Qui invece non vedo e non sento non parlo Si è fatto qualcosa?
Quirra, Sardegna: da paradiso terrestre
a inferno di tumori e nascite mostruoseAgnelli a sei zampe, capre con due teste e occhi sulla nuca. Non siamo in una brutta fiaba, ma in una delle zone più belle e considerate incontaminate della Sardegna, a nord di Cagliari. Lì, le nascite di bestiame malformato si accompagnano a morti misteriose e a uno spaventoso incremento di tumori. La denuncia dell'Asl, i sospetti sulla base militare, l'inchiesta della ProcuraSilvia Vicchi
CAGLIARI – Agnelli a sei zampe, capre con due teste e occhi sulla nuca. Non siamo in una brutta fiaba, ma in una delle zone più belle e considerate incontaminate della Sardegna, dove ogni anno centinaia di turisti approdano per le vacanze estive. In pochi chilometri quadrati, nella zona di Quirra, a nord est di Cagliari, le nascite di bestiame mostruosamente malformato si accompagnano a misteriose morti umane e a uno spaventoso incremento di tumori, denunciato dall’ASL di Cagliari in una dettagliata relazione.
LA SPERIMENTAZIONE DI ARMI - Dati precisi e allarmanti, tali da convincere il procuratore capo di Lanusei, Domenico Fiordalisi, ad aprire un’inchiesta. Oggetto dell’indagine, le reali conseguenze lasciate in eredità dal poligono militare interforze “Salto di Quirra”, la più importante base europea per la sperimentazione di nuove armi, missili e razzi, una polveriera nel cuore della Sardegna, dove esercito italiano e aziende private collaudano mezzi bellici da esportare nelle diverse guerre nel mondo. E dove la gente va in vacanza.
La spiaggia di Quirra, paradiso contaminato?
IL PERICOLO INVISIBILE – «Siamo arrivati alla spiaggia di Quirra durante un’esplorazione a piedi, mentre eravamo in ferie – racconta Luca Dainesi, con la moglie e la figlia – Un mare da sogno, silenzio, paesaggio stupendo. Nulla che indicasse la pericolosità della zona, solo una leggera recinzione priva di segnaletica». Confermano altri turisti: «Per un mese io e i miei bambini abbiamo mangiato ricotta fatta col latte delle pecore che si abbeverano nel torrente Quirra e verdura annaffiata con la stessa acqua. – dice Silvia – Nessuno ci ha informati del pericolo».
CRESCITA VERTIGINOSA DEI TUMORI – Il poligono si estende per 120 chilometri quadrati, in un’area naturale a pascolo, su un mare caraibico. Oggi al poligono non si spara più, gli esperimenti sono sospesi e s’indaga per omicidio plurimo, inquinamento ambientale, omissione di atti di ufficio. L’ASL di Cagliari denuncia che “il 65% del personale impegnato con la conduzione degli animali negli allevamenti ubicati entro il raggio di 2,7 km dalla base militare di Capo San Lorenzo a Quirra, risulta colpito da gravi malattie tumorali e si evidenzia una tendenza all’incremento”.
ARMI CHIMICHE? C’È IL SEGRETO MILITARE – Una strage che ha un nome, a differenza dei colpevoli: si chiama “sindrome di Quirra” e vede da anni cittadini e associazioni, in prima linea per conoscere cause e rischi. Le voci che circolano parlano di sperimentazione di armi chimiche per la distruzione umana, ma la sola certezza è la loro pericolosità e l’omertà in cui la vicenda è avvolta, grazie al segreto militare e industriale.
ORDIGNI AL FOSFORO BIANCO E SMALTIMENTI BELLICI - Nella relazione dell’ASL di Cagliari si cita una famiglia di pastori di Tintinau, dove tre persone si sono ammalate di tumore in pochi anni, mentre a Escalaplano, 2.500 abitanti, nove bambini sono nati gravemente malformati. Una strage di Stato, senza certezze ufficiali. Quel che è certo l’uso di ordigni al fosforo bianco e documenti militari che indicano la zona di Quirra come “luogo ove sotterrare dei fusti al napalm”, oltre alle esplosioni usate per smaltire i rifiuti militari, dove i soldati agivano a mani nude e senza alcun tipo di protezione.
