Se non lo sai,guarda chi è Stefano Rodotà.
E' un grande
Costituzionalistaed è quello che serve in questo momento al popolo Italiano
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Biografia [modifica]
Nato nel 1933 a Cosenza da una famiglia piccolo borghese di San Benedetto Ullano[1], comune della minoranza arbëreshë della Calabria, discende da una famiglia che ha annoverato, fra il XVII e il XVIII secolo, intellettuali e religiosi.
Ha frequentato il liceo classico Bernardino Telesio nella città natale e successivamente l'università La Sapienza a Roma, presso la quale si è laureato nel 1955 in giurisprudenza, discutendo una tesi con il docente Emilio Betti, allievo di Rosario Nicolò.
È fratello dell'ingegnere Antonio Rodotà ed è il padre della giornalista Maria Laura Rodotà, editorialista del Corriere della Sera.
Attività politica [modifica]
PR e PDS [modifica]
Dopo essere stato iscritto al Partito Radicale di Mario Pannunzio, rifiuta nel 1976 e nel 1979 la candidatura nel Partito Radicale di Marco Pannella. È eletto deputato nel 1979 come indipendente nelle liste del Partito Comunista Italiano, diventando membro della Commissione Affari Costituzionali. Nel 1983 viene rieletto e diventa presidente del gruppo parlamentare della Sinistra Indipendente.
Deputato per la terza volta nel 1987, viene confermato nella commissione Affari Costituzionali e fa parte della prima Commissione bicamerale per le riforme istituzionali. Nel 1989 è nominato Ministro della Giustizia nel governo ombra creato dal PCI di Achille Occhetto e successivamente, dopo il XX Congresso del partito comunista e la svolta della Bolognina, aderisce al Partito Democratico della Sinistra, del quale sarà il primo presidente del Consiglio nazionale,[2] carica che ricoprirà fino al 1992.
Nell'aprile del 1992 torna alla Camera dei Deputati tra le file del PDS, viene eletto Vicepresidente e fa parte della nuova Commissione Bicamerale.
Nel maggio del 1992 presiede, in sostituzione di Oscar Luigi Scalfaro, l'ultima seduta del Parlamento convocato per l'elezione del Capo dello Stato. Scalfaro, in qualità di Presidente della Camera e candidato al Quirinale, in quell'occasione aveva preferito lasciare a Rodotà la presidenza, in vista della sua elezione. Al termine della legislatura, durata solo due anni, Rodotà decide però di non ricandidarsi, preferendo tornare all'insegnamento universitario.
Parlamento europeo [modifica]
Dal 1983 al 1994 è stato membro dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, ma è solo nel 1989 che viene eletto al parlamento europeo. In tale sede partecipa alla scrittura della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
Dal 1997 al 2005 è stato il primo Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, mentre dal 1998 al 2002 ha presieduto il gruppo di coordinamento dei Garanti per il diritto alla riservatezza dell'Unione europea. È stato inoltre componente del gruppo europeo per l'etica delle scienze e delle nuove tecnologie e presidente della commissione scientifica dell'Agenzia europea dei diritti fondamentali.
Il 29 novembre 2010 ha presentato all'Internet Governance Forum una proposta per portare in Commissione Affari Costituzionali l'adozione dell'articolo 21bis. L'articolo in questione è il seguente: "Tutti hanno eguale diritto di accedere alla rete internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale".
Candidatura al Quirinale [modifica]
Per approfondire, vedi Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2013.
Nel 2013 si fa il nome di Rodotà quale possibile candidato alla Presidenza della Repubblica, proposto dal MoVimento 5 Stelle[3][4] [5][6], raccolti anche da alcuni esponenti del Partito Democratico[7]
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Stefano Rodotà è stato nell'aprile del 2013 il candidato alla Presidenza delle Repubblica Italiana espresso dal Movimento 5 Stelle e da Sinistra Ecologia Libertà (SEL). Alla sesta votazione, il 20 aprile 2013 è stato rieletto Giorgio Napolitano con 738 voti contro i 217 di Stefano Rodotà.
