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Re: Il

02/10/2015, 09:34

Ufologo 555 ha scritto:
Atlanticus81 ha scritto:Ma dai! Ma basta credere alla favoletta degli USA buoni e custodi del mondo libero! Non se ne può più....


Sai da quanto tempo sento dire quello che tu affermi? 70 anni! [:D]


E quindi? Forse perché è da 70 anni che ce la raccontano sempre uguale ed è da 70 anni che la gente ci crede?!

Re: Il

02/10/2015, 10:06

Ufologo 555 ha scritto:
Atlanticus81 ha scritto:Ma dai! Ma basta credere alla favoletta degli USA buoni e custodi del mondo libero! Non se ne può più....



Sai da quanto tempo sento dire quello che tu affermi? 70 anni! [:D]


Solo che a furia di invadere a destra e a manca è diventato vero.

L' Unione Sovietica non esiste più, rimane solo l' impero americano che in mancanza di un vero nemico li crea ad arte coi servizi segreti per poi fare i propri interessi in tutto il mondo... e la Russia è l' unica resistenza rimasta.

Ormai sono arrivati al rovesciamento del principio che dicono di incarnare organizzando un golpe contro il governo legittimo democraticamente eletto di Yanukovich in Ucraina per sostituirlo con dei neonazisti solo in funzione antirussa.


(Comunque, per quello che posso ricordare, è la prima volta che la Russia bombarda al di fuori dei suoi "confini" ... occupazioni a parte) [8D]


Ma le notizie Il Giornale e Libero come te le dà? Putin non ha fatto di testa sua.

L' azione è stata richiesta dal governo locale come aiuto contro i terroristi armati dagli americani come ultimo tentativo disperato prima di cadere e vedere il Paese diventare la nuova Libia...

Ma io sono allibito... come se adesso gli invasori che infrangono il diritto internazionale fossero i russi...

Re: Il

02/10/2015, 10:28

Aztlan ha scritto:Ma io sono allibito... come se adesso gli invasori che infrangono il diritto internazionale fossero i russi...


Come si volevano presentare relativamente al caso Ucraina... stessa dinamica ordita dal MinVer orwelliano al quale nemmeno qui su ufoforum riusciamo ad essere immuni...

[:305]

E poi nonostante tutto ancora parliamo di Assad come "colui che ha 'gasato' i cittadini siriani" quando SAPPIAMO PERFETTAMENTE chi è stato a farlo?!?!

Boh...

Re: Il

02/10/2015, 11:00

ubatuba ha scritto:
bleffort ha scritto:
ubatuba ha scritto:..cmq e' opportuno differenziare le diverse modalita'degli interventi,in korea intervennero dopo che la korea del nord aveva invaso quella del sud,mentre x il kossovo,purtroppo,venne richiesto l'intervento usa da una europa imbelle,che abbisogna sempre del pastore x potersi muovere,cosa attuale pure in questo periodo [:289] [:289]

La Corea del Nord su appoggiata dalla Cina che in seguito è entrata direttamente in guerra,l'Unione Sovietica non vi ha partecipato ha dato un po di appoggio in armamenti.


certo ma l'intervento avvenne dopo che l'esercito della korea del nord era in rotta,e le forze del sud si avvicinavano al confine cinese,da segnalare che la cina aveva invitato il sud a non invadere il nord e a non avvicinarsi ai confini,se non erro la cina invio' circa 850.000 uomini....... [:293] [:293]

Devi considerare che quasi tutto il popolo Coreano era Comunista,solo che il governo fantoccio messo dagli occidentali nel sud del Paese,stava per essere sconfitto dai soli Nord Coreani e fu cosi che il Sud fu appoggiato dagli Americani con l'intervento dei cacciabombardieri caricati con bombe al Napalm.In base a questa situazione ci fu l'intervento diretto della Cina.Che poi i "vigliacchi",non solo hanno usato armi convenzionali proibite come il Napalm,ma in seguito volevano usare l'arma atomica contro la Cina come avevano fatto con i Giapponesi.Nella storia loro gli "usa" si sono comportati sempre da delinquenti e assassini. [:305]

