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Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

29/03/2018, 17:01

Ma io non giudico male la Russia perché attua strategie di difesa, è legittimo. Ciò che mi preoccupa è che questo loro sistema possa andare in tilt e fare pistolinate tipo interpretare come un attacco qualche fenomeno geomagnetico, un fulmine o magari un terremoto.

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

29/03/2018, 17:03

Quello è pure vero... Chissà se qualche missilino è puntato pure contro l'Italia? Più che probabile direi...

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

29/03/2018, 17:49

[;)]

Perché Israele ha deciso di non espellere i funzionari russi

Nel vortice delle espulsioni dei diplomatici russi per il caso Skripal, Israele ha scelto la via della diplomazia, sottraendosi alle scelte del blocco occidentale. Una scelta che molti hanno criticato, soprattutto a Londra, e che però fa comprendere in maniera limpida il fatto che Israele segua una sua agenda politica del tutto estranea, all’occorrenza, a quella occidentale.

In questa guerra delle spie, Tel Aviv ha scelto di stare dalla parte di Mosca. O quantomeno di non schierarsi contro di essa. E a spiegare il motivo di questa scelta, pur appartenendo teoricamente a una sorta di blocco occidentale, è stato il ministro dell’Edilizia Yoav Galant. Senza troppi giri di parole, ma con l’assoluta chiarezza tipica di chi ha l’autonomia per decidere, il ministro ha reso una dichiarazione esplicita: “Dobbiamo pensare agli interessi di Israele, e non agli interessi degli altri”.
“Dobbiamo pensare agli interessi di Israele, e non agli interessi degli altri”

“Ci sono più di un milione di immigrati che sono arrivati in Israele ​​dalla Russia e il governo russo li considera cittadini, o al limite cittadini veterani”, ha detto durante un incontro organizzato da The Israel Project come scritto dal The Times of Israel. “Inoltre, dobbiamo ricordare le proporzioni e le distanze. Israele è nel cortile della Russia ed è molto vicino”, ha detto Galant.

E pur ribadendo l’alleanza con gli Stati Uniti, il ministro ha tenuto a ribadire un dato essenziale: “Dobbiamo essere fieri di poter negoziare, parlare e vivere fianco a fianco con i russi. E questo è quello che faremo”.

Il governo britannico ha detto che si aspetta da Israele un segnale in suo favore, ma questo segnale sembra non dover arrivare nell’immediato. Il governo di Benjamin Netanyahu sa che non può inimicarsi la Russia di Vladimir Putin. La presenza militare russa in Medio Oriente e il suo coinvolgimento in Siria rappresentano due motivi più che validi per essere cauti. Il difficilissimo equilibrio mediorientale si fonda anche sui rapporti fra Mosca e Tel Aviv. E Israele sa che la Russia è sì un ostacolo alle sue velleità offensive in Siria, ma anche una garanzia che le forze della mezzaluna sciita non si espandano ulteriormente.

Gli interessi di Israele ora non prevedono un asse con Londra. E per il governo Netanyahu questo è già di per sé sufficiente a evitare crisi diplomatiche con Mosca. Sempre che gli Stati Uniti, in particolare con Donald Trump, non decidano di fare pressioni molto forti sul governo israeliano.
I rapporti dell’intelligence israeliana

Al netto delle motivazioni strategiche sul non inimicarsi i russi in un momento così delicato del Medio Oriente, ad aiutare nella scelta del governo israeliano di evitare l’espulsione dei diplomatici di Mosca ci ha pensato l’intelligence.

Secondo quanto riportato da fonti di Debka, sito israeliano legato ai servizi, il governo israeliano è stato spinto a non unirsi al blocco occidentale per almeno tre considerazioni. La prima di esse riguarda un rapporto segreto dell’intelligence israeliana inviato al primo ministro Netanyahu e al ministro della difesa Avigdor Lieberman in cui gli 007 dello Stato ebraico hanno rivelato che, sebbene l’agente chimico usato per avvelenare Sergei Skripal e sua figlia fosse originariamente prodotto nella Russia sovietica, “oggi almeno 20 altri governi stanno fabbricando e accumulando quell’agente chimico”.

