In questo Forum puoi scrivere... con cognizione... quello che vuoi.
Rispondi al messaggio

06/04/2011, 17:54

Ore 16:25 Terremoto Magnitudo 6.0 in Indonesia.

06/04/2011, 18:11

massrol ha scritto:

grazie sirius
Giuliani dice 10 giugno italia centrale .
sono andato a vedere la posizione dei pianeti di quel giorno e secondo me non ci saranno terremoti superiori al 5.8-6.0°,
provero' a studiarla meglio, comunque il maggior rischio per quel giorno in Italia e' tra le 17.30-18.30.


Mass grazie x la celerità con cui rispondi ;) ... secondo te dunque.. giugno è relativamente calmo.. quando dici 5.8 - 6 intendi " al massimo in tutto il globo non ci saranno scosse più alte di così ", ho intuito bene?

x maggio invece che cosa ne pensi?

comunque rilancio...
Immagine

ma non c'è il Marsili da quelle parti? è già qualche giorno che ci stanno scossette qua e là, qualcuna ogni tanto arriva intorno ai 3 gradi
Ultima modifica di Sirius il 06/04/2011, 18:15, modificato 1 volta in totale.

06/04/2011, 18:47

Grazie Sirius per aver posto l'attenzione sul vulcano Marsili. Per cui non solo sono interessata a Roma , ma anche al litorale cilentano, avendo una casa da quelle parti. Ho imparato a conoscere questo vulcano qualche anno fa, ma sinceramente ogni volta che vado a villeggiare a Sapri, cerco di non pensarci , oppure me ne dimentico.
Da quello che ho letto di recente però sembra che in questi ultimi anni le pareti del vulcano si siano indebolite, la camera piena di magma ecc... Infatti non si ha paura di una eruzione, quanto piuttosto di un cedimento di alcune pareti che andrebbero a toccare un fondale distante ben 3000mt. Oviamente tsunami a go go.....Ma di quale intensità ? Poi volevo fare una domanda: si parla anche in caso di terremoto di non andare sulla costa, ma in collina nel caso si generasse un onda anomala.... Ma quanto? Supponiamo un onda di 10 mt. ad una distanza di 150 km dalla costa ( tale è il Marsili). Scusatemi....ma in fatto di calcoli sono una frana!!!!!!

06/04/2011, 18:49

Scossette non solo in Sicilia, ma anche zona Monti reatini dai 2 ai 2,5 quasi ogni sera....

06/04/2011, 20:07

Spero solo che non facciano mai il Ponte sullo Stretto.[8]

06/04/2011, 21:18

Per quanto riguarda il Marsili, è un po' più in su delle Lipari, ovvero della zona in cui ci sono scossette in questi ultimi giorni.

Vi allegoo un immagine in cui sono evidenti le scosse degli ultimi giorni (da inizio mese a oggi) e in cui ho cerchiato il Marsili, per farvi capire dover si trovi.

Ricordate che il Marsili è un Sea-mount, ovvero un monte sottomarino.

E salito alla ribalta della cronaca da quando la cara INGV ha cominciato a gridare ai 4 venti, "Al Lupo Al lupo"

E indovinate un po perchè ?

Ovvio, perchè sono a caccia di fondi!!!

Con questo non voglio dire che non sia pericoloso.

E' indubbiamente il vulcano più grande che esista in Europa.
Per qualche centinai di metri gli è stato soffiato il titolo di vulcano più alto d'Europa dall' Etna.
Quindi è un vulcano mica tanto piccolino.

E' li , però , da tantissimo tempo, e secondo alcuni scienziati non è così pericoloso come viene dipinto.

Certo è che sia studiato poco. Quello si.

Qui vi riporto un articolo che avevo scritto qualche tempo fa, e che parlava del Marsili:

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=1710954252826&set=o.167739560746

Se proprio vogliamo parlare di cose a cui bisogna prestare attenzione, sarebbe il caso, secondo me, di pensare più all' Etna, che al Marsili.

E' infatti risaputo che l'impianto vulcanico Etna stia lentamente scivolando in direzione EST

Infatti Studi recenti hanno evidenziato che l'Etna sta lentamente scivolando verso Est e Sud, perché il substrato argilloso su cui poggia ha il suo culmine spostato verso N-W rispetto all'asse del vulcano.

Lo scivolamento sarebbe dovuto all'interazione tra effetti termici (dilatazione), e gravitativi (piano inclinato).