Re: Il

02/10/2015, 11:04

bleffort ha scritto:Nella storia loro gli "usa" si sono comportati sempre da delinquenti e assassini


Però vincendo la guerra persino un atto barbaro come il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki che oggettivamente sarebbe stato considerato un crimine contro l'umanità tremendo è stato presentato nei decenni successivi quasi come una cosa normale, positiva per aver risparmiato ulteriori milionate di morti (tutto da dimostrare anzi, considerato che il giappone era già quasi pronto alla resa).

Re: Il

02/10/2015, 11:10

.. Lui!
Comunque la Russia, visto che era stata messa "all'angolo" (da parte) con Obominio, si sta dando da fare per non rimanere isolata; tutto qui. E fa bene, visto chi ha dall'altra "parte"...
Assad non vuole perderlo per non perdere con esso la sua Base navale (vedo però che neanche voi ci arrivate)!
Io non m'informo solo sui quotidiani, ma su tutto! [;)] Dai missionari nel posto ai corrispondenti all'estero. [:305]
Alla mia età ne ho "bevute" troppe in passato ... E tra quello che postate voi e quello che sento io faccio ... la media. [;)] (E nemmeno mi basta) [:27]

Re: Il

02/10/2015, 11:16

Ma non è questione di "fare la media".... boh davvero è allucinante cercare di ragionare oggettivamente.

Ma non lo vedi che gli USA si stanno dando da fare SOLO per rovesciare Assad e anzi, ora che la Russia interviene, essi si premurano persino di proteggere le loro creature (ISIS compresa) dalle bombe dell'aviazione russa?!!?

Che ci siano altri interessi da parte della Russia come anche la base navale lo posso pure capire... ma proprio tu che ce l'hai su tanto con i "tagliagole" dell'ISIS non capisci che non puoi contemporaneamente sostenere gli USA e al tempo stesso essere contro ISIS essendo questi una cosa sola?!

E non venitemi a dire che la colpa è di Obama e che con un altro presidente sarebbe stato diverso, visto che in mezzo a questo brutto pasticciaccio brutto della Siria c'è anche McCain che era giust'appunto il candidato alla presidenza dei repubblicani.

Re: Il

02/10/2015, 11:23

.. ma infatti sono incaxxato nero con Obama! Con altri presidenti non sarebbe accaduto; fammi un altro esempio qualsiasi ...
In Afganistan (contro i sovietici) per cosa ci sono andati a fare a quel tempo? Ah, già: a girare il film di Rambo!
E' da lì che si sonno fatti fregare ... (Ed è quello che ha detto Ilary Clinton) [:305]

Re: Il

02/10/2015, 11:27

Ufo' eddai...

Nel 2008 la corsa era tra Obama e McCain.

McCain persegue la stessa politica estera seguita da Obama.

2+2=4

Quello prima di Obama faceva gli stessi casini e così farà quello dopo di lui.

Per un semplice e limpido motivo.

IL SISTEMA "DOLLARO-CENTRICO" NE HA BISOGNO

Re: Il

02/10/2015, 11:42

McCain fa il ... vice; per cui .....
Ricorda cosa combinò Carter con gli ostaggi in Iran .......

Re: Il

06/10/2015, 16:05

Nel frattempo, visto chi "regna" alla Casa Bianca .... [:o)]


Analisti internazionali : Obama ha ceduto a Putin la posizione di leader mondiale

“Il bastone del comando è stato ufficialmente trasferito lo scorso Lunedì alla nuova ed unica super potenza mondiale e Vladimir Putin lo ha ricevuto”, scrive il giornalista Benny Avni, in un articolo per il ‘The New York Post. “Il presidente Obama ha abbracciato gli ideali difesi dai fondatori della Nazioni Unite di 70 anni fa: “la diplomazia e l’ordine internazionale con il tempo vinceranno, mentre che la forza ed il potere perderanno”, segnala l’analista con riferimento al discorso del mandatario statunitense davanti all’Assemblea Generale dell’ONU.