La seconda motivazione sarebbe da ricercare nella scarsa determinazione riscontrata nel presidente Trump. La scorsa settimana, Israele sembra abbia effettivamente indagato sulla posizione del capo della Casa Bianca riguardo all’appello del premier britannico Theresa May per una rappresaglia contro Mosca, ma le risposte che giungevano da Washington non sono state troppo esaustive. E secondo il sito israeliano, il motivo della presa di posizione repentina di Trump con l’espulsione dei funzionari russi è da ricercare non in una vra e propria guerra contro Mosca, quanto in un patto fra Stati Uniti ed Europa sul futuro dell’accordo sul nucleare iraniano. Trump, per avere un’Europa più morbida, avrebbe offerto in cambio l’appoggio a Londra. Israele in teoria dovrebbe esserne contento, ma non tutti sono d’accordo nei vertici militari dell’intelligence.

http://www.occhidellaguerra.it/israele- ... ari-russi/


Capito una NAZIONE SOVRANA come ragiona ........?! [;)] (Noi ..due! Per ... accodarci!) [:246] [:o)]

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

29/03/2018, 18:06

E hanno fatto bene!
Tra l'altro stiamo ancora aspettando che la carampana inglese presenti le PROVE.

Vogliono fare passare Putin per un idiota, ma la figura degli idioti la fanno i mangiapudding ogni volta che mandano in tv Boris Johnson...

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

29/03/2018, 18:15

Grande Putin! [:D]

Piano piano ............

“Se si ascolteranno le mie richieste, la Russia si convertirà”. (Profezia di Fatima: 13 maggio 1917) [;)]


Putin: 2015


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Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

29/03/2018, 18:38

sottovento ha scritto:Ma io non giudico male la Russia perché attua strategie di difesa, è legittimo. Ciò che mi preoccupa è che questo loro sistema possa andare in tilt e fare pistolinate tipo interpretare come un attacco qualche fenomeno geomagnetico, un fulmine o magari un terremoto.

E' più facile che scappa il dito a Strump che a Putin. [:306]

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

29/03/2018, 19:58

Non lo farà nessuno dei due. Ognuno (giustamente) vuole campare meglio che si può. [^]

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

29/03/2018, 20:07

Che devono fa' pe' campa' .......... [^] Il mondo è proprio uno .."scacchiere"! [8)]



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Prima l’operazione “Ramo d’ulivo” lanciata da Erdogan il 20 gennaio scorso in Siria settentrionale contro le milizie curde dell’Unità di protezione del popolo, poi il 18 marzo le forze turche insieme ai gruppi ribelli hanno preso il controllo di Afrin massacrando 1500 curdi, mettendo a ferro e fuoco la città. Il 24 marzo, invece, la notizia che le milizie del Pkk hanno annunciato il loro ritiro dalla città di Sinjar e dalle zone limitrofe per scongiurare un intervento militare turco nell’area.

Mercoledì 27 marzo attraverso il segretario alla Difesa degli Stati Uniti James Mattis – durante una conferenza stampa tenuta al Pentagono – Washington ha sollevato ogni dubbio rispetto alla sua posizione nei confronti delle azioni di Recep Tayyp Erdogan : “Gli Usa sono al fianco della Turchia contro le milizie curde del Pkk dovunque ci sia una chiara minaccia per Ankara”. Al momento gli avamposti di maggiore interesse per la Turchia sono l’area del Sinjar, in Iraq, e Manbij, in Siria, a 30km a nord di Aleppo e dove al momento si trovano anche le truppe statunitensi che Ankara chiede di ritirare così da poter proseguire indisturbata la sua avanzata.

Se è vero che Stati Uniti ed Unione europea già considerano il Pkk un’organizzazione terroristica, non può esser detto lo stesso per le milizie Ypg che, anche se legate al Pkk, riempiono le file delle Forze democratiche siriane (Sdf) che gli Usa, infatti, hanno rifornito di armi a maggio dell’anno scorso, sia perché i primi a combattere lo Stato Islamico sia perché nella Casa Bianca hanno sempre pensato di poter utilizzare i curdi come il braccio armato degli Stati Uniti che, una volta terminato il conflitto siriano, avrebbe svolto la funzione di salvaguardare gli interessi americani in Siria.

