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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 15/11/2012, 16:37 
(Spero davvero sia anti "Europa" ...) [:(!]



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MessaggioInviato: 17/11/2012, 20:32 
In PIL dei 17 paesi dell’euro nel complesso è calato dello 0,1% rispetto al secondo trimestre di quest’anno, che aveva già fatto segnare un -0,2% rispetto all’inizio dell’anno. Confrontando i dati con lo stesso periodo dell’anno 2011 il calo è dello 0,6%. Insomma è tecnicamente recessione. I dati sono quelli dell’Eurostat.



La Germania cresce dello 0,2% rispetto al secondo trimestre (0,9% su base annua) rallentando vistosamente rispetto all’inizio dell’anno quando cresceva dello 0,5%. Anche la Francia cresce dello 0,2% ma veniva dal -0,1% del trimestre precedente. Hollande in questo modo potrà agevolmente scansare i “suggerimenti” che la Germania stava preparando per la Francia (ovviamente la solita ricetta, quella che stiamo applicando anche noi).

L’Italia colleziona invece un nuovo dato negativo, -0,2%, sebbene decisamente migliore del -0,8% del trimestre scorso. E però su base annua siamo al -2,4%, in peggioramento rispetto all’inizio dell’anno.

Quello dei paesi meridionali è un bollettino di guerra: Spagna -0,3% (-1,6% su base annua); Grecia -7,2% su base annua; Portogallo -0,8% sul trimestre e -3,4% su base annua. Malissimo anche l’Olanda, altro paese che si sta sottoponendo all’austerità: -1,1% sul trimestre precedente, -1,4% su base annua.

Ma la vera sorpresa è la Gran Bretagna: il paese schiacciato dall’austerità del governo conservatore di Cameron è cresciuto addirittura dell’1% in un solo trimestre, dopo tre di recessione. Come ha fatto? Semplice: si è ripresa con quella inefficiente e sprecona spesa pubblica chiamata Olimpiadi, che ha attirato un bel po’ di spesa privata aggiuntiva, puntualizza il Guardian. Come dite? Moltiplicatore? Già. Quelli che hanno gioito quando Monti ha detto “no” alla candidatura dell’Italia forse dovrebbero pensarci.

Link: i dati Eurostat sul PIL riferiti al terzo trimestre 2012

http://keynesblog.com/2012/11/15/e-uffi ... imostrare/


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MessaggioInviato: 17/11/2012, 21:26 
Bye Bye Germany, 200 miliardi di sofferenze per le banche tedesche

di FABRIZIO DAL COL

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La locomotiva tedesca non c’è più. I dati finanziari ovvero quei numeri che mettono in stretta relazione i finanziamenti concessi dalle banche tedesche verso il mondo produttivo e quelli che, invece, sono riferibili all’attuale crescita economica reale della Repubblica Federale Tedesca, indebolitasi in pochi mesi a causa delle minori vendite sui mercati europei ed esteri, sono a dir poco allarmanti e mettono in evidenza anche la crisi economica tedesca che fino a ieri veniva minimizzata. Infatti, il dato sulle sofferenze bancarie ha ormai raggiunto la cifra “monster” di 200 miliardi di Euro, un dato che nessun’altro Stato è riuscito mai a raggiungere prima. La supponenza e l’arroganza, ovvero quegli atteggiamenti poco eleganti fin qui utilizzate dalla Germania contro la finanza allegra di alcuni paesi europei, dovranno lasciare spazio a quella vera dote che si chiama umiltà. Infatti, ora che Berlino è finita nelle maglie della crisi economica, se vorrà porre un freno ad una deriva economica equivalente a quella degli altri stati europei, dovrà giocoforza subire la stretta creditizia finanziaria delle banche, tenendo in considerazione il monito lanciato dal Fondo monetario internazionale che rimarca come la Deutsche Bank ha ora bisogno di nuovo capitale.

