25/11/2010, 00:22
[color=blue]Quello che Saviano non dice
Anche la Campania ha portato rifiuti in altre regioni. Lo scrittore punta il dito contro il Nord, ma non parla del circuito ecomafioso campano né delle colpe della classe politica.
http://www.iltempo.it/politica/2010/11/24/1218911-quello_saviano_dice.shtml
Caro direttore l’ultima puntata della trasmissione «Vieni via con me» e, in particolare, il lungo monologo di Roberto Saviano sull’emergenza rifiuti in Campania possono essere riassunti secondo questo semplice schema: Napoli sta soffocando nell’immondizia perché le discariche sono state saturate dai clan, che le hanno riempite col pattume del Nord.
A sostegno di questa tesi, che in realtà pare molto di più un assioma Saviano snocciola dieci inchieste della magistratura che, dal 1993 al 2009, hanno dimostrato la responsabilità del sistema industriale settentrionale nella crisi ambientale che, a mesi alterni, infuria alle nostre latitudini. Inchieste note a chi fa il mio mestiere, di cui i giornali si occupano da tempo e che non dicono nulla di nuovo. Inchieste che in alcuni casi (vedi Cassiopea, iniziata nel 1999 e nel 2010 ancora ferma all'udienza preliminare) sono tuttora in corso, o che - addirittura - sono state ridimensionate nell'impianto accusatorio.
La "narrazione" televisiva di Saviano assomiglia molto a ciò che descrive Umberto Eco nel suo bellissimo Il Cimitero di Praga: basta prendere un po' personaggi loschi e misteriosi e farli radunare in un luogo oscuro ed ecco pronto un Complotto utile ad ogni esigenza. Il Complotto descritto da Saviano è un triangolo formato da massoni, imprenditori (possibilmente del Nord) e camorristi.
Purtroppo, la storia non è così semplice. E, forse, qualche dato in più aiuterà a completare quella parte di storia che Saviano non ha avuto modo di raccontare lunedì sera. È vero che le grandi aziende del Settentrione hanno spesso utilizzato la Campania come pattumiera, ma forse - per amore della verità e per non lasciare un alibi a quella indecente classe dirigente che ci ha governato negli ultimi venti anni - sarebbe doveroso ricordare che esiste anche un altro circuito ecomafioso che nasce e si sviluppa interamente all'interno dei confini campani.
Prove? Eccole: il 21 febbraio del 1996, la polizia scopre che nella zona di Acerra sono state sversate tonnellate di resine e di altri rifiuti tossici provenienti dalle aziende della provincia di Napoli. Il 4 novembre 2005, i carabinieri si accorgono che nelle campagne dell'agro-aversano e del litorale domizio sono stati interrati i rifiuti pericolosi prodotti dagli impianti di depurazione di Capri e della penisola sorrentina, oltre che dai siti di Salerno e Acerra.
L'11 maggio 2006, la procura di Benevento indaga su 50mila tonnellate di scorie pericolose, provenienti dalle province di Avellino e Salerno, smaltite nelle campagne e nei fiumi del Sannio. Si replica il 4 luglio dello stesso anno, con un blitz dei carabinieri del Noe in provincia di Caserta, dove 4 aziende nascondevano sotto terra i fanghi dei depuratori di Licola, Orta di Atella, Marcianise e Mercato San Severino. E ancora: l'11 settembre 2007, la magistratura s'imbatte in un traffico di rifiuti di inerti e materiale di risulta e amianto e sostanze bituminose, prodotti nel Napoletano, "occultati" nei cantieri della Tav.
In tutte queste operazioni, il Nord non c'entra nulla. Perché non se ne parla? Anche questi signori sono dei delinquenti e anche loro hanno contribuito ad avvelenare il nostro territorio.
