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05/08/2010, 14:12

Con la mia frase "questi non si rendono proprio conto........" mi riferivo comunque a tutta la classe politica. Qui c'è in ballo il futuro del paese... che rischia di passare dalla staticità all'immobilità più assoluta. E non l'accaparramento delle poltrone di chicchessia. Sempre imho.

05/08/2010, 14:29

Thethirdeye ha scritto:


Con la mia frase "questi non si rendono proprio conto........" mi riferivo comunque a tutta la classe politica. Qui c'è in ballo il futuro del paese... che rischia di passare dalla staticità all'immobilità più assoluta. E non l'accaparramento delle poltrone di chicchessia. Sempre imho.


Si ma è la classe politica di ieri e di oggi e anche quella futura ..non cambierà mai nulla se le regole costituzionali restano le stesse.

Certo ci trovassimo con una classe dirigente seria, onesta, responsabile, che mettesse al primo posto l'interesse del paese non ci sarebbe affatto bisogno di nuove regole ma visto che non è così la costituzione andrebbe modificata per impedire una delle cause di maggior inciuci di questi ultimi 60 e più anni. Se il governo qualsiasi governo è ricattabile da elementi della sua stessa maggioranza che lo sostiene allora sarà sempre un continuo mediare, tessere trame, sotterfugi, accordi sottobanco...

05/08/2010, 16:50

Trichet: bene stress test, banche preparate a shock

Il presidente della Banca centrale europea ha spiegato di "non dichiarare vittoria" per quanto riguarda la ripresa economica, è meglio rimanere cauti" perché bisogna ancora "vedere cosa succederà"

05 agosto, 15:36

Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 87796.html

ROMA - La Banca centrale europea ''accoglie con favore'' i risultati degli stress test effettuati su 91 banche, una verifica ''rigorosa, completa e i cui risultati confermano la tenuta dei sistemi bancari della Ue e dell'area euro nei confronti di gravi shock finanziari ed economici''. Lo ha detto il presidente della Bce Jean-Claude Trichet.

"ALCUNI GOVERNI DEVONO RIDURRE DEBITO DI PIU'" - Alcuni governi di Eurolandia devono ridurre con maggiore velocità il proprio rapporto debito/Pil, e c'é bisogno "urgente" di recuperare credibilità per quanto riguarda l'andamento delle finanze pubbliche nel medio termine. Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet.






Alcuni Governi?????
Diciamo pure l'ITALIA!!!

Dai che a Novembre arriva l'altra stangata di Governo
(qualunque esso sia).... [:263]

05/08/2010, 17:27

Io dico che se ci mettessimo noi del Forum ... (tra qualche mazzata e qualche diverbio) sicuramente faremmo meglio di tutti i "magnaccia" che siedono dove non dovrebbero sedere! [:D]
Siamo più sinceri noi e conosciamo meglio i problemi quotidiani ...! [;)]

06/08/2010, 12:44

Corte dei Conti: alle stelle i debiti dei Comuni
62 miliardi nel 2009


06 agosto, 11:59

Fonte:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 75462.html

ROMA - Allarme della Corte dei Conti per l'indebitamento degli enti locali. "Il ricorso dell'indebitamento è in forte crescita, specie nei comuni" avverte la magistratura contabile precisando che il debito finanziario dei comuni supera i 62 miliardi. Aumenta inoltre il numero di amministrazioni locali che presentano "squilibri economico finanziari", dice ancora la Corte dei Conti, precisando che il debito finanziario dei comuni "cresce limitatamente rispetto al precedente esercizio. Più spinta è la crescita del debito delle province che raggiunge quasi 11,5 miliardi".




A proposito di federalismo....... [:246]

06/08/2010, 16:03

(Qui mi sa che comunque la si metta, si mette ... male!)

06/08/2010, 17:30

e poi... quello che non sappiamo.

06/08/2010, 19:27

dark side ha scritto:

e poi... quello che non sappiamo.

