(WARNING: non è consigliato a barionu & company) ATTIVARE IL "PARENTAL CONTROL"

Adinolfi replica: ecco come votare con il cervelloAbbiamo ricevuto diverse lettere di questo tenore. Ne pubblichiamo una per tutte, di una Lettrice, affezionata sostenitrice di ProVita fin dai primi tempi, indomita nonna e bisnonna che è sempre la prima a scendere in piazza quando c’è da difendere la vita e la famiglia, i principi non negoziabili, i valori immutabili su cui si poggia la civiltà.
Cari amici di ProVita,
come sapete vi sostengo da quando avete cominciato, nell’estate del 2012 e ho sempre apprezzato la vostra posizione super partes apartitica, solo concentrata sulla difesa dei principi non negoziabili. Tuttavia ho notato recentemente che date molto spazio al Popolo della Famiglia: vi prego di darne anche ai candidati del centro destra, e vi spiego perché.
Il PDF è certamente composto da una base onesta, sincera: persone stimabili, coraggiose, determinate, non inclini ai facili compromessi. Ricordo ancora quando Toni Brandi in persona mi parlò con grandi elogi delle donne e degli uomini del popolo della famiglia, dopo la sua partecipazione all’assemblea costituente del PDF
Tuttavia vorrei portare alla vostra attenzione e a quella dei vostri lettori e sostenitori alcune semplici osservazioni.
Viviamo un difficile e confuso momento storico che richiede la massima attenzione soprattutto a causa della legge elettorale con cui andremo a votare. Questa impone di fare una scelta, che può essere sofferta, che individui i partiti che hanno concreta possibilità di sedere in Parlamento e individui fra i candidati quelli che hanno dimostrato attenzione ai principi che tutti noi condividiamo. Non possiamo e non dobbiamo né votare male né disperdere voti: faremmo vincere chi ha sostenuto le politiche mortifere di questo e di recenti altri governi. Anche un solo voto farà la differenza.
E allora, meglio il centordestra o un radicale-piddino-5 stelle? Purtroppo NON c’è alternativa. Il Pdf non è un’alternativa.
1. Nè l’1, nè il 2 per cento conteranno nulla…
Il problema è tutto nel sistema elettorale: non si può fare il voto disgiunto: o si vota per un partito – e il voto al candidato dell’uninominale è automatico, o si vota per il candidato all’uninominale – e allora il voto alla coalizione (o al singolo partito che lo appoggia) è automatico .
Quelle vecchie volpi dei Radicali lo hanno capito benissimo. Loro il loro 1 per cento lo fanno pesare perché si sono alleati prima delle elezioni! La Bonino non ha disdegnato neanche l’alleanza con uno come Tabacci.
Votare un candidato del PDF all’uninominale, o votare il PDF come lista – che è la stessa cosa – vuol dire togliere il voto al candidato del centrodestra e lasciare il seggio (basta 1 voto in più) o al M5S o al PD.
Se – viceversa – tutti coloro che credono in certi valori fossero compatti nel votare i candidati del centrodestra, quelli di sinistra che sono abbastanza divisi anche loro, tra di loro, farebbero davvero fatica a raggiungere la maggioranza relativa (è quella che basta nell’uninominale!). Come è finita col sindaco di Roma? Le divisioni a destra hanno consegnato il Campidoglio alla Raggi.
2. Per quanto nel centrodestra ci siano tanti personaggi discutibili, in passato la presenza dei cattolici nel centro-destra è stata decisiva:
le leggi contro vita e famiglia sono state approvate infatti o ai tempi del partito cattolico, la Dc, o all’epoca della supremazia del Pd, non ai tempi del PDL (che al contrario ha vietato l’utero in affitto, l’eterologa ed era quasi riuscito a salvare Eluana – non fosse stato per Napolitano).
3. L’inciucio Renzi – Belusconi
L’idea poi che votare un partito piccolo come il PDF possa fermare l’eventuale inciucio tra Renzi e Berlusconi è sbagliata: come può un partito così piccolo evitare una alleanza tra due partiti grandi, qualora essi abbiano i numeri per farlo? L’unica cosa che può fermare l’inciucio è proprio non disperdere i voti, votando centro destra e permettendo così alla coalizione di vincere e di garantire la governabilità (se l’inciucio è il pericolo, occorre dare il voto a Lega e Fratelli d’Italia, rafforzando così le gambe non disponibili ad accordi con Renzi).
4. I candidati per vita e famiglia, nel centro destra,
sono molti di più che nella passata legislatura (ne cito solo alcuni, ma so che ce ne sono anche altri che spero non me ne vogliano) Eugenia Roccella, Gaetano Quagliariello, Matteo Forte, Luigi Amicone, nel quarto polo; Lorenzo Fontana, Simone Pillon, Vito Comencini, Giancarlo Cerrelli, Giancarlo Giorgietti, Lorenzo Gasperini, Alessandro Pagano, Massimiliano Fedriga nella Lega; Federico Iadicicco, Carlo Fidanza, Giovanni Donzelli, in Fratelli d’Italia; Olimpia Tarzia, Claudia Prochietto, Lucio Malan in Forza Italia.
