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Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

15/12/2017, 16:41

Parole di persone di Destra! [:306]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

15/12/2017, 16:47

La lotta al fascismo (ormai estinto) è solo un alibi per la sinistra

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/1 ... a/4035894/

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

15/12/2017, 19:20

bleffort ha scritto:Parole di persone di Destra! [:306]



Già ... ma applicate da gente di sinistra! [:306]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

15/12/2017, 19:28

Ufologo 555 ha scritto:

Giovanni Paolo II:

"Ci alzeremo in piedi ogni volta che
(OGGI È UNO DI QUEI GIORNI)
la vita umana verrà minacciata...
Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita
verra’ attaccata prima della nascita
Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha
l'autorità di distruggere la vita non nata.
Ci alzeremo quando un bambino verrà visto
come un peso
o solo come un mezzo per soddisfare un'emozione
e grideremo che ogni bambino
è un dono unico e irripetibile di Dio.
Ci alzeremo quando l'istituzione del matrimonio
verrà abbandonata all'egoismo umano
e affermeremo l'indissolubilità del vincolo coniugale.
Ci alzeremo quando il valore della famiglia verrà minacciato dalle pressioni sociali ed economiche
e riaffermeremo che la famiglia è necessaria
non solo per il bene dell'individuo
ma anche per quello della società...
Ci alzeremo quando la libertà
verrà usata per dominare i deboli,
per dissipare le risorse naturali e l'energia
e per negare i bisogni fondamentali alle persone
e reclameremo giustizia.
Ci alzeremo quando i deboli, gli anziani e i morenti
verranno abbandonati in solitudine
e proclameremo che essi sono degni di amore,
di cura e di rispetto."


Ci alzeremo (aggiungo io) quando approveranno leggi che autorizzano ad infliggere la morte per fame e sete morendo in uno dei modi più atroci possibili (perché anche in certi stati si avverte TUTTO!).
Che fine sta facendo l'Umanità ... Ma aspettate ........... [:305]




E un contributo di mia figlia (tratto dalla sua pag. di FB):




