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Essere Interdimensionale
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 Oggetto del messaggio: Re: Pokemon go mania, ovvero il degrado della società.
MessaggioInviato: 29/07/2016, 11:15 
mik.300 ha scritto:
chissà forse
è proprio questo lo scopo
per cui il gioco è stato inventato


Infatti, oggi e' tutto un fiorire di iniziative in questo senso.

L'ultima che ho visto e' quella di un operatore telefonico che offre ricariche telefoniche in cambio di km fatti in bici rilevati mediante una loro app.

[:291]

Dato che non credo siano tutti diventati buoni samaritani, forse puo' esserci sotto una qualche incentivazione statale.



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"Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te hanno perso la testa, forse non hai afferrato bene la situazione" - Jean Kerr

"People willing to trade their freedom for temporary security deserve neither and will lose both" - Benjamin Franklin
"Chi e' disposto a dar via le proprie liberta' fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non otterra' né la liberta' ne' la sicurezza ma le perdera' entrambe" - Benjamin Franklin

"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

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 Oggetto del messaggio: Re: Pokemon go mania, ovvero il degrado della società.
MessaggioInviato: 29/07/2016, 12:01 
esatto..
siccome l'obesità ha un costo sociale,
inattività, spesa sanitaria, ecc.

questi sono tutti espedienti indiretti
x schiodare dalla poltrona
queste amebe..


se funzionano,
perchè no??



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Pokemon go mania, ovvero il degrado della società.
MessaggioInviato: 29/07/2016, 12:47 
sono d'accordo :)



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la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
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 Oggetto del messaggio: Re: Pokemon go mania, ovvero il degrado della società.
MessaggioInviato: 29/07/2016, 19:18 
francy ha scritto:
Plutone77 ha scritto:
Tu continua pure ad avere fiducia nel "garante della privacy". [:264]

Ma si può sapere che caxxo stai dicendo? Dove lo hai letto che io do fiducia al Garante?
Ho riportato dei fatti e una testimonianza in cui risulta ben in evidenza che il meccanismo spesso si muove automaticamente in base alle segnalazioni, diventando di dominio pubblico non può essere ignorato

Sto sbroccando come un talebano che dopo aver sgozzato una decine di infedeli scopre che nell'aldilà le 7 vergini promesse sono tutte impegnate dai Testimoni di Geova

[:297]

PS
Per chi in privato mi ha scritto che ci vuole pazienza e di non mollare, ok grazie ma qui più che la pazienza ci vuole un miracolo!


Eh la peppa, magari avrò capito male (forse) ma tu datti una calmata, che a fare i leoncini da tastiera siamo tutti buoni. In primis modera il linguaggio, visto che non stai interloquendo con un amico, poi non alterarti più di tanto che va a finire ti parte un embolo. Stai sereno. Spegni il PC, esci, respira un po' d'aria buona e goditi il firmamento (con buona pace dei "terrapiattisti"). Rilassati... ma non eri in ferie? [:D]


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 Oggetto del messaggio: Re: Pokemon go mania, ovvero il degrado della società.
MessaggioInviato: 29/07/2016, 20:09 
Plutone77 ha scritto:
Eh la peppa, magari avrò capito male (forse) ma tu datti una calmata

Ma figurati amico mio, sono calmo, ma all'inizio credevo fossi un po' suonato.
Mi sono chiesto come fosse possibile sparare così tante caxxate su cose che nemmeno avevo pensato.
Poi ho pensato che potessi essere il quinto sbruffone provocatore e invece guarda un po' alla fine la soluzione più semplice era quella giusta (forse).

Plutone77 ha scritto:
Rilassati... ma non eri in ferie? [:D]

Tasto dolente, tra un po' le ferie finiscono.


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 Oggetto del messaggio: Re: Pokemon go mania, ovvero il degrado della società.
MessaggioInviato: 31/07/2016, 16:23 
mik.300 ha scritto:
esatto..
siccome l'obesità ha un costo sociale,
inattività, spesa sanitaria, ecc.

questi sono tutti espedienti indiretti
x schiodare dalla poltrona
queste amebe..


se funzionano,
perchè no??



infatti..

http://www.corriere.it/tecnologia/16_lu ... b7b1.shtml

Pokemon Go, l’americano Nick Johnson è il primo a finire il gioco
Il 28enne di Brooklyn lavora in un’azienda di software. Oltre a essere appassionato ha accolto la sfida soprattutto per motivi professionali

Ha percorso oltre 200 km a piedi e perso più di 10 chili, ma ha catturato 142 Pokemon. Tutti quelli possibili, visto che, dei 150 esistenti, gliene mancherebbero solamente 5 inediti e tre disponibili solamente in alcune regioni degli Stati Uniti. Nick Johnson, 28 anni di Brooklyn, ha postato giovedì su Reddit la notizia: «Li ho presi tutti». E così ha fatto Applico Ltd, l’azienda specializzata in tecnologie mobile in cui Nick lavora a Manhattan: «Su 21 milioni di utenti attivi — hanno scritto sul loro sito — il nostro capo della piattaforma mobile Nick Johnson è il primo giocatore ad aver catturato 142 Pokemon negli Stati Uniti».



