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MessaggioInviato: 03/12/2012, 20:38 
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Ufologo 555 ha scritto:

Hanno aumentato il territorio per allontanare la minaccia continua dei razzi ....[^]


Questo è vero e falso contemporaneamente. Diciamo che c'è chi ha avuto un'ottimo pretesto per aumentare il territorio, e lo ha avuto proprio dalla politica degli stati islamici dell'azzeramento di Israele....



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MessaggioInviato: 03/12/2012, 21:19 
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Meryddin ha scritto:

hai ragione mik, ho risposto di fretta e stavo facendo riferimento ai confini del '47. Per tornare in argomento, è chiaro che l'approvazione dei permessi per 1000 nuovi insediamenti è una strategia per non arrivare ad un accordo. L'etichetta di filo-israeliano me la metti tu. Io non sono nè filo-israeliano nè filopalestinese. Ma non ho nessuna difficoltà ad accettare il diritto di Israele a difendere il suo territorio. A differenza tua e di molti altri. L'estrema destra religiosa ebraica è tale e quale ai criminali di Hamas. Ma almeno ha un'opposizione interna al suo paese. Certo che dovrebbero fermare gli insediamenti. Ma finchè saranno gomito a gomito con paesi che li vogliono azzerare gli ultraortodossi avranno gioco facile nell'approvare questo tipo di provvedimenti. Che tra l'altro hanno fatto incazzare a bestia pure gli americani...


ma che discorsi fai ?

uno mi minaccia
ergo gli costruisco in casa..

solo un alienato ragiona così..

comunque qui non si tratta
di accordi o meno
qui si tartta di diritto internazionale
"il territorio di uno stato è inviolabile"

punto..

deve evacuare e basta..
in caso contrario sanzioni,
uso della forza,
ecc

a saddam che ha fatto
la stessa medesima cosa
lo hanno bombardato..

non c'è niente da negoziare..



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 03/12/2012, 21:49 
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mik.300 ha scritto:

"il territorio di uno stato è inviolabile"




Quale stato?



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MessaggioInviato: 03/12/2012, 22:11 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Hanno aumentato il territorio per allontanare la minaccia continua dei razzi ....[^]

Se è per questo si può dire anche il contrario,cioè che Hamas vuole cacciare i Sionisti per la sicurezza dei Palestinesi ma anche di tutta la regione Mediorientale!!.[;)]
O no!!.[:0]..hanno il diritto anche loro di vivere in pace????.[8]


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MessaggioInviato: 03/12/2012, 23:24 
Cita:
rmnd ha scritto:

Cita:
mik.300 ha scritto:

"il territorio di uno stato è inviolabile"




Quale stato?


[:264]



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MessaggioInviato: 03/12/2012, 23:26 
Cita:
mik.300 ha scritto:

Cita:
Meryddin ha scritto:

hai ragione mik, ho risposto di fretta e stavo facendo riferimento ai confini del '47. Per tornare in argomento, è chiaro che l'approvazione dei permessi per 1000 nuovi insediamenti è una strategia per non arrivare ad un accordo. L'etichetta di filo-israeliano me la metti tu. Io non sono nè filo-israeliano nè filopalestinese. Ma non ho nessuna difficoltà ad accettare il diritto di Israele a difendere il suo territorio. A differenza tua e di molti altri. L'estrema destra religiosa ebraica è tale e quale ai criminali di Hamas. Ma almeno ha un'opposizione interna al suo paese. Certo che dovrebbero fermare gli insediamenti. Ma finchè saranno gomito a gomito con paesi che li vogliono azzerare gli ultraortodossi avranno gioco facile nell'approvare questo tipo di provvedimenti. Che tra l'altro hanno fatto incazzare a bestia pure gli americani...


ma che discorsi fai ?

uno mi minaccia
ergo gli costruisco in casa..

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comunque qui non si tratta
di accordi o meno
qui si tartta di diritto internazionale
"il territorio di uno stato è inviolabile"

punto..

deve evacuare e basta..
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la stessa medesima cosa
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bene. Esattamente il tipo di ragionamento (tra l'altro fondato su una serie di inesattezze storiche) che ci porterà alla terza guerra mondiale. Buon divertimento.