La convergenza de voti espressi sulla sua figura da parte del Movimento 5 Stelle sembra essere legata al costante attività di studio della rete che negli anni è stata l'oggetto prediletto dell'analisi e dell'attivismo di Rodotà. Da tempo si batte, anche contro le posizioni libertarie che sono nel dna di Internet, per un Internet Bill of Rights. Incurante delle accuse di velleitarismo, porta avanti la sua idea sui media e in tutte le sedi possibili, dall'Internet Governance Forum dell'Onu, all' Unesco, alParlamento europeo.
Convito fermamente che il cambiamento, per essere efficace, debba passare attraverso le istituzioni e farsi infine diritto. Rodotà sembra quasi un ponte tra il meglio di due secoli. Anche per questo all'elezione per il Presidente delle Repubblica Italiana sarebbe potuto diventare il cavo che interconnette le diverse anime - contemporanee e novecentesche - in cui, come hanno dimostrato le elezioni dell'aprile del 2013, è spaccata la società italiana.[9]
Tra le prime dichiarazioni fatte, a caldo, dopo la mancata elezione, Rodotà dice:
« Per quanto riguarda le ultime vicende sono sempre stato convinto che le decisioni parlamentari possano e debbano essere discusse e criticate anche duramente ma partendo dal presupposto che si muovano nell'ambito della legalità costituzionale.
...
Se c'è stato qualcosa cui i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno tenuto molto in questi giorni, è proprio dire che la mia non era una scelta interna, che non apparteneva alla loro parte politica.
...
la mia candidatura girava in rete da mesi. Non è stata certo un'invenzione dei grillini. Girava, era stata molto appoggiata e questo ha determinato poi la reazione della rete. »
(Contrario a qualsiasi marcia[10])
Attività universitaria [modifica]
Ha insegnato nelle università di Macerata, Genova e Roma, dove è stato professore ordinario di diritto civile e dove gli è stato conferito il titolo di professore emerito.
Ha insegnato in molte università europee, negli Stati Uniti d'America, in America Latina, Canada, Australia e India. È stato professore invitato presso l'All Souls College di Oxford e la Stanford School of Law. Ha insegnato presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne e ha collaborato con il Collège de France. Ha ricevuto la laurea honoris causa dall'Università Michel de Montaigne Bordeaux 3 e dall'Università degli Studi di Macerata. È presidente del consiglio d'amministrazione dell'International University College of Turin.
Fa parte del comitato dei garanti di Biennale Democrazia e del Centro Nexa su Internet e Società del Politecnico di Torino.
Altri incarichi e collaborazioni [modifica]
È socio onorario dell'associazione LiberaUscita, che si occupa della depenalizzazione dell'eutanasia[11].
È stato Presidente della Fondazione Lisli e Lelio Basso e dal 2008 dirige il Festival del diritto di Piacenza.
In campo editoriale ha diretto 'Il diritto dell'agricoltura' e dirige attualmente le riviste 'Politica del diritto' e 'Rivista critica del diritto privato'. Ha collaborato a diversi giornali e riviste, tra i quali Il Mondo, Nord e Sud, Il Giorno, Panorama, Il Manifesto, L'Unità. Collabora dalla fondazione con il quotidiano La Repubblica.
Premi [modifica]
Premio Palmi per il giornalismo, conferito dal comune di Palmi nel 2005
International Privacy Champion Award, conferito dall'Electronic Privacy Information Center nel 2009
Onorificenze [modifica]
Cittadinanza onoraria della città di Rossano
— 5 ottobre 2008
Opere [modifica]
Ha scritto e curato numerosi saggi, tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese.
Il problema della responsabilità civile, Milano, Giuffrè, 1961; 1964.
Le fonti di integrazione del contratto, Milano, Giuffrè, 1964; 1965; 1969.
Il diritto privato nella società moderna, a cura di, Bologna, il Mulino, 1971; 1977.
Elaboratori elettronici e controllo sociale, Bologna, il Mulino, 1973.
Il controllo sociale delle attività private, a cura di, Bologna, il Mulino, 1977.
Alla ricerca delle libertà, Bologna, il Mulino, 1978.
Il terribile diritto. Studi sulla proprietà privata, Bologna, il Mulino, 1981; 1990. ISBN 88-15-02858-7.
Repertorio di fine secolo, Roma-Bari, Laterza, 1992. ISBN 88-420-3913-6; 1999. ISBN 88-420-5859-9.