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"Per trattare adeguatamente il tema relativo al fine vita è indispensabile procedere dalla definizione dell’ispiratore delle leggi degli Stati sovrani: il bene comune che, secondo il Catechismo della Chiesa cattolica contempla la presenza del rispetto, del benessere e della pace tra le persone (n 1907).
Esso è costitutivamente connesso al concetto di dignità della persona come delineato lungo l’intenso cammino della Dottrina Sociale della Chiesa.
Le leggi, per proprio statuto, mirano alla tutela del bene comune di una nazione e promuovono il benessere dell’individuo, soprattutto del più fragile.
Entrando nel merito della questione è opportuno ricordare che
per accanimento terapeutico si intende l’“ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa fondatamente attendere un beneficio per la salute del malato e/o un miglioramento della qualità della vita” (Codice di Deontologia Medica 2006), mentre l’eutanasia consiste in “un’azione o un’omissione che di natura sua, o nelle intenzioni, procura la morte, allo scopo di alleviare ogni dolore” (Iura et bona 63-1980, Dichiarazione della Dottrina della Congregazione della Fede).
Il dolore e la pena sono mali che l’uomo e spera e prega a buon diritto che siano rimossi con lenimenti quali gli analgesici. Tuttavia deve essere chiara la distinzione esistente tra il concetto di terapia e di cura che è un diritto dovuto ad ogni creatura.
È a questo punto opportuno necessario considerare che la Chiesa cattolica è contro l’eutanasia perché a nessuno è lecito uccidere, né il ritenersi padrone della vita propria e altrui.
Il recente sviluppo del movimento in favore dell’eutanasia pare esigere questa modalità di morire come un diritto universale dell’uomo. Riteniamo tale mentalità aberrante, disumana e irragionevole.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica affronta la questione, ritenendo che “Qualunque ne siano i motivi e i mezzi, l'eutanasia diretta consiste nel mettere fine alla vita di persone handicappate, ammalate o prossime alla morte. Essa è moralmente inaccettabile Così un'azione oppure un'omissione che, da sé o intenzionalmente, provoca la morte allo scopo di porre fine al dolore, costituisce un'uccisione gravemente contraria alla dignità della persona umana e al rispetto del Dio vivente, suo Creatore. L'errore di giudizio, nel quale si può essere incorsi in buona fede, non muta la natura di quest'atto omicida, sempre da condannare e da escludere” (n. 2277).
A proposito dell’accanimento terapeutico la suddetta Dichiarazione della Congregazione della dottrina della fede ammette che “Nell’imminenza di una morte inevitabile nonostante i mezzi usati, è lecito in coscienza prendere la decisione di rinunciare a trattamenti che procurerebbero soltanto un prolungamento precario e penoso della vita, senza tuttavia interrompere le cure normali dovute all’ammalato in simili casi”.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica precisa che “L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'«accanimento terapeutico». Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. (2278).
Per affrontare seriamente e legittimamente la questione della cosiddetta legge Dat è inderogabile porsi una volta per tutte il senso della vita, a livello teologico, ma anche antropologico. Si tratta di una materia delicatissima che presuppone un approfondimento mirato e la possibilità di apporti provenienti dai bioeticisti e dalla comunità scientifica e non ultimo l’accondiscendenza del popolo italiano che appare molto turbato dalla sua approvazione. La soppressione di una vita mediante l’eliminazione dell’idratazione, il non prevedere l’obiezione di coscienza al riguardo, paiono motivi più che sufficienti per indurre ragionevolmente i deputati ad un profondo ripensamento.
È aberrante che, un Parlamento in scadenza di legislatura, in fretta e furia si prodighi per far approvare una legge ambigua e stesa superficialmente, ignorando la tutela del principio del bene comune. In nome dei falsi miti del progresso, si continua a legiferare, ignorando la questione dei principi non negoziabili, assumendo provvedimenti che, nei loro effetti, si ritorcono contro l’intangibilità della persona umana e del rispetto che la medesima pretende dal suo concepimento sino al proprio esito finale.
Noi del Popolo della Famiglia invochiamo a gran voce il loro rispetto, ribadendo incessantemente il nostro sì alla vita, come ci insegna il Magistero della Chiesa, unitamente alla ragione che è in grado di cogliere i principi derivanti dalla Legge Naturale."

Marina Staccioli
Brescia, 15/XII/2017

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

16/12/2017, 09:48

Ah, l'ha scritto per: IL POPOLO DELLA FAMIGLIA, “CIRCOLO DI BRESCIA”

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

16/12/2017, 09:58

C'è molto da riflettere ...! [:111]


Biotestamento, il Cottolengo annuncia disobbedienza civile

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Ad appena 24 ore dalla sua definitiva approvazione in Senato, la legge sul testamento biologico rivela i suoi (annunciati) gravi vizi. Il più pesante riguarda l’obiezione di coscienza che, volutamente, il testo non prevede. Omissione che la maggioranza tiene cautamente sotto banco, mentre i giornaloni e i tiggì, imbeccati dall’ufficio stampa del PD, sfacciatamente hanno ripetuto in questi giorni che l'obiezione per il medico c'è, ignorando non solo le argomentazioni dell'opposizione, ma - quel che è più grave - il testo della legge, che su questo punto è chiarissimo .

Come ripetutamente sottolineato durante il (breve) dibattito parlamentare, la legge approvata ieri impone che l’esecuzione eutanasica, qualora venga richiesta da un paziente attraverso le Dat, venga assecondata in tutte le strutture pubbliche e private, quindi anche in quelle cattoliche. È per questo che don Carmine Arice, superiore generale del Cottolengo di Torino, uno dei complessi ospedalieri cattolici più grandi e più antichi del Paese, un simbolo, oggi dice con chiarezza: “noi non applicheremo le Dat”.

"Non possiamo eseguire – afferma il sacerdote - pratiche che vadano contro il Vangelo, pazienza se la possibilità dell'obiezione di coscienza non è prevista dalla legge: è andato sotto processo Marco Cappato che accompagna le persone a fare il suicidio assistito, possiamo andarci anche noi che in un possibile conflitto tra la legge e il Vangelo siamo tenuti a scegliere il Vangelo".

