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Re: Tensioni e scontri in USA

07/03/2015, 20:26

Non capisco ancora quale sia lo scopo che vogliano perseguire, ma ci sono troppe coincidenze in questa escalation.

Il poliziotto che uccide un nero nel 50 anniversario della marcia di Martin Luter King, Soros che finanzia le proteste,

e la sequenza di morti fatti dai poliziotti completamente incuranti dello sdegno della società e delle conseguenze, come se vivessero in un altro mondo, come se sapessero che tanto sono al sicuro, era già strana di suo.

Re: Tensioni e scontri in USA

07/03/2015, 21:06

Comunque ricordiamoci chesono 50 Stati e 300 milioni di persone ... Poi bisogna anche vedere come si sono svolti ifatti! [;)]

Re: Tensioni e scontri in USA

07/03/2015, 21:25

Aztlan ha scritto:Non capisco ancora quale sia lo scopo che vogliano perseguire, ma ci sono troppe coincidenze in questa escalation.

Il poliziotto che uccide un nero nel 50 anniversario della marcia di Martin Luter King, Soros che finanzia le proteste,

e la sequenza di morti fatti dai poliziotti completamente incuranti dello sdegno della società e delle conseguenze, come se vivessero in un altro mondo, come se sapessero che tanto sono al sicuro, era già strana di suo.



Probabilmente stanno cercando di innescare una guerra civile per poter imporre la legge marizale.

Re: Tensioni e scontri in USA

07/03/2015, 23:24

MaxpoweR ha scritto:
Aztlan ha scritto:Non capisco ancora quale sia lo scopo che vogliano perseguire, ma ci sono troppe coincidenze in questa escalation.

Il poliziotto che uccide un nero nel 50 anniversario della marcia di Martin Luter King, Soros che finanzia le proteste,

e la sequenza di morti fatti dai poliziotti completamente incuranti dello sdegno della società e delle conseguenze, come se vivessero in un altro mondo, come se sapessero che tanto sono al sicuro, era già strana di suo.



Probabilmente stanno cercando di innescare una guerra civile per poter imporre la legge marizale.


Sì, ma a che pro?

[:296]

Voglio dire.. che beneficio ne trarrebbe il governo nell'instaurare la legge marziale negli Stati Uniti?! Mettere a tacere l'eventuale dissenso? Ok, ci potrebbe stare, ma per quello che ne so non mi sembra che negli USA oggi come oggi ci siano grandi movimenti che possono mettere in crisi l'establishment.

Ufologo 555 ha scritto:Comunque ricordiamoci chesono 50 Stati e 300 milioni di persone ...


E questo in che modo giustificherebbe questa escalation di violenza da parte delle forze dell'ordine nei confronti dei neri?!

Re: Tensioni e scontri in USA

12/03/2015, 12:24

Ferguson, spari durante la manifestazione per Michael Brown: colpiti due poliziotti
L’episodio è accaduto poco dopo la mezzanotte: secondo alcune fonti delle forze di polizia i due agenti, subito ricoverati in un ospedale della vicina Saint Louis, non sarebbero in pericolo di vita

Torna a salire alle stelle la tensione a Ferguson, in Missouri, dove due agenti sono stati raggiunti da alcuni colpi di arma da fuoco esplosi durante una manifestazione davanti al dipartimento di polizia. Immediatamente ricoverati in un ospedale della vicina Saint Louis, le loro condizioni sarebbero “molto serie”. Anche se secondo alcune fonti delle forze dell’ordine non sarebbero in pericolo di vita. Gli unici dettagli diffusi ufficialmente dalle autorità sono che uno degli agenti, di 32 anni, è stato colpito al viso e l’altro, 44 anni, a una spalla. Entrambi erano coscienti quando sono stati soccorsi e trasportati in ospedale con l’ambulanza.
L’episodio è accaduto poco dopo la mezzanotte, poche ore dopo le dimissioni del capo della polizia di Ferguson, Thomas Jackson, chiesta a gran voce dalla comunità afroamericana dopo l’uccisione l’estate scorsa del giovane nero Michael Brown, freddato da alcuni colpi di pistola di un poliziotto nonostante fosse disarmato. Ne seguirono giorni di violenze e un’ondata di rabbia e indignazione in tutta l’America. Proprio in seguito alle dimissioni di Jackson una folla di persone in serata si era radunata davanti alla sede del dipartimento di polizia di Ferguson per una protesta pacifica. Fino a quando qualcuno non ha aperto il fuoco colpendo i due agenti rimasti feriti. Ne sono seguite alcune scene di panico e confusione tra le persone in strada, ma per fortuna la situazione è rimasta sotto controllo.

