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Re: Il declino dell'Unione Europea

15/07/2015, 17:04

Aztlan ha scritto:Non credo... si è speso per il no.

Io credo semplicemente che la sua intenzione fosse di impressionare la troika per ottenere condizioni migliori restando nell' euro... utopia... e questo è stato il suo errore.

A questo fa il paio la dichiarazione di Varoufakis, che aveva pronti i piani, secondo cui Tsipras ha fatto di tutto per non contraddirli... arrivando al punto di voler accettare qualunque cosa.


Il resto lo ha fatto il lavaggio del cervello che indubbiamente ha subito... sembra il clone cattivo di se stesso.



"..alcuni paesi sono stati vendicativi..2
lo dice così come se niente fosse..
normale no??

l'hanno asfaltato..
4 volte..

Re: Il declino dell'Unione Europea

17/07/2015, 00:20

Aztlan ha scritto:Io credo semplicemente che la sua intenzione fosse di impressionare la troika per ottenere condizioni migliori restando nell' euro... utopia... e questo è stato il suo errore.


........... esattamente....... [:305]

Re: Il declino dell'Unione Europea

05/08/2015, 10:29

Se persino in Germania si alza una voce contraria alle politiche di austerity della Troijka...

Riportiamo il discorso tenuto da Gregor Gysi, un avvocato e politico tedesco, una delle figure di punta del partito Die Linke.

Shock al Bundestag: il potere in Europa è in mano al governo federale tedesco.

Immagine

Signor Presidente, signore e signori, signora Cancelliera,

avete ragione: oggi non si parla solo della Grecia. Oggi si parla anche dell’Europa e anche della Germania. Signor Schäuble mi dispiace, ma lei si sta apprestando a distruggere l’idea di Europa. Lei signora Merkel e lei signor Gabriel vi state solo sottomettendo. Voi tre state facendo il più grave errore della vostra carriera politica. Nelle scorse settimane non è stata lei, signora Merkel, la nostra Cancelliera: il nostro Cancelliere, seppure non votato, è stato il signor Schäuble. Lei, signora Cancelliera, è sempre stata vista come donna forte, ma le dirò che il suo atteggiamento verso il signor Schäuble è stato debole, troppo debole. Dal signor Gabriel e dalla SPD non si è sentito assolutamente nulla. Non un proprio pensiero, non un’obiezione a Schäuble. Così Schäuble, a nome di Gabriel e della SPD, è riuscito a minacciare la Grexit. E’ uno scandalo!

Nel 1989 ci fu il dibattito al Bundestag sull’introduzione dell’euro. Noi allora avevamo un cartello con scritto: “L’euro: non in questo modo!“. Non c’era scritto: “No all’euro“, bensì: “Non così!“. Dicemmo che l’euro era la parte finale di un processo di allineamento nell’insegnamento, nell’arte, nella scienza, nell’economia e degli standard nelle tasse, negli stipendi, nelle pensioni e nella previdenza sociale. “Se non si fa questo lavoro e l’integrazione in Europa è solo ed esclusivamente monetaria, ci saranno estreme conseguenze negative“. Sono stato deriso e avete dichiarato di avere tutto sotto controllo. Nel mio discorso vi dissi che saremmo vissuti in un’Europa delle banche. E cosa abbiamo adesso? Un’Europa delle banche!

La BCE è diventata l’organo più potente. Pronosticai un crescente estremismo di destra e razzismo, anche per la crecente paura della povertà. E così è successo: nel sud Europa, in Francia, in Germania. Dicemmo che il dumping salariale e sociale sono una conseguenza, perché in un’unità monetaria valgono sempre gli standard più bassi. La Germania iniziò con l’agenda 2010, creando una folle occupazione precaria grazie alla quale sono aumentate le esportazioni tedesche. E il sud lo ha dovuto pagare. Questa verità la nascondete. Dunque l’euro ha più diviso che unito, e noi lo avevamo previsto. Forse dovreste darci più ascolto.