Questioni di bioetica, a cura di, Roma-Bari, Laterza, 1993. ISBN 88-420-4304-4.
Quale stato, Siena, Sisifo, 1994.
Tecnologie e diritti, Bologna, il Mulino, 1995. ISBN 88-15-04855-3.
Libertà e diritti in Italia. Dall'Unità ai giorni nostri, Roma, Donzelli, 1997. ISBN 88-7989-371-8.
Tecnopolitica. La democrazia e le nuove tecnologie dell'informazione, Roma-Bari, Laterza, 1997. ISBN 88-420-5287-6; 2004. ISBN 88-420-7271-0.
Intervista su privacy e libertà, Roma-Bari, Laterza, 2005. ISBN 88-420-7641-4.
La vita e le regole. Tra diritto e non diritto, Milano, Feltrinelli, 2006. ISBN 88-07-10392-3; 2009. ISBN 978-88-07-72146-5.
Ideologie e tecniche della riforma del diritto civile, Napoli, Editoriale scientifica, 2007. ISBN 978-88-95152-31-8.
Dal soggetto alla persona, Napoli, Editoriale scientifica, 2007. ISBN 978-88-95152-54-7.
Perché laico, Roma-Bari, Laterza, 2009. ISBN 978-88-420-8678-9; 2010. ISBN 978-88-420-9333-6.
Che cos'è il corpo?, con CD, Roma, Sossella, 2010. ISBN 978-88-89829-63-9.
Il nuovo habeas corpus: la persona costituzionalizzata e la sua autodeterminazione, in Trattato di biodiritto, I, Ambito e fonti del biodiritto, Milano, Giuffrè, 2010. ISBN 88-14-15909-2.
Il corpo "giuridificato", in Trattato di biodiritto, Il governo del corpo, Milano, Giuffrè, 2011. ISBN 88-14-15902-5.
Diritti e libertà nella storia d'Italia. Conquiste e conflitti 1861-2011, Roma, Donzelli, 2011. ISBN 978-88-6036-584-2.
Elogio del moralismo, Roma-Bari, Laterza, 2011. ISBN 978-88-420-9889-8.
Il diritto di avere diritti, Roma-Bari, Laterza, 2012. ISBN 978-88-420-9608-5.
Note [modifica]
^
http://www.gazzettadelsud.it/news/43061 ... eshe-.html^ Adesso dobbiamo riscrivere lo Statuto. la Repubblica, 17 febbraio 1991, p. 13. URL consultato in data 20 aprile 2013.
^
http://www.beppegrillo.it/2013/04/prima_gabanelli.html^
http://www.repubblica.it/speciali/polit ... ref=HREA-1^
http://rodotapresidente.tumblr.com/post ... -puoi-fare^
http://www.ciwati.it/wp-content/uploads ... 092104.jpg^
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... ra/2204922^
http://www.ciwati.it/2013/04/17/macchiare-il-giaguaro/^ (IT) Sarebbe stato meglio Rodotà - Wired.it
^ «Contrario a qualsiasi marcia» - Italia - lUnità - notizie online lavoro, recensioni, cinema, musica">(IT) Rodotà si dissocia da Grillo
«Contrario a qualsiasi marcia» - Italia - l'Unità - notizie online lavoro, recensioni, cinema, musica
^ Soci onorari. Libera Uscita. URL consultato in data 18/5/2008.
Altri progetti [modifica]
Commons contiene immagini o altri file su Stefano Rodotà
Wikiquote contiene citazioni di o su Stefano Rodotà
Articolo su Wikinotizie: Stefano Rodotà al Festival dell'Economia di Trento 31 maggio 2007
Collegamenti esterni [modifica]
Dati personali e incarichi nella VIII Legislatura. Camera dei Deputati. URL consultato in data 19/04/2013.
Dati personali e incarichi nella IX Legislatura. Camera dei Deputati. URL consultato in data 19/04/2013.
Dati personali e incarichi nella X Legislatura. Camera dei Deputati. URL consultato in data 19/04/2013.
Stefano Rodotà. Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche. URL consultato in data 19/04/2013.
Stefano Rodotà. Giangiacomo Feltrinelli Editore. URL consultato in data 19/04/2013.
Stefano Rodotà e l'oligarchia politica italiana. massacritica. URL consultato in data 19/04/2013.