25/03/2012, 13:35
Blissenobiarella ha scritto:
MA poi acconsentito a cosa? A farsi sfondare l'intestino e ad essere abbandonata nuda e con un emorragia a -15 gradi sotto zero? Il ragazzo stava scappando con la camicia sporca di sangue.
Non si può sostenere la tesi della consensualità a meno di non voler asserire che la ragazza fosse consenziente a farsi ammazzare. Il ragazzo è accusato di tentato omicidio oltre che per le violenze.
Per come la vedo io non esiste perversione peggiore della natura umana di quella che trasforma un atto che dovrebbe essere di unione, di scambio di piacere e di amore tra due persone, in un atto di violenza e di morte. E' la cosa più abbietta e più orribile che possa esistere in natura.
25/03/2012, 13:38
rmnd ha scritto:Thethirdeye ha scritto:lex ha scritto:
non sono scuse, io ho voluto dire che ci sono tante perversioni nel mondo, lei magari ubriaca ha detto di si pensando fosse qualcosa di diverso (non so se mi spiego), ma non scuso il tipo, lui non doveva proprio fare niente di quello che ha fatto...e non va ne perdonato e ne niente
E chi te lo ha detto a te che lei abbia acconsentito?
sai cosa manca nell'ordinamento giuridico italiano e non solo italiano ma di quasi tutte le democrazie occidentali (almeno penso)?
l'equiparazione tra tentato omicidio e omicidio nel caso di omicidi dolosi (escludiamo quelli colposi).
E' assurdo che se per mera fortuna la vittima sopravvive a un tentativo di omicidio ciò debba automaticamente tramutarsi in uno sconto di pena per l'aggressore.
Manca anche l'equiparazione tra omicidio preterintenzionale e premeditato.
Nel caso in questione l'aggressore se la cava nelle peggiori delle ipotesi con un tentato omicidio e altre condanne minori.
Inoltre l'avvocato cerca di dimostrare la consensualità del rapporto in modo da rendere il tentato omicidio da preterintenzionale a colposo.
E poichè non esiste il tentato omicidio colposo (ma solo omicidio colposo) , sai cosa cerca di ottenere l'avvocato per il suo cliente? secondo me una condanna per 'lesioni personali'. Che nei casi più gravi come questo non è proprio una passeggiata ma una sciocchezza in confronto a una condanna per tentato omicidio.
L'avvocato fa solo il suo 'sporco' lavoro. Ed è 'giusto' che sia così, per qualsiasi reato anche il più bieco, altrimenti se iniziassimo a fare dei distinguo crollerebbe tutto il castello di carta costruito sulle fondamenta dello 'stato di diritto'.
Sai cos'altro manca? O meglio da totale ignorante in materia di diritto sai cosa non comprendo? Lo sconto di pena con il patteggiamento (rito abbreviato).
Il meccanismo del patteggiamento dovrebbe per me funzionare in modo esattamente opposto, nel senso che:
"patteggi?, confessi? ti applico un periodo detentivo previsto per il tuo reato.
"non patteggi ma alla fine vieni condannato ugualmente?"oltre al periodo detentivo previsto di norma vi si applica un prolungamento dello stesso calcolato magari percentualmente rispetto agli detentivi previsti di norma.
L'inasprimento e la certezza delle pena e l'accorciamento dei processi non elimineranno forse il problema della violenza e delinquenza generica (negli USA sono messi peggio di noi eppure da quelle parti la legge è piuttosto dura) ma una lieve deterrenza e senso di giustizia in più potrebbe aiutare a migliore le cose.
25/03/2012, 14:07
25/03/2012, 15:26
25/03/2012, 21:59
lex ha scritto:
ma dove sbaglio io a parlare? devo farmi vedere da uno bravo perchè a quanto pare non mi sò esprimere
25/03/2012, 22:59
26/03/2012, 20:34
26/03/2012, 21:44
sezione 9 ha scritto:
Rmnd, davvero non capisco nulla di quello che hai detto. Perchè, da "tecnico" (insomma, più o meno), è come sentire che sarebbe giusto considerare uguali pere e mele, o che passare col rosso e tirare sotto uno con la macchina siano la stessa cosa. A parte poi che il patteggiamento non si applica in questi casi.