La richiesta di sospensione delle cure, compresa alimentazione e idratazione, che i cittadini possono liberamente specificare nelle proprie Dat è in evidente contrasto con i principi che orientano ogni giorno il lavoro e la dedizione di uno stuolo di operatori cattolici, a cui questa legge illiberale ha negato il diritto a dire “Io non ci sto”. "In coscienza – prosegue don Arice - non possiamo rispondere positivamente ad una richiesta di morte: quindi ci asterremmo con tutte le conseguenze del caso".

Si annuncia dunque una sorta di resistenza civile, di disobbedienza consapevole che, del resto, era anche prevedibile in un Paese che deve molto, in termini di sostenibilità del sistema sanitario nazionale, all’eccellenza della sanità privata cattolica.

Secondo don Arice, che è stato direttore nazionale della pastorale sanitaria della Cei ed è membro dell'organismo vaticano per gli ospedali cattolici, "il tema vero da affrontare, e che non viene affrontato, è quello di creare condizioni che permettano a chi è solo e in condizioni di difficoltà e sofferenza di non invocare la morte, a cominciare dalle persone anziane che si trovano in povertà e afflitte da patologie. Invece vediamo prevalere troppo spesso la cultura dello scarto che spinge le persone più deboli a dire 'tolgo il fastidio' ".

Per fortuna ci sono sacerdoti come don Arice che non la mandano a dire.

https://www.loccidentale.it/articoli/14 ... nza-civile

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

16/12/2017, 12:21

“Le foibe se le sono cercate i fascisti”: all’Aquila va in scena il negazionismo della sinistra

http://www.ilprimatonazionale.it/cronac ... tra-77082/

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

16/12/2017, 12:25

sottovento ha scritto:
“Le foibe se le sono cercate i fascisti”: all’Aquila va in scena il negazionismo della sinistra

http://www.ilprimatonazionale.it/cronac ... tra-77082/

Stile Bleffort, è sempre colpa dei fascisti o delle 'destre'.... Dall'altra parte sono, e soprattutto SONO STATI tutti bravi, buoni, belli, onesti, di sani principi.

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

16/12/2017, 13:05

E allora facciamogli leggere quest'altro ...


Quel museo che condanna le atrocità del comunismo


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Oggi le sinistre europee sfruttano contro le forze di destra l’arma della scorrettezza politica, additando come fascista tutto ciò che il pensiero ultra-progressista non approva, de facto ponendo un ricatto storico e politico nei confronti delle forze moderate, operando spesso una vera e propria censura verso queste ultime.


L’ alternanza, durante il Ventesimo secolo, delle due più atroci dittature riconosciute dalla modernità, è valsa probabilmente soltanto in fieri. Post-mortem, la condanna delle efferatezze provocate dal Nazismo e dal Comunismo hanno avuto una evidente disparità di giudizio, così come di memoria, individuale e collettiva.

Il ricordo delle sei milioni di vittime dei lager nazisti, tra ebrei, zingari, omosessuali e diversamente abili resta consolidato nella coscienza pubblica, grazie anche alla famosa giornata della memoria fissata per il giorno 27 gennaio che, puntuale ogni anno, rinnova il ricordo delle atrocità consumate dai militari tedeschi delle SS durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale.

Molto meno si conosce dei Gulag, i famosi campi di lavoro dell’Unione Sovietica e dei suoi numerosi Stati Satelliti, nei quali decine di milioni di dissidenti nei confronti del regime comunista hanno perso la vita, sfiancati dal lavoro e denutriti.


A ricordare una parte di queste nefandezze ci ha pensato l’Ungheria, lo stato del “pericoloso” nazionalista Viktor Orban, che si è fatto promotore della creazione della “Terror Haza”, la Casa del Terrore, nel centro di Budapest; la Casa del Terrore in quanto museo sorge negli ambienti che, fino alla caduta del regime di Imre Nagy per mano dei sovietici nel 1956, fu la sede della Államvédelmi Hatóság, nota anche comeÁVH, la polizia segreta del regime ungherese, dove centinaia, forse migliaia di dissidenti ungheresi, sono morti sotto atroci sofferenze nelle segrete ancora oggi visitabili nello scantinato dello stabile, unica sezione dell’edificio volutamente non intaccata da rinnovamenti architettonici, così da mostrare la crudezza e la crudeltà consumate in tali ambienti.