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Pokemon go mania, ovvero il degrado della società.
MessaggioInviato: 03/08/2016, 19:56 
Cita:
Pokemon Go, l’americano Nick Johnson è il primo a finire il gioco
Il 28enne di Brooklyn lavora in un’azienda di software. Oltre a essere appassionato ha accolto la sfida soprattutto per motivi professionali

Ha percorso oltre 200 km a piedi e perso più di 10 chili, ma ha catturato 142 Pokemon.


Me cojoni, un vero sportivo. Chapeau.
Nell'attesa che il CIO dia il beneplacido per portare questa nuova nobile disciplina ai giochi olimpici di Tokyo 2020 (ormai per quanto riguarda Rio De Janeiro non facciamo in tempo, oibò [:246] ) e nella speranza che nel frattempo il proverbiale meteorite riporti un po' di buonsenso tra eventuali superstiti, vi posto questo: [:D]

Cita:
Catturateli tutti! I pokemon e il Nuovo Ordine Globale – Roberto Pecchioli

Uomini siate, e non pecore matte, dice Beatrice nella Commedia, ma al tempo di Dante il potere, che per il sommo fiorentino era Imperium, non aveva ancora elaborato i mezzi di controllo che l’odierna tecnologia ha posto a disposizione del potere, oltrepassando la fase panottica (Bentham) e financo quella biopolitica (Foucault), ed ha assunto il controllo delle menti e dei cervelli di masse enormi, e con il loro consenso. L’attualissima vicenda del videogioco Pokémon Go ne è la prova.

Quasi tutti abbiamo letto o ascoltato, in questi giorni, notizie sull’ultima mania collettiva che ha investito i “nativi digitali” e non solo, spinti a vivere una nuova avventura tra il reale ed il virtuale al grido di catturateli tutti!, la ricerca via smartphone dei Pokémon, i personaggi giapponesi simili a roditori protagonisti dei manga, i fumetti del Sol Levante. Il video gioco che sta facendo impazzire i nerd di tutto il mondo è stato pubblicato solo da alcune settimane, ma ha già conquistato il titolo di app (applicazione informatica) più scaricata dalla storia, ed i guadagni giornalieri della Nintendo, proprietaria del marchio, sono di almeno 4 milioni di dollari al giorno. Dietro il videogioco, tuttavia, prende forma ogni giorno una preoccupante verità, che è quella della sorveglianza globale, esercitata con il nostro consenso ed a nostre spese da chi controlla, insieme con il videogioco, le tecnologie sottostanti e ne orienta funzioni, obiettivi, esiti.

Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza. Il gioco è stato elaborato dalla Niantic Lab., del gruppo Nintendo, il cui cervello è John Hanke, un genio dell’informatica la cui società Keyhole Inc. è stata acquisita a suo tempo dal supergigante Google. La sinergia tra la start-up Keyhole ed i mezzi di Google sono alla base di applicazioni di importanza capitale come Google Maps a Google Earth, quelle che visualizzano e geolocalizzano il mondo intero dall’alto e dal basso, sino alle finestre di casa nostra. Le immagini geospaziali di Hanke hanno mosso un finanziatore assai interessato, la IQT, ente governativo americano aperto al capitale privato, con sede a Langley, Maryland, nel palazzi della CIA. Insieme con la NSA ( National Security Agency), la CIA segue tutto ed investe, con l’aiuto dell’apparato industriale e finanziario radicato negli USA, nelle aziende ad alta tecnologia.

La cupola di potere mondialista è dunque perfettamente aggiornata sulle innovazioni, ne indirizza la pratica, organizza i meccanismi di sorveglianza globale. Google, come lo Zuckerberg di Facebook ha un collegamento organico con i sistemi governativi di controllo e spionaggio americani, cementati non solo dalla collaborazione, ma dagli incroci azionari e dalla condivisione di software, know-how ed obiettivi strategici. Con Pokémon Go si realizza un sogno del potere di ogni tempo: controllare tutto e tutti e guadagnarci sopra.

Il meccanismo è il seguente: scaricando con il nostro comune smartphone l’app relativa, iniziamo a “cercare” i pokémon nel mondo reale. Il sistema indica, con appositi messaggi, i luoghi, prossimi alla localizzazione dell’apparecchio, dove sono stati “visti” i pokémon. L’obiettivo è catturarli, con l’uso dei navigatori satellitari GPS, delle mappe informatiche e della fotocamera in dotazione. Realtà e virtualità si intrecciano e confondono, e milioni di persone girano per città, periferie, locali pubblici, campagne individuando sul telefono i mostriciattoli da catturare. Pigiando sull’icona dei Pokémon, li sfidano lanciando contro di essi la sfera Poke. Durante il gioco, si possono incontrare le palestre dove allenare i pokémon catturati ed i Pokéshop dove fare rifornimento. Si conseguiranno punteggi che diventeranno “punti esperienza”, ed il giocatore cercherà di catturare quanti più Pokèmon e percorrere più chilometri possibili.

