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MessaggioInviato: 02/10/2014, 14:14 
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bleffort ha scritto:


Le raffinerie sono del governo Siriano,distruggerli vuol dire indebolire economicamente Assad,il vero scopo di tutta questa guerra!. [:D]


E in questo modo nessuno può realmente impedirlo per non rischiare di passare come "amico dei terroristi" agli occhi del mondo.

[8]



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MessaggioInviato: 02/10/2014, 14:35 
Giù la maschera, mister Obama: «Fu la Cia ad armare i mujaheddin e Bin Laden»

2 ottobre – Nel libro “L’arte della guerra”, Sun Tzu «ha spiegato l’arte della dissimulazione e del sotterfugio, ma qui si sta esagerando». Giù la maschera, mister Obama: «Fu la Cia ad armare i mujaheddin e Bin Laden contro i sovietici, poi Bin Laden è diventato il nemico numero uno degli Stati Uniti. E fu Washington a sostenere Saddam contro l’Iran, poi Saddam è diventato il nuovo Hitler». Ricorda Marcello Foa: «Quando i Talebani imponevano un regime orribile in Afghanistan, l’America ignorò a lungo le loro nefandezze mostrando una benevola negligenza al punto di finanziare quel regime addirittura pochi mesi prima dell’11 Settembre, come dimostrato da una fonte insospettabile quale l’Istituto Cato. Ora tocca all’Isis e a nuovi gruppi spuntati dal nulla, vedi il Khorasan, che sembra il nome di un farmaco contro il colesterolo, ma che, come spiega il “Corriere della Sera”, è la nuova sigla del terrore, il nuovo erede di Al-Qaeda». E ora gli Usa fingono di non conoscere i loro ex amici dell’Isis, nati come costola dell’Esercito Siriano Libero per rovesciare Assad, poi divenuti Isil, quindi semplicemente Is, Islamic State, Califfato Islamico. Bersaglio perfetto, per mantenere il Medio Oriente nel mirino.

L’Isis, scrive Foa nel suo blog sul “Giornale”, rappresenta l’ala più estremista dell’Islam integralista sunnita, «un’ala fanatica, pericolosa, impresentabile: Marcello Foa gente da tenere alla larga». Dunque, «i bombardamenti avvengono in nome di una causa che pochi non condividono in Occidente, tanto più dopo le immagini delle decapitazioni». Tuttavia, «l’altra sconvolgente verità» è che l’Isis «è stato finanziato da paesi arabi come il Qatar e i sauditi e sostenuto militarmente negli Stati Uniti, fino ad alcuni mesi fa, in nome della lotta alla Siria, ben sapendo che la distinzione tra ribelli “moderati” e quelli dell’Isis anti-Assad è risibile, come emerso nelle analisi più competenti e oneste pubblicate anche dalla grande stampa anglosassone». Si trattasse di un singolo errore, concede Foa, l’indulgenza sarebbe ovvia. Analizzando invece le linee fondamentali della politica estera statunitense, «il bilancio non può che essere molto negativo, e con uno schema che tende a ripetersi».

Riflessioni d’obbligo: «La guerra in Afghanistan non è stata risolutiva, quella in Iraq nemmeno: anzi, il paese sta molto peggio rispetto all’era Saddam». Il Maghreb? «Era molto più stabile quando c’erano i Mubarak, i Ben Ali e persino Gheddafi, considerato che la Libia vive in uno stato di guerra tribale permanente».

Quanto alla Siria, il paese di Assad «prima era una garanzia di stabilità per la regione nonché un alleato prezioso degli stessi Stati Uniti nella lotta al terrorismo, vedi la collaborazione al programma di “rendition”». Ora invece è improvvisamente diventato «un regime diabolico, da abbattere ad ogni costo». A partire dal grande detonatore geopolitico dell’11 Settembre, «le guerre condotte negli ultimi 13 anni non hanno portato pace e nemmeno libertà e prosperità, ma crescente instabilità, morte, povertà, caos».

