30/09/2016, 01:38
Fs, nel nuovo piano 94 miliardi di investimenti in dieci anni
Il nuovo piano decennale 2017-2026 di Ferrovie dello Stato italiane prevede 94 miliardi di euro su un periodo di 10 anni. In particolare, sono 73 i miliardi di euro previsti per le infrastrutture, 14 miliardi per il materiale rotabile e 7 per lo sviluppo tecnologico. Più della metà delle risorse sono già disponibili, ben 58 miliardi, di cui 23 in autofinanziamento e 35 già stanziati nei contratti di programma. Questi alcuni dei pilastri della strategia industriale dell’azienda indicati stamani dall'amministratore delegato, Renato Mazzoncini. Un «piano molto bello, perché sa guardare al futuro»ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervenendo alla presentazione del gruppo. «Tiene insieme l'eccellenza del Frecciarossa con il trasporto pendolare su cui dobbiamo fare di più. Fs può essere un player importante, ha fatto un cammino positivo» da quando è arrivato Moretti.
Da integrazione con Anas 400 milioni di risparmi
Prevista anche l'integrazione con Anas nelle linee programmatiche di Fs. L'operazione, si legge in una nota, permetterà 400 milioni di risparmi. Gli investimenti previsti per Anas sono 15,5 miliardi, che insieme a quelli per la rete ferroviaria portano a oltre 78 miliardi la quota di investimenti per le infrastrutture. L'incremento complessivo della spesa annua in investimenti, genererà oltre 21mila nuovi posti di lavoro, soprattutto nelle aziende appaltatrici. Conferimento dell'Anas alla holding del gruppo Fs: è quanto prevede il progetto definitivo dell'operazione di fusione tra le due società. Nella definizione di Mazzoncini Anas diverrebbe dunque «una “sorella” di Rfi».
Quotazione Frecce-Intercity, Ipo almeno 30%
«L'ipotesi su cui stiamo ragionando è una quotazione non inferiore al 30%». Parlando dell'Ipo di Fs l'ad precisa che l’operazione potrà riguardare «la divisione della lunga percorrenza, ovvero Frecce e Intercity». Questa «oggi
ha un fatturato di 2,4 miliardi che può crescere nel Piano fino a 3 milairdi, un Ebitda di 700 milioni che possono diventare 1 miliardo, con Ebitda margin del 33%. L'appeal è molto evidente».
Crescita dipendenti da 69mila a 100mila
Il nuovo piano industriale di Ferrovie dello Stato italiane stima la crescita dei ricavi dai 9 miliardi previsti a fine 2016 fino ai 17,6 miliardi nel 2026 e
un Ebitda che in 10 anni punta a crescere da 2,3 a 4,6 miliardi. Tra crescita, integrazioni e nuove acquisizioni, il numero di dipendenti del Gruppo Fs potrà passare dai circa 69mila attuali a circa 100mila.
Ricavi dall’estero a 4,2 miliardi al 2026
L’espansione del gruppo all'estero dovrebbe portare i ricavi a quota 4,2 miliardi al 2026. Oggi, si legge nella nota di presentazione del Piano, la quota di ricavi dall'estero, sul totale, è il 13%, l'obiettivo è quello di arrivare al 23% «posizionando Fs Italiane al livello degli altri player ferroviari europei, con 4,2 miliardi di ricavi al 2026».
Dal 6% al 25% nel mercato trasporto su gomma
Fs punta ad aumentare la sua market share nel trasporto su gomma dal 6% del 2015 fino al 25% nel 2026. Secondo l’amministratore delegato «l'obiettivo principale è il mercato Tpl, cogliendo opportunità in tutta Italia, partecipando a gare e, laddove possibile, acquisendo operatori strategici» come già fatto con successo con Ataf e Umbria mobilità. Su questo fronte è pronta a fare la sua parte Busitalia, che dal 2011 al 2015 ha aumentato i ricavi del 450% (a 330 milioni) e che prevede l'arrivo di 3 mila nuovi autobus.