Ma perché siamo a favore, oggi, del salvataggio dell’euro? Devo spiegarvi questa contraddizione. Se l’euro crollasse oggi, non ci sarebbero le stesse condizioni di prima della sua introduzione. Le altre monete non avrebbero alcun valore, sprofonderebbero. I governi si rifiuterebbero di trattare con noi cambi fissi. Il marco tedesco si rivaluterebbe moltissimo e il risultato sarebbe che noi saremmo semplicemente troppo cari. Le nostre esportazioni in Europa crollerebbero e per un vice-campione del mondo dell’export non sarebbe possibile sostenerlo, anche perché negli ultimi anni avete sempre perso l’occasione di rafforzare il mercato interno, cosa che si può fare solo con stipendi più alti, pensioni più alte, più aiuti sociali per riavviare il potere d’acquisto. Per questo credo che la Germania abbia più bisogno dell’euro che la Grecia. Ma questo lei non lo dice, signor Schäuble, pur sapendolo bene.

Adesso le dirò perché la sua politica è antidemocratica, asociale e antieuropea.

Inizio con “asociale“. Perché? Dopo i drammatici tagli degli stipendi e delle pensioni in Grecia, del 30-40%, pretende ulteriori tagli. Inoltre pretende l’aumento dell’IVA a spese di tutti i consumatori mentre rifiuta categoricamente una tassa per i ricchi. Non è giusto. Il 60% dei giovani greci è già disoccupato.

Perché è “antidemocratico“? Perché rinnega completamente la scelta del popolo greco. Al popolo dice che i greci possono decidere come vogliono, ma Schäuble decide che si segue una strada diversa. Questo è il messaggio.Di cosa decidiamo noi nei nostri parlamenti? Vi faccio un esempio: il governo greco necessita dei permessi della Commissione Europea, del FMI e della BCE solo per discutere pubblicamente di un progetto di legge. E solo dopo questo permesso possono dibattere.

Dopodiché hanno bisogno di un nuovo permesso per portarlo in parlamento per votarlo. Questa che avete organizzato lì è, di fatto, lo scardinamento della democrazia parlamentare, l’apice dell’umiliazione, signor Schäuble. Lei voleva fare della Grecia una nuova Germania dell’Est. Lei ha detto che voleva l’espropriazione dei beni pubblici greci e darli a un fondo fiduciario con sede a Lussemburgo. La differenza con l’ex Germania dell’Est è che nonostante questo la Grecia non diventerà parte della Germania. Inoltre il fondo fiduciario della Germania dell’Est non diede frutti e distrusse anche quella industria che ancora valeva. Dobbiamo ringraziare i governi di Grecia, Francia, Italia e Austria se almeno questo non è successo.

E adesso la questione del perché la sua politica sia “antieuropea“. In Europa, sempre più persone associano l’Europa stessa a parole come “obbligo“, “coercizione“, “ricatto“, “prima di tutto i soldi“, “potere illimitato delle banche“. Il potere decisivo è in mano a tre istituzioni democratiche illegittime: la BCE, il FMI e la Commissione Europea. E ad un governo, quello federale tedesco. Cosa credete che pensino dell’Europa le persone che stanno vivendo tutto questo? Per questo dico che l’idea di Europa ne esce distrutta.

Signor Schäuble, lei si atteggia a nazionalista e sostiene di agire nell’interesse della Germania. Si sbaglia, e di grosso! Gli altri governi europei, i principali mass media europei, non discutono della Grecia. Discutono della Germania. Il premier italiano Renzi, signor Schäuble, le ha detto: “Adesso basta!“. Il presidente francese ha frenato d’emergenza.