07/08/2010, 11:24

Sanità 01

False esenzioni ticket, 278 denunciati

07 Agosto 2010 10:43 CRONACHE e POLITICA

(ANSA) - MELITO PORTO SALVO (REGGIO CAL - Scoperta truffa al servizio sanitario in provincia di Reggio Calabria, denunciate 278 persone. I reati vanno da truffa aggravata a falso ideologico commesso da privato in atto pubblico. Nel mirino della GdF falsi indigenti che ottenevano prestazioni sanitarie gratuite con autocertificazioni attestanti stati di disagio economico inesistenti. Tra loro anche un 65enne proprietario di 12 appartamenti che ha chiesto l'esenzione dal ticket.

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache_e_politica/False-esenzioni-ticket-278-denunciati/07-08-2010/1-A_000124138.shtml

07/08/2010, 11:29

rmnd ha scritto:

Sanità 01

False esenzioni ticket, 278 denunciati

07 Agosto 2010 10:43 CRONACHE e POLITICA

(ANSA) - MELITO PORTO SALVO (REGGIO CAL - Scoperta truffa al servizio sanitario in provincia di Reggio Calabria, denunciate 278 persone. I reati vanno da truffa aggravata a falso ideologico commesso da privato in atto pubblico. Nel mirino della GdF falsi indigenti che ottenevano prestazioni sanitarie gratuite con autocertificazioni attestanti stati di disagio economico inesistenti. Tra loro anche un 65enne proprietario di 12 appartamenti che ha chiesto l'esenzione dal ticket.

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache_e_politica/False-esenzioni-ticket-278-denunciati/07-08-2010/1-A_000124138.shtml

Quando la Mafia è forte,questo è "" 'l'Indotto "",è una cosa naturale!.

07/08/2010, 11:31

Sanità 02

TARANTO
Quattromila pazienti deceduti ma la Asl continuava a pagare i medici

I camici bianchi percepivano le retribuzioni anche per gli assistiti di cui avevano emesso i certificati di morte. Iscritti nel registro degli indagati i direttori generali pro-tempore della Azienda sanitaria. Il danno all'erario sarebbe di circa 300mila euro

http://bari.repubblica.it/cronaca/2010/08/06/news/quattromila_deceduti_in_carico_alla_asl_di_taranto_si_indaga-6103761/

07/08/2010, 11:34

Sanità 03

Lo scandalo degli ospedali mai nati
di Fabrizio Paladini e Antonio Rossitto

C’è l’ospedale fantasma di Pizzo Calabro, dove hanno costruito ascensori tanto minuscoli da non fare passare nemmeno le lettighe. C’è il mastodontico ospedale di Cagliari: nacque per la bellezza di 1.040 posti letto e adesso ne ospita appena un centinaio. E c’è pure l’ospedale di Turi, nel Barese, che doveva essere un centro per curare le tossicodipendenze. Invece è diventato regno di spacciatori e drogati. Tre eclatanti casi di sprechi all’italiana.
Esempi tratti da una relazione, datata luglio 2000, della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema sanitario: 222 pagine che dettagliavano i risultati di un’indagine sugli ospedali mai terminati. Trovarono, all’epoca, 132 incompiute in 16 regioni. Nell’elenco c’era di tutto: costruzioni lasciate a metà, reparti incompleti, nosocomi finiti ma senza pazienti. Un mare di soldi pubblici buttati via. La relazione firmata dall’ex senatore dell’Ulivo Fernando Di Orio, oggi rettore dell’Università dell’Aquila, fece scalpore. Venne calcolato pure il danno per l’erario: 20 mila miliardi di lire, 10 miliardi di euro di oggi. Quasi una finanziaria.

