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Argomento bloccato

09/07/2010, 16:39

Massi, pure di Craxi sei estimatore! [:0] .... MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

09/07/2010, 17:23

rmnd ha scritto:

superpippo ha scritto:

rmnd ha scritto:


Vediamo se riescono a fare il bis-golpista

Formigoni go home - 8 luglio la sentenza

http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/lombardia/2010/06/formigoni-go-home---8-luglio-la-sentenza-1.html



Che formigoni ed errani lì non ci possono più stare è sancito dalla legge... non da grillo
legge?.... what?




La legge ha stabilito che Formigoni può rimanere. Ricorso respinto


Legge 2 luglio 2004, n. 165
"Disposizioni di attuazione dell’articolo 122, primo comma, della Costituzione"

pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 155 del 5 luglio 2004


Art. 2.

(Disposizioni di principio, in attuazione dell’articolo 122, primo comma, della Costituzione, in materia di ineleggibilità)

1. Fatte salve le disposizioni legislative statali in materia di incandidabilità per coloro che hanno riportato sentenze di condanna o nei cui confronti sono state applicate misure di prevenzione, le regioni disciplinano con legge i casi di ineleggibilità, specificamente individuati, di cui all’articolo 122, primo comma, della Costituzione, nei limiti dei seguenti princìpi fondamentali:

...
..
e) eventuale differenziazione della disciplina dell’ineleggibilità nei confronti del Presidente della Giunta regionale e dei consiglieri regionali;
f) previsione della non immediata rieleggibilità allo scadere del secondo mandato consecutivo del Presidente della Giunta regionale eletto a suffragio universale e diretto, sulla base della normativa regionale adottata in materia.

non è specificato se le modifiche sono ex tunc o ex nunc..
ma la logica vorrebbe applicate anche al pregresso..
Ultima modifica di mik.300 il 09/07/2010, 17:24, modificato 1 volta in totale.

09/07/2010, 19:33

eSQueL ha scritto:

Massi, pure di Craxi sei estimatore! [:0] .... MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH


Che dici! Non ho mai sopportato i cugini dei ....
Figuriamoci Craxi; (però, la fine sua, avrebbero dovuto farla tutti i parlamentari dell'epoca ....)
Purtroppo invece, si sono mischiati in tutti gli schieramenti: dal PDL alla parte avversa ... [8)]
(Visto che non sono ..scemo?) [:I]

09/07/2010, 19:44

Ufologo 555 ha scritto:
(Visto che non sono ..scemo?) [:I]


AHAHAHAH .... 'o vojo beno a 'stu guaglione [8D]

Davvero mai pensato, anzi. Ma un tantino paraculo eh ... quello sì [:o)]

09/07/2010, 19:52

Ma no, che paraculo; osservo i fatti. Certamente non siamo tutti uguali!
Sai, il pomeriggio mi faccio spesso due passi con un collega, in pensione anche lui, solo che lui è uno sfegatato berlusconiano! Sapessi i battibecchi che facciamo! Tutto il contrario di quello che scrivo qui ("circondato"!).[;)]

09/07/2010, 20:06

eeehhhh ... vabbé, dai ... solo perché sei il nonno sapiente [8D]

Neh, ma mo' che il governo cade ... come la metti? [:0] [:o)] [:o)] [:o)]

09/07/2010, 20:18

L'ho già detto: ecco la bandiera che batteremo: [^]




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09/07/2010, 20:47

Ufologo 555 ha scritto:

L'ho già detto: ecco la bandiera che batteremo: [^]




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'mazza quanto te rode [:o)]

09/07/2010, 21:34

eSQueL ha scritto:

Ufologo 555 ha scritto:

L'ho già detto: ecco la bandiera che batteremo: [^]




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'mazza quanto te rode [:o)]


Dai troppo per scontato che questo governo cada.
Non che mi dispiacia, se non altro per alcuni suoi componenti [:D], ma come dice Max, l' alternativa non è il massimo.

09/07/2010, 22:05

greenwarrior ha scritto:

eSQueL ha scritto:

Ufologo 555 ha scritto:

L'ho già detto: ecco la bandiera che batteremo: [^]




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'mazza quanto te rode [:o)]


Dai troppo per scontato che questo governo cada.
Non che mi dispiacia, se non altro per alcuni suoi componenti [:D], ma come dice Max, l' alternativa non è il massimo.