Due esempi di giornalismo: il britannico Telegraph ricorda che anche la Gran Bretagna ha combattuto contro la Germania in due guerre mondiali per evitare la dominazione tedesca sull’Europa. Ora scrive: “Adesso ce l’ha fatta senza neanche avere avuto bisogno di sparare un colpo“. E l’italiana “La Stampa” dice: “La Grecia ha creato la civilizzazione, la Germania la barbarie. Adesso dobbiamo scegliere“. Penso che sia tragico. Avevamo una buona reputazione internazionale e lei l’ha distrutta, signor Schäuble. I nostri cittadini ne risentiranno, ovunque essi vadano. E’ un vero peccato! Perché il nostro popolo deve pagare per la reputazione che voi avete rovinato. E per favore non appoggiatevi ai governi degli Stati baltici e ai governi di Spagna e Portogallo, che hanno sempre fatto quello che volevate. Perché se per la Grecia si riesce a fare un altro percorso, questi Stati dovrebbero ammettere di essere stati deboli. Ecco perché ora vi appoggiano.

Vorrei anche dire qualcosa a proposito dei debiti. Sapete, me ne sono occupato. Dopo la prima guerra mondiale la Germania fu obbligata a pagare 132 miliardi di marchi d’oro per riparazioni. Sono all’incirca 700 miliardi di euro. Questo è interessante. Nel 1953 a Londra ci fu la conferenza del debito e si operò un taglio: ci furono scontate il 50% delle riparazioni e ci fu concesso un rinvio del pagamento degli interessi a dopo la riunificazione della Germania. E così dal 1990 abbiamo dovuto pagare. L’ultima rata è stata pagata nell’ottobre 2010. Io vedo tre fatti. Primo: abbiamo pagato per 92 anni. Secondo: abbiamo avuto un taglio del 50%. Terzo: abbiamo avuto un rinvio di 37 anni. Vogliamo forse rifletterci un po’ e non far finta di aver fatto tutto meglio nella nostra storia?

A febbraio avevamo accettato un rinvio, ma non il pacchetto di aiuti. Il rinvio era importante per dare aria al governo greco e dargli tempo per i negoziati. Oggi però non si discute di nuovi negoziati per un nuovo pacchetto di aiuti, ai quali non siamo contrari: lo voteremmo. Ma le condizioni imposte sono insopportabili, questo è il problema! L’ho detto già a febbraio, qui, che se arrivasse il momento noi voteremmo a favore solo se si parlasse di investimenti e di ricostruzione della Grecia, e che voteremmo contro se si parlasse di smantellamento dello stato sociale e di altre distruzioni. Voi avete scelto la seconda opzione.

Se io fossi stato mercoledì al parlamento greco, avrei a malincuore accettato le condizioni, sì, per evitare la miseria del popolo. Noi siamo solidali con il popolo greco e con il suo Governo. Ma per quanto riguarda la vostra politica, non possiamo fare altro che votare no! Noi non siamo i ricattati, noi siamo i ricattatori. Questa è la differenza!

E per concludere, molti lettori di un illustre quotidiano (il Bild) credono che la Germania abbia già pagato abbastanza per la Grecia, anche voi dell’Unione. Mi è stato chiesto quanti miliardi abbiamo già pagato. E’ completamente falso! La Germania, in questa crisi, non ha sborsato neanche un euro per la Grecia. Signor Schäuble, io vorrei che lei lo ripetesse e lo sottolineasse nelle interviste in tv, alla radio e sui giornali.Tutti quei soldi finiti in Grecia finora provengono dal Fondo Monetario Internazionale o dalla Banca Centrale Europea. Quest’ultima si stampa i soldi da sé. La Germania dovrebbe pagare solo nel caso in cui la Grecia andasse in bancarotta, visto che il governo tedesco, contro il nostro volere, ha garantito per il 27% dei debiti (ndr: si riferisce al trattato MES.Leggi e ascolta di cosa si tratta). E poi lavora anche per fare andare in bancarotta la Grecia: è inconcepibile quello che state facendo!