Il risultato é la presenza di strutture compressive alla base del vulcano e distensive nella regione sommitale .

Queste ultime sono spesso vie di risalita preferenziali dei magmi durante le eruzioni.

Inoltre il movimento verso Est dell'edificio sopra un magma stazionario potrebbe essere la causa dell'apparente migrazione a Ovest dell'attività vulcanica.

Ne parlo qui in un altro articolo che avevo postato tempo fa:
http://www.facebook.com/notes/i-grafici-sismici-di-webmasterone/che-cosa-sta-succedendo-nello-stretto-di-messina-dobbiamo-aspettarci-un-forte-te/205584109453033

In passato (remoto per la verità) pare che una parete dell' Etna sia già scivolata in mare, causando uno Tsunami che ha flagellato l'est Mediterraneo.



Immagine:
Immagine
187,9 KB

06/04/2011, 21:27

webmasterone ha scritto:

Qui vi riporto un articolo che avevo scritto qualche tempo fa, e che parlava del Marsili:

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=1710954252826&set=o.167739560746

------------------------------------------------

Inoltre il movimento verso Est dell'edificio sopra un magma stazionario potrebbe essere la causa dell'apparente migrazione a Ovest dell'attività vulcanica.

Ne parlo qui in un altro articolo che avevo postato tempo fa:
http://www.facebook.com/notes/i-grafici-sismici-di-webmasterone/che-cosa-sta-succedendo-nello-stretto-di-messina-dobbiamo-aspettarci-un-forte-te/205584109453033



Scusami webmasterone......

ma se ci fossero persone non iscritte a facebook?
Come potrebbero fare per leggere i tuoi articoli?

Ti ringrazio

06/04/2011, 21:32

Thethirdeye ha scritto:
Scusami webmasterone......

ma se ci fossero persone non iscritte a facebook?
Come potrebbero fare per leggere i tuoi articoli?

Ti ringrazio


Hai ragione, scusami, non ci avevo pensato.

ricopio qui quello che avevo scritto, così è accessibile a tutti
:)

06/04/2011, 21:35

Ma quanto e' pericoloso realmente il Marsili ?


Immagine:
Immagine
150,03 KB
E' piu' pericoloso o fa piu' paura ?

A guardare con lucidita' la situazione sembra la storia dell' uomo nero.
Tutti ne abbiamo paura, finche' non lo conoasciamo. Finche' non scopriamo che e' una paura insita nella nostra mente. Una paura irreale ce ci pervadeva quando eravamo piccolo, ma che e' scomparsa quando siamo cresciuti e abbiamo imparato, abbiamo scoperto, abbiamo saputo!

Parliamoci chiaramente: Io non sono uno scienziato, ne un geologo, ne un astronomo, ne un fisico. Sono solo un appassionato. E mi piace non rimanere senza risposte. QUindi mi guardo in giro, cerco, e trovo le risposte alla domande che mi nascono in mente.
Tutto quello che dico, quindi, e' frutto di ricerce effettuate in rete, e da mie personali opinioni (condivisibili o meno).

Il Marsili e' li'. E' un vulcano sottomarino localizzato nel Tirreno meridionale e appartenente all'arco insulare Eoliano, a meta' strada fara Campania e Sicilia, fra il Vesuvio e l' Etna. Mar pe qualsiasi dettaglio Vi consiglio l'ottima scheda, ottimo punto di partenza, su Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Marsili Senza dubbio il Marsili e' considerato il Vulcano piu' grande d'Europa, non potendo battere (anche se veramente di poco) quello piu' alto, che e' l'Etna.


Dobbiamo capire quindi che si tratta di una struttura veramente imponente.
L'Etna infatti e' alto 3.340 metri e' ha un diametro di circa 45 Kilometri.

Non male, vero ?

E il Marsili ?

Beh, partendo dal fondo del Tirreno si eleva per circa 3000 metri (340 metri meno dell' Etna) ma ha un imponete sviluppo laterale. Infatti si estende per 30 Km di larghezza e ben 70 Km di lunghezza.
Praticamente e' quasi come avere due vulcani Etna uno di fianco all'altro. Impressionante, vero ?
Bene, proprio questi motivi (le dimensioni, il fatto che e' sott' acqua e quindi non si vede, l'ignoranza del reale stato delle cose) la gente ha paura e si lascia facilmente condizionare da inutili allarmismi.

Ma cosa ne pensano gli szienziati ?
Fino ad oggi avevamo una sola opinione,
Quella di INGV.