In effettii,al punto attuale della situazione in cui siamo,si genererebbe un pò di tranbusto, in quanto l'alternativa non si è ancora amalgamata bene, credo che si creerebbe un periodo di ingovernabilità.

10/07/2010, 00:04

certo che gli italiani hanno sempre da scegliere, tra il marcio e la muffa.

10/07/2010, 10:17

Siamo tutti ... pirati! Immagine

10/07/2010, 22:28

Vi risulta sia vera questa cosa?


L'INPS RICONVERTITO AD ENTE ASSISTENZIALE PER LE IMPRESE
Di comidad
http://www.vocidallastrada.com/2010/07/ ... -ente.html

La "manovra finanziaria" attualmente in discussione contiene alcune norme sull'aumento dell'età pensionabile che sono state da più parti oggetto di critiche e obiezioni. Pare sia mancata però la più ovvia di queste possibili obiezioni, e cioè che c'entrassero le pensioni con una manovra finanziaria, dal momento che la spesa previdenziale non ha nulla a che vedere con la spesa pubblica, poichè dipende interamente dai contributi versati dai lavoratori sulla loro busta paga. Inoltre l'avanzo di bilancio dell'INPS nel 2009 è stato di sette miliardi (sì, miliardi) e novecentossessantuno milioni di euro. Ognuno può condurre un piccolo sondaggio personale per rendersi conto di quante persone siano a conoscenza dell'attivo di bilancio dell'INPS, che pure costituirebbe un dato ufficiale.

Le teorie socio-economiche "complesse" crollano di fronte all'evidenza delle menzogne istituzionalizzate su cui il sistema si fonda, e di fronte alla constatazione che gli attivi di bilancio dell'INPS sono trattati dai giornalisti quasi come un segreto di Stato, senza il bisogno di alcuna "legge bavaglio". Dato che la notizia degli attivi di bilancio dell'INPS, sebbene data di sfuggita e subito seppellita, potrebbe comunque diffondersi, il sistema della propaganda è pronto a fuorviare nuovamente l'opinione pubblica narrandole di una popolazione anziana di pensionati in continuo aumento, a fronte di una popolazione di giovani lavoratori in calo costante. Da qui, secondo il luogo comune, deriverebbe il "pericolo per i futuri conti dell'INPS". Si tratta di una campagna propagandistica che fomenta l'odio tra le generazioni, per di più sulla base di pretesti infondati.

In realtà i bilanci dell'INPS si presentano floridi non solo per il presente, ma anche per il futuro, dato che i lavoratori immigrati - che, al contrario di ciò che si fa credere, sono in grande maggioranza regolari - versano mensilmente contributi pensionistici senza alcuna prospettiva che questi un domani diventino per loro una pensione di anzianità; e ciò per il semplice motivo che gli immigrati tendono per lo più, dopo qualche anno, a ritornare al proprio Paese, dando l'addio ai contributi già versati alla Previdenza italiana. I contributi pensionistici dei lavoratori immigrati si configurano perciò come una vera e propria tassa sull'immigrazione, di cui l'INPS costituisce l'esattore.


Allora si potrebbe dire che i pensionati italiani attualmente parassitano il lavoro degli immigrati? Nemmeno questo si può dire, dato che il surplus di cui l'INPS dispone va oggi a finanziare le imprese private. Costituisce infatti una pratica abituale degli imprenditori il mettere ciclicamente in Cassa Integrazione Guadagni - quindi a carico della Previdenza - una parte dei propri lavoratori, per poi mantenere i livelli produttivi ricorrendo agli straordinari, che beneficiano tra l'altro di un regime fiscale agevolato. La pratica di mettere in Cassa Integrazione una parte dei dipendenti per poi sfruttare maggiormente con gli straordinari i lavoratori rimasti in azienda, sarebbe illegale, ma i governi non solo si guardano bene dal sanzionarla, ma addirittura la premiano con sgravi fiscali. I contributi previdenziali quindi sono usati per contribuire all'abbassamento ulteriore del costo del lavoro per le imprese: il solito assistenzialismo per ricchi.

