I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie da parte del sito UFOFORUM. Ulteriori informazioni
In questo Forum puoi scrivere... con cognizione... quello che vuoi.
Rispondi al messaggio

16/08/2012, 10:48

Angeldark ha scritto:

Israele, i piani segreti di guerra all'Iran
Un blogger svela e mette tutto online
Il blogger Richard Silverstein rivela un sofisticato piano di attacco al regime di Teheran

«Sarà un’aggressione coordinata» e con un attacco cibernetico «senza precedenti» che metterà ko in pochi minuti «Internet, i telefoni, la radio, la tv, le comunicazioni satellitari, le connessioni in fibra ottica degli edifici strategici del Paese». L’obiettivo? «Non far sapere al regime iraniano quello che sta succedendo entro i suoi confini». I piani di guerra d’Israele contro Teheran rivelati a Ferragosto da un blogger. Non uno qualsiasi, ma l’israelo-americano Richard Silverstein che viene da molti soprannominato il «WikiLeaks d’Israele». E quel che ne viene fuori, a dire il vero, somiglia più a un film hollywoodiano che alla realtà. Anche se, in Israele, i tamburi di guerra iniziano a sentirsi molto più prima. Silverstein ha pubblicato sul suo sito «Tikun Olam» (Riparare il mondo, in ebraico) un estratto del documento, ufficialmente riservato, da sottoporre al gabinetto di sicurezza dove si prendono le decisioni vitali per il Paese. Il dossier – racconta il blogger – gli è stato passato soprattutto perché, secondo la sua fonte, «Bibi (Netanyahu, premier d’Israele, ndr) e Barak (ministro della Difesa, ndr) fanno maledettamente sul serio».

MUNIZIONI IN FIBRA - Il piano, allora. Stando al documento ricorrerebbe, nella prima fase, alla tecnologia più sofisticata per mettere fuori uso l’infrastruttura dell’Iran e le basi missilistiche sotterranee di Khorramabad e Isfahan. Le centrali elettriche, poi – sempre secondo a quel che c’è scritto nel dossier –, «saranno paralizzate grazie a corto circuiti provocati da munizioni in fibra di carbonio più sottili di un capello che di fatto renderanno i trasformatori inutilizzabili». Quindi la seconda fase: «Decine di missili balistici, in grado di coprire una distanza di 300 chilometri, saranno lanciati contro la Repubblica islamica dai sottomarini israeliani posizionati vicino al Golfo Persico». Missili «non dotati di testate convenzionali», precisa il documento, «ma con punte rinforzate, progettate per penetrare in profondità».

CENTRALI SOTTERRANEE - Le informazioni in possesso degl’israeliani, infatti, parlano di centrali nucleari sotterranee, come quella di Fardu, nei pressi della città di Qom, molto difficili da raggiungere con un semplice bombardamento e ormai isolate dalla Rete usata dall’autorità centrale. Finita qui? Non ancora. Perché poi toccherebbe alla terza fase. Altri missili – questa volta da crociera – «saranno lanciati per mettere ko i sistemi di comando e controllo, di ricerca e sviluppo e le residenze del personale coinvolto nel piano di arricchimento» dell’uranio. «Subito dopo», scrive il dossier, «il nostro satellite di ricognizione TecSar passerà sopra l’Iran per valutare i danni agli obiettivi. Le informazioni saranno trasferite ai nostri aerei in volo» verso Teheran, «velivoli dotati di tecnologia sconosciuta al grande pubblico e anche al nostro alleato americano», «invisibili ai radar» e inviati in Iran per finire il lavoro, «colpendo un elenco ristretto di obiettivi» che hanno bisogno di ulteriori assalti per essere disinnescati definitivamente. L’obiettivo sembra chiaro: annientare da un lato le capacità di sviluppo nucleare del regime islamico. Dall’altro evitare una controffensiva iraniana in territorio israeliano distruggendo le installazioni missilistiche. In realtà, il documento è solo la fase più semplice dei piani di guerra di Gerusalemme. Il governo di Benjamin Netanyahu, per ora, è in minoranza dentro il gabinetto di sicurezza. E gli Usa, oltre a ribadire il loro no al conflitto, iniziano a sottolineare che lo Stato ebraico «può solo rallentare il programma nucleare iraniano, non eliminarlo».
Fonte:http://www.corriere.it/esteri/12_agosto_15/israele-piano-segreto-guerra-iran_34d0a048-e6e3-11e1-aa6d-129c31caec0a.shtml

