Anche Mister Bean non è messo bene ...
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Elezioni in Spagna, batosta per Zapatero
ZAPATERO: PUNIZIONE COMPRENSIBILE
Storica sconfitta per i socialisti alle elezioni regionali e locali per le quali si è votato ieri in Spagna. Secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero dell'Interno, con il 100% delle schede scrutinate, il Partito popolare (Pp) ha ottenuto il 37,53% delle preferenze e il Partito socialista (Psoe) il 27,79%. Convergenza e Unione (CiU) ha ottenuto il 3,45% dei voti e Sinistra unita (Iu) il 6,31%. Il partito nazionalista basco Bildu si è attestato invece all'1,39%.
UN TERZO NON HA VOTATO La percentuale di astensione è del 33,77%, mentre le schede bianche sono state 584.012, cioè il 2,54%. Un trionfo per i popolari, che si sono aggiudicati il governo di 11 delle 13 regioni semi-autonome nelle quali si è andati al voto. Il Psoe ha perso roccaforti come Barcellona, Siviglia e Saragozza, prendendo in totale circa 2 milioni di voti in meno rispetto ai popolari. Cambio anche per la regione centrale di Castiglia-La Mancia, dove i socialisti avevano sempre governato. I conservatori hanno confermato e aumentato la maggioranza nei comuni di Madrid e Valencia, anche se in quest'ultima il presidente è sotto inchiesta per corruzione.
Il primo ministro Jose Luis Rodriguez Zapatero ha attribuito la sconfitta alla crisi economica, motivo per cui il suo governo è stato punito. In Spagna la disoccupazione è al 21,3%, record nell'eurozona. Tuttavia, ha aggiunto, non ci saranno elezioni anticipate e al voto si andrà a marzo 2012, come previsto. I risultati del week end potrebbero dare al Pp la spinta giusta per confermarsi alle generali del prossimo anno, dopo 8 anni di governo socialista. "Era ragionevole - ha detto il premier - aspettarsi che il partito socialista fosse punito oggi alle urne. Lo accettiamo e lo comprendiamo".