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MessaggioInviato: 02/07/2013, 19:24 
Per me se viene in Svizzera è il benvenuto, ma purtroppo le domande di asilo vengono accettate solo se vengono fatte sul posto oppure alla frontiera. Se la inoltra dall'estero anche tramite l'ambasciata, non viene presa in considerazione a meno che è comprovata una minaccia per la vita. Quindi Snowden se ci tieni al fondoschiena porta le tue chiappe quà e sarai il benvenuto [:)]


Ultima modifica di Wolframio il 02/07/2013, 19:29, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 02/07/2013, 19:46 
Ha chiesto asilo politico a 21 paesi, secondo me se mai qualcuno glielo concederà non sarà un paese europeo.
Tra l'altro sto notando che nei titoli di alcuni telegiornali italiani da talpa si è passati a soprannominarlo spia invece di chiamarlo (come sarebbe giusto e imparziale) solo con il suo nome e cognome.

qui la lista completa dei paesi:
http://wikileaks.org/Edward-Snowden-submits-asylum.html

Poi una curiosità,
pensavo al suo cognome che nella prima parte significa neve
e al pericolo di una nuova guerra fredda. [;)]



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MessaggioInviato: 02/07/2013, 19:50 
Cita:
Thalita ha scritto:

Ha chiesto asilo politico a 21 paesi, secondo me se mai qualcuno glielo concederà non sarà un paese europeo.
Tra l'altro sto notando che nei titoli di alcuni telegiornali italiani da talpa si è passati a soprannominarlo spia invece di chiamarlo (come sarebbe giusto e imparziale) solo con il suo nome e cognome.

qui la lista completa dei paesi:
http://wikileaks.org/Edward-Snowden-submits-asylum.html

Poi una curiosità,
pensavo al suo cognome che nella prima parte significa neve
e al pericolo di una nuova guerra fredda. [;)]


den invece significa, tana, covo, rifugio, nascondiglio

umm anche il suo nome "In codice" cela qualche mistero


Ultima modifica di GIANLUCA1989 il 02/07/2013, 19:51, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 02/07/2013, 20:00 
Cita:
GIANLUCA1989 ha scritto:

Cita:
Thalita ha scritto:

Ha chiesto asilo politico a 21 paesi, secondo me se mai qualcuno glielo concederà non sarà un paese europeo.
Tra l'altro sto notando che nei titoli di alcuni telegiornali italiani da talpa si è passati a soprannominarlo spia invece di chiamarlo (come sarebbe giusto e imparziale) solo con il suo nome e cognome.

qui la lista completa dei paesi:
http://wikileaks.org/Edward-Snowden-submits-asylum.html

Poi una curiosità,
pensavo al suo cognome che nella prima parte significa neve
e al pericolo di una nuova guerra fredda. [;)]


den invece significa, tana, covo, rifugio, nascondiglio

umm anche il suo nome "In codice" cela qualche mistero


..... [8]
la cosa si fa ancor più interessante



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MessaggioInviato: 03/07/2013, 07:22 
EUROPA, SE CI SEI BATTI UN COLPO

Articolo di Massimo Mazzucco
Fonte: http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4284

Se c'è mai stata un'occasione in cui l'Europa possa finalmente trovare una forma di unità, è sicuramente il recente scandalo del Datagate.

Secondo le più recenti dichiarazioni di Snowden, infatti, vittima dello spionaggio cibernetico sarebbero state anche moltissime istituzioni europee, fra cui stesso Europarlamento di Bruxelles.

Con toni più o meno moderati, quasi tutti i leader europei hanno fatto sapere che si aspettano chiarimenti dagli americani rispetto a questo spionaggio spudorato verso i loro stessi alleati.

O presunti tali. 

Perché qui sta il cuore della faccenda: chi conosce bene gli americani sa benissimo che per loro non esistono "alleati" nel senso letterale della parola. Esistono soltanto nazioni che si possono utilizzare al proprio fianco, fino a quando questo possa tornare utile a loro. Ma nel momento stesso in cui in cui questa utilità venisse a cessare, gli americani non avrebbero il minimo problema a scaricare quello che fino a ieri definivano "alleato", abbandonandolo al suo destino.

