Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 653 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 39, 40, 41, 42, 43, 44  Prossimo
Autore Messaggio

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2731
Iscritto il: 17/01/2012, 17:31
Località:
 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI AMERICANE
MessaggioInviato: 12/11/2016, 17:00 
questo nenache arriva ad insediarsi a gennaio vedrete altro ch efine mandato.
intanto brack hussein sarà al g20 a stringere accordi e chissà cos'altro, alla faccia di trump che lo ha intimato di non prendere accordi.


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI AMERICANE
MessaggioInviato: 13/11/2016, 11:59 
TheApologist ha scritto:
Se dovessero convincere i grandi elettori a cambiare idea,
voglio vedere chi ha votato Trump come reagirà... I rednecks partiranno dalle loro
fattorie armati fino ai denti... altroché golpe turco...


“Ecco perché Trump non andrà alla Casa Bianca”: la petizione per l’infedeltà dei grandi elettori

proteste-trump-ok-interna.jpg


http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11 ... i/3185604/

Democratici e sostenitori di Hillary Clinton fanno rimbalzare online la petizione di Change.org, che invita i grandi elettori repubblicani a "tradire" e a non scegliere il magnate il prossimo 19 dicembre. Un'ipotesi percorribile ma improbabile, che nel corso della storia Usa non ha mai cambiato il destino di un presidente. E Michael Moore inviata a trovare la via dellì'impeachement

di Eleonora Bianchini | 11 novembre 2016

La via, teorica, è una sola: chiedere ai grandi elettori repubblicani di non votare per il loro candidato, Donald Trump. Perché è Hillary Clinton ad avere guadagnato la maggioranza dei consensi, oltre 280mila in più. Uno 0,2% di differenza che, però, ha consegnato al magnate 290 delegati contro i 228 dell’ex segretario di Stato. Nei giorni in cui proseguono le proteste nelle strade degli Stati Uniti e il Ku Klux Klan festeggia il tycoon, è questo il cavallo di battaglia su cui puntano i sostenitori democratici per impedire l’insediamento del neo presidente. Un messaggio che rimbalza su twitter con gli hashtag #ElectoralCollege, #faithlesselector e #PopularVote_Denied e attraverso la petizione su Change.org che ha raccolto oltre due milioni di firmatari. “Se tutti voteranno come hanno votato nei loro Stati, allora Trump vincerà. Tuttavia, possono scegliere di votare per Hillary Clinton. Anche negli Stati in cui non è consentito, pagherebbero semplicemente una piccola multa – che siamo sicuri i sostenitori di Clinton sarebbero felici di pagare!”.

La proposta, seppure molto remota, è prevista dal sistema elettorale americano. Ecco come funziona: nel giorno delle elezioni, come è stato lo scorso 9 novembre, i cittadini americani non scelgono direttamente il presidente, ma i grandi elettori (che compongono il Collegio elettorale). Il partito che ottiene la maggioranza dei voti li prende in blocco in ogni Stato: ognuno di loro – in questo caso il prossimo 19 dicembre – esprimerà due voti per eleggere il presidente e il suo vice. E solo allora, formalmente e di fatto, si stabilirà chi è il vincitore. Chi “tradisce” in molti Stati va incontro a una multa, ma la preferenza non viene invalidata.



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI AMERICANE
MessaggioInviato: 13/11/2016, 13:22 
Michael Moore! Mamma mia! Il Giulietto Chiesa americano ... [:(!]
(Insomma, i DEM, come da noi: quello che è mio è mio, quello che è tuo è mio ...) Non si smentiscono! [:306]
E' davvero FINITA anche l'America ... [8)]



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 8883
Iscritto il: 30/08/2014, 14:48
 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI AMERICANE
MessaggioInviato: 13/11/2016, 13:59 
La cosa che fa ridere é che la legge elettorale americana andava bene fino a ieri, vince Trump e improvvisamente diventa sbagliata.
Perché Hillary "ha preso piu voti"! :D

E questo lo dicono anche i nostri mangiacaviale italici! Gli stessi esperti costituzionalisti favorevoli al SI "perche il paese é bloccato"!

Lo dicano chiaramente: DEVE VOTARE SOLO LA BORGHESIA! Così le elite massoniche possono dormire sonni tranquilli!

Tra l'altro insistono nel dire che Trump ha preso i voti dei bianchi, campagnoli e trogloditi, come se i gangster neri e ispanici dalle sparatorie facili che usufruiscono del welfare Usa, notoriamente elettori "democratici", fossero tutte menti brillanti laureate ad Harvard!



_________________
“Questa crisi, questo disastro [europeo] è artificiale, e in sostanza questo disastro artificiale ha quattro lettere: EURO.”
Joseph Stiglitz
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 22377
Iscritto il: 08/07/2012, 15:33
 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI AMERICANE
MessaggioInviato: 13/11/2016, 14:31 
la sintesi è semplice:

GLI RODE IL CULO.



_________________
la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13691
Iscritto il: 05/12/2008, 22:49
Località: Laveno Mombello (Va)
 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI AMERICANE
MessaggioInviato: 13/11/2016, 16:51 
Trump il gesto di rinunciare allo stipendio da presidente lo ha fatto.
E' vero che di soldi ne ha parecchi, ma facciamo i paragoni con i nostri, che non mollano un centesimo.
Se della gente pagata dai poteri forti, manifesta per le dimissioni di un presidente eletto dal popolo, significa che siamo sulla strada giusta. Noi invece, dopo 3 presidenti non eletti, non ci muoviamo nemmeno con un pungolo.
Come dice Max, gli rode.