Signor Schäuble, lei voleva far cadere il governo greco e non ci è riuscito.Forse il governo greco riuscirà a racimolare alcuni fondi da investire. Forse riuscirà a riportare un po’ di benessere, fra qualche anno, e con il suo popolo uscirà inaspettatamente vincitore da questo processo. Non è da escludersi. Lei invece, signor Schäuble, ha risvegliato in molti popoli il sentimento di distruzione dell’idea europea e la resistenza al ruolo dominante della Germania. Forse anche noi riusciremo a fare il contrario di ciò che è già stato combinato. Voi dell’Unione vi vedete come vincitori e voi della SPD volete vincere assieme a loro. Ma chi non riesce a smettere di vincere, prima o poi chiaramente sarà sconfitto. Spero che questa sconfitta non sia così devastante, al punto da far scomparire una Germania europea. Perché di questa abbiamo disperatamente bisogno.

Gregor Gysi – Die Linke

http://www.sapereeundovere.it/shock-al- ... e-tedesco/


Quanti minuti di applausi concediamo a questo discorso?

[:)]

Re: Il declino dell'Unione Europea

05/08/2015, 11:37

Quanti minuti di applausi concediamo a questo discorso?


Direi una decina di ore con in mezzo alle mani, la faccia di Merkel e compagni. [:)]

Schiafflausi

Re: Il declino dell'Unione Europea

05/08/2015, 13:00

Ecco, questi sono i tedeschi che piacciono a me, altro che cecca.

Re: Il declino dell'Unione Europea

05/08/2015, 17:19

Bell'articolo Atlanticus81 [:264]
(Qui cominciano a fare un po' troppi colpi di Stato senza sparare un colpo! Dobbiamo guardarci, oltre che di dietro, anche dalle altre parti!) [8)]

Re: Il declino dell'Unione Europea

06/08/2015, 02:18

Aztlan ha scritto:Ecco, questi sono i tedeschi che piacciono a me, altro che cecca.

[:305]

Re: Il declino dell'Unione Europea

07/08/2015, 20:15

Giugno, produzione industriale in calo in Germania e Francia



I due pilastri della zona euro hanno mostrato qualche crepa nel mese di giugno.

La Germania registra un calo della produzione industriale dell’1,4%: spiazzati gli analisti, che al contrario prevedevano un aumento. Le autorità tedesche parlano di debolezza del comparto delle costruzioni in primavera, oltre che dell’impatto del rallentamento cinese e della crisi greca, le quali hanno zavorrato le esportazioni.

Frenata a sorpresa anche in Francia: la produzione industriale è scesa dello 0,1% rispetto a maggio, mentre quella manifatturiera è calata dello 0,7%.

Se a Parigi non regna un particolare ottimismo, a Berlino sottolineano però il momento positivo per l’economia. La fiducia delle imprese tedesche è tornata a salire dopo l’accordo tra Atene e i creditori. E, grazie ai consumi sostenuti da un solido mercato del lavoro, la crescita del secondo trimestre è stimata in aumento allo 0,5%.


http://it.euronews.com/2015/08/07/giugn ... e-francia/

Re: Il declino dell'Unione Europea

07/08/2015, 20:58

vimana131 ha scritto:
Giugno, produzione industriale in calo in Germania e Francia



I due pilastri della zona euro hanno mostrato qualche crepa nel mese di giugno.

La Germania registra un calo della produzione industriale dell’1,4%: spiazzati gli analisti, che al contrario prevedevano un aumento. Le autorità tedesche parlano di debolezza del comparto delle costruzioni in primavera, oltre che dell’impatto del rallentamento cinese e della crisi greca, le quali hanno zavorrato le esportazioni.

Frenata a sorpresa anche in Francia: la produzione industriale è scesa dello 0,1% rispetto a maggio, mentre quella manifatturiera è calata dello 0,7%.