Durante tutti i quattro piani dell’esposizione è possibile osservare molte testimonianze delle atrocità perpetrate dal Movimento Ungarista delle Croci Ferrate, che ha governato in Ungheria dall’occupazione nazista del 19 marzo 1944 fino all’invasione sovietica del 1945, e di quelle condotte dal 1945 fino alla caduta del Comunismo del 1989, da parte del Partito Comunista Ungherese, che proprio a seguito della seconda invasione dei carri armati sovietici ordinata da Kruscev nel 1956 si macchiò di efferati crimini e dello sterminio di decine di migliaia di protestanti, soprattutto studenti ed operai.



Lungo la parete esterna dell’edificio campeggiano i volti di alcune delle vittime di questi regimi, così come in cima all’edificio è esposta la scritta: “Terror”, intermezzata dai simboli dei due movimenti dittatoriali, una croce frecciata ed una stella.

Nel percorso della mostra si racconta che circa 700mila ungheresi subirono un tragico destino nelle prigioni o nei gulag costruiti in lungo ed in largo in tutto il territorio sotto l’influenza comunista, calpestando sotto i propri piedi una moquette che rappresenta il percorso di questi sventurati, lungo una mappa del terrore che si estende dalla Jugoslavia titina alle fredde steppe siberiane.


La Casa del Terrore è un monumento alla memoria di tutti coloro i quali sono stati tenuti prigionieri, torturati e uccisi in tale edificio. Il Museo, pur presentando gli orrori in modo tangibile, intende anche far capire alla gente che il sacrificio per la libertà non è stato vano. In definitiva, la lotta contro i due sistemi più cruenti del XX secolo si è conclusa con la vittoria delle forze di libertà e indipendenza.

http://www.occhidellaguerra.it/quel-mus ... comunismo/

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

16/12/2017, 17:06

Mi dispiace, ma ci torno sopra .... [:291]



Ipocondria di Stato


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No, non vi parlerò del biotestamento e della legge che è stata approvata dal Parlamento. Ma vorrei dirvi qualcosa sulla morte e sulla nascita in relazione al nostro Paese. E partire dai simboli più che dagli articoli di legge.

Impressiona pensare che un parlamento alla fine del suo mandato e alle soglie di Natale, si congedi sulla morte.

Nella migliore delle ipotesi diremo che si tratta di un parlamento leopardiano per un paese di vecchi che pensa più alla morte che alla nascita. Non dico se faccia bene o male, mi limito a osservare quest’aria da funerale che ci pervade.

E che è degna conseguenza di un dato statistico che dice: quest’anno ci sono duecentomila morti in più, il saldo vita-morte è sbilanciato a favore di quest’ultima. Fa impressione questo Natale che odora di Mortale. Si fa poco o niente per la nascita, invece si fa qualcosa per la morte.

Non si tratta di essere pessimisti se viste queste premesse, questo scenario e queste scelte, si deduce che siamo in piena decadenza, viviamo alla fine di un mondo e frequentiamo solo Tramonti, per dirla col titolo che un giovane editore ha voluto dare a un mio libro recente.

A ben vedere, il Discorso pubblico del nostro tempo verte sempre più spesso sulla morte: biotestamento, eutanasia, aborti, femminicidi, regimi morti e sepolti, memorie di olocausti, estinzioni di popoli, di specie, di flore e faune. Più contorno di malattie e inserti medici, tanta cronaca nera, festival di omicidi e suicidi, più terrore islamista e morti-spettacolo.

C’è una specie di ipocondria di stato che viene somministrata in grandi dosi mediatiche e istituzionali su un popolo che già di suo è vecchiotto, il più vecchio d’occidente.

Tutto questo si unisce a una convinzione e a una contraddizione.
La convinzione dei nostri giorni

La convinzione emersa in questi giorni, anche in merito al biotestamento, è che siamo padroni della nostra vita e della nostra morte. E dunque possiamo esercitare il diritto dei diritti, quello a toglierci la vita, quando non ci aggrada o non corrisponde ai nostri desideri.