Non è chiaro da dove siano partiti gli spari, anche se alcuni testimoni parlano di colpi provenienti da una abitazione vicina. Le immagini delle tv locali mostrano ora la sede della polizia circondata da agenti in assetto anti-sommossa, per evitare che si ripetano gli scontri dei mesi scorsi. Quella di Jackson è stata l’ultima testa a cadere dopo il rapporto shock del Dipartimento di giustizia americano che – dopo mesi di indagini – ha accusato il dipartimento di polizia di Ferguson e altre istituzioni municipali di comportamenti razzisti, con la comunità afroamericana sistematicamente discriminata.
Guarda su youtube.com

http://www.ilfattoquotidiano.it

Re: Tensioni e scontri in USA

12/03/2015, 12:48

(Le tensioni ci sono solo in quei Paesi dove c'è la democrazia, perché negli altri ... [:303] ) [;)]

Re: Tensioni e scontri in USA

12/03/2015, 16:03

George Soros finanzia le proteste di Ferguson
Di Salvatore Santoru


La situazione a Ferguson è tornata a farsi incandescente, con nuovi scontri nella città e il ferimento di due agenti.

Lasciando stare le motivazioni sociologiche, ideologiche e propagandistiche adottate dai supporter di entrambe le fazioni opposte e largamente amplificate dai vari media, andiamo subito al dunque, ovvero a chi trae beneficio da questa situazione di caos.

La risposta è abbastanza palese: ai gruppi di "poteri forti" che controllano gli States e buona parte del mondo.

Da segnalare a tal riguardo, che il noto speculatore finanziario George Soros ha largamente sostenuto economicamente e ideologicamente le proteste di Ferguson nel 2014 già dal loro primo inizio, con ben 33 milioni di dollari, come rivelato dal "Washington Times", dal "Daily Mail" e da altri media internazionali.

Per capirci meglio qualcosa, Soros è colui che sta dietro a buona parte delle cosiddette "rivoluzioni colorate", ovvero quelle "sollevazioni popolari" del tutto eterodirette che vengono solitamente praticate nei paesi ostili all'agenda di Washington, o per meglio dire, dei gruppi di potere che dirigono la politica estera del Pentagono.

Il metodo usato è semplice e assai banale: basta soffiare su determinati problemi sociali e politici di un determinato paese, fare in modo di "creare" ed estremizzare due fronti contrapposti creando situazioni eclatanti (repressioni poliziesche e guerriglie urbane), e dulcis in fondo risolvere la situazione aumentando il potere delle frange che hanno promosso tale strategia.

Fondamentale, in tale narrazione è la costruzione del "mito rivoluzionario", oggi identificato con la pratica della "guerriglia urbana", e d'altra parte si insiste sull'amplificare le tendenze repressive della polizia e dell'esercito.

Di ciò ci sono esempi eclatanti nelle primavere arabe, o anche in manifestazioni come il G8 o quelle contro il WTO.

Ferguson non è una novità in ciò.

Difatti, inizialmente una minoranza di provocatori, sia poliziotti che manifestanti, si è distinta nel fomentare caos,o tramite la repressione o tramite il saccheggio della città, e in seguito tali provocazioni sono diventati esempio per il resto dei contendenti e si è passati al "circolo vizioso" fatto di violenze da ambo le parti, e conseguenti partigianerie dai propagandisti legati a una o all'altra parte.

Di tutto questo, si avvantaggiano ovviamente i gruppi di potere che spingono per l'indebolimento interno dell'America, necessario per la costruzione del famigerato "Nuovo Ordine Mondiale" ( e Soros fa parte di essi ), e ovviamente in questo momento il presidente Obama (che di questi poteri è solo un "fantoccio" e che è stato largamente finanziato e sostenuto dallo stesso Soros), che spera di riacquistare consenso presso la comunità afroamericana e d'altro canto di creare momentaneamente uno "stato di polizia", e nel mentre distrarre i cittadini dalla fallimentare politica estera nel Medio Oriente, politica estera che ovviamente fa gli interessi dei già citati gruppi di potere, a scapito dei cittadini, che per tutto ciò però vengono fatti pagare, credendo che si tutelino gli interessi degli States.

http://informazioneconsapevole.blogspot ... te-di.html


Non capisco perché il destabilizzare l'ordine interno degli USA possa favorire il consolidamento del NWO... Cos'hanno in mente?!