L’indagine condotta da PricewaterhouseCoopers mette nero su bianco ciò che gli asset manager europei sanno da tempo ovvero che le banche tedesche, dopo il crac di Lehman Brothers avvenuto nel settembre 2008, non hanno fatto ciò che tutti gli altri hanno invece iniziato. Secondo l’opinione di Ernst & Young, altra primaria società di consulenza, i 200 miliardi di euro sono già stati superati nel 2009 e si sta correndo verso quota 250 miliardi, circa il 6% del totale degli asset degli istituti di credito tedeschi. Guardando ai dati dell’Italia, facendo riferimento a quelli diramati ogni mese dall’Associazione bancaria italiana (Abi), si scopre che a fine luglio le sofferenze bancarie hanno toccato quota 114 miliardi di euro: quasi la metà rispetto all’esposizione degli istituti tedeschi.

Alla luce di quanto sopra, la Cancelliera tedesca non potrà più imporre in Europa la logica del rigore assoluto che fino a ieri pretendeva con durezza verso gli Stati in forti difficoltà economiche e dovrà necessariamente rivedere la sua politica di predominio economico sul continente se non vorrà ritrovarsi poi con mezza Europa pronta a rivoltarsi contro.

Source: Bye Bye Germany, 200 miliardi ...nche tedesche | L'Indipendenza



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MessaggioInviato: 17/11/2012, 21:51 
17 novembre 2012 - 13.14



Le banche governano il mondo

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=5LQhLCkHEV8[/BBvideo]

Uno studio di tre scienziati a Zurigo, pubblicato sul New Scientist, dimostra che il famoso liberismo (neo o post che dir si voglia) non esiste: 147 superbanche controllano ogni cosa, qualsiasi comparto produttivo. Il 60% del reddito mondiale è così generato da 43mila multinazionali in competizione tra di loro solo virtualmente. E dove non c'è competizione, cade anche il principio del libero mercato.

Forse ora si capisce perché continuiamo a dare soldi alle banche di tasca nostra. I mille miliardi delle operazioni LTRO della BCE, pagati con il differenziale tra lo spread elevato (che salderemo noi) e l'1% al cui tasso le banche si sono rifornite di liquidità; il fondo salva-stati (MES) che si è trasformato in un fondo salva-banche; ma anche gli aiuti concessi dalla Troika alla Grecia, che sono finiti nelle tasche del Governo di Atene solo nella misura del 5%, mentre il resto è tornato alle banche. E tutto sulla base di previsioni ripetutamente inconsistenti della Troika sul Pil greco. Per rendervene conto guardate il grafico qui sotto, pubblicato da ZeroHedge, che non è certo un covo di pericolosi Keynesiani.

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Di questo ho cercato di parlare, nel poco tempo che restava e un po' di fretta, ieri sera a L'Ultima Parola.

Source: Le banche governano il mondo


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Si vede la luce in fondo al tunnel?
Si stà uscendo dalla palude?
Oppure si stà sprofondando nella emme
raccontando favole
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Ultima modifica di Wolframio il 17/11/2012, 21:54, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 20/11/2012, 10:34 
La scure di Moody's sulla Francia: Parigi perde la tripla A

L'agenzia di rating spiega che la decisione è stata presa per l'incertezza dello scenario finanziario del Paese

http://www.liberoquotidiano.it/news/eco ... pla-A.html

dopo avere tanto gongolato x il duopolio con la merkel,magari stanno arrivando giorni grigi pure x holland [;)]


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Vorrei che perdessero anche i pozzi di petrolio conquistati in Libia ....[8D]



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MessaggioInviato: 20/11/2012, 16:51 
Non riposeremo fin quando tutto sarà distrutto” Henry Kissinger e David Rockefeller

di Corrado Belli

Un piccolo stato come la Grecia che ha solamente il 2,5 % dell’Economia in Europa è al centro della scena politica mondiale, quello che hanno mostrato a Cannes i capi governo europei è un totale Caos, da 4 anni discutono su come evitare la crisi tra banche -finanza e politica in tutto lo spettro mondiale,ogni loro seduta che fanno (G8- G20 e sette e mezzo) annunciano di aver trovato la soluzione per risolvere tutti i problemi riguardanti la crisi, ma diventa sempre peggio, non è coincidenza e nemmeno un fallimento, la cosa è voluta di proposito, una sceneggiatura come al Teatro e noi facciamo da spettatori ,salvare l’euro non è quello che vogliono ,al contrario è la distruzione dell’Euro,è creare l’ordine causando il Caos e questo è il loro grande obiettivo.

