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Re: L'altro Matteo.

26/02/2017, 13:25

... una bella alleanza con la Tunisia ... [;)] Ma quelli frustano però se non lavori ... [:292] [:D]

Re: L'altro Matteo.

26/02/2017, 13:56

Ufologo 555 ha scritto:... una bella alleanza con la Tunisia ... [;)] Ma quelli frustano però se non lavori ... [:292] [:D]

E pretenderanno ritmi di lavoro e produttività nordiste. [:302] [:302] [:302] [:302] [:302] [:302]

Re: L'altro Matteo.

26/02/2017, 13:59

Bleffort però devi riconoscere che il Sud meno popolato del Nord ha delle spese molto maggiori e produce assai meno, ergo costa di più mantenerlo. I veneti e i lombardi si sono rotti le scatole di questo andazzo e il loro ragionamento non è poi così errato: togliamo la spina al Sud così si dovranno rimboccare le maniche e con un po di impegno ce la possono fare. Gli vuoi dare torto? Il Sud ha delle enormi ricchezze che sfrutta malissimo (prodotti tipici, arte, turismo). Pompei cade a pezzi, non c'è edilizia antisismica, fai un viaggio dalla Campania in giù per vedere che ci sono km di coste lasciate a se stesse, con alberghi e ristoranti dove se va un turista straniero si parlano a gesti perché non capiscono altre lingue. Non ragionano in modo espansivo e imprenditoriale della serie basta che metto il piatto a tavola. Il Sud con una mentalità riminese sarebbe Montecarlo e un Sud senza la criminalità sarebbe la Svizzera d'Italia.

Re: L'altro Matteo.

26/02/2017, 14:09

bleffort ha scritto:
ORSOGRIGIO ha scritto:Mah, il nemico non è sempre chi ti dichiara guerra.

Siamo noi! ho capito! [:296] auguri per l'eventuale secessione del nord allora,in modo che noi del Sud anche sotto qualche altra potenza possiamo rialzarci,sperando che qualche altro "polentone" avido di denaro non si svegli la mattina e ci rompa i Cabbasisi per rubarci di nuovo le nostre eventuali ricchezze come avete fatto nel 1860. [:D] [:287]



Quello che successe nel 1860 lo conosciamo tutti, anche se non eravamo ancora nati.
Noi viviamo adesso e dobbiamo migliorare la situazione attuale, credo che tu abbia travisato il post di Orsogrigio.

Re: L'altro Matteo.

27/02/2017, 15:38

Intanto l'ultima di Berlusconi:

Silvio Berlusconi candida Luca Zaia leader del centrodestra. Critica Renzi "arrogante e inaffidabile" e il Pd "contenitore vuoto" [:246]

http://www.huffingtonpost.it/2017/02/27 ... 41324.html

Re: L'altro Matteo.

27/02/2017, 16:56

greenwarrior ha scritto:
bleffort ha scritto:
ORSOGRIGIO ha scritto:Mah, il nemico non è sempre chi ti dichiara guerra.

Siamo noi! ho capito! [:296] auguri per l'eventuale secessione del nord allora,in modo che noi del Sud anche sotto qualche altra potenza possiamo rialzarci,sperando che qualche altro "polentone" avido di denaro non si svegli la mattina e ci rompa i Cabbasisi per rubarci di nuovo le nostre eventuali ricchezze come avete fatto nel 1860. [:D] [:287]



Quello che successe nel 1860 lo conosciamo tutti, anche se non eravamo ancora nati.
Noi viviamo adesso e dobbiamo migliorare la situazione attuale, credo che tu abbia travisato il post di Orsogrigio.

Forse hai ragione ho travisato quello che intendeva dire orsogrigio,il fatto è che noi abbiamo un'altro modo di intendere rispetto a voi!. [:D]intendeva gli amici del Nord vero?. [:D]

Re: L'altro Matteo.

