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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 04/05/2019, 20:44 
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L’ala militare della Jihad minaccia Israele per l’escalation su Gaza. Colpiremo gli obiettivi più sensibili: l’aeroporto Ben-Gurion, il reattore nucleare di Dimona e le raffinerie di petrolio di Haifa. È questa la minaccia lanciata da Hamas e dall’estremismo islamista nei confronti dello Stato Ebraico. Nel frattempo sale la tensione alla vigilia del Ramadan; pioggia di razzi lanciati dalla striscia di Gaza e raid dei cacciabombardieri israeliani su obiettivi militari palestinesi. Sarebbero oltre 200 i razzi lanciati su Israele nelle ultime 8 ore. Massima allerta sull’aeroporto di Tel-Aviv protetto dal sistema Iron-Dom.

A riportare la minaccia che incombe sugli obiettivi annunciati dai jihadisti è stata l’emittente statale israeliana Kan. Israele per parte sua ha lanciato un’accusa nei confronti della Jhiad , citando Hamas, e identificandola come “motore principale” della nuova escalation a Gaza. Secondo il portavoce delle Forze di Difesa israeliane, Jonathan Conricus, la Jhiad avrebbe “trascinato” Hamas ad innescare le attuali tensioni. “La settimana scorsa la Jihad ha sparato un razzo verso il sud di Israele, ieri un suo cecchino ha ferito due soldati e inoltre negli ultime ha intensificato gli sforzi per attivare un tunnel di attacco sotto il confine con Israele”. “È stata la Jihad a provocare l’attuale destabilizzazione”. E i raid lanciati dallo Stato Ebraico sarebbero una reazione.Cacciabombardieri ed elicotteri da combattimento del’Iaf hanno condotto una serie di raid sulla Striscia di Gaza colpendo quelli che l’intelligence ha affermato essere “obiettivi terroristici” individuati nell’enclave controllata da Hamas. Sarebbero 30 gli obiettivi colpiti dai missili dell’Iaf.

Fonte diplomatiche hanno dichiarato che l’inviato delle Nazioni Unite in Medioriente, Nickolay Mladenov, sta lavorando per ottenere prima possibile un cessate il fuoco e fermare l’escalation di violenza che si sta consumando sulla Striscia di Gaza. Nel contempo le autorità israeliane hanno chiesto tutti i valichi lungo la Striscia, chiudendo di fatto le porte per Israele. La tensione, nella Striscia, sale a dismisura. E la minaccia nei confronti degli obiettivi sensibili israeliani è particolarmente importante, soprattutto perché non è la prima volta che viene inserito nell’agenda degli obiettivi il sito di Dimona: lì, nel cuore del segreto nucleare di Israele, si nasconde una delle chiavi per comprendere la strategia dello Stato ebraico in Medio Oriente. E il messaggio nei confronti degli israeliani da parte della Jihad islamica potrebbe avere una eco ben più importante di quella del semplice messaggio di propaganda.

http://www.occhidellaguerra.it/colpirem ... 8tfcg-H0ds


Allora sì che cancelleranno dalla carta la "Striscia di Gaza" ......



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 04/05/2019, 21:22 
Ufologo 555 ha scritto:
Allora sì che cancelleranno dalla carta la "Striscia di Gaza" ......

Beh, considera che qui c'è ancora gente che pensa che quelli di Hamas usano arco e frecce o al massimo razzetti da festa di paese. La verità è assai diversa..........

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Traduzione: cosa faresti se queste armi fossero puntate costantemente sul tuo paese, sulla tua casa, sulla tua famiglia? Questa è realtà quotidiana in Israele!



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 06/05/2019, 13:10 
Comunque sia, gli sono arrivati in testa circa 700 razzi ... Poi non si pretenda che non abbiano ritorsioni. [^]



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 06/05/2019, 13:22 
Poverini, adesso dovranno usare l'atomica su Gaza per ritor-sione, non è pensabile che quattro Palestinesi possano rivendicare la loro terra così ferocemente. Non credete?

La Storia si ripete, e la diaspora sarà eterna.

"Israele Israele... prostituta del diavolo, a te Io verrò incontro come ultimo Nemico, e di quelli che seguono i tuoi passi non avrò misericordia".

Ha detto Uno.



