11/07/2015, 13:51
Thethirdeye ha scritto:ubatuba ha scritto:...tutto tace sulla questione austria,in quanto si teme l'effetto domino...........ma sara' solo un rinvio del collasso euro/ue....![]()
Il problema vero è che a noi, solo a noi, ci tengono per le PALLE......"Milano la peggiore con Grecia, crollano Mps e Saipem - Quarta seduta in calo per Piazza Affari in scia alle tensioni per la crisi della Grecia. Il listino milanese ha visto il Ftse Mib perdere quasi il 3% (-2,97% a 20.958 punti), risultando il peggiore in Europa. Da giovedì scorso ha perso quasi dieci punti percentuali (-8,6%). In fondo al listino principale Mps che ha bruciato un altro 7,4% di capitalizzazione. Il titolo del Monte è stato peraltro protagonista di una sospensione per eccesso di ribasso nel corso della seduta insieme ad altre quotate. Tra queste le banche popolari come Bpm (-6,3%), Bper (-6,4%) e Banco Popolare (-4,18%), Azimut (-3,82%) e Saipem (-6,7%) con quest'ultima che è stata penalizzata dall'annuncio della francese Technip di una ristrutturazione con tagli per 6 mila posti di lavoro. Vendite anche su Fiat Chrysler Automobiles (-2%) nel giorno della firma con i sindacati del rinnovo del contratto collettivo di lavoro per gli 85 mila dipendenti dei due gruppi in Italia. Un solo titolo del Ftse Mib ha chiuso in territorio positivo. Si tratta di World Duty Free che ha terminato le contrattazioni con un +0,20%".
http://www.ansa.it/sito/notizie/economi ... 4f616.html
Detto in altre parole..... "non ci pensate neanche vagamente".........
11/07/2015, 13:59
Thethirdeye ha scritto:L’Austria se ne va davvero (nel silenzio assoluto dei media)
7 luglio 2015
http://www.sapereeundovere.it/laustria- ... a-davvero/
Occorrevano 100mila firme, in un settimana ne hanno raccolte 261.000 ma solo perchè hanno dovuto fermarsi: la Corte Costituzionale austriaca aveva concesso sette giorni e non uno di più per raccogliere le firme necessarie ad ammettere la petizione popolare per l’uscita dell’Austria dall’Unione Europea, sperando che non sarebbero stati sufficienti. Ne avesse dati quindici, probabilmente la gran parte dei sei milioni e mezzo di elettori austriaci (in Austria il diritto di voto scatta a 16 anni) avrebbe votato a favore della ‘Volksbegehren EU Austritt‘.
Un successo, nonostante il boicottaggio dei media nazionali ed europei (ancora oggi e nonostante tutto la stampa italiana non parla di questo avvenimento e quella austriaca lo fa giusto perchè costretta dalla situazione), nonostante le difficoltà del voto ammesso solo nelle sedi comunali e nei tribunali.
Nonostante tutto 261mila Austriaci hanno deciso che il Parlamento deliberi immediatamente oppure indica un Referendum popolare perchè sia il popolo a decidere se restare o meno nell’Unione Europea.
Una grossa rogna per il Governo socialdemocratico e per i Partiti nazionali che dovranno ora prendere posizione apertamente con il rischio di entrare in rotta di collisione con i loro stessi elettori perchè le ragioni del Volksbegehren EU Austritt non si prestano ad ‘interpretazioni’: recuperare la sovranità nazionale fagocitata da Bruxelles che, senza alcuna legittimazione, decide del destino dell’Austria, scacciare l’Euro responsabile del progressivo impoverimento della popolazione, riacquistare la propria neutralità, abbandonare la politica guerrafondaia dell’Unione sempre più schiava delle mire imperialistiche USA, ripristinare le leggi nazionali sul controllo dell’ambiente, delle tecniche di manipolazione genetica, del traffico, del trattameno degli animali, sulle politiche agricole ed economiche, sui confini, ripristinare normali rapporti commerciali con la Russia … insomma, i promotori della Petizione le hanno precisate così bene le loro ragioni e gli Austriaci le hanno così chiaramente condivise che Parlamento e Partiti dovranno scegliere tra due sole strade: mettersi dalla parte dell’Unione contro la volontà del popolo oppure indire un Referendum che già da ora si può prevedere come andrà a finire.