Paradigmatico l’esempio dell’Iraq: «Saddam odiava i fondamentalisti e rifiutava qualunque collaborazione con Bin Laden». Oggi, invece, l’Iraq «è la nuova terra promessa, anzi il nuovo Califfato del peggior integralismo islamico». Le guerre americane? Hanno solo peggiorato il problema. «A cosa sono servite, davvero? E quale sarà l’effetto finale di quella appena iniziata contro l’Isis? Vedremo – conclude Foa – ma alle promesse di Obama e della sua squadra non credo più da un pezzo».

http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... bin-laden/



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MaxpoweR ha scritto:


Quindi siamo tneuti anche noi a rispettare tutti i trattati da quello transatlantico a quello che ci tiene legati alla UE senza nessun tipo di aspirazione "secessionista", sbaglio? :)



C'è una clausola per uscire dalla UE. [;)]

I trattati possono essere fatti e disfatti, ma il pericolo atomico rimane...



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MessaggioInviato: 02/10/2014, 17:29 
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Atlanticus81 ha scritto:

[b]

Paradigmatico l’esempio dell’Iraq: «Saddam odiava i fondamentalisti e rifiutava qualunque collaborazione con Bin Laden». /

Tutti gli Stati islamici prima di essere abbattuti dagli Americani erano nemici mortali degli Integralisti,vedi ad esempio Gheddafi;non solo li combatteva ma promuoveva anche la libertà delle donne dandogli la parità al punto di arruolarle anche nella polizia e nell'Esercito facendogli avere il riscatto sociale nella loro società sempre all'interno della religione Islamica!.[;)]


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MessaggioInviato: 02/10/2014, 17:32 
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Aztlan ha scritto:

Cita:
MaxpoweR ha scritto:


Quindi siamo tneuti anche noi a rispettare tutti i trattati da quello transatlantico a quello che ci tiene legati alla UE senza nessun tipo di aspirazione "secessionista", sbaglio? :)



C'è una clausola per uscire dalla UE. [;)]

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MessaggioInviato: 02/10/2014, 18:32 
adesso c'è l'isis che assedia kobani
per dare il pretesto alla turchia
x invadere..

scommetto che appena il parlamento turco
vota a favore..
quelli dell'isis spariascono..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 05/10/2014, 09:26 



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Guerra all’Isis, ecco il vincitore: l’industria delle armi

Immagine
Dov Zakheim

http://www.libreidee.org/2014/10/guerra ... elle-armi/

Che meraviglia, la guerra di Obama contro l’Isis: le commesse per armamenti e logistica si sono rimesse a volare. A fregarsi le mani sono soprattutto i fabbricanti di droni, che saranno largamente impiegati contro le milizie islamiste reclutate dagli Usa per la guerra civile in Siria e poi dirottate in Iraq vista la resistenza di Assad, sostenuto da Russia, Cina e Iran. Se da giugno a metà settembre le operazioni militari americane contro l’Isis erano costate circa 600 milioni di dollari, ora gli Stati Uniti stanno spendendo oltre 7,5 milioni al giorno. «Quando la macchina militare ingranerà la marcia superiore, ci saranno dei vincitori nell’industria della difesa», scrive Tory Newmyer su “Fortune”. «Più combattimenti significa più affari». E dopo il ritiro americano dall’Iraq e dall’Afghanistan, coi pesanti tagli di budget che hanno costretto il Pentagono a tirare la cinghia, «i fornitori militari si stanno adoperando per trovare nuove richieste per le loro merci». Obama parla di attacchi dal cielo per proteggere le truppe sul terreno? Tradotto: affari d’oro per chi produce aerei, droni, missili e bombe.

