Emergenza immigrazione, esercito pronto e attrezzato a intervenire anche in Friuli
Incontro bilaterale a Rivolto tra il generale Graziano e il suo omologo sloveno. Nelle ultime tre settimane i migranti in Fvg sono diminuiti di quasi 200 unità

RIVOLTO. Il generale Claudio Graziano non ha dubbi: in caso di necessità, e qualora il Governo dovesse chiamare in causa l’esercito, le forze armate italiane risponderanno, ancora una volta, presente.

Certo, la gestione dei profughi, e più in generale dei flussi migratori, è compito del Viminale, e non della Difesa, ma nel caso in cui, improvvisamente, una marea di disperati dovesse riversarsi ai confini del Fvg, così come nel resto del Paese, l’esercito è pronto e attrezzato a gestire l’emergenza.
«Nel nostro recente passato – ha spiegato Graziano – abbiamo affrontato con successo la gestione dei profughi in fuga dalla Libia, dall’ex Jugoslavia e dall’Albania dimostrando come l’Italia sia uno dei Paesi più preparati e in grado di rispondere con efficacia a ogni necessità».
In Fvg, attualmente, il numero dei migranti – anche grazie ai trasferimenti effettuati dal ministero fuori regione – è sceso dalle 3 mila 216 unità del 12 novembre alle 3 mila e 30 del 1 dicembre (secondo le cifre fornite dalla Regione), ma la situazione nei Balcani potrebbe mutare, improvvisamente, da un giorno all’altro. Ed è necessario, nel caso, essere preparati.
«È bene ricordarci sempre – ha continuato Graziano – come i migranti non siano né pericolosi né un nemico. Quello è rappresentato dai trafficanti di uomini che vanno combattuti. Il coordinamento nazionale e internazionale della gestione è compito del Governo, e in particolare dei ministeri degli Interni dei vari Paesi, ma anche noi ci confrontiamo costantemente con i colleghi sloveni e croati (e infatti ha incontrato a Rivolto il suo omologo Andrej Osterman ndr).
In Italia il controllo della situazione è a un livello molto alto, le forze armate svolgono il loro ruolo di supporto con professionalità e abnegazione, come nell’operazione “Strade Sicure”, e sono pronte a ogni richiesta di ulteriore aiuto che dovesse essere posta, anche, eventualmente, per il Fvg».
Per quanto riguarda, infine, la lotta al terrorismo e alle eventuali infiltrazioni che dai Balcani potrebbero riversarsi sul Fvg, Graziano evidenzia l’importanza della presenza della Nato in Kosovo.
«Le minacce terroristiche dell’Is – ha concluso il generale – possono anche muoversi lungo la ex Jugoslavia e il fatto di mantenere una forza Nato dislocata in un’area molto importante a livello geopolitico è certamente è una forma di sicurezza e di deterrenza importante per tutta l’Europa».