Non credo a una parola...tutta propaganda...[8D]


a me questi israeliani mi paiono matti..
altro che himmler, goering, ecc.

questi sono peggio..

a me pare che sia
comunque dovuto
a insofferenza per come
NON stanno andando le cose in siria..

insomma un po` di fumo..

ma che dice l`onu ?
gl ialtri paesi "democratici" ?
quelle robe, sapete, diritti umani,
diritti internazionali, ecc.

qua si parla di colpire infrastrutture civili,
personale non militare,
ecc. ecc.

quello che hanno fatto in libano..

li` c fu il veto americano..
sulla condanna internazionale..

a me opare di vivere in un mondo
impazzito..
anzi in un mondo "immaginario"..

16/08/2012, 11:31

mik.300 ha scritto:
a me opare di vivere in un mondo
impazzito..
anzi in un mondo "immaginario"..


Hai detto bene....

Nel frattempo:

tratto da: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 44579.html

ISRAELE: 'PRONTI A GUERRA DI 30 GIORNI' - Israele ha preparato la popolazione a un eventuale conflitto che potrebbe durare 30 giorni su diversi fronti simultaneamente. Lo ha dichiarato il ministro israeliano uscente della Difesa 'interna', Matan Vilnai. "Non c'é alcuna ragione di essere isterici. Mai prima d'ora il fronte interno è stato così ben preparato", ha detto il ministro al quotidiano Maariv mentre una parte della stampa israeliana aveva denunciato nei giorni scorsi l'impreparazione della difesa civile in caso di conflitto con l'Iran, accusato di volersi dotare dell'arma nucleare. "Posso assicurarlo con la massima autorità: oggi ognuno sa esattamente quello che deve fare", ha aggiunto riferendosi alla ripartizione dei compiti tra le diverse istituzioni incaricate della protezione civile, per quanto riguarda la concentrazione della popolazione fuori dalle zone di combattimento in tempo di guerra. Secondo Vilnai, "Israele si è preparato a uno scenario di guerra di 30 giorni su diversi fronti" che potrebbero causare 500 morti "persino di più, o meno". Inoltre ha precisato che ci sono kit contro attacchi chimico-batteriologici disponibili per oltre la metà della popolazione israeliana. L'esercito sta intanto testando un sistema di allerta per sms per avvertire la popolazione in caso di attacchi missilistici.

16/08/2012, 12:53

Gli israeliani dovrebbero ricordarsi delle persecuzioni indegne che hanno subito (grazie a noi umanissimi cristiani... "Noi"... VOI semmai) quando trattano in maniera indegna non solo i palestinesi "occupati" ma gli stessi arabi di cittadinanza israeliana. Ma non dimentichiamoci che l'Iran è il Paese che si augura la distruzione di Israele e che organizza in casa i convegni negazionisti.

Sull'insofferenza, io la vedo in maniera opposta. Assad è un fedele "alleato" di Israele tanto quanto lo era Mubarak. Quello che capita nel mondo arabo è una messa in discussione fortissima della posizione israeliana: chi perde, da queste "rivoluzioni", è Israele, e chi sta prendendo il suo posto come referente occidentale in Medio Oriente è la Turchia.