«I costruttori di droni avranno un bel da fare», ammette Dov Zakheim, al Pentagono con George W. Bush. Il che significa «enormi profitti per la compagnia privata General Atomics, costruttrice del drone “Predator”, il capostipite della categoria, ancora ampiamente in uso, come anche del “Reaper” di seconda generazione, progettato per portare bombe del valore di 3.000 sterline», scrive Newmyer in un articolo tradotto da “Come Don Chisciotte”. Inoltre, per agevolare il monitoraggio di vaste aree desertiche, l’esercito potrà contare sul “Global Hawk” prodotto dalla Northrop Grumman (Noc, le cui quotazioni in borsa salgono), un drone in grado di volare ad altitudini di 50.000 piedi per quattro giorni di seguito. «Questi velivoli possono anche avere in uso il “Gorgon Stare”, un sensore sviluppato dall’azienda privata Sierra Nevada, capace di tenere sotto controllo un diametro di 4 chilometri attraverso nove telecamere».

L’estendersi del conflitto rilancerebbe gli investimenti in tecnologia, sostiene Mark Gunzinger, colonnello in pensione della Us Air Force ed ex viceministro della difesa, ora in forza al Centro per le valutazioni strategiche e di bilancio: «Una delle cose che potrebbe facilitare una nuova capacità di sfondamento è un’intensificazione delle operazioni, come una più massiccia campagna aerea». Entreranno in azione anche soggetti minori che operano nel settore aereo: Zakheim ha cita la Aero Vironment (Avav), che produce velivoli telecomandati abbastanza piccoli da essere lanciati a mano (compreso il “Nano Hummingbird”, un mezzo minuscolo, che pesa meno di due pile elettriche AA). Jason Gursky, analista che si occupa di industria per Citigroup, scommette sulla Digital Globe (Dgi), azienda di satelliti il cui principale business consiste nel vendere alle agenzie federali immagini digitali “non classificate”: l’esercito le utilizzerà per localizzare gli obiettivi, man mano che estenderà il suo intervento.

«Saranno comunque i produttori di armi a ottenere i maggiori benefici, soprattutto a breve termine», scrive Newmyer. «In cima alla classifica troviamo la Lockheed Martin (Lmt), produttrice del missile “Hellfire”, arma di precisione che può essere lanciata da diverse piattaforme, inclusi i droni “Predator”». Sempre secondo Zakheim, si trovano in buona posizione anche Raytheon (Rtn), che produce i “Tomahawk”, missili a lunga gittata lanciati dal mare, e General Dynamics (Gd), anch’essa operante nel settore degli armamenti. «I casi più ovvi sono ciò che io chiamo il commercio di stivali, fagioli e proiettili», dice Ronald Epstein, analista della Bank of America. In altri termini, spiega “Fortune”, «i costruttori navali non possono aspettarsi molto lavoro da questo conflitto, ma coloro che riforniscono le forze americane sono già elettrizzati dalla prospettiva di nuove ordinazioni». Gunzinger sottolinea che «le bombe di piccolo diametro possono essere un grande affare, perché un aereo può portarne parecchie in una sola uscita». Un ulteriore vantaggio, tra gli altri, per la linea di produzione della Raytheon.

Zakheim stima che questa cifra potrebbe raddoppiare «se le operazioni si intensificheranno e il teatro di guerra si allargherà alla Siria, con una significativa componente di spesa per le munizioni». Avverte Newmyer: «Il costo totale di questa guerra senza fine, che probabilmente va misurata in anni piuttosto che in mesi, nessuno lo può ipotizzare. Tuttavia, nell’immediato, la Casa Bianca sta facendo pressione sul Congresso perché approvi un finanziamento di 500 milioni di dollari per addestrare ed equipaggiare i gruppi ribelli pro-occidentali in Siria. Soltanto questo potrebbe significare un supplemento di lavoro per una vasta platea di fornitori per la prima difesa, secondo l’opinione di Gursky». Sul lungo termine, dicono i lobbisti della difesa, l’America non potrà badare a spese. Si annunciano affari miliardari per l’intera filiera delle armi, con co-produzioni ramificate in tutto il mondo. Epstein cita l’Iraq ma anche l’Ucraina, la Russia e tensioni tra Cina e Giappone: «Per chi investe, il panorama di questi conflitti regionali nel mondo, almeno da un punto di vista emotivo, non può essere male».



