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29/06/2011, 13:08

lunghissima lista di attesa per occupare uno dei 33 posti
[color=blue]Svezia, l'asilo dei bambini senza sesso

Si chiama Egalia e i piccoli vengono apostrofati tutti con il pronome neutro «hen» usato nei circoli femministi
[/color]

http://www.corriere.it/esteri/11_giugno_29/svezia-asilo-genere-neutro-eva-perasso_99c37d42-a23b-11e0-b1df-fb414f9ca784.shtml

29/06/2011, 14:27

Qui, per rispondere al problema sollevato da rmnd, faccio apposta fantascienza. Mettiamo che in un futuro (prossimo o lontano che sia) si riesca a trasferire la coscienza da un corpo ad un altro, magari artificiale. A questo punto, avrebbe ancora senso parlare di genere? E cito apposta Donna Haraway.

01/07/2011, 15:43

Atene crolla ma Ankara vola: turchi senza la zavorra-euroLa Grecia vota le misure di austerity e in piazza è guerriglia: 700 feriti. Intanto il Pil del Bosforo cresce al ritmo del 9 per cento
S
embra uno scherzo del destino, ma il voto con cui il Parlamento greco ha approvato anche la legge di esecuzione del pacchetto di austerity imposto da Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale è arrivato praticamente in contemporanea ai dati preliminari diffusi dal Tuik, omologo turco dell’Istat, secondo il quale il Pil nel primo trimestre dell’anno sarebbe arrivato a un tremendo tasso di crescita del 9%. La notizia di Atene è stata accolta con toni trionfalistici. Le Borse di tutte il mondo hanno registrato il terzo giorno positivo di fila; l’euro ha raggiunto sul dollaro il valore massimo degli ultimi 20 giorni; il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha dichiarato che le principali banche tedesche hanno dato il loro ok al roll over del debito greco; il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso e quello del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy hanno emanato un comunicato congiunto in cui hanno definito il voto «il secondo passo decisivo di cui la Grecia aveva bisogno per rientrare su un percorso sostenibile» e ricevere i 12 miliardi corrispondenti alla quinta tranche del primo pacchetto di aiuti. Al contrario, il Tuik sembrava preoccupato. Quasi due punti di crescita in più rispetto alle previsioni dimostrano che la domanda interna pompa l’economia, ma anche che il tentativo della Banca centrale turca di tenere a freno il boom del credito con un aumento dei requisiti di riserva bancari non sta funzionando.

Ma la festa sulla Grecia è relativa a una situazione comunque da ultima spiaggia. Il piano ora approvato con 155 voti contro 136 parte oggi, e stabilisce sia il calendario per i 50 miliardi di euro di privatizzazioni; sia i primi aumenti di tasse per 28 miliardi, che colpiranno prodotti come tabacco, gasolio da riscaldamento e bibite. E da bollettino di guerra è anche il bilancio sulle proteste che hanno accompagnato le sedute del Parlamento. Molotov e pietre da una parte, lacrimogeni dall’altra, hanno costretto a far curare per crisi respiratorie, contusioni e ferite varie almeno 700 persone: 181 di urgenza, compresi 56 poliziotti. Sono stati 43 gli arrestati, è stato distrutto l’arredo urbano di una vasta area del centro cittadino, sono stati incendiati vari edifici ed è stato sloggiato un hotel di lusso. Anche in Turchia la politica non è tranquilla: il Partito Repubblicano del Popolo e il partito curdo hanno boicottato la cerimonia del giuramento dei deputati per protesta sul caso di alcuni eletti in carcere cui non è stata concessa l’immunità parlamentare. Ma in questo caso l’economia se ne può veramente disinteressare di quello che combina la politica. Il fatto è che la Grecia sta tra i Pigs: come Portogallo, Irlanda e Spagna; i grassi “porcelli” europei che hanno mangiato a quattro palmenti nel trogolo dell’Euro, senza pensare che sarebbe venuto il giorno in cui avrebbero rischiato di diventare prosciutti. La Turchia sta invece tra i Civets: con Colombia, Indonesia, Vietnam, Egitto e Sudafrica; gli “zibetti” capaci di creare valore aggiunto come l’animaletto che arricchisce di aroma i semi di caffè che mastica, e oggi considerati tra gli economisti come prossimo rincalzo ai Brics, le potenze emergenti Brasile-Russia-India-Cina, che già hanno deciso di promuovere il Sudafrica in attesa degli altri.