Anzi, non solo il nostro, perché - sempre spulciando tra le inchieste di questi ultimi dieci anni - emerge chiaro un altro dato, di cui non si è parlato a Vieni via con me: anche dalla Campania sono partite decine, centinaia di camion carichi di rifiuti pericolosi da nascondere nelle pance delle altre regioni, vicine e lontane. Ecco un po' di esempi: in Abruzzo, tra il 1992 e il 1998, vengono denunciate 34 persone per traffico illegale di rifiuti dal Napoletano e dal Casertano; in Puglia, invece, nel blitz del 13 maggio 2002, di indagati, ce ne sono due dozzine. E non è tutto: il 23 marzo 2006, il gup di Milano condanna otto persone per traffico illecito di rifiuti dalla Campania alla Puglia, con pit-stop in Lombardia e in Emilia Romagna.
Sempre dal Napoletano, è l'inchiesta del 10 marzo 2007 a dirlo, provengono i rifiuti tossici che sono stati rivenduti e smaltiti illecitamente da tre aziende di Brescia e di Udine. E altre 100mila tonnellate di pattume campano vengono fatte ingoiare alle campagne delle Marche (inchiesta Ragnatela del 17 luglio 2007, 21 indagati a piede libero).
Anche queste sono notizie. Altro dettaglio: pure al Nord ci sono discariche abusive di rifiuti tossico-nocivi. Lo dice, nel 1995, il secondo rapporto Legambiente sulle ecomafie: bubboni mefitici vengono individuati in Piemonte (Ciriè, Piossasco e Tortona) e in Lombardia (Dredano e Lacchiarella).
Dire che è tutta colpa del Nord in combutta con la camorra non aiuta a capire le dimensioni del fenomeno, perché poi - alla fine - i vari Bassolino e Iervolino (di cui Bertolaso lasciò questa "meritoria" immagine, quando si ritrovò da solo nel 2007 a fronteggiare un'ondata di spazzatura sulla Campania: «Nessuno mi aiutava, Bassolino e la Iervolino si erano sfilati e io avevo solo due interlocutori: il cardinale Sepe e la Procura») sono autorizzati a sostenere di non aver avuto alcuna colpa, in tutta questa schifezza.
Certo, non è colpa della camorra se la differenziata non decolla, non è colpa dei clan se il Commissariato per l'emergenza rifiuti ha bruciato due miliardi di euro, senza risolvere nulla.
Forse, parlando di rifiuti, più che incolpare Sandokan o i Casalesi (che pure hanno le loro colpe, per carità...) sarebbe più utile fare riferimento alle parcelle d'oro e ai milioni a palate che sono stati distribuiti dal Commissariato per consulenze e incarichi esterni, come il super-stipendio da 413 euro al giorno corrisposto a un ragioniere non iscritto all'Albo.
Forse, sarebbe il caso di ricordare che il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore, il 16 novembre scorso, davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie ha detto, a proposito dell'emergenza di queste settimane: «In questo caso non si tratta di camorra, è una inefficienza della gestione del ciclo dei rifiuti che dura ormai da venti anni». Forse, sarebbe il caso di fare qualche nome e, soprattutto, qualche cognome. (1-continua)
Simone Di Meo
24/11/2010[/color]
25/11/2010, 16:44
bleffort ha scritto:
Meglio che non parlo!,perchè in merito ci sarebbe da dire pure come mai gli Industriali settentrionali delegavano i loro rifiuti pericolosi a gente di malaffare del Sud?,questi non è che erano stati eletti dal popolo,ma hanno preso il "potere" grazie al fatto che la gente è stata costretta per l'assenza di lavoro e assenza dello Stato,in passato.
Siccome alle genti del Nord non gli è mai fregato niente di quelli del Sud,per loro l'Unificazione non si è mai attuata,l'hanno vista e la vedono tutt'ora come una terra straniera!,se il Sud fosse stato aiutato dal Nord all'inizio dell'Unificazione,questo non succedeva e allora dico:
""Chi' minkia 'nci facemu ancora 'nsemmula?""
Traduco: ""Che Ca.....o ci facciamo ancora assieme?""
25/11/2010, 18:55
25/11/2010, 19:32
25/11/2010, 19:34
bleffort ha scritto:
Ma io mi rendo conto che stò facendo il loro gioco,loro vogliono che quelli che la pensano come me siano in costante aumento,loro si sono dimenticati quanti Siciliani e quanta gente del Sud sono morti in tutte le ultime guerre,e per che cosa?, per difendere le Industrie del Nord?.
