L'equazione è abbastanza elementare di solito le frazioni si imparano alle medie.
DEBITO / PIL < 0,03
affinché il rapporto resti costante o diminuisca si può agire sul debito pubblico, cercando di ridurlo tagliando i servizi e stringendo la cinghia; così facendo si riduce il debito IN TEORIA ma in pratica lo si aumenta perchè come abbiamo visto le misure di austerità che partono dal presupposto che il DEBITO debba scendere hanno come contraltare anche la riduzione del PIL (meno occupazione, meno imprese, meno soldi che circolano, quindi MENO PRODUZIONE INTERNA quindi meno PIL).
Se in quella frazione riduciamo il debito (e non è detto che ciò avvenga con l'austerità che come abbiamo visto lo ha addirittura incrementato) e contestualmente non aumentiamo il PIL ma ne causiamo una riduzione del PIL il rapporto non scende ma addirittura rischia di salire. Così facendo però ci si espone (o si avvantaggia a seconda del punto di vista) la grande finanza che ha la possibilità di speculare su tutta una serie di PARAMETRI ALEATORI che spesso essa stessa decide per influenzare l'andamento dei mercati e controllando di fatto le politiche economiche degli stati.
Ma basta spostare il fuoco della vista di mezzo centimetro ed accorgersi che invece di agire sul numeratore ci si può concentrare sul denominatore per cercare di raggiungere questo obiettivo (FITTIZIO) in modo migliore per i cittadini e vedere che succede. Io da ingegnere farei così, ma forse gll economi lavorano diversamente o NON LAVORANO PER I CITTADINI evidentemente

Quella frazione può essere affrontata ance in un modo diverso: AUMENTANDO IL DEBITO PUBBLICO in teoria quel rapporto aumenta ma come nel caso precedente SOLO IN TEORIA. Perchè è dimostrato che un aumento del debito pubblico derivante da investimenti DELLO STATO in infrastrutture, sostegno alle famiglie, sgravi fiscali ecc. ecc. genera un effetto VOLANO positivo (o come amano dire i COTTARELLI si creano MOLTIPLICATORI POSITIVI) che migliora l'economia, il lavoro aumenta, la possibilità di spesa interna sale anche e di conseguenza aumenta la produzione quindi IL PIL
E se il debito aumenta di 3 ma il PIL aumenta di 30 è evidente che nel complesso quel rapporto non sia per forza destinato ad aumentare come nel primo caso bensì a scendere. mi pare che si chiamino politiche Keinesiane o qualcosa di simile.
Si tratta di semplice ideologia, in questo periodo storico l'economia non è più una materia scientifica ma una religione, perchè come vediamo tra i 2 modi con cui affrontare il problema l'unico valido pare sia il primo nonostante gli sfaceli fatti e chi prova ad utilizzare il secondo (CHE NELLA STORIA SI E' MOSTRATO SEMPRE EFFICACISSIMO) viene visto come un apprendista stregone. non si persegue l'obiettivo la si persevera con testardaggine nel difendere posizioni acquisite, come del resto accade in quasi tutti i campi. Con la differenza che qui ci rimettono milioni e milioni di persone.
Tempi bui che per fortuna stanno finendo, almeno quella è la speranza. Sentendo Salvini ho l'impressione che Borghi e Bagnai gli abbiano spiegato che AGIRE SUL DEBITO innescando moltiplicatori positivi nel PIL possa essere una strada percorribile in alternativa all'austerità. Speriamo si convinca perchè il 5 stelle da questo punto di vista è semrpe stato abbastanza compatto.
Come diceva Nando Ioppolo l'economia è semplice, viene complicata affinché che persone non ci capsicnao nulla.