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Re: MATTEO

18/03/2017, 12:23

come al solito, fa, disfa, dirige e controlla
ma lui non c'era e se c'era dormiva..
CHE VIGLIACCO DI UNA MER.DA...


http://www.corriere.it/politica/17_marz ... ad0a.shtml

Pd e il caso Minzolini
Timori dell’effetto boomerang

i vertici del partito non erano stati avvisati prima del tempo. Il tema della legge elettorale rinviato a dopo il congresso: lo scenario di un accordo con Forza Italia

Matteo Renzi non era stato consultato per decidere come avrebbe dovuto votare il gruppo del Pd al Senato sul «caso Minzolini». E fin qui tutto (quasi) normale. L’ex premier non è più il segretario del partito.

Re: MATTEO

18/03/2017, 15:29

mik.300 ha scritto:come al solito, fa, disfa, dirige e controlla
ma lui non c'era e se c'era dormiva..
CHE VIGLIACCO DI UNA MER.DA...


http://www.corriere.it/politica/17_marz ... ad0a.shtml

Pd e il caso Minzolini
Timori dell’effetto boomerang

i vertici del partito non erano stati avvisati prima del tempo. Il tema della legge elettorale rinviato a dopo il congresso: lo scenario di un accordo con Forza Italia

Matteo Renzi non era stato consultato per decidere come avrebbe dovuto votare il gruppo del Pd al Senato sul «caso Minzolini». E fin qui tutto (quasi) normale. L’ex premier non è più il segretario del partito.

Ma di cosa dovevano essere avvisati???
Che tipo di comunicazione avrebbero dovuto ricevere???
Quella, sembra ed è una me.rda, ma bisogna considerarla come cioccolata???

Re: MATTEO

18/03/2017, 15:44

"Pd, militante disperato alla Finocchiaro: “Miei figli votano M5s"

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03 ... a/3459585/

Stanno proprio alla frutta.

Re: MATTEO

18/03/2017, 17:19

E' proprio il caso di ricordare a quel militante PD: CHI E' CAUSA DEL SUO MAL, PIANGA SE STESSO.

Azz.. però come erano "educati" una volta.
Adesso gli si direbbe: ma vaff.....! [:292]

Re: MATTEO

21/03/2017, 16:55

Prove generali di megainciucio.......
L'ultimo paradosso del Pd: fare il tifo per Berlusconi

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 77203.html

Re: MATTEO

21/03/2017, 17:13

sottovento ha scritto:Prove generali di megainciucio.......
L'ultimo paradosso del Pd: fare il tifo per Berlusconi

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 77203.html



per la proprietà transitiva
è vero anche l'incontrario..

e non si tratta di paradosso,
ma di affinità elettive..

Re: MATTEO

22/03/2017, 20:30

Renzi contro Dijsselbloem: "Si dimetta". La Commissione Ue lo contesta, Berlino lo difende


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Il presidente dell'Eurogruppo aveva detto che i Paesi del Sud Europa "spendono soldi in alcol e donne poi chiedono aiuto". Ora prova a precisare: "Mia osservazione detta in modo diretto". Ma non ha intenzione di dimettersi. L'ex premier italiano: "Ora facciamo le primarie per i ruoli di responsabilità anche in Europa". Ironia di Prodi: "Le parole dell'olandese? Ho percepito grande senso di invidia"

ROMA - "Il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha perso un'ottima occasione per tacere. In una intervista a un quotidiano tedesco si è lasciato andare a battute stupide - non trovo termine migliore - contro i Paesi del sud Europa a cominciare dall'Italia e dalla Spagna. Penso che gente come Dijsselbloem, che pure appartiene al partito socialista europeo anche se forse non se ne è accorto, non meriti di occupare il ruolo che occupa. E prima si dimette meglio è. Per lui, ma anche per la credibilità delle istituzioni europee". Lo scrive su Facebook Matteo Renzi facendo riferimento alle parole - i Paesi del Sud Europa "spendono tutti i soldi per alcol e donne e poi chiedono aiuto" - dette dal politico olandese in una intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung.

