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Su 34 processi, 20 toghe rosse
Da Ingroia a Bruti Liberati,
la conta di tutti i pm anti-Cav
Accusatori di Silvio quasi tutti da Magistratura democratica e Movimento per la giustizia.
E dal conto mancano i "neutrali" Woodcock e Boccassini ...
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22,12 KBForse Silvio Berlusconi, nel suo tanto atteso "discorso" in Senato contro toghe rosse e magistratura politicizzata, utilizzerà qualche passaggio dell'articolo che Panorama in edicola oggi, venerdì 22 agosto, dedica ai pm che negli ultimi 19 anni hanno indagato su di lui. Un servizio, quello del settimanale di casa Mondadori, che snocciola nome per nome tutte le toghe appartenenti alle due correnti "di sinistra" della magistratura italiana, Magistratura democratica e Movimento per la giustizia, e che dal 1994 ad oggi hanno rappresentato l'accusa in vari processi contro il Cavaliere. Alle due "sigle", che nel 2011 si sono federate nel cartello elettorale Area, per la cronaca non appartengono due magistrati passati alla storia come tradizionali "nemici" di Berlusconi: Ilda Boccassini, la grande accusatrice del processo Ruby, e Hnery John Woodcock, che sta indagando a Napoli sul caso De Gregorio e la compravendita di parlamentari da parte dell'ex premier tra 2007 e 2008. Nonostante questo, su 34 procedimenti penali a carico del Cav, secondo Panorama sono almeno 20 gli esponenti togati ufficialmente "di sinistra".
Le toghe più in vista - A Napoli, Woodcock indaga su Berlusconi insieme ai colleghi Vincenzo Piscitelli, Fabrizio Vanorio e Francesco Curcio, tutti e tre di Magistratura democratica. Storicamente, è la Procura di Milano quella più "connotata" politicamente. Edmondo Bruti Liberati, procuratore capo, è stato anche presidente di Md mentre l'ex magistrato Gherardo Colombo, anche lui di Magistratura democratica, ha presieduto l'accusa nei processi sulle tangenti alla Guardia di FInanza, Imi Sir, Lodo Mondadori e Sme Ariosto. Nel processo Unipol, invece, dove Berlusconi è stato condannato in primo grado a un anno per violazione del segreto d'ufficio, l'accusa era guidata da Maurizio Romanelli, componente di Movimento per la giustizia. Quasi superfluo poi citare la toga rossa per eccellenza, in quanto autodichiarata: Antonio Ingroia, tra i nomi di spicco di Magistratura democratica, che insieme al collega Domenico Gozzo (anche lui di Md, oggi a Caltanissetta) ha imbastito l'accusa nel processo per mafia contro Marcello Dell'Utri, "laboratorio" per il teorema di Berlusconi colluso con Cosa Nostra proprio nel periodo in cui a capo della procura siciliana c'era Gian Carlo Caselli. Anche lui, naturalmente, di Magistratura democratica
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