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MessaggioInviato: 25/04/2013, 22:32 
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mik.300 ha scritto:

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Massimo Falciani ha scritto:

mik, per favore, prima di scrivere prendi un bel respirone e pensa a quello che stai per scrivere...

questo è quello che è successo, è documentato.



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ragazzi..
ma voi state fuori..



Stai forse dicendo che le cose siano andate diversamente?
Rispondi con un sì o con un no Mik.... senza portare il discorso altrove.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 26/04/2013, 10:52 
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Thethirdeye ha scritto:

Cita:
mik.300 ha scritto:

Cita:
Massimo Falciani ha scritto:

mik, per favore, prima di scrivere prendi un bel respirone e pensa a quello che stai per scrivere...

questo è quello che è successo, è documentato.



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ragazzi..
ma voi state fuori..



Stai forse dicendo che le cose siano andate diversamente?
Rispondi con un sì o con un no Mik.... senza portare il discorso altrove.




si sono andate diversamente..
i miei occhi vedono,
le mie orecchie sentono..

ripeto quello che ho scritto sopra..

ragazzi..
ma voi state fuori..

anche berlusca abolisce i finanziamenti..
VOTATELO..
è così che funziona?
no ?

tutto gira attorno a quello..

sul fatto delle commissioni
giratemi qualche link,
xchè è la prima volta che sento..


rodotà..
questa l'ho sentita..
all'ultimo secondo..
civati:"l'avessero detto prima.."
ecc.

comunque grillo ha raggiunto lo scopo..
inciucio voleva
e inciucio (forse) si fa..
"mai col pd!"
ecc.
IO RICORDO..

come quelle sette..
si crede a prescindere..

un pò di senso critico
farebbe bene..
si evita di schiantarsi..

ma poi il ragionamento...!!

fate questo,
fate quello,
poi vediamo, forse, valiuteremo,
si potrebbe ,
ecc. ecc. ecc.
ma mangiafuoco chi pensa
di KOGLIONARE??

voi fate questo,
noi facciamo quello..
così si fanno gl iaccordi..

ma tutto sommato ai grillini
va bene così..
prendono un botto di soldi,
nessuna responsabilità,
possono urlare tranquillamente
senza critiche..
quanto prendono al mese ?
5000 ??
non se ne PARLA PIù..
STRANO.........................................................
vuoi vedere che intascano tutto..???


e voi a difendere sempre e comunque..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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Astronave
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MessaggioInviato: 26/04/2013, 11:48 
incredibile vedere come la gente in questa conversazione proietta i propri difetti sugli altri , quel "e voi a difendere sempre e comunque.." è proprio quello che fate i difensori dei vecchi partiti o contro m5s. Solo che voi difendete l'indifendibile come puoi scandalizzarti (o non so che volevi dire) con i soldi dei m5s quando tutti gli altri prendono molto di più , e non solo lo prendono ma lo hanno preso per tanti anni ? prendono un botto di soldi i grillini ? i grillini sono io e prendo quando va bene 1100 euro al mese ..... invece se dovessi fare lo stesso ragionametno tuo dovrei pensare che a destra tutti prendono i soldi di silvio che sono un milione di euro al giorno


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MessaggioInviato: 26/04/2013, 12:22 
Con questi non ci mescoleremo mai

"MESCOLARSI ! questo termine sembra la cifra espressa da Enrico Letta (Capitan Findus, lo stoccafisso del pdmenoelle, ndr), è un mantra, anche lo scorso streaming c'era questa insistenza. E' un termine da cucina per quanto raffinata, o per cocktails dal risultato non necessariamente gradevole al gusto. I programmi economici e di riforma del finanziamento ai partiti non possono essere "mescolati" sono infatti alternativi, nettamente alternativi, anche alla luce del fatto che le risorse destinate allo sviluppo sono esigue. E' alternativo anche l'approccio alle riforme della costituzione. Una va verso uno strisciante presidenzialismo l'altra verso la liberazione del parlamento dal giogo che in questi vent'anni è stato imposto da giri e raggiri ai danni della sovranità popolare che il Parlamento esprime. Contribuire non è mescolarsi è l'esatto contrario. Anche perchè la confusione non è un contributo alla limpidezza delle proprie azioni, è solo una nebbia che offusca responsabilità e meriti. Letta lasci stare le metafore gastronomiche buone per pasticci e per nascondere nelle "vivande" veleni e tossici con i quali questa casta ha ucciso la democrazia in questo paese." Kasap Aia
Fonte:http://www.beppegrillo.it/2013/04/con_questi_non.html


