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Thethirdeye ha scritto:

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rmnd ha scritto:
La rinuncia dei famosi 40 milioni di finanziamento pubblico equivalgono
a un risparmio di 60 centesimi a cittadino. Tutto questo casino x 60 centesimi?

Ma si... buttiamola in caciara e giustifichiamo lo sperpero di denaro pubblico.

Prova a pensare alle esigenze della comunità, per una volta,
invece di pensare da individualista incallito.

Lo sai quanti aerei Canadair abbiamo in Italia per spegnere gli incendi?
15.... quindici rmnd.... neanche in Uganda ne hanno 15.

Lo scorso anno erano 30... ma non c'è stato modo di trovare i soldi
per ripararli. In compenso però, gli amici tuoi CIALTRONI hanno detto
sì agli F35.... bello eh? [:p] Che facciamo, quando gli incendi dovessero
mai dilagare in agosto? Ci mandiamo gli F35 a spegnere gli incendi?

Con quei 40 milioni di euro risparmiati, possiamo forse portare a termine
le riparazioni delle altre unità che sono ferme ed abbandonate? Tu che dici?

60 centesimi a cittadino...... ma fammi il piacere va....



La Sardegna brucia ma c’è un solo Canadair:
mica so’ utili come gli F35 d’altronde!


-da Polvere da sparo-

Immagine

http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... daltronde/

Il vento del Sarcidano (altopiano nel centro dell’Isola) è fortissimo, come in tutta la Sardegna, terra tra i mari e costantemente battuta da forti venti. La Sardegna, tra tutti i suoi gioielli naturali, è nota per la militarizzazione del suo territorio: basi dell’esercito, basi della Nato, basi interforze, poligoni dove si addestrano eserciti di mezzo mondo, cieli costantemente tagliati da esercitazioni di ogni genere (spesso italo-israeliane)…

Insomma, non sembra che manchino mezzi in Sardegna… e invece, per far fronte a già più di 2000 ettari di vegetazione bruciata, all’evacuazione di diverse abitazioni e una casa di riposo per anziani, in tutta l’isola c’è UN SOLO CANADAIR.

Un solo canadair e due elicotteri: punto.

Però stanno arrivando gli F35 eh, l’onorevole Francesco Boccia ha dichiarato pubblicamente che possono spegnere incendi, povero stolto. I cacciabombardieri per spegnere incendi, e magari salvare gattini rimasti sugli alberi.

Un territorio militarizzato, avvelenato dall’uranio e dalle altre sostanze presenti negli armamenti continuamente usati nei poligoni, un territorio poi mangiato in molte zone dall’industria del turismo e allo stesso tempo dal totale abbandono: gli F35 usateli per schiantarvi al suolo!

fonte: http://baruda.net/2013/08/08/la-sardegn ... daltronde/



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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DarthEnoch ha scritto:

Penso che molti dovrebbero sciacquarsi la bocca prima di parlare di Imposimato, vista la sua storia. E visto il caso, sciacquarsi le dita prima di scrivere sul forum.

Concordo.

Ma di fatto sono ignoranti... nel senso che ignorano ciò di cui parlano.
Ci vuole pazienza.....



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MessaggioInviato: 10/08/2013, 10:36 
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Thethirdeye ha scritto:

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DarthEnoch ha scritto:

Penso che molti dovrebbero sciacquarsi la bocca prima di parlare di Imposimato, vista la sua storia. E visto il caso, sciacquarsi le dita prima di scrivere sul forum.

Concordo.

Ma di fatto sono ignoranti... nel senso che ignorano ciò di cui parlano.
Ci vuole pazienza.....



Imposimato chi è? Un'altro come rodotà , ma con molta meno classe di questo, vanesio e in cerca di visibilità per dare un senso alla propria esistenza. Ed è pure cospirazionista , una gravante perdonabile solo x gli scherzi che l'età avanzata provoca nella testa di coloro in particolare come imposimato hanno un formazione culturale e professionale che gli ha impedito di tenere allenato il cervello con lo studio e il ragionamento logico. Tipico demenza che colpisce coloro che hanno passato la vita farcendosi di nozionismo e studi a memoria su testi di giurisprudenza.

O semplicemente la riprova che in magistratura non entrano i piu preparati e intelligenti. Ma raccomandati senza qualità. Altrimenti non si spiega un ingroia un di pietro, un esposito x esempio. E questi sono solo quelli balzati agli onori della cronaca. Chissà da quanti altri incompetenti è composta la magistratura e ne ignoriamo l'esistenza.
ot: "sciacquarsi la bocca "? Tipica espressione da picciotto...


baciamo le mani



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MessaggioInviato: 10/08/2013, 10:42 
Insisto... tu non sai di cosa stai parlando rmnd....
Sei prevenuto a prescindere...

Ne fai solo una questione ideologica...
E questo ti impedisce di vedere le cose per quello che sono realmente.



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MessaggioInviato: 10/08/2013, 11:22 
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rmnd ha scritto:

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Thethirdeye ha scritto:

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DarthEnoch ha scritto:

Penso che molti dovrebbero sciacquarsi la bocca prima di parlare di Imposimato, vista la sua storia. E visto il caso, sciacquarsi le dita prima di scrivere sul forum.

Concordo.

Ma di fatto sono ignoranti... nel senso che ignorano ciò di cui parlano.
Ci vuole pazienza.....



Imposimato chi è? Un'altro come rodotà , ma con molta meno classe di questo, vanesio e in cerca di visibilità per dare un senso alla propria esistenza. Ed è pure cospirazionista , una gravante perdonabile solo x gli scherzi che l'età avanzata provoca nella testa di coloro in particolare come imposimato hanno un formazione culturale e professionale che gli ha impedito di tenere allenato il cervello con lo studio e il ragionamento logico. Tipico demenza che colpisce coloro che hanno passato la vita farcendosi di nozionismo e studi a memoria su testi di giurisprudenza.

O semplicemente la riprova che in magistratura non entrano i piu preparati e intelligenti. Ma raccomandati senza qualità. Altrimenti non si spiega un ingroia un di pietro, un esposito x esempio. E questi sono solo quelli balzati agli onori della cronaca. Chissà da quanti altri incompetenti è composta la magistratura e ne ignoriamo l'esistenza.
ot: "sciacquarsi la bocca "? Tipica espressione da picciotto...


baciamo le mani


lo sapevo che saresti riuscito a superarti !! [:D] un record dietro l'altro, ma sei un fenomeno . Mai ho letto su tutto il web uno più capace , complimenti . Ma è impegno o tutta classe innata ?


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MessaggioInviato: 11/08/2013, 12:12 
Da J.P. Morgan l’ordine: troppo socialismo
nella Costituzione, cambiatela.


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Pubblicato 9 agosto 2013 - 16.47
Di Paolo Becchi

http://www.byoblu.com/post/2013/08/09/j ... zione.aspx

Quanto è successo in queste ultime settimane è incredibile. Per cambiare la Costituzione s’incomincia anzitutto cambiando le regole previste all’uopo dalla stessa Costituzione e a difendere le nostre istituzioni democratiche sono soltanto i giovani del M5S, novelli deputati. Tutte le forze del M5S sono tese a bloccare il colpo di mano che il Governo si appresta ad attuare con l’approvazione del disegno di legge costituzionale da cui prenderà avvio la „controriforma“ delle nostre istituzioni democratiche. Si sta manifestando un’ideale continuità tra i giovani partigiani di un tempo, che con le armi e il sangue costruirono la Repubblica, e i nuovi giovani partigiani pentastellati che cercano oggi di difenderla. Ben inteso, la Costituzione andrebbe qui e là migliorata (basti pensare a quelle forme di democrazia diretta che andrebbero sicuramente potenziate, ad esempio con l’introduzione di referendum propositivi), ma non distrutta a colpi di picconate come s’intende invece fare.

