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MessaggioInviato: 10/05/2014, 02:16 
idem, e devo dire grazie a questo forum se ho scoperto una molteplicità di siti di informazione, anche di cronaca. Mi sento molto più consapevole di come vanno le cose ed è molto più divertente :) A volte quando si parla tra amici anticipo delle dinamiche o racconto delle "cose" che poi dopo settimane se non mesi vengono alla luce ed è bello sentirsi dire" avevi ragione!"



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MessaggioInviato: 10/05/2014, 20:12 
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MaxpoweR ha scritto:

idem, e devo dire grazie a questo forum se ho scoperto una molteplicità di siti di informazione, anche di cronaca. Mi sento molto più consapevole di come vanno le cose ed è molto più divertente :) A volte quando si parla tra amici anticipo delle dinamiche o racconto delle "cose" che poi dopo settimane se non mesi vengono alla luce ed è bello sentirsi dire" avevi ragione!"


...e' necessario informarsi da fonti alternative se vuoi avere una visione definita dei vari avvenimenti che interessano la terra.............................[;)]


Ultima modifica di ubatuba il 10/05/2014, 20:12, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 12/05/2014, 10:13 
Ucraina: nell'est trionfo filorussi, 90% per secessione

Né l'Ue né gli Usa riconoscono il referendum. Rischio escalation tensioni. Attesa per "verdetto" Putin.

Referendum per secessione da Ucraina nell'est del paese: 89% per indipendenza.
ROMA (WSI) - Plebiscito per l'indipendenza da Kiev nell'Est dell'Ucraina: come atteso, il referendum organizzato nelle regioni russofone e russofile della parte orientale del Paese ex sovietico ha portato ad una larghissima maggioranza di "sì" alla secessione.

Secondo i dati diffusi dal Comitato elettorale allestito dai militanti separatisti, ieri ha votato a favore l'89,7%, il 10,9% è contrario, uno 0,74% delle schede è risultato nullo. L'affluenza è stata del 74,87% nella regione di Donetsk, dell'81% a Lugansk.

Un quadro che minaccia concretamente una ulteriore fase di instabilità sul fianco orientale dell'Ucraina e nell'intero Paese sconvolto da tensioni, disordini e violenze e dove nell'Est le autorità ad interim filo-occidentali hanno lanciato un'operazione militare per tentare di riprendere il controllo, per ora senza grandi risultati. L'esito del voto sarà ufficializzato oggi nel primo pomeriggio, tra le 13 e le 17 italiane, prima a Donetsk, poi Lugansk.

E dopo il Cremlino renderà pubblica la sua posizione al riguardo: Vladimir Putin la scorsa settimana ha chiesto un rinvio del referendum, richiesta respinta dai separatisti ucraini. Una dinamica che ha alimentato i dubbi occidentali di un "gioco delle parti" tra il Cremlino e i russofili ucraini e che ha portato il governo di Kiev a puntare il dito contro "una farsa".

Né l'Ue né gli Stati Uniti riconoscono il referendum che chiede, de facto, lo smembramento dell'Ucraina, anche se la domanda posta era solo sull'indipendenza, evitando riferimenti ad una eventuale annessione alla Federazione russa. (TMNEWS)

http://www.wallstreetitalia.com/article ... sione.aspx

c'e' da domandarsi con quale criterio non viene accettato questo referendum,dopo avere accettato quello farlocco del kossovo................ora putin avra' una carta in + x eventualmente contrattare con l'ucraina.....................[;)]