Se ricordo bene nel 2009 durante il meeting dei Bilderberg in Grecia ed esattamente a Vouliagmeni avevo scritto che non era stata una coincidenza che i Bilderberg si riunivano proprio in Grecia, Papandreou era l’ospitante delle stelle Elitarie che avevano deciso di usare la Grecia come Stato europeo che doveva fare da esca , sappiamo che quando l’Elite trova la soluzione trova anche l’apposito problema che fa a caso su quella soluzione, cioè portare la Grecia di proposito quasi alla bancarotta, con questo sistema possono far cambiare tutto il sistema sociale ed economico in uno stato e senza che la popolazione faccia una grande resistenza, questo è appunto successo in Grecia, la Grecia è stata scelta per far scoppiare una crisi di notevoli dimensioni al fine di far scoppiare una vera e propria crisi in tutta l’europa.

La Goldman Sachs che è la Banca dei Bilderberg ha creato tutte le opzioni per una crisi e senza uscita per la Grecia avendo fatto di tutto per far entrare la Grecia nei parametri per la sua entrata nell’EURO,poi hanno fatto di tutto che il governo greco si indebitasse e infine alla bancarotta, hanno anche scommesso sulla bancarotta della Grecia che ha fruttato centinaia se non migliaia di milioni di Euro alla Goldman Sachs, non dimentichiamo che l’Unione Europea e l’Euro furono fondati dietro decisione dei Bilderberg nel 1955 il suo primo “Caimano” Etienne Davignon disse dopo anni che il tutto è stato deciso dai Bilderberg, i Politici di ogni singolo stato della UE hanno solo il dovere di dichiarare la fondazione della UE e dare le informazioni ai media in modo che questi si assumono la responsabilità di disinformare i cittadini sulla costruzione di una super nazione che in fin dei conti è una UNIONE SINTETICA e senza alcun valore Democratico e Sociale, questo è successo dopo decenni di disinformazione sulla fondazione della UE , adeso sappiamo che è una creatura Dittatoriale dove i cittadini devono solamente nascere e lavorare per soddisfare le perverse voglie di una Elite di Criminali ..fin che morte arriva.