Da allora le cose non sono migliorate molto. Panorama ha verificato ospedale per ospedale, regione per regione. E ha scoperto che 45 strutture rimangono abbandonate, chiuse o non completate. In particolare, resta critica la situazione in Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. Lo sperpero continua. Come dieci anni fa. «Allora i soldi degli appalti erano spesso usati come finanziamento illecito ai partiti» dice Di Orio. «Si partiva, sotto elezioni, con un progetto faraonico e un piccolo stanziamento. Poi i costi lievitavano. E i lavori si fermavano fino alla successiva tornata elettorale. A Vico del Gargano, in provincia di Foggia, l’ospedale è stato inaugurato 11 volte. E non è mai entrato in funzione». Megalomanie immaginate negli anni Cinquanta e Sessanta, e poi ridimensionate. Ospedali che, nella stragrande maggioranza dei casi, nascono già vetusti.

Come quello dell’Aquila: in costruzione per 27 anni, venne inaugurato nel 2000, già vecchio e poco funzionale. Dieci anni fa la Commissione annotava: «Irrazionalità e obsolescenza dell’impianto costruttivo, scarsa qualità dei materiali impiegati…». Come è finita, lo hanno visto tutti: il terremoto del 2009 lo ha sbriciolato. Tutti a gridare allo «scandalo». Ma, a luglio 2000, lo «scandalo» era già stato denunciato dalla relazione parlamentare. Panorama, da quello sterminato elenco, ha scelto cinque storie di ordinario sperpero di denaro pubblico.
(hanno collaborato: Antonio Calitri, Filippo Maria Cutrupi, Sergio D’Agostino, Arianna De Leonardis, Giorgio Fabri, Eugenio Moi, Maria Pirro, Oscar Puntel, Canio Smaldone)

SAN BARTOLOMEO IN GALDO (BN)
Mezzo secolo di sperperi
http://video.panorama.it/inchieste/32sanbartolomeo.flv
«È l’opera incompiuta più vecchia d’Italia» dice con amaro orgoglio il sindaco di San Bartolomeo in Galdo (Benevento), 4.500 abitanti, Vincenzo Sangregorio. I lavori iniziarono nell’anno di grazia 1958. Nel 2008 venne perfino affissa una lapide: «Dopo 50 anni di attese, speranze, delusioni e lo sperpero di circa 24 milioni di euro, a memoria e a vergogna della incapacità politica e amministrativa dei loro rappresentanti, i cittadini posero». «Da bambino venivo in questo ospedale con i miei amici, era un posto perfetto per giocare a nascondino. Nei corridoi già abbandonati usavo i carrelli portavivande a mo’ di skateboard per le mie scorribande da piccolo malandrino» ricorda Sangregorio. Quattro piani per 133 posti letto previsti, 12 mila metri quadrati attrezzati con sale di degenza complete di ossigeno e bagni funzionanti. Nelle camere i mobili imballati. Nel 2008 l’ospedale viene definitivamente cancellato dal piano sanitario nazionale e rimarrà solo uno Psaut (Pronto soccorso attivo per urgenze territoriali) che chissà quando, e se, verrà mai attivato al pianterreno. Nel frattempo però i lavori (e lo sperpero di denaro) continuano. All’interno si possono trovare cartelle cliniche, esami diagnostici, ecografie: tutto buttato sul pavimento tra rifiuti di ogni tipo. Naturalmente c’è anche un grande parcheggio su due piani, con sbarre elettroniche e strisce disegnate.
Vuoto come tutto il resto.