In questo senso Israele potrebbe innervosirsi, non perchè Assad è ancora al suo posto, ma perchè rischia di essere cacciato. E, più in generale, perchè gli americani hanno già detto più volte che sono stufi di finanziare un regime che serve solo ad alimentare le tensioni. Quando pareva che ripartissero i negoziati di pace, Obama ha proprio detto che non può sapere se sarà in grado di difendere Israele ancora per molto... E già hanno negato ad Israele l'attacco.

E in ogni caso, Israele non si muoverà mai da solo, ma solo previa autorizzazione (proprio perchè dipende in tutto dagli Usa, specialmente a livello militare). Per questo dico che, se Israele si muoverà, lo farà solo dopo le elezioni americane, se gli saranno favorevoli.

Ma guardate un po' cosa sta succedendo nel mondo arabo: rivoluzioni interne e non occupazioni dirette. Obama non è Bush, la sua strategia è di non impegnare direttamente l'esercito, quanto piuttosto di sostenere rivolte interne. Perchè mai dovrebbe, proprio col pezzo grosso, cambiare tattica? Oltretutto, l'Iran è l'unico Paese arabo in cui, per tradizione decennale, esiste una forte e organizzata (anche a livello ideologico) opposizione al regime. Se sarà, sarà per mano degli studenti, non per mano di Israele.

A meno che... A meno che non facciano partire Israele per "distruggerlo". I casi ci sono: la guerra di Suez in cui francesi e inglesi sono stati lasciati "morire" per metterli in riga, e se ricordo bene anche la Georgia, che si ritrovò a dichiarare guerra a Putin con l'assenso di Bush e finì col fare la guerra senza il minimo aiuto americano...

16/08/2012, 16:53

C'è anche questa
http://www.corriere.it/esteri/12_agosto ... ec0a.shtml


Si passa alle minacce per via traversa Iran tramite Keshe Israele Tramite i Blogger.....

Qualche stralcio
....
«Sarà un’aggressione coordinata» e con un attacco cibernetico «senza precedenti» che metterà ko in pochi minuti «Internet, i telefoni, la radio, la tv, le comunicazioni satellitari, le connessioni in fibra ottica degli edifici strategici del Paese». L’obiettivo? «Non far sapere al regime iraniano quello che sta succedendo entro i suoi confini».
....
MUNIZIONI IN FIBRA - Il piano, allora. Stando al documento ricorrerebbe, nella prima fase, alla tecnologia più sofisticata per mettere fuori uso l’infrastruttura dell’Iran e le basi missilistiche sotterranee di Khorramabad e Isfahan. Le centrali elettriche, poi – sempre secondo a quel che c’è scritto nel dossier –, «saranno paralizzate grazie a corto circuiti provocati da munizioni in fibra di carbonio più sottili di un capello che di fatto renderanno i trasformatori inutilizzabili».
....
la seconda fase: «Decine di missili balistici, in grado di coprire una distanza di 300 chilometri, saranno lanciati contro la Repubblica islamica dai sottomarini israeliani posizionati vicino al Golfo Persico». Missili «non dotati di testate convenzionali», precisa il documento, «ma con punte rinforzate, progettate per penetrare in profondità».] la seconda fase: «Decine di missili balistici, in grado di coprire una distanza di 300 chilometri, saranno lanciati contro la Repubblica islamica dai sottomarini israeliani posizionati vicino al Golfo Persico». Missili «non dotati di testate convenzionali», precisa il documento, «ma con punte rinforzate, progettate per penetrare in profondità».
....


Saluti

16/08/2012, 17:47

Domanda: internet dipende da... Internet, quindi puoi zittirlo con un attacco informatico. Tv e telefoni puoi danneggiarli nei limiti delle strutture elettroniche che usano per gestire chiamate e trasmissioni, ma il mezzo in sè non viene danneggiato. Ma le radio? Come fanno ad impedire l'uso di strumenti scollegati da internet e che non usano "computer"? Insomma, credo che qualche marconista vecchio stampo ci sia ancora e che le strutture fondamentali di governo (anche militare) siano dotati di strumenti "antichi ma affidabili"...

