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MessaggioInviato: 01/03/2013, 14:58 
Il partito antieuro tedesco:
http://openeuropeblog.blogspot.be/2013/ ... party.html

Nuova ingerenza di Berlino, deputato Cdu: "Senza stabilità l'Italia deve uscire dall'euro"
http://www.handelsblatt.com/politik/deu ... 58022.html
Azz l'unica traduzione in italiano è a cura del Giornale, mi tocca linkarlo:
http://www.ilgiornale.it/news/economia/ ... 91215.html



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MessaggioInviato: 01/03/2013, 18:14 



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MessaggioInviato: 03/03/2013, 15:03 
“La Merkel ha perso le elezioni italiane e la sinistra non ha capito nulla”
http://keynesblog.com/2013/02/28/la-mer ... #more-3387
di Wolfgang Münchau da Der Spiegel - traduzione vocidallagermania.blogspot.it




I grandi sconfitti nelle elezioni italiane non sono Mario Monti né Pier Luigi Bersani, ma Angela Merkel: se la crisi Euro è ancora qui, la colpa è solo sua. La sua politica anticrisi ci sta portando verso il disastro.

Angela Merkel è la vera perdente nelle elezioni italiane. Quanto la sua Euro-politica sia sbagliata, nei giorni scorsi è diventato chiaro a tutti. Mi aspetto che questa strada ci porti al disastro.

La sua politica consisteva nel tentare di risolvere la crisi debitoria e di competitività nei paesi del sud Europa con un processo di aggiustamento unilaterale. Grecia, Portogallo, Spagna e Italia, attraverso una politica di austerità garantiscono il rimborso del debito, e spingono verso una politica di riduzione salariale nel settore pubblico che si propaga verso il resto dell’economia. In questo modo si pensava di prendere 2 piccioni con una fava. La speranza era che dopo uno schock breve e acuto, i debiti e i livelli salariali sarebbero tornati in equilibrio. Davvero intelligente, oppure no?

Nei sogni. Né l’economia, né la politica funzionano nel modo in cui ci si immagina in Germania. Economicamente è stata un’analisi molto superficiale, senza considerare le conseguenze devastanti sull’economia complessiva.

L’Italia si trova in una recessione che si autoalimenta: le banche non danno credito perché non vedono nessuna ripresa, e la ripresa non arriva perché le banche non danno credito. Le imprese nel frattempo pagano interessi del 10 %. Non c’è da meravigliarsi se non investono e se l’economia si contrae. Poiché il PIL è il denominatore nel livello di indebitamento, questo cresce automaticamente quando l’economia si contrae. Cio’ significa che il livello di indebitamento continua a salire, sebbene i debiti non crescano. E’ chiamata anche trappola del debito. Non se ne esce senza l’aiuto esterno. E piu’ ci si dimena, piu’ si scivola in profondità.

L’Italia interromperà la politica di austerità

Le conseguenze politiche le abbiamo vissute in diretta questa settimana. Beppe Grillo con il suo movimento anti-Euro oggi è il piu’ grande partito del paese. Insieme a Silvio Berlusconi ha condotto e vinto una campagna contro l’Euro e contro Merkel. Non importa quello che succederà politicamente, l’Italia arresterà la sua politica di austerità. Come potrebbe andare diversamente da un punto vista politico? In questo modo viene meno per l’Italia la possibilità di trovare protezione sotto il fondo di salvataggio. Perché l’ESM come condizione imporrebbe ulteriori risparmi. Se in quel momento si dovesse andare alle elezioni, il “Movimento 5 Stelle” di Grillo avrebbe allora la maggioranza assoluta.

Mario Monti è la figura piu’ tragica nel dopo elezioni. Il suo errore piu’ grande è stato l’accettazione in maniera acritica delle politiche merkeliane. Avrebbe dovuto insistere su un fondo comune europeo per il rimborso del debito e su di una europeizzazione completa delle banche, compresi i debiti pregressi. E avrebbe dovuto minacciare: in caso diverso, l’Italia è pronta a lasciare l’Euro. Merkel tuttavia sapeva che l’ex commissario europeo, al contrario di Berlusconi, non sarebbe mai andato tanto lontano. E cosi’ è stata capace di imporsi tatticamente. Ma non è stata capace di risolvere il problema della crisi. Al contrario.