Questo loro intentevano per Unità,oltre a questo non gli e nè fregato niente di nessuna cosa dei bisogni dei loro"fratelli d'Italia del Sud,per loro siamo stati solo gente da cannone e manodopera a buon prezzo per le loro Industrie,adesso non gli serviamo più,ci possono buttare via!.
Questo mio pensiero è in costante aumento in Sicilia e se non si arresterà questo andazzo,vedrete che saremo prima noi a separarci dall'Italia altro che Lega Nord,in quanto più trascorre il tempo e più non avremo niente da perdere,la Sicilia ha le capacità di poter risorgere se da sola!.
Che loro vogliono separarsi potrei anche capirlo per altri motivi ma che la loro caduta economica la imputano al Sud, e no mi dispiace,non è così.
(N.B.)
MENO MALE CHE NON TUTTA LA GENTE DEL NORD LA PENSA COSì.
25/11/2010, 19:48
25/11/2010, 20:47
25/11/2010, 21:07
greenwarrior ha scritto:
Attenzione a non credere a tutto quello che si dice. E' vero che molte ditte del nord, delegano indirettamente la mafia nello smaltimento dei rifiuti tossici, ma se fossero vere le cifre di Saviano, ci dovrebbero essere 5000 camion di porcheria che viaggiano verso il sud tutti i giorni.
Basterebbe abbassare il costo di smaltimento dei rifiuti speciali
per invertire la tendenza.
25/11/2010, 22:29
Taliesin ha scritto:
...non CE, ne libereremo mai della mafia caro Green, finche continuereTE a parlarne come se fosse solo 'cosa loro'...
25/11/2010, 22:34
Thethirdeye ha scritto:greenwarrior ha scritto:
Attenzione a non credere a tutto quello che si dice. E' vero che molte ditte del nord, delegano indirettamente la mafia nello smaltimento dei rifiuti tossici, ma se fossero vere le cifre di Saviano, ci dovrebbero essere 5000 camion di porcheria che viaggiano verso il sud tutti i giorni.
Anche se fossero 3.500 sarebbero lo stesso tantissimi...
Basterebbe abbassare il costo di smaltimento dei rifiuti speciali
per invertire la tendenza.
Questo non è possibile.... perchè legalmente lo smaltimento dei rifiuti speciali costa 64 centesimi al chilo.
Il prezzo proposto da mafia e affini, invece, è di soli 8 centesimi
Capisci che non c'è lotta e che le industrie del nord hanno risparmiato un mucchio di denaro? Come si può quindi RISPARMIARE da una parte e accusare la regione Campania che ha permesso questi risparmi (a discapito dell'ambiente e di tutto il resto) di IMMOBILISMO?
Insomma..... un esamino di coscienza andrebbe fatto eh?
26/11/2010, 11:59
26/11/2010, 12:33
Taliesin ha scritto:
...non CE, ne libereremo mai della mafia caro Green, finche continuereTE a parlarne come se fosse solo 'cosa loro'...
26/11/2010, 12:36
Blissenobiarella ha scritto:
......
L’Italia non è solo Saviano, e non è neppure solo Santoro, Fazio, Benigni, Gabanelli, Grillo e tanti altri di cui giustamente si discute a lungo. E’ necessario dare spazio anche alle altre decine di valorosi combattenti che ogni giorno rischiano la vita per fare di questo paese un posto migliore, senza neppure l’aiuto di una grande cassa di risonanza mediatica.
Parlate delle 600 mila vittime di racket e usura. Parlate di Frediano Manzi e della sua battaglia silenziosa. Potrebbe anche essere l’ultima…
http://www.sos-racket-usura.org/
fonte : http://www.byoblu.com/post/2010/11/25/S ... diano.aspx
26/11/2010, 15:35
greenwarrior ha scritto:
Altoche farsi un esame di coscienza, serve che la porcheria venga piazzata
fuori dal loro portone e che venga previsto l' ergastolo per gli inquinatori.
27/11/2010, 18:51