Marco Travaglio: [...] 32 contro uno.. Dell’Utri quindi è stato chiamato in causa da 32 collaboratori: Peter Gomez recentemente ha riepilogato questi collaboratori; c’è Antonino Calderone, quello che ha raccontato di aver festeggiato il suo quarantunesimo compleanno a Milano in un pranzo con tutti i mafiosi milanesi, presente Dell’Utri, i giudici gli hanno dato ragione, è vero, lo stesso Dell’Utri ha riconosciuto di aver partecipato al compleanno di Calderone, anche se dice che non lo conosceva. Francesco Di Carlo è il boss di Altofonte, vi ho letto due settimane fa che cosa racconta sull’incontro tra Berlusconi e Stefano Bontade che suggella l’assunzione di Mangano a Arcore e prevede una specie di accordo bilaterale tra Berlusconi e la mafia, secondo il quale la mafia lo protegge e lui, ovviamente, si sdebiterà come gli chiederanno nel corso degli anni e poi racconta, Di Carlo, di aver partecipato a Londra al matrimonio di un altro mafioso trafficante di droga, Jimmy Fauci, matrimonio al quale presenziava anche Marcello Dell’Utri in un contesto mafiosissimo, nel senso che erano venuti a Londra i principali mafiosi dell’epoca anche dall’Italia, non solo Di Carlo, non solo il festeggiato e lo sposo, ma c’erano anche Tanino Cinà e Mimmo Teresi, uno dei capi più in vista della mafia dell’epoca e poi c’era Calogero Ganci, altro pentito il quale spiega che, fin dal 1986, la Fininvest ha versato denaro -e lui l’ha visto proprio con i suoi occhi - ai corleonesi e poi c’è Gaspare Mutolo, il quale è il famoso pentito che Borsellino stava coltivando, quando fu assassinato. Stava interrogando lui, quando fu chiamato al Viminale a fare quel famoso incontro, non si sa se con Mancino, con Parisi o con Contrada, ne abbiamo parlato: chi segue la vicenda dell’Agenda Rossa sa tutto di Mutolo. Ebbene, Mutolo è un altro grande accusatore, lui racconta che il famoso progetto di sequestrare Berlusconi negli anni 70 era fallito, perché era intervenuto il capo della mafia di Milano, Pippo Bono e di lì era iniziato il rapporto tra Berlusconi e Cosa Nostra, perché poi Berlusconi si era messo o era stato messo da Dell’Utri sotto la protezione e quindi nelle mani di Cosa Nostra e le stesse cose le hanno raccontate l’autista di Riina, Pippo Marchese e poi Antonino Galliano, altro mafioso della famiglia capeggiata dai Ganci, cioè della famiglia Della Noce. Poi c’è Pietro Cozzolino, che è un pentito di Camorra, un trafficante di droga che era in società con le famiglie Bontade e anche con la famiglia capeggiata da Mangano, la famiglia di Porta Nuova, il quale dice che suo fratello nel 79 gli raccontò che ben 74 miliardi frutto dello spaccio di droga erano stati affidati a Dell’Utri per reinvestirli e su questo non ci sono riscontri. Poi ci sono altri mafiosi, anzi amici dei mafiosi: Peppe D’Agostino e Salvatore Spataro, che vengono arrestati il 27 gennaio 1994 insieme ai fratelli Graviano, che hanno organizzato la strage di Via D’Amelio e le stragi del 93. Questi qua tirano in ballo Dell’Utri, dicendo che avrebbe dovuto trovare un lavoro per D’Agostino, che era una delle persone con cui stavano i Graviano quando furono arrestati e, guarda un po’, nelle agende di Dell’Utri c’è proprio il nome di D’Agostino, che è, se non erro, ne sono praticamente sicuro, il papà di un famoso calciatore che gioca ancora oggi in serie A e che, secondo altri e secondo i giudici del Tribunale di Palermo, doveva essere sistemato nei pulcini del Milan da Dell’Utri proprio su raccomandazione degli uomini del clan Graviano. Poi c’è Tullio Cannella, che era il prestanome del genero di Riina, Leoluca Bagarella, implicitissimo nelle stragi: Cannella è quello che fonda il movimento politico Sicilia Libera, con cui Dell’Utri aveva rapporti, risulta dalle agende e risulta anche da alcune telefonate che lui fa, sono i tabulati di cui parla Genchi, perché Genchi ha incrociato quei tabulati. Ebbene, Cannella parla anche lui di un accordo tra la mafia e Forza Italia nel 93 /94. Poi c’è Filippo Rapisarda, un finanziere amico di Ciancimino e amico dei numeri uno del traffico di droga nel mondo, il clan Cuntrera