La rabbia della folla presto toccherà anche il Portogallo e la Spagna.

Da un punto di vista economico il problema italiano puo’ essere compreso attraverso un confronto con il Gold standard durante la grande depressione. L’Euro oggi ha il ruolo che allora aveva l’oro, quello di un tasso di cambio fisso. Anche allora gli economisti conservatori sostenevano che i paesi nel gold standard si sarebbero riallineati attraverso aggiustamenti nell’economia reale – al posto dei tassi di cambio, sostituiti da un aggancio permanente all’oro. L’unica via di uscita dalla grande depressione fu l’abbandono del sistema basato sull’oro. In America avvenne nel 1933, in Francia rimase fino al 1936 – con conseguenze economiche disastrose.

Io credo che in Europa avremo un percorso simile. Per mantenere l’Euro sono necessari trasferimenti e aggiustamenti su entrambi i lati, per i quali sia nel sud che nel nord Europa non c’è la maggioranza necessaria. Le politiche di austerità costituivano l’ultima possibilità in questo senso. La rabbia del popolo ha raggiunto l’Italia, e presto o tardi toccherà anche la Spagna e il Portogallo. Anche in Francia ci sono segnali in questa direzione. I greci in questo momento sono un po’ storditi, ma anche li’ la strategia dell’aggiustamento non sta funzionando politicamente – nemmeno dopo sei anni di recessione.

Quello che Merkel probabilmente riuscirà a salvare politicamente in Germania, è l’incapacità dei suoi avversari politici di smascherare questa strategia. Del resto sono molto impegnati a sprecare il loro capitale politico nella relativamente poco importante questione degli aiuti finanziari a Cipro.

La dichiarazione poco diplomatica di Peer Steinbrück sui due clown italiani distrae dal fatto che il vero problema non sono Grillo e Berlusconi, piuttosto la sua avversaria politica. Steinbrück aveva la possibilità di attaccarla politicamente e invece fa un altro passo falso che lo allontana dalla questione centrale. La sola consolazione è che Merkel dovrà farsi carico delle conseguenze di una crisi che lei stessa ha creato. La combinazione delle sue politiche e del risultato elettorale italiano hanno drasticamente aumentato le possibilità di un crollo dell’Euro.



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MessaggioInviato: 03/03/2013, 15:04 
Berlino, il Bundesrat blocca il fiscal compact
Senato dei Laender, l'opposizione: ridiscutere il provvedimento.
http://www.lettera43.it/economia/ma...67585934.htm



Il Bundesrat tedesco, e cioè il Senato dei Laender, ha bloccato il fiscal compact: alla Camera federale, infatti, l'opposizione rosso-verde al governo di Angela Merkel ha ormai la maggioranza. Le regioni rosso-verdi chiedono di ridiscutere il provvedimento voluto da Merkel in Commissione di mediazione, dove parlamento e Laender dovranno trovare un accordo.
MOSSA POLITICA. In cambio del peso finanziario comportato dal fiscal compact, i Laender vogliono ottenere 3,5 miliardi di euro fra il 2014 e il 2019.
Una mossa politica, in piena campagna elettorale, in Germania si vota a settembre, che ha messo in allarme il governo sui possibili effetti in Europa.
L'opposizione di Frau Merkel, rappresentata da socialdemocratici e verdi, ha in questo modo approfittato della maggioranza nella seconda Camera, effetto recente dell'ultima vittoria alle amministrative in Bassa Sassonia, per ostacolare la cancelleria.
SCHAEUBLE CRITICA IL BUNDESRAT. Il ministero delle Finanze tedesco ha aspramente criticato il Bundesrat. «Questo certamente non è di aiuto alla questione generale di come portare avanti l'Europa in questo percorso - ha detto il portavoce di Wolfgang Schaeuble, Martin Kotthaus -. Faccio appello alla responsabilità del Senato federale rispetto alla politica europea, e spero che si trovi presto la possibilità di un accordo».
Non è la prima volta che il fiscal compact è a rischio proprio nel Paese che più lo ha voluto in Europa. Impugnato da diversi oppositori di Frau Merkel fu oggetto di una verifica dell'alta Corte di Karlsruhe, che poi diede il via libera lo scorso autunno, legittimando il meccanismo europeo di stabilità ESM.
CONSENSO GRANITICO. La campagna elettorale e le difficoltà di un quadro politico interno sempre più insidioso, con un consenso federale granitico per la cancelleria, la cui coalizione di governo è però finita in minoranza al Senato, si fanno sentire anche su Angela Merkel. Aldilà del blocco che potrebbe esser temporaneo sul Patto di bilancio, quello di oggi è un chiaro segnale politico: l'opposizione non avrà più un approccio collaborativo, almeno fino alle elezioni.
Venerdì, 01 Marzo 2013



