Cina-Giappone: alta tensione sul possesso delle isole Senkaku

(ASCA) - Roma, 19 ago - E' alta tensione tra Cina e Giappone sulle isole Senkaku. Questa mattina sono arrivate a destinazione con la propria bandiera a rivendicarne il possesso una ventina di imbarcazioni giapponesi salpate ieri.
L'arcipelago e' amministrato da Tokyo ma Pechino ne rivendica la sovranita'. A bordo delle navi salpate da Ishigaki ci sono 150 passeggeri, alcuni parlamentari e militanti nazionalisti.
Molti sarebbero voluti scendere ma la polizia nipponica l'ha vietato.
Il gruppo di isole e' disabitato ma ricco di pesce e possibili giacimenti di gas. Ma per Pechino il viaggio del Giappone resta illegale. Ieri la Cina aveva intimato di ''porre fine immediatamente a ogni azione tesa a minare la propria sovranita' territoriale''. Oggi l'ambasciatore giapponese in Cina e' stato convocato al ministero degli Esteri e sollecitato a ''porre fine a quest'azione che attenta alla sovranita' nazionale della Cina''. Nel frattempo in otto citta' della Cina sono state organizzate manifestazioni antigiapponesi che, ad avviso di alcuni analisti, evidenziano la volonta' di Pechino di far leva su Tokyo giocando la carta del sostegno popolare.
A pochi giorni dallo sbarco su uno degli isolotti di attivisti cinesi - prima arrestati e poi rilasciati -, la tensione tra Pechino e Tokyo sull'arcipelago amministrato dal Giappone ma rivendicato dalla Cina (e da Taiwan) e' destinata a salire. Il 15 agosto scorso, 14 attivisti cinesi erano sbarcati a Uotsuri, la piu' grande delle isole, nel giorno del 67/mo anniversario della capitolazione giapponese che mise fine alla Seconda guerra mondiale, tradizionale occasione per riaprire tensioni mai risolte sul militarismo nipponico e sulle sue conseguenze in Cina e penisola di Corea.
I militanti erano stati subito arrestati dalla polizia giapponese, facendo irritare le autorita' cinesi per quella che hanno definito una seria violazione delle sovranita' di Pechino.
Rilasciati rapidamente, i primi sette attivisti sono rientrati a Hong Kong, accolti all'aeroporto, riferisce la stampa locale, come eroi da una folla in festa, mentre gli altri sette torneranno via nave fra due giorni. Il gruppo appena rientrato ha quindi ribadito come l'arresto da parte dei giapponesi sia stato illegale e ha espresso l'intenzione di tornare presto sulle isole contese per continuare la battaglia.
In tutta risposta ieri i giapponesi sono salpati verso il gruppo le isole Senkaku: ''Voglio dimostrare alla comunita' internazionale che sono nostre. Ne va del futuro del Giappone'', ha detto Kenichi Kojima, un politico della regione di Kanagawa, vicina a Tokyo. ''Per fortuna, la comunita' internazionale riconosce che le isole Senkaku sono giapponesi, ma penso che si debba, con questo tipo di spedizioni, sensibilizzare il piu' possibile il resto del mondo su questo problema'', ha dichiarato la deputata Keiko Yamatani. Finora rimasto piu' silenziosa, anche Taiwan ha accusato il Giappone di ''occupare subdolamente'' le isole contese. Un escalation dei toni che, secondo la stampa taiwanese, potrebbe significare una possibile presa di posizione piu' dura di Taipei nel conflitto territoriale in corso.
http://www.asca.it/news-Cina_Giappone__ ... 3-ATT.html