Berlusconi: "Più poteri per governare"
Nuovo affondo contro giudici e Colle.
Un'altra valanga Berlusconi. Il presidente del Consiglio, durante un comizio elettorale a Crotone, non risparmia nessuno: i soliti pm, la Corte Costituzionale, i leader dell'opposizione "sporchi e cattivi". E chiede più poteri per poter governare l'Italia prospettando una nuova architettura istituzionale sulla quale dovrebbe essere ridimensionato il ruolo di Napolitano.
A cinque giorni dalle elezioni amministrative, Silvio Berlusconi alza il livello dello scontro. Il presidente del consiglio ha rilanciato le sue accuse ai magistrati, definendo i pm di sinistra "una malattia della democrazia" che non è più possibile tollerare. Ma è sul versante delle regole del gioco che Berlusconi è andato oltre, manifestando 'apertis verbis' il suo desiderio di avere più poteri, togliendone qualcuno al capo dello Stato . E' la prima volta che Berlusconi si spinge a chiedere esplicitamente una sforbiciata nelle competenze del Quirinale. E annuncia il varo di un disegno di legge costituzionale da far approvare in consiglio dei ministri per una riforma giudicata "indispensabile".
L'affondo di Berlusconi somiglia molto a una sfida al Colle: una sfida che arriva al culmine di una campagna di Berlusconi e del centrodestra contro i magistrati e che può produrre esiti al momento imprevedibili. Napolitano per ora tace, preoccupato come è di non interferire con la campagna elettorale. Per lui parlano le sue continue esortazioni a salvaguardare il principio dell'equilibrio dei poteri e a procedere alle riforme nella sede propria, il Parlamento, con uno spirito di larga condivisione. Un'utopia, almeno in questa fase finale di una campagna elettorale dominata dall' iperattivismo verbale del premier.
Anche oggi non si è risparmiato. Nel suo discorso a Crotone, Berlusconi, oltre ad annunciare la volontà di togliere poteri al Colle, ha dato libero sfogo alle sue opinioni sull' attività "eversiva" dei pm di sinistra, "malattia della democrazia" (quelli di Napoli, ha detto, hanno chiuso le discariche in concomitanza con la campagna elettorale in modo che le strade si riempissero di rifiuti e il governo potesse essere attaccato) e ha sbeffeggiato i leader di sinistra che "si lavano poco". In questo quadro, non c'è spazio per quel dialogo e quell'unità che anche oggi Napolitano ha chiesto.
L'opposizione attacca a testa bassa sulla richiesta di nuovi poteri. "Berlusconi mi ricorda qualcun'altro..." dice la capogruppo del Pd a Palazzo Madama Anna Finocchiaro, suggerendo tra le righe un parallelo Berlusconi-Mussolini. Gianfranco Fini, prima ancora che il premier annunciasse il disegno di legge costituzionale, aveva avvertito di non mettere in crisi il sistema di pesi e contrappesi previsto dalla Costituzione e a rispettare l'attività della magistratura: "Nessuno può pensare di non essere sottoposto ai limiti e ai controlli dalla legge", aveva detto Fini bocciando anche la commissione di inchiesta proposta sui pm proposta da Berlusconi. Poi,in serata, la risposta diretta del presidente della Camera: "Attaccare il capo dello Stato è da immaturi". Fini chiude la porta in faccia a Berlusconi, assicurando che in questa legislatura la Costituzione non sarà cambiata come vuole il premier.
Di fronte all'offensiva berlusconiana, il segretario del Pd Bersani prova a tessere nuovamente la tela delle alleanze con i moderati del terzo polo , che però non sono disposti a legarsi le mani. L'argomento di Bersani è che il post-Berlusconi dovrà essere gestito accortamente: già, perché il segretario dei democratici è convinto che la parabola del Cavaliere stia giungendo ormai alla fine e che le elezioni amministrative, cui tutti danno un alto valore politico, saranno l'occasione per dare una "fiondata" alla maggioranza, un po' come Davide con Golia.
Mercoledì 11 maggio 2011 07.35
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