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MessaggioInviato: 04/12/2012, 02:57 
Comunque credo francamente che dovremmo rientrare in topic. Che non è sulla storia del conflitto Israelo-Palestinese ma su le possibili cause di una terza guerra mondiale. Al di là di chi ha torto e chi ha ragione il problema è che, come dicevo in un post precedente che è passato inosservato, ora la Palestina è uno stato riconosciuto. Di conseguenza se scoppiasse un conflitto nuovamente con Israele sarebbe una dichiarazione di guerra verso uno stato riconosciuto. Questo darebbe tutto il supporto di diritto internazionale ad altre potenze dell'area, vedi Iran ed Egitto in prima fila, ad intervenire in favore dello Stato Palestinese. Questo scenario agghiacciante porterebbe ovviamente Europa e Stati Uniti ad intervenire nei confronti di Israele. Poi ci sono le incognite. Russia... se dovesse intervenire interverrebbe in aiuto dell'Iran e della Palestina. Magari solo come supporto di armi, ma prima o poi potrebbe finire trascinata nel conflitto. C'è la Cina che la tiene a bada, perchè ha enormi interessi nel debito americano. E la Turchia? che ha forse il più potente esercito dell'area? Più potente di qualsiasi singolo stato Europeo? Ed ha anche un buon livello tecnologico... se scoppia una scintilla di troppo lì sotto potenzialmente può essere il peggior macello di cui abbiamo memoria.



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MessaggioInviato: 04/12/2012, 03:06 
Senza contare che un intervento di qualsiasi stato europeo in favore di Israele lo esporrebbe ad una serie infinita di disordini interni (immaginate che casino con l'opinione pubblica) e il pericolo di attacchi terroristici per ritorsione, perchè ovviamente verrebbe fatto passare come un attacco all'Islam... Trasformerebbe in maniera pericolosissima il clima interno, le politiche verso gli immigrati, si rischierebbe un bel passo avanti verso uno stato di polizia. Insomma tutto meno che auspicabile...



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MessaggioInviato: 04/12/2012, 09:52 
Cita:
rmnd ha scritto:

Cita:
mik.300 ha scritto:

"il territorio di uno stato è inviolabile"




Quale stato?


bè..
hanno votato all'onu,
no?

o erano su scherzi a parte ?


Ultima modifica di mik.300 il 04/12/2012, 09:53, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 04/12/2012, 09:56 
Cita:
Meryddin ha scritto:

Cita:
mik.300 ha scritto:

Cita:
Meryddin ha scritto:

hai ragione mik, ho risposto di fretta e stavo facendo riferimento ai confini del '47. Per tornare in argomento, è chiaro che l'approvazione dei permessi per 1000 nuovi insediamenti è una strategia per non arrivare ad un accordo. L'etichetta di filo-israeliano me la metti tu. Io non sono nè filo-israeliano nè filopalestinese. Ma non ho nessuna difficoltà ad accettare il diritto di Israele a difendere il suo territorio. A differenza tua e di molti altri. L'estrema destra religiosa ebraica è tale e quale ai criminali di Hamas. Ma almeno ha un'opposizione interna al suo paese. Certo che dovrebbero fermare gli insediamenti. Ma finchè saranno gomito a gomito con paesi che li vogliono azzerare gli ultraortodossi avranno gioco facile nell'approvare questo tipo di provvedimenti. Che tra l'altro hanno fatto incazzare a bestia pure gli americani...


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punto..

deve evacuare e basta..
in caso contrario sanzioni,
uso della forza,
ecc

a saddam che ha fatto
la stessa medesima cosa
lo hanno bombardato..

non c'è niente da negoziare..


bene. Esattamente il tipo di ragionamento (tra l'altro fondato su una serie di inesattezze storiche) che ci porterà alla terza guerra mondiale. Buon divertimento.


il diritto internazionale
assegna ai palestinesi
il territorio stabilito ante '67..

infatti giuridicamente la cisgiordania
è territorio occupato..
punto..

ribadisco..
non cè niente da negoziare

c'è solo da conformarsi
al diritto internazionale generale
comunemente accettato
urbi et orbi..

si può discutere sul resto..
visti d'ingresso, sicurezza, ecc.
ma non su questo..

è come se l'austria invade il trentino..
e c dobbiamo mettere a discutere
su quanto territorio dobbiamo riavere..
mah..


Ultima modifica di mik.300 il 04/12/2012, 09:59, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 04/12/2012, 10:02 
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Meryddin ha scritto:

Senza contare che un intervento di qualsiasi stato europeo in favore di Israele lo esporrebbe ad una serie infinita di disordini interni (immaginate che casino con l'opinione pubblica) e il pericolo di attacchi terroristici per ritorsione, perchè ovviamente verrebbe fatto passare come un attacco all'Islam... Trasformerebbe in maniera pericolosissima il clima interno, le politiche verso gli immigrati, si rischierebbe un bel passo avanti verso uno stato di polizia. Insomma tutto meno che auspicabile...


e l'inverso?

ricomincerebbe a volare lo spread ?