[:296]

Re: Tensioni e scontri in USA

12/03/2015, 18:08

Me lo sono chiesto anche io.

Ancora mi sfugge, ma è chiaramente quello lo scopo.

Re: Tensioni e scontri in USA

13/03/2015, 00:30

secondo me il motivo è semplice stanno abbandonando la barca che affonda e quindi vogliono lasciare dietro di se terra bruciata in modo che chiunque li sostituisca non possa rappresentare una minaccia.

Un pò come i Russi, che indietreggiando di fronte alle avanzate napoleoniche, bruciavano tutto in modo che e francesi non potessero usare nulla durante la loro avanzata.


I nostri amici secondo me si sentono alle strette, stanno indietreggiando, prendono tempo e nel frattempo studiano un piano di fuga assicurandosi che nessuno possa prendere il loro posto.

è una visione forse un pò ottimistica ma ogni tanto non guasta ^_^

Re: Tensioni e scontri in USA

14/03/2015, 09:10

Se non sono mirate queste azioni...

USA – Ecco il distributore automatico di proiettili

ammo-vending-machine.jpg
ammo-vending-machine.jpg (46.72 KiB) Osservato 3031 volte


IN UNA CONTEA DELLA PENNSILVANYA SPOPOLANO LE MACCHINETTE PER FARE SCORTA DI MUNIZIONI. Caffè, bibite, spremute, snack, gelati e… proiettili. Sì, avete capito bene, proiettili. Ai distributori automatici si può trovare un po’ di tutto. In una contea della Pennsilvanya (Usa) si possono trovare anche le munizioni: “Il distributore vende praticamente tutto – racconta il proprietario Sam Piccinini – dal 22 long rifle, al 45 long colt e ogni calibro standard tra i due. Fabbrico ogni proiettile con le mie mani”. Ovviamente non tutti possono fare questo tipo di acquisti: per accedere al distributore bisogna passare attraverso un cancello di sicurezza strisciando la propria carta d’identità e digitando un codice segreto (disponibile ai soli soci del club, che devono avere più di 21 anni). Ma le polemiche non mancano, così come le lamentele rivolte all’ufficio federale che si occupa di alcol, tabacco, armi da fuoco ed esplosivi.

http://www.ilfattaccio.org/2015/03/10/u ... roiettili/

Re: Tensioni e scontri in USA

14/03/2015, 10:39

Atlanticus81 ha scritto:
Non capisco perché il destabilizzare l'ordine interno degli USA possa favorire il consolidamento del NWO... Cos'hanno in mente?!

[:296]

Per centralizzare il potere...problema-reazione-soluzione...
Intendono provocare una rivoluzione dei neri per potere poi reagire a quel "problema" con leggi marziali ferree e la sospensione dei diritti civili di TUTTI i cittadini...i quali non si ribelleranno perchè avranno paura dei neri e paradossalmente si sentiranno protetti da quelle leggi...forse te lo spiega meglio lui...

Guarda su youtube.com

Re: Tensioni e scontri in USA

22/03/2015, 22:51

Quoto Angel, d'altronde l'hanno sempre detto anche loro, che per instaurare il nuovo ordine mondiale bisogna prima creare il caos, e da quel caos creare un nuovo ordine.
Non so se questo è il topic giusto, intanto lo posto qui.

2016-2018: LA CADUTA DELL'IMPERO AMERICANO
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“Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all’infinito.”
JACQUES ATTALI

Lo so, è da anni che da più parti si parla dell’imminente caduta degli Stati Uniti, della loro decadenza, del mondo multipolare e via dicendo e invece loro, nonostante ciò, continuano ad essere l’unica superpotenza del pianeta, con il dollaro che addirittura si rivaluta su tutte le altre valute. Però, io credo che ora si vedano dei segnali importantissimi direi segnali di fine impero, di fine regime.

Giusto di ieri, la notizia che gli USA hanno deciso di chiudere una storica base presente in Yemen e di ritirare truppe e personale diplomatico, a causa della crescente violenza tra milizie Houthi, jihadisti e governativi. Quindi, rendiamoci conto, gli USA che si ritirano non alla fine di un conflitto, ma proprio durante un’escalation. Gli stessi che per ogni accenno di instabilità erano sempre pronti ad intervenire, ora si ritirano. Credo che già questo, insieme agli altri che elencheremo, siano segnali che l’Impero inizia a ritirarsi o perché schiacciato dal suo debito pubblico, dalle sue difficoltà economiche e dalle proprie problematiche interne o a causa di un ordine di poteri forti che probabilmente hanno bisogno della decadenza degli States.