La rivoluzione permanente secondo Lev Trotsky serviva a spiegare le dinamiche di trasformazione politico-sociale durante i processi rivoluzionari nei paesi arretrati. Il colpo di Stato permanente serve a spiegare la stessa cosa durante i processi controrivoluzionari nei paesi sviluppati. E così approfittando del clima vacanziero con il silenzio complice dei tradizionali organi d’informazione si voleva prima della chiusura estiva del Parlamento discutere il disegno di legge presentato dal Governo Letta per l’istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali. Si tratta dell’ormai noto Comitato di 20 deputati e 20 senatori che sarà chiamato a “definire” il progetto di modifica e revisione della Costituzione italiana, «in staffetta», come ha detto Quagliarello, con la cosiddetta “Commissione dei Saggi” che già, solerte, ha cominciato i suoi lavori. Il tutto senza che ci sia alcuna disposizione della nostra Costituzione che preveda l’istituzione di una tale commissione.

Perché proprio nei giorni caldi d’estate? Forse perché il disegno di legge non apre ad una revisione costituzionale, ma ad una violazione della Costituzione. Tutto si nasconde nell’art. 2 del Ddl (Competenze e lavori del Comitato). In esso si legge, anzitutto, che il Comitato esaminerà i progetti di «legge ordinaria di riforma dei sistemi elettorali». Strano: nella revisione costituzionale si discuterà della legge elettorale, che è però una legge ordinaria. Perché?

La risposta è semplice: spostando – in modo del tutto illegittimo – la questione della legge elettorale all’interno della «revisione» della Costituzione, si bloccava ogni iniziativa di riforma elettorale immediata. Questo significa che i partiti non intendevano cambiare nell’immediato il Porcellum. E per evitare che il M5S potesse sostenere l’opposizione ad esso in Parlamento, presentando proposte di legge elettorale alternative, si era deciso di obbligare a rinviare ogni discussione sulla legge elettorale all’ interno della riforma costituzionale. Dopo la condanna di Berlusconi ecco che tutti si sono messi a parlare di legge elettorale…

Ma consideriamo un po’ più da vicino il Disegno di Legge. Nello stesso articolo 2 si legge che il Comitato dei quaranta „esamina i progetti di legge in questione“. Esamina ? Sì, perché, anche se il disegno di legge costituzionale non può dirlo esplicitamente, ad elaborare le modifiche della Costituzione saranno i „saggi“, i quali neppure una volta vengono nominati in tutto il disegno di legge, dal momento che essi sono del tutto estranei alla procedura di revisione costituzionale prevista dal nostro ordinamento. Insomma i saggi elaborano e il comitato si riduce ad esaminare quanto fatto da persone che sono prive di qualsiasi mandato popolare, essendo state unicamente nominate dal Presidente del Consiglio.

Dulcis in fundo: la revisione costituzionale sarà relativa agli articoli e ai titoli della parte seconda della Costituzione «afferenti alle materie della forma di Stato, della forma di Governo e del bicameralismo». Si modificherà la Costituzione, in altri termini, sia nelle disposizioni riguardanti la forma di Governo (e il bicameralismo) sia in quelle concernenti la forma di Stato. Si tratta di un errore materiale, di una “svista”? O il Governo Letta ha realmente intenzione di modificare la forma di Stato, oltre che quella di Governo? Non saremo più una Repubblica, ma una Monarchia? Dopo la rielezione di Napolitano, in effetti, si ha l’impressione di aver di fatto già superato la forma repubblicana. L’art. 139 della Costituzione non dice però chiaramente che proprio la forma di Stato repubblicana non può essere modificata? O forse s’intende il passaggio ad una Repubblica federale, e non più «una e indivisibile», come vuole l’art. 5 Cost., anch’esso ritenuto immodificabile dalla Corte Costituzionale?

Quali che siano le intenzioni del Governo Letta, il mutamento della forma di Stato non è una «revisione» costituzionale, ma l’instaurazione di un nuovo ordine costituzionale nascosto dietro una formale modifica della Costituzione precedente. È il potere costituito che, in modo illegittimo, diviene potere costituente. È il colpo di Stato definitivo. Sotto le vesti della mera revisione si vorrebbe instaurare una nuova Costituzione. Sotto un’apparente continuità di ordinamenti giuridici si mira ad un sostanziale mutamento del regime politico.

È davvero un peccato che la nostra Costituzione non preveda, come quella tedesca (art. 20), il diritto di resistenza, da parte di ciascun cittadino, «contro chiunque si appresti a sopprimere il regime costituzionale vigente, se non sia possibile alcun altro rimedio». Noi non abbiamo questo diritto a cui appellarci. Abbiamo, però, un MoVimento che, compatto più che mai, sta cercando di bloccare il tentativo in atto di scardinare l’ordine democratico del Paese.

Come mai questa svolta autoritaria? La risposta anche in questo caso è semplice. Perché ce lo impongono le direttive della finanza mondiale. È apparso di recente un documento della J.P. Morgan, in cui si legge: “le costituzioni europee, nate dall’esperienza della lotta al fascismo, mostrano una forte influenza delle idee socialiste“. Liberatevi delle vostre costituzioni, ci chiede il grande colosso finanziario americano: ci sono troppe tutele dei diritti dei lavoratori, troppa «licenza di protestare».

La linea dettata dall’oligarchia finanziaria internazionale è chiara e il Governo Letta la sta applicando alla lettera, sbarazzandosi della nostra Costituzione antifascista e democratica. La crisi bisogna farla pagare ai lavoratori diminuendo i loro salari e togliendo loro persino la possibilità di protestare. C ‘è da augurarsi che la condanna di Berlusconi condanni al fallimento anche questo attacco alla Costituzione.



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MessaggioInviato: 11/08/2013, 17:01 
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Thethirdeye ha scritto:

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rmnd ha scritto:
Spiegami cosa c'è di tanto 'golpista' in questa serie di riforme costituzionali.
Perchè proprio non lo riesco a capire.

Personalmente, non mi fido AFFATTO di chi si adopera per riformare la Costituzione (inglobando poi un argomento IMPORTANTISSIMO come quello del Presidenzialismo) in modo così subdolo, nel totale silenzio dei media e per giunta ad Agosto. Cioè nel mese in cui sono state messe a segno le peggiori leggi della storia.

E già questo basterebbe.....

Poi, se vuoi, possiamo entrare nel merito... visto che di ciccia ce n'è da vendere.
Il resto è tutto scritto qui, nero su bianco.

