11/11/2015, 19:03
alcar ha scritto:mik.300 ha scritto:fosse partito da zero anche il figlio
avrebbe conquistato 9 mondiali,
bla, bla bla..??
secondo me no..
E se fosse nato nel Ruanda? E se fosse stato investito da piccolo?
Si sa, la vita è questione di fortuna, ma anche di talento.
Sai quanti figli di papà ci sono in giro che non valgono nulla?
Da su, cerchiamo di essere seri.
11/11/2015, 19:38
11/11/2015, 19:59
11/11/2015, 20:30
MaxpoweR ha scritto:non ha buttato giù un bel niente. Il tizio si gli è poggiato addosso con la moto (moto che pesa diverse centinaia di kg + pilota) il gesto di muovere la gamba è istintivo e assolutamente non sufficiente per buttare a terra una moto.
Nemmeno io lo sopporto e nemmeno io sono appassionato di moto, anzi non me ne frega nulla ma bisogna comunque essere oggettivi nelle analisi e non sparare sentenze senza alcun criterio.
11/11/2015, 20:33
Ufologo 555 ha scritto:.. se uno mi stringe o mi viene addosso anch'io cerco di respingerlo, o no!?
11/11/2015, 20:53
11/11/2015, 20:55
12/11/2015, 08:03
nemesis-gt ha scritto:Valentino Rossi, Bwin rimborsa chi aveva puntato sulla sua vittoria: “Mondiale falsato da Marquez”
Per i piloti spagnoli continua l'emorragia di sponsor: dopo la Sector, che ha deciso di abbandonare il neocampione del mondo Lorenzo, adesso è la volta della Gas, pronta a scaricare il pilota della Honda
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... z/2210056/
12/11/2015, 10:53
mik.300 ha scritto:MaxpoweR ha scritto:non ha buttato giù un bel niente. Il tizio si gli è poggiato addosso con la moto (moto che pesa diverse centinaia di kg + pilota) il gesto di muovere la gamba è istintivo e assolutamente non sufficiente per buttare a terra una moto.
Nemmeno io lo sopporto e nemmeno io sono appassionato di moto, anzi non me ne frega nulla ma bisogna comunque essere oggettivi nelle analisi e non sparare sentenze senza alcun criterio.
appunto..
dopo la scalciata repentina
(sul manubrio?)
a marquez gli parte l'avantreno..
come gli si fosse girato il manubrio..
azione e reazione.
ma guarda un pò..
io in moto c vado (honda cbr600)
so di che parlo..
neanche se blocchi le pinze davanti
ti ribalti a quel modo..
marquez ha tentato di chiuderlo
come avrà fatto migliaia di volte rossi..
tutto lecito..
12/11/2015, 14:13
12/11/2015, 14:41
12/11/2015, 16:25
MaxpoweR ha scritto:ci sono decine di video che Rossi non abbia buttato giù nessuno è un dato oggettivo estrapolato anche dalle telemetrie. Per fortuna gli spot motoristici sono meno soggetti alla soggettività ed alle antipatie preconcette
12/11/2015, 22:57
14/11/2015, 10:34
MaxpoweR ha scritto:la telemetria permette di stabilirei n maniera oggettiva tutti i parametri della moto in tempo reale e quindi la correlazione tra causa ed effetto. nonchè il comportamento alla guida di un pilota e di stabilire se questo è anomalo o meno. Nulla si presta alle analisi soggettive, e di fatto anche in spagna dopo un paio di giorni di polemiche hanno dovuto accettare il fatto che il calcio non c'è stato, tanto è vero che Rossi non è stato retrocesso in ultima posizione per il calcio CHE CONTINUI A VEDERE SOLO TU (ti passo il numero del miooculista se vuoi) ma perchè "avrebbe"condotto Marquez fuori traiettoria.
Informarsi prima di sparare sentenze per piacere.
Il fatto che tu dica che è caduto bla bla bla conta 0ciò che conta sono i dati oggettivi.
07/01/2016, 20:08
Acca Larenzia: i fratelli divini, il sangue e il grigio
Aggiunto da Adriano Scianca il 7 gennaio 2015.
