DI OGNI DOVE, sono portato a pensare che le balle che
cercate di spingere, voi guerrafondai di periferia, stiano per
accasciarsi miseramente su se stesse....... [:D]

Sono molto fiducioso, caro il mio generale di brigata.



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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