E stanno semplicemente gridando: "al lupo, al lupo!" , "attenti che se frana, e' un apocalisse!" , "Scappiamo".


Questi non sono atteggiamenti da scienziati, ma da untori della peste del Manzoni.


La scienza ci imponde di infondere la conoscienza, non il terrore e la paura.

Per quello abbiamo gia' avuto la Sacra Inquisizione nei tempi andati.

Da qualche giorno, da quando INGV ha lanciato la pietra, anche altri scienziati si sono posti le stesse domande, e hanno cominciato ad analizzati i dati disponibili.
Veramente interessante e' un articolo apparso su rivistahydepark DOT org.
Si tratta di un intervista al Prof. Giuseppe Mastrolorenzo.

Ringrazzio Fabrizio Penao che l'ha trovata e postata sulla Bacheca di Giampaolo.

questo e' il link all'articolo, e piu' in fondo nella pagina ve lo riportero' interamente, in modo che rimanga anche qui come "storico"

http://www.rivistahydepark.org/rischio- ... -di-malko/

In sostanza il Prof. Mastrolorenzo, sebbene avverta che bisogna trattare il Marsili (cosi' come i suoi fratelli : il Vavilov, il Magnaghi, il Palinuro e tutti quelli che non abbiamo ancora scoperto, visto che questa zona e' ricca di Sea-mount) con tutte le prudenze del caso, essendo comunque un vulcano, minimizza i rischi di possibili catastrofi derivanti da eruzione o franamento, e quindi Tsunami.

In pratica ribalta quello che ci ha detto fino a ieri il Dott. Boschi, Direttore e padrone di INGV.

Ma allora dove sta la verita' ?


Una volta si diceva "In medio stat virtus" quindi per essere sicuri sarebbe da tenere un atteggiamento di prudenza.
Non sottovalutare la situazione, ma nemmeno sopravvalutarla.

Cosa che invece sta facendo indubbiamente INGV.

Ma come tutti sappiamo, quando un gruppo di scienziati diventa un gruppo di politici.... be, allora le cose cambiano.... il fine ultimo non e' piu' la scienza e la ricerda, ma la ricerca.... dei soldi (e dei fondi)!

Quale sistema migliore, quindi, per ottenere fondi che terrorizzare e minacciare la Gente ?

Come al solito e' stato un piacere scrivere su queste pagine.

Web.


Ecco l'articolo intero:

Il Vulcano Marsili: Intervista al Prof. Giuseppe Mastrolorenzo di MalKo

Il Vulcano Marsili e' un vulcano sottomarino ubicato in modo quasi equidistante tanto dalle coste calabre quanto da quelle sicule per circa 150 chilometri.
Fa parte dellarco insulare eoliano e misura quasi 3000 metri daltezza. Un eventuale subacqueo intenzionato a porre una bandierina in cima al vulcano dovrebbe immergersi per 450 metri. La vetta quindi, e' ancora inviolata. La colonna dacqua che sovrasta lapparato vulcanico dovrebbe comunque essere sufficiente per affogare qualsiasi colonna eruttiva e con essa i fenomeni che maggiormente temiamo in terra ferma (colate piroclastiche, lahar, ecc).
Questa nostra confortevole supposizione supportata anche dallassenza di centri abitati (mare aperto) potrebbe avere qualche fondamento.

Il Marsili recentemente e' balzato alle cronache invece, come possibile fonte di maremoti presumibilmente dovuti al distacco di pareti rocciose che movimenterebbero materiale a sufficienza per generare onde altissime nel tirreno meridionale. Il magma che fluisce in un liquido, infatti, ha un modesto potere collante sugli strati litoidi sottostanti generando un prodotto roccioso (scaglie) alquanto instabile.

Marsili comunque non e' lunico vulcano sorto nelle profondita' del mare. Bisogna contemplare anche il Vavilov a 160 chilometri a sud ovest del golfo di Napoli, cosi' come il Magnaghi forse spento e il Palinuro, attivo, che dista appena sessantacinque chilometri dalla costa cilentana.

E' di qualche giorno fa la notizia che anche nei pressi della costa calabra, al largo di Capo Vaticano, e' stato individuato un vulcano ormai da millenni estinto che ci piacerebbe si chiamasse Talo (gigante a difesa di Creta che si buttava nel fuoco per diventare incandescente, onde bruciare col suo corpo i nemici) .