La mescolanza

Il governo che sta nascendo è un'ammucchiata degna del miglior bunga bunga. Tutti passivi tranne uno che di bunga bunga se ne intende. Una mescolanza che sconfina nell'incesto, lettiana, che ha in sé il profumo di famiglia, da Mulino Bianco dell'Inciucio. Zio e Nipote Letta si sono alternati come sottosegretari alla presidenza del Consiglio negli ultimi vent'anni. Cambiava il presidente, ma la famiglia Letta era sempre presente. A garanzia di chi? E' una coincidenza singolare questa successione monarchica. Una famiglia di predestinati.
L'esultanza dei giornali e delle televisioni per l'ammucchiata di regime è propria dei servi che hanno conservato il posto di lavoro. I partiti hanno evitato una Caporetto e si sono rinchiusi in un bunker, tutti assieme appassionatamente, ormai è amore. Coloro che si insultavano in campagna elettorale "Comunisti!", "Mai con Berlusconi!" si sono infilati insieme sotto le coperte pur di non dover rendere conto alla Nazione del loro fallimento. Il governo minestrone avrà i peggiori odori e sapori della Seconda Repubblica e qualche resto avariato della Prima, come Amato, il tesoriere di Craxi. Pietanze che solo le televisioni riescono a far digerire. Televisioni strafallite dal punto di vista economico.
Nel 2012 perdite per 235 milioni di euro per Mediaset e di circa 200 milioni per la RAI, La 7 ha accumulato quasi mezzo miliardo di perdite in cinque anni. Chi paga questo profondo rosso? Mediaset si è retta grazie a una concessione governativa dell'uno per cento dei ricavi concessa da D'Alema, il miglior uomo del pdl, quando era presidente del Consiglio. La RAI grazie alla nostre tasse che ripianano i debiti di un'armata colossale di 13.000 dipendenti, ventriloqui dei politici. La 7 per merito delle bollette telefoniche, i suoi debiti sono stati sempre ripianati da Telecom. Tasse, concessioni incredibili e cresta sulle bollette, di questo hanno vissuto e vivono i megafoni del Potere che ogni giorno attaccano il MoVimento 5 Stelle come causa di tutti i mali. Opinionisti che vivono di carità pubblica mentre chiude un'azienda al minuto.
Cosa verrà dopo il bunker? Berlusconi presidente della Repubblica incoronato dai comunisti Napolitano e capitan findus Letta, lo stoccafisso scongelato? Berlusconi ha detto "Poco importa chi guiderà questo governo, importante che ci siano un governo e un Parlamento per approvare provvedimenti urgenti". I suoi!

Fonte:http://www.beppegrillo.it/2013/04/la_mescolanza.html


[:264]


Ultima modifica di Angel_ il 26/04/2013, 12:42, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 26/04/2013, 12:55 
Cita:
manucaos ha scritto:

incredibile vedere come la gente in questa conversazione proietta i propri difetti sugli altri , quel "e voi a difendere sempre e comunque.." è proprio quello che fate i difensori dei vecchi partiti o contro m5s. Solo che voi difendete l'indifendibile come puoi scandalizzarti (o non so che volevi dire) con i soldi dei m5s quando tutti gli altri prendono molto di più , e non solo lo prendono ma lo hanno preso per tanti anni ? prendono un botto di soldi i grillini ? i grillini sono io e prendo quando va bene 1100 euro al mese ..... invece se dovessi fare lo stesso ragionametno tuo dovrei pensare che a destra tutti prendono i soldi di silvio che sono un milione di euro al giorno


boh............................



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MessaggioInviato: 26/04/2013, 13:03 
Cita:
Angel_ ha scritto:

Con questi non ci mescoleremo mai

"MESCOLARSI ! questo termine sembra la cifra espressa da Enrico Letta (Capitan Findus, lo stoccafisso del pdmenoelle, ndr), è un mantra, anche lo scorso streaming c'era questa insistenza. E' un termine da cucina per quanto raffinata, o per cocktails dal risultato non necessariamente gradevole al gusto. I programmi economici e di riforma del finanziamento ai partiti non possono essere "mescolati" sono infatti alternativi, nettamente alternativi, anche alla luce del fatto che le risorse destinate allo sviluppo sono esigue. E' alternativo anche l'approccio alle riforme della costituzione. Una va verso uno strisciante presidenzialismo l'altra verso la liberazione del parlamento dal giogo che in questi vent'anni è stato imposto da giri e raggiri ai danni della sovranità popolare che il Parlamento esprime. Contribuire non è mescolarsi è l'esatto contrario. Anche perchè la confusione non è un contributo alla limpidezza delle proprie azioni, è solo una nebbia che offusca responsabilità e meriti. Letta lasci stare le metafore gastronomiche buone per pasticci e per nascondere nelle "vivande" veleni e tossici con i quali questa casta ha ucciso la democrazia in questo paese." Kasap Aia
Fonte:http://www.beppegrillo.it/2013/04/con_questi_non.html



[:264]



io a questo mangiafucoco..
mi fa venire le verigini..

strisciante presidenzialismo ??

ma se lo ha sdoganato lui !!

con poche migliaia di voti
PRETENDEVA che il parlamento
votasse rodotà..

gli italiani scelgono,
gl iitaliani vogliono..
ecc. ecc.

adesso accusa il pdl
di voler uno strisciante presidenzialismo..

ROBA DA PAZZI..

non bastava il CLOWN n1..

ma capisce come funziona almeno
il governo ?
capisce che ci vuole la maggioranza??
lui non si è voluto mescolare
ergo oggi ci becchiamo
pd pdl al governo..
ha voluto strenuamente l'inciucio
ed è stato accontentato..
causa effetto..
direbbe il merovingio..

lapalissiano, cristallino..

(io sono per nuove elezioni..
sia messo al verbale..
sempre meglio di questo schifo.)

io non capisco
come una persona normodotata,
sana di mente..
non disturbata psichicamente
possa dare credito
a cotale mentecatto..

DAVVERO....


Ultima modifica di mik.300 il 26/04/2013, 13:08, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 26/04/2013, 13:08 
La volpe e l’uva: autoinganni e dissonanza cognitiva
http://www.medicitalia.it/giuseppesanto ... -cognitiva


Il concetto di autoinganno è fra i più usati in terapia breve strategica. Esso non è nuovo ed è vicino ad altri ben noti e studiati in psicologia come l’aspettativa, la razionalizzazione, la profezia autoavverantesi, l’effetto Rosenthal e la dissonanza cognitiva.