Perché la Grecia è stata scelta come prima vittima ? le motivazioni sono diverse : primo , l’eminenza grigia dei Bilderberg denominato Henry Kissinger odia a morte i greci, lui stesso ha sempre ribadito che l’orgoglio del popolo greco deve essere massacrato , questo lo ha detto a Washington durante una conferenza di imprenditori internazionali nel mese di Settembre del 1974 e ribadito dopo la conferenza dei Bilderberg in Grecia, sottolineando che il popolo greco è troppo Anarchico e quindi pericoloso per la fondazione del NWO, “The Sciacall” sa bene che la cultura dei popoli Europei ha molto da condividere dalla cultura greca che fu poi acquisita dai romani che la tramandarono in tutta l’europa durante le loro conquiste di territorii fino all’Inghilterra, lo stesso Hitler si ornava nelle sue manifestazioni di cultura greca con maestose costruzioni e costumi che i suoi soldati dovevano indossare durante le sfilate , Kissinger e Rockefeller sono gli autori del piano distruttivo dell’Europa, i Rothschild stanno dando gli ultimi colpi ai pilastri che fino ad oggi la sostengono , secondo: come già specificato la Grecia è il simbolo della cultura Europea, Filosofia e Democrazia che per millenni è sono state la pietra miliare per i governi Europei, ed è per questo che la Grecia deve essere distrutta fino alla radice , terzo: l’Economia della Grecia è facile da distruggere e non è rilevante come la Cultura, non è mai stata una concorrenza ,i suoi prodotti e i servizi sociali in confronto agli altri stati della UE sono troppo cari ..secondo la casta dell’Elite,- L’elite sta usando la bancarotta della Grecia per convincere tutta la zona Euro che se uno stato non può essere salvato c’è il pericolo che la malattia si diffonda in tutta l’europa trascinandola nel baratro economico, è chiaro che con questo sistema vogliono distruggere la Grecia per salvare le Banche mettendo le mani sempre più profondamente nelle tasche dei cittadini, loro stessi hanno creato questo problema, qualsiasi esperto di Economia ha sempre detto che la creazione dell’Euro avrebbe portato l’Europa al collasso sociale ed economico e specialmente nel Sud Europa… Italia compresa seguite da Spagna, Portogallo e con probabilità anche la Francia come canditati alla bancarotta, qui è chiaro come la crisi viene alimentata sempre di più con la promessa che la soluzione sia vicina , i cittadini devono essere diretti verso l’insicurezza ,demoralizzati e impauriti fino a che accettano le condizioni che vuole l’Elite, Barros e Van Rompuy l’hanno detto chiaramente , ogni Stato della UE deve consegnare la sua sovranità e Finanza a Brussel che la vuole centralizzare a modo suo, un governo centralizzato che controlla tutte le economie di ogni singolo stato che consegnano le loro risorse e finanze nelle mani di un gruppo di criminali /mafiosi e succhia sangue, il capo criminali che dovrebbe gestire tutte le Banche in europa è Ackermann che vuole a tutti i costi un commissario per le finanze che assuma il controllo e potere sulle politiche finanziarie di ogni singolo stato UE, il tempo scorre e non è ammissibile lasciare in mano ai politici i controlli del proprio stato, ciò è un DIKTAT che và fuori da ogni regola descritta nel Trattato di Lisbona, “..Dittatura pura che viene applicata anche con la violenza e aggressione militare come di già ha fatto Sarkozy con la Merkel e Berlusconi” . ..ciò vuol anche dire che ogni singolo stato non esisterebbe più , si creerebbero delle piccole regioni (come vuole la Lega) che verrebbero gestite da Commissari che nessuno ha eletto , i Parlamenti Nazionali non hanno più nulla da dire (già lo stanno applicando), per controllare tutto questo c’è bisogno di un esercito e di un apparato di Polizia Europea (già costituita con la Eurogendfor) che mantiene ordine a tutti i costi, l’Elite della finanza che è sotto controllo dei Rothschild vuole un Superstato “la EUDSSR” ,costruita non Democraticamente ma che abbia le sembianze Democratiche= Dittatura, il popolo dovrà accettare dopo la martellante Propaganda che i media avranno fatto per condizionarlo e prepararlo all’anestesia totale, solo allora le Banche e l’Industria potranno fare quello che vogliono, ..e cosa vogliono fare? Dirigere i capitali e le somme di denaro dal basso verso l’alto come di già è in atto, impoverire sempre di più i cittadini fino a renderli schiavi e farli lavorare fino alla fine dei loro giorni senza pausa, indirizzarli al consumismo sfrenato, controllati in ogni movimento e discussione, il tutto per la nostra salute e sicurezza?????

Ma tutto questo non basta, per risolvere i problemi del mondo ci vuole un Governo Mondiale e quindi deve essere fondata una Unione Mondiale che potrà risolvere tutti i problemi esistenti , per raggiungere questo obiettivo è chiaro che anche tutti gli altri stati /nazioni e continenti debbano essere messi sotto controllo di questa Elite assatanata di potere , ciò comporta un risico molto più grande di quello Europeo, conclusione:

prepariamoci a un evento Apocalittico di immaginabili dimensioni, quello che abbiamo visto con l’aggressione alla Libia e altri piccoli stati Africani è un Antipasto con 4 olive e qualche bruschetta, – Solo se i Popoli saranno in grado di acquisire quella coscienza di autodeterminazione e volontà di Democrazia vera e propria abbandonando l’euforia del consumismo , mettendo da parte l’egoismo che hanno costruito con passare degli anni e decenni , riscoprendo il sociale e la famiglia,si potrà sconfiggere questa Elite di Criminali e assetati di sangue, prima cosa da sconfiggere e da eliminare sono I Mass Media dato che sono loro a lavare il cervello dei cittadini dirigendoli verso una via senza uscita.

link: http://www.oltrelacoltre.com/?p=14337

Fonte: http://www.stampalibera.com/?p=34366
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Tratto da: ” Non riposeremo fin quando tutto sarà distrutto” Henry Kissinger e David Rockefeller | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z2CmKQvw9l
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MessaggioInviato: 20/11/2012, 16:56 
Se tutto ciò che leggiamo in giro ha un fondamento di verità, andiamo "bene"! [8)]



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MessaggioInviato: 21/11/2012, 16:20 
Dall'Ue nessun aiuto alla Grecia Ora è a rischio tutta l'Eurozona