“La Costituzione stravolta nel silenzio”. L’appello contro la riforma presidenziale
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07 ... mo/667514/

Non si tratta di un intervento di “manutenzione” ma di una riscrittura radicale della nostra Carta fondamentale non consentita dalla Costituzione, aperta all’arbitrio delle contingenti maggioranze parlamentari. Chiediamo che nell’esprimere il vostro voto in seconda lettura del provvedimento di modifica dell’articolo 138, consideriate che la maggioranza parlamentare dei due terzi dei componenti le Camere per evitare il referendum confermativo, in ragione di una legge elettorale che distorce gravemente e incostituzionalmente la rappresentanza popolare, non coincide con la realtà politica del corpo elettorale del nostro Paese. Rispettare questa realtà, vuol dire esprimere in Parlamento un voto che consenta l’indizione di un referendum confermativo sulla revisione dell’articolo 138.






http://www.loccidentale.it/node/123740



[color=blue]Le 10 bugie del Fatto Quotidiano sulle Riforme Costituzionali
.




Da qualche giorno sul sito internet del Fatto quotidiano campeggia un banner, «Costituzione, non vogliamo la riforma della P2». È un boicottaggio – loro lo chiamano «appello» – del processo di riforma costituzionale intrapreso dal Governo Letta. Il titolo, inequivocabilmente cospirazionista, alimenta quella retorica del «colpo di Stato» evocata da Beppe Grillo e da altri spezzoni della sinistra più conservatrice, che sproloquiano su oscure centrali di potere politico-economico che influenzerebbero il premier e i membri dell’esecutivo. In verità, sono decenni che in Italia si parla di riformare la Costituzione e il Governo Letta sta finalmente passando ai fatti nel tentativo di modernizzare le nostre istituzioni. Se le vestali della «costituzione più bella del mondo» si stracciano le vesti, pazienza, ce ne faremo una ragione. Come diceva Kennedy, qualunque cosa tu faccia un 20 per cento sarà sempre contro. L’importante – aggiungiamo noi – è che il restante 80 non sia disinformato. Ecco perché vogliamo ribattere, punto per punto, alle “10 bugie” dell’appello promosso dal Fatto quotidiano sulle riforme.

1) “Ignorando il risultato del referendum popolare del 2006 che bocciò a grande maggioranza la proposta di mettere tutto il potere nelle mani di un “Premier assoluto” è ripartito un nuovo e ancor più pericoloso tentativo di stravolgere in senso presidenzialista la nostra forma di governo, rinviando di mesi la indilazionabile modifica dell’attuale legge elettorale.

Falso. Se i contenuti della riforma non sono stati ancora decisi, come si fa prefigurarli? Al Fatto Quotidiano hanno per caso la palla di vetro? Nessuno ha mai parlato di «premier assoluto». Il problema se mai è razionalizzare la nostra forma di Governo, che ormai da decenni è assolutamente debole. Con il sistema attuale, i Governi sono sempre esposti alle incursioni e agli agguati dei partiti e delle forze parlamentari generando una perenne instabilità politica. Per ovviare a questa situazione, in prospettiva, sarebbe utile guardare a opzioni come il “premierato forte” e il semipresidenzialismo. Ma le vestali della Costituzione fingono di ignorare che il presidenzialismo è una importante modello di Governo, legittimo e democratico, applicato con successo in molti Paesi del mondo, dove ha dato risultati eccellenti, per esempio nel caso del semipresidenzialismo francese. Di questìultimo ha parlato il ministro Quagliariello e anche Walter Veltroni nel suo ultimo libro non ha escluso una riforma in tale direzione. In ogni caso, parliamo di ipotesi e di proposte. Il solo evocarle «stravolge» i custodi sacri della Carta? Per quanto riguarda poi la legge elettorale, se davvero volessimo un Paese più stabile la legge elettorale dovrebbe per forza di cose essere coerente con la più generale riforma delle istituzioni e della forma di governo. Naturalmente tale considerazione non esclude che si possa intervenire subito sul Porcellum, correggendolo e modificandolo. La legge vigente è sotto il giudizio della Corte Costituzionale, che prenderà una decisione entro il 3 di dicembre.

2) In fretta e furia e nel pressoché unanime silenzio dei grandi mezzi d’informazione la Camera dei Deputati ha iniziato a esaminare il disegno di legge governativo, già approvato dal Senato…

Falso. In fretta e furia? Nel precedente più simile a quello che oggi stiamo vivendo, cioè la Legge costituzionale n.#8194;1 del 1997, che istituiva la Commissione D'Alema, il Parlamento concluse il proprio esame in prima lettura in soli nove giorni. Oggi – e sempre ammesso che si riesca ad approvare definitivamente alla Camera il testo entro domenica 8 settembre, come concordato in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo – si impiegherebbero 57 giorni: un tempo pari al 633,3 per cento in più rispetto al caso precedente.

3) …di revisione dall’articolo 138, che fa saltare la “valvola di sicurezza” pensata dai nostri Padri costituenti per impedire stravolgimenti della Costituzione.

Falso. Le garanzie dell’articolo 138 vengono non solo rispettate ma anche arricchite. In particolare il ddl costituzionale prevede che possa essere richiesto il referendum confermativo anche nell'ipotesi in cui si sia raggiunta o superata la maggioranza dei due terzi in seconda deliberazione delle Camere. E’ questo l’elemento di rafforzamento delle garanzie democratiche più importante e innovativo introdotto nel ddl costituzionale. La riforma potrà essere comunque sottoposta al referendum! Se volesse, l’attuale maggioranza avrebbe infatti i numeri per approvare, da sola, la riforma, senza ricorrere alla consultazione popolare. Con il ddl si è voluto offrire uno strumento ulteriore di tutela delle opposizioni. Per dirla tutta, se M5S vorrà il referendum nessuno sta tramando per negarglielo, anzi. La garanzia del voto popolare, di un voto utile ad aumentare la possibilità di difesa della Costituzione, viene esaltata.

4) Chiudere, a ridosso delle ferie estive, la prima lettura del disegno di legge costituzionale, impedisce un vero e serio coinvolgimento dell’opinione pubblica nel dibattito che si sta svolgendo nelle aule parlamentari.

Falso. Non è stato chiuso un bel niente, la prima lettura del ddl costituzionale si chiuderà a settembre. Il vero coinvolgimento dell’opinione pubblica d’altra parte non dovrebbe avvenire adesso, quando ancora siamo alle prime schermaglie parlamentari sulle procedure, bensì quando le Camere saranno chiamate ad entrare nel merito delle proposte per votarle. Tirare in ballo adesso l’opinione pubblica è un’operazione politica strumentale, significa alzare un polverone preventivo sulle riforme con l’obiettivo non dichiarato di boicottarle. Ad ogni modo, sempre pensando al coinvolgimento diretto dei cittadini, il Governo ha creato uno strumento all’avanguardia – la consultazione pubblica sulle riforme costituzionali (http://www.partecipa.gov.it) – che dà la possibilità a chiunque voglia informarsi di esprimere la sua opinione sulla riforma. Questa “apertura”, del Palazzo verso la società, continuerà in autunno coinvolgendo il mondo delle scuole e delle università italiane. Di che “impedimenti” stiamo parlando?

5) In secondo luogo vi chiediamo di restituire al Parlamento e ai parlamentari il ruolo loro spettante nel processo di revisione della nostra Carta costituzionale. L’aver abbandonato la procedura normale di esame esplicitamente prevista dall’articolo 72 della Costituzione per l’esame delle leggi costituzionali, l’aver attribuito al Governo un potere emendativo privilegiato, l’impossibilità per i singoli parlamentari di sub-emendare, le proposte del Governo o del Comitato, la proibizione per i parlamentari in dissenso con i propri gruppi di presentare propri emendamenti, le deroghe previste ai Regolamenti di Camera e Senato, costituiscono altrettante scelte che umiliano e comprimono l’autonomia e la libertà dei parlamentari e quindi il ruolo e la funzione del Parlamento.