C’entra qualcosa il fatto che la Grecia ha accettato un cambio irrealistico per l’Euro mentre la Turchia mantiene la sua lira? Probabilmente il caso è più complesso. La Turchia, come Civets e Brics in genere, ha comunque una considerevole capacità manifatturiera che i Pigs non hanno. La Grecia, in particolare, dal punto economico dipende per larga misura da turismo, marina mercantile e costruzioni navali: tutti settori colpiti dalla crisi, ma il turismo penalizzato ulteriormente dal valore alto dell’euro. Tecnicamente, poi, il debito pro-capite greco è inferiore a quello italiano: 30.000 euro pro capite, contro 31.000. Ma proprio questa debolezza manifatturiera rende più difficile pagarlo, fino a precipitare l’attuale crisi.

http://www.libero-news.it/news/774633/A ... _euro.html



P.S. MA NON SI ERA DETTO CHE ENTRNADO NELL'EURO I RISCHI DI CRISI MONDIALI SAREBBERO STATI MINIMALI,MA IL BELLO SONO PROPRIO CHI E' ENTRATO NELLA ZONA EURO I PIUì FALCIDIATI(GRECIA PORTOGALLO EIRE A RUOTA SPAGNA),I TURCHI CON LA LORO MISERA NUOVA LIRETTA VIAGGIANO CON UN +9%DI PIL,COME SEMPRE SOSTENUTO QUESTA E' NULL'ALTRO CHE L'EUROPA DELLA GRANDE FINANZA E NON DEI POPOLI [:76] [:37]

22/07/2011, 16:54

http://www.corriere.it/esteri/11_luglio_22/oslo-scoppio-norvegia_8bce57e2-b46b-11e0-a808-3da11ae54dd1.shtml

NOn è ancora chiaro cosa ha provocato lo scoppio
[color=blue]Oslo, esplosione in pieno centro
Almeno otto i feriti. Colpita la sede del governo e del primo ministro.

Fiamme dal ministero del Petrolio[/color]


Chissà..forse qualche bombarolo...islamico?

25/07/2011, 00:58

Attacco USA all'Europa

Abbiamo di nuovo scelto Webster G. Tarpley per approfondire uno dei più temi urgenti di questi giorni, l'attacco speculativo all'euro e i suoi effetti su alcuni paesi, tra cui l'Italia. Tarpley, infatti, oltre ad essere un profondo conoscitore del sistema finanziario internazionale è, soprattutto, un osservatore di assoluta indipendenza e paladino delle battaglie contro tutte le oligarchie, come è possibile constatare dalle sue opere (tra le quali segnaliamo, per l'attinenza al tema, il recentissimo Obama dietro la maschera: golpismo mondiale sotto un fantoccio di Wall Street). Le sue sono caratteristiche essenziali, dunque, se si vuole scoprire dove siano le verità nascoste: per questo la prima domanda è diretta al cuore del problema:

1. Esiste un'intelligence che ha pensato e attuato il piano speculativo nei confronti dei paesi europei?

- Sì, questo era già chiaro dal febbraio 2010, quando il Wall Street Journal pubblicò un servizio su una cena cospiratoria (8 febbraio) tenuta nella sede di una piccola banca d'affari specializzata, la Monness Crespi and Hardt, alla quale parteciparono persone di grande influenza. In quell'occasione si cercavano strategie per evitare un'ondata di vendite di dollari da parte delle banche centrali ed il conseguente crollo del dollaro. L'unica maniera per rafforzare il biglietto verde passava attraverso un attacco all'euro le cui compravendite ammontavano circa a mille miliardi (one trillion) al giorno: impossibile pensare ad un attacco frontale contro una moneta così forte. Quindi, gli sciacalli degli hedge funds di New York - fra cui anche certi protagonisti della distruzione di Lehman Brothers - hanno cercato i fianchi più deboli del sistema europeo ...


... e li hanno individuati nei mercati dei titoli di stato (government bonds) dei piccoli paesi del meridione europeo e comunque della periferia - Grecia e Portogallo - dove era possibile contare sulla complicità di politici dell'Internazionale Socialista al servizio della CIA e di Soros. Il mercato dei titoli di stato della Grecia è relativamente ristretto e poco liquido rispetto al Bund tedesco o al Gilt britannico (i loro bonds): una condizione ideale per una serie di vendite al ribasso, accompagnate da articoli negativi ispirati da veline di Wall Street e della City e magari a qualche valutazione pessimista delle agenzie di rating (notoriamente corrottissime come abbiamo visto nel 2007-8). Un mix che può determinare tracolli dei prezzi e un vero e proprio panico. Per aumentare il potere distruttivo di questi attacchi speculativi, si usa una forma di derivati che si chiamano Credit Default Swaps (Cds) - detti talvolta derivati di assicurazione. Con pochi soldi si può scatenare un effetto notevole al ribasso.