Gli antichi pensatori si erano resi conto che le persone si comportano e fanno dichiarazioni in base a un effetto che potrebbe essere definito: “L’abbiamo fatto apposta”. Per soddisfare l’umano bisogno di sentirsi in un certo modo, ci si convince che una data realtà interna o esterna sia diversa da com’è. Potrebbe essere meglio, ma siccome è peggio ci accontentiamo. Ci si fa bastare ciò che sentiamo di avere a disposizione.

Narra la fiaba di Esopo che una volpe voleva mangiarsi dell’uva che aveva visto alta su dei filari, ma non riuscendo a raggiungerla saltando, se ne andò brontolando fra sé e sé: “Tanto era acerba!”

La volpe mette in atto un autoinganno per ridurre la sensazione di scorno e delusione. Il senso apparente della conclusione dell’astuta volpe sembra: “Tanto era acerba, anche se l’avessi raggiunta non ne avrei tratto un piacere così grande. Perciò non vale la pena prendersela”.

Il ragionamento che però accade realmente, più o meno consapevole, è questo: “Quell’uva sembrava ben matura e succosa, ma siccome non sono riuscita a raggiungerla, per non sentirmi un’incapace mi convinco che fosse acerba”.

Un autoinganno consiste nel prendere dei dati di fatto, nel modificarli o distorcerli anche a costo di mistificarli, allo scopo di ricavarne maggiori sensazioni di autostima, serenità o soddisfazione.

È un processo che ognuno di noi compie di continuo senza rendersene conto. A nessuno piace sentirsi incapace, stupido, inadeguato, impotente o immorale. Perciò, costretti a confrontarsi con gli scogli aguzzi della realtà, gli esseri umani s’inventano convinzioni o atti di segno opposto per ridurre l’impatto e l’intensità delle sensazioni sgradevoli.

Ma si può far di meglio: si può elevare la mancanza a virtù.

Esempio tipico degli anni 70: il proletario che poteva al massimo permettersi una Fiat 127, modesta utilitaria, riempendola però di tutto il kitsch e gli orpelli immaginabili: antennona lunga ripiegata su stessa, impianto stereo da 1.000 W, tappetini di leopardo, sedili in pelle, doppia marmitta con tappo rosso a croce, sterzo e pedali da competizione, cofano in posizione leggermente aperta (per meglio raffreddare il “potente” motore), pneumatici ribassati. L’epitome del vorrei ma non posso.

Altro esempio è il forzato dello sport non professionista, che si costringe a esercizi fisici massacranti - pagando magari bei soldi in quote associative - pur di ricavarne un qualche senso di adeguatezza. Dovendo fare i conti con quel fondamentale vuoto di autostima che madre natura, impietosa, gli ha scavato dentro, solo così riesce a dar senso alla propria vita. Vittima del proprio autoinganno, riesce addirittura a capitalizzarvi: ostenta ghigni di superiorità verso chi, molto più tranquillamente, non aveva lo stesso vuoto da riempire. Un simpatico autoinganno costruito su un autoinganno: “Voi non riuscite a correre un mese di seguito senza mangiare, ma io sì! Voi siete delle pappemolli, io invece sono in gamba!”

Si tratta evidentemente di casi estremi, nulla a che vedere con chi pratica sport da professionista o dilettante o con chi aspira semplicemente a mantenersi in buona forma fisica.

Altro esempio ancora è quello che pretende e cerca sempre il meglio, in tutto. Tutto si trasforma in occasione di confronto e solo chi sta in cima ai ranghi è degno di essere preso in considerazione. Il resto non conta. I primi arrivati, i più ricchi, i più capaci, i più bravi, chi ha il sito più visitato, chi ha il Page Rank più elevato. Ovviamente il nostro non mancherà di far notare di sfuggita come lui sia piuttosto ben collocato in una o più di queste classifiche.


Fumo e dissonanza cognitiva

Comuni autoinganni sono anche le giustificazioni addotte per l’abitudine al fumo. Interrogato sul perché fumi, non esiste praticamente individuo che, a fronte dell’enorme mole di ricerca ormai accumulata sui danni perniciosi prodotti dal vizio, non replichi prima onestamente, ammettendo di sapere a cosa potrebbe andare incontro, ma solo per ribattere subito dopo con una o più frasi tipiche:

1) “Cos’è che non fa male a questo mondo? Il fritto, non fa male? E il mercurio nei pesci? E gli anticrittogamici? E ad andare in macchina, non si rischia grosso?”

2) “Eh, lo so, ma di qualcosa bisogna pur morire! Tanto vale godersela, nel frattempo.”

3) “Tanto, smetto quando voglio.”

Si tratta evidentemente di autoinganni, di razionalizzazioni per ridurre l’ansia del sapere di essere preda di un vizio pericoloso. Le traduzioni sono rispettivamente:

1) Cecità selettiva (scotoma percettivo): decido di non vedere l’ovvio, ma sono attentissimo a tutto il resto.

2) Non riesco a ricavare molto piacere dalla vita; uno dei piaceri più grossi che ho è il fumo.

3) Purtroppo, non sono capace di smettere.