Caruana, per il quale Dell’Utri ha lavorato per anni, gli ha fatto pure una bancarotta nel suo gruppo finanziario e Rapisarda racconta che Dell’Utri era amico di Stefano Bontade, di Mimmo Teresi, di Ugo Martello e di altri celebri boss degli anni 70 e, a un certo punto, dice che nel 79 Bontade gli disse che stava diventando socio di Berlusconi nelle sue televisioni. Di questo accordo parla anche un altro pentito, un pentito di altissimo livello, che è un medico democristiano che si chiama Gioacchino Pennino, sempre anche lui del clan dei Brancaccio e poi ci sono altri pentiti, come il Vicecapo della famiglia Della Noce Francesco Paolo Anselmo, il quale dice che, tramite Dell’Utri e Berlusconi, Riina voleva arrivare a Craxi e poi c’è Maurizio Avola, che è un mafioso catanese il quale lavorava, ovviamente, con il boss Nitto Santa Paola e dice di incontri tra Dell’Utri e i mafiosi nel catanese per placare le ire della mafia, che aveva deciso di mettere bombe nei supermercati della Standa, quando la Standa era di proprietà della Fininvest. E poi c’è Salvatore Cancemi, che è il più importante dei pentiti che abbiamo avuto finora, perché è l’unico membro della cupola, il primo e l’unico membro della cupola di Costa Nostra a collaborare con la giustizia fin dal 1993, quindi all’indomani delle stragi del 93 lui o viene preso o si consegna, non si è mai capito e comincia a raccontare e parla anche di Dell’Utri e di Berlusconi. Racconta che a Ancore, negli anni 70, Mangano nascondeva i mafiosi, cioè nascondeva i latitanti nella casa di Berlusconi, altro che stalliere! E che Dell’Utri era amico di Bontade e Teresi, ma questo lo dicono in tantissimi, ormai praticamente è un fatto notorio e poi, dopo aver raccontato di alcune consegne di denaro a cui dice di essere stato presente, parla di contributi della Fininvest alla mafia per installare alcuni ripetitori televisivi nei quartieri più mafiosi di Palermo e, dopodichè, racconta che Riina garantì che le stragi le stava facendo nell’ambito di un rapporto più ampio con alcune persone importanti, che erano Berlusconi e Dell’Utri. Poi c’è Salvatore Cucuzza, che è il capo della famiglia di Porta Nuova, dopo che Mangano viene nuovamente arrestato nel 1995 e dice che i primi del 94 Mangano incontrò Dell’Utri per sollecitare degli interventi sul 41 bis e che i due si videro alla fine del 94, proprio mentre stava per cadere il governo Berlusconi, e Dell’Utri avrebbe promesso a Mangano, sul lago di Como, delle riforme favorevoli alla mafia e, in effetti, in quei giorni la Commissione Consiliare giustizia varò una riforma che aboliva l’obbligatorietà per l’arresto dei mafiosi, che prima era obbligatorio e poi diventò facoltativo e la legge fu approvata, come sempre per tutte le leggi pro impunità, da destra e sinistra insieme nell’estate del 95. Poi c’è Giovanbattista Ferrante, che era della cosca di San Lorenzo e che ha fatto trovare non solo l’arsenale delle armi della famiglia di San Lorenzo, che era capitanata da Salvatore Biondino, l’altro autista di Riina, ma ha anche fatto trovare il libro mastro della famiglia dei San Lorenzo durante una perquisizione e, sul libro mastro, c’era un appunto con sopra scritto di pugno del boss, Salvatore Biondino, fedelissimo di Riina, “Can. 5”, che sta per Canale 5, “ 990”, che sta per 1990 e poi c’è una cifra, credo 100, ma adesso non mi ricordo esattamente, che è una cifra di un versamento, non si sa se mensile, semestrale o annuale, che la Fininvest faceva a alcune delle famiglie dei luoghi dove sorgevano le antenne. C’è proprio.. e poi di fianco c’è scritto “ regalo”, perché sia chiaro che non era il pizzo, cioè alla Fininvest non c’era bisogno di chiedere il pizzo, erano versamenti omaggio, erano regali, questo c’è scritto e, anche questa, secondo i giudici, è la conferma di tutto quello che si è sempre detto anche sui rapporti finanziari della Fininvest o di alcuni dirigenti con la mafia. Poi c’è Filippo Malvagna, che è un altro mafioso catanese della famiglia clan Pulvirenti, alleati dei Santa Paola, il quale dice che in una riunione della cupola tenuta a Enna tra la fine del 