La sua posizione corrisponde alla faglia calabra i cui sommovimenti causarono in quella regione un terribile terremoto nel 1905. Ancora senza nome, il ventinovesimo vulcano italiano ha una sommita' che si pu toccare ad appena centoventi metri sotto la superficie marina.

Al Prof. Giuseppe Mastrolorenzo abbiamo rivolto alcune domande :

a) Il Marsili recentemente a torto o a ragione viene chiamato in causa dagli esperti come un vulcano temibile perche' simile al Vesuvio . E cosi' ?

L'analogia con il Vesuvio non e' del tutto appropriata. Infatti, il rischio vulcanico e' un parametro dato dal prodotto della pericolosita' del vulcano per il valore esposto (persone e beni soggetti al rischio); nel caso del Marsili entrambi questi fattori sono di fatto e nellordine sconosciuto e assente. Bisogna allora dire che la storia eruttiva e lattuale livello di pericolosita' del vulcano, e, quindi, il rischio potenziale associato a un possibile evento eruttivo, non sono stati ad oggi adeguatamente approfonditi. Di fatto, la distanza dalla costa e la profondita' del vulcano, rendono in linea di massima minimo il rischio legato a uneruzione, se si fa eccezione per la possibile generazione di tsunami. Questultimo tipo di evento nel caso di apparati vulcanici come il Marsili, se pure possibile, richiede una complessa combinazione di fattori che difficilmente si presentano in contemporanea, o quantomeno il livello di probabilita' che ci accada e' basso. Tante', la generazione di onde di tsunami e' associata esclusivamente a eventi sismici di elevata magnitudo in fondali profondi e con peculiari movimenti di faglia. Gli tsunami si verificano anche in seguito a fenomeni franosi e/o di collasso parziale o totale di strutture vulcaniche, ma soltanto in caso di elevata rapidita' ed estensione di tali fenomeni.

b) Che cosa ancora nasconde il tirreno centro meridionale a proposito di faglie, vulcani e tsunami ?

Il bacino tirrenico e' considerato dai geologi come unarea di oceanizzazione, che e' il risultato di prolungati processi di distensione della litosfera che hanno generato un assottigliamento crostale e una piana abissale di profondita' anche superiore ai 3000 metri. Da questi complessi processi geodinamici si e' sviluppato il vulcanismo sommerso di natura basaltica molto diverso da quello delle aree vulcaniche napoletana e siciliana. Data lelevata profondita' del fondale, la conoscenza del bacino tirrenico anche in termini di strutture attive e' ancora incompleta, essendo il risultato di prospezioni geofisiche di dettaglio su settori parziali e/o prospezioni a piu' grande scala ma a minore risoluzione. La difficolta' nella conoscenza e' facilmente comprensibile considerando come lidentificazione delle faglie attive costituisca ancora un problema anche in superficie.

c) Abbiamo una carta del rischio tsunami nel tirreno centro meridionale?

Benche' in passato siano stati realizzati modelli di tsunami per eventi generati nellarea tirrenica, non e' disponibile al momento alcuna carta di rischio tsunami in senso stretto. Tale strumento dovrebbe descrivere la probabilita' di ogni singolo punto della costa di essere interessato nellunita' tempo dal passaggio di onde anomale di una data ampiezza, risultanti da un qualsiasi potenziale evento sismico o vulcanico, sia allinterno dellarea tirrenica sia al di fuori di questultima. Non esiste attualmente disponibilita' di records geologici sufficienti per la realizzazione di tale mappa.

d) Questi vulcani sottomarini sono monitorati sporadicamente o sono dotati di stazioni fisse di misura dei parametri fondamentali ?

I vulcani sommersi come tutto il bacino tirrenico non sono sedi di reti di monitoraggio permanenti, ma sono stati studiati soltanto occasionalmente nellambito di campagne oceanografiche, sia nazionali sia internazionali, e dindagini di sismica crostale. La campagna piu' recente e' proprio quella iniziata nello scorso febbraio dalla nave ocenografica Urania del CNR, che ha rivelato condizioni dinstabilita' dei versanti, a seguito della quale il Marsili e' stato oggetto di numerose interviste, articoli giornalistici, ecc

e) Mentre una rete di sorveglianza per gli tsunami generati da terremoti ha dei parametri di riferimento dettati dallenergia del sisma,che si calcola subito, nel caso di tsunami dovuti a vulcani sottomarini, quali fattori sarebbero presi in esame per la diramazione di un allarme?