Ne vedremo delle belle nei prossimi tempi e per il subito questo voto austriaco ha tolto un altro importante mattone all’edificio di questa congregazione di lobbyes chiamata Unione Europea
11/07/2015, 14:18
12/07/2015, 14:22
12/07/2015, 18:28
13/07/2015, 01:44
Nigel Farage: l'Ue si sta spegnendo sotto i nostri occhi
Nonostante l’allarmismo e il bullismo di Bruxelles, la Grecia ha gridato un clamoroso No.
Che arriva nonostante capi europei abbiano minacciato che avrebbe significato l’uscita della Grecia dall’Euro, per non parlare della pressione economica esercitata sul popolo greco se fosse andato avanti contro la volontà di Bruxelles. Si tratta di una pesante sconfitta per quegli eurocrati che credono che si possa semplicemente distorcere e demolire l’opinione pubblica.
Il capo dei bulli, Martin Schulz, Presidente del Parlamento Europeo, e altri presunti leader dell’Unione europea, hanno fatto del loro meglio per terrorizzare il popolo greco e costringerlo a sottomettersi ai desideri dell’Unione europea. Ma hanno totalmente fallito. La paura diffusa dalla campagna del Sì è stata respinta. I sondaggi di opinione che davano il Sì avanti solo pochi giorni prima del voto cancellati, come migliaia e migliaia di cittadini greci invadevano piazze e vie cantando “Oxi”.
Cosa sarà, ora della Grecia? Beh, mi sembra che Alexis Tsipras non possa avere la botte piena e la moglie ubriaca. Una Grecia più prospera, guidata dai greci piuttosto che dalla UE, deve sicuramente affrontare la realtà che un’uscita dell’euro è inevitabile e auspicabile al fine di avere una ripresa economica a lungo termine.
Ma c’è un quadro più ampio da prendere in considerazione. Esiste una enorme dinamica generazionale, che pervade tutto questo.
Il 67 per cento dei greci sotto i 35 anni ha votato No: questo dimostra i movimenti ‘sismici’ che stanno spostando la politica europea. Il fatto che i giovani greci abbiano respinto in modo schiacciante il diktat di Bruxelles e votato No in gran numero è di enorme importanza.
Mentre alcuni della vecchia generazione possono ancora credere nella nozione che l’UE abbia portato la pace portato in Europa, le giovani generazioni non ci cascano. E perché dovrebbero? L’Unione europea oggi è causa di enorme risentimento tra le nazioni europee. Basta guardare a come le relazioni tra la Germania e la Grecia si sono deteriorate. Lungi dal portare la pace, l’Unione europea ora semina risentimento.
Qualunque fossero le finalità che c’erano cinquanta o sessanta anni fa, non hanno alcuna attinenza con la realtà della vita per i giovani di tutta l’Unione europea ora, anche in Grecia. Le vecchie idee superate dell’UE sono state respinte alle urne, in cambio di un nuovo approccio e nuove idee.
Il risultato è una Ue barcollante, un’Unione europea che sta morendo in piedi davanti ai nostri occhi.
La credibilità del ‘progetto’ sta svanendo velocemente, mentre i cittadini di tutta l’Europa si risvegliano e scoprono la sua essenza autoritaria.
Con le nuove generazioni ora rivoltate contro il progetto UE, possiamo vedere il supporto per il ‘sogno’ degli Stati Uniti d’Europa dissolversi veloce. Un’Unione europea obsoleta è stata scoperta e respinta con forza dai giovani greci nel 21° secolo.
È fin troppo chiaro per quale motivo: sia la moneta unica, che la stessa Unione europea hanno fatto gravi danni alle prospettive dei giovani che si stanno rendendo conto che non abbiamo bisogno di una moneta unica o di una unione politica per essere amici, vicini di casa e partner commerciali. Molto più importante di questa Unione europea è il concetto di democrazia nazionale, di cui questo referendum greco e il suo risultato sono un esempio raggiante.
13/07/2015, 15:31
14/07/2015, 09:30
14/07/2015, 14:57
14/07/2015, 16:51
14/07/2015, 21:59
mik.300 ha scritto:capo del governo?
ma quello è già cadavere..
tra un pò non se lo ricorderà NESSUNO..
ma fa impressione l'inversione a U..
pare l'invasione degli ultracorpi..
14/07/2015, 22:02
15/07/2015, 07:42
15/07/2015, 12:06
15/07/2015, 15:35