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MessaggioInviato: 04/03/2013, 01:44 
Imporre un governo pro Bilderberg destabilizzando le banche italiane

3 marzo 2013 | Autore Redazione | Stampa articolo


di Marco Della Luna – http://marcodellaluna.info/sito/2013/03 ... -italiane/

Per imporre in Italia un governo compiacente alla linea che molti oggi chiamerebbero “Linea Bilderberg”, o “Linea Monti-Merkel-Goldman Sachs”, nonostante l’esito elettorale dell’ultimo voto politico, potrebbe essere a breve orchestrata una crisi bancaria italiana che terrorizzi la popolazione e crei il consenso per un governo di quel tipo in cambio di soccorsi monetari di BCE, Fed e altri. I recenti spostamenti di capitali dello Ior da banche italiane a banche tedesche (compresa parte del nostro 8 per mille) corrobora questa congettura, assieme alla nomina di un tedesco alla presidenza dello Ior.

Il voto politico del 25 febbraio esprime disinganno e rifiuto della maggioranza degli italiani verso la dittatura dei mercati, l’egemonia della Germania, il modello economico mercatista e neoliberista snaturato in Europa col socialismo tributario dei c.d. Illuminati, le ricette rigoriste e fiscaliste di tecnici e accademici balordi o traditori, la falsa solidarietà dei paesi euroforti, l’ideale europeista usato per coprire determinati interessi delegittimando le posizioni critiche. Sgamati. Tutti sono d’accordo che occorra riformare – ma in quale direzione? Quella di Monti, Rehn, Barroso, Merkel, Draghi, oppure una opposta, col recupero della sovranità monetaria alla Nazione e la sottrazione del debito pubblico alle manovre di mercati pilotati e ricattatori, e massicci investimenti pubblici infrastrutturali, e separazione tra banche di credito e risparmio e banche di azzardo finanziario?

Adesso pare impossibile formare un governo stabile, che dovrebbe comprendere il PD, quale detentore della maggioranza assoluta dei seggi della Camera per effetto del premio di maggioranza. Ma proprio il PD e Monti sono stati e restano paladini di quella politica che, come dicevo, la maggioranza degli italiani ha respinto, e sempre più respingerà via via che la depressione peggiorerà, palesando la sua strutturale falsità, delegittimando i suoi fautori e mettendo a rischio il rispetto del pareggio nominale di bilancio imposto, sotto severe pene, dal fiscal compact.

Stranamente e significativamente, in questa cruciale situazione, subito dopo il voto, Napolitano, anziché consultarsi coi leaders nazionali, vola in visita di Stato presso la potenza egemone. Non è che si pensi, colassù, a nominare un novello pseudo-tecnico, del tipo di Monti, come premier, in funzione di far continuare, sotto il pretesto dell’emergenza e del volere dei mercati, le riforme distruttive che trasferiscono capitali, imprese e cervelli dall’Italia a Germania, Svizzera e altri? E che si stia concordando coi tedeschi un sostegno finanziario germanico di breve termine per questo nuovo asso della delocalizzazione guidata, un sostegno che lo faccia apparire agli italiani come valido, stimato in Europa, apportatore di liquidità, una boccata di ossigeno per il Paese stremato?