Purtroppo nel caso di tsunami generati da collassi di settore di apparati vulcanici sottomarini, non esistono attualmente parametri indicativi affidabili ne in termini di prevenzione ne' di early warning (azioni di prevenzione immediata ad evento accaduto). Una delle strategie adottabili resta comunque la rilevazione in tempo reale dellonda anomala in siti prossimi alla possibile sorgente dellevento attraverso ondametri, con immediata attivazione dellallarme nelle aree potenzialmente esposte al passaggio dello tsunami. Per quanto concerne il Tirreno, in particolare il Tirreno meridionale, tale strategia risulta critica, in quanto date le limitate dimensioni dellarea e lelevata velocita' di propagazione delle onde anomale (dellordine di diverse centinaia di km orari), il tempo per levacuazione delle coste dopo lallarme potrebbe variare da meno di un minuto per le coste piu' prossime a solo qualche decina di minuti per quelle piu' distanti. Questo limite non superabile renderebbe necessario un efficientissimo piano di evacuazione con esercitazioni regolari e continue della popolazione a rischio che dovrebbe essere in grado di trasferirsi nel giro di minuti dalla costa a quote sicure. Lemergenza tsunami si e' manifestata drammaticamente durante la crisi iniziata a fine dicembre 2002 a Stromboli (vedi foto Sciara del Fuoco INGV), quando a seguito del collasso di qualche decine di milioni di metri cubi di versante, si e' generato sullisola unonda anomala dellaltezza di diversi metri che non ha causato vittime solo per la bassissima densita' di popolazione tipica del periodo e per lassenza di turisti e bagnati lungo le coste. In quella circostanza si e' temuta la successiva generazione di uno tsunami di maggiore entita', come quelli gia' avvenuti nella storia geologica dellisola, che si potrebbe manifestare con onde di altezza anche superiori a 10 metri lungo le coste del Tirreno centro-meridionale.

(La redazione di Hyde Park ringrazia il Prof. Giuseppe Mastrolorenzo per la cortese e preziosa collaborazione.)
Ultima modifica di webmasterone il 06/04/2011, 21:36, modificato 1 volta in totale.

06/04/2011, 21:40

Grazie webmasterone... sei gentilissimo... [;)]

06/04/2011, 21:44

Ricordate che si tratta di un articolo che ho pubblicata il giorno mercoledì 9 marzo 2011 alle ore 15.05


CHE COSA STA SUCCEDENDO NELLO STRETTO DI MESSINA ?

Dobbiamo aspettarci un forte terremoto ?
Forse sta per risvegliarsi l' Etna ?
Forse entrambe le cose ?

Vediamo di analizzare la situazione e fare un po di chiarezza.

Premetto sempre che non sono altro che un informatico, ma con la passione per queste materie, e la capacità di usare il cervello per cercare le cose, analizzarle, metterle a confronto e arrivare a una conclusione sensata.

Tutto quello che scrivo qui, quindi, come sempre è solo il frutto delle mie ricerche e solo ed esclusivamente delle mie idee e riflessioni, che potrebbero ovviamente essere molto lontane da quella che poi potrebbe rivelarsi la realtà.

Veniamo all' antefatto: Alcune scosse si sono verificate in questi giorni nel distretto sismico che INGV chiama "Stretto di messina".

Per prima cosa ho estratto le scosse avvenute negli ultimi giorni (diciamo dal 01/03) Per vedere in che zone si concentravano.

Immagine:
Immagine
109,12 KB

Ho Potuto constatare che, a parte un M3.3 avvenuto nei pressi di Siracusa il 06/03, quasi tutte le altre si concentravano in due zone particolari:

La prima è nelle strette vicinanze di messina e del suo stretto
La seconda è a ENE dell' Etna.

Sono poi andato a cercare le mappe delle faglie dello stretto.

In particolare mi interessava quella che nel 1908 ha generato il terremoto distruttivo che colpì Messina e Reggio Calabria (E che avvenne a un tiro di schioppo dalle scosse odierne)

Immagine:
Immagine
76,87 KB

Immagine:
Immagine
106,41 KB

Trovata la faglia interessata, ho estratto da ISIDE tutte le scosse che erano al suo interno, e da quello ho ricavato l'analisi che ho chiamato "Stretto di Messina"

Riflettendo poi sulle altre scosse accadute più in basso (a ENE di Etna) sono arrivato alla conclusione che le altre scosse (quelle a ENE dell' Etna, per intenderci) non sono dovute ad attività sismica delle faglie della zona, ma una conseguenza dell' Attività dell'Etna.