Putin, prosegue Avni, anche lui si è appellato alle leggi dell’ONU ma ha approfittato anche del suo discorso per annunciare la formazione di una “ampia coalizione internazionale” per combattere contro lo Stato Islamico in Siria ed in Iraq.
Questa coalizione sarà comandata dalla Russia e si appoggerà alle Forze Armate della Siria ed alla milizia curda, afferma il giornalista, aggiungendo che “questa certamente non è l’opinione di Obama”.

Se Obama disponeva di un qualche piano realistico proprio circa la Siria – oltre all’idea di rimuovere Al-Assad dal paese con una “transizione magica” e combattere simultaneamente contro lo Stato Islamico- non ha potuto presentarlo nel corso del suo discorso all’ONU. Neppure lo ha fatto in un altro momento.

Dopo essersi riunito con Obama, per la prima volta in due anni, lo scorso Lunedì, il presidente russo ha parlato di possibili “attacchi aerei congiunti contro lo Stato Islamico”, ma, nel corso dell’incontro di 90 minuti, non si è arrivati ad alcun accordo su Al-Assad, sottolinea l’autore.
Per quanto il leader statunitense abbia “rimproverato” la Russia e la Cina ed incluso l’Iran per essere “Stati immersi nelle politiche del passato”, sono state le parole di Obama che a volte hanno risuonato come il ritorno ai giorni di una vecchia epoca”, sostiene Avni, dettagliando che l’apparizione di Obama all’ONU “sembrava la reminiscenza delle scene di un Film del 1950” che ritraevano l’ONU come un luogo dove realmente si risolvono i problemi.

Quelli che sono stati “rimproverati” da Obama nel suo discorso- Putin, Al-Assad, Xi Jinping, ed incluso il presidente iraniano, Hasán Rohaní, – non si trovavano ai loro posti per ascoltarlo, “perchè, per quanto molto incisive le parole di Obama, rare volte sono accompagnate da azioni concrete”, enfatizza l’autore dell’articolo.
Nella sua opinione, il fatto che Putin “si sia impadronito della leadership mondiale sugli USA è una cattiva notizia per Washington, perchè presto o tardi ed in condizioni ancora peggiori di adesso, al nostro futuro presidente si chiederà di recuperare il bastone del comando di Putin. E questo potrebbe risultare difficile”, pronostica l’analista.

Vladimir Putin è il i pezzo più forte nella scacchiera internazionale

Il discorso di Vladimir Putin nell’Assemblea Generale dell’ONU a New York, ha causato una grande impressione nei media francesi, la maggiorparte dei quali non simpatizzano con il presdidente russo. Come ha fatto Putin a far cambiare l’opinione dell’Occidente rispetto alla sua politica? A questa domanda ha risposto il conosciuto filosofo e politologo francese, ex deputato del Parlamento Europeo, Ivan Blot.

Nel corso di una intervista concessa al giornale “Rossiskaya Gazeta”, Blot ha affermato che la proposta del presidente russo di unificare gli sforzi per combattere lo Stato Islamico in Medio Oriente, pronunciata all’ONU, è stata equilibrata e totalmente ponderata, in primo luogo perchè si basa sulla esperienza storica. “Vladimir Putin ha un forte coscienza della Storia, cosa che, per disgrazia, non si può presumere di molti uomini di Stato dell’Occidente. Cosa è più importante in politica? Identificare chiaramente il nemico. Così che il presidente russo ha lasciato in chiaro che l’unico vero nemico è lo Stato Islamico”, sottolinea Blot.