La psicologia sociale ha studiato a lungo quest’abitudine, ad esempio nell’ambito del fenomeno noto come dissonanza cognitiva. Il concetto si deve a Festinger e in modo semplice può essere riassunto così: quando un individuo mette in atto idee o comportamenti fra loro coerenti, si produce una situazione di assonanza cognitiva; quando invece le idee o i comportamenti attivati sono incoerenti, si produrrà dissonanza cognitiva; la dissonanza a sua volta provoca disagio, che la persona tenterà di ridurre modificando o l’idea o il comportamento, al fine di ripristinare l’assonanza.

L’indagine sperimentale della dissonanza cognitiva iniziò con la pubblicazione da parte di Festinger di Venti dollari per una menzogna, uno studio basato sul cosiddetto accordo forzato (forced compliance). Lo studio generò un mare di ricerche successive, tanto da rendere l’argomento uno dei più studiati (se non il più studiato) in psicologia di tutti i tempi.

Lo schema sperimentale era il seguente. A un gruppo di soggetti venivano offerti 20 dollari per dire una piccola bugia, ossia riferire ad altri soggetti ignari che un certo compito che si apprestavano a fare sarebbe stato interessante, quando invece era noiosissimo. A un altro gruppo di soggetti veniva assegnato lo stesso compito menzognero, ma la ricompensa era di un dollaro soltanto. Secondo la teoria comportamentista del rinforzo, all’epoca il paradigma dominante, avrebbe dovuto essere più convincente - e convinto - nel mentire chi riceveva 20 dollari. Invece il risultato fu l’opposto: chi ricevette un solo dollaro non solo risultò più convincente nel mentire, ma anche più convinto nel giustificarsi per aver dovuto dire una menzogna.

L’interpretazione del fenomeno di Festinger e collaboratori fu che la sgradevole sensazione del sentirsi disonesti, per aver dovuto mentire, poteva essere ridotta meglio da una ricompensa piccola anziché da una grande. Infatti, se la ricompensa era piccola significava tutto sommato che la menzogna non era così grave. Se invece ricevevo ben 20 dollari per mentire, cifra che 50 anni fa era ben più consistente di oggi, voleva dire che “la stavo raccontando grossa”. E alla maggior parte delle persone non piace dare o avere di sé l’immagine del contaballe.

Con esperimenti altrettanto ingegnosi è stata studiata l’abitudine al fumo. Le conclusioni sono che autoconvincersi o convincere qualcuno a smettere di fumare può essere un’impresa ardua, essendo implicati oltre a convinzioni e motivazioni personali anche valori, risvolti sociali ecc.

Leggendo autori controversi come Allen Carr (Smettere di fumare è facile se sai come farlo) sembra che un mezzo potenzialmente efficace consisterebbe nel togliere al fumatore la possibilità di crearsi alibi, ovvero impedire la creazione di autoinganni protettivi, inchiodando la persona a un’idea tanto semplice quanto spietata: se fumi, sei uno stupido. Senza però dirlo in modo diretto. A sentir l’autore, il suo metodo funzionerebbe - quando funziona - perché riuscirebbe a far capire alla persona che il fumo è una dipendenza, non un piacere. Ma leggendo il libro è difficile non sentirsi davvero stupidi, mettendosi nei panni del povero fumatore. Chi afferma di aver smesso di fumare leggendo il libro, quindi, si è probabilmente trovato a sperimentare una dissonanza per eliminare la quale il modo più semplice consisteva nello smettere di fumare, ossia cambiare il comportamento dissonante. “Se fumo, vuol dire che sono stupido. E siccome non voglio avere di me stesso quest’idea, preferisco smettere di fumare”.

Ma non c’è limite alle forme svariate sotto le quali l’autoinganno può manifestarsi. A volte il bisogno di salvaguardare un’autostima debole e traballante è così forte e pressante, da trasformare gli ex-fumatori in una specie di nazisti anti-fumo. Esistono individui che dopo aver smesso di fumare sono diventati persecutori implacabili di tutti i sordidi peccatori che ancora indulgono nel vizio. Non perdono occasione per lanciare strali, per mettere gli infedeli di fronte alla Verità che loro sono stati in grado di abbracciare: se li vanno a cercare nei luoghi frequentati da fumatori - assorbendo loro stessi fumo passivo - pur di diffondere il nuovo Credo. Tanto, nel loro intimo sanno già che sarà difficile convincerli. La debole autostima resta così al sicuro.

Traduzione: “Mi stimo così poco, che l’unico modo che ho trovato per innalzarmi è sminuire chi ancora fuma”.

Procedendo ancora, ci sono coloro che predicano bene e razzolano male, ossia che ancora fumano, ma che vorrebbero insegnare a tutti come difendersi dal cancro. Si tratta di persone che in genere hanno studi formali o da autodidatti alle spalle e sanno tutto sulle cause e sul rischio tumori. Peccato, però, che fumino...

Anche qui è in azione una forma di cecità selettiva: vedo tante pagliuzze, ma non la trave. “Mangiate questo, non mangiate quello, utilizzate quest’integratore, che previene il cancro. Come, tu non previeni il cancro? E allora che razza di essere umano saresti?”

Traduzione: “Non riesco a smettere di fumare. Però so che il fumo provoca il cancro. Perciò mi sforzo di prevenirlo in tutti i modi possibili. Ma non smettendo di fumare, perché non ci riesco”.

Tutti i casi esemplificati finora sono autoinganni funzionali di tipo compensativo, ossia hanno la funzione di ristabilire un minimo di equilibrio e serenità. Si parte da una situazione di svantaggio e si ricorre all’autoinganno per “raccontarsela”, ovvero per illudersi più o meno benevolmente che il problema non esista o stia da un’altra parte.