I ministri delle Finanze non sbloccano i 44 miliardi di euro necessari per salvare Atene

http://www.liberoquotidiano.it/news/est ... ozona.html

..ma non dovrebbe essere un europa solidale?meglio soli che male accompagnati



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MessaggioInviato: 22/11/2012, 13:39 
Quanto emerso in questi giorni grazie all’iniziativa dei regolatori tedeschi è particolarmente interessante per il nostro Paese, detentore della quarta riserva aurea al mondo dopo Usa, Germania e Fmi. Lo scorso 6 ottobre, infatti, la Consob, l’ente per la vigilanza sui mercati guidata da Giuseppe Vegas, ha reso noto che «per cercare di abbattere il debito pubblico si possono usare senza tanti problemi le riserve auree della Banca d’Italia. Palazzo Koch, infatti, può liberamente disporre di tutti i propri beni mobili e immobili, nei limiti in cui tali atti di disposizione non incidano sulla capacità di poter trasferire alla Bce le attività di riserva eventualmente richieste». Un secondo attacco dopo quello della scorsa estate, quando la Commissione aveva proposto la costituzione di un superfondo a cui trasmettere, tra le altre cose, le riserve di Bankitalia per cercare di aggredire un debito pubblico ormai di 2mila miliardi di euro.

Sempre la Consob ricorda che la legge sul Risparmio (l. 262/2005) ha stabilito che Bankitalia «è istituto di diritto pubblico», nonostante le quote di partecipazione al capitale di palazzo Koch oggi ancora detenute dalle banche. Sul punto sarebbe dovuto intervenire un regolamento governativo, che però ancora non c’è. Un tassello effettivamente mancante, per la Consob, secondo la quale «una volta emanato il citato regolamento lo Stato, quale unico azionista della Banca d’Italia, potrebbe liberamente disporre di tutti i beni della Banca d’Italia che, come l’oro, non sono in alcun modo funzionali allo svolgimento dei compiti istituzionali del Sebc».

Ma dove sono le circa 2450 tonnellate d’oro, circa 110 miliardi di euro, di riserve auree italiane? Presso Bankitalia? Non certo tutte: una parte è custodita negli Usa e a Londra. Se la Bundesbank dieci anni fa ha deciso che era meglio tenersele vicine, non sarebbe il caso che, prima di discutere le proposte della Consob, qualcuno si prenda il disturbo di dare una controllatina? In che percentuale le nostre riserve sono conservate all’estero? Esiste poi un registro? Le barre o lingotti sono contraddistinte con numeri seriali, dai quali si evince senza ombra di dubbio la proprietà italiana delle stesse?

Non dico un’interrogazione parlamentare, ma una domandina almeno al question time del mercoledì qualcuno vorrebbe farla al ministro competente? Prima di fare conti, come quelli di Vegas, senza avere più il metallo.

Mauro Bottarelli
Fonte: http://www.ilsussidiario.net
Link: http://www.ilsussidiario.net/News/Denar ... a-/332449/
26.10.2012

http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... &sid=11114

ma siamo sicuri che la parte custodita all'estero sia ancora in custodia?


Ultima modifica di ubatuba il 22/11/2012, 13:41, modificato 1 volta in totale.

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Cita:
ubatuba ha scritto:
Ma dove sono le circa 2450 tonnellate d’oro, circa 110 miliardi di euro, di riserve auree italiane? Presso Bankitalia? Non certo tutte: una parte è custodita negli Usa e a Londra. Se la Bundesbank dieci anni fa ha deciso che era meglio tenersele vicine, non sarebbe il caso che, prima di discutere le proposte della Consob, qualcuno si prenda il disturbo di dare una controllatina? In che percentuale le nostre riserve sono conservate all’estero? Esiste poi un registro? Le barre o lingotti sono contraddistinte con numeri seriali, dai quali si evince senza ombra di dubbio la proprietà italiana delle stesse?

Non dico un’interrogazione parlamentare, ma una domandina almeno al question time del mercoledì qualcuno vorrebbe farla al ministro competente? Prima di fare conti, come quelli di Vegas, senza avere più il metallo.


Io invece dico ... ma dov'è l'informazione?
Possibile che notizie di questo tenore debbano essere ignorate completamente dai TG?