2. Può spiegarci meglio cosa sono questi famigerati Cds?

- Sono quelli che hanno distrutto la più grande ditta assicuratrice del mondo, l'AIG, nel settembre 2008. L'ufficio di Londra di AIG aveva emesso Cds per 3 mila miliardi di dollaro ($3 trillion), più del prodotto nazionale lordo della Francia. C'è stato un tentativo qui negli Usa di proibire o almeno limitare i CDS ma alcuni esponenti Democratici al servizio di Wall Street, Dodd e Frank , hanno bloccato il provvedimento l'anno scorso con l'aiuto dei Repubblicani reazionari....

3. Sì, ricordiamo questo passaggio, può spiegarci in termine chiari di cosa di trattò?

- Durante l'iter parlamentare dell'abbozzo di legge per la riforma del sistema finanziario, il senatore Christopher Dodd del Connecticut e il deputato Barney Frank del Massachusetts, i presidenti delle commissioni competenti, entrambi Democratici e entrambi pagati da Wall Street,fingendo di volere la riforma radicale, hanno silurato quasi ogni tentativo di proibire o limitare i derivatives. Lo hanno fatto coll'aiuto dei Repubblicani, apertamente ostili ad ogni riforma. Il risultato e' che il cancro dei derivatives continua a crescere.

4. Chiarissimo, tornando ai CDS...

- Un CDS è una scommessa (side bet) fatta da un terzo rispetto alla bancarotta o meno di un altro titolo, spesso fatta a distanza - nel caso in cui colui che fa la scommessa non e' il proprietario del titolo di cui si tratta (naked CDS). E' come scommettere su un cavallo che appartiene ad un altro. I CDS sono intrinsecamente illegali: se fossero polizze di assicurazione, bisognerebbe incriminare i venditori perché non hanno fatto le formalità legali per registrarsi come società assicuratrici, ne' hanno le riserve di capitale - chiunque può vendere CDS anche se non ha risorse ne' fondi speciali per esiti imprevisti. Se i CDS fossero giochi di azzardo, allora bisognerebbe incriminare i venditori come operatori di una bisca fuorilegge. Si potrebbe quindi colpire i CDS senza nuove leggi, solo con quelle già esistenti. Nella primavera scorsa, il ministro tedesco delle finanzeSchauble ha introdotto una serie di misure contro i CDS allo scoperto (naked credit default swaps): si tratta di misure che hanno avuto un effetto positivo per la stabilità dell'euro e delle obbligazioni dell'eurolandia.

5. E le agenzie di rating?

- Per quanto riguarda le credit ratings agencies andiamo a vedere il loro ruolo nella crisi mondiale di settembre 2008, quando hanno mantenuto note di AAA per ditte come AIG, Merrill Lynch,e Lehman fino a 5 minuti prima del crollo di queste aziende. La loro corruzione era evidentissima. Adesso loro vorrebbero giudicare la solvibilità dell'Italia, e questo e' uno scandalo. I funzionari di queste agenzie dovrebbero tremare davanti al giudice togato, invece di poter mandare siluri contro grandi nazioni. Bisogna mettere queste agenzie fuorilegge per non permettere loro di fare pubblicità agli speculatori al ribasso e spargere panico fra i piccoli risparmiatori che forse credono tutt'ora nella buona fede di queste agenzie screditatissime.

6. Ci spiega che cosa significa in termini politici l'attacco all'Euro?

- Si tratta di un tentativo di esportare la depressione economica mondiale verso l'Europa, creando un caos di piccole monete che saranno facilepreda alla speculazione, a differenza dell'euro che è abbastanza forte per potersi difendere. Si tratta di scaricare la crisi sull'Europa, sempre con l'idea di indebolire a tal punto l'euro da impedire a questa moneta di fungere da riserva mondiale accanto al dollaro o al posto del dollaro. Negli anni trenta la strategia inglese era quella delle svalutazioni concorrenziali (competitive devaluations) della sterlina, per esportare la crisi verso gli altri. Un approccio noto come "beggar my neighbor" - ridurre il vicino alla miseria. Oggi è la stessa strategia con i mezzi più sofisticati - fra cui, appunto, i famigerati derivati, definiti da Warren Buffet come "financial weapons of mass destruction."

7. In Italia molti ritengono che l'attacco speculativo al debito pubblico coincida con la fine della stagione di Berlusconi, c'è un legame tra le due cose?

