Berlusconi falling downCosì la stampa britannica racconta il crollo elettorale del Pdl.Sconfitta. Batosta. Disfatta. All'indomani dei ballottaggi amministrativi di domenica 29 e lunedì 30 maggio, la stampa britannica ha dato ampio risalto all'esito del voto italiano sottolineando impietosamente il crollo di Silvio Berlusconi e del Pdl. Quasi tutte le edizioni on line dei quotidiani britannici ritraggono un presidente del Consiglio dal sorriso tirato nell'atto di infilare la propria scheda nell'urna elettorale. Immagini talvolta di repertorio alle quali, stavolta, non fanno seguito annunci di vittoria (o di brogli) da parte del premier. Le analisi dei commentatori d'Oltremanica si sono concentrate soprattutto sulle colpe degli sconfitti, dedicando poche righe ai meriti e ai nomi dei vincitori. Quasi assenti anche le menzioni alla tornata che aveva preceduto, fra gli altri, i ballottaggi milanesi, napoletani e cagliaritani consegnando al centrosinistra importanti affermazioni al primo turno in due delle prime dieci città del Paese, Torino e Bologna.
MILANO PROTAGONISTA. L'obiettivo dei quotidiani del Regno Unito si è posato su Milano, città divenuta simbolo, roccaforte e palcoscenico prediletto di Berlusconi e del centrodestra, dove più che Letizia Moratti è uscito sconfitto il Popolo della Libertà e il suo modo di fare politica. Poco spazio, invece, è stato dedicato al ballottaggio napoletano che ha visto il trionfo di Luigi De Magistris. Una scelta, forse, dovuta al fatto che la città partenopea era già amministrata in precedenza da una giunta di centrosinistra, ma che dimentica il grande peso specifico e mediatico che il premier ha attribuito a Napoli negli ultimi anni.
Una sconfitta personale per Berlusconi 
Di «una batosta politica per Silvio Berlusconi» e «sonora sconfitta per il Pdl» ha scritto il Financial Times. Al contrario di alcuni suoi colleghi britannici, Guy Dinmore, corrispondente del quotidiano da Roma, non si è dimenticato di tracciare un quadro più ampio dei ballottaggi del 29 e 30 maggio sottolineando alcuni dati significativi e altamente simbolici. «A Napoli il candidato berlusconiano, un imprenditore», scrive Dinmore, «è stato annichilito da un magistrato anti-corruzione dell'opposizione e l'affermazione del centrosinistra è stata così convincente da strappare al premier Trieste, Cagliari e la cittadina di Arcore, dove risiede».
PDL UMILIATO. «Una sconfitta umiliante e politicamente minacciosa» l'ha definita John Hooper sul Guardian, un altro dei pochi cronisti del Regno Unito ad evidenziare anche «le cattive notizie per il premier provenienti da Napoli, dove Luigi De Magistris, il candidato di un partito fieramente anti-berlusconiano come l'Italia dei Valori, ha conquistato il 65% delle preferenze».
Il Daily Telegraph, invece, ha scelto di concentrare la propria analisi sul voto di Milano scrivendo di «un risultato che solleva interrogativi tanto sulla vitalità della coalizione di centrodestra ad appena due anni dalle elezioni del 2013 quanto sulla popolarità personale di Berlusconi, erosa dai casi di corruzione a suo carico e dallo stato dell'economia».
IL PREMIER COME POWELL. Di diverso genere l'analisi del Daily Mail, che ha avuto il merito di dedicare un breve paragrafo alla tornata elettorale del 15 maggio «nella quale il centrosinistra ha vinto a Torino e Bologna» destinando tuttavia poche righe ai risultati dei ballottaggi per focalizzarsi sulle reazioni post-voto. Secondo il professor James Walston dell'Università Americana di Roma, intervistato dal tabloid londinese: «Negli ultimi giorni di campagna elettorale Berlusconi sembrava Enoch Powell (defunto e controverso politico conservatore autore di un celebre discorso anti-immigrazione nel '68, nda), accusando gli immigrati e i musulmani di ogni nefandezza. Ma questa scelta è stata molto pericolosa visto che non stiamo parlando del leader di un piccolo partito di minoranza come il British national party, ma del governo in persona».
Nel complesso, tuttavia, la stampa britannica si è mostrata quasi indulgente circa i recenti eccessi berlusconiani. Nessun riferimento diretto, ad esempio, è stato fatto dai quotidiani d'Oltremanica del 31 maggio allo scivolone internazionale compiuto dal presidente del Consiglio all'ultimo G8, quando il premier aveva aveva bisbigliato a un attonito Barack Obama di «una dittatura dei giudici comunisti in Italia».
http://www.lettera43.it/attualita/17509 ... g-down.htm