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 06/05/2019, 13:53 
Quei due popoli devono per forza di cose trovare il modo di andare d'accordo, o perlomeno di convivere, in una federazione magari.

Ma finché da una parte ci saranno i falchi suprematisti e dall'altra i muslim di Hamas, la vedo dura...
Gli unici a prenderlo in quel posto sono i cristiani, tanto per cambiare.



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 06/05/2019, 14:18 
Ufologo 555 ha scritto:
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La colpa è tutta di quel coso barbuto che si erge nella nuvola di fumo, non lo vedete?
Gli mancano le corna, lui ma abita lì.

Free, c'è lavoro 2D per te, datti da fare o il "signore" passerà inosservato.



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 06/05/2019, 14:48 
Morley ha scritto:
Poverini, adesso dovranno usare l'atomica su Gaza per ritor-sione, non è pensabile che quattro Palestinesi possano rivendicare la loro terra così ferocemente. Non credete?

Israele non ha mai attaccato per primo, lo ha fatto solo e sempre per difendersi e mai userà l'atomica contro chi non la possiede perché Israele non è un paese vigliacco come altri infatti non ha mai minacciato di adoperarla. Per Israele l'atomica è il vero deterrente.

Comunque è stata da poco siglata una tregua.



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 06/05/2019, 14:59 
.. stanno ricaricando .. i razzi. [:246]



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 06/05/2019, 15:03 
Ufologo 555 ha scritto:
.. stanno ricaricando .. i razzi. [:246]

Vorrà dire che avranno una ennesima altra lezione.



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 06/05/2019, 16:44 
sottovento ha scritto:
Israele non ha mai attaccato per primo, lo ha fatto solo e sempre per difendersi

Da chi? Dai Palestinesi con il Kalashnikov o dai cedri del Libano?
sottovento ha scritto:
e mai userà l'atomica contro chi non la possiede perché Israele non è un paese vigliacco come altri

Vuoi dire come gli USA? Certo, esso delega, lo sai bene, non USA mai l'atomica in casa.
sottovento ha scritto:
infatti non ha mai minacciato di adoperarla.

Nemmeno Truman (l'Ebreo). A loro basta solo avere il monopolio nucleare, mi pare "giusto".
sottovento ha scritto:
Per Israele l'atomica è il vero deterrente.

Peccato che sia inutile nel proprio territorio.
Per Dio invece il vero detonante è il Giudizio.



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 07/05/2019, 01:20 
Intervista allo storico Franco Cardini: «L'Occidente ha dato sostegno a movimenti “fondamentalisti” islamici per scalzare organizzazioni politiche laiche»


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Franco Cardini, professore ordinario di Storia medievale presso l’Università di Firenze, professore emerito dell’Istituto italiano di Scienze umane alla Scuola Normale Superiore di Pisa e autore di numerosi libri sull’Islam (“L’islam è una minaccia? Falso!”, “L'ipocrisia dell'Occidente Il Califfo, il terrore e la storia”…). Lo abbiamo incontrato al Festival delle Lezioni di Storia e, considerando il titolo della sua “Lezione” (“Terribile islam: dal Saladino a Bin Laden”) l’intervista non poteva che partire dalle bombe (messe in tre hotel di lusso e in tre chiese) nello Sri Lanka subito addebitate dai media al “fanatismo dell’Islam”.


«I misteri che continuano ad ammantare moltissimi attentati, a partire da quella dell’11 settembre, dovrebbero spingere alla cautela prima di pronunciarsi sui perché e sui veri autori di questo eccidio. Nonostante ciò, a quel che leggo sui giornali, la cosiddetta opinione pubblica, legando la questione terrorismo a quella dell’immigrazione, già si sta schierando su due fronti: il primo che invoca “Il pugno duro contro l’Islam” (arrivando a proporre una limitazione della libertà religiosa dei sempre più numerosi Mussulmani in Europa); il secondo pretende di “reindottrinarli” sbandierando i supposti valori morali dell’Occidente quali 'i diritti dell’Uomo'.»


E, invece?