La chiave del successo del nuovo videogioco risiede, oltreché nel conosciutissimo marchio dei topi giapponesi, in una immagine nuova della realtà: non più virtuale, ma aumentata. Il concetto di “realtà aumentata” costituirà una delle innovazioni più potenti dei prossimi anni. La AR ( augmented reality) non è del tutto nuova: è infatti utilizzata già da anni nell’esercito e nei sistemi di navigazione. La sua forza, che ne fa un evento storico, è che, con Pokémon Go, viene introdotta al livello di consumo di massa, e finirà per cambiare insieme noi e la realtà stessa, attraverso nuove modalità percettive e cognitive con le relative interazioni. In rete, sono già comparse vere e proprie guide per Pokémon-dipendenti, con consigli e trucchi per la fase di cattura, per il riutilizzo delle Pokéball scagliate contro l’obiettivo e per prolungare il gioco, attraverso l’attivazione o la disattivazione di particolari strumenti o impostazioni. L’effetto realtà è moltiplicato dai programmatori anche inserendo i pupazzi negli ambienti reali simili a quelli virtuali di pertinenza di ciascuno: i pokémon Magikarp saranno in genere vicini a fiumi e laghi, mentre i Pikachu, che immagazzinano elettricità in due sacche rosse sulle guance, potranno trovarsi più facilmente accanto a cavi elettrici, prese o antenne.

Realtà aumentata, non più imitata o riprodotta, ed il gioco è fatto. Il punto è che i padroni del vapore, dopo aver realizzato una perfetta mappatura di ciascuno di noi attraverso telefoni cellulari, siti internet visitati, card e carte di credito che fissano le nostre abitudini di consumo, dopo aver schedato minuziosamente le nostre idee, i nostri amici, il nostro passato e presente in base alla informazioni spontaneamente ed entusiasticamente fornite sulle reti sociali come Facebook ed avere raccolto una messe sterminata di immagini nostre e della nostra vita da noi postate ( con il cosiddetto “selfie”, l’autoscatto con fotocamera telefonica, le immagini si sono moltiplicate, facendo conoscere anche luogo, data e circostanza), attraverso il videogioco riescono a raggiungere anche quei siti sinora esclusi dalle intrusioni: l’interno di casa nostra, i gabinetti di stazioni ed autogrill, e tanti altri, estraendo informazioni inarrivabili con altri sistemi.

Milioni di terabyte di dati, tutto ciò che è a portata dalla magica fotocamera del telefono. Tutto questo si poteva realizzare solo con il consenso gioioso di milioni di persone, le più interessanti per il sistema: consumatori iperattivi, digitali convinti, connessi a tutte le ore del giorno e della notte, tendenzialmente esibizionisti, narcisisti all’estremo, utenti entusiasti della rete, convinti di essere al centro del mondo attraverso pin ed account, acritici sin dall’infanzia: pilastri della società!

Insomma, lavoriamo per Google, e per CIA, NSA e compagnia atroce, giocando con il telefonino. Dopo esserci volti verso il nostro ombelico, di cui chi ci sorveglia conosce ogni segreto, specie quelli che sfuggono a noi e soprattutto sa, con l’uso sapiente di psicologi, sociologi e altri esperti multidisciplinari, quello che non desideriamo portare a conoscenza altrui, adesso usciamo fuori, all’aperto. Eterodiretti adesso come allora, ci hanno convinto con un semplice gioco a base di piccoli mostri giallastri in forma di topo – i Pokémon sono considerati i Mickey Mouse giapponesi – ci muoviamo, esploriamo luoghi di cui nulla sapevamo e di cui nulla ci interessava. Ora ce ne importa molto, poiché lì, proprio lì, potrebbero trovarsi i Pikachu, i pokémon diffidenti il cui linguaggio è ripetere le sillabe del proprio nome con differenti tonalità. Ci si può imbattere in loro dovunque, dopo aver sostato nei pokéshop o consultato l’enciclopedia Pokédex, ovviamente virtuali, e si va dalle tombe nei cimiteri ai locali per spogliarelli, fino al memoriale delle vittime dell’11 settembre 2001. Qualunque punto del pianeta, scelto da chi gestisce il programma, diventa terreno di caccia, nulla è proibito ai cercatori nel reale di creature virtuali.

Viene da sorridere pensando al vecchio film Ghostbusters, acchiappa fantasmi, del 1984, in cui un gruppo di squinternati parapsicologi falliti si aggirano per l’America vestiti con strane tute e con uno “zaino protonico” in grado di catturare l’ energia psicocinetica dei fantasmi.