_________________
Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.

Immagine
Top
 Profilo  
 

Astronave
Astronave

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 994
Iscritto il: 18/10/2013, 13:02
Località:
 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI AMERICANE
MessaggioInviato: 13/11/2016, 18:20 
Cita:
TRUMP E NON SOLO. LA MULTINAZIONALE DELLE MENZOGNE CHE FABBRICA ODIO.

Sorpresona! Ha vinto Trump, e, per quattro anni, salvo attentati o macchinazioni, sarà lui l’inquilino del 1600 di Pennsylvania Avenue, Washington D.C. Si stanno consumando le tastiere dei computer di tutto il mondo per esprimere giudizi e chiarire come e qualmente è accaduto l’imprevedibile. Non ci uniremo al coro dello “spiegone”, come lo chiama Fiorello, se non per constatare con soddisfazione che le oligarchie dell’Occidente stanno vivendo, finalmente, tempi duri: il voto dell’Austria, la Brexit, adesso addirittura il ciuffo ossigenato di Donald alla Casa Bianca. Se sono rose fioriranno….

Ciò che facciamo osservare è qualcos’altro, e, ci permettiamo di pensare che sia una delle chiavi di interpretazione di tanta parte della storia e della cronaca di questo piccolo pianeta dal 1989 in avanti.

Si tratta della pianificata, furibonda, scientifica opera di demonizzazione della quale siamo stati spettatori, rivolta ad un personaggio cui è stato cucito addosso una abito tra Jack lo Squartatore, Gengis Khan, Gargamella e lo Scemo del Villaggio (Globale). Una chirurgica introduzione di odio in dosi massicce, unita alla denigrazione più assoluta a mezzo dell’intero sistema mediatico, culturale ( culturale?) e dell’intrattenimento, in scrupolosa osservanza di tutti i luoghi comuni del sinistro progressismo occidentale. Non ha funzionato, ed è la seconda doccia gelata dopo la vittoria degli ignoranti, dei vecchi e dei male informati britannici nel referendum sull’Unione Europea.

Non è un caso che un vecchio malvissuto come l’”emerito” Giorgio Napolitano, alto funzionario di lungo corso delle oligarchie che non ha mai dismesso, ma solo rivoltato, la livrea, abbia affermato, dopo il brusco risveglio, che l’elezione di Trump è l’episodio più sconcertante da quando esiste il suffragio universale. Voce dal sen fuggita, l’età non perdona, il vecchio comunista disprezza fieramente il voto popolare, per questo è il servo ideale dei padroni del mondo. Quanto a Fabrizio Rondolino, una semplice mezza figura, un impiegato d’ordine del sistema, l’ha sparata proprio grossa, in un impeto di sincerità, sbottando sul rischio del suffragio universale per la “civiltà occidentale”. Parola di quelli che cantano le lodi della democrazia ad orario continuato, festivi compresi….

Qui sta, forse, il punto. L’Impero del Bene ha bombardato ed assordato l’universo mondo da troppi anni con la democrazia, la volontà e la sovranità popolare, l’uguaglianza, il politicamente corretto, il rispetto ossessivo di tutte minoranze e di qualunque sensibilità squinternata, non può abolire le elezioni, rito massimo del sistema. Può, avendo il controllo di tutto, non solo orientarle, non solo officiare il rito con liturgie sempre nuove –sistemi elettorali costruiti per assegnare la vittoria in anticipo e circoscrivere la stessa partecipazione – , può manipolare l’elettorato e organizzare menzogne su larga scala . Può anche, ed è il caso inglese, tentare l’ultima carta, scatenare alcuni parrucconi delle istituzioni che il vangelo liberale chiama di garanzia per ribaltare la volontà popolare. I tre giudici britannici che hanno stabilito che il voto dei connazionali sulla Brexit non vale se non è confermato da analoga pronuncia del parlamento indicano che la sovranità popolare non è solo un’elegante finzione giuridica, ma una menzogna bella e buona, esattamente come i referendum irlandesi ripetuti sino allo sfinimento per ottenere, tra ricatti politici ed economici scanditi da imponenti campagne mediatiche, il risultato voluto da lorsignori.

La giustificazione virtuosa ? La mitica, meravigliosa “stabilità”, condizione assai vicina alla stasi, ovvero, estremizzando, alla morte cerebrale. Stabilità, cioè nulla si deve muovere se non per espressa decisione di coloro che sanno e possono. Il voto, l’umore popolare, il rischio che le decisioni vengano prese dai soggetti sbagliati ,ammettiamolo, è un bel fastidio. Per questo, è in servizio permanente effettivo l’intellettuale collettivo ( una volta era il partito comunista…..) che anima, orienta, aizza, instilla, fabbrica la giusta idea del bene e del male in attrezzate officine mediatiche ed accademiche. Mai come nel caso Trump si è potuto verificare come mezzo e messaggio coincidano, secondo l’intuizione di Marshall Mc Luhan. Attraverso stampa, internet, televisione, prese di posizione di cantanti, attori, scrittori, professori, “esperti” di tutte le materie, veline di banche ed agenzie di rating, i padroni dei mezzi lanciano i messaggi “giusti”, che diventano parole d’ordine virali, cambiano i cervelli di milioni di persone, rese docili dalla dose cavallina della somministrazione, novello TSO, trattamento sanitario obbligatorio.