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MessaggioInviato: 05/10/2014, 18:26 
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bleffort ha scritto:

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Aztlan ha scritto:

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MaxpoweR ha scritto:


Quindi siamo tneuti anche noi a rispettare tutti i trattati da quello transatlantico a quello che ci tiene legati alla UE senza nessun tipo di aspirazione "secessionista", sbaglio? :)



C'è una clausola per uscire dalla UE. [;)]

I trattati possono essere fatti e disfatti, ma il pericolo atomico rimane...

Quale pericolo Atomico Aztlan?,secondo te gli Americani hanno già fornito armi nucleari all'ISIS?. [?]



Ma no...

Mi riferivo al generico pericolo rappresentato dalla crescita degli armamenti nucleari e dei Paesi che li possiedono...



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MessaggioInviato: 05/10/2014, 18:59 
c'è kobani assediata dai terroristi
e la turchia che fa?
blocca i curdi che vogliono entarre in siria
ad aiutare i loro connazionali assediati..

secondo me isis e turchia
stanno dalla stessa parte..



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MessaggioInviato: 05/10/2014, 19:18 
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Messaggio di Thethirdeye

A proposito di neocon e dell'ultima, delirante
uscita del famoso Dick Cheney dell'altro giorno....

Secondo Dick Cheney ci sarà un attentato di gran lunga
peggiore del 9/11 entro la fine del decennio


Immagine

CONTINUA>>> http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=335573


......oltre che per un "nuovo secolo americano", per fomentare l'ennesima
divisione tra i popoli e dare vita all'ultima, farlocca, "guerra al terrorismo",
ecco a voi, siori e siore, il nuovo spauracchio per l'Occidente....... [8D]




Insomma.... cambia al trama ma.... il film è sempre lo stesso?


chiaro l'america e' come Ridley Scott, sta preparando un nuovo film, e fa vedere solo alcune immagini. [:D]

Staranno preparando il copione e se dice a fine decennio, sara' senz'altro un colossal, visto che il primo film (9/11), lo hanno fatto con basso budget e li hanno sgamati subito. [;)]

A parte ovviamente i soliti tonti americani e non che credono ancora all'attentato vero. [B)]


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MessaggioInviato: 05/10/2014, 19:35 
La potenza aerea Usa è davvero notevole.Non riesce ad avere la meglio su combattenti fondamentalisti,armati si Suv sgangherati e mortai rugginosi.Sono più temibili i combattenti di hamas con i loro micidiali fuochi artificiali supersonici e con 175 kg di testata.Quante balle e quante favole ci raccontano;Assad è nel mirino,ogni pretesto sarà il benvenuto per un attacco!Roba da matti!



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MessaggioInviato: 07/10/2014, 06:55 
ECCO UN ESEMPIO DI COME CERTE INFORMAZIONI
NON CIRCOLINO SUI MEDIA OCCIDENTALI


Immagine

DI MARCELLO FOA
blog.ilgiornale.it

http://www.altrainformazione.it/wp/2014 ... cidentali/

Ucraina e Isis: il vice di Obama rivela (per sbaglio) la verità

Questo è un esempio di come certe informazioni non circolino sui media occidentali. Un amico che pesca molto bene online mi ha inviato la segnalazione di alcuni articoli che recavano un titolo forte: “Il vicepresidente americano Joe Biden ammette di aver obbligato i Paesi europei ad adottare le sanzioni contro la Russia”.

Come mio dovere, verifico le fonti. E scopro che a dare questa notizia sono Russia Today e altre agenzie di stampa russe. Da esperto di spin mi sorge il dubbio che si tratti di una strumentalizzazione da parte di Mosca. E verifico ulteriormente. In pochi minuti.