91 e l’inizio del 92 Riina spiegò che stavano saltando tutti i referenti politici della mafia, e che bisognava in qualche modo sostituirli. E poi c’è Giovanni Brusca, il quale sostiene che nel 93 la mafia informò Berlusconi di avere messo una bomba a Firenze, la famosa bomba di Via Dei Georgofili alla Torre dei Pulci e di avergli anche fatto sapere che della trattativa tra lo Stato e la mafia che era in corso da un anno sapeva anche la sinistra, la sinistra era il centrosinistra Prima Repubblica, che faceva parte del governo Amato, sotto il quale si svolse appunto la trattativa tra i Ros dei Carabinieri all’epoca, quando era Ministro dell’Interno Nicola Mancino. Questo è un po’ il quadro nel quale si inserisce, buon ultimo, Spatuzza, quindi capite che non c’è bisogno di Spatuzza, perché abbiamo - poi lo vedremo nelle prossime settimane - anche intercettazioni: non soltanto quelle famose della bomba gentile e affettuosa che, secondo Berlusconi, Mangano gli aveva messo in casa due volte, una nel 75 e una nell’86, ma anche le intercettazioni recentissime del 99 e del 2001, dalle quali risulta che c’erano i mafiosi attivissimi nella campagna elettorale pro Dell’Utri, e non perché gli stesse simpatico, ma perché c’era proprio un input della mafia a votare Dell’Utri, addirittura per salvarlo dall’arresto, visto che nel 99 pendeva sulla sua testa un ordine di cattura del Tribunale di Palermo che il Parlamento bloccò, maggioranza di centrosinistra - ripeto: maggioranza di centrosinistra - che disse no all’arresto di Dell’Utri, che stava inquinando le prove del suo processo per mafia, andando addirittura a contattare personalmente i pentiti, pentiti che in quel periodo stavano architettando un complotto proprio per screditare i pentiti veri, che accusavano Dell’Utri nei vari processi. Che c’entra Berlusconi in tutto questo? Sapete che una delle tecniche più efficaci è quella di esagerare fino al parossismo un’accusa in modo da renderla non credibile e poi presentarla in quell’esagerazione con il sorriso sulle labbra. Spatuzza dice che Berlusconi è il capo della mafia e ha messo le bombe nel 92 e nel 93: ah, ah, ah, vi pare possibile che Berlusconi sia il capo della mafia e abbia messo le bombe? E’ un po’ come quando dicevano che, secondo i pentiti, Andreotti era il capo della mafia o che aveva baciato Riina, dice “ ma come fa a baciarlo con quella bocca, che non ha neanche le labbra?”, nessuno ha mai raccontato che Andreotti abbia baciato Riina, il racconto del pentito Di Maggio è che Riina ha salutato Andreotti baciandolo, ovviamente sulle guance, che è un segno rituale di vicinanza tra il mafioso e il quasi mafioso, tra il mafioso e l’amico della mafia, è un segno di riconoscimento, tant’è che Ciccio Ingrassia, che non è soltanto un grande attore comico, ma è anche un grande attore drammatico e, soprattutto, era un profondo conoscitore dei rituali della sicilianitudine, disse “ non so se si sono incontrati Riina e Andreotti, ma se si sono incontrati sicuramente Riina ha baciato Andreotti, perché è così che si fa in quegli ambienti”. Ebbene, ci raccontarono che Andreotti aveva baciato Riina e ci raccontarono che qualcuno diceva che Andreotti era il capo della mafia, ma non l’ha mai detto nessuno, l’accusa diceva che Andreotti partecipava all’associazione a delinquere chiamato a Cosa Nostra, perché a un certo punto, all’inizio degli anni 70, fino sicuramente agli anni 80 e poi a scemare con una progressiva presa di distanza, aveva utilizzato la mafia e era stato utilizzato dalla mafia per rafforzare sé stesso e la sua piccola corrente, che in Sicilia aveva il massimo dei consensi e, dall’altro lato, aveva contribuito a rafforzare la mafia con incontri tra lui e alcuni boss, quali Riina, Badalamenti, Stefano Bontade e altri. Questa era l’accusa che, alla fine, si è rivelata credibile almeno fino al 1980, come sapete..Ben parlare è ben pensare.. .. Adesso dicono “ eh, Spatuzza dice che Berlusconi è il capo della mafia e ha messo le bombe”, ma Spatuzza non ha mai detto né la prima, né la seconda cosa, Spatuzza dice due cose: dice “alla fine del 93 , dopo che avevamo messo le bombe a Roma, a Firenze e a Milano, io chiesi al mio capo Giuseppe Graviano - attenti ai nomi, eh, perché ci sono due Graviano: Giuseppe e Filippo, che sono fratelli, Filippo è il primogenito, Giuseppe è il secondogenito, chi è il capo militare del clan di Brancaccio? Giuseppe, il secondogenito, Filippo si occupa degli investimenti, dei soldi e degli aspetti finanziari, per cui le stragi e i delitti li ordina Giuseppe, Spatuzza è il killer preferito da Giuseppe.