«Il problema non è culturale o religioso, ma politico. Molti pensano che la contrapposizione tra Islam e Occidente risalga alle Crociate. Ma (finché il termine non fu importato nei libri di Storia imposti dalle potenze coloniali) quasi nessuno nell’Islam dava peso alle Crociate; spedizioni militari che, tra l’altro, non influirono affatto sugli scambi commerciali e sulla osmosi di culture che si si sono protratti per secoli tra Islam e Occidente. No il punto di rottura avviene con la Prima guerra mondiale quando le potenze occidentali, per meglio spartirsi le spoglie dell’Impero Ottomano, impongono – con l’Accordo Sykes-Picot - la creazione di Stati: entità mai esistiti nell’Islam dove, non a caso, neanche si conosceva quel termine utilizzando, invece, il concetto di “umma” e cioè comunità senza alcun significato etnico-linguistico-culturale.
Il passo successivo del colonialismo è stato assimilare culturalmente le elites (che, non a caso, si laureano nelle più prestigiose università occidentali) delle “nazioni” arabe create artificialmente. Si aggiunga a questo il supporto che l’Occidente ha dato a movimenti “fondamentalisti” islamici (soprattutto in Egitto e in Palestina) per scalzare organizzazioni politiche laiche e si capirà il perché, per molti arabi, la rivendicazione ad un Islam “puro” ha finito per soppiantare una genuina lotta anticolonialista e rivendicazioni sociali.»


Poi c’è il “divide et impera”: le guerre imposte dall’Occidente tra vari “stati arabi”.


«Vede, c’è un termine arabo che i mass media occidentali, dal 2001 tanto occupati a denunziare i ‘fondamentalisti’, hanno nascosto: fitna. E cioè guerra fratricida, discordia, disordine. Ed è la fitna alimentata oggi dall’Occidente e dai suoi Emirati arabi, la sorte attuale dei fedeli all’Islam: una sterminata comunità di un miliardo e mezzo di persone che si estende dall’Africa occidentale fino al Sud est asiatico. Perseverare attraverso la fitna per continuare a depredare le ricchezze di questa comunità (prima tra tutte il petrolio) vendendo ad essa la nostra produzione di armi è una follia. Altro che “lotta al terrorismo islamico”. Come se le vittime di attentati terroristici ascritti al “fanatismo islamico” non fossero, nella stragrande maggioranza persone di fede islamica.



Francesco Santoianni
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Fonte



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 07/05/2019, 14:14 
Iraq, siria e Libia ne sono esempi lampanti.



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 07/05/2019, 21:28 
Cita:


Missili ipersonici: la nuova corsa agli armamenti tra Usa, Russia e Cina che minaccia gli equilibri mondiali


Più veloci di un veicolo supersonico. Manovrabili, precisi, difficili da intercettare e capaci di trasportare armamento nucleare. In 10 anni saranno realtà, e rappresentano un rischio per gli equilibri del pianeta

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Si sta intensificando fra Cina, Russia e Stati Uniti una nuova corsa agli armamenti, questa volta non necessariamente coinvolgente ordigni nucleari ma mirante alla militarizzazione di missili ipersonici (HM), veicoli plananti a velocità ipersonica manovrabili, dotati essenzialmente di armi cinetiche. Una corsa agli armamenti che rischia di destabilizzare il già di per sé precario equilibrio strategico globale, aumentando le incertezze e i rischi di escalation del confronto militare in caso di conflitto.
I missili ipersonici

Il volo ipersonico differisce profondamente sia da quello subsonico (con velocità inferiori a quella del suono nell’atmosfera, Mach 1), che da quello supersonico (fra 1 e 3 Mach): i veicoli ipersonici viaggiano con velocità fra 5.000 e 25.000 chilometri all’ora (fra 5 e 25 Mach) a quote insolite – tra poche decine di chilometri a 100 chilometri.

Esistono essenzialmente due tipi primari di missili ipersonici. I veicoli plananti ipersonici (HGV) vengono lanciati da razzi e rilasciati in una traiettoria sub-orbitale alla giusta altitudine, velocità e angolo rispetto all’orizzonte locale per consentire loro di volare verso i loro bersagli planando lungo l’atmosfera superiore per molte migliaia di chilometri. Mentre gli HGV non hanno propulsione autonoma, i missili da crociera ipersonici (HCM) lanciati da aerei o missili sono alimentati fino ai loro obiettivi da razzi o motori a reazione avanzati, come scramjet (statoreattori “ramjet” a combustione supersonica). Sono versioni più veloci degli attuali missili da crociera subsonici o appena supersonici. La padronanza della tecnologia ipersonica richiede il superamento di formidabili barriere tecniche. Secondo gli esperti, lo sviluppo di armi ipersoniche effettivamente operative può richiedere ancora una decina d’anni di ricerca e messa a punto.