AMALFI (SA)
Accesso vietato alle ambulanze
http://video.panorama.it/inchieste/32amalfi.flv
«Una vergogna mondiale» dice Antonio De Luca, sindaco di Amalfi e cardiologo. L’ospedale di Pogerola, che a farne un residence con quella vista mozzafiato sul mare varrebbe decine di milioni di euro, è un monumento all’Italia dello spreco. Basta dire che la rampa di accesso al pronto soccorso è così stretta che le ambulanze non ci possono passare. Quattro piani di stanze in parte completate in parte abbandonate, cucine, sale operatorie, tutto nel più totale degrado. La struttura risale al 1952 e ha subito tanti lavori di ristrutturazione (l’ultima nel 1992) ma non è mai stata aperta. Però vennero assunti, con regolare concorso, sotto la gestione del ministro Francesco De Lorenzo, ben otto primari stipendiati regolarmente per non fare nulla per mesi, poi vennero dirottati altrove ma l’ospedale fantasma servì come trampolino per la loro carriera. «Ci ho portato Antonio Bassolino quando era presidente, ma non è servito a niente. Ora proverò con il governatore Stefano Caldoro ma sono sfiduciato. Almeno ci potremmo portare tutte le scuole di Amalfi, sarebbe utile, ma non possiamo cambiare la destinazione d’uso». Meglio dire: la destinazione di non uso. Diecimila metri quadrati buttati, un vero «monumento all’Ospedale ignoto» dove piangere amare lacrime.

LENTINI (SR)
Aperto 15 anni dopo. Ma solo per fiction
http://video.panorama.it/inchieste/32lentini.flv
Il «nuovo» ospedale di Lentini sovrasta una collinetta attorniata da agrumeti. L’aggettivo «nuovo» è eufemistico: i lavori, cominciati nel 1995, non sono ancora terminati. Restano da completare le sale operatorie. E poi bisogna arredare e attrezzare tutta la struttura. Gare d’appalto che hanno avuto una storia infinita: sospese per 18 mesi dopo un ricorso al Tar. E solo ad aprile finalmente sbloccate. Se tutto va bene, quindi, l’ospedale dovrebbe essere aperto la prossima primavera, con 120 posti letto invece dei 302 originariamente previsti. Il costo finale, al netto di nuove grane, sarà di 40 milioni di euro. «Ormai siamo in dirittura d’arrivo» assicura l’assessore alla Sanità di Lentini, Paolo Censabella. «Finalmente avremo il nostro ospedale». Più o meno le stesse parole che ripeterono, nel 2000, i dirigenti sanitari locali ai senatori della Commissione parlamentare d’inchiesta arrivati a Lentini per appurare lo stato delle cose. La parziale attivazione sarebbe dovuta arrivare a mesi. Sono passati, invece, altri dieci anni. Durante i quali nessun paziente è entrato in corsia. O meglio: i soli che lo hanno fatto erano attori. Perché l’unico utilizzo l’ospedale di Lentini l’ha avuto come set cinematografico. Nei mesi scorsi ci hanno girato «Le ultime 56 ore», con Raoul Bova, un film sui militari italiani morti per l’uranio impoverito. Il mastodontico edificio sulla collina era l’ospedale in cui venivano ricoverati i soldati. Per non lasciare dubbi sul reale scopo della struttura, per l’occasione è stata piazzata davanti all’ingresso un’enorme insegna: «Ospedale civile». Stessa accortezza usata sopra le porte scorrevoli di quello che diventerà il reparto per curare le urgenze: «Pronto soccorso» recita opportunamente la scritta. Degenti ancora non se ne sono visti. Ma i passanti, almeno, non avranno più dubbi su cos’è quel gigantesco complesso color giallo ocra.