- Alla fine del 93 Giuseppe e Spatuzza - questa è la versione di Spatuzza - si incontrano e Spatuzza gli dice “ ma che guerra stiamo facendo? Ma per chi la stiamo combattendo? Che senso ha andare a mettere bombe in giro per l’Italia?”, cosa che i mafiosi non avevano mai fatto, non erano mai usciti dalla Sicilia con i loro attentati, “ perché abbiamo ucciso una bambina di cinque anni che passava in Via dei Georgofili? Che guerra è, per chi la stiamo facendo?” questo è il senso, non è una mammoletta, Spatuzza ha già ammazzato 40 persone, ha già sciolto il figlio di un pentito nell’acido, ma quello per un mafioso, per un killer mafioso è il suo mestiere, che cosa c’entra andare a mettere bombe per la strada? Questo è il senso. “ Contro chi stiamo combattendo: contro i monumenti, contro le accademie, contro i padiglioni di arte moderna, contro le basiliche? Che guerra è questa?” e Giuseppe Graviano gli risponde più o meno così: “ non capisci niente di politica, c’è un discorso politico che sta andando avanti, che è legato a queste stragi. Tra poco capirai” e Spatuzza racconta che si rivedono due mesi dopo, a gennaio del 94, a due mesi dalle elezioni del marzo del 94, quando Berlusconi manca solo che faccia il comunicato televisivo, il famoso comunicato, ma tutti sanno che sta scendendo in politica e gli dice “ hai visto - al Bar Donei di Via Veneto a Roma - il nostro compaesano - lui interpreta Dell’Utri- e Berlusconi stanno entrando in politica e così noi ci mettiamo l’Italia nelle mani” e Spatuzza capisce; per capire ancora meglio dice “ ma chi: Berlusconi quello di Canale 5?” e l’altro gli dice “ quello di Canale 5”, queste sono le cose che dice Spatuzza. Potrebbe esagerare, potrebbe raccontare - che ne so? - di aver visto degli incontri tra Berlusconi e i Graviano o tra Dell’Utri e i Graviano, ma non lo dice, perché? Perché evidentemente racconta soltanto quello che ha visto e sentito dire: basta questo per far condannare Berlusconi e Dell’Utri? Neanche per sogno, è un altro tassello a tutte quelle cose che ci siamo detti prima, è così che si fanno i processi quando non si ha la confessione dell’imputato, cosa piuttosto rara. Dopodichè, come vuole la prassi, al processo vengono sentiti i fratelli Graviano tutti e due: perché? Perché Spatuzza parlava anche di Filippo, con il quale lui non aveva rapporti di dipendenza, però lo incontrò in carcere a Tolmezzo dopo che Filippo aveva avuto un infarto. Filippo si lamentò per il 41 bis e poi gli disse “ guarda - siamo tra il 2003 e il 2004, cinque anni fa - o arrivano le cose che devono arrivare da dove devono arrivare per noi (cioè benefici, qualcuno che allevii quel trattamento penitenziario duro) oppure dovremo cominciare a parlare anche noi con i giudici, dillo a Giuseppe”. Quando sentono al processo Dell’Utri Filippo, gli chiedono se lui ha parlato a Tolmezzo con Spatuzza e lui dice “ sì”, dice “ gli ha detto quella cosa, per cui se non arrivano..” e lui dice “ no, non gliela ho detta”, dopodichè aggiunge di non doversi pentire di nulla e di non essere un collaboratore di giustizia, è un mafioso irriducibile come Riina, come Provenzano, come Bagarella etc.. Che valore può avere la parola di un mafioso irriducibile, rispetto a quella di un collaboratore di giustizia? Lo decideranno i giudici, ma sicuramente vale meno la parola di un boss, altrimenti Falcone e Borsellino non avrebbero mai processato un mafioso, perché ogni volta che parlavano con Buscetta avrebbero dovuto andare a chiedere conferma a Pippo Calò o a Luciano Liggio, dice “ signor Liggio, signor Calò, che ne dite di quello che ci ha raccontato Buscetta?”, “ tutte