Davvero, è dai tempi di Numa Pompilio che si distingue tra omicidio volontario e involontario, e il diritto romano è alla base di tutti gli ordinamenti moderni, anche di quello americano (che distingue eccome tra omicidio doloso e colposo)
27/03/2012, 17:09
27/03/2012, 17:37
sezione 9 ha scritto:
Ma "tentato" vuol dire appunto provare senza riuscire. Non puoi paragonare la morte alla morte scampata, perchè il bene tutelato dal reato di omicidio è la vita: se la vittima è viva, non puoi considerarla comunque morta, e il reato non può essere "omicidio" perchè manca il "fatto". Non basta avere l'intenzione di fare, occorre anche fare(*), sennò si fa davvero il processo alle intenzioni. Che poi si possa rimodulare meglio la pena, è un altro discorso.
Ora poi bisognerebbe vedere bene quello che fanno in America, ma pur non avendo niente qui, per quello che ricordo io distinguono eccome tra reato tentato e reato consumato. Bisognerebbe trovare qualcosa di preciso tra quel casino infinito di leggi, atti e sentenze di quel "barbaro" sistema anglosassone...
http://www.judiciary.state.nj.us/crimin ... hoate2.pdf
Questo come minimo mi dice che il tentato omicidio è riconosciuto e distinto nel New Jersey.
Comunque, sì, a me sembra normale e giusto che ci siano gravità diverse, perchè i fatti sono diversi, e pure il "danno" procurato. Per dire, esistono le lesioni lievi, gravi e gravissime: tu dici di punire una lesione lieve come se fosse gravissima. Non ha senso, è "ingiusto". Se io provo a darti uno schiaffo e non ci riesco, perchè devo essere punito come se ti avessi colpito? L'intento c'è, ma manca la realizzazione. Se "uccidere" non serve più a qualificare il reato di "uccisione", allora si possono punire le persone non perchè e per quello che hanno fatto, ma anche solo perchè volevano farlo, e questo non è più un problema di dolo-colpa-preterintenzione, ma riguarda la distinzione tra tentativo e consumazione. In tre parole, non esiste proprio...
27/03/2012, 20:09
27/03/2012, 20:59
sezione 9 ha scritto:
Ma la "legge" è pura scienza, è "matematica pura", se A = B e B = C allora A = C, e quello che tu proponi è appunto di considerare (per dire) il teorema di Pitagora e quello di Euclide uguali.
Gli elementi del reato sono, in linea generale, 2:
1- elemento soggettivo: dolo, colpa, preterintenzione... Insomma, l'intenzione di fare quello che si è fatto
2- elemento oggettivo: condotta (ciò che si è fatto), evento (ciò che la condotta ha prodotto), nesso di causalità tra condotta ed evento
Sempre in generale, questi elementi ci devono essere tutti. Nel caso del tentativo, una persona che vuole uccidere senza riuscirci ha l'elemento 1, ma non l'elemento 2. O, meglio, l'elemento oggettivo ce l'ha solo parzialmente: ecco perchè viene (e perchè DEVE) essere punito meno gravemente. Non è questione di fortuna della vittima o di incapacità del colpevole, contano i fatti, e i fatti dicono che la vittima non è morta, per cui non puoi punire un omicidio che non c'è.
http://www.simone.it/newdiz/newdiz.php? ... zionario=1
Quanto alla premeditazione, non esiste "premeditazione immediata", è una contraddizione in termini. Il dolo viene distinto in tre tipi (da questo punto di vista): quello che dici tu è il dolo d'impeto, dove tra la nascita della volontà di uccidere e l'azione non c'è intervallo di tempo, ma ci sono anche il dolo di proposito (dove c'è un certo intervallo) e di premeditazione (dove il tempo aumenta ancora e il colpevole mette in campo un piano e uno studio preciso, una vera pianificazione).
http://www.simone.it/newdiz/newdiz.php? ... o=1&id=553
29/03/2012, 19:47
29/03/2012, 20:44
rmnd ha scritto:sezione 9 ha scritto:
Ma la "legge" è pura scienza, è "matematica pura", se A = B e B = C allora A = C, e quello che tu proponi è appunto di considerare (per dire) il teorema di Pitagora e quello di Euclide uguali.