27/02/2017, 17:16

sottovento ha scritto:Bleffort però devi riconoscere che il Sud meno popolato del Nord ha delle spese molto maggiori e produce assai meno, ergo costa di più mantenerlo. I veneti e i lombardi si sono rotti le scatole di questo andazzo e il loro ragionamento non è poi così errato: togliamo la spina al Sud così si dovranno rimboccare le maniche e con un po di impegno ce la possono fare. Gli vuoi dare torto? Il Sud ha delle enormi ricchezze che sfrutta malissimo (prodotti tipici, arte, turismo). Pompei cade a pezzi, non c'è edilizia antisismica, fai un viaggio dalla Campania in giù per vedere che ci sono km di coste lasciate a se stesse, con alberghi e ristoranti dove se va un turista straniero si parlano a gesti perché non capiscono altre lingue. Non ragionano in modo espansivo e imprenditoriale della serie basta che metto il piatto a tavola. Il Sud con una mentalità riminese sarebbe Montecarlo e un Sud senza la criminalità sarebbe la Svizzera d'Italia.

Quello che "dici" in parte è vero,il Sud si è lasciato andare per colpa sempre dello Stato Centrale,in quanto ci ha abbandonato per dare forza alle Industrie del Nord.
Il posso parlare con certezza dei Siciliani però;noi siamo diversi da tutto il Sud Italia abbiamo la voglia di risalire la China e recuperare il tempo perduto se lo Stato c'è lo permette,in quanto le Leggi che emana sono state sempre per tagliare sempre la nostra economia (vedi agricoltura,pesca,commercio con Paesi limitrofi,interventi Statali sulle infrastrutture ecc.). [8]

Re: L'altro Matteo.

27/02/2017, 19:42

.. avete voluto l'AUTONOMIA? Dadeve da fà ...! [^]

Re: L'altro Matteo.

27/02/2017, 20:57

L'Autonomia ci spettava di diritto almeno questa, se non l'avessimo avuto saremmo già stati stranieri per voi. [:290]
RINGRAZIACI ROMANO [:D]

Re: L'altro Matteo.

27/02/2017, 21:08

Scusa Bleff, ma è una battuta, la tua, oppure senza autonomia cosa sarebbe successo??
Non è una domanda polemica, ma solo per conoscenza. [:253]

Re: L'altro Matteo.

27/02/2017, 21:40

Intanto Zaia ha risposto per le rime a Berlusconi....
Zaia:io leader Centrodestra?Basta manfrine, candidato Lega è Salvini

http://www.tgcom24.mediaset.it/politica ... 702a.shtml

Nel frattempo qualcuno sostiene che.....
Le primarie di Matteo Salvini faranno esplodere il centrodestra

http://www.lastampa.it/2017/02/17/itali ... agina.html

Re: L'altro Matteo.

28/02/2017, 00:07

ORSOGRIGIO ha scritto:Scusa Bleff, ma è una battuta, la tua, oppure senza autonomia cosa sarebbe successo??
Non è una domanda polemica, ma solo per conoscenza. [:253]

Accidenti devo sempre ripetermi!. [:D]
L'Autonomia è stata data per evitare che noi Siciliani continuassimo a combattere per l'Indipendenza,purtroppo tante vicende scomode vengono nascoste dallo Stato Italiano.
Come vedi anche se qualcosa l'ho scritto su "l'Autonomia Siciliana" tanti neanche la leggono,ho magari informati sui Portali Web Siciliani. [:305]

Re: L'altro Matteo.

28/02/2017, 10:11

bleffort ha scritto:
ORSOGRIGIO ha scritto:Scusa Bleff, ma è una battuta, la tua, oppure senza autonomia cosa sarebbe successo??
Non è una domanda polemica, ma solo per conoscenza. [:253]

Accidenti devo sempre ripetermi!. [:D]
L'Autonomia è stata data per evitare che noi Siciliani continuassimo a combattere per l'Indipendenza,purtroppo tante vicende scomode vengono nascoste dallo Stato Italiano.
Come vedi anche se qualcosa l'ho scritto su "l'Autonomia Siciliana" tanti neanche la leggono,ho magari informati sui Portali Web Siciliani. [:305]

Io volevo da te che sei una fonte autorevole, la versione "vera".
Grazie.
Allora se siamo tutti uguali, in itaGlia, sarà meglio che anche noi cominciamo a combattere per l'indipendenza, o no??
O noi, non ne abbiamo diritto??
E dobbiamo rimanere sempre destinati alla sala mungitura???