Ma quali sono gli altri segnali della decadenza degli USA? Eccone alcuni:

1) Presidente Obama irrilevante e senza potere, con il Congresso in mano ai repubblicani. Stallo istituzionale decisamente grave, che ha portato allo Shutdown e che potrebbe ritornare a settembre. Stallo che potrebbe durare fino al 2016, quando ci saranno le elezioni per il nuovo presidente. Umiliazione del presidente da parte di Netanyahyu che ha parlato al Congresso senza incontrarlo.
2) Crisi con i principali alleati, Arabia Saudita, Turchia e Qatar sembrano seguire una propria linea indipendente, con Israele in rottura, con l’Unione Europea rapporti raffreddati dallo scandalo delle intercettazioni ai principali leader europei.
3) Nascita di una Banca Mondiale Cinese alla quale hanno aderito anche paesi filoamericani come Italia o Giappone.
4) Graduale ma costante riduzione degli scambi in dollari, soprattutto in Asia, a causa degli accordi bilaterali organizzati principalmente da Cina e Russia.
5) Totale incapacità di affrontare le sfide in politica estera, caos in quasi tutto il Medio Oriente e inadeguatezza nei confronti della Russia di Putin.
6) Aumento esponenziale della criminalità interna.
7) Manifestazioni, scontri e morti a causa della tensione tra afroamericani e forze dell’ordine.
8) Flash Crash del dollaro, dopo il rinvio del rialzo del tasso di interesse da parte della Federal Reserve. Calo del biglietto verde giornaliero più alto degli ultimi 15 anni. Come scritto in questo articolo di Wall Street Italia.
9) Le posizioni in leva su Wall Street iniziano a ridursi e di solito questo è un segnale che anticipa il crollo della borsa come descritto da questo articolo di Rischio Calcolato.

Questi, a nostro avviso, sono i principali segnali della decadenza strutturale dell’Impero Americano. Nel titolo abbiamo parlato di guerra civile, una guerra civile è una cosa grave, gli USA sono la maggiore potenza economica del pianeta, sembra impossibile uno scenario del genere, ma se prima si verificasse uno dei seguenti eventi noi non lo potremmo assolutamente escludere:

1) Crollo devastante del dollaro
2) Crollo altrettanto devastante di Wall Street
3) Importante attentato (uguale o più grande dell’11 Settembre)
4) Shutdown e scontro istituzionale
5) Morte di Obama
6) Evento climatico o naturale straordinario

Vediamo di analizzare brevemente ognuno di questi eventi che potrebbero anticipare una guerra civile:

1) Crollo devastante del dollaro
Il dollaro è il vero strumento e simbolo del potere americano sul resto del mondo. Possedere il vantaggio di poter stampare la valuta di riferimento mondiale, fornisce agli Stati Uniti la possibilità reale di vivere al di sopra delle proprie possibilità e quindi di poter sostenere il proprio costante deficit commerciale verso il resto del mondo e di sostenere il proprio bilancio pubblico sempre più deteriorato. Come sicuramente già sapete, è però in atto un graduale processo di sostituzione del dollaro come valuta di riferimento, processo a cui ha fortemente contribuito la nascita dell’Euro (che è la seconda valuta più importante del pianeta) ma che è soprattutto sostenuto dai paesi in rottura con gli States come Russia e Cina, che stanno procedendo verso una sempre più totale indipendenza dal dollaro. Molti di voi diranno che il dollaro è attualmente fortissimo, ma questo è a nostro avviso soltanto un enorme rimbalzo del gatto morto. Ed anzi il dollar standard come a suo tempo il gold standard, muore proprio quando le garanzie sono richieste quindi quando il dollaro o l’oro vengono richiesti al posto dei titoli di credito da essi derivati, come ho descritto nell’articolo Il colpo di coda del dollaro prima del suo collasso definitivo. Ora sarà interessante capire quando e come il crollo del dollaro avverrà. A nostro avviso, essendo il dollaro un sistema basato sulla fiducia, quando crollerà definitivamente avverrà in maniera molto veloce, come il Flash Crash avvenuto pochi giorni fa, ma sarà un Flash Crash spaventoso, che polverizzerà il dollaro e scatenerà l’iperinflazione negli USA. La situazione attuale vede l’economia americana che stenta a riprendersi e la Federal Reserve che di conseguenza ha rimandato l’innalzamento del tasso di interesse. Tutti se lo aspettano entro settembre. Se questo non dovesse avvenire a causa della situazione economica americana, i mercati potrebbero perdere fiducia nel dollaro e questo potrebbe iniziare a scendere, a quel punto non è escluso che paesi ostili come la Cina, che ha creato una sua Banca Mondiale, non sfruttino l’occasione per liberarsi dei titoli e delle riserve in dollari per distruggere gli USA e assumerne il ruolo di guida del pianeta. Alternativamente un rialzo dei tassi, produrrà un ulteriore ascesa del dollaro che danneggerà ancora di più l’economia americana e quella mondiale.