Non ci sorge il sospetto che la vita noi non ce la diamo, la nascita non la decidiamo noi, e il nostro essere al mondo è frutto di una congiura millenaria che passa infine dai nostri genitori.

Se non fummo padroni di nascere perché dovremmo essere padroni di morire? Non rispondiamo a niente e a nessuno, non siamo figli o padri di qualcuno, non abbiamo doveri e compiti oltre che bisogni e desideri? Non vi sfiora il dubbio che se l’entrata non fu disposta da noi ma da qualche misterioso Fattore, la stessa cosa debba accadere anche in uscita?

Magari siamo sovrani (costituzionali, non assoluti) dentro il perimetro della nostra vita, ma non disponiamo delle chiavi per entrare e per uscire dalla vita. Non siamo sconfinati.
… e la contraddizione

La contraddizione che vorrei invece sottolineare è questa: da una parte abbiamo eretto a Valore Assoluto la nostra Vita, rispetto a cui ogni altra cosa, affetto, legame, principio, cade in secondo piano, e ci siamo barricati dentro la nostra sopravvivenza ad ogni costo, pronti a svendere ogni altra cosa che non serva alla nostra vita.

Ma dall’altro, l’elevazione della Vita a valore assoluto ha come controparte la svalutazione della vita nella mercificazione universale.

Cosa voglio dire? Se una vita non funziona, è di peso per gli altri, è un costo per la sanità pubblica, allora si può dismetterla, come di dice per gli ospedali da smantellare per ragioni di bilancio e per le aziende decotte; magari aiutandosi con la propagazione della tanatofilia di Stato, dell’eutanasia psicologica diffusa.

Ho anzi la precisa sensazione che per liberarsi da un famigliare troppo ingombrante o di un letto d’ospedale occupato da troppo tempo, si adottino strategie per affrettare l’uscita d questo mondo.

È un paradosso: tanto più morboso è l’attaccamento alla vita quanto più micidiale è questa idea di risparmiare costi, energie, attenzioni per i cosiddetti rami secchi della società. Il neocapitalismo è una macchina spietata, quando non sei più utile e non puoi più consumare.

A tutti costoro in vista di Natale vorrei donare la poesia di un mio concittadino, Riccardo Monterisi. Ve la traduco in prosa. Racconta di un vecchio che veniva portato da suo figlio in spalla verso l’ospizio dei Cappuccini; la famiglia era numerosa e il cibo non bastava per tutti.

A metà del percorso, davanti a una salita, l’uomo si fermò per riposarsi; e il vecchio ricordò con voce sommessa i corsi e ricorsi impietosi della vita, perché trent’anni prima anche lui aveva portato in spalla il suo vecchio padre all’ospizio e si era fermato per riprendere forza proprio lì. A quel punto il figlio lo riprese in spalla cambiando direzione; il vecchio provò a dire a suo figlio che stava sbagliando, ai Cappuccini s’andava dalla parte opposta. Ma il figlio, con un filo di voce fiera e commossa, gli rispose: si torna a casa e dove possono mangiare sei persone possono mangiare anche sette.

È una poesia che mi fa venire i brividi ogni volta che la leggo, di un’intensità d’amore dolce e struggente. Era una società povera, quella, e i sacrifici costavano più di quelli odierni.

Ma non mancavano atti di umanità, di sacro rispetto per la vita e per i suoi legami, per la vecchiaia e i genitori. E fedeltà, nella buona e nella cattiva sorte.

MV, Il Tempo 16 dicembre 2017

http://www.marcelloveneziani.com/artico ... -di-stato/


Apprezzo da sempre la sua penna. Oggi lo ringrazio per il suo apporto, mai banale, per affermare ciò che sarebbe ovvio in un altro mondo ...

Una legge che consente di far morire un essere umano anche se con il suo eventuale consenso è una legge sbagliata.
In Italia è già consentito uccidere la vita umana, naturalmente quella degli innocenti indifesi nascituri.
Ma gradualmente si percorre la via che rende legale l'uccisione di esseri umani adulti, malati, stanchi di vivere, depressi, incapaci di dire no alla loro soppressione.
Al galoppo viene avanti il pensiero nazicomunista: la rupe chimica, l'eugenetica, la cibernetizzazione del corpo umano.