La realtà aumentata, nel frattempo, fa schizzare verso l’alto l’istogramma dei profitti di Nintendo, ed aumenta a dismisura il potere di Google, insieme con la mole di informazioni archiviate in potenti server da chi possiede le tecnologie diventate la sovrastruttura del potere.

Sui grandi mezzi televisivi o nelle pagine dei giornali di proprietà dell’industria mediatica, il fenomeno Pokémon viene presentato come un divertente gioco i cui rischi, tutt’al più, riguardano qualche eccesso nel mondo dei minorenni. Battaglioni di sociologi da bagnasciuga analizzano solo la superficie dei fatti, cercando al massimo di spiegare la grande novità della realtà aumentata come effetto dell’interazione tra spazio e tempo reale e virtualità dell’universo informatico. Nessun accenno, se non un pezzo del britannico Guardian, sui veri obiettivi di quanto accade, sulle ricadute della nuova mania di massa, tantomeno sulla circostanza che, una volta di più, siamo di fronte ad un gigantesco progetto di manipolazione delle coscienze per finalità di dominio generale, di cui le cifre del profitto economico sono soltanto un epifenomeno, e non il più importante.

Il Guardian riferisce che la stessa Hillary Clinton, candidata dell’establishment alla presidenza degli Stati Uniti, pressoché certa vincitrice delle elezioni farsa in cui fazioni del medesimo potere globale decidono quale tra esse gestirà i prossimi anni, si è occupata dei Pokémon, asserendo di non conoscere i creatori del fenomeno, ma che vorrebbe portare a votare i Pokémon. Il brillante avvocato Rodham maritata Clinton è sincera quanto un siciliano che affermasse di non aver mai sentito parlare di Cosa Nostra. Il sistema della grande finanza e delle industrie multinazionali (avevano poi così torto quelli delle Brigate Rosse quando parlavano di SIM, Stato Imperialista delle Multinazionali?) è il massimo finanziatore del suo partito e di lei stessa, e, da habitué della Casa Bianca da 25 anni non può ignorare le centinaia di riunioni tenute proprio al 1600 di Pennsylvania Avenue tra i vertici di Google, le agenzie governative e l’amministrazione statunitense. Il responsabile digitale della candidatura Clinton, Eric Schmidt, è stato amministratore delegato di Google.

A Silicon Valley, California, sede degli inventori delle tecnologie informatiche e di telecomunicazione, sta maturando un nuovo capitalismo, che ritiene la competizione “una reliquia del passato”, preso atto che la condizione di ogni affare di vero successo è agire in regime di monopolio. Basta concorrenza, dunque, quella va bene per i supermercati di periferia e forse per il manifatturiero a basso valore aggiunto. In effetti, attraverso acquisizioni successive e mirate, sono stati espulsi dal mercato i concorrenti fastidiosi e concentrati in pochissime mani “sicure” le grandi invenzioni tecnologiche e le migliori idee. Il nuovo genio innovativo è quello di chi integra componenti in un prodotto di qualità così elevata che deve essere utilizzato da tutti i grandi produttori. Chi ha espresso con chiarezza questi concetti in un libro divenuto best seller è Peter Thiel, proprietario di Palantir, una società di servizi tecnologici che studia e processa i “big data” ( le informazioni provenienti da tutti i sistemi informatici, reti satellitari e di comunicazione), che vale oltre 20 miliardi di dollari, è legata al mondo dell’intelligence e sostenuta dalla Cia. Uno che è “dentro” e la sa lunga.

Pokémon Go, in questa luce, è un gigantesco passo verso lo sbocco finale della colonizzazione del tutto: Internet delle cose – ovvero l’integrazione con la rete delle nostre case, automobili ed utensili – le cosiddette città intelligenti, le cui infrastrutture saranno sempre più possedute e governate dai giganti della tecnologia e dei Big data, l’ulteriore, rizomatica espansione di Google, i droni, l’intelligenza artificiale stadio ineludibile del transumanesimo. Insomma, chi possiede Silicon Valley è padrone di tecniche e tecnologie il cui scopo non è più economico o finanziario, ma di controllo degli uomini e delle risorse, dominio allo stato puro e totale.

Un sogno di questi Dottor Stranamore è penetrare il pensiero dei sudditi (noi), scaricarne i dati e ricaricarli altrove: un cervello globale interconnesso in forma reticolare. Ozioso è chiedersi se il problema sia l’ innovazione o l’usi distorto della tecnologia: chi possiede tutto passa in un istante dalla possibilità “tecnica” alla realizzazione, all’applicazione, allo sfruttamento. Non esiste quasi più un capitalismo di concorrenza: siamo al monopolio integrale, come comprese per primo un pensatore irregolare come Ivan Illich.