I veicoli ipersonici militari possono avere un carico utile di mezza tonnellata per munizioni convenzionali o nucleari: in realtà essi stessi costituiscono un’arma cinetica, in grado di distruggere strutture leggermente corazzate o sotterranee con le onde d’urto che generano all’impatto e che possono anche propagarsi per centinaia di metri sottosuolo. Piuttosto che esplosivi chimici, si sono proposti proiettili a energia cinetica (KEP): qualche migliaio di cilindretti di tungsteno da 750 g (freccette d’urto), che in prossimità dell’obiettivo vengono dispersi uniformemente da una limitata esplosione chimica a creare una rosa delle dimensioni volute (diametro qualche decina di metri); ogni freccetta d’urto potrebbe tipicamente avere l’energia di 200 mila J (come l’esplosione di 50 kg di TNT), in grado di penetrare missili, aerei, carri armati, radar, navi e strutture di aeroporti e altri obiettivi militari.
I programmi militari in fase di sviluppo

Gli attuali progetti americani per lo sviluppo di armi ipersoniche risalgono al 2003, nel contesto del programma Conventional Propt Global Strike (CPGS) dell’amministrazione di George W. Bush per lo sviluppo di sistemi in grado di colpire con armi convenzionali obiettivi in qualunque punto della terra entro “minuti o ore”, senza il ricorso a basi avanzate, ossia con lanci dal territorio americano. Lo scopo era di rafforzare la capacità degli Stati Uniti di dissuadere e sconfiggere gli avversari mediante la possibilità di attaccare obiettivi di alto valore o “fugaci” (visibili solo per un breve periodo di tempo), all’inizio o durante un conflitto. Al contempo si sarebbero potute ridurre le basi americane all’estero.
Il programma Usa

Fra altri vari possibili sistemi CPGS, gli Stati Uniti hanno sviluppato e testato due sistemi ipersonici: l’Hypersonic Technology Vehicle-2 (HTV-2) dell’aeronautica e l’Advanced Hypersonic Weapon (AHW) dell’esercito. L’HTV-2, dalla forma a cuneo, pianificato per una gittata di 17.000 km, è stato testato ad aprile 2010 e agosto 2011; entrambi i test sono falliti e il programma è stato cancellato. L’AHW, di forma conica, dotato di un sistema di guida di alta precisione, con una gittata massima di circa 8.000 km (e quindi un CPGS “non” globale) ha avuto un test positivo nel 2011 con un volo planato di 2.400 km, mentre un test nel 2014 è fallito per problemi del missile vettore; alla fine di ottobre 2017 è stato effettuato un test positivo con un lancio da un sommergibile. Nel 2018 il dipartimento della difesa ha imposto a esercito, marina e aeronautica di collaborare per sviluppare un comune AHW operativo per i primi anni ‘20.
Il sistema russo: i missili ipersonici Avangard

La Russia ha ripreso e sviluppato precedenti ricerche nel campo dei sistemi ipersonici in seguito al ritiro americano dal trattato ABM (2002) e la ripresa di attività nel campo dei sistemi anti-missile. L’obiettivo russo è appunto la creazione di forze strategiche non intercettabili dagli americani e quindi in grado di garantire comunque la capacità di reazione a una provocazione nucleare. Il sistema russo in avanzato stadio di sviluppo è un HGV manovrabile con possibile armamento nucleare, denominato Avangard (ovvero Project 4202 o Yu-74); sganciato al suo apogeo a circa 100 km di altezza da un missile balistico tipo l’SS-19 (UR-100NUTTH) e in futuro dall’R-28 “Sarmat”, poi dovrebbe planare per oltre 6.000 km a velocità fino a 20 Mach (quasi 7 km/s). Risulta effettuata oltre una dozzina di test di volo e il presidente Putin ha dichiarato (dicembre 2018) che il primo reggimento di Avangard verrà creato entro il 2019.
I missili ipersonici cinesi