Falso. Il ruolo del Parlamento nel processo costituente resta centrale. Come ha osservato Massimo Luciani su L’Unità, due sono i principi fondamentali dell'articolo 138 che non possono e non devono essere violati: la tutela delle minoranze e l'attribuzione dell'ultima parola al popolo con il referendum costituzionale. Ebbene – è sempre Luciani che parla – il disegno di legge tanto criticato non solo rispetta, ma conduce a sviluppo coerente quei due principi: da una parte, tutela maggiormente le minoranze, perché costituisce un Comitato parlamentare composto in proporzione non solo dei seggi, ma dei voti ottenuti; dall'altra, consente in ogni caso il referendum (come abbiamo già ricordato). Il professor Mario Dogliani ha affermato, testualmente, che lo scopo del disegno di legge non è quello di avviare «un procedimento nemico della Costituzione» bensì di apportare minimi correttivi al procedimento dell'articolo 138, al fine di realizzare un giusto bilanciamento tra la rigidità del processo costituzionale e le esigenze di un esame parlamentare agile, snello e, per il possibile, rapido. Nello specifico:

- è falso che sia stata abbandonata la procedura prevista dall’articolo 72, perché il ddl costituzionale conferma la procedura normale di esame e di approvazione da parte delle Camere;
- è falso che il Governo ottenga un ‘potere emendativo privilegiato’, il potere è sempre quello previsto dai regolamenti parlamentari. Deputati e senatori mantengono il loro diritto di avanzare emendamenti ma con l’obbligo di presentarli preventivamente al Comitato (come accade già con la Legge di stabilità e i collegati). Obiettivo in questo caso non è quello di comprimere le funzioni parlamentari ma di razionalizzare l’attività delle aule e delle commissioni. In ogni caso l’Aula potrà comunque rivotare sugli emendamenti presentati;
-è vero che i parlamentari non possono sub-emendare, ma non è una novità. Nei regolamenti parlamentari vigenti, i subemendamenti ai disegni di legge possono essere presentati quando si è raggiunto un certo quorum di parlamentari.

6) Vi chiediamo ancora che i cittadini possano liberamente esprimere il loro voto su progetti di revisione chiari, ben definiti e omogenei nel loro contenuto. L’indicazione generica di sottoporre a revisione oltre 69 articoli della Costituzione, contrasta con questa esigenza e attribuisce all’istituendo Comitato parlamentare per le riforme costituzionali indebiti poteri «costituenti» che implicano il possibile stravolgimento dell’intero impianto costituzionale. [:I]

Falso. Non c’è nessun potere costituente, c’è solo una ragionevole uso del potere di revisione costituzionale, come molti autorevolissimi costituzionalisti hanno confermato, tra cui i 42 Esperti (compresi 3 ex presidenti della Corte costituzionale) che compongono la Commissione nominata dal Governo per istruire i contenuti della riforma. Il ddl costituzionale prevede come garanzia che i cittadini possano esprimersi su disegni di legge omogenei e definiti – nell’articolo 138 non c’è nulla del genere; se il ddl costituzionale non ci fosse avremmo avuto un’unica grande legge di riforma da sottoporre a referendum. Quanto ai 69 articoli da modificare si tratta di una cifra gonfiata per amor di polemica. Alcuni articoli vanno corretti formalmente solo per evitare incongruenze nel testo costituzionale.

7) Non si tratta di un intervento di «manutenzione» ma di una riscrittura radicale della nostra Carta fondamentale non consentita dalla Costituzione, aperta all’arbitrio delle contingenti maggioranze parlamentari.

Falso. Si tratta invece di razionalizzare la forma di governo per dare stabilità al Paese, di ridurre il numero di parlamentari, di superare il bicameralismo paritario e perfetto che ormai esiste solo in Italia, di rendere gestibile e ordinato il decentramento pasticciato introdotto con la riforma del Titolo V. Più che riscrivere si tratta di correggere e migliorare la Costituzione.

8) Chiediamo che nell’esprimere il vostro voto in seconda lettura del provvedimento di modifica dell’articolo 138, consideriate che la maggioranza parlamentare dei due terzi dei componenti le Camere per evitare il referendum confermativo, in ragione di una legge elettorale che distorce gravemente e incostituzionalmente la rappresentanza popolare, non coincide con la realtà politica del corpo elettorale del nostro Paese. Rispettare questa realtà, vuol dire esprimere in Parlamento un voto che consenta l’indizione di un referendum confermativo sulla revisione dell’articolo 138.

Falso. Il ddl costituzionale serve a rendere più fluido il processo di revisione rafforzando nello stesso tempo le garanzie democratiche con il referendum confermativo. Chiedere un referendum sul ddl costituzionale, invece, è l’ennesima mossa strumentale di chi si oppone pregiudizialmente alle riforme. Se qualcuno ritiene che le nostre istituzioni vadano bene così e non debba essere approvata alcuna riforma di modernizzazione abbia il coraggio di difendere questa posizione quando le proposte arriveranno in Parlamento senza attardarsi in polemiche strumentali relative alla legge sulla procedura delle riforme!

9) Vi chiediamo infine di escludere dalle materie di competenza del Comitato per le riforme costituzionali la riforma del sistema elettorale che proprio per il suo significato politico rilevantissimo ha un effetto distorsivo nell’ottica della revisione costituzionale.

Falso. L’esperienza di questo ventennio ci insegna che una riforma della legge elettorale fatta a prescindere da una revisione del sistema costituzionale nel suo complesso non funziona; l’errore è stato rendere la legge elettorale una sorta di faro al quale ogni riforma del nostro sistema istituzionale doveva guardare. Il risultato sono stati il Mattarellum prima e il Porcellum dopo, scelte di cui stiamo ancora pagando le conseguenze. Serve al contrario un quadro istituzionale organico all’interno del quale inserire la riforma della legge elettorale. Il ddl costituzionale prevede che il Comitato bicamerale esamini anche le proposte di riforma del sistema elettorale per garantire una coerenza con le altri parti della riforma costituzionale.

10) E’ in gioco il futuro della nostra democrazia. Assumetevi la responsabilità di garantirlo.

Falso. Le disfunzioni nella parte organizzativa della Costituzione rischiano di rendere inattuabili i grandi valori consacrati della Prima parte della Carta. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Governi debolissimi e un Parlamento paralizzato da un conflitto permanente tra le forze politiche, un federalismo pasticciato e ingestibile, una pletora di quasi mille parlamentari che complicano l’approvazione di qualsiasi cosa e costringono il governo a ricorrere a questioni di fiducia e decreti legge. Ancora, Camera e Senato che devono dare entrambi la fiducia al Governo; costi enormi derivanti dalla difficoltà a ristrutturare la spesa pubblica; quasi ogni legge statale o regionale impugnata alla Corte costituzionale. Sono inefficienze che nessun altro Paese europeo soffre nelle proporzioni italiane. Firmando l’appello non si garantisce la democrazia italiana; si garantisce solo di continuare a vederla affondare nella palude attuale.