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MessaggioInviato: 04/12/2012, 10:08 
Siria, Obama avverte Assad: “Se userete armi chimiche ci saranno conseguenze”

Una “linea rossa” invalicabile. L’ha tracciata il presidente Usa che avverte: “Se il regime di Assad dovesse usare armi chimiche sarebbe inaccettabile e ci sarebbero delle conseguenze. Il mondo sta guardando” ammonisce Barack Obama rivolgendosi esplicitamente “ad Assad e a chi obbedisce ai suoi ordini”. Il presidente americano – intervenendo a Washington a un incontro di esperti sul rischio di una nuova proliferazione delle armi nucleari – ha quindi avvertito come “l’uso di armi chimiche sarebbe totalmente inaccettabile e se qualcuno farà il tragico errore di usare queste armi ci saranno conseguenze e ne dovrà rispondere”. Obama ha quindi ribadito come gli Usa “continueranno a sostenere le legittime aspirazioni del popolo siriano e a collaborare con l’opposizione fornendo aiuti umanitari”. Il presidente ha confermato che l’obiettivo è quello di aprire in Siria “un processo transizione verso una Siria libera dal regime di Assad”.

Che la tensione stesse salendo vertiginosamente era già stato chiaro nel pomeriggio di ieri. L’ufficio di rappresentanza dell’Unione Europea a Damasco ha deciso di ridurre al minimo le sue attività nella capitale siriana a causa della scarsa sicurezza dovuta alla situazione del momento. E anche le Nazioni Unite hanno deciso di ritirare il personale “non essenziale” (25 persone su un centinaio) dalla Siria. ”La situazione sta cambiando in modo significativo – ha commentato Sabir Mughal, consigliere Onu sulla Siria, a proposito delle violenze che nelle ultime settimane coinvolgono sempre più la capitale Damasco, finora più sicura – C’è un rischio crescente per gli operatori umanitari, come risultato di spari indiscriminati e scontri tra le parti”. Alla luce di questa situazione, ogni agenzia Onu ha stabilito quali dei suoi operatori siano essenziali nel paese e quali possono operare dall’estero, almeno per il momento. In 25, su un totale di 100, dovrebbero lasciare il paese entro questa settimana. L’Onu ha anche deciso di sospendere tutti i viaggi del suo personale verso la Siria, fatta eccezione per il personale destinato alle emergenze. Finora, fuori Damasco, personale Onu è presente a Hassakeh, Qamishli, al-Raqqah, Tartous, Lattakia, Homs, Hama, Deraa, Aleppo e il Rif di Damasco. Un ufficio del World Food Programme a Deir-ez-Zor è stato trasferito già diversi mesi fa. “Il problema è che, nella maggior parte dei casi, il personale è rinchiuso negli uffici e non può uscire a operare”, ha spiegato Ruben Stewart, dell’Ufficio Onu per il coordinamento degli aiuti umanitari (Ocha).

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12 ... ze/434804/


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MessaggioInviato: 04/12/2012, 10:50 
Puoi seguire i commenti di questo articolo con il feed RSS 2.0.


Mai così tante guerre come nel 2011. E mai così tanti soldi spesi per gli armamenti

Il Conflict Barometer è una pubblicazione annuale ad opera dell’Università di Heidelberg che descrive le recenti tendenze e gli sviluppi per quanto riguarda i conflitti e, più in generale, le situazioni di crisi in corso nel mondo. E’ suddiviso in cinque sezioni (una per ogni macroarea geografica) e offre delle schede dettagliate, corredate da didascalie, in cui sono presentate tutte le guerre accese, concluse e in corso in un determinato anno. L’approccio metodologico consiste nella definizione di conflitto e nella misurazione dell’intensità dello stesso.
Stando all’ultima edizione, nel 2011 sono state registrate 388 situazioni di conflitto armato. Il numero più alto dal secondo dopoguerra ad oggi.
Globalist ne offre una sintesi (da leggere per intero):

“Dal 2010 al 2011 il numero totale di conflitti è passato da 370 a 388: 18 in più. Particolarmente significativo l’aumento nel numero di guerre: dai 6 casi del 2010 si è passati ai 20 del 2011. Un confronto storico con i dati in possesso dell’Heidelberg Institute, raccolti a partire dal 1945, dimostra che il 2011 è l’anno con il numero più elevato di guerre mai registrato dalla fine del secondo conflitto mondiale. Sei guerre già registrate nel 2010 hanno mantenuto nel 2011 il medesimo livello di gravità: Iraq, Afghanistan, Pakistan, Sudan, Somalia e Messico. Altre 14 situazioni di conflitto sono esplose ex novo o degenerate in guerre aperte.