2) Crollo altrettanto devastante di Wall Street
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Guardando questo grafico io vedo il più assurdo rialzo borsistico di tutti i tempi, giustificato soltanto dell’immensa stampa di dollari operata dalla Fed. A mio avviso, questo grafico rappresenta la più grande bolla di tutti i tempi e come vedete, anche le due precedenti sono scoppiate dolorosamente, questa scoppierà da un’altezza ancora maggiore, stavolta gli USA ne saranno travolti. Sarà interessante capire se il crollo di Wall Street precederà il crollo del dollaro, se ne sarà contemporaneo o se sarà causato dall’innalzamento del tasso di interesse o da un fatto esterno. Credo che comunque in questo caso la divergenza tra dollaro e azionario ( di solito essendo il dollaro valuta rifugio si alza quando l’azionario crolla e viceversa) non ci sarà e potrebbero crollare entrambi come entrambi sono saliti. Quando questo avverrà ovviamente non lo sappiamo, potrebbe succedere nella seconda metà del 2015 o nel 2016, ma comunque ne siamo molto vicini e quando succederà, sarà un lampo, un flash e il mondo sarà cambiato.

3) Importante attentato
Da sempre i servizi segreti americani avvertono del rischio di un attentato con un piccolo ordigno nucleare o con una bomba sporca sul suolo degli Stati Uniti. Se non ricordo male, alcuni esponenti del governo Bush lo davano per certo entro il 2020. Se dovesse succedere un evento del genere, è difficile immaginare le conseguenze che questo potrebbe avere sugli USA e sul resto del mondo. Sicuramente potrebbe preannunciare anche lo sfaldamento degli States, dato che la situazione attuale è enormemente diversa dal 2001 ( dove gli USA erano al culmine del loro potere).

4) Shutdown e scontro istituzionale
A settembre potrebbero ricominciare le trattative per evitare un ennesimo shutdown, cioè la sospensione dei servizi offerti dallo Stato Federale a causa del mancato accordo per il finanziamento del bilancio americano. A nostro avviso non crediamo tanto nella sua possibilità, dato che i repubblicani sono in vantaggio e gli basterebbe aspettare fino alle fine del 2016 per tornare al potere. Oppure potrebbero causarlo cercando di scaricarne le responsabilità su Obama danneggiando così tanto gli USA da aprire poi le porte ad una larga vittoria repubblicana. L’eventuale realizzazione di questo scenario sarebbe molto destabilizzante per gli Stati Uniti.

5) Morte di Obama
Obama sembra essersi fatto molti nemici sia nella lobby delle armi, sia nella lobby ebraica. Una sua eliminazione potrebbe però essere probabile, a causa del contestato accordo sul nucleare iraniano. A chi sarebbe data la colpa per la sua uccisione? O all’ISIS cosa che potrebbe favorire l’instaurazione di leggi ancora più liberticide sul suolo americano o a qualche estremista bianco, cosa che potrebbe aggravare ancora di più la tensione etnica esistente.

6) Evento climatico o naturale straordinario
Gli USA sembrano negli ultimi anni sempre più interessati da uragani e da incredibili gelate invernali. Inoltre c’è sempre il rischio di un enorme terremoto in California. Quindi, un evento naturale potrebbe essere sempre una possibile causa dell’inizio del crollo degli USA, soprattutto in questo già grave periodo storico ed economico.

Questi sono gli eventi che a nostro avviso potrebbero far iniziare il crollo della superpotenza americana. Una guerra civile potrebbe scoppiare o subito dopo il verificarsi di uno di questi o a causa di qualche contestata scelta politica (vedi shutdown o legge contro il possesso di armi) o a nostro avviso con la probabile vittoria repubblicana nel 2016. Come ben sappiamo i repubblicani sono amanti della forza e rappresentano più la parte bianca ed economicamente più benestante del paese. Una loro affermazione accrescerebbe ancora di più la tensione sociale che potrebbe sfociare in una guerra civile. Ma perché parliamo tanto di guerra civile? Perché negli USA ci sono le condizioni ideali e le vediamo di seguito.