Gli elementi del reato sono, in linea generale, 2:
1- elemento soggettivo: dolo, colpa, preterintenzione... Insomma, l'intenzione di fare quello che si è fatto
2- elemento oggettivo: condotta (ciò che si è fatto), evento (ciò che la condotta ha prodotto), nesso di causalità tra condotta ed evento
Sempre in generale, questi elementi ci devono essere tutti. Nel caso del tentativo, una persona che vuole uccidere senza riuscirci ha l'elemento 1, ma non l'elemento 2. O, meglio, l'elemento oggettivo ce l'ha solo parzialmente: ecco perchè viene (e perchè DEVE) essere punito meno gravemente. Non è questione di fortuna della vittima o di incapacità del colpevole, contano i fatti, e i fatti dicono che la vittima non è morta, per cui non puoi punire un omicidio che non c'è.
http://www.simone.it/newdiz/newdiz.php? ... zionario=1
Quanto alla premeditazione, non esiste "premeditazione immediata", è una contraddizione in termini. Il dolo viene distinto in tre tipi (da questo punto di vista): quello che dici tu è il dolo d'impeto, dove tra la nascita della volontà di uccidere e l'azione non c'è intervallo di tempo, ma ci sono anche il dolo di proposito (dove c'è un certo intervallo) e di premeditazione (dove il tempo aumenta ancora e il colpevole mette in campo un piano e uno studio preciso, una vera pianificazione).
http://www.simone.it/newdiz/newdiz.php? ... o=1&id=553
Che la legge sia una scienza esatta dubito molto.
Per semplificare potremmo lasciare tutto com'è.
Lasciamo perdere l'equiparazione tra reati diversi per evitare vizi di forma.
Nessuno ci impedisce di equiparare le pene.
Esempio: Omicidio, tentato omicidio con volonta di uccidere, stupro?
Ergastolo e non 30 anni mai del tutto scontati, ma carcere a vita.
Reati distinti ma con medesima pena detentiva.
E non è giustizialismo ma solo una giustizia molto severa. Non si nega lo stato di diritto e non si nega un regolare processo.
29/03/2012, 21:20
bleffort ha scritto:rmnd ha scritto:sezione 9 ha scritto:
Ma la "legge" è pura scienza, è "matematica pura", se A = B e B = C allora A = C, e quello che tu proponi è appunto di considerare (per dire) il teorema di Pitagora e quello di Euclide uguali.
Gli elementi del reato sono, in linea generale, 2:
1- elemento soggettivo: dolo, colpa, preterintenzione... Insomma, l'intenzione di fare quello che si è fatto
2- elemento oggettivo: condotta (ciò che si è fatto), evento (ciò che la condotta ha prodotto), nesso di causalità tra condotta ed evento
Sempre in generale, questi elementi ci devono essere tutti. Nel caso del tentativo, una persona che vuole uccidere senza riuscirci ha l'elemento 1, ma non l'elemento 2. O, meglio, l'elemento oggettivo ce l'ha solo parzialmente: ecco perchè viene (e perchè DEVE) essere punito meno gravemente. Non è questione di fortuna della vittima o di incapacità del colpevole, contano i fatti, e i fatti dicono che la vittima non è morta, per cui non puoi punire un omicidio che non c'è.
http://www.simone.it/newdiz/newdiz.php? ... zionario=1
Quanto alla premeditazione, non esiste "premeditazione immediata", è una contraddizione in termini. Il dolo viene distinto in tre tipi (da questo punto di vista): quello che dici tu è il dolo d'impeto, dove tra la nascita della volontà di uccidere e l'azione non c'è intervallo di tempo, ma ci sono anche il dolo di proposito (dove c'è un certo intervallo) e di premeditazione (dove il tempo aumenta ancora e il colpevole mette in campo un piano e uno studio preciso, una vera pianificazione).
http://www.simone.it/newdiz/newdiz.php? ... o=1&id=553
Che la legge sia una scienza esatta dubito molto.
Per semplificare potremmo lasciare tutto com'è.
Lasciamo perdere l'equiparazione tra reati diversi per evitare vizi di forma.
Nessuno ci impedisce di equiparare le pene.
Esempio: Omicidio, tentato omicidio con volonta di uccidere, stupro?
Ergastolo e non 30 anni mai del tutto scontati, ma carcere a vita.
Reati distinti ma con medesima pena detentiva.
E non è giustizialismo ma solo una giustizia molto severa. Non si nega lo stato di diritto e non si nega un regolare processo.
Fosse per te metteresti l'Ergastolo alle intenzioni!!,ma chi sei??,per caso sei qualche ex Giudice di quelli che c'è l'hanno con tutti?.
Lo sai che differenza c'è tra un Omicidio e un tentato Omicidio???, il primo è un morto il secondo è un vivo!!.
Non distinguere questo,è meglio andarsene dall'Italia in quanto questa nazione stà diventando una nazione di pazzi.