Le carte in tavola in Medio Oriente cambiano spesso però e i curdi sembrano essere sempre meno utili dopo essere stati strumentalizzati a livello mediatico quanto bastava per concere loro l’immagine di combattenti eroici sfruttati dalle potenze occidentali e poi abbandonati. Al lettore le sentenze. L’unica considerazione che viene da fare è che in guerra non esistono mostri ed eroi e che in qualche modo, alla fine, questa macchia tutti. A ciò va aggiunto che la mitizzazione non aiuta mai a comprendere un fenomeno, soprattutto se complicato come quello dei curdi in Siria, Turchia e Iraq e in un contesto caotico come quello del conflitto siriano esploso nel 2011.

Quello con la Turchia e gli Stati Uniti sta diventando un rapporto talmente travagliato che inizialmente Washington aveva annunciato la volontà di chiudere la base aerea di Incirlik per costruirne di nuove in Arabia Saudita, notizia poi smentita negli ultimi giorni.

Durante la conferenza stampa Mattis si è detto certo di poter trovare una soluzione con Ankara anche su Manbij perché “quello rappresenta un avamposto di cruciale importanza per la sicurezza della Turchia”. Una cosa è certa: oltre a dover ridimensionare significativamente le loro ambizioni, per i curdi non si mette bene. Sono le fasi finali del conflitto in Siria e le grandi potenze sono troppo impegnate a consolidare i loro risultati per occuparsi di una minoranza che torna utile, sì, ma solo in qualche occasione.

http://www.occhidellaguerra.it/gli-usa- ... rchia-pkk/

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

29/03/2018, 21:22

Mi sembra normale:la Turchia è democratica(parole di Trump),quindi và appoggiata.....

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

30/03/2018, 09:10

(Ognuno "muove i suoi pezzi"; si sa ...) [^]


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Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

30/03/2018, 09:20

Infatti, anche gl'israeliani si premuniscono ..... [^]



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Due F-35 israeliani sono entrati nello spazio aereo dell’Iran lo scorso febbraio. A darne notizia il quotidiano del Kuwait Al-Jarida, subito ripreso dai media israeliani.

Le fonti citate dal quotidiano kuwaitiano hanno dichiarato che due aerei stealth dell’aeronautica israeliana hanno sorvolato lo spazio aereo siriano e iracheno per poi raggiungere l’Iran. Secondo quanto affermato dal sito, gli aerei di Israele hanno sorvolato lo spazio aereo iraniano riuscendo addirittura a passare sopra le città iraniane di Bandar Abbas, Esfahan e Shiraz.

Il rapporto afferma che i due jet hanno volato ad altissima quota sopra i siti del Golfo Persico sospettati di essere associati al programma nucleare iraniano. Il loro obiettivo, dunque, era quello di monitorare le operazioni di quelle località dove Israele sospetta che l’Iran stia continuando a mandare avanti il suo programma nucleare.

Secondo il report, il dato altamente significativo è anche quello secondo cui i due F-35 non sarebbero stati rilevati dai radar. Neanche dal sistema radar russo situato in Siria che è considerato la spina nel fianco della strategia offensiva israeliana nel contesto mediorientale.

La fonte citata dal quotidiano, e ripresa dal Jerusalem Post, ha aggiunto un ulteriore dato estremamente interessante. I sette aerei F-35 in servizio attivo nell’aeronautica militare di Israele hanno condotto una serie di missioni in Siria e sul confine tra Siria e Libano. Un’indicazione che, se confermata, farebbe capire l’aumento di livello dell’offensiva israeliana nel contesto siriano, a tal punto da utilizzare i nuovi F-35. Aerei che non sono stati usati nei bombardamenti in cui è stato abbattuto l’F-16 della Fionda di Davide.
Il significato di questa notizia

Conferma ufficiale da parte israeliana chiaramente non può esserci. È del tutto evidente che le forze armate di Israele non potrebbero in alcun caso ammettere di aver violato lo spazio aereo di una nazione sovrana. Specialmente se questa nazione è l’Iran.