Ecco perché anche un gioco da telefonino come Pokémon Go assolve a funzioni essenziali : ci abitua, anzi ci offre come “gioco” (homo ludens…) l’opportunità di varcare una nuova frontiera, quella tra realtà e finzione. Ci riesce facendo guadagnare cifre ingenti ai suoi padroni, consegue l’obiettivo di sottoporre a sorveglianza occhiuta e totale quei pezzi di mondo su cui non aveva ancora affondato gli artigli. Infine, avvicina sempre più l’obiettivo di “possedere” gli uomini, corpo ed anima, ripristinando la condizione di schiavo per ampi settori dell’umanità. Quel che colpisce, stupisce ed ancora indigna qualcuno è la facilità con cui tutto questo avviene, nel silenzio complice del mondo accademico, intellettuale e politico e nell’indifferenza, quando non nell’aperto consenso della maggioranza ridotta a esperimento zootecnico.

Ribelli sono pochi, e ribelle, diceva Junger, è solo qualcuno che ha un gusto innato per la libertà. Le pecore matte sono un gregge che si ingrossa ogni giorno, rendendo sempre più sinistro e minaccioso il monito dei gestori di Pokémon Go: “Catturateli tutti!”.


http://www.ereticamente.net/2016/08/cat ... hioli.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Pokemon go mania, ovvero il degrado della società.
MessaggioInviato: 03/08/2016, 20:02 
Plutone77 ha scritto:
Cita:




Pokemon Go, l’americano Nick Johnson è il primo a finire il gioco
Il 28enne di Brooklyn lavora in un’azienda di software. Oltre a essere appassionato ha accolto la sfida soprattutto per motivi professionali

Ha percorso oltre 200 km a piedi e perso più di 10 chili, ma ha catturato 142 Pokemon.


Me cojoni, un vero sportivo. Chapeau.
Nell'attesa che il CIO dia il beneplacido per portare questa nuova nobile disciplina ai giochi olimpici di Tokyo 2020 (ormai per quanto riguarda Rio De Janeiro non facciamo in tempo, oibò [:246] ) e nella speranza che nel frattempo il proverbiale meteorite riporti un po' di buonsenso tra eventuali superstiti, vi posto questo: [:D]

Cita:
Catturateli tutti! I pokemon e il Nuovo Ordine Globale – Roberto Pecchioli

Uomini siate, e non pecore matte, dice Beatrice nella Commedia, ma al tempo di Dante il potere, che per il sommo fiorentino era Imperium, non aveva ancora elaborato i mezzi di controllo che l’odierna tecnologia ha posto a disposizione del potere, oltrepassando la fase panottica (Bentham) e financo quella biopolitica (Foucault), ed ha assunto il controllo delle menti e dei cervelli di masse enormi, e con il loro consenso. L’attualissima vicenda del videogioco Pokémon Go ne è la prova.

Quasi tutti abbiamo letto o ascoltato, in questi giorni, notizie sull’ultima mania collettiva che ha investito i “nativi digitali” e non solo, spinti a vivere una nuova avventura tra il reale ed il virtuale al grido di catturateli tutti!, la ricerca via smartphone dei Pokémon, i personaggi giapponesi simili a roditori protagonisti dei manga, i fumetti del Sol Levante. Il video gioco che sta facendo impazzire i nerd di tutto il mondo è stato pubblicato solo da alcune settimane, ma ha già conquistato il titolo di app (applicazione informatica) più scaricata dalla storia, ed i guadagni giornalieri della Nintendo, proprietaria del marchio, sono di almeno 4 milioni di dollari al giorno. Dietro il videogioco, tuttavia, prende forma ogni giorno una preoccupante verità, che è quella della sorveglianza globale, esercitata con il nostro consenso ed a nostre spese da chi controlla, insieme con il videogioco, le tecnologie sottostanti e ne orienta funzioni, obiettivi, esiti.

Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza. Il gioco è stato elaborato dalla Niantic Lab., del gruppo Nintendo, il cui cervello è John Hanke, un genio dell’informatica la cui società Keyhole Inc. è stata acquisita a suo tempo dal supergigante Google. La sinergia tra la start-up Keyhole ed i mezzi di Google sono alla base di applicazioni di importanza capitale come Google Maps a Google Earth, quelle che visualizzano e geolocalizzano il mondo intero dall’alto e dal basso, sino alle finestre di casa nostra. Le immagini geospaziali di Hanke hanno mosso un finanziatore assai interessato, la IQT, ente governativo americano aperto al capitale privato, con sede a Langley, Maryland, nel palazzi della CIA. Insieme con la NSA ( National Security Agency), la CIA segue tutto ed investe, con l’aiuto dell’apparato industriale e finanziario radicato negli USA, nelle aziende ad alta tecnologia.