- La grande questione che riguarda l'attacco sferrato all'Italia lunedi' 11 luglio e': perche' adesso? Veramente non ci sono spiegazioni solo inerenti alla specifica situazione italiana. Una ipotesi: le zombie banks e hedge funds di Wall Street volevano seminare panico in Italia per avere più opzioni nell'eventualità di una bancarotta nazionale USA alla vigilia di Ferragosto che potrebbe scaturire dal rifiuto dei Repubblicani reazionari del Tea Party di aumentare il limite massimo dell'indebitamento dello Stato americano. In quel caso, l'unico aiuto per il dollaro sarebbe un tracollo contemporaneo dell'euro, che potrebbe benissimo cominciare dall'Italia. Bisogna tuttavia riconoscere che la cacciata di Berlusconi rappresenta da un paio di anni uno dei primi obiettivi angloamericani in Europa. Berlusconi è troppo vicino a Putin, troppo coinvolto nel Southstream pipeline, troppo indipendente da tanti punti di vista. Si vede questo nei documenti pubblicati da Wikileaks, un'operazione della CIA mirata a colpire i bersagli degli angloamericani, da Gheddafi a Ben Ali a Mubarak a Putin e la signora Rodriguez de Kirchner in Argentina. Qui da noi leggiamo che Berlusconi è il più grande amico della Russia all'interno della UE - cosa positiva per la pace mondiale a mio parere, ma intollerabile per l'impero angloamericano in fase di crollo. Gli stessi impulsi nazionalistici italiani e lo stesso mestiere dell'Italia come ponte fra l'Europa da una parte e il Nord Africa, il Medio Oriente e la sfera russa dall'altra sono presenti, sebbene in forma debole, nell'azione di Berlusconi. Purtroppo molti in Italia sono accecati dall'odio appena si tratta di Berlusconi. Io ho visto che quelli che erano accecati dal loro odio di Bush sono caduti nella trappola di Obama - vale a dire di Soros e di Rockefeller - e quelli che erano accecati dal loro odio nei confronti di Obama sono caduti nella trappola del Tea Party - vale a dire dei fratelli Koch ultrareazionari. In Italia quelli che sono accecati dal loro odio nei confronti di Berlusconi cadono fatalmente nella trappola di De Benedetti, Soros e compagnia bella.

8. Per noi Berlusconi rappresenta un ostacolo per qualsiasi forma di democrazia

- Sì, ma è meglio evitare l'odio e lavorare su un progetto positivo come una riforma economica e le misure urgenti per difendere l'economa italiana contro l'attuale attacco coordinato degli speculatori internazionali. Berlusconi è imbevuto di ideologia neoliberale. La sua è una politica ostile alla classe lavoratrice. Il suo appoggio a progetti come la privatizzazione dell'acqua è pura follia. Berlusconi appare quindi incapace di difendere l'Italia dall'ondata di rivoluzioni a colori che incombe sull'Europa. Ma prima di cacciarlo gli italiani dovrebbero essere ben sicuri di non andare dalla padella alla brace.

9. Appunto, il governo di Berlusconi-Tremonti e Bossi in questo momento impedisce passi avanti ma quali sarebbero queste misure urgenti secondo lei?

- Secondo me il governo italiano deve agire quanto prima per dichiarare lo stato di emergenza; vietare in maniera permanente i titoli derivati di assicurazione (credit default swaps), lo strumento preferito per l'assalto alle obbligazioni dello Stato Italiano e disporre serie pene criminali per i trasgressori di tale divieto. Ripeto: se questi titoli sono considerati assicurazioni, i venditori non hanno adempito alle precondizioni legali per poter funzionare come ditta assicuratrice, se sono giochi di azzardo, la loro vendita rappresenta una bisca abusiva. In ogni caso sono illegali e devono essere colpiti dalla legge. Neutralizzare le agenzie di rating. Durante la crisi del 2008, le agenzie di rating hanno mantenuto una valutazione diAAA per molte obbligazioni fino alla vigilia del crollo, dando luogo ad accuse di corruzione. Oggi esiste il fondato sospetto della partecipazione di queste agenzie ad una operazione congiunta di attacco all'Italia da parte di banche e hedge funds esteri nell'ambito di una speculazione al ribasso su vasta scala. È quindi opportuno far intervenire la magistratura e la Guardia di Finanza per eseguire perquisizioni nelle sedi di tali agenzie allo scopo di accertare in maniera preventiva se questi delitti sono in fase di preparazione. Eventuali attività criminali contro l'Italia da parte di queste agenzie di rating devono essere colpite attraverso proteste diplomatiche, mandati dell'Interpol e altri mezzi. Questi provvedimenti sono urgenti sopratutto per rompere lo slancio dell'attuale attacco speculativo e per garantire la stabilità necessaria per sviluppare una azione a più lunga scadenza. Ogni sforzo deve essere fatto per ottenere l'applicazione di tali provvedimenti in tutti i paesi dell'Unione Europea.

Grazie Mr Tarpley per le sue spiegazioni, purtroppo siamo certi che tutto ciò che potrebbe fare un governo onesto per togliere dai guai l'Italia questo governo non potrà né vorrà farlo....