Questo asso potrebbe essere Prodi o Amato, i quali con le loro leggi e riforme e privatizzazioni già tanto hanno fatto in quel senso, spezzando la schiena all’economia di questo Paese. O qualcuno della Banca d’Italia, che si è distinto nel non vedere lo svuotamento patrimoniale di MPS o nel legittimare davanti ai giudici penali il superamento della soglia di usura, mediante compiacenti circolari in conflitto di interesse e che esse stesse costituiscono concorso in quel medesimo delitto.

Quel che mi aspetto è che, se non ci mobilitiamo con la denuncia e l’informazione preventive, e se non viene formato un governo compiacente e continuatore della linea Monti, parta un’azione di destabilizzazione del sistema bancario italiano, anche mediante un rialzo artefatto dello spread finalizzato a deprezzare i titoli pubblici italiani detenuti dalle banche italiane, in quanto queste detengono i detti titoli come importante componente del loro attivo patrimoniale, e in caso di rialzo dei rendimenti con conseguente calo del valore di mercato dovrebbero ridurre la loro valorizzazione in bilancio, con tutte le conseguenze di ciò (conseguenze che colpiscono, in prima battuta, le imprese e lo Stato, non il cittadino). Lo spread lo possono far salire a piacimento mediante lo shorting, il rating, le esternazioni. Poi, quando si sarà alzato a livelli di allarme, potrebbero imporre alle banche italiane di fare accantonamenti a copertura di possibili perdite sui titoli pubblici, così da comprimere il capitale netto delle banche. Allora saremmo davvero in croce.

La predetta manovra di destabilizzazione creerebbe panico, blocco di pagamenti, allarme per i depositi, carenza di contanti, limitazione della prelevabilità. Allora il Quirinale manderebbe avanti il nuovo Salvatore a cui il voto e la fiducia e l’obbedienza sono dovuti di necessità, perché “non c’è alternativa”. Egli imporrà sacrifici durissimi, innanzitutto in termini di rinuncia alla democrazia e alla sovranità, e in cambio apporterà un misericordioso aiuto dei fratelli europei. Potrebbe anche essere che Berlusconi e Bersani mandino avanti Alfano e Renzi per fare un inciucio e verniciare di giovinezza il vecchio, vuoi sostenendo il premier pseudo-tecnico, vuoi facendo un governissimo o un governo PD di scopo con appoggio esterno di PDL, Monti e, all’occorrenza, Grillo. In ogni caso, sarebbe un governo che continuerebbe il suddetto processo di trasferimento di cervelli, capitali e imprese nel quadro della politica merkeliana e in spregio al voto della maggioranza degli italiani. Un governo che non farebbe ciò che è necessario:

-fare il consuntivo degli effetti di 11 anni di Euro sull’Italia e sui partners (chi ha perso e chi ha guadagnato);

-contestare l’inadempimento delle misure di convergenza prescritte dal Trattato di Maastricht; -valutare se convenga restare nell’Eurosistema e nel mercato unico, a quali condizioni e con quali riforme del sistema monetario e finanziario;

- richiedere quelle riforme ai partners, e tornare alla Lira in caso di mancata attuazione di esse, con tutte le mosse tecniche e politiche del caso, per minimizzare i danni e sfruttare i benefici.

Che ci sia da prevedere una crisi bancaria in Italia, anche senza attacchi mirati del capitalismo finanziario dominante, è facile da capire, perché i bilanci delle banche scricchioleranno sempre di più per la crisi economica dell’Italia, in continua recessione, quindi in difficoltà a rispettare il pareggio nominale di bilancio. La strada per uscirne è quella greco – islandese: cancellare il 50% del debito pubblico, ridisegnando la struttura e la distribuzione della ricchezza del paese. Le banche in perdita (a causa dell’annullamento di attività incerte) dovranno essere nazionalizzate ad interim. I colpevoli e beneficiari processati, banche comprese, e i loro beni sequestrati a garanzia dei risarcimenti. Ciò anche per dare un segnale di legalità e un motivo di fiducia.