1) Velleità secessioniste: come descritte nel nostro articolo Verso gli Stati Divisi d’America.

2) Spaccatura politica del paese: il paese non è omogeneo politicamente ma spaccato in stati tradizionalmente repubblicani e stati tradizionalmente democratici come vediamo in questa mappa.
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3) Spaccatura etnica del paese: gli Usa non sono più un paese etnicamente omogeneo come all’epoca di Tocqueville ma sono un paese multietnico, ma non omogeneamente multietnico. Questa mappa ci mostra le etnie dominanti in ogni zona del paese:
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In quest’altra mappa vediamo l’importante presenza degli afroamericani che sono l’etnia più sofferente sia socialmente che economicamente negli USA:
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Come sappiamo, nelle recenti guerre civili in Siria, Iraq, Libia, Ucraina, Yemen, Nigeria, la componente etnica, politica e religiosa è importantissima. Analizzando le mappe precedenti gli USA potrebbero facilmente dividersi in un ovest democratico, in una California democratica ed ispanica, in un nord-est democratico e europeo, in un centro america dal Texas fino al nord, bianco e repubblicano e poi abbiamo gli stati sud orientali dove gli afroamericani sono tantissimi ma i governi sono repubblicani. E sono proprio queste a nostro avviso le aeree di scontro etnico più pericolose.

4) Spaccatura religiosa del paese: gli USA sono un paese multireligioso per eccellenza, anche questo fattore può essere importante in una futura guerra civile, di seguito una mappa religiosa degli Stati Uniti
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5) Il popolo più armato della terra: gli Stati Uniti hanno la popolazione più armata del pianeta con ben 90 armi ogni 100 abitanti. Questo a nostro avviso assieme al settarismo e alla forte presenza di gang armate, rappresentano una dei principali motivi che potrebbero far sfociare la tensione in lotta armata.

Abbiamo quindi riassunto i possibili scenari che potrebbero causare un crollo della potenza americana e le motivazioni che rendono credibile la possibilità di una guerra civile. Sicuramente, finché il dollaro e l’economia americana terranno, non assisteremo a niente di tutto ciò, ma se la fiducia nel biglietto verde dovesse polverizzarsi, allora vedremo cadere anche l’Impero Americano sia all’esterno (con la fine della sua influenza nel mondo e dei suoi interventi, cosa che sta già avvenendo) sia all’interno con la divisioni in stati separati o in opposte fazioni armate. La caduta del gendarme mondiale ci farà entrerà nella fase più grave della Terza Guerra Mondiale già in corso, dato che tutti i conflitti congelati si scongelerebbe a causa del tracollo economico e della mancanza degli Stati Uniti che fino ad ora sono sempre intervenuti in ogni area del pianeta.

P.S.: la caduta della nazione che rappresenta per eccellenza il sistema capitalista, ci farà entrare nel pieno del periodo già noi denominato, transizione post-capitalista. Una transizione dolorosa, dove il capitalismo esisterà ancora ma non avrà più la fiducia ideologica che l’esistenza della ricca potenza americana gli conferiva. Molti di voi si chiederanno transizione verso cosa? Questo non lo sappiamo, possiamo sicuramente escludere il comunismo, già caduto e storicamente sconfitto negli anni Novanta.

Fonte: http://www.hescaton.com/wordpress/2016- ... ra-civile/

Re: Tensioni e scontri in USA

23/03/2015, 14:44

3) Nascita di una Banca Mondiale Cinese alla quale hanno aderito anche paesi filoamericani come Italia o Giappone.


quando abbiamo aderito? Direi che è una buona notizia anche perché sono stati i cinesi a tenerci col sedere a galla durante la speculazione sui nostri titoli.

Re: Tensioni e scontri in USA

23/03/2015, 17:24

Subito dopo l' Inghilterra che ha trascinato gli europei.

Re: Tensioni e scontri in USA

23/03/2015, 17:56

MaxpoweR ha scritto:
3) Nascita di una Banca Mondiale Cinese alla quale hanno aderito anche paesi filoamericani come Italia o Giappone.


quando abbiamo aderito? Direi che è una buona notizia anche perché sono stati i cinesi a tenerci col sedere a galla durante la speculazione sui nostri titoli.


Italia e Germania sfidano Usa, entrano in banca mondiale Cina


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