Stefania Limiti

http://www.nexusedizioni.it/apri/Argome ... ll-Europa/

31/07/2011, 13:36

A destra è razzismo
A sinistra è cool
[}:)]

http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=32517
[color=blue]Basta romeni: in Spagna il governo socialista di Zapatero chiude la porta ai cittadini di quel paese

La Spagna sull’orlo del collasso finanziario ed economico, la Spagna i cui cittadini non trovano assolutamente lavoro ed in cui la percentuale di disoccupati raggiunge la spaventosa cifra del 20%, la Spagna che sta attraversando la più profonda crisi dalla fine del regime fascista di Franco grazie anche al fatale ritardo con il quale il governo socialista di Zapatero si è accorto di essere entrato in una fase di grave recessione, sta licenziando alle Cortes una legge che vieterà per i prossimi anni ai cittadini romeni, cittadini dell’Unione europea a far data dal primo Gennaio del 2007, di entrare nel paese per motivi di lavoro.

La decisione di Madrid è stata notificata ieri alla Commissione europea a Bruxelles per mano del Ministro al lavoro ed all’immigrazione Celestino Corbacho Chaves. «I Romeni in Spagna sono come la gramigna, spuntano dappertutto e portano via il posto di lavoro ai nostri giovani ed ai nostri compatrioti, relativamente ai quali la percentuale di disoccupazione sulla popolazione attiva è pari al 20% scarso» affermano i socialisti ispanici, terrorizzati dall’idea di andare incontro ad un disastro preannunciato alle elezioni politiche generali dell’anno prossimo quando dovrebbero, secondo le stime, venire surclassati dai popolari del centro- destra guidati da Mariano Rajoy.

La Commissione europea si è riservata di decidere in merito alla liceità della misura che, tra i comunitari, discrimina solamente i possessori della cittadinanza romena mentre nessun divieto andrà a colpire per esempio bulgari o polacchi. «Perché i romeni no e gli altri cittadini europei, anche neo- comunitari si?» si chiedono a Bruxelles ed i dubbi della Commissione sono stati comunicati ieri alla stampa dal suo portavoce.

La misura in via d’adozione a Madrid è stata ovviamente fortemente criticata dal presidente romeno Basescu e dal Ministro degli Esteri del governo Boc, Teodor Baconschi, che probabilmente solo ora hanno capito di rappresentare una nazione i cui cittadini sono i meno graditi nell’Unione europea. «A questo punto ci chiediamo perché ci hanno fatti entrare nell’Unione. Forse perché volevano trattarci come una colonia e sfruttarne il territorio per impiantarvi le produzioni indesiderate a casa loro, come per quarant’anni ha fatto l’Unione Sovietica?», ci si lamenta a Bucarest. E’ nell’aria, infatti, l’adozione di un’analoga misura da parte dell’Olanda il cui governo a guida popolare è quotidianamente ostaggio dell’estrema destra xenofoba senza la quale non riuscirebbe ad essere maggioranza.

Pure in Italia era stata richiesta l’adozione di un provvedimento simile nel 2008 da parte dell’allora Presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, del Partito Democratico, oggi inquisito per corruzione nell’ambito delle note inchieste sul recupero dell’area ex Falck di Sesto San Giovanni, città di cui Penati fu Sindaco, e sull’acquisto da parte della Provincia meneghina delle azioni della società autostradale Milano- Serravalle. Appellandosi al governo Berlusconi, appena entrato in carica dopo le trionfali elezioni della primavera di quell’anno, concedendo un’intervista al giornalista Riccardo Dragotto de il Giorno, Penati ebbe a dire: «Ritengo, poi, che il Governo dovrebbe chiudere i flussi dalla Romania» tanto da guadagnarsi la stima del politico milanese della Lega Nord Matteo Salvini che gli intitolò la tessera numero 41508.

In realtà sia la sinistra italiana che quella spagnola, pur condannando a parole ogni forma di razzismo, non disdegnano di addossare all'immigrazione romena ogni sorta di malefatta, dimostrando così di stimare gli immigrati provenienti dal grande Stato danubiano come i peggiori tra tutti. È una posizione pelosa derivante dal fatto che al tempo della ratifica dell'ingresso della Romania nell'Unione europea da parte dei singoli Parlamenti nazionali sia a Roma, secondo Governo Berlusconi, che a Madrid, governo Aznar, governava il centro- destra loro avversario.