Gli slogan fiabeschi sul capitalismo e sul mercato coprono perciò una realtà molto più squallida, che vede i mitici e celebrati "imprenditori" sempre pronti a rubare nel piattino del cieco. L'individualismo avventuroso dell'imprenditore si rivela un altro falso propagandistico, una leggenda dietro la quale l'associazionismo imprenditoriale si esprime come una vera e propria forma di criminalità organizzata dei colletti bianchi; una criminalità che è ovviamente allevata e protetta dai governi.

C'è infatti un legame diretto e consequenziale tra il terrorismo governativo sulle pensioni e la privatizzazione/precarizzazione del Pubblico Impiego. Il pretestuoso terrorismo governativo sulle pensioni ottiene un effetto piuttosto evidente, apparentemente contraddittorio, che è quello di incentivare la scelta di pensionamento anticipato da parte di molti lavoratori, intimoriti dalla prospettiva di perdere diritti acquisiti; infatti gli stessi governi terroristi poi mettono regolarmente a disposizione "finestre" pensionistiche in cui i lavoratori possano infilarsi. Gli organici del Pubblico Impiego tendono perciò a spopolarsi, ed i governi possono appaltare funzioni e servizi a ditte private, che usano per la maggior parte lavoro precario.

Uno dei settori del Pubblico Impiego in cui il prepensionamento viene più incentivato è la Scuola, ciò in vista della sostituzione del corpo insegnante dipendente dallo Stato con una nuova leva di insegnanti assunti direttamente dal Dirigente Scolastico, il quale diventerebbe il "manager" (in realtà boss/feudatario) non più di un istituto pubblico, ma di una fondazione mista pubblico/privato. Il ruolo degli insegnanti è stato abolito nel 1993, sostituito con la dizione " insegnante a tempo indeterminato", ma, secondo i piani, nell'arco di qualche anno, anche l'insegnante dipendente dallo Stato dovrebbe diventare un ricordo. Lo scopo non è solo quello di abolire una "libertà di insegnamento" che, probabilmente, non è mai esistita, ma di trasformare le Scuole ex pubbliche in enti appaltatori anche per ciò che concerne il loro principale servizio, cioè l'insegnamento; infatti già si parla di agenzie private che si occupino di "formare" e fornire i docenti.

Gli insegnanti che attualmente accettano di infilarsi nelle varie "finestre" pensionistiche, non valutano il fatto che l'INPS rimarrà un ente pubblico solo sin quando sarà necessario per compiere questa liquidazione del personale del Pubblico Impiego. Ma non appena l'operazione sarà completata, anche la privatizzazione dell'ente previdenziale sarà posta all'ordine del giorno, secondo quanto hanno già ordinato il Fondo Monetario Internazionale e la sua agenzia di propaganda e psico-guerra, cioè l'OCSE. A chiunque è evidente che un INPS trasformato in una SPA, non sarebbe in grado di assicurare l'erogazione delle pensioni; anzi, non sarebbe neppure più tenuto a farlo.

Quindi oggi la Previdenza serve a finanziare direttamente le imprese, ed al tempo stesso a favorire le ristrutturazioni in senso privatistico del Pubblico Impiego. In termini più diretti si può dire che le imprese private rubano il denaro della Previdenza, per servirsene anche per preparare ulteriori furti in un altro settore, quello della spesa pubblica. Se si considera che l'INPS, nonostante la pioggia di denaro che già riserva alle imprese, riesce anche ad avere un grosso attivo di bilancio, si capisce perfettamente il motivo per cui la privatizzazione della Previdenza venga ritenuta una tappa ineludibile nell'avanzata della Civiltà Occidentale.
http://www.vocidallastrada.com/2010/07/ ... -ente.html

11/07/2010, 13:39

UN PAESE SENZA CLASSE DIRIGENTE?
La debolezza e la miopia

http://www.corriere.it/editoriali/10_luglio_11/romano_debolezza_moipia_16eb3682-8cbe-11df-bfcf-00144f02aabe.shtml

11/07/2010, 19:46

Telecom, i lavoratori scioperano e Bernabè annuncia 3.700 licenziamenti
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/07 ... nti/38272/

A quasi due anni dall’inizio della crisi economica mondiale irrompono nello scenario italiano i licenziamenti di massa. I vertici di Telecom Italia hanno annunciato ieri pomeriggio ai sindacati di categoria l’avvio della procedura prevista dalla legge 223 del 1991, quella che regola i licenziamenti collettivi. Nei documenti, che giungeranno lunedì mattina sulle scrivanie dei sindacalisti e dei funzionari del ministero del Lavoro, è scritta una cifra impressionante: 3.700 licenziamenti. La procedura prevista dalla legge dà 75 giorni ai sindacati per discutere con l’azienda, e per chiedere una riduzione del numero degli esuberi o il ricorso a misure alternative, come la cassa integrazione o la messa in mobilità. Sarà una battaglia durissima, che l’azienda ha scelto, forse non a caso, di combattere in piena estate.