Ma la notizia ha un tempismo non irrilevante. Le tensioni tra Israele e Iran sono in aumento. La situazione in Siria, proprio per l’avanzata dell’esercito siriano e il consolidamento del’asse tra Damasco e Teheran, lascia Israele con molti dubbi. Vorrebbe colpire gli avamposti iraniani, di Hezbollah e siriani prima che sia troppo tardi. Ma l’area di de-escalation ha funzionato, continua a reggere e la Russia garantisce il blocco delle operazioni israeliane. Israele non può farsi nemica la Russia. E questa necessità, attualmente, è l’unico ostacolo a un’offensiva israeliana contro le postazioni siriane considerate avamposti delle forze armate iraniane, in particolare dei Pasdaran.

Ma questo non significa che il governo di Benjamin Netanyahu non sia pronto a riprendere in mano le redini della propria strategia mediorientale. Poche settimane fa, le Israel defense forces hanno autorizzato la pubblicazione del report con cui si confermava che gli autori del raid che distrusse il reattore nucleare siriano di Deir Ezzor nel 2007 erano stati gli aerei israeliani.

Quella notizia non era una semplice ammissione di colpa, ma un messaggio rivolto all’Iran. Confermando quelle voce, Tel Aviv ha inviato a tutti gli Stati limitrofi e a Teheran un segnale inequivocabile, e cioè che è pronto a colpire quando ritiene sia arrivato il punto di non ritorno. E questo misterioso volo dei due caccia sui cieli iraniani può essere letto come un secondo chiaro (più esplicito) messaggio alla Repubblica islamica dell’Iran.

http://www.occhidellaguerra.it/caccia-israeliani-iran/

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

30/03/2018, 09:48

Ufologo 555 ha scritto:Infatti, anche gl'israeliani si premuniscono ..... [^]

Secondo il report, il dato altamente significativo è anche quello secondo cui i due F-35 non sarebbero stati rilevati dai radar. Neanche dal sistema radar russo situato in Siria che è considerato la spina nel fianco della strategia offensiva israeliana nel contesto mediorientale.


http://www.occhidellaguerra.it/caccia-israeliani-iran/

E' più probabile che i Russi hanno chiuso gli occhi. [:246]

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

30/03/2018, 10:27

Probabile ... Oppure che i nuovi F-35 (che non sono la versione che abbiamo noi!) siano efficienti ... [;)]

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

30/03/2018, 11:27

Ufologo 555 ha scritto:Grande Putin! [:D]

Piano piano ............

“Se si ascolteranno le mie richieste, la Russia si convertirà”. (Profezia di Fatima: 13 maggio 1917) [;)]


Putin: 2015


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cosa intendi?

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

30/03/2018, 13:04

Strane cose accadono ai paesi europei che resistono all’assalto di Soros

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DI ALEX GORKA

strategic-culture.org

Strane cose accadono nell’Europa orientale e centrale che non vengono menzionate nei media. Due capi di stato, quelli di Slovenia e Slovacchia, hanno rassegnato le dimissioni quasi contemporaneamente.

Il primo ministro slovacco Robert Fico è stato vittima dello scandalo per l’omicidio di Jan Kuciak, un giornalista che stava indagando sulla corruzione del governo. Il premier ha dovuto dimettersi per le proteste di massa.

Fico era noto per la sua volontà di avere un gruppo di Visegrad forte. Si è opposto a Bruxelles su molte questioni. Vale la pena notare che ha chiesto di abolire le sanzioni e migliorare i rapporti con Mosca. Era fermamente convinto che la Russia fosse un partner affidabile. in campo energetico. È una coincidenza che sia stato costretto a rassegnare le dimissioni nel bel mezzo della campagna anti-Russia innescata dal caso Skripal ? Era sicuramente una minaccia per la cosiddetta unità dell’UE contro la Russia.

Il primo ministro non ha nascosto il fatto che la sua decisione sia stata presa sotto forte pressione. Il suo allontanamento è stato progettato da forze esterne, inclusa quella del miliardario f.ilantropo George Soros. Il presidente slovacco Andrej Kiska, ad esempio, ha avuto un incontro privato con il miliardario nel settembre 2017. Nessun diplomatico slovacco era presente.