Come in tutte le dipendenze ( oggi, nel mondo della connessione continua, dipendiamo dai messaggi come i tossici dalla cocaina per le loro prestazioni) al fine di ottenere l’effetto desiderato, occorre aumentare costantemente il dosaggio. Adesso siamo pervenuti alla pianificazione dell’odio per overdose di messaggi negativi, bugiardi come la promessa delle sostanze stupefacenti di farci star meglio. Donald Trump, che non è Madre Teresa di Calcutta e neppure Giulio Cesare, diventa così , se ci si passa il termine, la ********** Totale, il male assoluto contro cui insorgere per imperativo morale.

Credevamo che fosse la specialità e la necessità dei comunisti di tutte le latitudini quella di avere il Nemico del Popolo contro cui scatenare plebi fanatizzate che chiamavano masse. Proprio in Italia, abbiamo realizzato, dalla discesa in campo di Berlusconi, che le peggiori attitudini dell’universo comunista erano state assorbite, ed innalzate a livelli scientifici, dai Superpadroni Globali.

Avevano a disposizione il personale addetto, gli impiegati di concetto della pseudo carovana intellettuale disoccupati a causa della fine del sogno comunista. Volentieri si sono aggregati alla folta compagnia i membri del ceto semicolto, come lo chiamava con sarcasmo Costanzo Preve, di rinforzo ampia parte del clero e dei parrocchiani, orfani di quel Dossetti che pronunciò su Silvio, dall’eremo bolognese, il più terribile e definitivo anatema antropologico che potesse uscire da bocca cattolica: “un principe del rinascimento”, Cesare Borgia più i Medici lussuriosi. Vent’anni di odio organizzato, demonizzazione e denigrazione sino alla meschinità, ben oltre i numerosi demeriti del Cavaliere.

Oggi sappiamo che il lungo esperimento italiano, cui potremmo aggiungere l’omologo francese contro i Le Pen, padre e figlia, era ed è svolto, in corpore vili, come allenamento per raggiungere la perfezione scientifica nella formazione dell’odio e nella propalazione delle falsità dell’ultimo anno, l’ AntiTrump come l’Antiduehring di Carlo Marx scagliato contro il nascente riformismo socialdemocratico. Lo sgomento è che non ha funzionato. Cercheremo di dire qualcosa alla fine, alla buona, sui perché la campagna di Washington abbia conosciuto la Beresina di Napoleone, ma è necessario prima analizzare come hanno agito, su quali emozioni e sentimenti abbiano fatto leva, e quali conseguenze lasci la mobilitazione totale dei Forti e dei Giusti, così possente e granitica che avrebbe destato l’ammirazione di Ernst Junger.

Intanto, il mondo dei sondaggi e delle indagini demoscopiche; delle due l’una, o forse un combinato disposto: o sono degli imbroglioni seriali o meritano la patente di imbecilli. Qualcuno tra i più scafati, come l’italiano Mannheimer, confessa che le domande poste sono sbagliate. Insomma, nel mondo della libertà, della trasparenza e della democrazia, chiedere a qualcuno per chi vota non funziona. Poi ci sono i 9 intervistati su 10 ( !!!!) che buttano giù il telefono perché hanno altro da fare, e naturalmente, guarda un po’, anche quelli che il telefono non ce l’hanno, o lo tengono spento. Solo ora prendono atto che sono elettori anche loro. Interessante è anche la conclusione degli “esperti” ( categoria onnicomprensiva alla quale farebbe assai bene un lungo periodo di lavoro bracciantile) sulle vittorie della Clinton nei dibattiti televisivi.

Scoprono al termine della partita ciò che ai manipolatori dei Big Data avrebbe dovuto essere chiaro da prima, ovvero le due variabili seguenti: una è che moltissimi non guardano la TV o cambiano canale ai dibattiti, ma, ahimè, fanno parte dell’ opinione pubblica e nel cassetto hanno la tessera elettorale. L’altra, strabiliante, è la rivelazione che quei dibattiti sono seguiti soprattutto dai “progressisti”, talché il campione è bacato all’origine. Eppure, la sociologia ha inventato il cosiddetto “gruppo di controllo” da molti decenni. Dunque, sono degli imbroglioni, di cui le persone oneste fanno bene a diffidare, evitando di rispondere loro, o addirittura, a disorientarli con risposte contraddittorie e beffarde.

La corporazione degli esperti di indagini demoscopiche ha proceduto indubbiamente su mandato dei “superiori”, che, nel frattempo, lavorano ai fianchi l’opinione pubblica su altri piani. Una sociologa tedesca scoprì già nel secolo passato la “spirale del silenzio”, ovvero il principio in base al quale chi ritiene di avere un’opinione divergente da quella corrente o più gradita al potere tende a tacerla. Giovanni Sartori, un liberale a tutto tondo, ne concluse con tristezza “ chi non dice quel che pensa, finisce per non pensare più quello che non può dire”. Su questo puntano da tempo i manipolatori dell’opinione pubblica, che prima creano un’idea, poi screditano i suoi avversari mettendo in piedi un nuovo senso comune. Plinio Correa De Oliveira lo definì trasbordo ideologico inavvertito. Gettano il sasso, poi, in successione ( la “finestra di Overton”) fanno passare qualsiasi sciocchezza o bestialità per sovraccarico di messaggi, demonizzazione e ridicolizzazione dell’Altro, rendendola accetta ai più. E’ come se un tifoso del Milan si svegliasse interista, dopo una notte di messaggi reiterati destinati a colpire la giusta area cerebrale, per di più convinto di essere sempre stato nerazzurro.

Imbroglio a sangue freddo, spregiudicato uso delle conoscenze scientifiche e dei mezzi tecnologici. In fondo, aveva già tutto chiaro Vance Packard nel 1957, con il suo fondamentale “I persuasori occulti”. In sessant’anni le neuroscienze e le tecniche di marketing sono diventate mille volte più potenti e pervasive.