Questo per l’emergenza. Ma a breve dovranno seguire i rimedi strutturali che ho descritto nei miei ultimi saggi Cimit€uro e Traditori al Governo, di cui il più importante e imprescindibile è l’adeguamento degli attuali IAS (principi contabili internazionali) in materia monetaria e bancaria al tipo di moneta che si usa oggi (moneta a circolazione forzosa, non convertibile, e perlopiù costituita da credito). Senza tale adeguamento alla realtà monetaria odierna, il fondo del secchio resterà sempre bucato, e il sistema instabile e destinato a scompensarsi qualsiasi altra misura si adotti.

Il bilderberghismo (con le sue sottomarche locali come il montismo in Italia e con le sue sullodate ricette e interpretazioni dell’economia) mi sembra essere un tentativo di adattare la società umana alle condizioni ottimali per il capitalismo speculativo dominante, anche politicamente dominante. Se questo tentativo fallisce, se i popoli rigettano diffusamente il bilderberghismo sentendo sulla propria pelle che quelle condizioni sono poco compatibili con le esigenze esistenziali degli uomini, allora il capitalismo dominante prenderà altre decisioni sul da farsi coi popoli – decisioni, credo, nel senso anticipato nel mio recente saggio Oligarchia per popoli superflui.

27.02.13 Marco Della Luna

http://www.stampalibera.com/?p=60606


..possiamo considerarci un paese in amministrazione fiduciaria della grande finanza internazionale........[;)]


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MessaggioInviato: 04/03/2013, 02:53 
il vero problema è che queste "faccende" non vengono percepite dalla gente come veri e propri attacchi di guerra e quindi non si crea quel clima di coesione e di unità nazionale da contrapporre come un muro agli assalitori. Siamo troppo divisi internamente per poterci difendere o per poter solo pensare di farlo. Abbiamo fatto una fine tristissima, che tristezza -_-

A me sembra assurdo che queste persone si siano vendute in questo modo, ma come è possibile cosa ci guadagnano a vedere il loro paese al miglior offerente? Veramente ci vorrebbe UN DUCE un uomo solo al comando animato da furore nazionalistico con in mano il potere legislativo ed esecutivo per spazzare via questi sciacalli che stanno strappando a morsi la carne viva del nostro paese.



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MessaggioInviato: 04/03/2013, 12:25 
La crisi dell'euro di cui non si sta parlando: la Francia è in caduta libera:
http://finance.fortune.cnn.com/2013/01/ ... my-crisis/



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MessaggioInviato: 04/03/2013, 13:05 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

il vero problema è che queste "faccende" non vengono percepite dalla gente come veri e propri attacchi di guerra e quindi non si crea quel clima di coesione e di unità nazionale da contrapporre come un muro agli assalitori. Siamo troppo divisi internamente per poterci difendere o per poter solo pensare di farlo. Abbiamo fatto una fine tristissima, che tristezza -_-

A me sembra assurdo che queste persone si siano vendute in questo modo, ma come è possibile cosa ci guadagnano a vedere il loro paese al miglior offerente? Veramente ci vorrebbe UN DUCE un uomo solo al comando animato da furore nazionalistico con in mano il potere legislativo ed esecutivo per spazzare via questi sciacalli che stanno strappando a morsi la carne viva del nostro paese.




purtroppo quando tutte le fonti informative non rendono la verita' al popolo,dando un immagine distorta della situazione,e'altresi facile manovrarne gli umori,dal resto come si nota, lo sciopero generale della settimana scorsa in grecia sia passato nel piu' totale silenzio,x evitare che qualkuno cominciasse a prenderne coscienza della china in cui stiamo scivolando.......................................[:(!]


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uba, noto che ultimamente la verità sull' euro comincia a trapelare anche in TV e sui mezzi stampa. Non so se è un buon o cattivo segno.
In ogni caso sembra proprio che l'esito delle elezioni Italiane abbia avuto le sue ripercussioni in Europa.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... il-30.aspx



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MessaggioInviato: 04/03/2013, 13:22 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:
A me sembra assurdo che queste persone si siano vendute in questo modo, ma come è possibile cosa ci guadagnano a vedere il loro paese al miglior offerente?


