Guzzanti è un parac...
ma questo articolo ha un 'suo perchè'
Cita:
I VENDICATORI
[color=blue]Ecco chi calpesta la democrazia...
di Paolo Guzzanti
Guerra civile contro il Cavaliere: lascia e non subirai ritorsioni. Ma così si spiana la strada alla dittatura. Scalfari invoca un Dino Grandi: tira aria di piazzale Loreto
Qualcosa di losco, che sa di imbroglio e di fuori gioco sta accadendo in questi giorni gravi non tanto e non solo per il governo, ma per la salute della democrazia.
Partiamo dall’ovvio: il gioco della democrazia, come il bridge, il calcio o gli scacchi è fatto di regole.
Al contrario, le dittature si abbattono invece con insurrezioni, i veementi raduni di «indignati», si rovesciano con le armi, mentre i governi democratici si battono invece soltanto in due modi: in Parlamento e nelle urne.
Se si usa nella lotta politica democratica l’armamentario con cui si abbattono le dittature, si abbatte la democrazia. È una regola storica dura e brutale che tutti dovrebbero conoscere, ma che in questi mesi viene dimenticata e calpestata.
...Rocco Buttiglione fa un’affermazione bizzarra: dice che se Berlusconi si dimetterà potrà ottenere un «salvacondotto» che lo metterà al riparo dai processi giudiziari.
.In che possa consistere un tale salvacondotto non previsto dai codici né dalla tradizione, non si sa. Ma richiama alla memoria le vicende libiche: si dice a Gheddafi che se si toglierà di mezzo avrà un salvacondotto e non ci saranno vendette: potrà andarsene indisturbato. ..
...alla promessa del tutto bizzarra e praticamente inattuabile del «salvacondotto», si aggiunge un nuovo elemento di scena: la promessa, anzi la garanzia, di sospendere o impedire ogni «vendetta».
Sì, avete letto bene: vendetta. E anche qui balza agli occhi l’impropria simmetria, analogia o tentata specularità con il fascismo: la vendetta per eccellenza è piazzale Loreto a Milano, i cadaveri di Mussolini, Petacci, Bombacci e altri gerarchi appesi per i piedi allo stesso distributore di benzina che il giorno prima aveva visto sposti i corpi di alcuni partigiani passati per le armi.
Naturalmente nessuno dice «piazzale Loreto», ma dopo l’allusione a Dino Grandi (il fascista che fa cadere il fascismo) e al salvacondotto (che secondo alcuni fu offerto a Mussolini prima dell’arresto) ecco ieri l’altro a Chianciano Francesco Rutelli, ospite di un convegno dell’Udc:
«Se Berlusconi dovesse fare un passo indietro deve essere chiaro che non ci sarà da parte nostra alcun proposito di vendetta»....
L’ha ripetuto ieri a Repubblica Italo Bocchino: «Ci attendiamo da lui un gesto di grande generosità (cioè le dimissioni, ndr) e non si consumerà alcuna vendetta».
Ora, ammetterete, né il «salvacondotto» né la «vendetta» fanno parte dell’attrezzeria del linguaggio democratico, della lotta politica democratica, anche quella più brutale, feroce, ma costituzionale.
Che sta dunque succedendo? Vorrei essere chiaro: qui non si tratta nemmeno di difendere Berlusconi. Qui si tratta di difendere il buon nome dell’Italia e della sua democrazia.
Benché sia giusto stare bene attenti nel difendere la democrazia anche dalle possibili insidie striscianti, è un dato di fatto che ci troviamo in piena democrazia con un governo di pienissima legittimità democratica.
Io stesso che come dirigente del Pli e membro del gruppo misto ho votato la sfiducia parlamentare il 14 dicembre per vedere se il Parlamento sapeva e poteva esprimere un’altra maggioranza, ho visto come tutti che non esiste...
cosa c’entrano i salvacondotti e le sospensioni della vendetta? Non è questo il Paese dove poco fa hanno vinto Pisapia e De Magistris? Non è questo il Paese in cui l’opposizione di Di Pietro è stata premiata ai referendum?
Non si rendono conto coloro che usano il linguaggio fasullo delle inesistenti analogie con il fascismo, che così facendo accoltellano la democrazia e il Parlamento?
Davvero sfugge a queste menti finissime che oggi è la democrazia ad essere azzerata nel cuore, nella memoria e nelle menti degli italiani?
Chi concederà loro, se la democrazia crollasse, il salvacondotto per le gravi responsabilità e la vendetta della storia, la stessa damnatio memoriae che colpisce ancora oggi i pavidi e gli opportunisti che sgretolarono e distrussero la democrazia spianando la strada al fascismo? [/color]