Palermo, riciclaggio e bancarotta: arrestato l’ex patron di Blutec. Sequestri per 4 milioni di euro
PALERMO. L’hanno chiamata operazione Dark Hole, buco nero. Tre arresti e il sequestro di denaro e di alcune società. Perché un buco nero è la vicenda degli imprenditori Ginatta e dell’illusione creata negli operai, la riconversione della ex Fiat di Termini Imerese nella Blutec, industria che si sarebbe dovuta occupare di componentistica automotive, assorbendo gran parte della manodopera siciliana. Da Blutec si sarebbe arrivati, attraverso una serie di passaggi, alla creazione di una nuova holding familiare, la Mog Srl, in cui il piemontese Roberto Ginatta, con due prossimi congiunti, avrebbe cercato di far sparire una parte dei fondi pubblici ricevuti per investire sul nuovo polo industriale siciliano.
Ginatta, nonostante l’età avanzata, è finito in carcere, dopo avere avuto, l’anno scorso, i domiciliari nella vicenda Blutec: misura cautelare che era stata poi annullata dal tribunale del riesame. Agli arresti in casa invece Matteo Orlando Ginatta, di 26 anni, e Giovanna Desiderato, di 76. L’operazione è della Guardia finanza del Comando provinciale di Palermo, ma è coordinata dalla Procura di Torino, che ha chiesto e ottenuto dal Gip un ordine di custodia cautelare per riciclaggio, autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta patrimoniale, documentale e da reato societario.
Ecco le intercettazioni della Guardia di finanzaTra le curiosità dell’inchiesta anche l’acquisto, con i fondi societari, di abbonamenti e biglietti per le partite della Juventus. Ma il contesto è desolante e ha portato anche al sequestro preventivo di quote societarie e disponibilità per 4 milioni di euro, oltre all’intero complesso aziendale della Mog, sorta di cassaforte familiare che nell’ultimo bilancio aveva iscritto partecipazioni per oltre otto milioni di euro. La proprietà appartiene al più giovane dei Ginatta, Matteo Orlando, l’amministrazione formale è in mano alla Desiderato, che controlla indirettamente la Alcar Industrie srl, con sedi a Lecce e Vaie, in provincia di Torino. E per questo l’operazione dei finanzieri è stata svolta in collaborazione con i colleghi pugliesi e piemontesi: nominato un amministratore giudiziario per la gestione.
Palermo, riciclaggio e bancarotta: arrestato l’ex patron di Blutec. Sequestri per 4 milioni di euro
L’inchiesta Blutec era stata aperta dalla Procura di Termini Imerese e poi trasferita per competenza a Torino. Ma gli accertamenti sono stati seguiti sempre dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo. Blutec, oggi in amministrazione straordinaria, era stata sequestrata così come la capogruppo Metec Spa. In entrambi i casi la figura di riferimento è Roberto Ginatta, ex amministratore di Blutec e legale rappresentante di Metec: in questa veste avrebbe distratto circa 16,5 milioni di euro di finanziamenti pubblici, ricevuti dalla Regione Sicilia per il tramite di Invitalia, referente del ministero dello Sviluppo economico. Doveva svolgere un piano di sviluppo finalizzato alla riconversione e riqualificazione del polo industriale di Termini, ma Ginatta non aveva diritto a quei fondi pubblici, gli mancavano l’idoneità economico-finanziaria, le risorse per portare avanti il progetto. Voleva cioè prendere, non investire, secondo la ricostruzione dell’accusa: e per questo a Torino risponde adesso di una serie di fatti di bancarotta fraudolenta nella gestione di Blutec e Metec. Il patrimonio sarebbe stato distratto, impiegato per scopi diversi da quelli istituzionali, sarebbe stato intaccato il capitale sociale, inventati e distribuiti dividendi generati solo da alchimie contabili. E in parte i soldi sarebbero stati spesi per i biglietti e gli abbonamenti per le partite della Juve. I soldi dello Stato sarebbero stati spesi ancora per l’acquisto di titoli esteri o per trasferire le provviste ad altre divisioni del gruppo. E una parte di queste somme sarebbero state riciclate attraverso l’utilizzo della Due G Holding srl, poi diventata Mog.
Attraverso la Mog, Matteo Orlando Ginatta e Giovanna Desiderato avrebbero poi riciclato oltre mezzo milione. Il più giovane avrebbe avuto un ruolo pure nella bancarotta di Metec, con l’ acquisizione di Alcar Industrie, operazione, che ne ha aggravato il dissesto.
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