Insomma, non credo che si possa essere così deficienti da dotare, come unico collegamento, una centrale nucleare solo di internet, o una caserma solo di un telefono.

Oltretutto, ormai una guerra "di trenta giorni" non è più "guerra lampo". La disorganizzazione durerà poche ore, se non di meno, se gli iraniani si sono già attrezzati (non credo che si faranno trovare con le braghe calate, per dirla all'americana). Non lo so, davvero: sembra un delirio da militare da film. Faremo, distruggeremo, conquisteremo... E sempre con gran velocità con la totale distruzione del nemico e nessuna perdita tra i "nostri".

Ancora: missili in grado di colpire Israele l'Iran ne ha pochissimi, e Israele in grado di colpire l'Iran ne ha pochetti: la rivelazione in pratica prevede l'uso di quasi tutti i missili di Israele... E poi? Se li lanciano tutti subito e qualcosa dovesse andare storto? E' una strategia che non prevede un piano B.

Aerei: alcune centinaia, più che sufficienti per essere rognosi, ma non sufficienti per radere al suolo un Paese. Gli israeliani possono colpire qualche obiettivo, ma niente di più. Mezzi da trasporto non ne hanno. I soldati sono, diciamo, mezzo milione (contro quanti milioni?)

L'idea di attaccare alcuni obiettivi strategici e coprirsi il sedere radendo al suolo la capacità di risposta iraniana per me è INATTUABILE da parte del solo Israele. Quello che può fare è spedire qualche missile su quei due-tre obiettivi e far finire il lavoro a pochi aerei. Ricordiamoci che gli aerei devono passare sopra il territorio di Giordania-Iraq, oppure dell'Arabia, prima di arrivare... Vuoi che nessuno avvisi? Per Israele guerra lampo può solo significare un'azione di pochissime ore con pochissimi mezzi.

A meno che non voglia usare pure le armi nucleari, ma sinceramente, mi pare un poco sproporzionato...

Diverso sarebbe che Israele fosse attaccato. Ma siamo alla fantapolitica pura...

16/08/2012, 21:44

sezione 9 ha scritto:

Domanda: internet dipende da... Internet, quindi puoi zittirlo con un attacco informatico. Tv e telefoni puoi danneggiarli nei limiti delle strutture elettroniche che usano per gestire chiamate e trasmissioni, ma il mezzo in sè non viene danneggiato. Ma le radio?A meno che non voglia usare pure le armi nucleari, ma sinceramente, mi pare un poco sproporzionato...


Da quello che dice l'articolo si parla di tecnologie sconosciute anche agli USA, quindi da quanto ho capito i miniproiettili in fibra di carbonio infilzeranno tutti i trasformatori critici e i missili penetranti il terreno saranno nucleari ( a quanto sapevo le testate nucleari israeliane sono 200 circa).

Fanno la voce grossa lasciando trapelare voci forse false di poter massacrare tecnologicamente il nemico (la stessa cosa l'ha fatta l'iran con keshe foundation)

Resta il fatto che da quanto dicono entro ottobre l'iran potrà costruire le sue bombe atomiche.
La situazione direi è abbastanza pericolosa
Saluti

17/08/2012, 02:59

Penso che le rivelazioni del blogger (Richard Silverstein) siano solo un modo per capire il comportamento del nemico.
In altre parole si rivela una strategia per capire le azioni di difesa del nemico.
In tal caso il blogger sarebbe un collaboratore consapevole o inconsapevole del governo israeliano.