Esiste una battuta in America, che dovrebbe aiutare a capire meglio quale sia la mentalità degli americani ...

... rispetto alle altre nazioni del mondo: "Per gli americani - dice la battuta - "diplomazia" significa semplicemente accarezzare il cane dicendogli "ma come sei carino", finché non trovi una pietra abbastanza grossa da spaccargli in testa."

Mentre i nostri leader europei credono di aver fatto il loro dovere, "chiedendo chiarimenti a Washington", devono sapere che ieri sera un ex-dirigente della NSA è comparso in televisione (CNN) prendendosi apertamente gioco di noi . Alla domanda "Cosa pensa delle proteste degli europei per le rivelazioni sullo spionaggio?", l'uomo ha fatto un sorrisetto ironico, e ha detto "E' chiaro che loro abbiano un concetto molto diverso dal nostro di cosa si possa e non si possa fare".

Traduzione: noi facciamo quello che ci pare, e nessuno potrà mai permettersi di romperci le scatole.

Vedete voi, quindi, cari leader politici europei: se questa non è l'occasione buona per ribellarsi una volta per tutte, compatti ed uniti, alla prepotenza infinita degli americani, davvero non riesco ad immaginarne una migliore.


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MessaggioInviato: 03/07/2013, 08:24 
Cita:
Interrotto il VIAGGIO DALLA RUSSIA ALLA BOLIVIA del presidente sudamericano
I governi europei bloccano a Vienna il volo di Morales per paura che ci fosse Snowden
Francia, Portogallo e Italia gli vietano lo spazio aereo, ma la «talpa» non era a bordo


Uno spettro si aggira per l'Europa: è quello di Edward Snowden. La parafrasi di Marx ha qualche fondamento, visto che la vicenda che riguarda la «talpa» del Datagate sta mettendo a dura prova le diplomazie di tutto il mondo. Ultimo casus belli in ordine cronologico quello che viene definito come un atto di «prepotenza» imperialistica: così il governo boliviano ha definito infatti l'incidente diplomatico innescato da vari Paesi europei che non hanno lasciato atterrare o sorvolare il proprio territorio all'aereo del presidente boliviano Evo Morales, nel quale si sospettava si trovasse Snowden. Il velivolo, partito da Mosca, è stato costretto ad atterrare in Austria per il sospetto che l'ex analista della Cia stesse cercando di fuggire. Morales tornava in Bolivia da un vertice a Mosca quando al suo aereo è stato negato il passaggio nello spazio aereo della Francia e uno scalo tecnico in Portogallo per cui è stato costretto a una sosta non programmata e ad atterrare a Vienna. Poco dopo anche l'Italia, secondo il governo boliviano, ha negato lo spazio aereo. Poi il sospetto si è rivelato una «bufala», ma gli «infondati» timori -come li ha definiti il governo boliviano- hanno scatenato l'indignazione di La Paz. Dure le dichiarazioni del ministro della Difesa boliviano, Ruben Saavedra, che viaggia con il presidente. «È stata messa a rischio la vita del presidente Morales», ha detto Saavedra, precisando che il vettore è stato bloccato «in pieno volo, a pochi minuti all'ingresso nello spazio aereo francese». «Il signor Snowden non ha mai avuto alcun contatto con le nostre autorità e ancora meno poteva essere a bordo. È una bugia degli Stati Uniti utilizzata poi da alcuni governi europei, in questo caso Francia e Portogallo», ha sottolineato Saavedra alla Cnn in spagnolo. Anche l'Italia avrebbe vietato il transito, secondo Saavedra, ma mancano le conferme ufficiali da parte delle autorità italiane.