10 Agosto 2013[/color]



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M5S "SARDEGNA DEVASTATA DA INCENDI E INTANTO SI TAGLIANO I CANADAIR ,
FINANZIANO GLI F35 E I PROBLEMI DEI VIGILI DEL FUOCO SONO IRRISOLTI DA ANNI"


Serve impegno immediato di tutto il Parlamento su un tema che è nazionale. La nostra Sardegna è nuovamente violentata dal fuoco. Sentiremo come ogni estate le solite lamentele. Intanto cosa si fa ? Il Movimento 5 Stelle ha portato in Senato con primo firmatario il collega Cotti il problema dei Canadair tagliati dal governo. Mentre la Sardegna e l'Italia bruciano, si continuano a finanziare inutili progetti come gli aerei F35.

Alla Camera abbiamo portato sempre con nostri rappresentanti interrogazioni ed atti sul tema incendi e i problemi che da anni interessano il Corpo dei Vigili del Fuoco. Non è più tempo di parole. Il Movimento 5 Stelle vuole che la prevenzione degli incendi ed i problemi che da anni interessano il Corpo dei Vigili del Fuoco vengano risolti una volta per tutte. Deve essere questo il prossimo impegno di tutto il Parlamento. Sul tema Manuela Corda (M5S Camera) depositerà una interrogazione urgente al Governo.
I parlamentari Sardi del Movimento 5 Stelle, Camera e Senato

http://www.beppegrillo.it/



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MessaggioInviato: 12/08/2013, 11:33 
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Thethirdeye ha scritto:

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rmnd ha scritto:
Spiegami cosa c'è di tanto 'golpista' in questa serie di riforme costituzionali.
Perchè proprio non lo riesco a capire.

Personalmente, non mi fido AFFATTO di chi si adopera per riformare la Costituzione (inglobando poi un argomento IMPORTANTISSIMO come quello del Presidenzialismo) in modo così subdolo, nel totale silenzio dei media e per giunta ad Agosto. Cioè nel mese in cui sono state messe a segno le peggiori leggi della storia.

E già questo basterebbe.....

Poi, se vuoi, possiamo entrare nel merito... visto che di ciccia ce n'è da vendere.
Il resto è tutto scritto qui, nero su bianco.

“La Costituzione stravolta nel silenzio”. L’appello contro la riforma presidenziale
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07 ... mo/667514/

Non si tratta di un intervento di “manutenzione” ma di una riscrittura radicale della nostra Carta fondamentale non consentita dalla Costituzione, aperta all’arbitrio delle contingenti maggioranze parlamentari. Chiediamo che nell’esprimere il vostro voto in seconda lettura del provvedimento di modifica dell’articolo 138, consideriate che la maggioranza parlamentare dei due terzi dei componenti le Camere per evitare il referendum confermativo, in ragione di una legge elettorale che distorce gravemente e incostituzionalmente la rappresentanza popolare, non coincide con la realtà politica del corpo elettorale del nostro Paese. Rispettare questa realtà, vuol dire esprimere in Parlamento un voto che consenta l’indizione di un referendum confermativo sulla revisione dell’articolo 138.






http://www.loccidentale.it/node/123740



[color=blue]Le 10 bugie del Fatto Quotidiano sulle Riforme Costituzionali
.




Da qualche giorno sul sito internet del Fatto quotidiano campeggia un banner, «Costituzione, non vogliamo la riforma della P2». È un boicottaggio – loro lo chiamano «appello» – del processo di riforma costituzionale intrapreso dal Governo Letta. Il titolo, inequivocabilmente cospirazionista, alimenta quella retorica del «colpo di Stato» evocata da Beppe Grillo e da altri spezzoni della sinistra più conservatrice, che sproloquiano su oscure centrali di potere politico-economico che influenzerebbero il premier e i membri dell’esecutivo. In verità, sono decenni che in Italia si parla di riformare la Costituzione e il Governo Letta sta finalmente passando ai fatti nel tentativo di modernizzare le nostre istituzioni. Se le vestali della «costituzione più bella del mondo» si stracciano le vesti, pazienza, ce ne faremo una ragione. Come diceva Kennedy, qualunque cosa tu faccia un 20 per cento sarà sempre contro. L’importante – aggiungiamo noi – è che il restante 80 non sia disinformato. Ecco perché vogliamo ribattere, punto per punto, alle “10 bugie” dell’appello promosso dal Fatto quotidiano sulle riforme.

1) “Ignorando il risultato del referendum popolare del 2006 che bocciò a grande maggioranza la proposta di mettere tutto il potere nelle mani di un “Premier assoluto” è ripartito un nuovo e ancor più pericoloso tentativo di stravolgere in senso presidenzialista la nostra forma di governo, rinviando di mesi la indilazionabile modifica dell’attuale legge elettorale.

Falso. Se i contenuti della riforma non sono stati ancora decisi, come si fa prefigurarli? Al Fatto Quotidiano hanno per caso la palla di vetro? Nessuno ha mai parlato di «premier assoluto». Il problema se mai è razionalizzare la nostra forma di Governo, che ormai da decenni è assolutamente debole. Con il sistema attuale, i Governi sono sempre esposti alle incursioni e agli agguati dei partiti e delle forze parlamentari generando una perenne instabilità politica. Per ovviare a questa situazione, in prospettiva, sarebbe utile guardare a opzioni come il “premierato forte” e il semipresidenzialismo. Ma le vestali della Costituzione fingono di ignorare che il presidenzialismo è una importante modello di Governo, legittimo e democratico, applicato con successo in molti Paesi del mondo, dove ha dato risultati eccellenti, per esempio nel caso del semipresidenzialismo francese. Di questìultimo ha parlato il ministro Quagliariello e anche Walter Veltroni nel suo ultimo libro non ha escluso una riforma in tale direzione. In ogni caso, parliamo di ipotesi e di proposte. Il solo evocarle «stravolge» i custodi sacri della Carta? Per quanto riguarda poi la legge elettorale, se davvero volessimo un Paese più stabile la legge elettorale dovrebbe per forza di cose essere coerente con la più generale riforma delle istituzioni e della forma di governo. Naturalmente tale considerazione non esclude che si possa intervenire subito sul Porcellum, correggendolo e modificandolo. La legge vigente è sotto il giudizio della Corte Costituzionale, che prenderà una decisione entro il 3 di dicembre.

2) In fretta e furia e nel pressoché unanime silenzio dei grandi mezzi d’informazione la Camera dei Deputati ha iniziato a esaminare il disegno di legge governativo, già approvato dal Senato…

Falso. In fretta e furia? Nel precedente più simile a quello che oggi stiamo vivendo, cioè la Legge costituzionale n.#8194;1 del 1997, che istituiva la Commissione D'Alema, il Parlamento concluse il proprio esame in prima lettura in soli nove giorni. Oggi – e sempre ammesso che si riesca ad approvare definitivamente alla Camera il testo entro domenica 8 settembre, come concordato in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo – si impiegherebbero 57 giorni: un tempo pari al 633,3 per cento in più rispetto al caso precedente.

3) …di revisione dall’articolo 138, che fa saltare la “valvola di sicurezza” pensata dai nostri Padri costituenti per impedire stravolgimenti della Costituzione.