E mi riferisco sia all'attività magmatica che a quella di compressione del suolo dovuta dallo spostamento dell'appartato vulcanico Etna.

E' infatti risaputo che l'impianto vulcanico Etna stia lentamente scivolando in direzione EST !

Infatti Studi recenti hanno evidenziato che l'Etna sta lentamente scivolando verso Est e Sud, perché il substrato argilloso su cui poggia ha il suo culmine spostato verso N-W rispetto all'asse del vulcano.

Lo scivolamento sarebbe dovuto all'interazione tra effetti termici (dilatazione), e gravitativi (piano inclinato).

Il risultato é la presenza di strutture compressive alla base del vulcano e distensive nella regione sommitale .

Queste ultime sono spesso vie di risalita preferenziali dei magmi durante le eruzioni.

Inoltre il movimento verso Est dell'edificio sopra un magma stazionario potrebbe essere la causa dell'apparente migrazione a Ovest dell'attività vulcanica.

Per chiudere il discorso, ho estratto le scosse accadute nelle strette vicinanze di quelle di questi giorni, ma con range temporale esteso da inizio anno ad oggi.

Solo Etna da inizio anno
Immagine:
Immagine
109,14 KB

Solo Stretto da inizio anno
Immagine:
Immagine
125,66 KB

Entrambe le zone hanno visto scosse, ad intervalli non regolari, di simile magnitudine.

Niente di nuovo, quindi, o allarmante per il momento.

Decisamente andrà però seguita la situazione, e con molta attenzione, nel caso le scosse aumentassero in frequenza e magnitudo.

Sappiamo infatti per esperienza che quella faglia può generare terremoti molto forti.

Alto inoltre è anche il pericolo di onde anomale. Ricordiamoci infatti quello che è successo per l'appunto nel 1908.

Detto questo, passiamo ad esaminare i grafici.

Stretto di Messina:
http://www.webmasterone.it/grafici/stretto/stretto.htm

Etna:
http://www.webmasterone.it/grafici/etna/etna.htm

Da una veloce analisi non si evince nessun movimento fuori dall' Ordinario.

Nonostante il numero di scosse nel breve periodo, possiamo decisamente ritenere che faccia parte del normale processo di movimentazione della zona.

Situazioni analoghe sono già accadute in passato e sono sparite così come sono arrivate.

Restiamo quindi tranquilli, monitoriamo la situazione e cominciamo a preoccuparci solo se vediamo aumentare le scosse e quindi peggiorare la situazione.

Problematica infatti potrebbe diventare la situazione se in zona si dovesse verificare un terremoto di magnitudo elevata (Pensiamo alle attuali condizioni dell' Etna che vive li vicino)

Web

http://www.webmasterone.it/grafici/graf ... terone.htm
Ultima modifica di webmasterone il 06/04/2011, 21:48, modificato 1 volta in totale.

06/04/2011, 23:15

webmasterone ha scritto:

Ma quanto e' pericoloso realmente il Marsili ?


A proposito di questo, segnalo questa discussione:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=9330

07/04/2011, 00:06

vista ora, grazie
:)

sul Marsili allora continuo di là
;)
Ultima modifica di webmasterone il 07/04/2011, 00:08, modificato 1 volta in totale.

07/04/2011, 11:29

per Webmasterone: Cosa vuol dire continuo di la? Mi puoi indicare?
Altra domanda: ma questa modesta attività sismica della Sicilia, potrebbe essere collegata o meglio si potrebbe poi ripercuotere innescando una reazione a catena su questa catena vulcanica sottomarina di cui fa parte anche il Marsili?
Altra domanda: Giuliani nell'intervista parla di un possibile evento sismico verso il 10 giugno centro meridione dicendo che potrebbe accadere anche in mare.... Potrebbe interessare il Marsili?
Grazie

07/04/2011, 16:33

falpi ha scritto:

per Webmasterone: Cosa vuol dire continuo di la? Mi puoi indicare?



dato che

Thethirdeye ha scritto:

webmasterone ha scritto:

Ma quanto e' pericoloso realmente il Marsili ?


A proposito di questo, segnalo questa discussione:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=9330


ho solo detto che continuavo di là (e cioè qui http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=9330) a parlare del Marsili, visto che questo 3D parla di terremoti in arrivo, e non di Marsili
;)
Ultima modifica di webmasterone il 07/04/2011, 16:34, modificato 1 volta in totale.
Rispondi al messaggio