Ciò che rende ancora più clamoroso l’annuncio di Telecom Italia è il fatto che sia venuto proprio nel giorno dello sciopero nazionale proclamato da tutti i sindacati per protestare contro il piano industriale dell’amministratore delegato Franco Bernabè, caratterizzato soprattutto dai tagli al personale, che è il modo principale escogitato dall’azienda per abbassare i costi di gestione e per difendere la redditività in un mercato che vede le quote dell’ex monopolista e i suoi stessi ricavi in costante erosione. ll pomeriggio di ieri sembrava dedicato alla consueta guerra di cifre sullo sciopero, che è stato comunque un successo. Per i sindacati ha visto l’adesione del 70 per cento dei dipendenti Telecom, con punte dell’80 per cento nei settori più colpiti dalla ristrutturazione, quelli dell’assistenza tecnica e dell’informatica. Per l’azienda hanno scioperato solo il 28 per cento dei lavoratori.

Il quadro di Telecom Italia era già drammatico prima che arrivasse la bomba dei licenziamenti. Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, aveva così commentato lo sciopero: “Lo sciopero unitario delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo Telecom induce preoccupazione nel governo perché evidenzia assenza di dialogo tra le parti in relazione a un’ipotesi di ulteriore ristrutturazione organizzativa con pesante ridimensionamento dell’occupazione”. L’assenza di dialogo si dimostra nel fatto che l’azienda non ha commentato lo sciopero e neppure le parole del ministro. Il quale comunque ha auspicato un concreto confronto tra le parti sul piano industriale, ed è stato paradossalmente accontentato: adesso la discussione si svolgerà proprio nel suo ministero, secondo il dettato della legge 223.

In dieci anni il gruppo Telecom Italia è riuscito a ridurre il personale di circa 50 mila unità. Ma mai, nella lunga catena di accordi sindacali che hanno sancito gli esuberi – prima negli anni della gestione firmata da Marco Tronchetti Provera e poi sotto la regia di Bernabè – si era sentita la parola “licenziamenti”. Proprio alla vigilia dello sciopero di ieri l’azienda aveva sottolineato che finora non c’erano mai state uscite non volontarie dall’azienda. Ma ieri la parola “licenziamenti” ha fatto il suo clamoroso esordio nel già agitato scenario di Telecom Italia con una telefonata (e con quale altro sistema, in una società telefonica?).

Rabbiosa la reazione del leader della categoria Cgil, Alessandro Genovesi: “E’ un comportamento vergognoso da parte di un’azienda che nel 2009 ha fatto utili per un miliardo e mezzo di euro, che ha già circa mille lavoratori in contratto di solidarietà (quindi con stipendi integrati da risorse pubbliche) e che continua a remunerare a peso d’oro dirigenti e manager”. Nel 2009, in effetti, la retribuzione di Bernabè si è avvicinata ai 4 milioni di euro, in un anno caratterizzato dall’espulsione di 5.700 dipendenti. I conti della riduzione del personale Telecom preoccupano i sindacati e non solo. Il piano triennale 2010-2012 prevede 6.800 esuberi (i 3.700 di ieri sera sono dunque solo la prima tranche). In più è in corso la cosiddetta esternalizzazione di 2 mila informatici verso la controllata Ssc, dove sono però già previsti altri 645 esuberi. I sindacati paventano poi un’ulteriore esternalizzazione, quella di 7-8- mila addetti al settore del customer care, cioè dell’assistenza clienti, che finirebbero nella controllata Telecontact. E’ chiaro che spostare migliaia di persone da Telecom Italia a una società esterna, sia pure controllata, prelude a sviluppi preoccupanti per gli interessati.
In pratica i sindacati temono che nei prossimi 2-3 anni vengano espulsi dal perimetro di Telecom Italia oltre 10 mila degli attuali 53 mila dipendenti del gruppo in Italia.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/07 ... nti/38272/
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