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MessaggioInviato: 17/05/2014, 19:59 
Pagliacci assassini, vi raccontano che il cattivo è Putin

http://www.nocensura.com/2014/05/paglia ... o-che.html

La prima notizia è che Barack Obama scorrazza impunemente per l’Europa, senza doversela vedere con manifestazioni di protesta. Obama stringe mani di “alleati” belanti, nonostante quello che i suoi tagliagole hanno appena combinato a Kiev, a Odessa, nell’Est dell’Ucraina. L’altra notizia è che questo spettacolo non piace all’opinione pubblica europea: un sorprendende sondaggio dell’“Independent” rivela che il 90% degli inglesi stima Putin, il quale sta agendo in modo legittimo secondo l’ex cancelliere tedesco Schmidt. Lo pensano anche milioni di cittadini tedeschi: la Russia, minacciata dal golpe organizzato dagli Usa a Kiev, si è dovuta muovere tempestivamente per salvare la sua unica base navale in acque calde, sul Mar Nero, in Crimea, peraltro decisiva – meno di un anno fa – per organizzare la protezione della Siria e scongiurare l’attacco della Nato. Ma, anche in Germania, i media non stanno dalla parte dei cittadini: quelli che si attengono semplicemente ai fatti, dice Diana Johnstone, vengono definiti “Putinversteher”, cioè “persone che capiscono Putin”, individui stravaganti.

«Non siamo tenuti a capire, noi dobbiamo odiare: i media esistono per questo motivo», dice la Johnstone, autrice del libro-denuncia sulla “crociata dei dementi” (“Fools’ Crusade: Yugoslavia, Nato, and Western Delusions”). Mentre l’Occidente si rifiuta ostinatamente di “capire” Putin, annota la saggista in un post ripreso da “Come Don Chisciotte”, il capo del Cremlino sembra comprendere benissimo che lui e la sua nazione «vengono sistematicamente attirati con l’inganno in una trappola mortale da un nemico che eccelle nell’arte contemporanea della “comunicazione”». In una situazione di guerra, «la comunicazione della Nato dimostra che non è importante chi fa cosa: l’unica cosa che conta è chi racconta la storia». E i media occidentali stanno recitando un copione prestabilito: Putin è il nuovo Hitler pronto all’invasione. A Odessa, dove i neonazisti anti-russi hanno organizzato un massacro raccapricciante, «i media occidentali non hanno notato atrocità, non hanno sentito di alcuna violenza, non hanno riferito di crimine alcuno. Hanno solamente condannato una “tragedia” che era appena accaduta in un qualche modo imprecisato».

CONTINUA>>> http://www.nocensura.com/2014/05/paglia ... o-che.html



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MessaggioInviato: 17/05/2014, 20:02 
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Ultima modifica di Wolframio il 17/05/2014, 20:03, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 19/05/2014, 11:45 
L'escalation della tensione tra Russia e gli USA sta cominciando ad avere conseguenze notevole anche nell'industria spaziale. Dopo il gelo iniziale come la NASA che ha tagliato i ponti per le collaborazioni non essenziali, ed i dibattiti interni circa il rifornimento di motori russi per i razzi militari americani (con la causa in tribunale indetta dalla SpaceX), la Russia scende in campo con le proprie sanzioni. Prima di tutto, è stato vietato l'uso di motori russi per lanci di sicurezza nazionale degli USA. Questo porterà sicuramente a notevoli cambiamenti sulla scena dell'industria aerospaziale americana ed internazionale. In secondo luogo, Dmitry Rogozin, vice-primo ministro e responsabile per l'industria spaziale e militare russa, ha declinato la proposta per prolungare la vita della Stazione Spaziale Internazionale.

Ma partiamo con ordine. I motori in causa si chiamano RD-180 e sono il cuore dei razzi Atlas V, costruiti dalla compagna ULA (United Launch Alliance), composta dalla Boeing e Lockheed Martin. Gli Atlas V sono tra i razzi più usati dagli USA e hanno lanciato sia satelliti militari, che satelliti meteorologici che missioni di esplorazione planetaria (vedi Curiosity e MAVEN). Ma senza i motori costruiti dalla compagna russa NPO Energomash, non sarà così facile rimetterli sulla rampa di lancio.