La cupola di potere mondialista è dunque perfettamente aggiornata sulle innovazioni, ne indirizza la pratica, organizza i meccanismi di sorveglianza globale. Google, come lo Zuckerberg di Facebook ha un collegamento organico con i sistemi governativi di controllo e spionaggio americani, cementati non solo dalla collaborazione, ma dagli incroci azionari e dalla condivisione di software, know-how ed obiettivi strategici. Con Pokémon Go si realizza un sogno del potere di ogni tempo: controllare tutto e tutti e guadagnarci sopra.

Il meccanismo è il seguente: scaricando con il nostro comune smartphone l’app relativa, iniziamo a “cercare” i pokémon nel mondo reale. Il sistema indica, con appositi messaggi, i luoghi, prossimi alla localizzazione dell’apparecchio, dove sono stati “visti” i pokémon. L’obiettivo è catturarli, con l’uso dei navigatori satellitari GPS, delle mappe informatiche e della fotocamera in dotazione. Realtà e virtualità si intrecciano e confondono, e milioni di persone girano per città, periferie, locali pubblici, campagne individuando sul telefono i mostriciattoli da catturare. Pigiando sull’icona dei Pokémon, li sfidano lanciando contro di essi la sfera Poke. Durante il gioco, si possono incontrare le palestre dove allenare i pokémon catturati ed i Pokéshop dove fare rifornimento. Si conseguiranno punteggi che diventeranno “punti esperienza”, ed il giocatore cercherà di catturare quanti più Pokèmon e percorrere più chilometri possibili.

La chiave del successo del nuovo videogioco risiede, oltreché nel conosciutissimo marchio dei topi giapponesi, in una immagine nuova della realtà: non più virtuale, ma aumentata. Il concetto di “realtà aumentata” costituirà una delle innovazioni più potenti dei prossimi anni. La AR ( augmented reality) non è del tutto nuova: è infatti utilizzata già da anni nell’esercito e nei sistemi di navigazione. La sua forza, che ne fa un evento storico, è che, con Pokémon Go, viene introdotta al livello di consumo di massa, e finirà per cambiare insieme noi e la realtà stessa, attraverso nuove modalità percettive e cognitive con le relative interazioni. In rete, sono già comparse vere e proprie guide per Pokémon-dipendenti, con consigli e trucchi per la fase di cattura, per il riutilizzo delle Pokéball scagliate contro l’obiettivo e per prolungare il gioco, attraverso l’attivazione o la disattivazione di particolari strumenti o impostazioni. L’effetto realtà è moltiplicato dai programmatori anche inserendo i pupazzi negli ambienti reali simili a quelli virtuali di pertinenza di ciascuno: i pokémon Magikarp saranno in genere vicini a fiumi e laghi, mentre i Pikachu, che immagazzinano elettricità in due sacche rosse sulle guance, potranno trovarsi più facilmente accanto a cavi elettrici, prese o antenne.

Realtà aumentata, non più imitata o riprodotta, ed il gioco è fatto. Il punto è che i padroni del vapore, dopo aver realizzato una perfetta mappatura di ciascuno di noi attraverso telefoni cellulari, siti internet visitati, card e carte di credito che fissano le nostre abitudini di consumo, dopo aver schedato minuziosamente le nostre idee, i nostri amici, il nostro passato e presente in base alla informazioni spontaneamente ed entusiasticamente fornite sulle reti sociali come Facebook ed avere raccolto una messe sterminata di immagini nostre e della nostra vita da noi postate ( con il cosiddetto “selfie”, l’autoscatto con fotocamera telefonica, le immagini si sono moltiplicate, facendo conoscere anche luogo, data e circostanza), attraverso il videogioco riescono a raggiungere anche quei siti sinora esclusi dalle intrusioni: l’interno di casa nostra, i gabinetti di stazioni ed autogrill, e tanti altri, estraendo informazioni inarrivabili con altri sistemi.

Milioni di terabyte di dati, tutto ciò che è a portata dalla magica fotocamera del telefono. Tutto questo si poteva realizzare solo con il consenso gioioso di milioni di persone, le più interessanti per il sistema: consumatori iperattivi, digitali convinti, connessi a tutte le ore del giorno e della notte, tendenzialmente esibizionisti, narcisisti all’estremo, utenti entusiasti della rete, convinti di essere al centro del mondo attraverso pin ed account, acritici sin dall’infanzia: pilastri della società!