«La posizione di Zapatero contro i Romeni è pericolosa: innanzitutto perché è discriminatoria rispetto agli altri europei e financo rispetto agli extra- comunitari», denunciano molti politici popolari ispanici che, poi, aggiungono: «Non vorremmo che, in armonia con tutta la legislazione anti- cristiana introdotta nel paese dai governi Zapatero, i socialisti tendano ad impedire l'afflusso di romeni solamente perché è una popolazione sorella in Cristo con gli spagnoli e preferiscano invece l'afflusso di immigrati non- cristiani per decristianizzare più in fretta il paese».

La Francia, invece, molto più correttamente ha preannunciato di non voler accettare per il futuro, proprio per non penalizzare troppo in questo difficile momento economico i giovani autoctoni, grandi masse di immigrati extra- comunitari dimostrando così solidarietà con tutti i lavoratori dell'Unione europea. [/color]

01/08/2011, 16:03

dopo la grecia portogallo irlanda pure cipro sta andando verso il baratro,certo che' l'europa aveva il compito di alleviare le crisi,un record gia' lo possiede quello di accelerarle


".
.... ..LO SCENARIO

Anche Cipro alla deriva
La crisi dell'isola, tra tagli del rating e dimissioni dei ministri.

di Marco Todarello

.La crisi economica che sta mettendo in ginocchio mezza Europa è approdata sulle coste di Cipro. L’isola, che tra un anno assumerà la presidenza di turno dell'Ue, è in affanno su più fronti: il 28 luglio i ministri del governo si sono dimessi su richiesta del capo dello Stato, Demetris Christofias, in seguito a una mobilitazione popolare senza precedenti.
LE FORBICI DI MOODY'S. Il giorno prima era arrivata la batosta di Moody’s, che ha abbassato di due livelli (da A2 a Baa1) il giudizio sui titoli di Stato del Paese, che così ora si trovano a soli tre gradi sopra il livello 'spazzatura'.
La crisi politica che ha portato alle dimissioni dell’esecutivo è stata innescata dalle proteste di piazza seguite all’esplosione di un carico di munizioni nel porto di Vassilikos. Oltre a uccidere 13 persone, l'incidente dell'11 luglio ha infatti distrutto la più moderna centrale elettrica dell'isola, che alimentava il 53% delle reti del Paese, mandando il tilt il sistema.
PROTESTE PER I BLACK OUT. Le autorità di Nicosia sono ora strette tra due fuochi: da un lato la popolazione chiede misure immediate per risolvere i continui black out e per risollevare l’economia; dall’altro deve affrontare l’attacco dei mercati, secondo i quali Cipro rischia di essere il quarto Paese europeo a chiedere il bailout dopo Irlanda, Grecia e Portogallo. Il comunista Christiofias, presidente in carica dal febbraio 2008, ha intanto annunciato che non si dimetterà e procederà a un rimpasto di governo.

In Grecia, il 40% dei prestiti delle tre maggiori banche
Il presidente di Cipro Demetris Christofias durante un intervento al Palazzo di vetro delle Nazioni Unite.
.Sul fronte economico, già a febbraio Moody’s aveva tagliato il rating dell’isola di due punti, e il 31 maggio l’agenzia Fitch lo aveva portato da 'AA-' ad 'A-', motivando l’operazione con il rischio contagio dalla vicina Grecia sul sistema bancario nazionale.
Sulla stessa linea, oggi Moody's ritiene che il governo cipriota sia in bilico a causa dell'elevata esposizione di alcuni istituti di credito nei confronti di Atene. Come un scialuppa più o meno stabile attaccata alla nave che affonda, Cipro subisce insomma gli effetti di tutti i downgrade dei vicini.
DEBITO A RISCHIO. Secondo Fitch, sono tre gli istituti di credito - Banca di Cipro, Marfin Popular Bank e Hellenic Bank - a essere particolarmente esposti. E, nell’ipotesi di una ristrutturazione del debito, avrebbero perdite tali da portare Nicosia ad aumentare il proprio debito del 25%, portandolo così all'86% del Pil.
Se non fosse per il vincolo delle banche - Moody’s ha ricordato che circa il 40% del totale dei prestiti concessi dalle tre maggiori banche sono diretti a clienti in Grecia - e per le conseguenze della distruzione della centrale di Vassilikos, la situazione di Cipro non sarebbe poi così disastrosa.
Con enormi sforzi, dovuti anche alla necessità di far quadrare i conti per l’ingresso nell’euro (a cui ha aderito nel 2008), Cipro ha infatti portato il suo debito dal 177% del Pil, nel 2006, fino all’attuale 61,1% e può contare su un Pil pro-capite di circa 18.800 euro.


http://www.informazione.it/d/808273FA-2 ... lla-deriva


[:76] [:37] [:79]
Ultima modifica di ubatuba il 01/08/2011, 16:04, modificato 1 volta in totale.