"Procediamo dal fatto che non abbiamo alcuna garanzia che i nostri motori vengono usati solo per lanci non-militari, e quindi non potremmo più fornirli agli USA" ha dichiarato Rogozin, che ha poi aggiunto ombre anche sugli attuali motori già venduti: "Se questa garanzie non vengono fornite, il lato Russo non potrà fornire la necessaria manutenzione dei motori, che già sono stati spediti verso gli USA."
A questo proposito, sappiamo anche da uno dei portavoce della ULA che attualmente la compagnia ha da parte un rifornimento di RD-180 che basterà per altri due anni.
Sarà interessante vedere come si muoveranno gli USA anche in vista del processo indetto da Elon Musk (capo della SpaceX), che non ha mai fatto mistero del fatto che la sua compagnia potrebbe fornire i razzi Falcon 9 (completamente costruiti negli USA), come sostituti dei razzi Atlas V.

Per quanto concerne la Stazione Spaziale Internazionale, Rogozin ha dichiarato che Mosca non ha in programma un accordo riguardo all'offerta degli USA per prolungare le attività della stazione fino al 2024. "Attualmente riteniamo che la ISS ci servirà fino al 2020. Dobbiamo capire quanto profitto stiamo facendo usando la stazione, calcolare le spese e decidere cosa fare in seguito in base a questo. Un concetto completamente nuovo per il futuro dell'esplorazione spaziale è attualmente in sviluppo presso le agenzie Russe" ha spiegato Rogozin.

La faccenda si complica ulteriormente anche perché soltanto la Russia ha navicelle in grado di portare astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale. Quindi americani, europei, canadesi e giapponesi dipendono da questa collaborazione per l'uso delle Soyuz. Dopo la chiusura del programma Shuttle nel 2011, la NASA iniziò a lavorare con altre compagne private per fornire rapidamente le prime soluzioni americane per arrivare alla ISS, ma i continui tagli al budget dell'agenzia spaziale hanno portato a ritardi che ora cominciano a pesare notevolmente. Anche perché la Russia ha aumentato il prezzo richiesto per lanciare un astronauta non russo a ben 70 milioni di dollari!

In una precedente dichiarazione riguardo alle sanzioni contro la Russia, Rogozin aveva già avvisato gli USA che questo potrebbe avere ripercussioni sul programma spaziale americano e ha detto che forse la NASA "dovrebbe lanciare i propri astronauti verso la ISS usando un trampolino."

In tutto questo anche l'ESA si trova in una situazione delicata, dato che l'Unione Europea sta attivamente lavorando a sanzioni contro la Russia, ma dall'altra parte l'ESA sta lavorando con la Russia per il futuro della missione ExoMars, che nei prossimi anni lancerà con un razzo e lander russo il primo grande rover europeo sulla superficie di Marte. La collaborazione con la Russia si estende ad una moltitudine di altri programmi, inclusa la missione JUICE per l'esplorazione delle lune ghiacciate di Giove (ed in particolare Ganimede).
Le collaborazioni con la Russia erano nate in seguito al ritiro della NASA, con cui erano pensate inizialmente, ma che ha dovuto dare forfait dopo notevoli tagli al budget per l'esplorazione planetaria.

http://www.universetoday.com/111820/mos ... ore-111820

http://www.link2universe.net/2014-05-14 ... della-iss/

..questi sono i risultati delle folli sanzioni usa contro la russia.....................


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MessaggioInviato: 19/05/2014, 14:28 
così imparano a fare i gradassi :)



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MessaggioInviato: 19/05/2014, 19:48 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

così imparano a fare i gradassi :)


...faranno i lanci tramite fionde.................[:I]


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MessaggioInviato: 20/05/2014, 20:38 
Il Presidente russo Vladimir Putin dopo i colloqui con il Presidente Xi Jinping ha dichiarato che Mosca e Pechino hanno deciso di coordinare più strettamente le loro mosse di politica estera.

Secondo il Presidente russo, la posizione della Russia e della Cina sulle questioni internazionali in gran parte coincide. "Abbiamo priorità comuni sia a livello globale che regionale", ha detto Putin.