NIENTE RIFORNIMENTO A LISBONA - Nel ricordare che Lisbona aveva dato via libera «per rifornirci di combustibile nel suo territorio» prima di attraversare l'Atlantico, Saavedra ha aggiunto che poco prima del decollo a Mosca «le autorità portoghesi ci hanno avvertito che per problemi tecnici potevamo solo sorvolare il loro spazio aereo, ma non atterrare». Dopo lo stop di Parigi «l'equipaggio ci ha consigliato di dirigerci a Vienna, dove siamo in effetti atterrati», ha sottolineato Saavedra. «Non abbiamo niente da nascondere», ha proseguito il ministro, precisando che se Snowden presenterà una richiesta di asilo politico, La Paz «la esaminerà. Non siamo a conoscenza di alcuna richiesta in questo senso. Nell'ambito del diritto internazionale - ha puntualizzato Saavedra - tali richieste possono essere presentate e i governi hanno poi a loro volta tutto il diritto di concedere, oppure no, l'asilo».
Fonte:http://www.corriere.it/esteri/13_luglio_03/snowden-volo-morales-bloccato-a-vienna_01b5bdbe-e378-11e2-a1f9-62e4ef08d60d.shtml



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MessaggioInviato: 03/07/2013, 11:19 
Cita:
Angel_ ha scritto:

Cita:
Interrotto il VIAGGIO DALLA RUSSIA ALLA BOLIVIA del presidente sudamericano
I governi europei bloccano a Vienna il volo di Morales per paura che ci fosse Snowden
Francia, Portogallo e Italia gli vietano lo spazio aereo, ma la «talpa» non era a bordo


Uno spettro si aggira per l'Europa: è quello di Edward Snowden. La parafrasi di Marx ha qualche fondamento, visto che la vicenda che riguarda la «talpa» del Datagate sta mettendo a dura prova le diplomazie di tutto il mondo. Ultimo casus belli in ordine cronologico quello che viene definito come un atto di «prepotenza» imperialistica: così il governo boliviano ha definito infatti l'incidente diplomatico innescato da vari Paesi europei che non hanno lasciato atterrare o sorvolare il proprio territorio all'aereo del presidente boliviano Evo Morales, nel quale si sospettava si trovasse Snowden. Il velivolo, partito da Mosca, è stato costretto ad atterrare in Austria per il sospetto che l'ex analista della Cia stesse cercando di fuggire. Morales tornava in Bolivia da un vertice a Mosca quando al suo aereo è stato negato il passaggio nello spazio aereo della Francia e uno scalo tecnico in Portogallo per cui è stato costretto a una sosta non programmata e ad atterrare a Vienna. Poco dopo anche l'Italia, secondo il governo boliviano, ha negato lo spazio aereo. Poi il sospetto si è rivelato una «bufala», ma gli «infondati» timori -come li ha definiti il governo boliviano- hanno scatenato l'indignazione di La Paz. Dure le dichiarazioni del ministro della Difesa boliviano, Ruben Saavedra, che viaggia con il presidente. «È stata messa a rischio la vita del presidente Morales», ha detto Saavedra, precisando che il vettore è stato bloccato «in pieno volo, a pochi minuti all'ingresso nello spazio aereo francese». «Il signor Snowden non ha mai avuto alcun contatto con le nostre autorità e ancora meno poteva essere a bordo. È una bugia degli Stati Uniti utilizzata poi da alcuni governi europei, in questo caso Francia e Portogallo», ha sottolineato Saavedra alla Cnn in spagnolo. Anche l'Italia avrebbe vietato il transito, secondo Saavedra, ma mancano le conferme ufficiali da parte delle autorità italiane.