Autoinganni e psicologi
Ce n’è anche per gli psicologi.

Alcune persone con problemi psicologici decidono d’iscriversi alle facoltà di psicologia animati dalla seguente convinzione: “Studiando a sufficienza, alla fine riuscirò a guarire anche me”. Si tratta della stessa convinzione ritenuta anche da gran parte degli utenti che scrivono agli psicologi di questo sito: “Dottore, mi dica cosa devo sapere o capire per guarire dalla mia ansia”.

La differenza è che l’utente è meno raffinato, perciò non si accorge d’incorrere in un paradosso: “Mi rivolgo a voi, psicologi, perché mi diciate come poter fare a meno degli psicologi”.

L’aspirante psicologo turbato, invece, ci si mette d’impegno. Fa le cose per benino. Studia lunghi anni per addivenire alla conclusione che ha sempre gli stessi problemi, solo è diventato dottore. La tentata soluzione dello studiare psicologia si è trasformata nel riconoscimento ufficiale di poter aiutare gli altri, sulla premessa fallace e non dimostrata che: “Se sono in grado di aiutare gli altri, allora dovrò saper aiutare anche me stesso”. Ed è proprio qui che casca l’asino, anzi l’autoinganno: saper aiutare gli altri non è automaticamente garanzia di saper aiutare se stessi. All’università il concetto viene ribattuto quasi ogni giorno, ma all’inizio lo studente lo nega: “Con me sarà differente”. Ma quando ormai, anno dopo anno, corso dopo corso, lo avrà capito davvero, sarà troppo tardi: gli mancheranno pochi esami per laurearsi e smettere ora sarebbe una sciocchezza.

Non c’è limite all’intensità cui si può giungere con le ipersoluzioni, insegna Watzlawick. Si può sempre far di meglio (e di peggio): “Ma certo! Se l’università non è stata in grado d’insegnarmi ad autocurarmi, basterà che m’iscriva a una scuola di specializzazione post-laurea in psicoterapia!”

Perciò l’aspirante terapeuta si sottoporrà al suo bravo pellegrinaggio, frequentando gli open day organizzati dalle varie scuole per poi scegliersi quella di suo gradimento. Disposto a pagarsi altri 4 o 5 anni di formazione in un istituto privato, dopo i 5-6 dell’università più l’anno di tirocinio obbligatorio, il nostro eroe è deciso ad andare fino in fondo.

Ma durante la scuola di specializzazione la frustrazione aumenta. Un po’ per le sollecitazioni e le punzecchiature che gli arrivano dai didatti dalla scuola - per scopi formativi - un po’ per l’autoguarigione che non arriva, il futuro aspirante psicoterapeuta turbato è sempre più smarrito.

E non sempre una psicoterapia gli potrà esser d’aiuto. Specie se imposta dalla sua scuola di specializzazione. Già stressato di suo, il poveretto deve pagarsi pure la terapia obbligatoria oltre alla retta, il materiale didattico, le trasferte. Esasperato, potrà con facilità giungere a un autoinganno di questo tipo: “Meno male che almeno sto andando in terapia, altrimenti scoppierei!”.

A cui si potrebbe rispondere, a buon titolo: “No, meno male che sei così bravo a raccontartela così bene!”


Amore e autoinganni
È però in campo amoroso che l’autoinganno si mostra in tutto il suo affascinante potere. Infatti, per dirla con Proust: “L’amore è il più sublime degli autoinganni”.

Tutti abbiamo conosciuto persone che decidono di rimanere in una relazione ormai logora (“In fondo, l’amo ancora”) quando non ci sarebbe bisogno di essere psicologi per capire che la reale motivazione è la paura di affrontare un periodo di solitudine post-separazione, con le incertezze che ne conseguono. E mettiamoci pure il timore dei costi economici, dato che non tutti oggi possono permettersi il lusso di una separazione.

Ancora: tutti abbiamo saputo della donna a cui, guarda caso, la vita ha riservato solo partner violenti o abusanti.

E tutti abbiamo sentito gongolare nostra moglie, di fronte a un superbo esemplare di specie femminile che esibisce se stessa in televisione: “Uh, guarda! Ha una smagliatura di 0.1mm sul lato interno della coscia! Come sarebbe a dire: ‘Dove’? Lì, non lo vedi?!”

Tutti abbiamo visto persone attraenti e intelligenti stare con altre non così belle e non così intelligenti. Anche qui la parola d’ordine è: accontentarsi, farsi bastare ciò che passa il convento, sulla premessa che: “Valgo poco, quindi non potrei aspirare a niente di più”.

Infatti, come ammoniva Nietzsche: una cosa bella non ci piace, se non ne siamo all’altezza.

Ma può anche darsi il caso opposto (per fortuna): aspettandosi che una cosa buona accada, si riescono a creare le condizioni per far sì che accada davvero. Una profezia autoavverantesi resa possibile dalla forza dell’aspettativa. Ad esempio, rovesciando l’esempio sopra, la persona poco attraente o poco intelligente che sta con una molto attraente o molto intelligente.


Fede e dissonanza cognitiva
Anche la fede può esser letta in termini di autoinganno.

Festinger riuscì a infiltrarsi con dei colleghi in una setta religiosa basata sugli UFO. Dagli alieni del pianeta Clarion, gli umani veninvano avvertiti dell’imminente pericolo di un’alluvione, che avrebbe spazzato via la vita dal pianeta prima dell’alba del 21 dicembre 1954.