C’è un baco, un grosso baco nel sistema, a cui staranno già alacremente lavorando per provi rimedio, anzi i bachi sono due. Un certo numero di destinatari dei messaggi manifestano retroazioni ( no, meglio feedback…) inaspettate o negative, ad esempio se i divi di Hollywood si schierano da un lato, lo ignorano o reagiscono al contrario. Così Madonna e De Niro, Lady Gaga e, nel suo piccolo, il cagnolino da salotto italiano Roberto Benigni diventano contro- testimonial. Più grave ancora, per costoro, è accorgersi che non riescono a raggiungere una enorme platea di potenziali clienti, e quindi il loro potere di condizionamento presso di loro è zero .

Sembrerà strano, ma al mondo ci sono ancora centinaia di milioni, probabilmente miliardi, di uomini e donne analogici e non digitali, che non consultano l’edizione online dell’Huffington Post ( oh, my God!) , non ascoltano le omelie di Fabio Fazio, Gramellini e Lucia Annunziata, e , orrore degli orrori, sfogliano con maggiore interesse la Gazzetta dello Sport o la cronaca locale che la neo Bibbia La Repubblica, organo del progressismo di “color che sanno”, e megafono preferito dello stesso Santo Padre. Per i signori del politicamente corretto, il papa è Santo Padre quando la pensa come loro. Ci sono, piaccia o meno a lorsignori, tante menti forse un po’ superficiali, ma ancora libere, magari perché devono badare ai figli, cercare lavoro, resistere alle malattie, ai mutui usurari, vivere la vita in luoghi diversi dalle terrazze romane, dai loft sui navigli milanesi e dalle varie Capalbio in cui si ritrovano gli insopportabili post-borghesi che sanno tutto. Come la favola filosofica della francese Coline Serreau, Tuttosà e Chebestia.

Quindi, non resta che fabbricare l’odio e la denigrazione. L’avversario di turno non è mai uno che la pensa diversamente, ma un losco mentecatto ignorante, un malvagio che “deve” fare schifo, e la ripugnanza prodotta non può che sfociare nell’odio, oltreché nel rassicurante, benefico sentimento di superiorità etica ed antropologica dei Buoni, ciò per cui i padroni del consenso, i dottori della nuova psico tecnologia delle masse hanno impegnato mezzi, tecnologie , raffinati saperi, assoldato i migliori cervelli a tariffa del pianeta.

E’ sufficiente scorrere le immagini delle manifestazioni americane successive all’elezione di Trump. Una sbigottita umanità dallo sguardo allucinato e un ghigno carico di rancore, la certezza granitica che l’Altro, il nemico, il Bruto globale, ha torto perché non ha ragioni. La sua ragione è la cattiveria, il Male Oscuro che diffonde. Hanno creduto, spesso con oneste intenzioni, che l’odio, la violenza, un generico ma terribile Male sia dall’altra parte. Non possono accettare la sconfitta. Hanno paradossalmente ragione, la vittoria del Male non può essere riconosciuta né accettata. Alcuni arrivano a bruciare bandiere americane, un gesto che, a quelle latitudini, ha un significato ben più potente di quanto ne avrebbe da noi.

La domanda, tuttavia, è: chi ha costruito il Nemico Assoluto, e perché. Aveva capito prima degli altri il meccanismo Carl Schmitt, rilevando che nel nostro tempo è caduto il concetto romanistico di iustus hostis, il nemico contro cui si combatte, ma di cui si riconosce esistenza e legittimità, e con il quale si dovrà convivere, su basi diverse, a guerra finita. No, il nemico nuovo, quello istituito dai fieri democratici, è per natura assoluto, totale, una non-persona. I volti sfigurati dall’odio dei manifestanti di Seattle (Microsoft….) e della California (Silicon Valley) sono uguali alle torve facce dei manifestanti contro Berlusconi o Salvini.

I nostrani cosiddetti centri sociali non sono altro che i mazzieri di quart’ordine, le truppe cammellate da mobilitare ad un fischio. Il grosso dell’esercito del Bene sono le brave professoresse fautrici della “buona scuola”, i borghesi metropolitani, gli intellettuali disorganici – vil razza dannata quanto i cortigiani del Rigoletto – i membri del ceto medio che, approfittando all’eccesso della Dotta Ignoranza teorizzata da Nicola Cusano, hanno imparato qualche decina di nuove parole inglesi, sono al corrente delle mode e dei gusti che piacciono alla gente che piace, poi i chierichetti del nuovo Dio al passo con i tempi, tinteggiato con i colori della misericordia e dell’accoglienza, e quelli che adorano il sostantivo contaminazione ed il prefisso “multi”, multietnici, multiculturali, multitutto.

Vivono nel livore, nella quotidiana esecrazione, nell’indignazione a comando come il povero cane di Pavlov sbavava al suono della campanella che annunciava il cibo. Il riflesso condizionato non chiede mai, proibito come violare un sacro tabù, se nell’Altro c’è davvero e solamente l’odio o il male. “Noi” siamo , per definizione, il Bene, il Giusto, il Progresso ( altra parola chiave ) la Tolleranza. Viene in mente l’acuta battuta di un comico : Non siamo noi che siamo razzisti, sono loro che sono napoletani ! Rovesciamola per un attimo, ed adattiamola al popolo del rancore….