Il politologo francese ha segnalato anche che il presidente statunitense Barack Obama in fondo dovrebbe essere d’accordo con la proposta russa, ma in precedenza ha dichiarato che assieme con lo Stato Islamico, dalla scacchiera deve essere rimosso il leader siriano, Bashar al-Assad. Così che la posizione di Obama, allo stesso modo di quella del presidente francese, è piuttosto instabile.

La stessa opinione per parte sua è stata espressa dall’analista Philippe Gelis nel suo articolo per il giornale “Le Figaro”. Secondo lui, Putin ha una visione strategica ed una focalizzazione chiara e consistente dall’inizio della crisi in Siria, cosa che non si può dire dei suoi omologhi occidentali. Blot segnala che questa pubblicazione forse è la prima sulla stampa francese che parla in tono encomiabile di Vladimir Putin e della sua iniziativa a New York.

Inoltre Blot ritiene che, dopo aver accettato la sua sconfitta politica, l’Occidente deve andare a riflettere e capire che è necessario cambiare di rotta avvicinandosi a Putin, “dovuto al fatto che al giorno d’oggi è lui il pezzo più forte nella scacchiera internazionale“. Nonostante questo, il filososfo segnala che, sfortunatamente, questo processo sarà molto lento e non tutti saranno capaci di ammettere i propri errori, specialmente i politici”.

Il politologo ha anche manifestato che, secondo la sua opinione, il presidente russo, a differenza deio suoi colleghi statunitensi, dispone di un grande vantaggio, voisto che può formare la sua politica estera senza nessun tipo di pressione esterna, qualche cosa che non si può certo dire di Obama. “Quello (Obama) si trova costantemente sotto pressione della elite finanziaria, del complesso militare industriale. Tutto questo incide sul comportamento del presidente degli USA nell’arena internazionale e non al meglio dei risultati”, spiega. In accordo con Blot, il leader statunitense ha grandi difficoltà nell’eseguire le sue linee di attuazione politica perchè dipende dalle persone che lo hanno condotto al potere, in questo caso dalle oligarchie: quella finanziaria, quella militare, quella industriale.

Fonte: RT Actualidad

http://www.controinformazione.info/anal ... -mondiale/

Re: Il

06/10/2015, 17:02

in base ad una notizia televideo si starebbe(adoperiamo il condizionale)preparando un documento x la collaborazione russo americana nella lotta all'isis in sirya,inizialmente la collaborazione usa riguarderebbe l'aspetto tecnico,ma sarebbe gia' un passo importante nella lotta al terrorismo................obamone come suo solito deve andare a rimorchio......x non restare tagliato fuori........ [:293] [:293]

Re: Il

07/10/2015, 11:58

Attorno a Obama, significative dimissioni

di Maurizio Blondet

Dal Pentagono si è dimessa Evelyn Farkas, vice-assistente segretaria del Ministero Difesa con una carica interessante: era quella che gestiva le relazioni militari con Ucraina e Russia, ossia armava la giunta di Kiev e la spingeva alla guerra contro i secessionisti del Donbass. Era praticamente il clone, al Pentagono, di quel che è alla segreteria di Stato (ministero degli Esteri) Victoria Nuland, la grande istigatrice dei golpisti di Kiev, che per staccare l’Ucraina da Mosca ha ammesso di aver speso 5 miliardi di dollari.

Come la Nuland (Nudelman, sposata Robert Kagan, uno fra i più virulenti neocon) la Farkas è ebrea. Di origine ungherese, come la Nuland e suo marito sono ebrei originari dell’Est, figli o nipoti di esponenti trotzkisti. La Farkas nel consiglio della “Harold Rosenthal Fellowship on International Relatyions” (una centrale sionista), immancabilmente anche membro del Council on Foreign Relations e dell’Aspen Club, dove presiede un “Socrates Scholar Program”. Soprattutto, la donna – ha scritto il blog washingtoniano Politico – è stata “consigliera di tre segretari alla difesa sulla politica russa, fornendo una continua expertise su come gli Usa devono rispondere alle azioni aggressive della Russia”. Ed è stata anche “profondamente implicata nello stanziamento di 244 milioni di dollari a sostegno dell’Ucraina”, in armamenti. Ragion per cui un altro blog di Washington la definisce la “top cabalist”, ossia la primaria complottatrice al Pentagono.