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Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
ubatuba ha scritto:
Ma dove sono le circa 2450 tonnellate d’oro, circa 110 miliardi di euro, di riserve auree italiane? Presso Bankitalia? Non certo tutte: una parte è custodita negli Usa e a Londra. Se la Bundesbank dieci anni fa ha deciso che era meglio tenersele vicine, non sarebbe il caso che, prima di discutere le proposte della Consob, qualcuno si prenda il disturbo di dare una controllatina? In che percentuale le nostre riserve sono conservate all’estero? Esiste poi un registro? Le barre o lingotti sono contraddistinte con numeri seriali, dai quali si evince senza ombra di dubbio la proprietà italiana delle stesse?

Non dico un’interrogazione parlamentare, ma una domandina almeno al question time del mercoledì qualcuno vorrebbe farla al ministro competente? Prima di fare conti, come quelli di Vegas, senza avere più il metallo.


Io invece dico ... ma dov'è l'informazione?
Possibile che notizie di questo tenore debbano essere ignorate completamente dai TG?


purtroppo,siamo un paese a sovranita'limitata,e conseguentemente l'informazione,come avviene in italia di routine,si e' accucciata,sbavando, davanti ai poteri forti,in poche parole siamo la novella cecoslovacchia del 1968..[V]


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Crisi dell'euro: L’Europa torna indietro di una generazione

Nei paesi più colpiti dalla crisi ci vorranno molti anni per compensare il crollo del tenore di vita. L’allargamento e l’integrazione sono fermi e l’aumento delle diseguaglianze sta cancellando i risultati già ottenuti.

Angela Merkel ci aveva messo in guardia già nel 2009: non aspettiamoci miracoli, perché nessuna decisione politica, per quanto coraggiosa, potrà scongiurare il crollo dell’economia europea. A quel tempo la cancelliera era l’unica a presagire il futuro in questi termini. Oggi ci si accorge invece che aveva visto giusto, commenta Nicolas Veron, esperto dell’istituto Bruegel di Bruxelles. A cinque anni dall’inizio della crisi, la situazione economica dell’Unione resta drammatica: sono in recessione 17 paesi membri su 27.

Nei paesi colpiti più duramente dalla crisi, come Spagna o Portogallo, dovrà passare almeno una generazione prima che si riesca a compensare il calo del livello di vita. Un simile lasso di tempo potrà rivelarsi insostenibile per l’Ue. Per la prima volta dalla sua creazione l’Unione europea, contrariamente alla zona euro, rischia di disgregarsi. Di mese in mese questo scenario si fa sempre più evidente, senza che si possa dire quale processo – quello della costruzione di un’Eurolandia forte intorno alla Germania, o quello della disintegrazione del blocco dei paesi euroscettici, Regno Unito in testa – prenderà il sopravvento sull’altro.

Una cosa è certa : questi sviluppi non sono quelli che Angela Merkel auspicava e che anzi ha tentato in ogni modo di impedire. In particolare, la cancelliera voleva che la nuova Unione più integrata facesse posto a tutti gli effetti alla Polonia e ad altri stati dell’Europa centrale, paesi che costituiscono per la Repubblica federale non soltanto una base industriale (le aziende tedesche vi hanno delocalizzato buona parte della loro produzione), ma fungono anche da alleati nel Consiglio dell’Ue quando insieme a Berlino sostengono riforme strutturali e responsabilità di bilancio.

Il progetto di questa Europa, tuttavia, è fallito. Sotto la pressione dei mercati, i dirigenti della zona euro hanno gettato le basi di un sistema istituzionale della zona euro con una supervisione bancaria, un controllo della politica monetaria e un budget indipendente. Queste misure dovevano costituire il minimo vitale per garantire il buon funzionamento della zona euro, senza arrecare danno ai fondamenti dell’Unione europea. Oggi possiamo constatare che si tratta di un’ipotesi irrealistica, ammette Cinzia Alcidi del Ceps (Center for european policy studies).

La situazione particolarmente rischiosa riguarda la pietra angolare dell’integrazione, il mercato unico. Nei paesi nei quali lo stato dell’economia ispira la fiducia degli investitori, per esempio Germania e Paesi Bassi, le spese dei crediti contratti dagli imprenditori sono notevolmente inferiori a quelle dei paesi della periferia dell’Ue. Non si può più parlare pertanto di una concorrenza alla pari, a favore della quale Bruxelles ha operato negli ultimi cinquant’anni.

