15/09/2013, 14:16
[color=blue]Il guru a Cernobbio e la doppiezza M5s
E alla fine la tv dà una bella lezione a Casaleggio
Luca Telese
Lo streaming che per Grillo avrebbe dovuto scardinare il potere è diventata un’arma a doppio taglio
C’era una volta “la doppiezza togliattiana”, adesso c’è “la doppiezza grillina”. La prima era la locuzione con cui si definiva la contraddizione tra la via italiana alla democrazia scelta dal “Migliore” in Italia, e la fedeltà al legame di ferro con l’Unione sovietica professata dal suo partito a livello internazionale. La seconda è il gioco di parole con cui vorrei raccontare l’incredibile contraddizione tra la summa di manie cospirative, sentimenti anticomplottisti, e guerra proclamata a lobby e poteri occulti che nel M5s sono un elemento costitutivo e identitario, e il procedere sinuoso del suo guru Gianroberto Casaleggio, grande frequentatore di lobby, cenacoli ristretti, e meeting esclusivi a porte chiuse come quello di Cernobbio. Quello stesso meeting, cioè, che Claudio Messora - oggi portavoce della comunicazione grillina - solo un anno fa da blogger denunciava come un luogo segreto, illegittimo e inaccessibile del potere.
Già ieri, a caldo, Linkiesta ha acceso un faro sulla doppiezza grillina e sul paradosso del suo protagonista principale. Ma oggi vorrei cominciare questa riflessione con una breve sequenza: si tratta di un video lungo un minuto e mezzo, il filmato dell’ingresso di Casaleggio a Cernobbio. Basta quello. In questi novanta secondi di vecchia odiata televisione, in cui Casaleggio entra in scena, prima ancora che parli, il linguaggio del suo corpo, catturato dalla vituperata telecamera di un media troppo frettolosamente dichiarato obsoleto, mostra in maniera implacabile tutte le sue contraddizioni. La prima è il silenzio ostentato. Casaleggio sembra sottointendere questo nondetto: non ti rispondo perché sei mio nemico. Il secondo è l’imbarazzo: non ti posso parlare perché la tua domanda insegue una mia contraddizione irrisolta. La terza è la stizza: mi dà fastidio che tu sia qui a farmi una domanda perché io a questa domanda non posso rispondere senza farmi del male. La quarta è il leggero brivido di panico: mi devo rivolgere al servizio d’ordine di Cernobbio perché solo loro mi possono proteggere.
E subito dopo, come se non bastasse, Casaleggio dentro la sala inscena la pantomima della guerra (persa) con i fotografi e gli operatori, a cui voleva inibire le riprese e gli scatti. Vista l’insostenibilità di questa posizione, il guru ha dovuto capitolare. Ma forse dentro la pretesa del non far riprendere, si nascondeva l’illusione, vagamente orwelliana, di poter cancellare l’imbarazzo mediatico dell’incontro con i potenti, semplicemente privando i media di una immagine, o meglio di una prova della sua presenza. Se è così, più che di un errore, si è trattato di una grande ingenuità.
La doppiezza grillina si alimenta di questo paradosso non risolto, ma a ben vedere può anche morire di questa contraddizione. La televisione, che Casaleggio dice di voler combattere, è ancora molto più libera della rete che si può censurare o oscurare con altrettanta facilità. Lo streaming che per Casaleggio e Grillo avrebbe dovuto scardinare i palazzi del potere, è diventata un’arma a doppio taglio che mette in difficoltà il movimento, ogni volta che viene usato.
Casaleggio se proprio voleva, poteva anche andare a Cernobbio, a patto che avesse accettato di mostrare il suo intervento in diretta. Poteva uscire vincitore se fosse entrato nelle stanze chiuse da rivoluzionario, portando il suo verbo di web trasparenza. Entrando da “clandestino”, invece, Casaleggio fa sì che sia ancora una volta la televisione a essere ancora rivoluzionaria: perché è solo lo sguardo d’autore del video che ci mostra le contraddizioni del suo viso. Così come lo streaming del M5s ci rivela che nel Movimento le porte chiuse servono per mascherare la difficoltà della democrazia.
Se non avessimo visto il candido intervento del senatore Luis Orellana, non avremmo potuto misurare la durezza inusitata e ingiusta della reazione che lo ha investito. Orellana ha semplicemente ipotizzato che si potrebbero fare delle alleanze. E lo ha spiegato così: «In Sicilia noi siamo al governo». Apriti cielo: gli hanno dato, nientemeno, che dello “Scilipoti”. E poi, questa è la cosa incredibile, nel secondo giorno di riunione, lo streaming del Movimento dopo questo strappo imprevisto è stato oscurato. È per questo che Cernobbio fa male a Casaleggio e alle Cinque stelle. Perché l’ultima doppiezza che quei novanta secondi minuti di tv hanno mostrato è questa: da un lato il compiacimento del Casaleggio Manager, compiaciuto per essere finalmente entrato nel salotto buono del potere, dall’altro il disagio del Casaleggio guru, preoccupato per il suo cortocircuito comunicativo. È stata la vittoria del primo Casaleggio, a mettere al tappeto il secondo: e qui, la doppiezza, è diventata conflitto di interessi.
Twitter: @lucatelese[/color]
15/09/2013, 17:12
15/09/2013, 17:21
rmnd ha scritto:
la 'sveltina' della grillina imprudente...e l'inutilità dei loro interventi parlamentari a proprio uso e consumo.
http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/pillola-giorno-dopo-negata-deputata-m5s-camera-1664479/
[color=blue]Pillola del giorno dopo negata alla deputata M5S: scoppia caso alla Camera[/color]
15/09/2013, 18:37
15/09/2013, 19:31
Atlanticus81 ha scritto:rmnd ha scritto:
la 'sveltina' della grillina imprudente...e l'inutilità dei loro interventi parlamentari a proprio uso e consumo.
http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/pillola-giorno-dopo-negata-deputata-m5s-camera-1664479/
[color=blue]Pillola del giorno dopo negata alla deputata M5S: scoppia caso alla Camera[/color]
Le notizie del Topolino possiamo lasciarle al gossip e parlare di cose serie rmnd?