Falso. Le garanzie dell’articolo 138 vengono non solo rispettate ma anche arricchite. In particolare il ddl costituzionale prevede che possa essere richiesto il referendum confermativo anche nell'ipotesi in cui si sia raggiunta o superata la maggioranza dei due terzi in seconda deliberazione delle Camere. E’ questo l’elemento di rafforzamento delle garanzie democratiche più importante e innovativo introdotto nel ddl costituzionale. La riforma potrà essere comunque sottoposta al referendum! Se volesse, l’attuale maggioranza avrebbe infatti i numeri per approvare, da sola, la riforma, senza ricorrere alla consultazione popolare. Con il ddl si è voluto offrire uno strumento ulteriore di tutela delle opposizioni. Per dirla tutta, se M5S vorrà il referendum nessuno sta tramando per negarglielo, anzi. La garanzia del voto popolare, di un voto utile ad aumentare la possibilità di difesa della Costituzione, viene esaltata.

4) Chiudere, a ridosso delle ferie estive, la prima lettura del disegno di legge costituzionale, impedisce un vero e serio coinvolgimento dell’opinione pubblica nel dibattito che si sta svolgendo nelle aule parlamentari.

Falso. Non è stato chiuso un bel niente, la prima lettura del ddl costituzionale si chiuderà a settembre. Il vero coinvolgimento dell’opinione pubblica d’altra parte non dovrebbe avvenire adesso, quando ancora siamo alle prime schermaglie parlamentari sulle procedure, bensì quando le Camere saranno chiamate ad entrare nel merito delle proposte per votarle. Tirare in ballo adesso l’opinione pubblica è un’operazione politica strumentale, significa alzare un polverone preventivo sulle riforme con l’obiettivo non dichiarato di boicottarle. Ad ogni modo, sempre pensando al coinvolgimento diretto dei cittadini, il Governo ha creato uno strumento all’avanguardia – la consultazione pubblica sulle riforme costituzionali (http://www.partecipa.gov.it) – che dà la possibilità a chiunque voglia informarsi di esprimere la sua opinione sulla riforma. Questa “apertura”, del Palazzo verso la società, continuerà in autunno coinvolgendo il mondo delle scuole e delle università italiane. Di che “impedimenti” stiamo parlando?

5) In secondo luogo vi chiediamo di restituire al Parlamento e ai parlamentari il ruolo loro spettante nel processo di revisione della nostra Carta costituzionale. L’aver abbandonato la procedura normale di esame esplicitamente prevista dall’articolo 72 della Costituzione per l’esame delle leggi costituzionali, l’aver attribuito al Governo un potere emendativo privilegiato, l’impossibilità per i singoli parlamentari di sub-emendare, le proposte del Governo o del Comitato, la proibizione per i parlamentari in dissenso con i propri gruppi di presentare propri emendamenti, le deroghe previste ai Regolamenti di Camera e Senato, costituiscono altrettante scelte che umiliano e comprimono l’autonomia e la libertà dei parlamentari e quindi il ruolo e la funzione del Parlamento.

Falso. Il ruolo del Parlamento nel processo costituente resta centrale. Come ha osservato Massimo Luciani su L’Unità, due sono i principi fondamentali dell'articolo 138 che non possono e non devono essere violati: la tutela delle minoranze e l'attribuzione dell'ultima parola al popolo con il referendum costituzionale. Ebbene – è sempre Luciani che parla – il disegno di legge tanto criticato non solo rispetta, ma conduce a sviluppo coerente quei due principi: da una parte, tutela maggiormente le minoranze, perché costituisce un Comitato parlamentare composto in proporzione non solo dei seggi, ma dei voti ottenuti; dall'altra, consente in ogni caso il referendum (come abbiamo già ricordato). Il professor Mario Dogliani ha affermato, testualmente, che lo scopo del disegno di legge non è quello di avviare «un procedimento nemico della Costituzione» bensì di apportare minimi correttivi al procedimento dell'articolo 138, al fine di realizzare un giusto bilanciamento tra la rigidità del processo costituzionale e le esigenze di un esame parlamentare agile, snello e, per il possibile, rapido. Nello specifico:

- è falso che sia stata abbandonata la procedura prevista dall’articolo 72, perché il ddl costituzionale conferma la procedura normale di esame e di approvazione da parte delle Camere;
- è falso che il Governo ottenga un ‘potere emendativo privilegiato’, il potere è sempre quello previsto dai regolamenti parlamentari. Deputati e senatori mantengono il loro diritto di avanzare emendamenti ma con l’obbligo di presentarli preventivamente al Comitato (come accade già con la Legge di stabilità e i collegati). Obiettivo in questo caso non è quello di comprimere le funzioni parlamentari ma di razionalizzare l’attività delle aule e delle commissioni. In ogni caso l’Aula potrà comunque rivotare sugli emendamenti presentati;
-è vero che i parlamentari non possono sub-emendare, ma non è una novità. Nei regolamenti parlamentari vigenti, i subemendamenti ai disegni di legge possono essere presentati quando si è raggiunto un certo quorum di parlamentari.

6) Vi chiediamo ancora che i cittadini possano liberamente esprimere il loro voto su progetti di revisione chiari, ben definiti e omogenei nel loro contenuto. L’indicazione generica di sottoporre a revisione oltre 69 articoli della Costituzione, contrasta con questa esigenza e attribuisce all’istituendo Comitato parlamentare per le riforme costituzionali indebiti poteri «costituenti» che implicano il possibile stravolgimento dell’intero impianto costituzionale. [:I]

Falso. Non c’è nessun potere costituente, c’è solo una ragionevole uso del potere di revisione costituzionale, come molti autorevolissimi costituzionalisti hanno confermato, tra cui i 42 Esperti (compresi 3 ex presidenti della Corte costituzionale) che compongono la Commissione nominata dal Governo per istruire i contenuti della riforma. Il ddl costituzionale prevede come garanzia che i cittadini possano esprimersi su disegni di legge omogenei e definiti – nell’articolo 138 non c’è nulla del genere; se il ddl costituzionale non ci fosse avremmo avuto un’unica grande legge di riforma da sottoporre a referendum. Quanto ai 69 articoli da modificare si tratta di una cifra gonfiata per amor di polemica. Alcuni articoli vanno corretti formalmente solo per evitare incongruenze nel testo costituzionale.

7) Non si tratta di un intervento di «manutenzione» ma di una riscrittura radicale della nostra Carta fondamentale non consentita dalla Costituzione, aperta all’arbitrio delle contingenti maggioranze parlamentari.

Falso. Si tratta invece di razionalizzare la forma di governo per dare stabilità al Paese, di ridurre il numero di parlamentari, di superare il bicameralismo paritario e perfetto che ormai esiste solo in Italia, di rendere gestibile e ordinato il decentramento pasticciato introdotto con la riforma del Titolo V. Più che riscrivere si tratta di correggere e migliorare la Costituzione.

8) Chiediamo che nell’esprimere il vostro voto in seconda lettura del provvedimento di modifica dell’articolo 138, consideriate che la maggioranza parlamentare dei due terzi dei componenti le Camere per evitare il referendum confermativo, in ragione di una legge elettorale che distorce gravemente e incostituzionalmente la rappresentanza popolare, non coincide con la realtà politica del corpo elettorale del nostro Paese. Rispettare questa realtà, vuol dire esprimere in Parlamento un voto che consenta l’indizione di un referendum confermativo sulla revisione dell’articolo 138.