Anche la Cina è fortemente impegnata nello sviluppo di missili ipersonici (HM), in particolare del veicolo HGV Dong Feng (vento dell’est) noto anche come DF-DZ o WU-14, in grado di planare velocità superiori a 10 Mach. Fra il 2014 e il 2016 vi sono almeno 7 test del veicolo lanciato da missili a corto e medio raggio, e nel novembre 2017 la Cina ha compiuto due test del DFDZ utilizzando come vettore il missile a raggio intermedio DF-17, sviluppato specificatamente per HGV. Il 6 agosto 2018 la Cina ha annunciato il test di un velivolo planante ipersonico con fusoliera a cuneo e sistemi avanzati di protezione termica (XINGKONG-2 o Starry Sky-2), che ha raggiunto la velocità di 5,5 Mach a una quota di 29 km, per poi raggiungere l’obiettivo designato dopo ampie manovre.

Gli HGV cinesi con armamento convenzionale vengono considerati come forza antinavale, per garantire il controllo del mar Cinese e contrastare la flotta americana, e come sistema per rafforzare le proprie capacità A2/AD (anti-access/area denial) nell’area Asia-Pacifico: capacità di prevenire operazioni dell’avversario in una zona esclusiva (“bolla”) adiacente al proprio territorio mediante una combinazione di sensori e di vettori a lunga gittata in funzione antiaereo, antinave e antimissile terrestre. Possibili HGV con armi nucleari su vettori intercontinentali possono contribuire alla deterrenza rispetto agli USA con la loro penetrabilità dei sistemi antimissile.
Implicazioni strategiche delle armi ipersoniche

Una corsa agli armamenti per le armi ipersoniche presenta molti aspetti destabilizzanti per il presente, già di per sé precario, equilibrio strategico globale, aumentando le incertezze e i rischi di escalation del confronto militare in caso di conflitto. Un primo rischio è l’ambiguità di armamento, dato che gli attaccati possono interpretare erroneamente il lancio di un veicolo con armi convenzionali e concludere che il missile trasporta invece armi nucleari, suggerendo la necessità di una risposta nucleare. Le armi ipersoniche, per la loro alta manovrabilità, possono indurre un paese che ne osserva il lancio a concludere erroneamente di essere il vero obiettivo dell’attacco (ambiguità di destinazione), mentre il veicolo ipersonicoè destinato a un altro paese. Nel caso del mancato avvistamento del lancio di un HM, un paese attaccato può non sapere quale sia lo stato attaccante (ambiguità di origine). Uno stato può erroneamente ritenere che siano minacciate le proprie forze nucleari, mentre l’obiettivo sono sistemi convenzionali; il rischio è tanto maggiore data la crescente integrazione di sistemi di comando e controllo nucleari e convenzionali (ambiguità di obiettivo).

Il timore che le proprie forze cruciali —in particolare le armi nucleari— siano vulnerabili ad attacchi preventive di sistemi ipersonici convenzionali può creare pressioni su uno stato a usare, o minacciare di usare, tali forze per primo (instabilità in situazioni di crisi). Un attacco ipersonico potrebbe verificarsi con pochissimo tempo di preavviso (qualche minuto); questo fattore e l’imprevedibilità degli obiettivi di un attacco ipersonico comprimono i tempi di risposta del paese attaccato. I missili ipersonici aumentano così i timori di un attacco disarmante, incoraggiando a devolvere il comando e il controllo strategico a comandi inferiori e disperdere le forze, in una postura di allerta durante una crisi, misure estremamente destabilizzanti, abbassando la soglia per azioni militari.

Al momento non esistono trattati o convenzioni che limitino lo sviluppo di HGV o HCM, con armamento convenzionale. Durante i negoziati per il New START la Russia aveva sollevato il problema delle armi convenzionali di alta precisione, che considera tuttora una minaccia alla stabilità strategica; il trattato comprende così i missili con testate convenzionali nel computo dei vettori consentiti solo se la loro traiettoria è essenzialmente balistica, per cui i sistemi HM convenzionali rimangono esclusi. Le armi ipersoniche nucleari ricadono genericamente nel dettato dell’articolo VI del trattato di non-proliferazione e potrebbero venir discusse nell’ambito della prossima conferenza di revisione. Vista l’intrinseca natura destabilizzante di tali armi e che vi è ancora una decina di anni prima della loro effettiva operatività, sarebbe nell’interesse comune se Cina, Russia e Stati Uniti negoziassero un bando di tali armi, o comunque raggiungessero un accordo per la moratoria dello sviluppo di HM.
Il rischio di proliferazione