"Abbiamo trovato intesa per coordinare più strettamente le nostre mosse di politica estera, tra cui l'ONU, BRICS, APEC", ha evidenziato Vladimir Putin.
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/news/2014_05_20/ ... tera-8206/


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MessaggioInviato: 20/05/2014, 22:42 
§Mo sono caXXi amari per tutti :)



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MessaggioInviato: 21/05/2014, 18:23 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

§Mo sono caXXi amari per tutti :)


oltre tutto hann pure firmato un accordo x la vendita di miliardi di metri cubi di gas alla cina,con la prospettiva di raddoppiare,in sto modo la russia si trova pronta nell'eventualita'della chiusura dei rubinetti verso l'europa,se consideriamo che eventualmente il gas che poi verrebbe importato dagli usa ha un costo notevolmente superiore a quello russo...................... [;)] [:I]


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MessaggioInviato: 22/05/2014, 19:40 
Gas, storico accordo tra Russia e Cina
Barroso: "Ma rifornite anche la Ue"
I due colossi, dopo dieci anni di tentativi, hanno definito le condizioni economiche che portano Mosca a vendere 38 miliardi di metri cubi di metano all'anno con un gasdotto da 2.200 chiilometri. Immediato intervento di Bruxelles
di LUCA PAGNI

Gas, storico accordo tra Russia e Cina Barroso: "Ma rifornite anche la Ue" Vladimir Putin con il presidente cinese Xi Jinping


MILANO - A vendere gas alla Cina ci hanno provato da almeno dieci anni. Ma questa volta ce l'hanno fatta. Il colosso russo Gazprom e la compagnia petrolifera pubblica cinese Cnpc hanno firmato a Shanghai uno storico accordo destinato a cambiare gli assetti geopolitici dell'energia mondiale. Il contratto, sottoscritto al termine di due giorni di incontri ad alto livello, alla presenza del presidente russo Valdimir Putin e del numero uno cinese Xi Jinping, prevede un contratto di fornitura trentennale di metano, pari a 38 miliardi di metri cubi all’anno (la metà dei consumi italiani), garantito da un gasdotto lungo 2.200 chilometri dalla Siberia alla Cina orientale ancora da costruire.

In realtà, nonostante la fornitura trentennale sia stimata dagli esperti attorno a 456 milioni di dollari, il prezzo è uno degli ostacoli che ancora dividono i fornitori dagli acquirenti. Così come è stata molto complessa la trattativa sulle condizioni per le eventuali rinegoziazioni, procedure cui i cinesi sono abbastanza allergici. E come avviene sempre nelle trattative per la fornitura di idrocarburi il prezzo finale a cui verrà cenduta al materia prima non è stata rivelata nemmeno questa volta.

La mossa di Putin è strategica. Cercare di spostare l’asse economico verso est per non dipendere più esclusivamente dall’Europa, principale mercato di sbocco del gas siberiano. Per lanciare un messaggio all’Europa dopo i fatti dell'Ucraina, ma anche per trovare altri sbocchi in un momento in cui
tra rinnovabili, crisi economica e rivoluzione dello shale gas in America, l’Europa sembra avere meno bisogno di materia prima. Come noto, più di un terzo del metano che si consuma nell’Eurozona viene dalla Russia, con punte fino al 100 per cento nei paesi baltici, il 90 per cento della Bulgaria e l’80 di Slovacchia e Ungheria.

Fino al 2013 l'Europa è stato il primo cliente di Mosca con 160 miliardi di metri cubi acquistati ma la Cina da sola è già da quest'anno sarà un mercato più grande. Pechino prevede di aumentare del 20% le importazioni di gas, per ridurre il peso dell'inquinantissimo carbone per produrre energia elettrica, e arrivare a 186 miliardi di metri cubi.

Non è un caso se Bruxelles si è subito preoccupata di lanciare un messaggio al Cremlino. "La fornitura di gas all'Europa non deve essere interrotta, conto sulla Russia perchè mantenga i suoi impegni, è responsabilità di Gazprom assicurare le consegne di gas come stabilito dai contratti con le società Ue": così il presidente della Commissione Josè Barroso in una lettera a Vladimir Putin. Il presidente della Commissione ricorda anche a Putin che "la Ue si aspetta che la Russia attivi un sistema di allerta" che avverta con largo anticipo semmai le forniture dovessero subire interruzioni. "La Ue si aspetta che tutte le parti restino affidabili fornitori e partner di transito, perchè è anche nel loro interesse".