Falso. Il ddl costituzionale serve a rendere più fluido il processo di revisione rafforzando nello stesso tempo le garanzie democratiche con il referendum confermativo. Chiedere un referendum sul ddl costituzionale, invece, è l’ennesima mossa strumentale di chi si oppone pregiudizialmente alle riforme. Se qualcuno ritiene che le nostre istituzioni vadano bene così e non debba essere approvata alcuna riforma di modernizzazione abbia il coraggio di difendere questa posizione quando le proposte arriveranno in Parlamento senza attardarsi in polemiche strumentali relative alla legge sulla procedura delle riforme!

9) Vi chiediamo infine di escludere dalle materie di competenza del Comitato per le riforme costituzionali la riforma del sistema elettorale che proprio per il suo significato politico rilevantissimo ha un effetto distorsivo nell’ottica della revisione costituzionale.

Falso. L’esperienza di questo ventennio ci insegna che una riforma della legge elettorale fatta a prescindere da una revisione del sistema costituzionale nel suo complesso non funziona; l’errore è stato rendere la legge elettorale una sorta di faro al quale ogni riforma del nostro sistema istituzionale doveva guardare. Il risultato sono stati il Mattarellum prima e il Porcellum dopo, scelte di cui stiamo ancora pagando le conseguenze. Serve al contrario un quadro istituzionale organico all’interno del quale inserire la riforma della legge elettorale. Il ddl costituzionale prevede che il Comitato bicamerale esamini anche le proposte di riforma del sistema elettorale per garantire una coerenza con le altri parti della riforma costituzionale.

10) E’ in gioco il futuro della nostra democrazia. Assumetevi la responsabilità di garantirlo.

Falso. Le disfunzioni nella parte organizzativa della Costituzione rischiano di rendere inattuabili i grandi valori consacrati della Prima parte della Carta. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Governi debolissimi e un Parlamento paralizzato da un conflitto permanente tra le forze politiche, un federalismo pasticciato e ingestibile, una pletora di quasi mille parlamentari che complicano l’approvazione di qualsiasi cosa e costringono il governo a ricorrere a questioni di fiducia e decreti legge. Ancora, Camera e Senato che devono dare entrambi la fiducia al Governo; costi enormi derivanti dalla difficoltà a ristrutturare la spesa pubblica; quasi ogni legge statale o regionale impugnata alla Corte costituzionale. Sono inefficienze che nessun altro Paese europeo soffre nelle proporzioni italiane. Firmando l’appello non si garantisce la democrazia italiana; si garantisce solo di continuare a vederla affondare nella palude attuale.

10 Agosto 2013[/color]


nello specifico non sono aggiornatissimo..
forse è previsto..
ma io nella riforma costituzionale
c metterei anche procedura aggravata
(2/3 dei voti è eccessivo, basta anche 60%)
x la legge elettorale..
non possibile che chi vince
poi alla prossima tornata elettorale
si fa la legge elettorale su misura
x non perdere o perdere meno..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 12/08/2013, 12:29 
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mik.300 ha scritto:

nello specifico non sono aggiornatissimo..
forse è previsto..
ma io nella riforma costituzionale
c metterei anche procedura aggravata
(2/3 dei voti è eccessivo, basta anche 60%)
x la legge elettorale..
non possibile che chi vince
poi alla prossima tornata elettorale
si fa la legge elettorale su misura
x non perdere o perdere meno..



la legge elettorale è un falso problema , o meglio ha la sua importanza ma non ha senso che ci vendano la riforma elettorale come la soluzione principe.

la legge elettorale va cambiata insieme alla costituzione. Procedendo con l'eliminazione del bicameralismo perfetto (quello che il grullo e lo straccio quotidiano non vogliono.. chissà poi perchè. per partito preso, per essere contro a prescindere, o per contare qualcosa grazie ai governi deboli. Soliti avvoltoi),

Altrimenti la legge elettorale , qualunque legge elettorale, potrà garantire o meno la maggioranza assoluta in entrambe le camere in una tornata elettorale e non garantirla in quella successiva. Con Prodi non è successo, con Berlusconi si, con le ultime elezioni nuovamente no..è la legge elettorale è sempre la stessa. Dipende dall'esito elettorale, cioè da come gli elettori votano.

Col bicameralismo perfetto non esiste nessuna legge elettorale che dia la garanzia di una maggioranza assoluta in entrambe le camere, qualunque sia l'esito elettorale.
Perchè non solo i meccanismi di assegnazione dei seggi sono diversi, ma anche perchè esiste il voto disgiunto. Un elettore può votare un partito alla camera e un'altro al senato. E poi vi sono due elettorati anagraficamente diversi tra le due camere.

Se si elimina il bicameralismo perfetto insieme a una legge elettorale che assegni la maggioranza assoluta al partito o coalizione che prende più voti alla camera, la vittoria sarà sempre certa.

Il senato si dovrebbe occupare di affari regionali, non potrebbe essere sfiduciato perchè non ha un presidente da sfiduciare. Come dovrebbe essere nella logica di due camere disgiunte sul modello tedesco.

Ma la maggioranza assoluta garantita in ogni esito elettorale è solo il primo passo.

Poi occorre garantire anche la stabilità dei governi, e quella la ottieni con un passo successivo. Riforma presidenziale o premierato forte, sfiducia costruttiva, premier con la facoltà di nomina e revoca dei ministri e tutti gli accorgimenti che impediscano eventuali ribaltoni.


Ultima modifica di rmnd il 12/08/2013, 12:33, modificato 1 volta in totale.


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rmnd ha scritto:

Se si elimina il bicameralismo perfetto insieme a una legge elettorale che assegni la maggioranza assoluta al partito o coalizione che prende più voti alla camera, la vittoria sarà sempre certa.

Il senato si dovrebbe occupare di affari regionali, non potrebbe essere sfiduciato perchè non ha un presidente da sfiduciare. Come dovrebbe essere nella logica di due camere disgiunte sul modello tedesco.

Ma la maggioranza assoluta garantita in ogni esito elettorale è solo il primo passo.

Poi occorre garantire anche la stabilità dei governi, e quella la ottieni con un passo successivo. Riforma presidenziale o premierato forte, sfiducia costruttiva, premier con la facoltà di nomina e revoca dei ministri e tutti gli accorgimenti che impediscano eventuali ribaltoni.


Questa parte del discorso ha una sua ragione di esistere... per carità.
Il punto è che non vedo perchè questo genere di riforme le debbano fare
coloro i quali hanno distrutto questo paese, cioè.. QUESTA classe politica
del menga... composta da papponi, mafiosi, corruttori e cialtroni.

Il M5S, insieme al fatto quotidiano, manifestano solo uno scetticismo
in questo senso. Cosa c'è di strano? Nulla... nada de nada....

Anzi, dovremmo stupirci del contrario, qualora fosse....

Si facesse una legge elettorale che si possa definire tale
e si riponga nel dimenticatoio, una volta per tutte, il porcellum
di quel benefattore chiamato Calderoli.

Il resto verrà da sè..... Immagine



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Thethirdeye ha scritto:

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rmnd ha scritto:

Se si elimina il bicameralismo perfetto insieme a una legge elettorale che assegni la maggioranza assoluta al partito o coalizione che prende più voti alla camera, la vittoria sarà sempre certa.