Le enormi capacità militari degli HM potrebbero rendere l’acquisizione della tecnologia ipersonica un obiettivo desiderabile per altri paesi oltre alle tre grandi potenze, anche nella prospettiva del raggiungimento di una forza di deterrenza contro le stesse potenze maggiori: pertanto il rischio di una proliferazione di armi ipersoniche non può venir escluso. Di fatto, oltre alle tre grandi potenze, stanno sviluppando tecnologie ipersoniche militari anche Francia e India, attingendo in una certa misura alla cooperazione con la Russia. Entrambi i paesi mirano alla realizzazione di cruise ipersonici: la Francia ha recentemente lanciato il progetto V-MaX e l’India è impegnata nello sviluppo del BrahMos II, per impiego antinave.
Missili ipersonici per usi civili

In termini di livello di impegno, i principali programmi, non necessariamente militari, sono quelli di Australia, Giappone e di paesi europei, con intense collaborazioni, che portano a ulteriore diffusione delle tecnologie ipersoniche. La tecnologia ipersonica infatti ha un duplice carattere e può essere impiegata anche per scopi civili, inclusi i lanci spaziali, il rientro di veicoli spaziali e il trasporto civile di passeggeri e merci. In Australia l’università del Queensland sviluppa motori sramjet in collaborazione con laboratori militari americani, mentre in Giappone si stanno sviluppando progetti per aerei commerciali in grado di volare a velocità di Mach 5; in questi progetti è coinvolta anche la Commissione Europea.

L’Unione europea ha in corso tre programmi miranti allo sviluppo delle tecnologie necessarie per un aereo di trasporto civile operante a Mach 5, mentre l’ESA lavora per un veicolo sub-orbitale sperimentale per testare le condizioni di rientro in atmosfera con velocità e traiettorie orbitali; in tali ricerche sono impegnati vari paesi 6 europei in strette collaborazioni.

Ricerche ipersoniche non governative sono presenti presso istituti di ricerca, università e industrie anche in Brasile, Canada, Corea del Sud, Iran, Israele, Pakistan, Singapore e Taiwan. La situazione attuale, con la ricerca ipersonica apertamente e ampiamente diffusa tra i governi, industrie e università, presenta sfide per la non proliferazione di questo nuovo sistema d’arma. Le attuali attività mirano a obiettivi scientifici e applicazioni civili, tuttavia, una volta che uno stato acquisisce la tecnologia ipersonica, le sue intenzioni possono cambiare, in particolare in situazioni di competizione o di particolari problematiche di sicurezza, quando anche le serie incertezze economiche sul mercato delle applicazioni commerciali, vengono superate da esigenze militari.
Esportazioni fuori controllo

Dato il livello ancora inadeguato della ricerca civile attuale a fronte delle enormi difficoltà per la piena padronanza della tecnologia ipersonica militare, la proliferazione di milssili ipersonicipotrebbe venir impedita da un regime di controlli sulle esportazioni, sul modello del Missile Technology Control Regime (MTCR), che incorpora già alcuni controlli sulle tecnologie correlate all’ipersonico. Tuttavia, il MTCR mira a inibire solo la proliferazione di missili per missioni nucleari, chimiche o biologiche, mentre i missili ipersonici anche con armamento convenzionale sono estremamente efficaci e destabilizzanti. Quindi i controlli di esportazione sui missili ipersonici richiedono politiche al di fuori dell’MTCR o approcci ibridi. In ogni modo, Cina, Russia e Stati Uniti non possono pretendere di imporre vicoli alla proliferazione di HM se non si impegnano in via primaria a fermare la loro pericolosissima corsa a questi armamenti.




https://www.galileonet.it/missili-ipers ... ssia-cina/


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 07/05/2019, 21:58 
Contribuite fratelli... contribuite alla vostra distru-zione, in nome della "difesa". Idioti.



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 07/05/2019, 22:38 
Morley ha scritto:
Contribuite fratelli... contribuite alla vostra distru-zione, in nome della "difesa". Idioti.

Tu invece ti salverai? Hai scavato un bunker anti-atomico in giardino oppure ti sei comprato una multiproprietà alle isole Cayman? [:297]



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