Se a Parigi non regna un particolare ottimismo, a Berlino sottolineano però il momento positivo per l’economia. La fiducia delle imprese tedesche è tornata a salire dopo l’accordo tra Atene e i creditori. E, grazie ai consumi sostenuti da un solido mercato del lavoro, la crescita del secondo trimestre è stimata in aumento allo 0,5%.


http://it.euronews.com/2015/08/07/giugn ... e-francia/



dopo tutta l'umiliazione inferta alla grecia..

BOICOTTAGGIO?

Re: Il declino dell'Unione Europea

07/08/2015, 21:36

Clamoroso: la televisione statale tedesca conferma il progetto coloniale ammettendo che le privatizzazioni greche sono state imposte da Schauble per trasferire ricchezza direttamente a Berlino!

Certe volte la realtà supera la fantasia: addirittura la rete tedesca Erste TV, la più importante rete televisiva statale di Germania incredibilmente supporta le nostre tesi confermando in uno splendido report dell’equivalente della nostra RAI1 messo in palinsesto negli scorsi giorni che ai fatti sembra esistere un progetto coloniale tedesco atto a trasferire valore, assets, insomma denari dai Greci direttamente allo Stato tedesco con il fine di pagare i servizi utilizzati dalla cittadinanza germanica [e quindi indirettamente anche le loro future pensioni]! Della serie, prima li affami con l’austerità e poi li compri* per un tozzo di pane! In una parola: moderno colonialismo tedesco attuato in EU tramite l’induzione della stagflazione in un regime di cambi fissi** [ndr], colonialismo del III. millennio. E’ logico se ci pensate: i germani erano stati esclusi dal giro negli ultimi 100 anni ed oggi vogliono recuperare il tempo perduto, visto che le colonie in via di sviluppo sono ormai inaccessibili non gli resta che creasi le moderne colonie dentro casa, nell’EU del sud… [nell’articolo l’autore tedesco parla espressamente di “colonia” riferito al trattamento riservato alla Grecia nell’EU, vedasi traduzione, “Questo assomiglia più a una colonia che un paese membro dell’Unione Europea”.]

In calce trovate la traduzione in italiano del video, come riportato dalla TV tedesca nel suo sito (fate click sull’immagine per vedere il video).

Immagine

Ad esempio gli aeroporti greci oggetto di privatizzazione forzata a valle della capitolazione di Tsipras passati dallo Stato greco ad una azienda STATALE TEDESCA, FraPort (Aeroporti di Francoforte, di proprietà della regione dell’Assia): ossia un business profittevole – dice la stessa Erste –, gli aeroporti greci, viene svenduto e come acquirente ha di fatto lo Stato tedesco [che non paga nemmeno quanto dovuto in quanto lo scala dal debito di Atene, assets per altro acquistati a prezzi inferiori a quelli di mercato] per volere diretto di Schauble – lo dice il l’articolo, non io -. E viene anche aggiunto nel pezzo, che così facendo FraPort potrà più facilmente convogliare i propri (anziani, ndr) turisti tedeschi in Grecia, scommetto – immaginando cosa verrà dopo, i tedeschi sono molto logici – che a seguire ci sarà l’incanto delle abitazioni locali magari dietro la costrizione dell’equivalente di Equitalia in Grecia che prima espropria i beni ai propri concittadini per morosità nel pagamento di tasse altissime (vi ricorda qualcosa?) e poi li vende a saldo ai tedeschi avvoltoi nelle aste di Stato [e chi volete che abbia soldi da investire tra i greci se la crisi continuerà ancora per qualche anno…].Immagine

La Repubblica Ellenica, quel che resta, è destinata a diventare un popolo di servi, di badanti per gli anziani tedeschi che andranno a svernare in Grecia visto che in patria gli anzianotti della Ruhr non potranno permettersi di vivere con le magre pensioni statali figlie dei minijobs, in ogni caso le apparentemente povere pensioni tedesche sono e soprattutto saranno ricchissime rispetto a quelle degli anziani ateniesi. E nel mentre la Germania continuerà ad arricchirsi, mantenendo Atene in una situazione di debito ad aeternum detenuto da coloro che impongono l’austerità, ad arte, con lo scopo di impossessarsi dei beni altrui. Insomma, i soliti tedeschi che non cambiano mai…

Appunto, tutto questo si chiama neocolonialismo.