LE BUGIE SULLE OPERAZIONI MILITARI – In questo lembo di Eden all’apparenza non toccato dall’inquinamento, i pastori per anni hanno usato il materiale residuo dalle esplosioni per accendere il fuoco dove cuocere il cibo, facendo il pieno di torio, sostanza contenuta nel sistema di direzione dei missili anticarro, capace di entrare nel circolo sanguigno e nel cervello. Quindici pastori deceduti per tumore sono stati riesumati e sottoposti ad autopsia, da cui risulta che per 12 di loro il livello di torio 232, piombo, antipiombo, cadmio e altri metalli tossici, è impressionante. Il procuratore capo Fiordalisi avanza l’ipotesi di una vera e propria menzogna sulle operazioni militari a Quirra: “Menzogna specifica dietro cui mascherare lo smaltimento illecito di rifiuti militari“, cioè bombe e munizioni non più utili provenienti dagli arsenali dell’Aeronautica italiana.
LE TRAGICHE TESTIMONIANZE – Le testimonianze sono tante e circostanziate, oltre che drammatiche. Tra queste, F.M. che ha denunciato la morte del fratello, militare nella base di Perdasdefogu, a Quirra, colpito da una forma di tumore al testicolo, seguito da un linfoma non Hodgkin, che lo ha ucciso a soli 31 anni. Due forme di tumore tipiche dell’esposizione all’uranio impoverito. Lo stesso cancro di cui ha sofferto T.M., che dal 1992 ha vissuto a Perdasdefogu, sede del Poligono militare di Quirra. C.M., sottufficiale dell’Aeronautica militare, in servizio permanente nella zona, ha avuto il secondo figlio, Andrea, nato con un tumore al rene e morto dopo solo un mese. D. 35 anni, militare a Quirra, si è ammalato di cancro, come R. S, 39 anni, che bonificava il terreno del poligono e nel 2008 ha scoperto di essere affetto di un tumore al testicolo sinistro. M., caporal maggiore dell’Esercito, a 28 anni ha scoperto di avere un linfoma di Hodgkin ed è in cura presso l’ospedale oncologico di Cagliari. Per circa due anni e mezzo ha prestato servizio al poligono interforze di Perdasdefogu. I medici, alla scoperta della malattia, le hanno chiesto se fosse stata in quella zona, a confermare che siamo già oltre alle semplici ipotesi. Così R.C., che ha prestato servizio di leva nello stesso luogo, in Aeronautica Militare: «Nella base mi occupavo della sorveglianza dell’armeria – racconta – dov’erano stoccate le munizioni, ma mi è anche capitato di essere impiegato per il recupero dei bossoli sparati durante le esercitazioni militari e nel servizio antincendio. Il tutto senza nessuna protezione. Nel 2003 mi è stato diagnosticato un linfoma di Hodking».
E NON SONO SOLO COINCIDENZE… – Difficile credere che siano tutte coincidenze. Ma c’è chi, pur di fronte all’evidenza, contesta certe letture sul caso Quirra. In un territorio pesantemente colpito dalla crisi economica e da una veloce spopolamento, la vera sfida sarà trovare un equilibrio tra il bisogno di lavorare, la salute e la tutela dell’ambiente.
Source:
Quirra, Sardegna: da paradiso ...e | ilVostro Quotidiano Online
Cita:
lasciatemi dire una cosa sulle tanto vituperate basi NATO.
Intorno ad esse si sviluppa una vera e propria economia locale,
addirittura una regione sperduta DAL NULLA può dare lavoro a tutti in un modo o nell' altro, esempio con strutture ricreative.
Sarebbe una ottima soluzione per il problema della ricollocazione di tutti quei lavoratori.
Si lo sò i sottomarini non sono un poligono di tiro. Non cerco la polemica su quanto ho quotato.
Ma se le basi NATO in una regione danno lavoro e benessere ed in un'altra regione storpiano ed ammazzano, il bilancio non quadra.
Vogliamo curare tutti i mali? allora estirpiamo tutte le erbacce a 360° tanto per essere equi.
Daccordo, iniziamo dall'ILVA, ma poi non ci si fermi qui.