Altra constatazione fallimentare è quella relativa al flop del modello europeo mirante a un certo equilibrio nei livelli di vita all’interno dell’Unione. Grazie ai fondi strutturali, ma anche garantendo libero accesso al mercato dell’Ue per tutte le entità economiche, si è effettivamente riusciti a limitare gli squilibri negli standard di vita dei vari paesi europei. La Grecia, per esempio, fino al 2009 poteva vantare un reddito pro capite corrispondente al 94 per cento della media dell’Union, non troppo distante da quello della Germania (115 per cento). Ma oggi i divari tra questi due paesi si sono enormemente accresciuti: il livello di vita in Grecia è sceso al 75 per cento, raggiungendo uno standard equiparabile a quello della Polonia, mentre quello della Germania è decollato al 125 per cento.

Secondo le stime degli economisti, queste disuguaglianze si acuiranno ancor più negli anni a venire. Quest’evoluzione implica che gli interessi degli stati membri saranno sempre più divergenti. Mentre romeni, bulgari, greci e portoghesi cercheranno di garantire la sopravvivenza delle loro popolazioni, la Germania e la Svezia preferiranno mettere l’accento sulle questioni ambientali e le fonti alternative di energia. Secondo Veron sarà come dialogare tra sordi.

La crisi ha eliminato anche un altro grande risultato dell’integrazione: il modello sociale europeo, che il mondo intero ci invidiava. I tagli di bilancio che si sono susseguiti non soltanto in Spagna e in Grecia, ma anche in Francia e nel Regno Unito, generano una drastica riduzione delle garanzie sociali, in materia di diritto del lavoro, di pensioni, di disoccupazione, e creano di conseguenza una generazione di giovani privi di prospettive di un impiego stabile, senza i presupposti materiali per poter mettere su famiglia.

Berlino resta sola

Perfino il quotidiano filoeuropeo Der Spiegel ammette apertamente che il centro decisionale dell’Ue si è spostato da Bruxelles a Berlino. Ciò è avvenuto senza alcuna particolare pressione da parte dei tedeschi, ma per esclusione. Tra i sei paesi più importanti dell’Ue, due – Italia e Spagna – non sono neppure stati presi in considerazione a causa dei loro enormi problemi economici. Il Regno Unito, invece, si è autoescluso da solo.

Quanto alla Polonia, in ragione del suo potenziale economico ancora troppo debole e del fatto che non fa parte della zona euro, non può pretendere di rivestire un ruolo chiave. Per un certo periodo è sembrato che l’Europa fosse dominata dal tandem franco-tedesco, il famoso “Merkozy”. Ma dall’elezione del nuovo presidente francese François Hollande è diventato chiaro che Parigi, a fronte di grossi problemi economici, non è in grado di trattare da pari a pari con la Germania. Berlino, dunque, è rimasta sola sul campo di battaglia.

Focalizzata sui propri problemi, l’Europa non riesce a occuparsi di quelli altrui. Di conseguenza la disintegrazione della politica estera comunitaria è un’altra cupa profezia che si avvera sotto i nostri occhi. L’evoluzione autoritaria dell’Ucraina, la situazione drammatica della Siria, l’abbandono della lotta per i diritti dell’uomo in Cina sono soltanto alcuni esempi dell’impotenza dell’Ue.

Nel frattempo la questione dei futuri allargamenti dell’Ue è stata accantonata: l’adesione all’Unione ormai sarebbe concepibile soltanto per i paesi dei Balcani che si trovano all’interno dei confini dell’Europa. L’offerta più ambiziosa, in particolare nei riguardi dei paesi dell’ex Unione Sovietica e della Turchia, non è più all’ordine del giorno.

A cinque anni dallo scoppio della crisi l’Europa sopravvive, almeno per ora. Ma le perdite sono astronomiche e l’Unione europea è regredita sulla strada dell’integrazione per imbattersi in quegli stessi problemi che credeva di aver risolto 30 o 40 anni fa. Ormai perfino gli ottimisti dicono: “Purché le cose non peggiorino”.

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