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Ora passiamo ai nostri moderni servi, i nostri politici romani senza spina dorsale che nulla fanno per difendere gli interessi del paese: domanda diretta a costoro, perché non difendete il futuro dei vostri figli e nipoti, volete che diventiamo anche noi moderni servi dei germani? Sappiate che molti di quelli che stanno leggendo questo articolo non lo accetteranno, mai. E sono pure “arrabbiati” come dei puma.-

Siatene consapevoli cari politici, sono certo che saprete valutare meglio di chiunque altro quali saranno le conseguenze per voi e per i partiti che rappresentate in cabina elettorale. E magari – se le cose dovessero mettersi veramente male, leggasi in presenza di una disoccupazione di massa comunque obbligata a pagare tasse folli per mantenere in piedi il vs. sistema di casta – pensate a cosa potrebbe succedere anche solo scorrendo un viale, magari in una tranquilla domenica pomeriggio, nel caos…. che tristezza….

In ogni caso ecco la traduzione dell’articolo comparso sul sito de la Erste, principale TV pubblica tedesca, il 23.07.2015. Uno schifo, preparatevi a non farvi venire il voltastomaco leggendola; per necessaria chiarezza ho chiesto ad un tedesco di completarla (in realtà, c’è il trucco, detto tedesco ha un genitore italiano, ma è arrabbiato anche lui, al 100%). Fa sorridere – sperare poco – che anche il giornalista (tedesco) rimanga quasi senza parole dopo aver riportato cotanta invadenza interessata da parte dei suoi stessi compatrioti, affiancati dagli immancabili collaborazionisti locali – normalmente le elites storiche, i germani sono rimasti a 75 anni fa anche nelle loro relazioni -, alla fine se ci si pensa bene la ricetta è uguale per tutti i paesi da “conquistare”.

Vien da dire ai popoli europei, visti i fatti (…) manca solo una formale dichiarazione di guerra con la Germania

Mitt Dolcino

* http://scenarieconomici.it/la-lezione-dellue-tedesca-nel-caso-rosco-grecia-prima-li-affami-e-poi-li-compri-un-monito-per-litalia/

** http://scenarieconomici.it/il-colonialismo-tedesco-del-iii-millennio-si-chiama-stagflazione-in-regime-di-cambi-fissi-lesempio-greco-nelle-previsioni-di-citibank-e-le-implicazioni-per-i-paesi-europer/

______________________________

Source: Clamoroso: la televisione stat...Berlino! | Scenarieconomici.it

Re: Il declino dell'Unione Europea

24/08/2015, 17:15

A OTTOBRE ELEZIONI A VIENNA: IN TESTA A TUTTI I SONDAGGI L'FPO DI STRACHE: NO EURO NO UE NO ISLAM (SE VINCE, UE ADDIO)

Probabilmente sono in pochi a sapere che il prossimo 11 ottobre, a Vienna, si terranno le elezioni municipali, ma questa tornata elettorale e' molto più importante della semplice elezione di un sindaco, visto che secondo i sondaggi il Partito Della Libertà Austriaco (FPO) si trova in vantaggio nelle previsioni di voto. E la vittoria a Vienna darebbe il colpo di grazia al governo in carica, aprendo le porte a un radicale ricambio al vertice delle istituzioni nazionali austriache.

Il leader di questo forte movimento euroscettico austriaco FPO, Heinz-Christian Strache, ha guadagnato molti consensi negli ultimi anni proprio grazie al suo pragmatico programma politico contro i diktat dei signori di Bruxelles e contro l’immigrazione massiccia che rischia di sconvolgere gli equilibri demografici del paese, come avviene del resto in tutte le nazioni del vecchio continente e contro l’accettazione di qualunque sensibilità multiculturale, sino ad affermare che in Austria ci vorrebbero più case per gli austriaci e meno moschee. Anzi, nessuna moschea.