ROSARNO (RC)
Là dove c’era una corsia ora c’è…una latrina
http://video.panorama.it/inchieste/32rosarno.flv
Il primo finanziamento lo diede 43 anni fa l’ormai defunta e sempre munifica Cassa per il Mezzogiorno: 346 milioni di lire, elargiti grazie all’intercessione di Giacomo Mancini, allora ministro dei Lavori pubblici. Così, nel 1967, l’ex deputato cosentino poté inaugurare in pompa magna i cantieri. Doveva diventare un gioiello della sanità calabrese, l’ospedale di Rosarno. Peccato che per tirarlo su ci siano voluti 24 anni. Altri 19 invece sono serviti a ridurlo nello stato attuale. Un letamaio. Letteralmente. Dove si dovevano curare i malati,pascolano e trovano rifugio pecore e cavalli. Del resto, la montagna di sterco davanti all’ingresso non lascia dubbi sul reale utilizzo della struttura. E all’interno la situazione non cambia: i lunghissimi corridoi e le camere sono ornati da quantità inimmaginabili di deiezioni ovine ed equine. L’olezzo insopportabile è segno di un bivacco recente. Al resto invece ci hanno pensato gli uomini, razziando ogni cosa: persino gli ascensori, le ringhiere delle scale e le vasche incassate nella muratura. Ogni metro quadrato racconta lo sfacelo: ovunque sono sparsi resti di sanitari distrutti, infissi divelti, quadri elettrici smontati. Al primo e al secondo piano, all’interno di una decina di stanze, compaiono tracce di vita: letti improvvisati su materassi lerci, brandelli di vestiti, scarpe sformate. Le pareti sono annerite dal fuoco. A terra, ci sono bottiglie di birra e di vino, resti di cibarie. «Per un lungo periodo hanno vissuto qui alcuni extracomunitari» racconta Gianfranco Saccomanno, sindaco di Rosarno dal 2003 al 2005. Racconta di avere tentato in ogni modo di fare pressioni sulla Regione, perché l’ospedale venisse utilizzato, almeno parzialmente. Prediche vane: «Nessuno mi ha mai dato ascolto» lamenta. Per denunciare lo scempio, non gli è rimasto altro da fare che aggirarsi nauseato per i corridoi, assieme all’allibito cronista di «Panorama». Tra montagne di letame e stanze trasformate in lager.

GERACE (RC)
Lo spreco poco «illuminato»
http://video.panorama.it/inchieste/32gerace.flv
A vederla da fuori sembra la villa di un nobilotto in disgrazia. Tutto sommato è in buono stato: gli infissi ancora nuovi, l’intonaco appena scrostato, i balconi e i lampioni neanche arrugginiti. Solo il giardino avrebbe bisogno di una sistematina. Il complesso di eleganti edifici bianchi alla periferia di Gerace, splendido paesino medioevale del Reggino, è però solo l’ennesima incompiuta della sanità calabra. I lavori cominciarono nel 1987, ma vennero interrotti a metà degli anni Novanta: all’epoca erano stati già spesi 5 milioni di euro, l’ospedale era praticamente ultimato. Tanto che, nel 1996, furono collaudati tutti gli impianti, perfino quello fotovoltaico. Sembrava fatta: 102 posti letto in più nell’asfittico panorama sanitario della Locride. C’era voluto un po’, ma ne era valsa la pena.Venne commissionata pure una targa dedicata al cittadino illustre, un botanico, che avrebbe dato il nome al nosocomio. Quasi 15 anni dopo, quella lastra di marmo campeggia all’entrata. Recita: «Ospedale Filippo Fimognari, geracese». La targa è in buone condizioni, solo un po’ impolverata. Così come le cucine al piano terra e tutti i macchinari della lavanderia. Anche l’impianto fotovoltaico sembra resistere al tempo. Avrebbe fatto risparmiare un sacco di soldi. Ma la sfilza di pannelli piazzati sui tetti non ha mai prodotto un chilowatt. In compenso, è diventata il simbolo di uno sperpero di 5 milioni di euro.

Martedì 3 Agosto 2010

07/08/2010, 12:55

Santa miseria.... come stiamo messi....... [V]

07/08/2010, 14:21

Guerra di ideali e guerra di cultura civica, chi vincerà? [:D]

07/08/2010, 18:20

Censis, nessuna vacanza per sei italiani su dieci
Lo afferma uno studio pubblicato dall'International Journal of Epidemiology

07 agosto, 11:03

>>> http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 08946.html




Ma tranquilli..... l'ItaGlia è in netta ripresa..... Immagine
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