“L’assetto economico è sempre stato decisivo nel contribuire a determinare il grado di conflittualità delle relazioni internazionali, sia per via dei conflitti che riguardano l’accaparramento di risorse strategiche (petrolio, acqua, terra) sia per le acute tensioni che si possono generare nelle relazioni tra creditori e debitori, all’interno del mercato internazionale.

Negli ultimi 50 anni, la condivisione forzata dei bacini ha prodotto 37 conflitti violenti. “Oltre 50 paesi nei prossimi anni potrebbero entrare in dispute violente sulla gestione di laghi, fiumi, dighe e acque sotterranee” [ma ho già spiegato perché le guerre per l'acqua sono meno probabili di quanto si creda]. Negli ultimi 5-6 anni, il prezzo reale del cibo è sostanzialmente raddoppiato. L’indice del prezzo mondiale del cibo, pari a 107 nel 1990, è aumentato progressivamente, fino a raggiungere nel febbraio 2011 la vetta di 209.3. A febbraio 2012, l’indice era ancora molto alto (195.2).

la principale causa degli aumenti di prezzo risiede nella “finanziarizzazione del mercato delle commodities“, ossia nel ruolo giocato dagli speculatori e dai mercati finanziari mondiali nel plasmare le politiche fiscali delle potenze mondiali e, perciò, il panorama macroeconomico dentro al quale ogni economia è costretta a muoversi.

Nel 2011 la spesa militare aggregata a livello globale ha raggiunto i 1.630 miliardi di dollari. [...] Le democrazie nel mondo sono 77, con caratteristiche molto variabili e diversi gradi di rispetto dei diritti umani [...] ono invece 34 i paesi che vivono sotto regimi dichiaratamente autocratici o oligarchici. A cavallo tra i diversi sistemi politici ci sono 43 paesi definiti fragili

Più di un miliardo di bambini e adolescenti (dati Unicef) vive in scenari di guerra; tra questi, circa 300 milioni hanno meno di 5 anni d’età (2009).

Secondo i dati del Sipri di Stoccolma, la spesa militare aggregata a livello globale ha subito un incremento in termini reali di circa il 26% dal 2007 al 2011, raggiungendo i 1.630 miliardi di dollari, risentendo in modo limitato degli effetti negativi della crisi economico-finanziaria. “La spesa militare globale -evidenzia il rapporto- assorbe circa il 2,7% delle risorse mondiali.”

In proposito, è inutile sottolineare che il mercato delle armi è forse l’unico business al mondo che non conosce crisi – droga e traffico di esseri umani a parte. Anche a causa di un (mancato) Trattato sul disarmo auspicato dalle Nazioni Unite ma che non si riesce a firmare. Tanti, troppi gli interessi contrari.

Fonte:http://geopoliticamente.wordpress.com/2012/11/16/mai-cosi-tante-guerre-come-nel-2011-e-mai-cosi-tanti-soldi-spesi-per-gli-armamenti/


http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z2E4hy7yaQ

..quanti conflitti magari non vengona manco mai menzionati..... [:(!]


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mik.300 ha scritto:

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Meryddin ha scritto:

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mik.300 ha scritto:

[quote]Meryddin ha scritto:

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è territorio occupato..
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al diritto internazionale generale
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si può discutere sul resto..
visti d'ingresso, sicurezza, ecc.
ma non su questo..

è come se l'austria invade il trentino..
e c dobbiamo mettere a discutere
su quanto territorio dobbiamo riavere..
mah..
[/quote]

Guarda Mik... A questo punto ribadisci quanto ti pare, francamente mi sembra chiaro che siamo su posizioni inconciliabili. Non vedo che utilita abbia continuare a discuterne visto che sei inamovibile sulle tue posizioni. A nulla vale qualsiasi cosa ti si porti come argomento. Ripeto... Torniamo in topic che francamente mi sono stufato di questa polemica sterile. Soprattutto se mi devi dire che ragiono da alienato...



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