Insomma, lavoriamo per Google, e per CIA, NSA e compagnia atroce, giocando con il telefonino. Dopo esserci volti verso il nostro ombelico, di cui chi ci sorveglia conosce ogni segreto, specie quelli che sfuggono a noi e soprattutto sa, con l’uso sapiente di psicologi, sociologi e altri esperti multidisciplinari, quello che non desideriamo portare a conoscenza altrui, adesso usciamo fuori, all’aperto. Eterodiretti adesso come allora, ci hanno convinto con un semplice gioco a base di piccoli mostri giallastri in forma di topo – i Pokémon sono considerati i Mickey Mouse giapponesi – ci muoviamo, esploriamo luoghi di cui nulla sapevamo e di cui nulla ci interessava. Ora ce ne importa molto, poiché lì, proprio lì, potrebbero trovarsi i Pikachu, i pokémon diffidenti il cui linguaggio è ripetere le sillabe del proprio nome con differenti tonalità. Ci si può imbattere in loro dovunque, dopo aver sostato nei pokéshop o consultato l’enciclopedia Pokédex, ovviamente virtuali, e si va dalle tombe nei cimiteri ai locali per spogliarelli, fino al memoriale delle vittime dell’11 settembre 2001. Qualunque punto del pianeta, scelto da chi gestisce il programma, diventa terreno di caccia, nulla è proibito ai cercatori nel reale di creature virtuali.

Viene da sorridere pensando al vecchio film Ghostbusters, acchiappa fantasmi, del 1984, in cui un gruppo di squinternati parapsicologi falliti si aggirano per l’America vestiti con strane tute e con uno “zaino protonico” in grado di catturare l’ energia psicocinetica dei fantasmi.

La realtà aumentata, nel frattempo, fa schizzare verso l’alto l’istogramma dei profitti di Nintendo, ed aumenta a dismisura il potere di Google, insieme con la mole di informazioni archiviate in potenti server da chi possiede le tecnologie diventate la sovrastruttura del potere.

Sui grandi mezzi televisivi o nelle pagine dei giornali di proprietà dell’industria mediatica, il fenomeno Pokémon viene presentato come un divertente gioco i cui rischi, tutt’al più, riguardano qualche eccesso nel mondo dei minorenni. Battaglioni di sociologi da bagnasciuga analizzano solo la superficie dei fatti, cercando al massimo di spiegare la grande novità della realtà aumentata come effetto dell’interazione tra spazio e tempo reale e virtualità dell’universo informatico. Nessun accenno, se non un pezzo del britannico Guardian, sui veri obiettivi di quanto accade, sulle ricadute della nuova mania di massa, tantomeno sulla circostanza che, una volta di più, siamo di fronte ad un gigantesco progetto di manipolazione delle coscienze per finalità di dominio generale, di cui le cifre del profitto economico sono soltanto un epifenomeno, e non il più importante.

Il Guardian riferisce che la stessa Hillary Clinton, candidata dell’establishment alla presidenza degli Stati Uniti, pressoché certa vincitrice delle elezioni farsa in cui fazioni del medesimo potere globale decidono quale tra esse gestirà i prossimi anni, si è occupata dei Pokémon, asserendo di non conoscere i creatori del fenomeno, ma che vorrebbe portare a votare i Pokémon. Il brillante avvocato Rodham maritata Clinton è sincera quanto un siciliano che affermasse di non aver mai sentito parlare di Cosa Nostra. Il sistema della grande finanza e delle industrie multinazionali (avevano poi così torto quelli delle Brigate Rosse quando parlavano di SIM, Stato Imperialista delle Multinazionali?) è il massimo finanziatore del suo partito e di lei stessa, e, da habitué della Casa Bianca da 25 anni non può ignorare le centinaia di riunioni tenute proprio al 1600 di Pennsylvania Avenue tra i vertici di Google, le agenzie governative e l’amministrazione statunitense. Il responsabile digitale della candidatura Clinton, Eric Schmidt, è stato amministratore delegato di Google.

A Silicon Valley, California, sede degli inventori delle tecnologie informatiche e di telecomunicazione, sta maturando un nuovo capitalismo, che ritiene la competizione “una reliquia del passato”, preso atto che la condizione di ogni affare di vero successo è agire in regime di monopolio. Basta concorrenza, dunque, quella va bene per i supermercati di periferia e forse per il manifatturiero a basso valore aggiunto. In effetti, attraverso acquisizioni successive e mirate, sono stati espulsi dal mercato i concorrenti fastidiosi e concentrati in pochissime mani “sicure” le grandi invenzioni tecnologiche e le migliori idee. Il nuovo genio innovativo è quello di chi integra componenti in un prodotto di qualità così elevata che deve essere utilizzato da tutti i grandi produttori. Chi ha espresso con chiarezza questi concetti in un libro divenuto best seller è Peter Thiel, proprietario di Palantir, una società di servizi tecnologici che studia e processa i “big data” ( le informazioni provenienti da tutti i sistemi informatici, reti satellitari e di comunicazione), che vale oltre 20 miliardi di dollari, è legata al mondo dell’intelligence e sostenuta dalla Cia. Uno che è “dentro” e la sa lunga.

Pokémon Go, in questa luce, è un gigantesco passo verso lo sbocco finale della colonizzazione del tutto: Internet delle cose – ovvero l’integrazione con la rete delle nostre case, automobili ed utensili – le cosiddette città intelligenti, le cui infrastrutture saranno sempre più possedute e governate dai giganti della tecnologia e dei Big data, l’ulteriore, rizomatica espansione di Google, i droni, l’intelligenza artificiale stadio ineludibile del transumanesimo. Insomma, chi possiede Silicon Valley è padrone di tecniche e tecnologie il cui scopo non è più economico o finanziario, ma di controllo degli uomini e delle risorse, dominio allo stato puro e totale.