NIENTE RIFORNIMENTO A LISBONA - Nel ricordare che Lisbona aveva dato via libera «per rifornirci di combustibile nel suo territorio» prima di attraversare l'Atlantico, Saavedra ha aggiunto che poco prima del decollo a Mosca «le autorità portoghesi ci hanno avvertito che per problemi tecnici potevamo solo sorvolare il loro spazio aereo, ma non atterrare». Dopo lo stop di Parigi «l'equipaggio ci ha consigliato di dirigerci a Vienna, dove siamo in effetti atterrati», ha sottolineato Saavedra. «Non abbiamo niente da nascondere», ha proseguito il ministro, precisando che se Snowden presenterà una richiesta di asilo politico, La Paz «la esaminerà. Non siamo a conoscenza di alcuna richiesta in questo senso. Nell'ambito del diritto internazionale - ha puntualizzato Saavedra - tali richieste possono essere presentate e i governi hanno poi a loro volta tutto il diritto di concedere, oppure no, l'asilo».
Fonte:http://www.corriere.it/esteri/13_luglio_03/snowden-volo-morales-bloccato-a-vienna_01b5bdbe-e378-11e2-a1f9-62e4ef08d60d.shtml




UMM sono disposti a tutto anche a causare incidenti diplomatici pur di catturarlo!!
Non glie ne frega nulla, se è una aereo presidenziale di Evo Morales, lo perquisiscono tutto come se fosse un normalissimo aereo!!!

Per arrivare a questo significa che Snowden di cose ne sa molte, ma molte molte del tipo
" Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi..."
spero che tutto venga reso pubblico e al più presto!!!

per far un po di ironia [:)]


Ultima modifica di GIANLUCA1989 il 03/07/2013, 12:21, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 03/07/2013, 14:56 
Un bell'articolo che spiega che dietro a tutta questa vicenda in realtà potrebbe esserci la Cina [:D]
Cita:
“Dopo il Datagate è guerra aperta fra Usa e Cina”
La guerra telematica fra Washington e Pechino è appena cominciata e questo è solo il primo atto
Non è una guerra fredda. È molto peggio. «Quella era, per certi aspetti, sopravvalutata. Mentre di questa guerra informatica la gente sa poco, e sottovaluta il rischio». Secondo Aldo Giannuli, ricercatore di Storia contemporanea presso la facoltà di Scienze politiche dell'Università statale di Milano, la situazione è complessa, grave e ancora in svolgimento. Quello di Edward Snowden è solo l’inizio.
CONTINUA: http://www.linkiesta.it/guerra-usa-cina



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MessaggioInviato: 03/07/2013, 15:50 
Cita:
Sheenky ha scritto:

EUROPA, SE CI SEI BATTI UN COLPO

Articolo di Massimo Mazzucco
Fonte: http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4284

Se c'è mai stata un'occasione in cui l'Europa possa finalmente trovare una forma di unità, è sicuramente il recente scandalo del Datagate.

Secondo le più recenti dichiarazioni di Snowden, infatti, vittima dello spionaggio cibernetico sarebbero state anche moltissime istituzioni europee, fra cui stesso Europarlamento di Bruxelles.

Con toni più o meno moderati, quasi tutti i leader europei hanno fatto sapere che si aspettano chiarimenti dagli americani rispetto a questo spionaggio spudorato verso i loro stessi alleati.

O presunti tali. 

Perché qui sta il cuore della faccenda: chi conosce bene gli americani sa benissimo che per loro non esistono "alleati" nel senso letterale della parola. Esistono soltanto nazioni che si possono utilizzare al proprio fianco, fino a quando questo possa tornare utile a loro. Ma nel momento stesso in cui in cui questa utilità venisse a cessare, gli americani non avrebbero il minimo problema a scaricare quello che fino a ieri definivano "alleato", abbandonandolo al suo destino.

Esiste una battuta in America, che dovrebbe aiutare a capire meglio quale sia la mentalità degli americani ...

... rispetto alle altre nazioni del mondo: "Per gli americani - dice la battuta - "diplomazia" significa semplicemente accarezzare il cane dicendogli "ma come sei carino", finché non trovi una pietra abbastanza grossa da spaccargli in testa."