I burattinai, quelli sì hanno cervelli finissimi e vasta cultura. Riflettiamo ad esempio sulla teoria del Capro Espiatorio, alla quale René Girard dette un’originale interpretazione. Ad una comunità divisa occorre un nemico cui addebitare ogni male, ascrivere tutte le colpe, attribuire nefandezze ed orrori. Il Capro Espiatorio assolve la funzione di ricompattare il gruppo attraverso il suo sacrificio. E’ una “violenza fondatrice”, nel lessico girardiano, e rappresenta, anche in società secolarizzate e disincantate, l’evento misterioso del sacro. La vittoria del Capro Espiatorio non è prevista, chi organizza lo spettacolo ha scatenato forze irrazionali, difficile fermarle. Disgustoso è averle suscitate per calcolo , in America e altrove.

Nel 2008 Obama venne eletto sull’onda di immense speranze, una specie di spada della giustizia posta a vendicare torti millenari. Un uomo di colore, anche se sanguemisto, alla guida del mondo dei bianchi razzisti, guerrafondai, colonialisti. L’avevano pensata benissimo, ma gli esiti sono stati ben inferiori alle aspettative. Le guerre si sono moltiplicate, sotto la maschera ipocrita dell’ingerenza umanitaria; l’imperialismo americano è continuato, indipendentemente dalla razza del presidente; le disuguaglianze più vergognose tra l’uno per cento dei super ricchi e gli altri, tutti gli altri, si sono allargate, né la minoranza afroamericana ( è obbligatorio chiamarla così) non risulta aver migliorato la sua condizione. Un dato: due terzi dei bimbi statunitensi di colore nascono fuori dal matrimonio o da stabili convivenze, ben oltre un milione di neri sono in galera. Eppure, il potere globale è riuscito a veicolare senza vergogna il messaggio che la giustizia sociale e razziale, la pace e la tolleranza, il rispetto per le donne stanno da un lato, tutti i mali del mondo dall’altra. Girard più Marx ed Hegel, capro espiatorio, falsa coscienza e coscienza infelice.

La rete è stata preparata minuziosamente, ma qualcosa, da un po’ di tempo, sembra non funzionare. Quel che non va è che i fatti hanno la brutta abitudine di tornare a galla, e le moltitudini care a Toni Negri e Michael Hardt sono sì manipolabili, ma non del tutto. Milioni di “analogici” non sono connessi alle reti giuste, quelle che contano, fanno tendenza, creano opinione. Negli Usa non ha funzionato neppure l’ultimo coniglio estratto dal cilindro dei prestigiatori globali: Hillary è donna, votatela in quanto tale. Si chiama rappresentanza “a specchio”, ma molte donne, specie quelle che tirano la vita da mattina a sera, fuori o dentro casa, non sono cascate nel tranello.

L’ultimo insulto in ordine di tempo, quello di “sessista”, attiene ovviamente alla sfera del processo alle intenzioni ed ai pensieri, oltrepassa la verità effettuale di chi ha promosso guerre in vari continenti, sganciato bombe ( intelligenti !) sulla testa di uomini, donne , bambini, ottenuto cifre da capogiro da quelle istituzioni finanziarie che, dal 2007 in poi, hanno impoverito milioni di persone senza riguardo al genere, alla razza o alle preferenze sessuali ( vedete come è semplice usare il loro linguaggio ?).

La trama e l’ordito sono di prim’ordine, è la qualità della tela che è scadente. Anche il presunto odio verso gli immigrati dell’Altro da Sé, brandito come arma assoluta in mano alle anime belle, può essere letto, in controluce, come rispetto delle proprie cose, desiderio di continuità, prudenza. “Senza confini, non ci sono Paesi”, sotto il ciuffo ossigenato di Donald una perla di saggezza, detestata da chi intende abolire le frontiere non per amore degli uomini, ma degli affari che si possono fare sulla pelle del Terzo e Quarto Mondo, immenso esercito di riserva del capitalismo globalista.

Hanno un ulteriore necessità, i generali dell’esercito dei Buoni, convincere che i malvagi sono anche ignoranti, semplici cretini da osteria. Tecnicamente, è una forma raffinata di razzismo, ma sembra funzionare. Un esponente di vertice dell’oligarchia illuminata, lo Juncker gerarca dell’Unione Europea, sibila con disprezzo che Trump non conosce il mondo, forse crede che il Belgio sia un quartiere. Loro soltanto hanno il monopolio universale della Conoscenza, come se una fleboclisi avesse iniettato nelle loro vene il contenuto di tutte le enciclopedie della terra. Juncker sa certamente dov’è il Belgio, e ricorda l’indirizzo preciso delle sedi di comodo centinaia di grandi entità finanziarie ed industriali multinazionali nel Lussemburgo paradiso fiscale di cui fu a lungo primo ministro ed in cui opera Clairstream, il gigantesco istituto di clearing ( compensazione interbancaria ) da cui passano tutte le grandi transazioni finanziarie, specialmente le più opache, forse criminali.

Non cantiamo vittoria troppo presto, Trump è uomo di apparato quasi quanto i suoi nemici, sicuramente ricattabile, e probabilmente si rimangerà molte promesse, il sistema si rialzerà presto dalla botta subita, ma per una volta, se non hanno vinto i migliori, senz’altro hanno perso i peggiori. Devono fare presto ad inculturare gli ignorantoni che votano male e pensano peggio. I titolari di lauree e master, sembra, votano a sinistra, se la parola mantiene un significato. Dovrebbero preoccuparsi, perché una volta erano i paladini di chi a scuola non ci era potuto andare per povertà. Pare che anche i miliardari ed i banchieri, negli States e nella vecchia Europa abbiano il cuore da quella parte, pur ancorando saldamente a destra il portafogli.