"Se vuole offendere l'Italia - prosegue Renzi - lo faccia al bar sport sotto casa sua, non nel suo ruolo istituzionale. E penso anche che la nostra proposta di fare primarie per i ruoli di responsabilità in Europa sia fondamentale e spero sia rilanciata da tutti: Jeroen ha visto il suo partito passare alle ultime elezioni dal 25% al 5%. Il che la dice lunga sul fatto che è giusto combattere i populisti ma bisogna farlo senza smettere di essere popolari. Altrimenti si diventa ingranaggi della tecnocrazia. Ci sono leader in Europa che faticano a prendere il voto dei parenti stretti: è l'ora di avere più democrazia, ovunque. Nella settimana dei Trattati di Roma lavoriamo tutti per una europa della democrazia e non della burocrazia".

Interviene con ironia anche Romano Prodi, ex presidente della commissione Ue che oggi ha partecipato alla Camera alla cerimonia per il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma. "Quelle parole? Io ho percepito un grande senso di invidia..."

E se ieri il capo dell'Eurogruppo (e ministro delle Finanze nel suo Paese) si è rifiutato di chiedere scusa per le sue parole cariche di disprezzo. "No, certo che no," ha risposto a un deputato che gli chiedeva di scusarsi in un'audizione davanti ad una commissione parlamentare, oggi, subissato dalle critiche, cambia un po' la strategia e, attraverso un suo portavoce prova a chiarire: "Mi riferivo a tutti i paesi dell'Eurogruppo che chiedono aiuti non a qualcuno in particolare". "Ho solo detto molto chiaramente che la solidarietà va di pari passo con la responsabilità e gli impegni e anche l'Olanda a volte non lo ha fatto - ha aggiunto - Se si vuole mantenere sostegno politico e dell'opinione pubblica in tutta l'Ue a favore della solidarietà occorre sempre parlare di quali impegni e quali sforzi devono essere fatti da ciascuno. Questo è come la solidarietà dovrebbe funzionare e funzionerà".

E più tardi, nel corso di un'intervista televisiva, ha dichiarato che non ha alcuna intenzione di dimettersi: "Sono spiacente che qualcuno si sia offeso per la mia osservazione. Era severa, viene da una cultura olandese severa e calvinista" ed è stata detta "in modo diretto, all'olandese". Dijsselbloem in un'intervista televisiva ha spiegato che "la frase sull'alcol e le donne si riferiva a me stesso. Ho detto che non posso aspettarmi che, se spendo il mio denaro nel modo sbagliato, posso poi chiedere un sostegno finanziario". Il fatto di dover rispettare gli impegni per poter ottenere aiuto, ha aggiunto "non si applica al Sud ma a tutti i Paesi" e l'accostamento con i soli Paesi del Sud della sua frase è stato 'molto infelice'.

"Dijsselbloem ha fatto delle considerazioni deplorevoli," ha protestato l'eurodeputato verde spagnolo Ernest Urtasun. "Forse a voi fa ridere, ma non credo che sia una una frase comica". E un altro spagnolo Gabriel Mato (del Ppe) lo ha attaccato "così Dijsselbloem ha perso la sua neutralità e credibilità".

"Penso che sia un commento infelice, sia sulla forma e sostanza", lo aveva liquidato il ministro spagnolo dell'Economia Luis De Guindos, considerato un possibile candidato alla sua successione. "Ma sono sicuro" ha aggiunto lo spagnolo, "che si è pentito delle sue parole".