pistolinate”, “ ah, va beh, buttiamo via tutto”, è evidente che i processi non si fanno così. E’ chiaro che la parola del collaboratore di giustizia, se è riscontrata, è una prova, mentre invece la parola del mafioso irriducibile che smentisce il pentito è assolutamente naturale, ci mancherebbe che fosse il contrario! Vanno poi a chiedere al Graviano giusto se quelle cose dette da Spatuzza su Dell’Utri e Berlusconi sono vere o false, perché quando Filippo dice “ non conosco Berlusconi e Dell’Utri”, quella non è una smentita a Spatuzza, perché quest’ultimo non ha mai detto che Filippo ha conosciuto Berlusconi o Dell’Utri o abbia parlato loro di Berlusconi o Dell’Utri, ha detto “ Giuseppe”, infatti vanno da Giuseppe e quest’ultimo, tramite l’Avvocato, potrebbe subito smentire Spatuzza dicendo “ le dichiarazioni di Spatuzza sono tutte balle”, chiuse le virgolette, punto e fine, “ non intendo aggiungere altro”. Invece che cosa fa Giuseppe? Dice “ non sto bene a causa del 41 bis, spero di stare meglio”, cioè spero che me lo levino, “ se me lo levano sarà mio dovere parlare”, quindi non ha affatto smentito Spatuzza: chi ha detto “ non conosco Berlusconi e Dell’Utri” è il Graviano sbagliato, cioè Filippo, Giuseppe ancora non ha detto né se è vero né se non è vero, dopodichè quello che dirà lui non varrà quanto quello che dice Spatuzza, perché? Perché anche Giuseppe Graviano in questo momento non è un collaboratore di giustizia, è uno che fa capire che potrebbe diventarlo e sta avviando una trattativa a cielo aperto, sotto la luce del sole. In tv abbiamo visto la trattativa: Dell’Utri che si affretta a elogiare Filippo, dicendo “ in questo uomo vedo un segnale reale di ravvedimento”, e per forza, non parla! Mentre invece Spatuzza che parla è un infame che racconta pistolinate, mentre Mangano che non parlava è un eroe! Dall’altra parte c’è Giuseppe Graviano che ha messo il governo in una situazione difficilissima, perché? Perché dice “ parlerò se mi levate il 41 bis”, ma potrebbe anche decidere di parlare se non glielo levano di questo passo e conseguentemente, se glielo levano, lui che cosa dirà? Mettete che parli, finché parla e conferma Spatuzza o lo smentisce vale poco, se non si pente, ma se portasse qualche elemento di riscontro alle parole di Spatuzza? Vedete che c’è una trattativa sotto la luce del sole, sotto i riflettori tra lo Stato e la mafia e in televisione che cosa ci tocca sentire? Vinzolini che dice che ora che ha parlato Graviano quelle di Spatuzza sono tutte balle! Non so se vi è chiaro il teorema, ma ci stanno dicendo che Berlusconi e Dell’Utri non c’entrano con la mafia perché l’ha detto Filippo Graviano, cioè perché l’ha detto la mafia, pensate che alibi sono riusciti a trovare! Dobbiamo sentirci tutti veramente molto tranquilli! Dopodichè qualcuno ci dice che, poiché Graviano ha parlato dopo Spatuzza e ha detto “ non conosco Dell’Utri e Berlusconi” (Filippo), allora ha smentito Spatuzza e se invece li facevano parlare all’incontrario, ossia facevano parlare prima Filippo Graviano e poi Spatuzza, che cosa avrebbero detto i giornali e i telegiornali: che Spatuzza, essendo arrivato per ultimo, aveva smentito Filippo Graviano che aveva parlato per primo? Ma guardate che i processi non sono una gara a chi arriva ultimo e ha l’ultima parola, i processi sono dichiarazioni giustapposte che poi spetterà ai giudici soppesare a seconda del loro valore e dei loro riscontri, è di questo che non vogliono che parliamo più e voi lo capite perché non vogliamo che ne parliamo più, perché purtroppo sono cose altissimamente probabili, visto che quello che hanno già stabilito i giudici di primo grado, senza che neanche cominciasse a parlare Spatuzza e quindi noi, dato che loro non vogliono che le diciamo, continueremo a dirle nonostante tutte le intimidazioni. Mi raccomando, ricordatevi che è in edicola l’intervista nascosta di Paolo Borsellino con le telefonate tra Berlusconi e Dell’Utri.. [...] http://www.beppegrillo.it
Ultima modifica di Lawliet il 22/12/2009, 14:52, modificato 1 volta in totale.
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