Mentre i nostri leader europei credono di aver fatto il loro dovere, "chiedendo chiarimenti a Washington", devono sapere che ieri sera un ex-dirigente della NSA è comparso in televisione (CNN) prendendosi apertamente gioco di noi . Alla domanda "Cosa pensa delle proteste degli europei per le rivelazioni sullo spionaggio?", l'uomo ha fatto un sorrisetto ironico, e ha detto "E' chiaro che loro abbiano un concetto molto diverso dal nostro di cosa si possa e non si possa fare".

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Vedete voi, quindi, cari leader politici europei: se questa non è l'occasione buona per ribellarsi una volta per tutte, compatti ed uniti, alla prepotenza infinita degli americani, davvero non riesco ad immaginarne una migliore.


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MessaggioInviato: 03/07/2013, 15:51 
Cita:
GIANLUCA1989 ha scritto:

Un bell'articolo che spiega che dietro a tutta questa vicenda in realtà potrebbe esserci la Cina [:D]


Spero NON ci sia una connessione diretta con quest'altra cosa.....
Perchè altrimenti, certe tesi cospirazionistiche, comincerebbero
seriamente ad avere un senso..... [8)]

Tratto da: Cospirazioni: Illuminati, NWO e Massoneria
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=207480

BOMBARDARE IL PIANETA E RIFUGIARSI NELLE BASI SOTTERRANEE
Il piano originale era quello di iniziare una guerra nucleare tra Iran e Israele per poi rifugirasi in queste basi sotterranee dopo avere scatenato un olocausto nucleare. La contingenza sarebbe stata successivamente sfruttata per istituire la legge marziale nei paesi del G7. Dopodiché prepararsi ad una guerra contro la Cina.

RUSSIA E CINA GUASTAFESTE
Il piano crollò quando la Russia negò la propria partecipazione e Putin riaffermò l'indipendenza della Russia. Tutto ciò li privò del controllo sulla industria del petrolio, mandando a monte l’intero progetto. Inoltre i cinesi smisero di comprare buoni del Tesoro statunitense per qualche tempo, allo scopo di mettere sotto pressione il gruppo.

Fu così che decisero di cambiare strategia. Offrirono alla Cina la dittatura mondiale in collaborazione con il loro gruppo. Ecco perché pubblicamente si vide Obama in visita in Cina nel 2009 offrire ai cinesi un "G2."

FUORI GIOCO E A CORTO DI SOLDI
In ogni caso, questo gruppo che progettò e realizzò gli attentati dell’11 Settembre è sottoposto a una pressione sempre più elevata, ed è stato isolato ai livelli più alti. Insomma, oggi sono a corto di soldi, e sono stati tagliati fuori.

DW: Ben, poco prima dell'11 Settembre accadde qualcosa che successivamente molta gente ha scordato. Donald Rumsfeld si presentò alla televisione nazionale e affermò che il Pentagono avesse ‘perso’ 2,3 mila miliardi di dollari nel decennio precedente. Tutto ciò aveva a che fare con questa cosa dell’oro?

BF: Oh, certamente. Quel denaro fu utilizzato per finanziare Blackwater - un esercito privato non controllato dal Pentagono. Il Pentagono non aveva alcuna intenzione di lasciarsi controllare da questa cabala. Così il gruppo cercò di fare ciò che i nazisti fecero nella seconda guerra mondiale, creare cioè un corpo di elite delle SS che potesse soggiogare i corpi militari regolari. Tutti quei soldi finirono in quel progetto, secondo quanto affermano le mie fonti. In ogni caso, siamo stati contattati da contrabbandieri, trafficanti di droga ...

DW: Potresti specificare cosa intendi con "noi"?

LA SOCIETA’ DEL DRAGONE BIANCO
BF: "Noi" siamo un gruppo impegnato a lottare per il rovesciamento di questa cabala. Il gruppo comprende alcuni membri della CIA, del Pentagono, di altre agenzie di intelligence, e vari altri gruppi, comprese le società segrete asiatiche. Usiamo il nome di Dragone Bianco. Ma esiste anche un altro gruppo che si fa chiamare I Cappelli Bianchi. Siamo accomunati dal medesimo obiettivo, cioè togliere il potere a questo gruppo di malati di mente.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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In merito alla "sorpresa" dei vertici europei.....