01/08/2011, 23:52

Mercati/ "Italia a rischio default, ecco come salvare i risparmi"Lunedi, 1 Agosto 2011 - 21:03
Dopo l'intervista rilasciata venerdi ad Affaritaliani.it e la ripresa sul Tguno (che ha suscitato anche l'interesse di Palazzo Chigi) il quartier generale di Ernesto Preatoni è stato preso d'assalto dalle telefonate dei risparmiatori italiani angosciati dalla crisi dei mercati e curiosi di conoscere i consigli di un imprenditore-finanziere di successo su come gestire in questa fase il proprio portafogli. Vista la curiosità suscitata nella pubblica opinione dall'originalità della sua analisi e delle sue proposte, Affaritaliani.it ha perciò chiesto a Preatoni di spiegare nel dettaglio la sua ricetta ai risparmiatori. Preatoni, i risparmiatori sono molto preocupati per i loro investimenti. Ci vuole spiegare che cosa sta succedendo e cosa dovrebbero fare i risparmiatori per proteggere i loro risparmi?"Purtroppo, come avevo gia rappresentato sul suo giornale precedentemente, avevo ragione. Si fa di tutto per salvare una costruzione artificiosa qual è l'Europa politica e l'euro. Per fare ciò si rischia una depressione economica senza precedenti. I recenti provvedimenti comunitari (se riuscissero, cosa di cui dubito fortemente) sottrarrebbero liquidità al sistema produttivo che già soffre per la penuria di finanziamenti in un momento in cui le aziende sono già scarsamente supportate dalle banche. Vorrei ricordare che, i signori che sostengono a spada tratta l'euro hanno legato la loro credibilità, il loro futuro, i loro stipendi, i loro privilegi alla riuscita dell'operazione "EURO". Non possiamo pertanto aspettarci un cambiamento radicale di rotta a meno di eventi traumatici. E l'evento traumatico sarà o la grande depressione o una rivolta sociale". Ma come si può uscire da questa situazione?"L'unica via di uscita è quella di un'inflazione controllata come da me ipotizzato da tanto tempo. L'alternativa sarà una depressione senza precedenti con rivolte sociali e alla fine una iperinflazione".Ma come spiega che la speculazione internazionale attacca l'Italia e non attacca gli Stati Uniti e il Giappone che hanno debiti piu alti?"Per il semplice fatto che i debiti del Giappone sono espressi prevalentemente in yen e il Giappone può stampare yen. I debiti degli Stati Uniti sono espressi prevalentemente in dollari e gli Stati Uniti possono stampare i dollari. Mi fanno sorridere i media di questi giorni quando parlano di possibile default degli Stati Uniti. E' chiaro che tra il default o stampare i dollari la scelta sarà di stampare i dollari. L'Italia ha un debito espresso in euro e NON può stampare euro. L'Italia è quindi a rischio default. Se vuole, questa è la dimostrazione di quanto artificiosa sia stata la costruzione dell'euro".E come si dovrebbero comportare i risparmiatori per difendere i loro risparmi?"Caro Direttore, Lei ha pubblicato sul suo giornale un mio intervento che rimane assolutamente di attualità.Ma sintetizzando potrei farle le seguenti considerazioni: 1)Rimarrei lontano dai mercati azionari sopratutto dei paesi che sono particolarmente indebitati.2)Rimarrei lontano da tutto il reddito fisso.3)Di conseguenza non prenderei in considerazione qualsiasi fondo d'investimento.4)Mi piacerebbe l'oro ma a questi prezzi non ne ho più il coraggio.5)Non prenderei in considerazione l'acquisto di immobili in Paesi fortemente indebitati.6)Terrei la liquidità che dovesse servire per i prossimi 3-4 anni.7)Comprerei immobili in Paesi politicamente stabili, socialmente tranquilli, con scarso indebitamento pubblico e con tassazione favorevole. Ad esempio Estonia, Lettonia, Lituania, Russia. Mi limito ai Paesi che conosco; ma ve ne sono altri sicuramente interessanti. Un' ultima considerazione: i risparmiatori hanno la tendenza in questo periodo a posticipare il momento delle decisioni. Io credo invece che sia urgente prendere delle decisioni dimenticandosi anche i prezzi a cui si sono comperate azioni, obbligazioni, fondi di investimento. Se lo scenario fosse quello di una grande depressione i prezzi attuali sarebbero ancora estremamente elevati. Se invece lo scenario fosse quello inflattivo il rialzo degli immobili nei paesi sopradetti sarà comunque largamente premiante.Tengo a ricordare una massima alla quale mi sono sempre ispirato per tenere il più lontano possibile i rischi dei mercati: 'Meglio agire con un anno di anticipo che con un giorno di ritardo'".

http://affaritaliani.libero.it/ultimiss ... refresh_ce



....e'esclusivamente l'europa della finanza e non dei popoli......