Roma, 7 gen – Secondo la leggenda, i fratelli Romolo e Remo, figli del dio della guerra, furono trovati dall’umile pastore Faustolo e da lui affidati alla moglie, Acca Larenzia, una donna che di mestiere faceva la “lupa”, cioè la prostituta. C’è quindi un’origine divina occultata, una matrice marziale obliata e macchiata temporaneamente dal meretricio che è racchiusa nel nome di quello slargo un po’ grigio che si apre fra i palazzoni del quartiere Tuscolano di Roma. C’è una storia in cui è inscritta l’effusione di sangue come destino necessario. E poi c’è la rinascita, l’alba della civiltà, il rito di fondazione. Nel nome di due fratelli.
Anche Franco e Francesco erano fratelli. Fratelli nella lotta. Il 7 gennaio del 1978, alle 18.20 del pomeriggio, Francesco e Franco furono falciati dal fuoco di un commando antifascista mentre uscivano dalla sede missina di via Acca Larenzia. Franco rimane ucciso sul colpo. Altri militanti, feriti, riescono a rientrare in sede. Francesco, invece tenta di trovare scampo sulla scalinata situata a lato dell’ingresso della sezione ma, inseguito dagli aggressori, viene colpito alla schiena e muore in ambulanza durante il trasporto in ospedale.
I Larentalia, detti anche Accalia, erano le festività romane dedicate ad Acca Larenzia, e cadevano il 23 dicembre di ogni anno. È il periodo freddo, oscuro, che però reca in sé la risorgenza della luce. Un nuovo ciclo rinasce, un nuovo sole illumina il cammino della civiltà. Giorno dopo giorno, la luce si riprende ciò che è sua. Quell’anno, però, la vittoria della luce fu oscurata e soffocata sul nascere, perché il viaggio al termine della notte non poteva terminare lì.
Neanche quella giornata maledetta può finire lì. Nelle ore seguenti all’agguato, una folla di attivisti si ritrova davanti alla sezione. Un mozziconeacca larentia1 di sigaretta gettato da un giornalista nel sangue rappreso sul terreno di una delle vittime crea dei tafferugli. Nei momenti convulsi che seguono, il capitano dei carabinieri Edoardo Sivori mira ad altezza d’uomo. La sua arma si inceppa. L’ufficiale, allora, si fa consegnare la pistola dal suo attendente e spara di nuovo. Un terzo componente si aggiunge a quella fratellanza divina, a quella stirpe figlia di Marte e trascinata nella polvere: il suo nome è Stefano.
Quel giorno c’erano in tanti, in via Acca Larenzia. In seguito diranno che c’erano tutti, sulla scia di quella millanteria stracciona che dilagherà in mancanza di bardi, in attesa del tracollo definitivo dello stile nell’era dei social network. L’eco di quegli spari, tuttavia, lo sentiranno davvero tutti. Dei tre fratelli, due saranno uccisi dalla sovversione e uno dalla reazione. Nascerà su acca larentia 2quel selciato il rancore nichilista figlio dell’accerchiamento. In seguito quell’accerchiamento diventerà idea fissa, ossessione, poi griglia mentale, infine alibi. Ma sul momento, sarà solo tragica realtà. Una cappa da cui uscire in qualunque modo, fosse anche facendosi largo frustando il mondo con la disperazione.
Alcuni mesi dopo l’accaduto, un signore si siede su una panchina e beve una bottiglia di acido muriatico, suicidandosi in modo atroce per raggiungere il suo Francesco, quel ragazzo falciato alle spalle, su una scalinata del quartiere Tuscolano. Ancora pochi mesi e Alberto, un ragazzino di 17 anni sceso in strada per ricordare i suoi fratelli, viene colpito da uno sparo. Di nuovo alle spalle, di nuovo dalle forze dell’ordine. La notte dura ancora. È ancora buio, è ancora nero. Poi, pian piano, si diraderà. E il nero lascerà posto al grigio. Non è più notte, non è ancora giorno. Grigio. Ancora grigio. Grigio…
Adriano Scianca