Secondo il ministro degli Esteri Miroslav Lajčák, “Soros è un uomo che ha avuto una grande influenza sullo sviluppo dell’Europa centrale ed orientale, è un fatto indiscutibile”. Orbán ha dichiarato in merito: “Soros e la sua rete stanno sfruttando ogni possibile occasione per rovesciare i governi che resistono all’immigrazione”.

Il premier sloveno Miro Ceras è stato attaccato da Soros per la sua opposizione alla politica UE in materia di immigrazione. E questi non ha mai nascosto di essere un ardente avversario della posizione di Cerar. “È un obbligo per l’Europa ricevere i migranti”, la predicad del finanziere americano agli europei. Ora il primo ministro se ne deve andare, dopo che i risultati di un referendum su un progetto economico chiave sono stati annullati dalla Corte Suprema, e gli attacchi dei media sulla sua posizione riguardo ai richiedenti asilo si sono intensificati. Con Cerar non più al timone, il movimento di opposizione alla dittatura di Bruxelles si è indebolito.

Chi sarà il prossimo?

Probabilmente l’Ungheria, divenuta un bersaglio degli attacchi di Soros. . Il miliardario americano ha investito nel proprio paese natale oltre $400 milioni dal 1989. Ha anche annunciato l’intenzione di influenzare la campagna elettorale ungherese, impiegando 2.000 persone a tale scopo. Il governo vuole che le sue proposte di legge “Stop Soros” diventino effettive. L’Ungheria verrà senza dubbio attaccata per essersi opposta alla rete del finanziere.

Bruxelles denuncerà la cosa, criticando il “regime antidemocratico” che governa il paese. Le prossime elezioni si terranno l’8 aprile 2018. Sarà una dura lotta preservare l’indipendenza e contrastare i tentativi di imporre la volontà americana tramite le ONG e le istituzioni sostenute da Soros.

Anche la Repubblica Ceca sta resistendo a tali manovre. Il presidente Milos Zeman ha accusato i gruppi affiliati a Soros di intromettersi negli affari interni della nazione. Il finanziere esorta l’UE a rivolgersi verso la Polonia ed a costringerla a “preservare lo stato di diritto”.

Anche la Macedonia resiste. La “rete Soros” ha una grande influenza sul Parlamento Europeo e su altre istituzioni. La scandalosa lista dei suoi alleati include 226 deputati su 751. Un membro ogni tre – pensateci! Se non è corruzione quella, allora che cos’è? I legislatori influenzati dall’estero ballano al ritmo di Soros. Fanno quel che viene loro detto, in particolare alimentano l’isteria anti-Russia.

Mosca ha una sua storia di rapporti con la rete Soros. Nel 2015, l’Open Society Institute è stato cacciato dal paese in quanto “organizzazione indesiderata”, istituita per rafforzare l’influenza degli Stati Uniti.

Sarebbe davvero ingenuo pensare che Soros agisca da solo. Che il governo americano interferisca in modo palese negli affari interni di altri paesi, usando il miliardario come veicolo, è un segreto di Pulcinella. L’Europa è un competitor per l’America, e deve essere indebolita. L’USAID e la rete Soros collaborano spesso per perseguire obiettivi comuni. Nel marzo 2017, sei senatori statunitensi hanno firmato una lettera in cui chiedevano al Dipartimento di Stato di esaminare i finanziamenti governativi delle organizzazioni sostenute da Soros, . Questi tentativi però non sono andati da alcuna parte, Washington è sempre dalla parte di Soros, qualunque essa sia.

Molti paesi europei sono impegnati in una feroce battaglia per proteggere la propria indipendenza. L'”impero” del finanziere non vede l’ora di conquistare l’Europa con tangenti ed ONG sovversive. Questi paesi e la Russia stanno resistendo alla medesima minaccia. Forse è questo il motivo per cui le sanzioni contro la Russia sono così impopolari tra molti politici dell’Est Europa.



Fonte: http://www.strategic-culture.org
Fonte: https://comedonchisciotte.org/strane-cose-accadono-ai-paesi-europei-che-resistono-allassalto-di-soros/
Link: https://www.strategic-culture.org/news/2018/03/28/strange-things-happen-european-countries-resisting-soros-assault.html
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