Il mandato di Dijsselbloem come capo dell'Eurogruppo, il sodalizio dei 19 ministri dell'Economia dei paesi Ue con moneta unica, durerà fino al 1° gennaio 2018 ma, "mi chiedo davvero come una persona con tali convinzioni può ancora essere considerata adatta a essere presidente dell'Eurogruppo" aveva ad esempio argomentato il capo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, Gianni Pitella. Più o meno le stesse parole del ministro degli Affari Esteri del Portogallo, il socialista Augusto Santos Silva e anche degli eurodeputati M5s che giudicano 'gravi e vergognose' le parole dell'olandese, e chiedono al ministro Padoan, "che ha contribuito alla riconferma di Dijsselbloem, di prendere immediatamente le distanze dal collega socialista". Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo
Calenda, ha detto di essere "rimasto molto colpito" dalle "parole irricevibili" di Dijsselbloem: "Senza scuse sentite e chiare, formali e pubbliche" va messa in discussione "la sua permanenza" come presidente dell'Eurogruppo.


http://www.repubblica.it/politica/2017/ ... 161118524/

Re: MATTEO

22/03/2017, 21:08

Il presidente dell'Eurogruppo aveva detto che i Paesi del Sud Europa "spendono soldi in alcol e donne poi chiedono aiuto".

C'era da aspettarselo, del resto basta fare un salto in Germania per rendersi conto della loro opinione sugli italiani o più semplicemente basta guardare la loro stampa. (Per la cronaca la parola della copertina "urlaubsland" in tedesco significa paese della bella vita e in tal caso seguito dalla parola italien va inteso in modo dispregiativo come gente che campa a sbafo alle spalle degli altri)

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Re: MATTEO

22/03/2017, 21:38

sottovento ha scritto:
Il presidente dell'Eurogruppo aveva detto che i Paesi del Sud Europa "spendono soldi in alcol e donne poi chiedono aiuto".

C'era da aspettarselo, del resto basta fare un salto in Germania per rendersi conto della loro opinione sugli italiani o più semplicemente basta guardare la loro stampa. (Per la cronaca la parola della copertina "urlaubsland" in tedesco significa paese della bella vita e in tal caso seguito dalla parola italien va inteso in modo dispregiativo come gente che campa a sbafo alle spalle degli altri)

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40 anni fa mi diede molto fastidio questa copertina e mi provocò dei problemi con dei colleghi teutonici perché ricordai loro, che loro stessi, perlomeno i loro genitori, avevano campato a sbafo ed alle spalle degli altri, anche parecchi italiani, tra cui mio padre buonanima, che faceva parte dei prigionieri di guerra, sfruttati in condizioni disumane nelle miniere e nelle fabbriche tedesche, dal 43 al 45.
Non posso fare loro altre critiche, perché sembra che tutte le opere d'arte, i tesori che hanno inviato in Germania, quei birichini, li abbiano pagati.
O no ??

Re: MATTEO

23/03/2017, 03:43

Le indegne nomine del marchese del giglio


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di MoVimento 5 Stelle
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Il Governo venga immediatamente a riferire sui criteri e le modalità di conferma e rimozione dei vertici delle partecipate perche queste società statali non sono “cosa vostra”. Infatti le nomine delle più importanti società partecipate dello Stato sono state volute e decise da Renzi in riunioni carbonare con pezzi della maggioranza di centrodestra. Le scelte dei vertici di Enav, Enel, Eni, Leonardo-Finmeccanica, Poste Italiane e Terna non sono state decise dal Mef ma, con il consenso tacito del ventriloquo dell’ex premier, Paolo Gentiloni, sono state ratificate nelle segrete stanze del potere renziano. Il giglio magico ha tentacoli ovunque e, a poco meno di un anno dalla scadenza della legislatura, conferma i suoi uomini al vertice delle maggiori aziende partecipate, in modo da condizionare anche il lavoro del futuro esecutivo che dovrà avere a che fare con gli uomini scelti da Renzi.

Questa cosa è grave perché, a capo di importanti asset strategici per il nostro Paese sono state collocate delle persone che non hanno nessun programma per lo sviluppo delle aziende e che risponderanno agli interessi dell’esecutivo morente, fotocopia del precedente, che li ha designati e che resterà in carica ancora per pochi mesi. Tutto ciò è scandaloso perché i vertici delle aziende strategiche per il Paese, che gesticono migliaia di dipendenti, e che rappresentano il nerbo cruciale dell’economia italiana, rispondono a vergognose logiche spartitorie, senza una pianificazione per il futuro, che viene ipotecato da uomini a servizio del potere, invece di essere a servizio dei cittadini.