La popolarità del FPO viene confermata dagli ascolti che alcune sere fa ha fatto registrare in una trasmissione proprio con il leader di questo movimento, abbattendo i record e guadagnandosi tre posizioni nella top ten dei personaggi politici del vicino paese alpino.

D'altra parte, la sterzata a destra dell'elettorato, generalizzata a livello europeo, è la risposta più ovvia a decenni di governi di centro sinistra e centro destra gli uni fotocopie degli altri, che in pratica portano avanti lo stesso programma politico senza interessarsi ai reali bisogni dei cittadini.

Inoltre, in Austria è stata lanciata una raccolta firme per indire un referendum a proposito della permanenza del paese nella “Disunione Europea” come viene definita sarcasticamente la Ue in Austria, e dopo la sottoscrizione di più di 260.000 cittadini, ora il parlamento di Vienna dovrà espirmersi sulla questione.

Ovviamente nessun mezzo di informazione ha riportato in Italia queste notizie perche' la nostra classe politica al potere non vuole che il popolo prenda coscienza del fatto che in tutta Europa il rifiuto della Ue continua a salire. L'ondata euroscettica e' oramai impossibile da fermare e presto o tardi travolgera' anche l'Italia

http://frontediliberazionedaibanchieri. ... addio.html

Re: Il declino dell'Unione Europea

24/08/2015, 17:29

tutti così sono no eu no euro ecc.. poi quando vincono chissà come mai gli fanno cambiare idea. l'nwo ha bisogno di euro e uniione europea sarà impossibile uscirne

Re: Il declino dell'Unione Europea

24/08/2015, 17:37

Atlanticus81 ha scritto:
A OTTOBRE ELEZIONI A VIENNA: IN TESTA A TUTTI I SONDAGGI L'FPO DI STRACHE: NO EURO NO UE NO ISLAM (SE VINCE, UE ADDIO)

Probabilmente sono in pochi a sapere che il prossimo 11 ottobre, a Vienna, si terranno le elezioni municipali, ma questa tornata elettorale e' molto più importante della semplice elezione di un sindaco, visto che secondo i sondaggi il Partito Della Libertà Austriaco (FPO) si trova in vantaggio nelle previsioni di voto. E la vittoria a Vienna darebbe il colpo di grazia al governo in carica, aprendo le porte a un radicale ricambio al vertice delle istituzioni nazionali austriache.

Il leader di questo forte movimento euroscettico austriaco FPO, Heinz-Christian Strache, ha guadagnato molti consensi negli ultimi anni proprio grazie al suo pragmatico programma politico contro i diktat dei signori di Bruxelles e contro l’immigrazione massiccia che rischia di sconvolgere gli equilibri demografici del paese, come avviene del resto in tutte le nazioni del vecchio continente e contro l’accettazione di qualunque sensibilità multiculturale, sino ad affermare che in Austria ci vorrebbero più case per gli austriaci e meno moschee. Anzi, nessuna moschea.

La popolarità del FPO viene confermata dagli ascolti che alcune sere fa ha fatto registrare in una trasmissione proprio con il leader di questo movimento, abbattendo i record e guadagnandosi tre posizioni nella top ten dei personaggi politici del vicino paese alpino.

D'altra parte, la sterzata a destra dell'elettorato, generalizzata a livello europeo, è la risposta più ovvia a decenni di governi di centro sinistra e centro destra gli uni fotocopie degli altri, che in pratica portano avanti lo stesso programma politico senza interessarsi ai reali bisogni dei cittadini.

Inoltre, in Austria è stata lanciata una raccolta firme per indire un referendum a proposito della permanenza del paese nella “Disunione Europea” come viene definita sarcasticamente la Ue in Austria, e dopo la sottoscrizione di più di 260.000 cittadini, ora il parlamento di Vienna dovrà espirmersi sulla questione.