Cita:
Thethirdeye ha scritto:
SE sono davvero sorpresi, vuol dire che sono degli IDIOTI.
Se fanno finta di esserlo, allora vuol dire che RECITANO UNA PARTE.


Come volevasi dimostrare.....




IL "DATAGATE" E’ UN SINTOMO. CIO’ CHE SI PREPARA E’ LA GUERRA

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DI GIULIETTO CHIESA
lavocedellevoci.it

http://www.altrainformazione.it/wp/2013 ... la-guerra/

Per favore, niente indignazione! Sul Datagate si sapeva quasi tutto. C’è una risoluzione del Parlamento Europeo del 6 luglio 2006 che già indica con grande precisione quello che stava accadendo. E anch’essa arrivava in ritardo, perché si trattava di fatti che andavano avanti da oltre un decennio. Io me la ricordo bene perché la votai. Anzi fu votata a grande maggioranza dall’intero Parlamento. Risultati? Nemmeno una virgola si mosse.


(L'articolo prosegue n.d.r.)

La risoluzione aveva un titolo inequivoco: “Intercettazione di dati sui trasferimenti bancari del sistema SWIFT da parte dei servizi segreti americani”. Cosa sia la SWIFT è utile spiegarlo, perché fa piazza pulita di ogni illusione circa le intenzioni di Washington nei nostri riguardi. Altro che caccia ai terroristi! SWIFT significa “Society for Worldwide Interbanking Financial Telecommunications”. Società interamente controllata dal governo statunitense sebbene con sede in Belgio, ma in grado di tenere sotto strettissimo monitoraggio 8000 banche e istituti commerciali di 200 paesi, incluse varie banche centrali.
SWIFT non agiva (non agisce tuttora) di propria iniziativa. Esisteva (esiste) un programma denominato “Terrorist Finance Tracking Program”, dell’Amministrazione americana dell’epoca. Programma deciso a Washington e mai discusso o concordato con l’Europa. La risoluzione del Parlamento Europeo parte proprio da questo punto. State controllando tutto e tutti – dicevano in sostanza i parlamentari europei – a vostro piacimento. Il terrorismo è una scusa. Bisogna rivedere gli accordi e, dove non ci sono, bisogna fissarli ex novo. Anche perché – così suonava il testo della risoluzione -”le informazioni registrate dalla SWIFT, alle quali le autorità statunitensi hanno avuto accesso, riguardano centinaia di migliaia di cittadini dell’Unione Europea, visto che le banche europee utilizzano il sistema di messaggistica SWIFT per i trasferimenti interbancari di fondi a livello mondiale, e che da SWIFT passano quotidianamente milioni di bonifici e di transazioni bancarie”.
Un tale potere, come può capire chiunque dotato di un minimo di discernimento, dovrebbe consentire controlli molto raffinati su tutti i movimenti di riciclaggio di denaro sporco, che invece sembrano miracolosamente esenti da ogni rischio d’indagine.