Bisognava bloccare le nuove nomine, prorogando le cariche fino all’avvento del nuovo esecutivo, eccezion fatta per i dirigenti coinvolti in inchieste giudiziarie, vedi Mauro Moretti, condannato in primo grado a sette anni per la strage di Viareggio, che avrebbe dovuto essere sostituito dall’esecutivo il giorno dopo la sentenza dei giudici e che è stato mandato via solo in questa nuova tornata di nomine. E comunque non dovrebbero essere presi in considerazione coloro che sono coinvolti, a vario titolo, in inchiste giudiziarie. Se ciò non bastasse è importante dire che i nominati sono tutti amici o vicini al dimissionario segretario del Pd e, per designarli, sono state seguite le tipiche logiche lottizzatorie della Prima Repubblica. Non è stato adottato il criterio del merito o dell’esperienza in un determinato settore, ma solo logiche spartitorie legate al mantenimento del potere e dell’influenza su pacchetti di voti al momento delle elezioni.

Avere delle indagini in corso, quindi, continua ad essere un merito per essere scelto alla guida di un’importante azienda. Ad esempio il banchiere Profumo, che ha in corso due udienze preliminari per la bancarotta dell’azienda Divania e per i bilanci di Mps, per le cui vicende le procure hanno chiesto il processo, è stato designato per guidare Leonardo-Finmeccanica, senza avere nessuna esperienza del comparto. Da più parti si scrive che è stato scelto proprio per fare lo spezzatino di Leonardo da dare in pasto a Francia e Stati Uniti. Claudio De Scalzi, indagato per corruzione internazionale in merito alla questione delle presunte tangenti nigeriane, è stato riconfermato alla guida dell’Eni, coaudiuvato dall’inossidabile Emma Marcegaglia. Per non parlare dell’enorme conflitto d’interessi di Profumo, presidente e socio di Equita, banca d’investimento che opera anche sulle azioni di Leonardo, società che proprio lui andrà a dirigere. Nel cda dell’Enel è stato confermato il signor Alberto Bianchi presidente della Fondazione Open, finanziatore delle campagne elettorali di Renzi, nonché consulente della Consip, ormai nota per le vicende giudiziarie che coinvolgono il ministro Lotti e Tiziano Renzi, guidata Luigi Marroni.

Al posto di Caio, reo di non essere abbastanza renziano, alle Poste andrà Matteo Del Fante, fiorentino e formatosi in JpMorgan. L’elenco dei petali del giglio è così esteso che ci vorrebbero un paio di giorni per parlarne. Insomma per il Pd renziano banche e banchieri, amici e componenti del giglio tragico continuano a farla da padroni nelle aziende di Stato. Il tutto mentre Padoan e Gentiloni ratificano, ossequiosi e genuflessi, la lista del ‘marchese del Giglio’, scritta fuori dalle istituzioni. Noi chiediamo a questo esecutivo, ombra del vero governo di Rignano dove regnano babbi, figli, banchieri e imprenditori, di correre immediatamente in Parlamento a spiegare e chiarire in base a quali criteri e a quali logiche siano state fatte queste nomine e, soprattutto, chi le ha volute e dove sono state decise. Se fossimo in un Paese serio il titolare del Tesoro, Pier Carlo Padoan, che è il primo azionista della maggior parte di queste aziende partecipate, avrebbe respinto l’indegna logica spartitoria propostagli da Matteo Renzi e avrebbe già spiegato alle Camere tutto quanto.