Questo comportamento farebbe pensare che potrebbero essere prossimi a fare qualcosa ma non capisco come possano attaccare senza pretesti sufficienti a giustificare un'azione del genere.
Secondo me è altamente improbabile ... anzi una follia

17/08/2012, 11:42

Ahmadinejad, il tumore Israele sara' presto distrutto
Politica

venerdì 17 agosto 2012 11.32

(AGI) Teheran - Israele e' un "tumore maligno che sara' presto distrutto". Cosi' il presidente iraniano e' tornato ad attaccare lo Stato ebraico arringando i manifestanti in una giornata di protesta in favore dei palestinesi. Con la fine del regime sionista - ha aggiunto - si formera' un nuovo Medio Oriente. Con la grazia di Dio e l'aiuto delle Nazioni, nel nuovo Medio Oriente non ci sara' traccia di americani e sionisti" .


http://www.agienergia.it/NewsML.aspx?id ... =67&ante=0

17/08/2012, 11:45

Khamenei: «Israele finirà per scomparire dal panorama geografico»


Israele finirà per “scomparire dal panorama geografico”. Lo ha affermato mercoledì la Guida Suprema della repubblica islamica iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, aggiungendo che si augura che al posto di Israele sorga uno stato palestinese.
La dichiarazione è stata fatta da Khamenei in vista della “Giornata di al-Quds” (Gerusalemme), che viene celebrata l’ultimo venerdì di Ramadan e costituisce tradizionalmente l’occasione per fare sfoggio di “solidarietà" verso la causa palestinese e contro Israele.
“Con l’aiuto del Signore – ha detto Khamenei a un raduno di veterani della guerra Iran-Iraq, citato dall’agenzia di stampa Mehr – anche quest’anno nella Giornata di al-Quds la nazione iraniana prenderà a pugni in faccia i nemici dell’islam”.
“La luce della speranza brillerà sulla questione palestinese – ha poi aggiunto la Guida Suprema iraniana – e questa terra islamica tornerà senza dubbio alla nazione palestinese, mentre il superfluo e fittizio regime sionista scomparirà dal panorama”.
Khamenei ha anche accusato “i sionisti e i loro sostenitori” di manovrare in modo che il mondo dimentichi la questione palestinese. “Per noi – ha detto – la questione palestinese non è una questione tattica, bensì un principio islamico. Noi vogliamo salvare questo paese islamico dalle grinfie del sionismo oppressivo”.
Sempre mercoledì Gholam Reza Jalali, un ex comandante delle Guardie Rivoluzionarie oggi a capo dell’Organizzazione della difesa civile iraniana, ha affermato che la Giornata di al-Quds “è un'importante espressione del fatto che non esiste alternativa se non resistere fermamente finché Israele non sarà distrutto”.


http://www.israele.net/articolo,3518.htm

17/08/2012, 17:14

Allora siamo a ... posto.

17/08/2012, 17:37

sezione 9 ha scritto:

Gli israeliani dovrebbero ricordarsi delle persecuzioni indegne che hanno subito (grazie a noi umanissimi cristiani... "Noi"... VOI semmai) quando trattano in maniera indegna non solo i palestinesi "occupati" ma gli stessi arabi di cittadinanza israeliana. Ma non dimentichiamoci che l'Iran è il Paese che si augura la distruzione di Israele e che organizza in casa i convegni negazionisti.

Sull'insofferenza, io la vedo in maniera opposta. Assad è un fedele "alleato" di Israele tanto quanto lo era Mubarak. Quello che capita nel mondo arabo è una messa in discussione fortissima della posizione israeliana: chi perde, da queste "rivoluzioni", è Israele, e chi sta prendendo il suo posto come referente occidentale in Medio Oriente è la Turchia.

In questo senso Israele potrebbe innervosirsi, non perchè Assad è ancora al suo posto, ma perchè rischia di essere cacciato. E, più in generale, perchè gli americani hanno già detto più volte che sono stufi di finanziare un regime che serve solo ad alimentare le tensioni. Quando pareva che ripartissero i negoziati di pace, Obama ha proprio detto che non può sapere se sarà in grado di difendere Israele ancora per molto... E già hanno negato ad Israele l'attacco.