Parti dal presupposto, di come chi sta al potere, arriva sino a lì;
Tranne pochissimi casi arriva al potere solo chi, messo alla prova dal potere occulto che tira i fili(finanza internazionale, nwo, gesuiti, famiglie nere), si dimostra una persona di fiducia.
E Se è ricattabile va ancora meglio, perchè come tuo datore di lavoro, chi tira veramente i fili delle cose, può eliminarti più facilmente.
Dando queste componenti come vere tira fuori il profilo della persona che emerge normalmente vincente dalla carriera politico-industriale;

1) E' disposto a tutto per il potere
2) E' sottoposto ad alcune dipendenze che lo rendono ricattabile (droga, deviazioni, perversioni, comportamenti da delirio di onnipotenza etc etc)
3) E' tipicamente iscritto a ordini massonici o sette

Ti stupiresti ancora se fosse così?
:)


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MessaggioInviato: 04/03/2013, 13:26 
Due tedeschi su tre rivogliono il marco:
http://www.byoblu.com/post/2013/03/04/D ... x#continue



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Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Due tedeschi su tre rivogliono il marco:
http://www.byoblu.com/post/2013/03/04/D ... x#continue

Sta veramente crollando tutto!!
Quasi in maniera sospetta in concomitanza dell'avvento della nuova era;
C'è qualcosa che non mi convince...


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Probabilmente si è scoperchiata una pentola che bolliva già da un po'.



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Intanto la previsione che la crisi era lo strumento per portare entro l'euro sacche di territorio ove la manodopera fosse competitiva con Cina/India si sta avverando;

Problema Reazione Soluzione

http://www.presseurop.eu/it/content/new ... inazionali


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“Il treno merci verso l’Europa vede la luce del giorno”, annuncia Kathimerini. Il 28 febbraio è stata inaugurata una linea ferroviaria lunga 17 chilometri che collegherà il porto del Pireo alla piattaforma logistica di Thriasio, nei pressi di Atene. Il nuovo collegamento dovrebbe facilitare il trasporto delle merci verso il resto dell’Europa centrale e sud-orientale.

L’attivazione della linea era molto attesa soprattuto dalla società cinese Cosco, che gestisce metà del porto dal 2010. “Tutte le condizioni sono state rispettate per la firma dell’accordo [il primo marzo] tra Cosco e Hewlett Packard, che utilizzerà il Pireo per immettere i suoi prodotti nel mercato europeo”, riporta il quotidiano.

L’accordo, aggiunge Kathimerini, aiuterà il primo ministro Antonis Samaras a dimostrare alla troika (che ha inviato una delegazione ad Atene per il giorno dell’inaugurazione) che le riforme e il programma di privatizzazioni stanno andando avanti. Dall’inizio della settimana il governo di coalizione ha moltiplicato i contatti con grandi aziende come Philip Morris e con le banche per raggiungere gli obiettivi fissati dai creditori del paese: privatizzazione dell’acqua, dell’elettricità, delle ferrovie, di alcuni aeroporti, degli ippodromi...

Le Monde constata il ritorno delle multinazionali ad Atene. È il caso di Unilever, il gigante britannico-olandese,

che ha deciso di trasferire in Grecia la fabbricazione di 110 prodotti di consumo che finora sono stati importati dall’Europa centrale o orientale. La produzione sarà appaltata a società greche associate.


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Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

uba, noto che ultimamente la verità sull' euro comincia a trapelare anche in TV e sui mezzi stampa. Non so se è un buon o cattivo segno.
In ogni caso sembra proprio che l'esito delle elezioni Italiane abbia avuto le sue ripercussioni in Europa.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... il-30.aspx


ciao bliss,certo sta avvenendo,ma quanta difficolta'xke' cio' avvenga,suppongo che il buon lavoro fatto via internet,abbia costretto pure i piu' reietti,a dovere divulgare queste verita'..........................


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