I rapporti con economici tra Cina e Russia, invece, sono recenti. A differenza di quelli politici. L’interscambio commerciale ha raggiunto i 90 miliardi di dollari nel 2013, sette volte di più del 2003, ma ancora molto lontano dai 370 miliardi dell’interscambio tra Russia ed Europa.

L'accordo nasconde retroscena ancora più complessi. Come spiega Matteo Verda, ricercatore dell’Ispi, l’Istituto per gli studi internazionali di Milano. “Più che una minaccia all’Europa, si tratta di una diversificazione del business. Putin e Gazprom vogliono aprire un mercato parallelo, visto che, tra l’altro, i giacimenti che verrebbero usati per rifornire la Cina non sono gli stessi che servono l’Europa". Per l’analista, il fatto di aprire in mercato alternativo può portare dei vantaggi anche a Bruxelles: "Non è male se la Russia trova altri acquirenti del suo gas, perché questo significa dare più stabilità ai conti del Cremlino. Siccome l’Europa è il primo mercato per Mosca, in caso di instabilità economica, le ripercussioni sono immediate".


(21 maggio 2014)

http://www.repubblica.it/economia/finan ... -86714265/

....dopo avere voluto le sanzioni,ora barroso si preoccupa che la russia mantenga i propri impegni nella fornitura di gas,in questo bisogna ammettere che putin si e' rivelato un vero stratega,ne e' escito vincitore nel braccio di ferro con l'occidente,lasciando ora in cerino acceso in mano ad un incompetente:::::::::obama [;)],ora puo' pure espandere la vendita del gas russo oltre alla cina ad altri paesi della zona,cio' diventa un alleanza strategica politico economica,che con ogni probabilita'spostera' l'asse economico verso oriente [;)]


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Non è un caso se Bruxelles si è subito preoccupata di lanciare un messaggio al Cremlino. "La fornitura di gas all'Europa non deve essere interrotta, conto sulla Russia perchè mantenga i suoi impegni, è responsabilità di Gazprom assicurare le consegne di gas come stabilito dai contratti con le società Ue": così il presidente della Commissione Josè Barroso in una lettera a Vladimir Putin. Il presidente della Commissione ricorda anche a Putin che "la Ue si aspetta che la Russia attivi un sistema di allerta" che avverta con largo anticipo semmai le forniture dovessero subire interruzioni. "La Ue si aspetta che tutte le parti restino affidabili fornitori e partner di transito, perchè è anche nel loro interesse".


Posso solo immaginare il ghigno soddisfatto dello zar :>



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MaxpoweR ha scritto:

Cita:
Non è un caso se Bruxelles si è subito preoccupata di lanciare un messaggio al Cremlino. "La fornitura di gas all'Europa non deve essere interrotta, conto sulla Russia perchè mantenga i suoi impegni, è responsabilità di Gazprom assicurare le consegne di gas come stabilito dai contratti con le società Ue": così il presidente della Commissione Josè Barroso in una lettera a Vladimir Putin. Il presidente della Commissione ricorda anche a Putin che "la Ue si aspetta che la Russia attivi un sistema di allerta" che avverta con largo anticipo semmai le forniture dovessero subire interruzioni. "La Ue si aspetta che tutte le parti restino affidabili fornitori e partner di transito, perchè è anche nel loro interesse".


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MessaggioInviato: 23/05/2014, 11:46 
E' curioso pensare che nel lontano febbraio 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, l’inglese Churchill, l’americano Roosevelt e il sovietico Stalin, i tre grandi vincitori si riunirono a Yalta "crimea"-"Ucraina" per spartirsi il mondo, come oggi si possa tornare ad un conflitto mondiale, partendo da un disordine nato in quello stesso posto.

Crimea, l'inizio e la fine di una pace.....



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