Un sogno di questi Dottor Stranamore è penetrare il pensiero dei sudditi (noi), scaricarne i dati e ricaricarli altrove: un cervello globale interconnesso in forma reticolare. Ozioso è chiedersi se il problema sia l’ innovazione o l’usi distorto della tecnologia: chi possiede tutto passa in un istante dalla possibilità “tecnica” alla realizzazione, all’applicazione, allo sfruttamento. Non esiste quasi più un capitalismo di concorrenza: siamo al monopolio integrale, come comprese per primo un pensatore irregolare come Ivan Illich.

Ecco perché anche un gioco da telefonino come Pokémon Go assolve a funzioni essenziali : ci abitua, anzi ci offre come “gioco” (homo ludens…) l’opportunità di varcare una nuova frontiera, quella tra realtà e finzione. Ci riesce facendo guadagnare cifre ingenti ai suoi padroni, consegue l’obiettivo di sottoporre a sorveglianza occhiuta e totale quei pezzi di mondo su cui non aveva ancora affondato gli artigli. Infine, avvicina sempre più l’obiettivo di “possedere” gli uomini, corpo ed anima, ripristinando la condizione di schiavo per ampi settori dell’umanità. Quel che colpisce, stupisce ed ancora indigna qualcuno è la facilità con cui tutto questo avviene, nel silenzio complice del mondo accademico, intellettuale e politico e nell’indifferenza, quando non nell’aperto consenso della maggioranza ridotta a esperimento zootecnico.

Ribelli sono pochi, e ribelle, diceva Junger, è solo qualcuno che ha un gusto innato per la libertà. Le pecore matte sono un gregge che si ingrossa ogni giorno, rendendo sempre più sinistro e minaccioso il monito dei gestori di Pokémon Go: “Catturateli tutti!”.


http://www.ereticamente.net/2016/08/cat ... hioli.html



ma per la sorveglianza globale
basta il gps montato su ogni i-phone..


se questa cosa riesce a far schiodare
i rinko dalle poltrone ben venga..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Pokemon go mania, ovvero il degrado della società.
MessaggioInviato: 04/08/2016, 13:52 
Infatti -_- chi ha scritto questo articolo non ha fatto altro che sfruttare ipocritamente il successo dell'app per raccattare qualche click in più scrivendo una caterva di banalità, facendo di fatto il gioco delle entità che invece critica. Babbeo.



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 Oggetto del messaggio: Re: Pokemon go mania, ovvero il degrado della società.
MessaggioInviato: 04/08/2016, 19:32 
Io ci andrei cauto nel dare del babbeo a Pecchioli.
Comunque è inutile tentare di capovolgere il mondo, qua gli unici babbei sono gli over 15 che se ne vanno in giro a caccia di Pokemon. Sarai mica tra questi? [:0]


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 Oggetto del messaggio: Re: Pokemon go mania, ovvero il degrado della società.
MessaggioInviato: 06/08/2016, 02:07 
io ho windows phone, per fortuna sono immune a certe minkiate volente o nolente



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 Oggetto del messaggio: Re: Pokemon go mania, ovvero il degrado della società.
MessaggioInviato: 06/08/2016, 11:32 
http://www.carrefour.it/pokemongo


Marketing alo stato puro, li piazzeranno con cura sugli scafali. [:302]



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 Oggetto del messaggio: Re: Pokemon go mania, ovvero il degrado della società.
MessaggioInviato: 06/08/2016, 13:55 
qui c'è dietro il business..
il vile danaro..
altro che li controllo delle masse..

ma c'erano delle pubblicità talmente belle
che poi la gente si ricordava
gli schetch e non il prodotto..

chissà se i pokemon funzionano..
magari la gente va al banco frutta,
carica l'immagine e si fotte del resto..



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
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 Oggetto del messaggio: Re: Pokemon go mania, ovvero il degrado della società.
MessaggioInviato: 09/08/2016, 13:07 
mik.300 ha scritto:
[i]qui c'è dietro il business..
il vile danaro..
altro che li controllo delle masse..


Diciamo pure che ci sono dietro tutte e due le cose....... [:305]

Guarda su youtube.com


Ah.. 'sti complottisti.... [:246]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 10/08/2016, 22:39 
cari amici,
metto qui questa notizia ripresa da Nexus, anche se è un po' ot

Elite's AI Created Super Weapons and Started Hunting Players. Skynet is Here
ovvero
l'intelligenza artificiale di un videogame,crea super armi e da la caccia ai giocatori.Skynet è qui

http://www.kotaku.co.uk/2016/06/03/elit ... et-is-here

ciao
mauro



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