Postare questo tipo di notizie non fa onore alla tua intelligenza e sono anzi un insulto a quella degli altri.
15/09/2013, 19:37
15/09/2013, 20:00
[color=blue]Grillo attacca, Russo (Pd) replica: sei tu il condannato, non noi
Lettera aperta inviata al leader del Movimento 5 Stelle
Roma, 11 set. (TMNews) - Beppe Grillo attacca Pd e Pdl dal suo blog, ribadendo che i 5 Stelle non vogliono condannati in Parlamento, ma prontamente gli risponde il senatore Pd Francesco Russo, che in una lettera aperta lo invita a non parlare più a nome del suo movimento: "Quello condannato in via definitiva sei tu, non i parlamentari del Pd".
Nel suo blog l'ex comico ha scritto: "Ieri, alla Camera, alla richiesta del M5S di espellere i delinquenti, si è levato alto il grido 'moralisti del cavolo'. I nominati del pdl e del pdmenoelle si sono indignati. E' un paradosso che invece di accompagnare alla porta Berlusconi, un delinquente condannato in via definitiva, i nominati dai capibastone del pdmenoelle e dal truffatore fiscale, volessero buttare fuori noi, i cosiddetti moralisti (del cavolo). Siamo fieri di essere moralisti del cavolo e soprattutto di starvi sul cavolo".
Diretta la replica del senatore Russo: "Io mi sono tagliato lo stipendio, vengo in Aula in metropolitana, porto i miei figli a scuola in autobus, ho il 96% di presenze in Parlamento, non rubo, non ho conflitti d'interesse, non sono in Parlamento da 20 anni, mantengo la parola data, ho vinto la battaglia per abolire i fax alla pubblica amministrazione, non voglio tornare a votare con il Porcellum", ribatte nella lettera aperta inviata a Grillo.
"Eppure - aggiunge Russo - sono un senatore del Pd e non del M5S. E ne vado fiero, sono orgoglioso di appartenere a un partito in cui: il pluralismo è un valore e non un virus da debellare, i processi decisionali sono chiari e trasparenti, il candidato premier viene eletto da 3 milioni di persone, il mio leader non è né pregiudicato né condannato in via definitiva. Perciò, se credi davvero che l'onestà debba tornare di moda e il Parlamento riconquistare la centralità decisionale perduta, allora comincia a dare il buon esempio: smettila di parlare sempre tu a nome del Movimento e passa il testimone. Perché tu in Parlamento non ci sei. E perché, fino a prova contraria, quello condannato in via definitiva sei tu, non i parlamentari del Pd".[/color]
16/09/2013, 11:37
16/09/2013, 13:26
17/09/2013, 14:28
17/09/2013, 14:33
17/09/2013, 14:50
[color=blue]Condanna definitiva per Beppe Grillo, dovrà pagare 25mila euro all’ex sindaco di Asti per diffamazione
Nel 2003 l’ex comico diede del “tangentista” a Giorgio Galvagno, all’epoca parlamentare di Forza Italia
laura secci
asti
La Corte di Cassazione, con ordinanza della sesta sezione civile resa nota oggi, ha respinto il ricorso di Beppe Grillo contro la sentenza della Corte d’Appello di Torino che aveva confermato la condanna inflitta in primo grado all’ex comico per avere diffamato nel 2003 l’ex sindaco di Asti Giorgio Galvagno, all’epoca parlamentare di Forza Italia, dandogli del “tangentista” durante un affollato spettacolo al Teatro Alfieri di Asti.
“Le motivazioni saranno note nei prossimi giorni - ha dichiarato l’avv. Luigi Florio che ha difeso Galvagno in tutti e tre i gradi di giudizio - ma appare fin d’ora chiaro che la Suprema Corte non ha accolto la tesi difensiva che invocava per Grillo la discriminante del diritto di satira”.
“Le sentenze di primo e secondo grado - ha proseguito Florio - sono state assai precise nel puntualizzare che anche le espressioni offensive possono costituire satira purchè non siano, come è avvenuto in questo caso, oltre che inveritiere anche espressione di un comportamento meramente aggressivo”.
L’odierno leader del Movimento 5 Stelle è stato così condannato in via definitiva a versare a Galvagno 25.000,00 euro più interessi dal 2003 a titolo di risarcimento del danno, oltre le spese legali di tutti e tre i gradi di giudizio.
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17/09/2013, 15:31
rmnd ha scritto:
"Eccerto", altrimenti come fa il supergrullo a sapere chi vota cosa tra i suoi adepti.
Abolizione del voto segreto e vincolo di mandato sono i pilastri della 'democrazia' grullina. Ridicoli.
17/09/2013, 16:25
Thethirdeye ha scritto:
L'abolizione del voto segreto e vincolo di mandato sono i pilastri della democrazia, punto.
17/09/2013, 16:55
Thethirdeye ha scritto:
L'abolizione del voto segreto e vincolo di mandato sono i pilastri della democrazia, punto.
Non c'entra quindi il M5S. C'entra l'Italia intera.
...Il fascismo si preoccupò tardi di abolire il voto segreto; con la legge 19 gennaio 1939, n. 129, istitutiva della Camera dei fasci e delle corporazioni, stabilì che "le votazioni hanno luogo sempre in modo palese", comunque analoghe disposizioni erano già state introdotte dalle due Camere nel dicembre del 1938...