Re: L'altro Matteo.

28/02/2017, 13:46

ORSOGRIGIO ha scritto:
bleffort ha scritto:
ORSOGRIGIO ha scritto:Scusa Bleff, ma è una battuta, la tua, oppure senza autonomia cosa sarebbe successo??
Non è una domanda polemica, ma solo per conoscenza. [:253]

Accidenti devo sempre ripetermi!. [:D]
L'Autonomia è stata data per evitare che noi Siciliani continuassimo a combattere per l'Indipendenza,purtroppo tante vicende scomode vengono nascoste dallo Stato Italiano.
Come vedi anche se qualcosa l'ho scritto su "l'Autonomia Siciliana" tanti neanche la leggono,ho magari informati sui Portali Web Siciliani. [:305]

Io volevo da te che sei una fonte autorevole, la versione "vera".
Grazie.
Allora se siamo tutti uguali, in itaGlia, sarà meglio che anche noi cominciamo a combattere per l'indipendenza, o no??
O noi, non ne abbiamo diritto??
E dobbiamo rimanere sempre destinati alla sala mungitura???

I privilegiati siete stati sempre voi ,ora che vi manca il terreno sotto i piedi dite che la colpa è nostra!. [:246]
Leggi e te ne renderai conto:

L’AUTONOMIA SICILIANA DAL 1946 AD OGGI.

12 febbraio 2008 - 17:07
Come tutti sanno, la Sicilia è diventata “Regione a statuto speciale” il 15 maggio 1946, in altre parole quando l’Italia era ancora un Regno, e non una Repubblica; e il suo decreto istituzionale non fu firmato da un Presidente della Repubblica, bensì dal principe Umberto di Savoia, Luogotenente del Regno d’Italia per il padre Vittorio Emanuele III.

Questa priorità storica della “Regione Siciliana” è dimostrata proprio dalla sua denominazione, che adoperava l’aggettivo “Siciliana”, mentre tutte le altre regioni italiane vengono contrassegnate dal proprio sostantivo, per questo abbiamo la “Regione Lazio”, la “Regione Puglia”, e così via. Il decreto-legge relativo, approvato il 15 maggio 1946 con la legge n. 455, fu pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana” del 10. giugno 1946; e risulta composto da 41 articoli, di cui, purtroppo, i più importanti e i più determinanti, o non sono stati mai applicati, oppure sono caduti nel dimenticatoio, dopo una temporanea applicazione.

È stupefacente costatare come lo Statuto Regionale Siciliano sia stato progressivamente svuotato di valore e di significato, proprio nelle sue principali prerogative. Infatti:

1) L’art. 25 prescriveva che, in Sicilia, fossero abolite le province con i loro organi amministrativi; e che al loro posto fossero istituiti i “Liberi Consorzi di Comuni”. Questo articolo non è stato mai applicato e tutto è rimasto come prima.

2) L’art. 21 disponeva che il Presidente della RS partecipa con rango di Ministro al Consiglio dei Ministri, con voto deliberativo nelle materie che interessano la RS. Questo articolo non è stato mai applicato e quando recentemente il Presidente Giuseppe Provengano tentò di farlo valere, gli furono letteralmente chiuse le porte in faccia.

3) L’art. 24 prevede l’intervento giuridico di una Alta Corte di Giustizia, per decidere della costituzionalità delle leggi riguardanti la Sicilia ed emanate tanto dallo Stato, quanto dalla Regione stessa. Questa Alta Corte fu Costituita e funzionò per qualche tempo, ma poi scomparve senza lasciare traccia.

4) L’art. 31 disponeva che il Presidente della Regione Siciliana fosse il “Capo della Polizia di Stato nell’ambito della Regione”, con il diritto di decidere la rimozione dei funzionari di polizia in S o il loro trasferimento fuori della S, ma questo articolo non è stato mai applicato,

5) L’art. 38 dispone che lo Stato “verserà annualmente alla Regione Siciliana, a titolo di solidarietà nazionale, una somma da impiegarsi in lavori pubblici. Questo articolo funzionò per qualche tempo; poi, non se ne è saputo più nulla.