SWIFT controlla le banche svizzere, dove passa di tutto; controlla i trasferimenti che riguardano l’Iran, la Russia, la Cina, il Brasile. Controlla tutto ciò che entra ed esce dagli offshore (quasi tutti britannici), ma non ha dato alcun contributo a fermare i capitali provenienti dal commercio della droga. Analogo silenzio riguarda le fughe di capitali, l’evasione fiscale, inclusa quella dei contribuenti americani più importanti. Dunque un controllo – per usare un eufemismo – molto “selettivo”.
Per questo la risoluzione concludeva dichiarando la “ferma opposizione” nei confronti di “qualsiasi tipo di operazione segreta sul territorio dell’Unione Europea che si ripercuota sulla privacy dei cittadini europei”, aggiungendo la propria “profonda preoccupazione” che “operazioni di questo tipo avvengano senza che ne siano informati i cittadini europei e i loro rappresentanti parlamentari”. Esortando infine “gli Stati Uniti e i loro servizi di intelligence e di sicurezza ad agire in uno spirito di fattiva collaborazione e a notificare ai loro alleati le operazioni di sicurezza che intendono condurre sul territorio europeo”.
Quanto “fattiva” e “collaborativa” sia stata la risposta lo possiamo misurare nel 2013, alla luce di quanto sta emergendo dopo le rivelazioni di Edward Snowden. E questo non può che gettare un’ombra scura sul negoziato interatlantico che sta per cominciare – per altro circondato da troppi misteri – con l’obiettivo dichiarato di creare sviluppo nell’area occidentale. L’obiettivo non dichiarato è invece molto più politico che commerciale: è l’intesa tra gli Stati Uniti e gli alleati europei degli Stati Uniti per rafforzare ancor più tutti i legami di subordinazione europea in una fase in cui gl’interessi europei sempre più visibilmente cominciano a dissociarsi da quelli americani.
Ma lo scandalo del “Datagate” mette tutti in difficoltà. Perfino Hollande, maggiordomo francese, è costretto a dichiarare che sarà difficile trattare con chi ci spia. Un diplomatico occidentale, che desidera mantenere l’anonimato, si è espresso nei giorni scorsi in una felice battuta all’interno di un quadro piuttosto fosco: “E’ come se due ladri decidessero di scambiarsi le chiavi dei rispettivi appartamenti. Solo che, mentre avviene lo scambio, uno dice all’altro: scusa ma devo avvertirti che le chiavi del mio sono false”.

In realtà la faccenda è assai più complicata e grave dei soli controlli bancari e queste reazioni europee di finto stupore non fanno che alimentare la sottovalutazione. I controlli rivelati da Snowden riguardano infatti praticamente tutte le comunicazioni, interne ed esterne agli Stati Uniti. Non è la vita privata dell’uomo della strada ad essere messa sotto osservazione: sono le vite private di tutti i dirigenti politici a essere oggetto dello spionaggio. E sapere tutto di loro significa poterli ricattare in ogni momento, visto che di santi, in questa valle di lacrime, ce ne sono davvero pochi.

Ecco perché i Napolitano e i Van Rompuy, i Barroso e gli Schultz, gli Hollande e i D’Alema fanno le sante madonnine indignate. Perché sanno di essere sotto ricatto, dal primo all’ultimo. Ecco da dove deriva la nostra sovranità limitata, anzi limitatissima: dal fatto di essere una colonia dell’Impero, retta da maggiordomi in livrea che preferiscono salvaguardare carriera e privilegi piuttosto che dire la verità ai loro sudditi inebetiti.


E ci sono ancora due risvolti da esaminare, che sono rimasti fuori dall’obiettivo delle telecamere. E non per caso. Il primo è che l’Impero in declino non è più in grado di controllare il mondo. Non lo è più dal momento che altri protagonisti emergono sulla scena mondiale, al di fuori dell’Occidente, dove l’Impero continua a dominare. Ecco dunque che possiamo osservare con precisione come le classi dirigenti esterne all’Occidente, determinate a non lasciarsi trascinare nel suo collasso, cercano di costruirsi una via autonoma di uscita dalla crisi planetaria. E, poiché non si fidano di Washington, e poiché hanno leadership non subordinate (o non del tutto condizionate) agl’interessi di Wall Street e Londra, eccoli cercare altre soluzioni.
Sto parlando del cosiddetto BRICS Cable, un progetto davvero strategico il cui obiettivo primario è appunto quello di sottrarsi al controllo e al condizionamento (leggi al ricatto) di Washington. E’ un progetto che entrerà già in funzione nel 2014, che costerà 1,5 miliardi di dollari e che sarà pagato dai cinque paesi del BRIC (Brasile, Russia, India, Cina, Sud-Africa), ai quali è già previsto si assoceranno, dividendosi spese e vantaggi, altri dodici paesi tra quelli che, un tempo, si chiamavano i “non allineati”. Comunque al di fuori dell’OCSE, cioè dell’Occidente.