Per il Marchese del giglio e i suoi seguaci ci sono solo poltronissime che tengono strette, fino ad occuparle tutte, fregandosene della produttività e del futuro delle maggiori aziende statali, costruite grazie ai proventi delle tasse degli italiani.
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Fonte





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Re: MATTEO

24/03/2017, 10:13

il solito pallonaro di prima (categoria)..

http://www.corriere.it/politica/17_marz ... 37a4.shtml

«Non c’è un burattinaio del governo
Minzolini? Ero per la decadenza»

L’ex premier: a Palazzo Chigi guadagnavo la metà di Di Maio e Di Battista. «Io non ho vitalizi e mai li avrò. Ho anche rinunciato alla pensione privata»

lo sapete no?
si è fatto assumere come dirigente dal padre
dopo l'elezione alla provincia
e si è messo in aspettativa lavorativa,
lo stato paga i contributi (da dirigente) per suo conto..

mò dice che rinuncia
alla lauta pensione (quando sarà..) da dirigente..
sarà vero?
c credete?
è possibile rinunziare alla pensione?
non credo che esista una modulistica
per rinunziare alla pensione..

cioè l'inps eroga, poi se il pensionato va a riscuotere, ok,
sennò ingrassa la banca..

IO C CREDO ZERO..
lui spara, tanto come si fa a controllare??

o qualcuno può certificare la rinuncia..??

Re: MATTEO

24/03/2017, 13:17

Se rinuncia alla pensione come ha rinunciato alla politica stiamo posto proprio.

Re: MATTEO

25/03/2017, 03:00

Congresso Pd, a Ribera tessere anche ai morti. E il segretario regionale Raciti commissaria il circolo


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La decisione arriva dopo che la Commissione provinciale per il congresso ha segnalato "anomalie nell’anagrafe degli iscritti", che riguarderebbero qualche dozzina di tessere. Il segretario cittadino chiama in causa il partito, secondo lui responsabile di aver gonfiato il numero degli iscritti



Nomi, cognomi e date di nascita sbagliate, numeri di tessere cresciuti vertiginosamente e addirittura iscritti al partito ormai defunti. Quando il congresso è ormai alle porte, il tesseramento con il morto fa scattare il commissariamento del circolo Pd di Ribera in provincia di Agrigento. Lo ha deciso il segretario siciliano dei dem, Fausto Raciti. “Non vorrei però – dice – che alcune notizie siano frutto di polpette avvelenate, lasciate sul campo da chi vuole sporcare l’immagine del Pd, magari avendolo già lasciato”.

La decisione arriva dopo che la Commissione provinciale per il congresso ha segnalato “anomalie nell’anagrafe degli iscritti”, che riguarderebbero qualche dozzina di tessere. Il circolo di Ribera è guidato da Nino Tornambè, che ammette la presenza di qualche anomalia, ma chiama in causa il partito, secondo lui responsabile di aver gonfiato il numero degli iscritti. E in queste ore il segretario provinciale di Agrigento, il renziano Giuseppe Zambito, sta procedendo al controllo dell’anagrafe, non soltanto a Ribera. Ieri infatti il partito aveva congelato le liste in quattro città: oltre a Ribera, anche Agrigento, Sciacca e Canicatti. La commissione per il congresso ha quindi avviato una verifica su più un migliaio di nominativi.

A raccontare delle anomalie di Ribera, è stata l’edizione palermitana di Repubblica. Nella città agrigentina, infatti, anche Santo Tortorici, storico esponente comunista, ex deputato all’Assemblea regionale siciliana e per 15 anni sindaco di Ribera, figura nell’ultimo elenco degli iscritti al Pd. La sua tessera porta la data del 24 febbraio del 2017. Solo che Tortorici è morto nel maggio scorso a 90 anni. Nove mesi dopo la morte, però, avrebbe rinnovato la sua tessera del Pd.

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Fonte



Dai morti passeranno agli zombies. Anche loro desiderano essere tesserati.
Che m@##a di partito il PD.

Re: MATTEO

25/03/2017, 10:01

Come sono caduti in basso questi del P.D.,il loro comportamento sicuramente è peggio di quelli della prima Repubblica. [8]

Re: MATTEO

25/03/2017, 14:14

La cosa più grave è che poi fanno i moralisti e danno giudizi sugli altri.
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