Il culto riesce a convincere i fedeli della necessità di riunirsi prima della mezzanotte di tale giorno, in un luogo dove un alieno sarebbe arrivato per scortarli fino all’astronave madre e trarli in salvo. Come suggerito, i fedeli rimuovono ogni oggetto metallico dal proprio corpo: occhiali, cerniere, chiusure di reggiseno ecc.

Alle 00:05 il gruppo si trova sul luogo prestabilito, ma l’alieno non è ancora arrivato. Qualcuno fa notare che altri orologi segnano le 23:55. Il gruppo concorda perciò che non è ancora mezzanotte (già un autoinganno collettivo, di per sé).

Alle 00:10 un altro orologio batte la mezzanotte. Ancora niente alieni. Il gruppo siede in silenzio, atterrito: al cataclisma mancano non più di poche ore.

Alle 04:00 la leader del gruppo, che aveva ricevuto i messaggi alieni attraverso la scrittura automatica, scoppia a piangere. Si tentano spiegazioni del perché gli alieni non si siano fatti vedere.

Ore 04:45, un altro messaggio in scrittura automatica è inviato alla signora: afferma che il Dio del Culto ha deciso di risparmiare gli umani dall’estinzione, il cataclisma non avrà luogo. “Il vostro piccolo gruppo, riunendosi in così religiosa osservanza, ha diffuso talmente tanta luce da convincere il Dio a salvare l’intera umanità”. È un tripudio.

Il mattino successivo la leader e i suoi fedeli rilasciano entusiastiche interviste ai giornali: la loro fede è diventata più forte che mai, malgrado la disconferma.

La storia è descritta nel libro When Prophecy Fails (Quando la profezia non si avvera) di L. Festinger, H. Riecken e S. Schachter.


Conclusioni
L’autoinganno sembra esprimere la capacità degli esseri umani di far avverare la cosiddetta Preghiera della serenità: “Signore, fa’ che possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, e l'intelligenza di saper distinguere fra le due”.

Possiamo affermare, pertanto, che la qualità della vita non dipende dalla presenza o assenza di autoinganni, ma dalla funzionalità degli autoinganni che ognuno di noi è in grado di scegliersi. Perché tanto saranno sempre con noi.



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
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Blissenobiarella ha scritto:

La volpe e l’uva: autoinganni e dissonanza cognitiva
http://www.medicitalia.it/giuseppesanto ... -cognitiva


Il concetto di autoinganno è fra i più usati in terapia breve strategica. Esso non è nuovo ed è vicino ad altri ben noti e studiati in psicologia come l’aspettativa, la razionalizzazione, la profezia autoavverantesi, l’effetto Rosenthal e la dissonanza cognitiva.

Festinger, H. Riecken e S. Schachter.


Conclusioni
L’autoinganno sembra esprimere la capacità degli esseri umani di far avverare la cosiddetta Preghiera della serenità: “Signore, fa’ che possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, e l'intelligenza di saper distinguere fra le due”.

Possiamo affermare, pertanto, che la qualità della vita non dipende dalla presenza o assenza di autoinganni, ma dalla funzionalità degli autoinganni che ognuno di noi è in grado di scegliersi. Perché tanto saranno sempre con noi.


Bliss..
ho letto l'articolo..
ma come lo devo interpretare..?
che stai rinsavendo
o tutto l'opposto ??



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 26/04/2013, 13:16 
Il fatto che tu ti ponga questa domanda dovrebbe darti da pensare.
[:p]



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MessaggioInviato: 26/04/2013, 13:19 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Il fatto che tu ti ponga questa domanda dovrebbe darti da pensare.
[:p]


si ..
ma la risposta qual è?
a chi è riferito?
a te o agli altri?


Ultima modifica di mik.300 il 26/04/2013, 13:21, modificato 1 volta in totale.


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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 26/04/2013, 14:08 
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mik.300 ha scritto:

Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Il fatto che tu ti ponga questa domanda dovrebbe darti da pensare.
[:p]


si ..
ma la risposta qual è?
a chi è riferito?
a te o agli altri?


Attento mik che se te lo spiega poi ti tocca pagarle la parcella. [:o)]



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"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

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Sulle email grilline, lasciando per ora da parte il ridicolo "pornogate M5S", in attesa di ulteriori sviluppi o smentite

Cita:
[color=blue]Il virus (anonymous) del Pd, perché i ciuchi non hanno privacy

“Siamo in guerra”, queste le parole di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio ripetute in ogni piazza italiana da un anno a questa parte. Una guerra è iniziata davvero, ed è una “guerra” che ha assunto le fattezze di una Wikileaks all’italiana, e questa volta l’oggetto dello scandalo sono proprio le due menti del M5s. Alcuni hacker, che si firmano con il simbolo di Anonymus e con quello del Pd, hanno chiesto trasparenza al Movimento 5 stelle e la pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi dei due fondatori con la rendicontazione dei guadagni del blog beppegrillo.it, da sempre sconosciuti. “Vi abbiamo osservato per lungo tempo”, recita il video di rivendicazione degli hacker, “abbiamo studiato ogni vostra mossa. E siamo rimasti delusi. Un movimento che poteva portare una speranza è finito per arricchire pochi”. E allora è iniziato l’attacco: ogni settimana “renderemo visibili sul Web le mail private dei parlamentari a 5 stelle”.