Quello che più mi irrita è il sorriso trionfale di quella "pompista biciclettaia con turbante", sacerdotessa della morte oggi come ieri ( però di quella degli altri, non della propria, contro la quale, GIUSTAMENTE, il suo istinto vitale l'ha fatta combattere )!
E mi tocca ancora vederla pontificare sulle sorti del mio Paese !
Lo sa questa moderna Erode quanti milioni di bambini non sono stai fatti nascere per merito suo e di quell'altro chiacchierone passato a miglior vita?
Le auguro tutte le notti, quando si ritrova sola come un cane nel suo letto, avendo rinunciato ad essere madre, di sognare i milioni di bambini mai nati che ha sulla sua cinica coscienza!
(Poi cerca di "riempire" quei vuoti cercando "mercanzia" da ... altrove!)

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

16/12/2017, 17:27

Ufologo 555 ha scritto:
bleffort ha scritto:Parole di persone di Destra! [:306]



Già ... ma applicate da gente di sinistra! [:306]

Purtroppo è così ufò...devo darti ragione,solo un particolare ti è sfuggito; che io ho sempre detto che è da un trentennio che non esistono più Comunisti "veraci". [:305]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

16/12/2017, 17:38

Perché, D'Alema? Weltroni? Dai, dai che ce ne sono ... Hanno solo cambiato casacca ma la capoccia .... [;)] Weltroni che fa "l'americano"! [:246]
Te l'ho detto: so' rimasti "orfani"! e mo' se mimetizzano ...
Per quello non ci si capisce più niente: sono tutti mischiati, gli uni con gli altri ........ [:293]
E noi non sappiamo in effetti chi votare! [^]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

16/12/2017, 17:50

TheApologist ha scritto:
sottovento ha scritto:
“Le foibe se le sono cercate i fascisti”: all’Aquila va in scena il negazionismo della sinistra

http://www.ilprimatonazionale.it/cronac ... tra-77082/

Stile Bleffort, è sempre colpa dei fascisti o delle 'destre'.... Dall'altra parte sono, e soprattutto SONO STATI tutti bravi, buoni, belli, onesti, di sani principi.

No! io leggo ogni giorno i vostri Post e ne sono piene le pagine dando tutte e colpe ai Comunisti ,le Destre ed il Fascismo sono immacolati,avete dimenticato la storia recente della guerra civile Spagnola?,lo schifo che ha fatto il Fascismo del dittatore FRANCO? che ha tenuto la Spagna arretrata di 50 anni rispetto ad altre nazioni Europee? - il Nazismo di HITLER- il Fascismo di PINOCHET in Cile? - I COLONNELLI fascisti della Grecia?,poi anche le varie dittature Argentine per esempio quest'ultima:

La dittatura militare (1976-1983)[modifica | modifica wikitesto]

Processo di Riorganizzazione Nazionale e Desaparecidos.
La dittatura militare che governò in Argentina tra il 1976 e il 1983 in seguito al colpo di Stato del 24 marzo 1976, che destituì il governo democraticamente eletto di María Estela Martínez de Perón, fu retta da diverse giunte militari. Si caratterizzò con una forte repressione dell'opposizione e numerose violazioni di diritti umani. Il primo ad assumere la presidenza dopo una serie di piccoli governi dittatoriali fu Jorge Rafael Videla, presidente de facto tra il 1976 e 1981.
Si deve riconoscere inoltre che anche questa che abbiamo tutt'ora in Europa non è altro che Fascismo. [:305]
Siete fuori da tempo e dallo spazio! [^]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

16/12/2017, 19:01

.. tranquilo, qui non si dimentica niente! [8D]

Re: A sinistra intanto..ovvero, compagni che sbagliano

16/12/2017, 19:10

Ufologo 555 ha scritto:.. tranquilo, qui non si dimentica niente! [8D]

Allora di che parliamo?. [:306]
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