Complottatrice per la “cabala neocon” che la Nuland tanto efficacemente rappresenta alla Segreteria di Stato, spesso dando l’impressione di guidare il povero Kerry su posizioni più fanatiche e dure di quanto lui volesse…

... le dimissioni della Farkas possono essere lette come la sconfitta dell’ala che guidava la stessa Casa Bianca sulla continuità del progetto neocon di destabilizzazione globale inaugurato con Bush figlio?

I siti washingtoniani sottolineano che la signora, che da tempo ruggiva contro la “debolezza” di Obama verso Putin, ha sbattuto la porta “lunedì 28 settembre”, subito dopo i novanta minuti di faccia a faccia tra Obama e Putin, all’Onu, dove il secondo ha spiegato al primo le sue intenzioni con l’intervento in Siria, per debellare l’ISIS sul serio. Ufficiosamente, al Pentagono, hanno negato: no, la signora, in carica da 5 anni, lascia perché ha trovato una “opportunità” fuori dalla politica. Succede ad ogni fine di presidenza; negli ultimi mesi de presidente in carica, negli uffici dei massimi collaboratori è tutto un telefonare per cercarsi un nuovo lavoro, una cattedra universitaria, un incarico in qualche “fondazione culturale”. E’ il bello dello spoil system. Sono anche mesi in cui nessuno da’ quasi più retta al presidente, perché troppo occupato ad assicurarsi il proprio futuro. Succede anche ad Obama che tra poco più di un anno, novembre 2016, dovrà traslocare dalla Casa Bianca.

Ma pochi giorni prima della Farkas, ci sono state le dimissioni di un personaggio non meno centrale nella strategia di destabilizzaizone Usa: il generale John Allen, che Obama in persona aveva nominato plenipotenziario della (rullino i tamburi) “Coalizione Globale per Contrastare l’ISIL”: ossia quella coalizione che ha compiuto centinaia di bombardamenti sul Califfato, per un anno, senza produrre il più lieve danno al regno takfiro. Anche le dimissioni di Allen sono giunte così inattese (ed apparentemente offensive) che la Casa Bianca ha cercato di nasconderle per qualche giorno. Ora gli amici gallonati dicono che il generale era “frustrato” dal comportamento di Obama, che “Non gli ha mai dato i mezzi” per (come dicono) “degradare e alla lunga debellare l’ISis”. In particolare, Allen aveva “cercato di convincere più volte, ma invano” il presidente Obama ad accedere alla richiesta della Turchia di istituire una zona di protezione dei civili in Siria: nella neolingua, “zona di protezione dei civili” significa creazione di una no-fly zone per i caccia di Assad, da abbattere se vi entrano per colpire i takfiri; un probabile preludio alla eliminazione del dittatore.

Naturalmente oggi il progetto ha perso d’attualità, dato che lo spazio aereo siriano è dominato dai Sukhoi, i quali, in tre giorni settimana, hanno seminato distruzione, panico e diserzioni di massa nel ramo siriano di quel Califfato che sembrava invulnerabile sotto i continui bombardamenti Usa, da cui usciva anzi più vigoroso e fornito di armi che mai, aumentando anche il numero dei suoi effettivi, tutti evidentemente vogliosi di sfidare gli F-22 per un buono stipendio e il piacere di decapitare inermi. Secondo le ultime notizie, tremila guerriglieri dello Stato Islamico, di Al Qaeda (Al Nusra) e i Jaish al-Yormuk sono già fuggiti in Giordania .