30/09/2016, 09:08
MaxpoweR ha scritto:Forse non vi rendete conto di cosa significhi costruire una strada, anzi una autostrada nonché una rete ferroviaria -_-A prescindere dagli standard normativi da dover rispettare su cui evito di dilungarmi ma che succede se una onda anomala fa sollevare le chiatte all'improvviso? O una raffica di vento? Che fine da il treno? E se una chiatta beccheggia troppo o subisce un rollio eccessivo combinato con la velocità dell'auto? Cercate di fare mente locale e di valutare bene le forze i gioco. Non stiamo parlando di un ponte di 100 metri che si può attraversare a passo d'uomo AL LIMITE. Parliamo di una autostrada con annessa ferrovia... Come reagirebbero le chiatte ai carichi differenziali ed alle sollecitazione dinamiche del traffico? Sono 3,2 Km di da coprire, quante chiatte usiamo? Ogni chiatta in più è un pericolo.
E quando il mare è mosso? O se il mare si agita mentre il ponte è aperto al traffico? -una soluzione del genere è troppo in balia degli eventi per essere solo minimamente concepibile per gli standard di circolazione/sicurezza che si devono ottenere
L'unica soluzione logica e che sarebbe davvero UTILE è la soluzione a campata singola in modo da eliminare un buon 50\60% di incognite nel calcolo delle strutture. Ma ciò se il ponte si andasse ad incastonare in un sistema viario e ferroviario già efficiente che vede nello stretto un collo di bottiglia.
Purtroppo, come detto sopra, non ha alcun senso il ponte stante le attuali condizioni delle infrastrutture italiane. anzi, quei soldi andrebbero usati proprio per ammodernare e completare quanto (non)esistente.
Non vedo il senso di fare un ponte tanto per farlo, se si deve fare un ponte su chiatte tanto vale continuare ad usare i traghetti.
02/10/2016, 12:26
02/10/2016, 14:19
28/10/2016, 06:27
28/10/2016, 11:18
30/10/2016, 12:57
14/01/2017, 04:26
14/01/2017, 14:55
ArTisAll ha scritto:Ponte sullo Stretto, Corte dei Conti: “La concessionaria ci costa ancora quasi 2 milioni l’anno. Liquidarla velocemente”¯
La magistratura contabile annota che l'onere per le casse pubbliche "risulta ancora notevole" e "il superiore interesse al buon andamento amministrativo suggerisce celerità" nel chiudere definitivamente l'ente. La cui sopravvivenza ha comportato una "costosa conflittualità": la società ha chiesto allo Stato più di 300 milioni per le attività già svolte e ne è nato un ulteriore contenzioso, che si aggiunge a quelli con i privati. Il governo non si pronuncia
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14/01/2017, 15:03
ArTisAll ha scritto:Ponte sullo Stretto, Corte dei Conti: “La concessionaria ci costa ancora quasi 2 milioni l’anno. Liquidarla velocemente”
14/01/2017, 15:46
bleffort ha scritto:""""""La magistratura contabile parte dalla ricostruzione dell’annosa vicenda del Ponte: “La sottoscrizione, nel marzo 2006 (da parte del governo Berlusconi, ndr), del contratto per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, non fu condivisa dal governo (Prodi, ndr) insediatosi all’inizio della XV legislatura (maggio 2006), mentre fu confermata, nei suoi effetti, dall’esecutivo che aprì la successiva (2008)"""""
Sempre LUI; B.vi è c'è in mezzo!
14/01/2017, 16:04
la Corte dei Conti ha calcolato che questa società ha speso dal 1981, anno della sua costituzione, al 2013, anno della decisione di liquidarla, 958.292 milioni di euro, cui vanno aggiunti altri sei milioni dal 2013 al 2016, perché la società esiste ancora, e spende.
http://www.ilgiornaleditalia.org/news/e ... lasso.html
14/01/2017, 16:49
31/03/2020, 18:10