Sì, Biden ha tenuto un lungo discorso sulla politica estera all’università di Harvard, discorso a cui i media americani hanno dato ampio spazio ma per evidenziare una battuta, anzi una gaffe su quanto sia frustrante fare il vicepresidente, espressa con un linguaggio molto colorito. Negli articoli, però, nessun riferimento alla frase sull’Europa.

Allora indago ulteriormente, vado sul sito della Casa Bianca dove è pubblicata la trascrizione integrale del discorso di Biden. E, come potete verificare voi stessi, la frase riportata dai media russi è corretta e l’indifferenza con cui è stata accolta dai media occidentali, ma anche europei significativa. Praticamente nessun giornalista ha saputo valutare la portata delle dichiarazioni di Biden. Il che è grave professionalmente, ma non sorprendente: a dare il tono sono state le agenzie di stampa e le tv all news che si sono soffermate sull’aspetto più leggero e sensazionale ovvero la gaffe di Biden; tutto il resto è passato in secondo piano. Anche sulla stampa più autorevole. Perché Biden poteva reggere un titolo, non due. E quelle dichiarazioni formulate nell’ambito di un lungo discorso in cui Biden ha toccato molti aspetti. Gli spin doctor della Casa Bianca si sono ben guardati dall’evidenziarle e sono scivolate via assieme ad altre.

Nessuna manipolazione, nessuna censura: se conosci le logiche e le debolezze dei media puoi orientarli a piacimento, Negli Stati Uniti, ma anche in Europa.

In realtà le dichiarazioni di Biden sono davvero sensazionali, una gaffe in termini diplomatici:

[wbf]“Abbiamo dato a Putin una scelta semplice: rispetta la sovranità ucraina o avrai di fronte gravi conseguenze. E questo ci ha indotto a mobilitare i maggiori Paesi più sviluppati al mondo affinché imponessero un costo reale alla Russia. “E’ vero che non volevano farlo. E’ stata la leadership americana e il presidente americano ad insistere, tante di quelle volte da dover mettere in imbarazzo l’Europa per reagire e decidere per le sanzioni economiche, nonostante i costi”. [/f]

L’ammissione è fortissima: è stata l’America a costringere l’Europa a punire Putin, contro la sua volontà.

Poi un’altra strabiliante ammissione, sull’Isis, che l’America combatte con toni accorati salvo poi ammettere che il pericolo per gli stessi americani non è così rilevante:

[wbf]“Non stiamo affrontando un pericolo esistenziale per il nostro stile di vita o la nostra sicurezza. Hai due volte più possibilità di essere colpito da un fulmine per strada che di essere vittima di un evento terroristico negli Stati Uniti”.


Dunque l’Isis non è una minaccia seria, così come non lo è più il terrorismo negli Stati Uniti.

Quando qualcuno dice la verità – e chi più di un vicepresidente americano? – il mondo appare molto diverso rispetto alla propaganda ufficiale. In Ucraina e sul terrorismo.

Ma se i media non ne parlano, la propaganda diventa, anzi resta apparente verità. E la vera verità limitata ai pochi che la sanno davvero cogliere e trasmettere.

Fonte: http://blog.ilgiornale.it[/wbf]



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tutta l'europa è una colonia yanchee..
l'ue serve a quello no?

più facile controllare uno alla volta
che rincorrere una moltitudine di enti..



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mik.300 ha scritto:

c'è kobani assediata dai terroristi
e la turchia che fa?
blocca i curdi che vogliono entarre in siria
ad aiutare i loro connazionali assediati..

secondo me isis e turchia
stanno dalla stessa parte..

Vogliono eliminare I Curdi e poi attaccare la Siria,due piccioni con una fava,mentre gli Americani e Inglesi buttano bombe quando vedono che non ce' nessun terrorista dell'ISIS nel raggio di 10 Km.[^]


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