E in ogni caso, Israele non si muoverà mai da solo, ma solo previa autorizzazione (proprio perchè dipende in tutto dagli Usa, specialmente a livello militare). Per questo dico che, se Israele si muoverà, lo farà solo dopo le elezioni americane, se gli saranno favorevoli.

Ma guardate un po' cosa sta succedendo nel mondo arabo: rivoluzioni interne e non occupazioni dirette. Obama non è Bush, la sua strategia è di non impegnare direttamente l'esercito, quanto piuttosto di sostenere rivolte interne. Perchè mai dovrebbe, proprio col pezzo grosso, cambiare tattica? Oltretutto, l'Iran è l'unico Paese arabo in cui, per tradizione decennale, esiste una forte e organizzata (anche a livello ideologico) opposizione al regime. Se sarà, sarà per mano degli studenti, non per mano di Israele.

A meno che... A meno che non facciano partire Israele per "distruggerlo". I casi ci sono: la guerra di Suez in cui francesi e inglesi sono stati lasciati "morire" per metterli in riga, e se ricordo bene anche la Georgia, che si ritrovò a dichiarare guerra a Putin con l'assenso di Bush e finì col fare la guerra senza il minimo aiuto americano...


Il paradosso è che Israele rimane un punto di equilibrio in medio oriente.

17/08/2012, 19:23

Ecco, diglielo! E' una democrazia, e come tale è ... scomoda.[^]

17/08/2012, 20:42

greenwarrior ha scritto:

sezione 9 ha scritto:

Gli israeliani dovrebbero ricordarsi delle persecuzioni indegne che hanno subito (grazie a noi umanissimi cristiani... "Noi"... VOI semmai) quando trattano in maniera indegna non solo i palestinesi "occupati" ma gli stessi arabi di cittadinanza israeliana. Ma non dimentichiamoci che l'Iran è il Paese che si augura la distruzione di Israele e che organizza in casa i convegni negazionisti.

Sull'insofferenza, io la vedo in maniera opposta. Assad è un fedele "alleato" di Israele tanto quanto lo era Mubarak. Quello che capita nel mondo arabo è una messa in discussione fortissima della posizione israeliana: chi perde, da queste "rivoluzioni", è Israele, e chi sta prendendo il suo posto come referente occidentale in Medio Oriente è la Turchia.

In questo senso Israele potrebbe innervosirsi, non perchè Assad è ancora al suo posto, ma perchè rischia di essere cacciato. E, più in generale, perchè gli americani hanno già detto più volte che sono stufi di finanziare un regime che serve solo ad alimentare le tensioni. Quando pareva che ripartissero i negoziati di pace, Obama ha proprio detto che non può sapere se sarà in grado di difendere Israele ancora per molto... E già hanno negato ad Israele l'attacco.

E in ogni caso, Israele non si muoverà mai da solo, ma solo previa autorizzazione (proprio perchè dipende in tutto dagli Usa, specialmente a livello militare). Per questo dico che, se Israele si muoverà, lo farà solo dopo le elezioni americane, se gli saranno favorevoli.

Ma guardate un po' cosa sta succedendo nel mondo arabo: rivoluzioni interne e non occupazioni dirette. Obama non è Bush, la sua strategia è di non impegnare direttamente l'esercito, quanto piuttosto di sostenere rivolte interne. Perchè mai dovrebbe, proprio col pezzo grosso, cambiare tattica? Oltretutto, l'Iran è l'unico Paese arabo in cui, per tradizione decennale, esiste una forte e organizzata (anche a livello ideologico) opposizione al regime. Se sarà, sarà per mano degli studenti, non per mano di Israele.

A meno che... A meno che non facciano partire Israele per "distruggerlo". I casi ci sono: la guerra di Suez in cui francesi e inglesi sono stati lasciati "morire" per metterli in riga, e se ricordo bene anche la Georgia, che si ritrovò a dichiarare guerra a Putin con l'assenso di Bush e finì col fare la guerra senza il minimo aiuto americano...