La prima a cadere nella Grilloleaks è la deputata emiliana Giulia Sarti. “E’ tutta una bufala”, aveva replicato appena saputo del caso, ricredendosi solo poche ore dopo. Da mercoledì scorso sono sul Web 7.684 sue email, messaggi che vanno dal novembre 2007 al 18 aprile 2013. Un conto alla rovescia scandisce la pubblicazione, entro la nuova settimana, della corrispondenza elettronica privata di un altro parlamentare. Le mail finora messe in rete sono state rimosse, ma un vasto popolo di curiosi e cronisti ha avuto modo di accedervi. Come in tutte le Wikileaks, nella posta dei parlamentari grillini c’è soprattutto molta fuffa. Ma per un movimento che ha fatto della trasparenza (altrui) e della segretezza (propria) la propria ideologia, il contrappasso può essere pericoloso. Perché infatti queste dichiarazioni su conti e guadagni sarebbero così importanti? E perché gli hacker agiscono proprio sui parlamentari? Perché emerge una necessità di trasparenza di fronte a un’anomalia. Grillo e Casaleggio non sono figure istituzionali, o politiche elette, quindi possono non essere sottoposte alla stessa trasparenza richiesta ai parlamentari. Ma allo stesso tempo sono loro a determinare come verranno gestiti i circa 81 milioni di euro destinati per 5 anni al gruppo parlamentare del Movimento. E dalle mail si comprende come i 5 stelle in Parlamento siano ben consapevoli dell’anomalia.

Molte delle corrispondenze hanno a che fare con l’attività politica e organizzativa del M5s, con attivisti e parlamentari coinvolti, che parlano di meetup, delle elezioni o che hanno come mittente e ricevente i fondatori, Grillo e Casaleggio o la Casaleggio Associati. In una serie di email la discussione si accende. Tra i problemi più gravi, non c’è l’elezioni del presidente della Repubblica o di un eventuale governo, ma la gestione delle risorse economiche e le collocazioni interne al Movimento. Tra queste proprio quella dei responsabili della comunicazione. Una deputata attacca sull’impresentabilità dell’ormai noto camionista videomaker Nik il Nero, poi nominato nello staff del Movimento. Un’altra prepara un dossier da far arrivare direttamente alla Casaleggio Associati su Nik. Mentre la moglie del videomaker camionista (consigliere di quartiere dimissionaria dopo una recente Wikileaks bolognese) si congratula per l’abbandono del lavoro su strada del consorte. Poi spunta la questione chiave: gli attivisti per candidarsi alle elezioni politiche hanno dovuto sottoscrivere un accordo al buio: la struttura di comunicazione viene designata dal solo Beppe Grillo e le risorse dei gruppi parlamentari sono utilizzate per assumerne i componenti. E lì emerge un contenzioso con i 5 stelle in Parlamento. Uno di loro dice di aver parlato con la Casaleggio Associati e che, come da contratto sottoscritto, ci sia poco da fare. Nel momento della candidatura saranno loro (la Casaleggio) e solo loro a decidere chi sono i comunicatori da nominare, e non i parlamentari eletti che non hanno potere. Questi, al massimo, possono sottoporre dei curricula.

Un altro degli onorevoli grillini confida a una collega di aver discusso direttamente con Casaleggio e che il guru si sarebbe detto d’accordo sul fatto che i deputati possano trovare un modo per incontrare i cittadini. Quasi che l’eventualità sia una concessione. Grillo ha più volte affermato che lui e Casaleggio non dettano “la linea”. Si sentono al telefono con i parlamentari per dar loro “conforto” e per sostenerli. “La credibilità in rete ha un valore esplosivo”, scrivono, “deriva dall’esempio, dal far seguire alle parole i fatti, dal comportamento, dalla coerenza. La memoria della rete è eterna”. Pare che i misteriosi “Anonymus del Pd” li abbiano presi sul serio.

© - FOGLIO QUOTIDIANO[/color]



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«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
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rmnd ha scritto:

Sulle email grilline, lasciando per ora da parte il ridicolo "pornogate M5S", in attesa di ulteriori sviluppi o smentite

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[color=blue]Il virus (anonymous) del Pd, perché i ciuchi non hanno privacy

“Siamo in guerra”, queste le parole di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio ripetute in ogni piazza italiana da un anno a questa parte. Una guerra è iniziata davvero, ed è una “guerra” che ha assunto le fattezze di una Wikileaks all’italiana, e questa volta l’oggetto dello scandalo sono proprio le due menti del M5s. Alcuni hacker, che si firmano con il simbolo di Anonymus e con quello del Pd, hanno chiesto trasparenza al Movimento 5 stelle e la pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi dei due fondatori con la rendicontazione dei guadagni del blog beppegrillo.it, da sempre sconosciuti. “Vi abbiamo osservato per lungo tempo”, recita il video di rivendicazione degli hacker, “abbiamo studiato ogni vostra mossa. E siamo rimasti delusi. Un movimento che poteva portare una speranza è finito per arricchire pochi”. E allora è iniziato l’attacco: ogni settimana “renderemo visibili sul Web le mail private dei parlamentari a 5 stelle”.