Qualcuno se ne sta accorgendo, e, non fosse altro paragonando la propria condizione attuale, materiale e civile, a quella di dieci, vent’anni fa, si sta seccando. In America li chiamano “colli rossi”, quelli di chi lavora duro e la cui abbronzatura non viene dalle spiagge californiane o dai centri benessere di New York. Il brusco risveglio degli Illuminati è tutto qui: i loro fari danno luce solo ad alcuni, ma accecano tutti gli altri e spengono le lampadine da pochi watt.

Ma quelli, gli Altri, sono il Male, non capiscono, rifiutano i preziosi consigli di chi tutto sa e tutto comprende, dunque si meritano odio, ripulsa, razzismo reale, quanto gli operai e gli artigiani francesi che votano Marine Le Pen, che sarà anche donna, ma non è della cricca. Ai francesi piacciono i giochi di parole, li chiamano calembours, e l’acronimo FN del Front National viene letto effe- haine, pronuncia uguale, ma significa Fronte -Odio. L’odio però non è dei frontisti, ma dei loro nemici.

I colti, i razionali, i pacifisti, i “liberati”, emancipati e chi più conosce paroloni più ne metta, non credono nella loro democrazia, nel suffragio universale, nel principio di maggioranza. Benvenuti nel club, ma attenzione: se i Giusti sono tali in quanto possiedono più denaro o più mezzi, con cui acquistano e determinano le idee ed il consenso, ad usare il vostro metro di giudizio ed il vostro vocabolario, voi siete fascisti ! Nicolàs Gòmez Dàvila scrisse un fulminante aforisma, secondo il quale se il politico democratico credesse davvero nella democrazia, in caso di sconfitta dovrebbe prendere atto di avere torto.

Impossibile: il mondo narcisista e politicamente corretto, Metropolis contro Polis, favorevole alla legalizzazione di tutto fuorché del senso comune, non può avere torto per definizione e predestinazione divina ( Lutero è sdoganato anche da Bergoglio ….) . Essi sono depositari di una misteriosa, arcana, gnostica sapienza a cui inchinarsi come dinanzi ad una santa reliquia, e se i fatti non vanno nella giusta direzione, tanto peggio per i fatti. Quel che turba è la capacità di costoro di essere creduti da molti. Viene in mente quella vecchia casa discografica il cui nome era La Voce del Padrone.

I meno giovani ricorderanno il suo simbolo ( logo è vocabolo recente e globalista): un cane ascoltava felice dei suoni che uscivano da un grammofono, la Voce del Padrone, appunto. Siamo tornati lì, o forse non ci siamo mai mossi: hanno solo perfezionato il grammofono.

ROBERTO PECCHIOLI


http://www.maurizioblondet.it/trump-non ... rica-odio/


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI AMERICANE
MessaggioInviato: 14/11/2016, 11:29 



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13691
Iscritto il: 05/12/2008, 22:49
Località: Laveno Mombello (Va)
 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI AMERICANE
MessaggioInviato: 14/11/2016, 11:43 
Le bestie vogliono la guerra civile negli Stati uniti.



_________________
Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.

Immagine
Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Non connesso


Messaggi: 5644
Iscritto il: 13/03/2016, 23:02
 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI AMERICANE
MessaggioInviato: 14/11/2016, 13:08 
greenwarrior ha scritto:
Le bestie vogliono la guerra civile negli Stati uniti.

E sono anche tante. [V] [V] [V]



_________________
):•
11 comandamento...

Comunque lo spessore delle persone alla fine viene fuori.
La carta NON È tutta uguale.
C'è chi è pergamena e chi carta igienica!
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 22377
Iscritto il: 08/07/2012, 15:33
 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI AMERICANE
MessaggioInviato: 14/11/2016, 13:12 
greenwarrior ha scritto:
Le bestie vogliono la guerra civile negli Stati uniti.


E l'avranno se i grandi elettori non manterranno la promessa di voto.



_________________
la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13691
Iscritto il: 05/12/2008, 22:49
Località: Laveno Mombello (Va)
 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI AMERICANE
MessaggioInviato: 14/11/2016, 14:09 
Forse conviene rispolverare aglio, crocifissi e acqua santa.



_________________
Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.

Immagine
Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2731
Iscritto il: 17/01/2012, 17:31
Località:
 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI AMERICANE
MessaggioInviato: 14/11/2016, 14:40 
ovvio che gli serve la guerra civile, soprattutto perchè una volta repressa anche se ci vorranno mesi e migliaia di morti daranno una stretta finale alla libertà individuale con coprifuochi e legge marziale (quindi rimane obama), ancora più controlli e telecamere, togleiranno finalmente le armi che è il sogno e obiettivo dei potetnti, i campi fema sono pronti proprio per questo.


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 22377
Iscritto il: 08/07/2012, 15:33
 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI AMERICANE
MessaggioInviato: 14/11/2016, 15:00 
O magari potranno liberarsi di "stati falliti" e creare una confederazione formata solo dagli stati più ricchi...