Il paradosso è che Israele rimane un punto di equilibrio in medio oriente.

Si ...!!!,dopo aver squilibrato tutta la regione ora è diventata un punto di equilibrio!!.[:(]

17/08/2012, 21:12

Ufologo 555 ha scritto:

Ecco, diglielo! E' una democrazia, e come tale è ... scomoda.[^]


democrazia ?

li` sono alleati destra e sinistra
pro bombe..

come da noi insomma..
anzi peggio..

alternanza zero..
sine die..
la parte araba e` fortemente discriminata..
vi e` una forte ideologia militarista,
effettua attacchi terroristici in tutto il mondo,
ha dostrutto il libano,
per un supposto sconfinamento,
ecc. ecc.

definirla democrazia
mi sembra esagerato..

17/08/2012, 21:15

bleffort ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

sezione 9 ha scritto:

Gli israeliani dovrebbero ricordarsi delle persecuzioni indegne che hanno subito (grazie a noi umanissimi cristiani... "Noi"... VOI semmai) quando trattano in maniera indegna non solo i palestinesi "occupati" ma gli stessi arabi di cittadinanza israeliana. Ma non dimentichiamoci che l'Iran è il Paese che si augura la distruzione di Israele e che organizza in casa i convegni negazionisti.

Sull'insofferenza, io la vedo in maniera opposta. Assad è un fedele "alleato" di Israele tanto quanto lo era Mubarak. Quello che capita nel mondo arabo è una messa in discussione fortissima della posizione israeliana: chi perde, da queste "rivoluzioni", è Israele, e chi sta prendendo il suo posto come referente occidentale in Medio Oriente è la Turchia.

In questo senso Israele potrebbe innervosirsi, non perchè Assad è ancora al suo posto, ma perchè rischia di essere cacciato. E, più in generale, perchè gli americani hanno già detto più volte che sono stufi di finanziare un regime che serve solo ad alimentare le tensioni. Quando pareva che ripartissero i negoziati di pace, Obama ha proprio detto che non può sapere se sarà in grado di difendere Israele ancora per molto... E già hanno negato ad Israele l'attacco.

E in ogni caso, Israele non si muoverà mai da solo, ma solo previa autorizzazione (proprio perchè dipende in tutto dagli Usa, specialmente a livello militare). Per questo dico che, se Israele si muoverà, lo farà solo dopo le elezioni americane, se gli saranno favorevoli.

Ma guardate un po' cosa sta succedendo nel mondo arabo: rivoluzioni interne e non occupazioni dirette. Obama non è Bush, la sua strategia è di non impegnare direttamente l'esercito, quanto piuttosto di sostenere rivolte interne. Perchè mai dovrebbe, proprio col pezzo grosso, cambiare tattica? Oltretutto, l'Iran è l'unico Paese arabo in cui, per tradizione decennale, esiste una forte e organizzata (anche a livello ideologico) opposizione al regime. Se sarà, sarà per mano degli studenti, non per mano di Israele.

A meno che... A meno che non facciano partire Israele per "distruggerlo". I casi ci sono: la guerra di Suez in cui francesi e inglesi sono stati lasciati "morire" per metterli in riga, e se ricordo bene anche la Georgia, che si ritrovò a dichiarare guerra a Putin con l'assenso di Bush e finì col fare la guerra senza il minimo aiuto americano...


Il paradosso è che Israele rimane un punto di equilibrio in medio oriente.

Si ...!!!,dopo aver squilibrato tutta la regione ora è diventata un punto di equilibrio!!.[:(]


appunto..
quando una cosa nasce sbagliata
sin dall`inizio
le cose possono solo peggiorare..

io avrei preferito
uno stato laico multiconfessionale
(palestinesi, cristiani, ebrei..
tutti dentro..come in bosnia, ecc.)
ma vaglielo a dire ai fanatici
della purezza ebraica..
ai fondamentalisti del sionismo..
Rispondi al messaggio