La prima a cadere nella Grilloleaks è la deputata emiliana Giulia Sarti. “E’ tutta una bufala”, aveva replicato appena saputo del caso, ricredendosi solo poche ore dopo. Da mercoledì scorso sono sul Web 7.684 sue email, messaggi che vanno dal novembre 2007 al 18 aprile 2013. Un conto alla rovescia scandisce la pubblicazione, entro la nuova settimana, della corrispondenza elettronica privata di un altro parlamentare. Le mail finora messe in rete sono state rimosse, ma un vasto popolo di curiosi e cronisti ha avuto modo di accedervi. Come in tutte le Wikileaks, nella posta dei parlamentari grillini c’è soprattutto molta fuffa. Ma per un movimento che ha fatto della trasparenza (altrui) e della segretezza (propria) la propria ideologia, il contrappasso può essere pericoloso. Perché infatti queste dichiarazioni su conti e guadagni sarebbero così importanti? E perché gli hacker agiscono proprio sui parlamentari? Perché emerge una necessità di trasparenza di fronte a un’anomalia. Grillo e Casaleggio non sono figure istituzionali, o politiche elette, quindi possono non essere sottoposte alla stessa trasparenza richiesta ai parlamentari. Ma allo stesso tempo sono loro a determinare come verranno gestiti i circa 81 milioni di euro destinati per 5 anni al gruppo parlamentare del Movimento. E dalle mail si comprende come i 5 stelle in Parlamento siano ben consapevoli dell’anomalia.

Molte delle corrispondenze hanno a che fare con l’attività politica e organizzativa del M5s, con attivisti e parlamentari coinvolti, che parlano di meetup, delle elezioni o che hanno come mittente e ricevente i fondatori, Grillo e Casaleggio o la Casaleggio Associati. In una serie di email la discussione si accende. Tra i problemi più gravi, non c’è l’elezioni del presidente della Repubblica o di un eventuale governo, ma la gestione delle risorse economiche e le collocazioni interne al Movimento. Tra queste proprio quella dei responsabili della comunicazione. Una deputata attacca sull’impresentabilità dell’ormai noto camionista videomaker Nik il Nero, poi nominato nello staff del Movimento. Un’altra prepara un dossier da far arrivare direttamente alla Casaleggio Associati su Nik. Mentre la moglie del videomaker camionista (consigliere di quartiere dimissionaria dopo una recente Wikileaks bolognese) si congratula per l’abbandono del lavoro su strada del consorte. Poi spunta la questione chiave: gli attivisti per candidarsi alle elezioni politiche hanno dovuto sottoscrivere un accordo al buio: la struttura di comunicazione viene designata dal solo Beppe Grillo e le risorse dei gruppi parlamentari sono utilizzate per assumerne i componenti. E lì emerge un contenzioso con i 5 stelle in Parlamento. Uno di loro dice di aver parlato con la Casaleggio Associati e che, come da contratto sottoscritto, ci sia poco da fare. Nel momento della candidatura saranno loro (la Casaleggio) e solo loro a decidere chi sono i comunicatori da nominare, e non i parlamentari eletti che non hanno potere. Questi, al massimo, possono sottoporre dei curricula.

Un altro degli onorevoli grillini confida a una collega di aver discusso direttamente con Casaleggio e che il guru si sarebbe detto d’accordo sul fatto che i deputati possano trovare un modo per incontrare i cittadini. Quasi che l’eventualità sia una concessione. Grillo ha più volte affermato che lui e Casaleggio non dettano “la linea”. Si sentono al telefono con i parlamentari per dar loro “conforto” e per sostenerli. “La credibilità in rete ha un valore esplosivo”, scrivono, “deriva dall’esempio, dal far seguire alle parole i fatti, dal comportamento, dalla coerenza. La memoria della rete è eterna”. Pare che i misteriosi “Anonymus del Pd” li abbiano presi sul serio.

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il bello è che questo vuoto di contenuti viene da chi si presenta con due delinquenti nel avatar ......


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MessaggioInviato: 26/04/2013, 15:52 
Tanto per non lasciare un vuoto di contenuti ieri ilm5s ha presentato a Letta la proposta di abolizione del finanziamento ai partiti
http://www.agenparl.it/articoli/news/po ... co-partiti

e oggi una richiesta alla Camera di aprire un fondo dove i deputati rinunciano a una parte del loro stipendio per fini da destinare

https://fbcdn-sphotos-a-a.akamaihd.net/ ... 6292_n.jpg


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manucaos ha scritto:

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rmnd ha scritto:

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La prima a cadere nella Grilloleaks è la deputata emiliana Giulia Sarti. “E’ tutta una bufala”, aveva replicato appena saputo del caso, ricredendosi solo poche ore dopo. Da mercoledì scorso sono sul Web 7.684 sue email, messaggi che vanno dal novembre 2007 al 18 aprile 2013. Un conto alla rovescia scandisce la pubblicazione, entro la nuova settimana, della corrispondenza elettronica privata di un altro parlamentare. Le mail finora messe in rete sono state rimosse, ma un vasto popolo di curiosi e cronisti ha avuto modo di accedervi. Come in tutte le Wikileaks, nella posta dei parlamentari grillini c’è soprattutto molta fuffa. Ma per un movimento che ha fatto della trasparenza (altrui) e della segretezza (propria) la propria ideologia, il contrappasso può essere pericoloso. Perché infatti queste dichiarazioni su conti e guadagni sarebbero così importanti? E perché gli hacker agiscono proprio sui parlamentari? Perché emerge una necessità di trasparenza di fronte a un’anomalia. Grillo e Casaleggio non sono figure istituzionali, o politiche elette, quindi possono non essere sottoposte alla stessa trasparenza richiesta ai parlamentari. Ma allo stesso tempo sono loro a determinare come verranno gestiti i circa 81 milioni di euro destinati per 5 anni al gruppo parlamentare del Movimento. E dalle mail si comprende come i 5 stelle in Parlamento siano ben consapevoli dell’anomalia.

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heheh notevole vero [:o)]


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