02/08/2011, 02:16

ubatuba ha scritto:

....e' esclusivamente l'europa della finanza e non dei popoli......



Esatto.

02/08/2011, 08:59

ubatuba ha scritto:
E l'evento traumatico sarà o la grande depressione o una rivolta sociale". Ma come si può uscire da questa situazione?"L'unica via di uscita è quella di un'inflazione controllata come da me ipotizzato da tanto tempo. L'alternativa sarà una depressione senza precedenti con rivolte sociali e alla fine una iperinflazione".Ma come spiega che la speculazione internazionale attacca l'Italia e non attacca gli Stati Uniti e il Giappone che hanno debiti piu alti?"Per il semplice fatto che i debiti del Giappone sono espressi prevalentemente in yen e il Giappone può stampare yen. I debiti degli Stati Uniti sono espressi prevalentemente in dollari e gli Stati Uniti possono stampare i dollari. Mi fanno sorridere i media di questi giorni quando parlano di possibile default degli Stati Uniti. E' chiaro che tra il default o stampare i dollari la scelta sarà di stampare i dollari. L'Italia ha un debito espresso in euro e NON può stampare euro. L'Italia è quindi a rischio default. Se vuole, questa è la dimostrazione di quanto artificiosa sia stata la costruzione dell'euro"

http://affaritaliani.libero.it/ultimiss ... refresh_ce


Come dire tutto in poche frasi...[xx(]

02/08/2011, 12:53

...parto sempre dal presupposto che quando si costruisce un edificio si comincia con solide fondamenta.qui invece si e' iniziato dal tetto...e questo e' il risultato ora pure cypro e' sull'orlo del crollo ed occorreranno euro x salvarlo......poi chi seguira'......?

diciamo che l'attuale europa e' un gigante con i piedi di argilla......senza nulla in comune...se non la grande finanza che specula su tutto cio'! [:76] [:62] [:37]
Ultima modifica di ubatuba il 02/08/2011, 12:59, modificato 1 volta in totale.

02/08/2011, 18:35

Detto e stra-detto (perfino da Bertinotti!) [:D]
La "Banca Unita" [^] [:(!] [}:)] [:142]

02/08/2011, 18:45

Angeldark ha scritto:

ubatuba ha scritto:
E l'evento traumatico sarà o la grande depressione o una rivolta sociale". Ma come si può uscire da questa situazione?"L'unica via di uscita è quella di un'inflazione controllata come da me ipotizzato da tanto tempo. L'alternativa sarà una depressione senza precedenti con rivolte sociali e alla fine una iperinflazione".Ma come spiega che la speculazione internazionale attacca l'Italia e non attacca gli Stati Uniti e il Giappone che hanno debiti piu alti?"Per il semplice fatto che i debiti del Giappone sono espressi prevalentemente in yen e il Giappone può stampare yen. I debiti degli Stati Uniti sono espressi prevalentemente in dollari e gli Stati Uniti possono stampare i dollari. Mi fanno sorridere i media di questi giorni quando parlano di possibile default degli Stati Uniti. E' chiaro che tra il default o stampare i dollari la scelta sarà di stampare i dollari. L'Italia ha un debito espresso in euro e NON può stampare euro. L'Italia è quindi a rischio default. Se vuole, questa è la dimostrazione di quanto artificiosa sia stata la costruzione dell'euro"

http://affaritaliani.libero.it/ultimiss ... refresh_ce


Come dire tutto in poche frasi...[xx(]

Ancora di meno,una domanda agli Economisti:
L'Europa dovrebbe unirsi anche politicamente per potere stampare moneta sovrana,lo potremmo fare?.[;)]

02/08/2011, 19:00

bleffort ha scritto:

una domanda agli Economisti:

L'Europa dovrebbe unirsi anche politicamente per potere
stampare moneta sovrana, lo potremmo fare?. [;)]



Bellissima domanda!

Tranquillo.... quando in Europa ci sarà un Unico Governo Fascista,
potremmo stampare banconote come se piovesse... evvvvaiiiii!!! [:D]

02/08/2011, 20:32

Thethirdeye ha scritto:

bleffort ha scritto:

una domanda agli Economisti:

L'Europa dovrebbe unirsi anche politicamente per potere
stampare moneta sovrana, lo potremmo fare?. [;)]



Bellissima domanda!

Tranquillo.... quando in Europa ci sarà un Unico Governo Fascista,
potremmo stampare banconote come se piovesse... evvvvaiiiii!!! [:D]

Non ho capito...,per forza Fascista deve essere?. [:0]
Ultima modifica di bleffort il 02/08/2011, 20:33, modificato 1 volta in totale.
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