_________________
la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 10377
Iscritto il: 01/11/2011, 19:28
Località: Astana
 Oggetto del messaggio: Re: ELEZIONI AMERICANE
MessaggioInviato: 14/11/2016, 21:25 
Proteste al soldo dell’1%, per deporre Trump (o ucciderlo)

Scritto il 14/11/16


Delegittimare Trump serve a indebolirlo, per poi magari arrivare a ucciderlo. Decine di migliaia di americani in piazza contro di lui? Non capiscono il pericolo che corrono: sono manipolati da organizzazioni criminali, le stesse che hanno organizzato il golpe in Ucraina pagando manifestanti (anche non ucraini) per abbattere il governo regolarmente eletto. I “progressisti” che contestano la vittoria di Trump, firmando la petizione eversiva di “Change.org” che chiede ai grandi elettori di scippare il risultato elettorale facendo eleggere Hillary presidente? Sono gli stessi che, ieri, condannavano Trump quando disse che non avrebbe accettato un verdetto elettorale a lui contrario, se fossero emersi sospetti di irregolarità. Quello che non comprendono, i manifestanti anti-Trump, è che stanno lavorando per l’oligarchia, per il famigerato 1% che aveva imposto Hillary come unica scelta possibile, con il concorso criminoso di tutti i grandi media. Questi i ragionamenti che un analista di primo piano come Paul Craig Roberts propone, di fronte alle clamorose agitazioni post-elettorali. Roberts cita il sociologo progressista Arthur Schlesinger Jr., che avvertiva: tutti i grandi scossoni «provocano sempre rabbia da parte di chi traeva profitto dal vecchio ordine». E Marx chiariva: nessuna rivoluzione ha successo, se la vecchia classe dirigente resta al suo posto.

Per Craig Roberts, la colossale manipolazione in corso per tentare di “scippare” a Trump la vittoria è pericolosa, perché mina la tenuta democratica degli Stati Uniti – paese su cui pesano ombre gigantesche, dal coinvolgimento di settori Immaginedell’intelligence negli omicidi eccellenti della storia (i Kennedy, Martin Luther King) alle “inspiegabili” falle nella sicurezza in occasione di tutti i grandi attentati, dall’11 Settembre in poi. Tradotto: Donald Trump – chiunque sia davvero, politicamente – non può non sapere di essere in serio pericolo: potrebbe essere travolto dalle proteste o ricattato dagli organizzatori della “rivolta”, affinché accetti di “prendere a bordo” gli uomini-chiave di Hillary. E’ per loro, in ogni caso, che i manifestanti anti-Trump lavorano: alla guida della rivolta ci sono «teppisti prezzolati, pagati dall’oligarchia», proprio come «Washington e il German Marshall Fund pagarono gli studenti di Kiev per contestare il governo ucraino democraticamente eletto al fine di preparare il colpo di Stato». L’organizzazione “Change.org”, secondo Craig Roberts «sta distruggendo la reputazione di tutti i progressisti facendo circolare una petizione per chiedere all’Electoral College di annullare le elezioni».

Tutto già visto nel 2014 a Kiev, dove «la paga era abbastanza buona da attirare persone che non erano nemmeno ucraine ma erano pagate per protestare come se lo fossero». Ci risiamo? Per la “Cnn”, moltissimi americani rifiutano di accettare la vittoria di Trump, e così hanno riempito le strade in non meno di 25 città statunitensi, dall’oggi al domani. «Spero che nessuno creda veramente che proteste simultanee in 25 città siano un evento spontaneo», sottolinea Craig Roberts nel suo blog, in un post ripreso da “Megachip”. «Gli stessi slogan e gli stessi simboli, la notte stessa dopo le elezioni? Quali interessi stanno servendo? E, come sempre si chiedevano gli antichi romani, “cui prodest”? C’è solo una risposta: l’oligarchia e solo l’oligarchia ne trae beneficio». La lettura di Roberts: «Trump è una minaccia per l’oligarchia, perché intende fermare la svendita all’estero dei posti di lavoro americani. Questa svendita, santificata come “libero mercato” dagli economisti-Immaginespazzatura neoliberisti, è una delle ragioni principali del peggioramento nel XXI secolo della distribuzione del reddito negli Usa».

In altre parole, «i soldi che erano pagati come salario e stipendi per la classe media a impiegati dell’industria manifatturiera americana e ai diplomati, sono stati dirottati nelle tasche dell’Uno Percento. Quando le corporation americane spostano la loro produzione di merci e servizi venduti agli americani, nei paesi asiatici come la Cina e l’India, il loro costo in stipendi crolla. I soldi prima pagati come reddito per la classe media diventano invece bonus per gli executive, dividendi e profitti sui capitali per gli azionisti». Risultato: «La scala per la mobilità verso l’alto che ha fatto dell’America la terra delle opportunità è stata smantellata per il solo obiettivo di rendere multimiliardaria una manciata di persone». Inotre, Trump è «una minaccia per l’oligarchia», anche perché «vuole relazioni pacifiche con la Russia». Tutto si spiega: «Per rimpiazzare la tanto profittevole “minaccia sovietica”, l’oligarchia e i loro agenti neocon hanno lavorato incessantemente per creare la “minaccia russa” demonizzando la Russia». Craig Roberts sa di cosa parla: era al governo con Reagan, di cui è stato viceministro del Tesoro. «Abituato a molti decenni di profitti in eccesso dalla profittevole Guerra Fredda, il complesso militare-securitario si arrabbiò quando il presidente Reagan mise fine alla Guerra Fredda. Prima che queste idrovore di contribuenti americani riuscissero a prolungare la Guerra Fredda, l’Unione Sovietica collassò come risultato del colpo di Stato della destra contro il presidente sovietico Mikhail Gorbaciov».