Insomma anche se in assoluta sincera e buona fede, votando PDF si rischia di far vincere il PD o il M5S e quindi veder passare leggi come le adozioni gay, l’omofobia e l’educazione sessuale (gender) obbligatoria nelle scuole.
Chiedo col cuore a tutti di riflettere molto prima di votare. Anche un solo voto conta.
Andiamo a votare per la vita, ma col cervello.
Lucia D’Anna
Grazie, gentile signora. La nostra posizione l’abbiamo già scritta qui. E abbiamo dato anche spazio a candidati del centro destra: abbiamo recentemente intervistato Olimpia Tarzia (Forza Italia), Federico Iadicicco (Fratelli d’Italia), Gian Marco Centinaio, Lorenzo Fontana e Simone Pillon (Lega) .
Le interviste che ci hanno rilasciato vanno lette, a prescindere dalle elezioni, per avere un’idea dello spessore culturale e politico che hanno queste persone, amici cari, dai quali saremmo onorati di essere rappresentati in Parlamento, all’indomani delle prossime elezioni.
ProVita Onlus
In merito alle elezioni ormai prossime, questa Redazione ha dato ampio spazio a diversi candidati pro-life e pro-family, presenti in diversi partiti. Oltre a questo, si è ritenuto di pubblicare anche alcuni contributi inviatici dai nostri Lettori, come quello della signora Lucia D’Anna. Oggi Mario Adinolfi, a capo del Popolo della Famiglia, le risponde.
La risposta di Mario Adinolfi
Cara Lucia D’Anna,
lei afferma che votare Popolo della Famiglia non sarebbe un voto “dato con il cervello” domenica prossima. E lamenta anche che al PdF sia stato concesso “molto spazio” su Notizie ProVita. Il “molto spazio” sarebbe un’intervista a me, della quale ringrazio la redazione e la direzione. In effetti Notizie ProVita poteva silenziarci e far parlare solo i candidati del centrodestra, come è avvenuto peraltro su tutti i quotidiani e le tv nazionali. Ma ha ritenuto che potesse essere interessante far leggere anche a lei le nostre opinioni e in effetti non sbagliavano, perché quell’unico articolo dedicato al Popolo della Famiglia ha attirato la sua attenzione e la sua reazione.
Io credo che lei sbagli, signora Lucia. Credo che l’unico voto dato con il cervello domenica 4 marzo sia quello dato al Popolo della Famiglia. Suppongo che lei sia tra i sostenitori della piazza dei Family Day. Forse avrà addirittura partecipato. Per che cosa siamo scesi in piazza? Per fermare la legge Cirinnà. Quale forza politica, una sola, ha nel programma l’abrogazione della legge Cirinnà? Solo il Popolo della Famiglia. Altri singoli volenterosi candidati nelle altre forze politiche lo dichiarano, ma in un contesto (quello del centrodestra) le cui leadership hanno con chiarezza affermato che la legge Cirinnà non la toccheranno. Per forza, candidano nelle loro fila decine di parlamentari che hanno votato a favore di quella legge. Sa quanti sono stati i voti contrari alla Camera sul biotestamento? Trentasette. Su seicentotrenta aventi diritto al voto, quasi duecento dei quali di centrodestra. Esiste un partito di centrodestra che propone l’abolizione del biotestamento? No, nessuno. Candidano Giulia Bongiorno capolista in cinque circoscrizioni piuttosto o Maurizio Lupi o Enrico Zanetti o Fabio Tosi o l’ineffabile ministro Costa. Sa qual è l’unica forza politica che propone l’abolizione del biotestamento? Il Popolo della Famiglia.
Al Popolo della Famiglia servono ottocentomila voti per entrare in Parlamento (ipotesi affluenza del 70%, cifra necessaria per fare il 3% al Senato). Se entriamo diventiamo decisivi per la formazione di una maggioranza di governo e, come dice il nostro segretario Gianfranco Amato, saremo “il chiodo conficcato nella coda del serpente” per dire al centrodestra di smettere con le sue ambiguità. Quanto al rischio di far perdere in alcuni collegi i candidati del centrodestra, questo è semplicemente inesistente. Prendo il caso del mio collegio, Senato Roma 1. Ci sono Emma Bonino, un professore pentastellato, Federico Iadicicco ed io come rappresentante Pdf. Chiunque conosca anche solo da lontano la politica romana sa che Emma Bonino ha zero possibilità di vincere quel collegio. Iadicicco deve guardarsi dal pentastellato e non polemizza mai con noi perché sa bene che il PdF attira (quando i sondaggi si potevano pubblicare era evidente) voto grillino-cattolico in uscita dal M5S. Quindi noi aumentiamo, non diminuiamo, le possibilità di affermazione dell’esponente di Fratelli d’Italia. Il Pd a Roma, dove si è votato tre mesi fa, è al 14%. La Bonino non verrà mai eletta nel collegio Roma 1, ma sul proporzionale se la sua lista farà il 3%.
Ogni voto per il Popolo della Famiglia, cara Lucia, è un voto dato con il cervello. E anche con il cuore e senza naso turato. Sarà un voto dato con gioia. Spero che, se dovessimo farcela in questa impresa contro il fuoco amico e nemico che sono scatenati all’unisono chissà perché, questa gioia sia anche la sua.
Mario Adinolfihttps://www.notizieprovita.it/filosofia ... -cervello/