6) L’art. 40 dispone l’istituzione per il Banco di Sicilia di Palermo, di una “Cassa di Compensazione”, allo scopo di destinare ai bisogni della Regione Siciliana le valute estere, provenienti dalle esportazioni siciliane, dalle rimesse degli emigranti, dal turismo e dal ricavo dei noli di navi iscritte bei compartimenti siciliani. Questo articolo non è stato mai applicato. Come si vede, nessuno degli articoli, veramente determinante per lo sviluppo e per la vita stessa della RS risulta oggi applicato e lo Statuto Regionale risulta quindi svuotato di reale efficacia, degradandosi ad inutile e derisorio “pezzo di carta”.

Ma c’è di più. Nel suo oltre mezzo secolo di vita, dal 1946 ad oggi; la “Regione Siciliana a statuto speciale” non è riuscita:

- A completare l’autostrada A 20 (Palermo Messina), che da oltre trent’anni è interrotta nel notevole tratto che va da Sant’Agata di Militello (Messina) a Cefalù (Palermo), con gravi disagi per il turismo e per i trasporti.

- A far funzionare il “Casinò di Taormina”, autentico polmone per il turismo e per l’economia siciliana, che è stato chiuso “per ragioni morali, dato che si trattava di gioco d’azzardo”, mentre in Italia funzionano allegramente ben cinque Casinò: due a Venezia ed uno ciascuno a San remo, a Saint Vincent e a Campione d’Italia.

- A garantire l’attività autonoma degli istituti bancari siciliani, che sono stati tutti accorpati, e cioè assorbiti da istituti bancari del Nord (anche piccole banche locali, anche la Banca del Monte S. Agata” di Catania, o la “Cassa di San Giacomo” di Caltagirone, o la “Banca Santa Venera” di Acireale, sono diventate tutte filiali del “Credito Valtellinese”. (Se fosse avvenuto il contrario, ci potete scommettere che si sarebbe parlato di “mafia”.)

- Ad assicurare alla Sicilia, che produce e raffina il 70 percento della benzina italiana, i privilegi fiscali di cui, in questo campo, gode la Val d’Aosta, che di petrolio non ne produce, né ne raffina nemmeno una goccia e lascia volentieri l’inquinamento alla Sicilia.

- A creare una “coscienza regionale” in Sicilia, perché la Sicilia è l’unica regione “a statuto speciale” a non avere nelle sue scuole elementari e medie un insegnamento di “Cultura Regionale “ e vale a dire storia, economia, geografia, letteratura e folklore regionali, che invece esiste, e dal 1958, dalla terza elementare alla terza media nelle altre quattro regioni “a statuto speciale”, e cioè in Sardegna, in Val d’Aosta, in Trentino-Alto Adige e in Friuli-Venezia Giulia.(…) Da quanto ho sopra specificamente documentato, è sorta in me la convinzione che la Sicilia non è affatto una regione, ma soltanto una colonia d’Italia e sarò lieto di essere smentito.





Santi Correntihttp://archivio.siciliainformaz ... 6-ad-oggi/

Direttore Onorario dell’Istituto Siciliano

Di Cultura Regionale – Catania

Re: L'altro Matteo.

28/02/2017, 14:07

http://www.sicilianazione.eu/dalle-orig ... -nel-1946/
Per far capire a orsogrigio il clima che vi era fra l'Italia e la Sicilia riporto questo:

La Consulta, nel corso del 1945, si comportò come un’Assemblea costituente e adottò un progetto di Statuto autonomo che presentò al Governo italiano.

Nel frattempo la Sicilia stava scivolando nella guerra civile. Il Governo chiudeva con la forza le sedi del partito indipendentista e deportava i suoi massimi esponenti. Gli indipendentisti risposero con la lotta armata.

Nel 1946 si arrivò alla pacificazione, anche dopo serrate trattative. I capi del movimento indipendentista furono liberati e fu fatta una generale amnistia. La lotta armata cessò immediatamente. Il Governo italiano e la Consulta nazionale accettarono senza modifiche quanto i Siciliani stessi avevano scritto: fu siglato un patto di riconciliazione tra Sicilia e Italia.
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