Al che, continua Craig Roberts, «il complesso militare-securitario e i suoi agenti neocon e sionisti cucinarono allora la “guerra al terrore” per continuare a far fluire i soldi all’Uno Percento. Ma per quanto duramente lavorassero i media “presstitute” per creare la paura del “pericolo musulmano”, persino gli americani indifferenti sapevano che i musulmani non possiedono migliaia di missili intercontinentali con testate termonucleari capaci di distruggere gli interi Stati Uniti in pochi minuti». Non ce l’avevano, i musulmani, «l’Armata Rossa capace di invadere l’Europa in un paio di giorni». Di fatto, i musulmani non avevano neppure bisogno di armate: «I rifugiati dalle guerre scatenate da Washington stanno invadendo l’Europa». Caduta l’Urss, comunque, «la scusa per il trilione di dollari annuale per il complesso militare-industriale non c’era più. Così l’oligarchia creò il “nuovo Hitler” in Russia. Hillary fu il principale agente dell’oligarchia per surriscaldare la nuova Guerra Fredda. Hillary è lo strumento, arricchito dall’oligarchia, il cui lavoro da presidente sarebbe stato quello di proteggere Immaginee aumentare il budget da un trilione di dollari al complesso militare-securitario. Con Hillary alla Casa Bianca, il saccheggio dei contribuenti americani, in nome dell’opulenza dell’Uno Percento, sarebbe andato avanti senza ostacoli. Ma se Trump mette fine alla “minaccia russa”, la rendita dell’oligarchia si prende un bel colpo».

Inoltre, le proteste contro Trump sono sospette anche per un altro motivo: «Al contrario di Hillary, Obama e George W. Bush, Donald Trump non ha fatto a pezzi e disperso milioni di persone in sette nazioni, mandando milioni di rifugiati delle guerre dell’oligarchia a invadere l’Europa». Trump ha fatto fortuna «senza vendere l’influenza del governo degli Usa ad agenti stranieri, come invece hanno fatto Bill e Hillary». E allora, perché stanno protestando i contestatori? «Sono stati ingaggiati per protestare. Così come i contestatori di Maidan a Kiev erano ingaggiati per protestare dalle Ong finanziate dagli Usa e dalla Germania». In Ucraina, gli Usa riuscirono a infiltrare i loro agenti nel nuovo governo ucraino, così come ha confermato Victoria Nuland, una neocon piazzata al Dipartimento di Stato da Hillary Clinton col proposito di creare un conflitto con la Russia. Dunque, conclude Paul Craig Roberts, l’esplosione della protesta anti-Trump dimostra che l’oligarchia lo teme davvero, anche se «alcuni pensano che Trump sia uno stratagemma dell’oligarchia». Non ha senso: visto l’investimento su Hillary, per gli oligarchi era preferibile «vincere con la propria piattaforma», anziché «installare un presidente con una piattaforma opposta e poi cercare di rivoltarselo», anche perché «un’altra svendita aumenterebbe la rabbia del popolo».

La dura verità, però, è che «Trump ha vinto la presidenza, ma l’oligarchia è ancora al potere», e questo «rende difficile ogni riforma». Aggiunge Craig Roberts: Marx comprese dall’esperienza storica un drammatico insegnamento che poi Lenin e Stalin impararono da lui. E cioè: «Il cambiamento non può avere successo se la classe dirigente scalzata è lasciata intatta dopo una rivoluzione contro di essa». Lo dimostra il Sud America: «Ogni rivoluzione degli indigeni ha lasciato senza fastidi la classe dirigente, e ogni rivoluzione è stata sconfitta dalla collusione tra la classe dirigente e Washington», che «ha cospirato con le élite tradizionali per rimuovere i presidenti eletti», come accaduto in Honduras «moltissime volte». Di recente, Washington «ha aiutato le élite a rimuovere le presidentesse dell’Argentina e del Brasile». I presidenti del Venezuela, dell’Ecuador e della Bolivia «sono a mezz’aria e probabilmente non sopravvivranno». In più, l’oligarchia «è determinata a mettere le mani su Julian Assange», il fondatore di Wikileaks. «A tal fine Washington intende abbattere il governo dell’Ecuador che, a scorno di Washington, ha dato a Julian Assange asilo politico». Ancora più cruento lo scontro in ImmagineVenezuela, dove – secondo Craig Roberts – il presidente socialista Hugo Chavez è stato addirittura assassinato. Il suo errore? Aver graziato i golpisti che avevano cospirato contro di lui.

«Secondo Marx, Lenin e Stalin, questo è il classico errore per un rivoluzionario: contare sulla buona volontà da parte della classe dirigente scalzata è il modo più sicuro per lasciar sconfiggere la rivoluzione». Secondo Craig Roberts, l’America Latina si è dimostrata incapace di capire questa lezione: le rivoluzioni non possono essere concilianti. Donald Trump? «E’ un uomo d’affari. L’oligarchia gli può permettere l’aura del successo in cambio di nessun cambiamento reale». Intendiamoci: «Trump non è perfetto. Potrebbe fallire da solo. Ma noi lo sosterremo sui suoi due punti del suo programma più importanti: ridurre le tensioni tra le due maggiori potenze nucleari e bloccare la politica di Washington che permette al globalismo di distruggere le prospettive economiche degli americani», insiste Craig Roberts. «La combinazione di un’economia svuotata dal globalismo ed immigrazione è un incubo. Che Trump lo abbia capito è una ragione per sostenerlo». E per temere per la sua incolumità: «Una volta che il presidente Trump sarà delegittimato, sarà facile per l’oligarchia assassinarlo, a meno che l’oligarchia possa nominare e controllare il suo governo». Per ora, comunque, «Trump è il primo candidato per un assassinio».


Articoli collegati


http://www.libreidee.org/2016/11/protes ... di+idee%29



_________________
“El saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!”
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 653 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 39, 40, 41, 42, 43, 44  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 08/05/2025, 05:41
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org