Il senato si dovrebbe occupare di affari regionali, non potrebbe essere sfiduciato perchè non ha un presidente da sfiduciare. Come dovrebbe essere nella logica di due camere disgiunte sul modello tedesco.

Ma la maggioranza assoluta garantita in ogni esito elettorale è solo il primo passo.

Poi occorre garantire anche la stabilità dei governi, e quella la ottieni con un passo successivo. Riforma presidenziale o premierato forte, sfiducia costruttiva, premier con la facoltà di nomina e revoca dei ministri e tutti gli accorgimenti che impediscano eventuali ribaltoni.


Questa parte del discorso ha una sua ragione di esistere... per carità.
Il punto è che non vedo perchè questo genere di riforme le debbano fare
coloro i quali hanno distrutto questo paese, cioè.. QUESTA classe politica
del menga... composta da papponi, mafiosi, corruttori e cialtroni.

Il M5S, insieme al fatto quotidiano, manifestano solo uno scetticismo
in questo senso. Cosa c'è di strano? Nulla... nada de nada....

Anzi, dovremmo stupirci del contrario, qualora fosse....

Si facesse una legge elettorale che si possa definire tale
e si riponga nel dimenticatoio, una volta per tutte, il porcellum
di quel benefattore chiamato Calderoli.

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e chi dovrebbe farlo? Il M5S? Non potrebbe farlo da solo, neanche prendesse il 51%.

Queste riforme si fanno con i 2/3 di entrambe le camere, il 67% dei seggi per ogni camera. Quindi nessuno, dico nessuno potrebbe mai farle da solo, chiunque fosse il vincitore, a meno di un risultato pebliscitario. Quindi queste riforme vanno necessariamente fatte con l'appoggio di tutto il parlamento. Se l'M5S vuole partecipare buon per lui, farebbe qualcosa di utile oltre a criticare . Altrimenti lo farà qualcun'altro (si spera)



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Thethirdeye ha scritto:

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rmnd ha scritto:

Se si elimina il bicameralismo perfetto insieme a una legge elettorale che assegni la maggioranza assoluta al partito o coalizione che prende più voti alla camera, la vittoria sarà sempre certa.

Il senato si dovrebbe occupare di affari regionali, non potrebbe essere sfiduciato perchè non ha un presidente da sfiduciare. Come dovrebbe essere nella logica di due camere disgiunte sul modello tedesco.

Ma la maggioranza assoluta garantita in ogni esito elettorale è solo il primo passo.

Poi occorre garantire anche la stabilità dei governi, e quella la ottieni con un passo successivo. Riforma presidenziale o premierato forte, sfiducia costruttiva, premier con la facoltà di nomina e revoca dei ministri e tutti gli accorgimenti che impediscano eventuali ribaltoni.


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coloro i quali hanno distrutto questo paese, cioè.. QUESTA classe politica
del menga... composta da papponi, mafiosi, corruttori e cialtroni.

Il M5S, insieme al fatto quotidiano, manifestano solo uno scetticismo
in questo senso. Cosa c'è di strano? Nulla... nada de nada....

Anzi, dovremmo stupirci del contrario, qualora fosse....

Si facesse una legge elettorale che si possa definire tale
e si riponga nel dimenticatoio, una volta per tutte, il porcellum
di quel benefattore chiamato Calderoli.

Il resto verrà da sè..... Immagine



e chi dovrebbe farlo? Il M5S? Non potrebbe farlo da solo, neanche prendesse il 51%.

Queste riforme si fanno con i 2/3 di entrambe le camere, il 67% dei seggi per ogni camera. Quindi nessuno, dico nessuno potrebbe mai farle da solo

Stai dicendo un'ovvietà.

Anch'io ti sto per dire un'ovvietà...

E cioè che il 67% dei seggi per ogni camera,
DEVE essere composta da politici con i seguenti requisiti:

A) Persone NON inquisite o pregiudicate
B) Persone che NON siano al terzo o quarto mandato
C) Persone che NON facciano parte della 1a o della 2a Repubblica

Mi sembra il minimo, visto ciò che ci troviamo di fronte.....

In sostanza, ci vogliono persone con la faccia e la coscienza pulita
in grado di rappresentare la NUOVA CLASSE POLITICA DIRIGENTE.



_________________
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MessaggioInviato: 12/08/2013, 14:36 
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Thethirdeye ha scritto:

Cita:
rmnd ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:

[quote]rmnd ha scritto:

Se si elimina il bicameralismo perfetto insieme a una legge elettorale che assegni la maggioranza assoluta al partito o coalizione che prende più voti alla camera, la vittoria sarà sempre certa.

Il senato si dovrebbe occupare di affari regionali, non potrebbe essere sfiduciato perchè non ha un presidente da sfiduciare. Come dovrebbe essere nella logica di due camere disgiunte sul modello tedesco.

Ma la maggioranza assoluta garantita in ogni esito elettorale è solo il primo passo.

Poi occorre garantire anche la stabilità dei governi, e quella la ottieni con un passo successivo. Riforma presidenziale o premierato forte, sfiducia costruttiva, premier con la facoltà di nomina e revoca dei ministri e tutti gli accorgimenti che impediscano eventuali ribaltoni.


Questa parte del discorso ha una sua ragione di esistere... per carità.
Il punto è che non vedo perchè questo genere di riforme le debbano fare
coloro i quali hanno distrutto questo paese, cioè.. QUESTA classe politica
del menga... composta da papponi, mafiosi, corruttori e cialtroni.

Il M5S, insieme al fatto quotidiano, manifestano solo uno scetticismo
in questo senso. Cosa c'è di strano? Nulla... nada de nada....

Anzi, dovremmo stupirci del contrario, qualora fosse....

Si facesse una legge elettorale che si possa definire tale
e si riponga nel dimenticatoio, una volta per tutte, il porcellum
di quel benefattore chiamato Calderoli.

Il resto verrà da sè..... Immagine



e chi dovrebbe farlo? Il M5S? Non potrebbe farlo da solo, neanche prendesse il 51%.

Queste riforme si fanno con i 2/3 di entrambe le camere, il 67% dei seggi per ogni camera. Quindi nessuno, dico nessuno potrebbe mai farle da solo

Stai dicendo un'ovvietà.

Anch'io ti sto per dire un'ovvietà...

E cioè che il 67% dei seggi per ogni camera,
DEVE essere composta da politici con i seguenti requisiti:

A) Persone NON inquisite o pregiudicate
B) Persone che NON siano al terzo o quarto mandato
C) Persone che NON facciano parte della 1a o della 2a Repubblica

Mi sembra il minimo, visto ciò che ci troviamo di fronte.....

In sostanza, ci vogliono persone con la faccia e la coscienza pulita
in grado di rappresentare la NUOVA CLASSE POLITICA DIRIGENTE.


[/quote]

sulla A si potrebbe discutere

La B e la C sono condizioni che non hanno ragione di essere poste. Tanto più che parli di nuova classe politica dirigente.
Ma prima la classe politica dirigente la devi formare e poi semmai la mandi in parlamento.
Non fai come i grillini che sono la 'nuova' non si sa cosa, ma certo non la nuova classe politica dirigente. Visto che non sanno come girarsi là dentro per assoluta inesperienza, inettitudine, e per una eccessiva dose di demagogia protestataria davvero vomitevole.


Ultima modifica di rmnd il 12/08/2013, 14:37, modificato 1 volta in totale.


_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
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