Ovviamente nessun mezzo di informazione ha riportato in Italia queste notizie perche' la nostra classe politica al potere non vuole che il popolo prenda coscienza del fatto che in tutta Europa il rifiuto della Ue continua a salire. L'ondata euroscettica e' oramai impossibile da fermare e presto o tardi travolgera' anche l'Italia

http://frontediliberazionedaibanchieri. ... addio.html


di certo governi di centro sinistra o centro destra europeo,sono solo un paravento x infinocchiare la gente,e ora i popoli se ne sono resiconto e hanno fatto il salto della quaglia,delle firme raccolte in austria x un referendum x la permanenza nell'unione europea non e' stato mai notiziato in nessuna testata giornalistica,e quasto la dice lunga sulla liberta informativa...................... [:291] [:291]

Re: Il declino dell'Unione Europea

25/08/2015, 03:15

mah dopo le vicende greche credo poco a questi proclami.

Re: Il declino dell'Unione Europea

25/08/2015, 19:04

La Germania ha numeri da default peggio di quelli greci. Ma per i media è vietato raccontarlo

Una montagna di 54,7 trilioni di euro in derivati. È l’elefante nella cristalleria di Deutsche Bank: una somma che equivale a 20 volte il Pil tedesco, che è di 2,74 trilioni e almeno a cinque volte il Pil dell’intera Eurozona, che è di 9,6 trilioni. Lo scrive il giornale Usa online zerohedge.com.

CAPOFILA NEI DERIVATI

Secondo l’autore del pezzo che usa come fonte lo European megabank’s annual report, la banca con la maggiore esposizione in derivati al mondo è Deutsche Bank a quota 54,7 trilioni di euro, che “ha fatto mangiare di nuovo la polvere alla più grande banca d’America, sia per asset che certamente per ego del suo ceo: JpMorgan”, a 50,9 trilioni di euro.
La bella notizia per correntisti e azionisti della tedesca è che questa esorbitante cifra, per effetto di una magia contabile “precipita a 504,6 miliardi di euro in asset e 483,4 in passività, le cifre comunque più grosse in un bilancio da 1,6 trilioni (sceso dai 2 trilioni di un anno fa: un 20% che, secondo Db, è stato generato dai tassi di interesse dei derivati e dai movimento delle cirve dei rendimenti in dollari, euro e sterline nel corso dell’anno, dal tasso di cambio e dalla revisione del trade per ridurre il mark-to-market). Al netto, dunque l’esposizione diventa di 21,2 miliardi… un giochetto contabile che funziona però solo nella teoria”.
A CHE SERVONO GLI AUMENTI DI CAPITALE?

Nella pratica la cosa che rileva è che ad aprile 2013 Deutsche Bank abbia diluito il capitale del 10%, per poi successivamente varare tre aumenti di capitale, uno da 3 miliardi, e altri due da 1,5 miliardi ciascuno: tutto un pacchetto di misure funzionali a rafforzare la struttura di capitale della banca. “Con il risultato che la situazione –spiega l’autore del pezzo – è che la banca è nella stessa situazione di un anno fa”. A copertura di questi 55 trilioni ci sono 522 miliardi in depositi, una cifra di cento volte inferiore.
“La conclusione di questa storia è sempre la stessa: questa esposizione epica in derivati è la principale ragione per cui la Germania, scalciando e urlando teatralmente negli scorsi cinque anni, ha fatto ogni cosa in suo potere per assicurarsi che non ci fosse un collasso a effetto domino nelle banche europee che avrebbe certamente fatto precipitare la catena di collaterali in pancia a Db e la loro conversione da lordo a netto e che causa a Anshu Jain, e certamente a ogni altro ceo di banca, risvegli bruschi in un bagno di sudore ogni notte”.
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