Adesso gli invincibili scappano come conigli (succede, ai mercenari, quando si trovano davanti a un vero nemico) e lo scopo di “degradare e alla lunga sconfiggere” il Califfato sembra si stia realizzando un po’ troppo presto. E che Assad non sarà eliminato domani.

Di questo disastro geopolitico, psicologico e morale Usa, i dimissionari danno evidentemente la colpa ad Obama. La tesi che questo si sia messo d’accordo on Putin e gli lasci fare in Siria il repulisti, è una tesi sostenuta da varie fonti, sia da Claudio Moffa sia dalla rivista Limes. E sottoscritta da Thierry Meyssan in termini addirittura paradossali: “I bombardamenti russi in Siria non sono diretti contro gli alleati degli Stati Uniti, ma costituiscono un aiuto militare al president Obama che, da un anno, non viene obbedito dalla coalizione anti-Daesh (sic). Nonostante il pesante contenzioso che li oppone (…) il Cremlino ritiene di poter aiutare l’amministrazione Obama a constatare l’inefficacia della sua politica e tornare al diritto internazionale”.

Tesi affascinante. Ma perché Obama avrebbe dovuto lasciarsi seppellire in una montagna di guano, passando alla storia che il presidente che ha fatto crollare tutto il castello di menzogne su cui si reggeva dal 2001 l’impero americano? La cosa avrebbe un senso solo in una circostanza precisa: che Obama non volesse quella politica, che era quella voluta dai circoli neocon. I quali l’avrebbero condotta a suo nome dalle seconde file del Pentagono e del Dipartimento di Stato. Oggi che sta per lasciare la scena della storia, Obama – la cui doppiezza e viltà non credo abbiano bisogno di essere provate – si prende qualche gustosa vendetta. Certo l’urlo uscito dal cuore del senatore John McCain: “…Ma i russi stanno bombardando i nostri jihadisti formati dalla Cia!”, non può aver fatto dispiacere al miserabile presidente, se quella politica lui l’ha solo subita e per mancanza di carattere, ed opportunismo e viltà, l’ha avallata con qualche riserva. Ovviamente, “se”.

McCain, ricordiamo, è un repubblicano, ed è stato l’avversario di Obama alle presidenziali passate. Adesso che è possibile (salva l’incognita Trump) che i repubblicani riprendano la Casa Bianca, saranno loro a dover gestire lo scacco matto dato da Putin, la perdita di credibilità che la politica Usa ha riscosso a Ryad ed Ankara. Per non parlare della lobby israeliana che ha sfidato e di Netanyahu che ha umiliato Obama fino all’inverosimile. Adesso tocca a loro. Lui, fa’ il suo dovere d’ufficio criticando la Russia perché “destabilizza l’Ucraina” e “uccide civili”; poi se ne va e farà conferenze pagate.

Se è così, è la sconfitta dei neocon e del progetto (di destabilizzare i paesi islamici attorno ad Israele, secondo linee etnico-religiose) che hanno voluto dall’11 Settembre, attuato fino a svuotare l’America di miliardi di dollari, migliaia di soldati caduti e il quasi esaurimento della sua stessa potenza militare, sovra-estesa ed usurata fino all’osso. E’ un’ipotesi molto provvisoria. I neocon hanno sette vite. Resta da vedere se la superpotenza ha ancora i mezzi per servirli.
http://www.maurizioblondet.it/attorno-a ... imissioni/

Re: Il

07/10/2015, 12:53

Obama avrebbe mostrato le palle ai neocon e si sarebbe accordato con Putin [?] Ma per favore [:302] [:297] [:246]

Putin ha scoperto il loro gioco come un abile giocatore di poker e li ha sbugiardati con la mossa dell' attacco all' ISIS su richiesta del governo locale.

Il resto sono solo fantasie...

Re: Il

07/10/2015, 13:03

... APPUNTO! perché è un Dem .............. [:306] [:246]
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