Un cavo lungo 34.000 chilometri, che permetterà collegamenti diretti, senza intermediari, tra i cinque nuovi giganti emergenti, anzi già abbondantemente emersi. Essi hanno capito (e nel vertice di Nuova Delhi del 2012 hanno tirato le somme) che era impellente prendere decisioni strategiche proprio in tema di comunicazioni. Non solo per evitare di essere banalmente derubati di informazioni sensibili e cruciali, ma per poter impedire a eventuali nemici di “disconnetterli”. Insomma: più reti altrui sei costretto ad attraversare, più è probabile che tu sia intercettato. Più sono gli “hubs”, i nodi da superare, più saranno i controllori che guarderanno ciò che stai facendo e potranno prendere le loro eventuali contromisure. Per esempio una comunicazione tra Cina e Brasile, in questo momento, deve attraversare due “nodi” americani. Pensa che festa negli uffici della National Security Agency!

La festa finirà tra non molto, anche se i sistemi tipo MUOS, che gli USA stanno installando in quattro continenti (uno di questi è in costruzione a Niscemi, in Sicilia), uniti a una rete di satelliti geostazionari, stanno già studiando i modi per penetrare anche in eventuali nuove reti comunicative indipendenti. Insomma, la battaglia è aperta e sarà durissima. L’unica cosa certa, al momento, è che l’Europa, – questa Unione Europea, che abbaia al padrone, ma morde i suoi popoli -se ne sta accucciata nel proprio canile, incapace di reagire e di difendersi.

Infine c’è un aspetto che è decisivo e che, appunto per questo, viene ignorato dal mainstream. I sistemi di controllo e di ascolto planetario di cui ormai dispongono gli Stati Uniti e solo loro, hanno anche un altro risvolto: quello direttamente militare. Si tratta di armi, vere e proprie. Probabilmente le più importanti armi per la terza guerra mondiale che si sta velocemente approntando. Perché è già evidente che gli strumenti di controllo sul nemico sono tutti “multi-uso”. Puoi ascoltare, ma puoi anche interferire. Puoi leggere ciò che gli altri scrivono ma puoi anche cancellare. Puoi impedire al nemico di ascoltare, di sentire, di vedere. Puoi bloccare le sue difese. Puoi costringerlo a difendersi da attacchi che prima erano impossibili, e che vanno da improvvise epidemie, a modificazioni climatiche violentissime. Tutto questo è già possibile e il “Datagate” che qui stiamo analizzando altro non è che la pellicola protettiva che trovi sullo schermo del cellulare quando è ancora nuovo di zecca.
Noi tutti stiamo vedendo solo la pellicola di plastica, ma non ci è dato capire cose sta davvero accadendo. Qui sta la differenza tra il caso “Echelon”, o il caso SWIFT, e oggi. In questi anni le tecnologie di comunicazione-interferenza-attacco hanno avuto sviluppi mostruosamente veloci. Il progetto HAARP è in piena funzione (ricordo di nuovo il MUOS di Niscemi), lo spazio che circonda la terra è ormai sede di sistemi d’arma che sono stati approntati in vista di uno scontro planetario. E’ possibile entrare in un computer nemico e far esplodere a distanza ogni ordigno, e ogni centrale nucleare. E’ possibile impedire al nemico, magari nemmeno ancora dichiarato, di realizzare un suo progetto qualsivoglia. E’ possibile avvelenare i corpi, oltre che le menti dei sudditi altrui.

E tutti guardano il dito, mentre non vedono la Luna. Il pifferaio magico suona il suo strumento, come un rumore di fondo che impedisce di percepire l’uragano che arriva. La Luna è già scura e sta entrando in una eclisse fatale. Il giovane Snowden è una Cassandra che giunge in ritardo.

Giulietto Chiesa
Fonte: http://megachip.globalist.it
Link: http://megachip.globalist.it/Detail_New ... n-sintomo-



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